Recensione
NieR:Automata Ver1.1a
8.0/10
Recensione di Nicola Scarfaldi Cancello
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Sono un grande amante delle opere di Yoko Taro.
Dopotutto, Taro è quell'artista che, nonostante per buona parte della sua vita abbia fatto videogiochi definibili, a voler essere buoni, mediocri, ha sempre creato delle opere con una forte identità. Tanto memorabili, pur nei loro difetti, da aver avuto una nicchia nutrita di fan appassionata ad esse.
Taro ha personalità, quella cosa che molti tecnici dell'arte si dimenticano esista, perché hanno studiato come crearla, l'arte. Quindi, a volte, si perdono in dei discorsi sul metodo che, per estensione, applicano alla sostanza intera delle opere creative, dimenticandosi che, in quanto macchine imperfette, una volta riconosciuto uno schema, cerchiamo solo come sbarazzarcene per emozionarci su qualcosa di nuovo.
Perché Dio non esiste, ma noi siamo il suo popolo eletto.
Perché l'originalità non esiste, ma la cerchiamo sempre.
Dunque, con questa premessa, siamo entrati nel mood giusto per parlare di quest'anime.
Essendo opere di un autore dalla forte personalità, ma soprattutto consapevole di limiti e potenzialità del suo medium di riferimento, e che non si è mai limitato a incastrare il cinema nel videogioco (vero, Neil Druckmann?), è difficile trasporre un'opera di Taro in una animata.
Perché, per quanto brutti o farraginosi fossero i giochi di Taro prima di "Nier Automata", erano comunque usati in ogni aspetto per raccontare l'arte di Taro, e neanche "Nier Automata" è da meno.
C'era quindi il forte rischio che "Nier Automata Ver1.1a" fosse la brutta copia del suo videogioco d'origine, un prodotto di dubbia qualità ottenuto forzando la trama originale dentro il contenitore di un media diverso.
Tutto ciò è successo? No, per fortuna.
Non so dire se il merito sia di qualche consulenza fatta proprio da Yoko Taro, o se semplicemente dietro questo anime abbia lavorato un team creativo incredibilmente competente (cosa che, purtroppo, non do mai scontata in queste produzioni), ma tutte le alterazioni di sceneggiatura presenti nell'anime sono funzionali a quello che vogliono fare, ovvero accorpare una storia relativamente complessa e farla funzionare al meglio in un'ambiente che non è quello del videogioco. Inoltre, sono tutte alterazioni incredibilmente rispettose del materiale originale, che utilizzano addirittura elementi come missioni secondarie o parti di background esplorate in opere secondarie a quella principale, e le accorpano alla sceneggiatura per dare un intreccio narrativo più interessante e organico, riuscendo a non dare l'effetto di essere un adattamento pedissequo delle missioni del videogioco.
Detto questo, non me la sento di definire questo anime "solo" un adattamento.
Ci sono veri e propri cambi rispetto al gioco originale: essi sono davvero pochi, ma sono abbastanza importanti, se li si va ad analizzare.
Qual è il mio parere a riguardo? Li trovo adatti o traditori della poetica di "Nier Automata"?
La risposta è... non lo so.
Attenzione: la parte seguente contiene spoiler
Saprei rispondere se questo fosse l'adattamento di qualsiasi altra opera videoludica io abbia videogiocato (tranne, forse, quelle di Suda51), ma non questa.
Perché, appunto, la mente creativa dietro "Nier Automata" è Yoko Taro, e Yoko Taro anche sulle quisquiglie a volte mette una poetica sua. Non so quale sia stato il suo ruolo nella produzione di questo anime, non so se abbia detto qualcosa nelle interviste, ma fatto sta che la sua poetica, anche qualora non messa direttamente da lui, può essere imitata.
E ci sono elementi che, anche qualora fossero imitati, danno una prospettiva totalmente diversa sull'essenza di quest'opera.
Per dirla in maniera potabile, questo anime si chiama "Ver1.1a", e Yoko Taro è la stessa persone che ti viene a dire che il remake di "Nier Replicant" si chiama "Ver.1.22474487139...", perché quel numero è la radice quadrata di 2, e simboleggia la natura ibrida di quella riproposizione: né una remastered, ma neanche un remake vero e proprio.
Quindi, perché "1.1a"? Tolta la "a", che sicuramente indica il fatto che questa è l'adattamento animato della prima route, per cosa sta quel 0.1? Serve solo a dare un nome accattivante all'opera? Serve a indicare il fatto che questa racconta la stessa storia, ma con delle inevitabili differenze e "migliorie" (ce ne sono, a onor del vero, Eve ne esce come un personaggio migliore in questo anime, e Adam ricopre meglio il suo ruolo di antagonista)? Oppure va inteso come un "aggiornamento", un'interpretazione che andrà da un'altra parte ancora rispetto al videogioco?
