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7.0/10
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Psyren è il classico esempio di come la spinta dell'editore e del mercato possa rovinare, in parte, un manga molto promettente.
Le premesse erano ottime: il titolo parte infatti come un classico esponente della categoria dei survival game, in cui i personaggi vengono coinvolti in un gioco in cui è in palio la loro vita. Per intenderci, l'incipit a suo modo può ricordare Gantz, ovviamente con diverse variazioni sul tema. A tutto questo si aggiunte tuttavia una buona dose di mistero, dei personaggi piuttosto azzeccati sia tra i buoni che tra i cattivi. Vi è una bella escalation degli eventi, la trama è intrigante, con un protagonista che mostra incredibili potenzialità di crescita e che possiede un potere davvero duttile e che potrà dar vita a strategie ingegnose in grado di sconfiggere nemici molto più potenti di lui. Vi è anche un accennato lato rosa e sentimentale che si fa strada tra gli eventi. I primi numeri mi sono davvero piaciuti molto e, magari non sempre al massimo, fino al decimo numero le cose stavano andando alla grande.
Cosa succede al decimo numero? Ci sono un po' di spiegazioni, che tolgono un po' di magia e mistero alla storia, ma che alla fine non sono state malvagie. Il vero problema è che l'editore deve avere accennato all'autore che le vendite non stavano andando come desiderato e che doveva incominciare a imbastire la conclusione. Da questo momento vi è una rapida carrellata sugli antagonisti che, come accennato, avrebbero avuto potenzialità, ma non vi è più lo spazio per approfondirli. Alcuni sono a malapena mostrati e si va a interrompere di colpo, anche tra i buoni, un promettente lavoro di introspezione dei vari comprimari. Dall'undicesimo volumetto parte una lunga serie di scontri, generalmente troppo rapidi e confusi, che ci accompagnano fino al finale. Anche tutta la parte strategica dei duelli, su cui l'autore sembrava voler puntare, rimane inespressa e dimenticata: si predilige infatti un approccio a power-up che lasciano un po' il tempo che trovano.

Il finale è anche bello, vi è una sorpresa che lo fa riprendere dalla sconclusionata sequenza di scontri nella quale il tutto si era trasformato, ma sfortunatamente, come detto, tra l'undicesimo e il quindicesimo volumetto la trama scompare del tutto a favore dei combattimenti, non poi così ispirati. Il destino ha voluto che probabilmente la notizia della prossima fine sia giunta proprio poco dopo che erano stati introdotti molti nuovi personaggi e, per chiudere in modo adeguato tutto quando mostrato, servivano almeno altri cinque numeri.

Non posso quindi chiudere la lettura di un manga che, nonostante quanto scritto, ho apprezzato con un po' di rammarico per quello che poteva essere e che non è stato. Gli avrei molto volentieri dato almeno un 9. Stando così le cose, devo abbassare il voto sensibilmente, pur rimanendo in zona positiva. Peccato. Rimane uno shonen che comunque merita di essere letto.