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10.0/10
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2019, Neo-Tokyo è una città post conflitto mondiale, il terzo per l'esattezza, ormai allo sbando, senza un governo stabile in grado di gestirla e lasciata a sé stessa. Il caos regna sovrano facendo da teatro a gruppi di rivoluzionari e fanatici religiosi che predicano per le strade la comparsa di un salvatore; bande di giovani motociclisti che scorrazzano qua e là, in una lotta continua fra gang. Fra le varie bande di giovani motociclisti c’è quella capeggiata da Kaneda, in continua lotta con i rivali Clowns. Compagni di Kaneda, i fedeli Yama, Kei e Tetsuo, il più giovane del gruppo succube del carisma del capo, nonchè amico d'infanzia, e
inconsciamente insofferente per questa situazione.

Le cose cambiano quando Testsuo si imbatte, durante uno scontro con la banda rivale, in uno strano bambino dal viso invecchiato: si tratta di uno degli Esper, persone con poteri psichici frutto di esperimenti governativi, fuggito, grazie ai rivoluzionari, alla cattività in cui l’esercito l’aveva rinchiuso. Quando le forze speciali, condotte da un colonnello, più che determinato, si palesano per recuperare l’Esper, Tetsuo è lì con lui, e viene anch’egli prelevato, rinchiuso e sottoposto a degli esperimenti per risvegliare la sua forza psichica. Qualcosa non va come dovrebbe: Tetsuo acquista incredibili poteri, ma allo stesso tempo perde la testa. Vuole rifarsi di tutta una vita in cui è stato la spalla del capo, conquistando, con la forza, potere e onori. Il suo obiettivo, quindi, è quello di trovare e distruggere Akira, l’unico Esper in possesso di poteri più grandi dei suoi. Kaneda, e la sua banda, dopo aver conosciuto Kay una ragazza che fà parte di un gruppo organizzato che indaga sul progetto "Akira", cercheranno di riportare Testuo alla ragione, che ormai in preda a continue allucinazioni, dilaga in un delirio di onnipotenza paragonandosi quasi ad una divinità.

In un susseguirsi di forti emozioni, magistralmente narrate da Otomo, giungeremo ad un finale apocalittico a prima vista, ma molto profondo e pieno di significato.

Akira è il film d'animazione per eccellenza, perfetto sotto ogni punto di vista! Dieci case di produzione riunite per creare un capolavoro, che ancora oggi rimane tecnicamente ottimo; le colorazioni e le luci di alto impatto, gestite in ottime inquadrature, il tutto arricchito da una splendida colonna sonora.
Il film tratto dall'omonimo manga di Katsuhiro Otomo prende una strada diversa dalla controparte cartacea regalandoci un finale "alternativo" mantenendo inalterato il senso dell'opera.
Sicuramente si deve molto ad Akira perché ha definitivamente spalancato le porte dell'occidente all'animazione giapponese.

Visionario