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"Babil Junior II - The Returner" è il seguito di "Babil Junior", pubblicato in Giappone dal 2010 e in Italia dal 2012, quindi a molti anni di distanza dall'opera originale, conclusasi nel 1973. Mitsuteru Yokoyama, che ne era l'autore, compare anche tra quelli di "Babil Junior II - The Returner", in quanto creatore dei personaggi (provenienti anche da altri suoi manga, come "Mars"), sebbene sia nel frattempo tragicamente venuto a mancare. Il disegnatore è Takashi Noguchi, che ha uno stile molto diverso da quello di Yokoyama, molto più moderno (anche per motivi anagrafici) ma anche più "sporco": le tavole mantengono comunque una certa eleganza compositiva. Il character design è tra le cose che più sono cambiate, a partire da quello del protagonista, che ha conservato la sua uniforme scolastica da liceale ma che, nel volto e nella capigliatura, mi ha ricordato piuttosto L di "Death Note". Fra i suoi tre servitori, Ropuros è praticamente irriconoscibile e risulta difficile anche individuare una struttura anatomica riconducibile ad un organismo vivente che esista nella realtà. Anche quella di Poseidon è cambiata, diventando meno simile a quella di un robot umanoide.
A differenza che nell'opera precedente, è Koichi/Babil Jr. a prendere l'iniziativa, attaccando direttamente le forze armate statunitensi. Il motivo che viene fornito è che gli USA, in quanto unica superpotenza mondiale rimasta, con la loro politica metterebbero a rischio la pace nel mondo e l'esistenza dell'intera umanità. Francamente, si fa fatica a capire un tale modo di agire di Koichi in assenza di una prima mossa ostile da parte americana, tanto più che la pubblicazione di questa serie è cominciata nel periodo della presidenza Obama, generalmente apprezzata anche da chi è stato tradizionalmente critico verso la politica estera americana, tacciata d'imperialismo per le sue ingerenze all'estero.
Nella vicenda ha un ruolo importante anche Yomi, l'eterno nemico, che in alcuni momenti agisce come alleato di Koichi e ha un aspetto completamente diverso da quello della serie degli anni '70, al punto di sembrare un altro personaggio: ciò trova comunque una sua giustificazione verso la fine.
Chi ha amato il manga di "Babil Junior" resterà sicuramente sconcertato e forse deluso; d'altronde, per capire pienamente le tante citazioni, è necessario conoscere già in partenza le principali opere di Yokoyama.