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"Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu" mi ha catturata fin da subito. Ho visto i primi ventitré episodi in soli due giorni di pausa dal lavoro, e mi sono piaciuti molto.

Fin da subito l'anime ti trasporta nel suo mondo, che è un mondo fantasy fatto di paesaggi ricchi e coinvolgenti, di personaggi interessanti e ben caratterizzati. Le musiche accompagnano perfettamente la storia, e fanno da ottimo sottofondo alle vicende narrate, tant'è che la opening non è una "sigla di apertura" classica, ma la storia e le vicende si sviluppano sullo schermo per tutta la durata della canzone di apertura dell'episodio. Diversa è la ending, che invece è una ending classica. Devo dire che entrambe le ending sono molto belle, sia nell'aspetto musicale che visivo.

Il comparto visivo è molto buono, non raggiunge le vette di altri studi di animazione, ma è assolutamente sufficiente e capace di trasportarti in un mondo ricco delle creature e dei paesaggi più vari. Ed è proprio questo uno dei punti di forza di "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu", le ambientazioni: si passa dalle valli coltivate ai paesaggi più aspri, dalle città costruite sui fiumi a quelle di mare, e ogni ambientazione è assolutamente credibile e interessante. Mi sono sentita veramente catapultata insieme a Rudeus in questo mondo così credibile e vivo. Anche i personaggi sono diversi gli uni dagli altri, caratterialmente ed esteticamente, e ognuno ha qualcosa da dire, una storia ben costruita e cose a cui tiene. Sono innumerevoli le difficoltà con cui i vari personaggi si scontrano, ma si tratta sempre di faccende "umane". L'accettazione del diverso, il bullismo, il coraggio di superare le proprie paure, la voglia di migliorare in un'arte: sono solo alcuni degli aspetti affrontati nel corso dell'anime, che ha molte sfaccettature e cose da raccontare, per ogni personaggio.

Il protagonista è, a mio avviso, uno degli aspetti più interessanti dell'opera, che non a caso si chiama "Disoccupato Reincarnato". Egli è un ex quarantenne che la società definirebbe come un fallito. Da normale studente, dopo aver subito dei pesanti episodi di bullismo, ha deciso di rintanarsi nella propria camera e di non avere più contatti col mondo esterno, trasformandosi in un vero e proprio NEET. Avrà però l'occasione di rifarsi nella sua seconda vita, che gli viene concessa dopo aver compiuto una buona azione, quella di salvare un'altra persona da un incidente stradale. L'uomo si reincarna così nel corpo del neonato Rudeus, e avrà una nuova occasione per vivere cose come l'avventura, l'amicizia e l'amore.
Rudeus, tuttavia, nonostante il suo aspetto infantile, pensa come l'uomo che in effetti è. Rudeus è perverso, smaliziato e determinato a rifarsi nella sua nuova vita. Con queste caratteristiche, non avremo mai l'impressione che il protagonista sia veramente un bambino, ma egli affronterà sempre le sfide con animo adulto, e anche con una speranza nuova: la speranza che questa volta le cose vadano diversamente rispetto alla sua vita passata.

L'anime è un ecchi, quindi le battute a sfondo sessuale abbondano. Ci sono un paio di occasioni in cui secondo me i dialoghi potevano dare qualcosa in più, invece che cadere nell'ennesima battuta frivola. Ciononostante, personalmente a me la cosa ha divertito abbastanza e non mi ha dato troppo fastidio.
Il comparto visivo e musicale, come ho già detto, è molto buono. Le musiche che accompagnano i paesaggi sono perfette, e il risultato d'insieme è notevole.

Per tutto il corso della serie si respira una piacevole "freschezza". L'anime alterna momenti di serietà a momenti in cui non si prende troppo sul serio, e il risultato finale è che gli episodi volano, letteralmente. Io sono una di gusti abbastanza difficili, eppure ho visto i ventitré episodi in appena due giorni, tanto è risultata piacevole la visione.
Si percepisce anche molta umanità, dietro a ogni personaggio. Ognuno ha i suoi problemi, delle persone a cui tiene, delle sfide da superare...
L'anime termina nel modo giusto, a mio avviso. La storyline è sempre risultata credibile, in linea con i personaggi e il loro pensiero. C'è tanto ancora da sviluppare, per cui vedremo come evolveranno le cose, e come si incastreranno i pezzi del puzzle. Per ora le basi sono ottime, e spero che, evolvendo, la trama resti su questi livelli.

In conclusione, consiglio questa serie a tutti coloro che vogliono rimanere catturati da un mondo fantasy variegato e interessante come quello di "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu". È difficile non affezionarsi ai personaggi, assolutamente umani e credibili (nonostante appartengano alle razze più svariate).
I paesaggi e le musiche sono capaci di trasportare davvero in un'altra dimensione, e la sensazione alla fine della stagione è che, caspita, ne vuoi ancora. Perché "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu", pur con i suoi piccoli difetti, per ora si è rivelato un ottimo anime, e la speranza è che anche le prossime stagioni siano ben fatte, perché i presupposti ci sono.