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Cos'è la corsa? Un inutile spreco di tempo? Un buon modo per buttar giù qualche chiletto? O forse un tentativo di fuga dai problemi di tutti i giorni?

Haiji Kiyose, un giovane studente universitario, vuole scoprire il vero significato di questa sua passione profonda e inestinguibile, e per trovare le risposte che cerca è disposto a rivoltare da cima a fondo il mondo che lo circonda. A tal fine "incastrerà" con ingegnosi ed esilaranti stratagemmi nove povere anime dell'Università Kansei che, un po' per obbligo, un po' per curiosità e un po' perché trascinati dall'irresistibile fervore di Haiji, si ritroveranno a puntare "alle montagne più ripide del mondo"; in altre parole alla gara a staffetta più importante dell'ambiente universitario giapponese, la Ekiden di Hakone. Dopo quattro lunghi anni di segreto lavoro, Haiji ha raggruppato i primi otto uomini, del tutto inconsapevoli degli ambiziosi piani del ragazzo. La vicenda si apre con l'incontro del destino fra Haiji e "il decimo uomo", Kurahara Kakeru, corridore talentuosissimo tormentato da un oscuro passato.

Quella di "Run With The Wind" è una storia completa e strutturata meticolosamente, dove niente viene lasciato al caso. Una storia che sa della vita stessa per il suo essere intessuta di gioie e dolori, di soddisfazioni e cadute, per il suo essere sempre in bilico fra l'entusiasmo e lo sconforto, fra l'ambizione alla vittoria e la paura del fallimento.
Una storia che racconta l'incontro di dieci teste, dieci cuori, dieci modi di vedere la realtà e dieci atteggiamenti verso la vita, raccontandone la difficoltà nel raggiungere la coesione, ma anche l'impagabile arricchimento personale che ne deriva. L'impegno per un obiettivo comune ti costringe a sacrificare l'egoismo, ma, in cambio, ti fa scoprire la meraviglia della condivisione e dell'amicizia.

La squadra protagonista e i suoi componenti sono la punta di diamante della serie: perfettamente caratterizzati con le loro peculiarità, i loro punti di forza e i loro limiti. Personaggi vitali le cui anime pulsanti giungono dritte al cuore dello spettatore, il quale difficilmente potrà astenersi da un tifo sfegatato per la loro vittoria.
Tutti i personaggi sono validi e tridimensionali, ma non posso non fare una menzione d'onore al personaggio di Haiji: carismatico, poliedrico, ispirante e indimenticabile, il capitano del club di atletica della Kansei è un vero fenomeno. È un tipo ambizioso, uno che sogna davvero in grande, ma anche uno che impiega ogni briciola della sua linfa vitale per realizzare le sue grandi aspirazioni; sentimentale e istintivo nel buttarsi a capofitto nella sua grande passione, ma freddo calcolatore nel concepire piani (a volte un po' subdoli) per raggiungere i suoi obiettivi; un po' egoista nel trascinare tutti i personaggi nel suo sogno, ma sempre pronto a dare tutto sé stesso per i suoi compagni, così sincero nell'affetto che prova per loro, così attento ad ogni piccolo impercettibile cambiamento nel loro comportamento, sempre pronto a sostenerli se si sentono turbati e a complimentarsi con loro se fanno del loro meglio; è giovane ma saggio, equilibrato e affidabile come un grande capitano.
Il viaggio in cui si incammineranno tirerà fuori la loro energia e grinta, ma metterà in evidenza anche le loro incapacità e debolezze. È questo che li farà crescere e maturare come atleti, ma soprattutto come esseri umani.

Oltre a tutto questo, "Run With The Wind" ha molto altro da offrire allo spettatore. Da una parte la serie è incredibilmente divertente con la sua comicità che promette grasse risate anche agli spettatori più pretenziosi. Dall'altra la componente sportiva è anch'essa efficace e interessante, in perfetto equilibro e sintonia con la componente "slice of life" di vita quotidiana. La serie punta molto sulla verosimiglianza, ma non mancano forzature ed elementi inverosimili. Infatti, a parte rare eccezioni, tutti i componenti della squadra partono da zero con l'atletica (o con lo sport in generale) e in pochi mesi hanno margini di crescita talmente ampi e risultati così brillanti, da risultare abbastanza improbabili. Sottolineare l'incredibile costanza e intensità degli allenamenti semplifica l'accettazione di elementi irrealistici, ma essi potrebbero comunque disturbare gli spettatori più fiscali.
Tuttavia, anche se ritengo giusto farlo presente, la mia è solo una constatazione e non una vera e propria critica. Penso che il non realismo sia un difetto quando banalizza o sminuisce il valore delle situazioni narrate. Ma in "Run With The Wind" ciò non può accadere, in quanto, come già accennato, la crescita come atleta (che è la parte un po' più inverosimile) è assolutamente secondaria rispetto alla crescita come persona. Ciò che resta a fine serie non è una squadra di atletica che ha partecipato a una gara ottenendo determinati risultati, ma un gruppo di ragazzi che grazie a un esperienza di vita sono cresciuti, maturati e sono persone diverse e migliori di quelle che erano prima di buttarsi in questa folle impresa. Perciò, se la storia riesce con successo a passare i suoi messaggi e riesce a coinvolgere ed emozionare come in effetti fa, ritengo che gli elementi inverosimili non siano che dettagli trascurabili.

Anche l'aspetto tecnico visivo e sonoro è piacevole e curato, perciò serie promossa sotto ogni punto di vista.

E dunque, dopo questo mio discorso certamente prolisso ma doveroso, voglio premiare i più perseveranti fra voi che sono giunti fino a qui con una conclusione rapida e indolore che riassuma perfettamente quanto detto fin ad ora: correte subito a vedere "Run With The Wind"!