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Questo manga in tre volumi del maestro Go Nagai è la trasposizione, o più che altro l'omaggio, dell'omonima opera del nostro Dante Alighieri. E ovviamente noi italiani siamo un pubblico forse un po' crudele per recensirlo, ma allo stesso tempo siamo interessati e incuriositi da come un grande autore nipponico possa vedere la Divina Commedia.

Nagai riesce in qualche modo a condensare tutto in queste poche pagine, dovendo sacrificare però di conseguenza tante, forse troppe, cose. Nonostante il risultato risulti simpatico e decentemente fedele, la trama scorre troppo in fretta per delineare degli avvenimenti ben sviluppati, il risultato è purtroppo una specie di sfilata dei vari gironi dell'inferno, più un po' di purgatorio e una spruzzata di paradiso.
Si nota subito come l'autore prediliga in particolar modo l'ambientazione demoniaca piuttosto che quella angelica, infatti sceglie di spalmare l'inferno praticamente per tutti i primi due volumi, lasciando poco più dell'ultimo a spartirsi purgatorio e paradiso.

È invece nei disegni la forza di questo manga, e probabilmente anche la sua ragion d'essere: Nagai è stato sempre affascinato moltissimo dalla versione della Divina Commedia illustrata da Gustave Doré, che ha influenzato molti suoi lavori come Mao Dante e Devilman, ma in quest'opera diventa palese: è infatti spudoratamente dichiarata la derivazione artistica dei paesaggi danteschi, tanto che alcune tavole non sono altro che una fedele riproduzione dei disegni del pittore francese, forti di una liricità e di pathos che Nagai è riuscito con successo a portare sulle sue pagine.
Sembra quasi che l'autore abbia lavorato su quest'opera più per se stesso che per i suoi lettori, per la sua voglia di riprodurre e fare suoi quelle ambientazioni che tanto lo affascinavano, e questo ha decretato i punti di forza del suo lavoro e allo stesso tempo i suoi punti deboli.

Più di questo voto faccio quindi fatica ad assegnargli, meriterebbe di più per l'audacia e per le sue magnifiche tavole, ma al di là di ciò non riesce a trasmettere molto ed è un grande peccato. La lettura non è molto avvincente e la trama troppo stringata non permette di trasmettere o insegnare qualcosa, e in questo senso Nagai ha perso l'opportunità di rendere l'opera decisamente migliore.
Facendo il bilancio dei pregi e dei difetti, se siete attirati dalle tavole del maestro e siete disposti a chiudere un occhio sulla sceneggiatura, allora consiglio questo manga, anche per leggere qualcosa di originale e di diverso dal solito. Inoltre, la spesa per tre volumi non è molto elevata, e l'edizione Jpop è di buona qualità.