Recensione
Fate/Labyrinth
8.0/10
Recensione di alex di gemini
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Fa impressione come i Type Moon riescano sempre a cambiare pelle pur restando sé stessi. Nelle opere relative a Fate era stato spesso dichiarato come esistessero Graal meno potenti di quello di Fuyuki, in grado di evocare al massimo cinque servant. Avreste mai voluto vederne uno? Eccovi accontentati. In Labyrinth quattro servant vengono periodicamente evocati in un labirinto e dovranno cercare di ottenere il Graal per realizzare il loro desiderio. In questa evocazione, avvenuta tra la quarta e la quinta guerra, troveremo tre personaggi che ancora non hanno avuto modo di incontrarsi nella quinta guerra di Fuyuki, ovvero Saber, true Assasin e Caster e, in più, un Archer appartenente al videogioco Fate Extra. Da notare che solo Saber avrà una master, mentre gli altri saranno battitori liberi, sostenuti solo dal Graal. Data la brevità della storia , nemmeno centocinquanta psgine, non va aggiunto altro. Indubbiamente lo stile di scrittura è buono, semplice e leggero ma senza rinunciare alla profondità cui ci hanno abituato i testi di Fate Zero o della novel. E molte saranno le novità che conquisteranno l’attenzione del lettore. In primo luogo il fatto che, caso unico, avremo quattro servant uniti nel desiderio di distruggere il Graal di cui hanno rilevato la corruzione. O l’imprevedibile boss finale. O il fatto che la ragazza che fa da master a Saber si rivelerà portatrice di un interessante segreto. Una light novel imperdibile per tutti i fan di Fate, ma che potrebbe rivelarsi, anzi, un buon trampolino per l’ingresso nel Nasuniverse da parte di chi ne fosse totalmente digiuno.
Voto otto
Voto otto