Recensione
Paranoia Agent
9.5/10
Recensione di Ferz In The Box
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"Paranoia Agent" è un sunto di tutto quello che Satoshi Kon è riuscito a esprimere con i suoi film: chi non conosce le sue quattro opere magistrali (per poi passare a miglior vita) non può capire la mia affermazione, ma è quello che esattamente rappresenta questa serie meravigliosa.
I quattro film realizzati dal maestro possiedono tutti un'identità propria, delle peculiarità che li differenziano totalmente; unico punto in comune lo stile dell'autore. A parte l'ultimo lungometraggio prodotto, gli altri tre sono tutti antecedenti a "Paranoia Agent", quindi rimane abbastanza comprensibile ritrovare in questo anime un po' della qualunque di Kon: un investigativo dai caratteri di "Perfect Blue" con prospettive temporali differenti alla "Millenium Actress", a braccetto con le atmosfere urbane viste in "Tokyo Godfathers" condite da delle sequenze oniriche e fantasiose come si vedranno successivamente in "Paprika". Quindi, già questo potrebbe bastare; sembra quasi un ennesimo film di Satoshi Kon lungo quattro ore e mezzo: la mano è quella, l'arte e la regia anche... Quindi, un capolavoro che va gustato senza aspettarsi nulla, facendosi semplicemente trasportare da quello che ogni singolo episodio vuole trasmettere a chi sta guardando; sembra quasi ci sia un rapporto indiretto tra lo spettatore e i personaggi di quello strano mondo che dovrebbe essere speculare al nostro.
Ogni singolo episodio va visto quindi come un nuovo modo di vedere le cose, come un nuovo modo per ricapitolare quello che si crede di aver capito, per provare ad arrivare a una soluzione del rebus che, a volte, si ha anche il sospetto non possa esserci.
Una serie non semplice, per certi aspetti anche piuttosto impegnativa; probabilmente non adatta a qualunque spettatore, ma, insieme agli altri quattro film, rappresenta la classe di un autore che, per quanto troppo poco, ha dato un contributo titanico all'animazione giapponese.
I quattro film realizzati dal maestro possiedono tutti un'identità propria, delle peculiarità che li differenziano totalmente; unico punto in comune lo stile dell'autore. A parte l'ultimo lungometraggio prodotto, gli altri tre sono tutti antecedenti a "Paranoia Agent", quindi rimane abbastanza comprensibile ritrovare in questo anime un po' della qualunque di Kon: un investigativo dai caratteri di "Perfect Blue" con prospettive temporali differenti alla "Millenium Actress", a braccetto con le atmosfere urbane viste in "Tokyo Godfathers" condite da delle sequenze oniriche e fantasiose come si vedranno successivamente in "Paprika". Quindi, già questo potrebbe bastare; sembra quasi un ennesimo film di Satoshi Kon lungo quattro ore e mezzo: la mano è quella, l'arte e la regia anche... Quindi, un capolavoro che va gustato senza aspettarsi nulla, facendosi semplicemente trasportare da quello che ogni singolo episodio vuole trasmettere a chi sta guardando; sembra quasi ci sia un rapporto indiretto tra lo spettatore e i personaggi di quello strano mondo che dovrebbe essere speculare al nostro.
Ogni singolo episodio va visto quindi come un nuovo modo di vedere le cose, come un nuovo modo per ricapitolare quello che si crede di aver capito, per provare ad arrivare a una soluzione del rebus che, a volte, si ha anche il sospetto non possa esserci.
Una serie non semplice, per certi aspetti anche piuttosto impegnativa; probabilmente non adatta a qualunque spettatore, ma, insieme agli altri quattro film, rappresenta la classe di un autore che, per quanto troppo poco, ha dato un contributo titanico all'animazione giapponese.