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Nella mia fumetteria di fiducia il titolare mi ha dato in mano il primo volume di questa opera alla mia richiesta di un titolo "scabroso, con un po' di violenza e psicologico". Devo dire che queste tre parole rispecchiano appieno il titolo. Se dovessi assegnare delle percentuali direi 50% violento, 30% scabroso e 20% psicologico. La Goen lo classifica come "horror psicologico", condivisibile viste certe scene ma non mi sbilancerei troppo sull'horror.

Il tema e la parola chiave attorno al quale ruota il racconto è: irrazionalità. L'autore cerca di affrontarla da vari punti di vista e devo dire che vi riesce anche discretamente. In sottofondo abbiamo il bullismo, l'amore e la sete di vendetta. Proprio quest'ultima da' il via a tutta la vicenda, che prende le mosse dal famigerato esperimento carcerario di Stanford tenutosi nel 1971. Qui troviamo a mio avviso il primo grande punto a favore dell'opera: come nell'esperimento, il contesto trasforma i protagonisti e possiamo apprezzarne in presa diretta l'evoluzione in base allo svolgersi delle vicende.

Ho trovato il ritmo narrativo ben gestito ma la mancanza di capitoli mi ha fatto un po' storcere il naso. Riconosco che è sempre difficile lasciare una scena o una sequenza a metà ma a volte è necessario. Avere delle interruzioni studiate ad hoc dall'autore avrebbe aiutato sotto questo punto di vista.
I colpi di scena e i ganci sono presenti, di peso e coinvolgono il lettore. Nonostante ciò, ho trovato che la loro distribuzione sarebbe potuta essere leggermente più significativa: proprio visti i pochi volumi, mi sarei aspettato un'uniformità della tensione narrativa e dei punti di svolta che invece ritengo venga a mancare in alcuni frangenti.

Passando all'aspetto estetico dettato dai gusti personali, devo dire che ho apprezzato l'edizione in formato leggermente maggiore rispetto al normale (15×21) che fa risaltare le belle e inquietanti sovracoperte. Il formato però non trova un riscontro che mi sarei aspettato a livello di disegno. Le tavole spesso sono un po' troppo scure, con poca cura dei dettagli e degli sfondi. In un paio di occasioni mi è capitato di dovermi soffermare su un riquadro per capirne il contenuto e, quando è capitato, la lettura ne è stata inficiata. Sicuramente questa minor cura del contorno crea atmosfera fa risaltare i personaggi che sono disegnati con un tratto pulito e gradevole, però è una scelta che non rispecchia a pieno il mio gusto. Spezzo una lancia per l'ultimo capitolo e mezzo nel quale, forse mia impressione, c'è stata una maggior cura di questi aspetti.

In conclusione il voto è pieno, magari anche con un plus. La storia prende, mette voglia di continuare e a volte è difficile non farlo. Un peccato non aver sfruttato appieno il formato con la qualità del disegno. Lo consiglio ad un pubblico non troppo sensibile a causa di alcune scene che possono essere pesanti.