Recensione
"The Witcher: Nightmare of the Wolf" è un prequel della serie TV ospitata e prodotta sempre da Netflix e riesce in un'ora e mezza circa a illustrare aspetti dell'ambientazione che la serie TV, nonostante fosse molto più prolissa e complessa, fatica a coprire.
Si tratta principalmente di un lungometraggio in cui l'azione non è mai lesinata ed è sempre realizzata in modo spettacolare, ma è ben di più che una continua sequenza di combattimenti. Ambientata in un tempo in cui Geralt era ancora un bambino, mostra come la società, calando sempre di più il numero dei mostri, inizia ad avere sempre meno bisogno dei Witcher, più temuti che amati. Paure nei loro confronti che li rendono, ora che vengono visti come un male meno necessario che in passato, scomodi e sempre più disprezzati.
Che conseguenze avrà tutto questo?
Il film mostra uno spaccato di ambientazione interessante e coerente con quello che ho già appreso nella serie TV, la completa in qualche modo e rende più comprensibile il personaggio di Geralt e le sue vicende.
Sebbene siano presenti piacevoli sfumature, il film è molto concreto ed efficace: presenta un personaggio e ne mostra la crescita, in modo probabilmente lineare, ma convincente. Il ritmo di narrazione riesce a mantenere sempre alta l'attenzione dello spettatore, che viene trascinato in una sequenza di scontri intervallati da uno spaccato della società del tempo, senza tralasciare un pizzico di romanticismo. Il minutaggio scorre senza momenti morti, in cui sono stato sì coinvolto dalla adrenalina delle scene più frenetiche, ma anche dal carisma del protagonista, dalla sua antagonista principale e soprattutto dallo spaccato di ambientazione che mi viene mostrato. Coinvolgimento e curiosità nello scoprire nuovi aspetti dell’universo di "The Witcher" sono il punto di forza di "Nightmare of the Wolf", che lo hanno reso una visione tanto piacevole per il sottoscritto.
È una produzione concreta e senza tanti fronzoli, ciononostante trovo "The Witcher: Nightmare of the Wolf" un ottimo film: fa quello che deve, lo fa bene, sorpassando le mie aspettative iniziali.
Si tratta principalmente di un lungometraggio in cui l'azione non è mai lesinata ed è sempre realizzata in modo spettacolare, ma è ben di più che una continua sequenza di combattimenti. Ambientata in un tempo in cui Geralt era ancora un bambino, mostra come la società, calando sempre di più il numero dei mostri, inizia ad avere sempre meno bisogno dei Witcher, più temuti che amati. Paure nei loro confronti che li rendono, ora che vengono visti come un male meno necessario che in passato, scomodi e sempre più disprezzati.
Che conseguenze avrà tutto questo?
Il film mostra uno spaccato di ambientazione interessante e coerente con quello che ho già appreso nella serie TV, la completa in qualche modo e rende più comprensibile il personaggio di Geralt e le sue vicende.
Sebbene siano presenti piacevoli sfumature, il film è molto concreto ed efficace: presenta un personaggio e ne mostra la crescita, in modo probabilmente lineare, ma convincente. Il ritmo di narrazione riesce a mantenere sempre alta l'attenzione dello spettatore, che viene trascinato in una sequenza di scontri intervallati da uno spaccato della società del tempo, senza tralasciare un pizzico di romanticismo. Il minutaggio scorre senza momenti morti, in cui sono stato sì coinvolto dalla adrenalina delle scene più frenetiche, ma anche dal carisma del protagonista, dalla sua antagonista principale e soprattutto dallo spaccato di ambientazione che mi viene mostrato. Coinvolgimento e curiosità nello scoprire nuovi aspetti dell’universo di "The Witcher" sono il punto di forza di "Nightmare of the Wolf", che lo hanno reso una visione tanto piacevole per il sottoscritto.
È una produzione concreta e senza tanti fronzoli, ciononostante trovo "The Witcher: Nightmare of the Wolf" un ottimo film: fa quello che deve, lo fa bene, sorpassando le mie aspettative iniziali.