Questo è importante, perché se l'intenzione è solo "adattare", allora certi cambiamenti non sono stati gestiti bene: 9S è molto più violento e spietato contro le biomacchine, e fa alcune cose che nel gioco originale faceva 2B. Addirittura, nel finale della serie, 2B esita nel finire Adam ed è 9S a spingere la sua spada per ucciderlo. Questo cambiamento di caratterizzazione molto grosso non solo è ingiustificato, se si vuole raggiungere lo stesso finale, ma poi contraddice la rabbia con cui 2B sta per scagliarsi contro la testa di biomacchina poco dopo.
Un'aggressività che non ha mai dimostrato nell'anime.
Un altro esempio è l'aver voluto cambiare uno dei momenti più iconici del gioco, il "We become as gods" in "We become as Eve", banalizzando un momento in cui le biomacchine hanno sviluppato una personalità capace di far credere loro che il suicidio sia la via per la divinità, in uno dove l'interpretazione è semplicemente che Adam abbia influenzato la rete delle biomacchine con il suo odio.
Da un lato una riflessione umanitaria, dall'altro un errore logistico.
Inoltre, andare sempre verso lo stesso finale renderebbe la sostituzione di Anemone con Lily piuttosto inutile, fine a sé stesso citare visivamente il primo "Nier" e il finale E del primo "Drakengard", e una presa per i fondelli il fatto che nell'ending di ogni episodio ci sia una 2B che si disperi per un 9S in realtà non presente in quel momento.
Questo elemento di "Nier Automata Ver1.1a" è un'incognita.
A seconda di quale sarà il futuro, potrà essere il suo elemento più virtuoso, capace di donare forte identità all'opera e non vivere di luce riflessa rispetto al gioco originale, oppure la sua condanna, mostrandolo come un adattamento con reinterpretazioni discutibili.
Speriamo in bene.
A livello tecnico, il comparto tecnico è perlopiù sufficiente.
La CGI non brilla, soprattutto nei primi episodi, ma è molto meglio di altre opere e fa il suo. Le animazioni a volte sono un po' rigide, ma nella maggior parte dei casi sono ottime. Inoltre, l'inventiva con cui sono stati reinterpretati gli scontri contro i boss del videogioco è davvero apprezzabile.
L'unica cosa che davvero non mi è piaciuta è la "forma finale" di Adam durante l'ultimo scontro contro di lui.
Già il suo trasformarsi in un Eve gigante l'ho trovato pacchiano a dismisura, ricordandomi quella cosa ridicola che era l'agente Smith gigante di "The Matrix: Path of Neo", ma la forma seguente è davvero malriuscita, secondo me. Di base, è la brutta copia di un boss del videogioco, ma con il suo nero lucido e monocromatico sembra piuttosto un cattivo delle Pretty Cure.
Lo scontro finale è però molto emozionante di per sé, è solo il design di questo antagonista a sembrare fuori luogo.
Dopo tutto ciò che ho detto, voglio solo aggiungere che l'8 che do a questo anime non è un voto, è una speranza. La speranza di una reinterpretazione intelligente, e non di un potenziale sprecato.
'Cause we're gonna shout it loud
Even if our words seem meaningless
It's like I'm carrying the weight of the world
I wish that someway, somehow
That I could save every one of us
But the truth is that I'm only one... Nicola
Auf wiedersehen!
P.S. Ah no! Un momento.
Ci tengo a dire che chiunque nel team creativo abbia deciso di mostrare i piedi di 9S, ma non quelli di 2B, riceverà la mia maledizione per sette generazioni. Cosa credete? Che il vostro pubblico non sia fatto da degenerati? Secondo voi perché "Nier Automata" ha venduto cinque milioni di copie? Ve lo dico io! Perché c'è un fondoschiena così bello che Fellini lo inquadrerebbe in uno dei suoi film.
Quale affronto è contenersi sul fanservice?
Maledetti! Maledetti siate sempre!
Nicola vi osserva, e vi giudica.
Dopotutto, Taro è quell'artista che, nonostante per buona parte della sua vita abbia fatto videogiochi definibili, a voler essere buoni, mediocri, ha sempre creato delle opere con una forte identità. Tanto memorabili, pur nei loro difetti, da aver avuto una nicchia nutrita di fan appassionata ad esse.
Taro ha personalità, quella cosa che molti tecnici dell'arte si dimenticano esista, perché hanno studiato come crearla, l'arte. Quindi, a volte, si perdono in dei discorsi sul metodo che, per estensione, applicano alla sostanza intera delle opere creative, dimenticandosi che, in quanto macchine imperfette, una volta riconosciuto uno schema, cerchiamo solo come sbarazzarcene per emozionarci su qualcosa di nuovo.
Perché Dio non esiste, ma noi siamo il suo popolo eletto.
Perché l'originalità non esiste, ma la cerchiamo sempre.
Dunque, con questa premessa, siamo entrati nel mood giusto per parlare di quest'anime.
Essendo opere di un autore dalla forte personalità, ma soprattutto consapevole di limiti e potenzialità del suo medium di riferimento, e che non si è mai limitato a incastrare il cinema nel videogioco (vero, Neil Druckmann?), è difficile trasporre un'opera di Taro in una animata.
Perché, per quanto brutti o farraginosi fossero i giochi di Taro prima di "Nier Automata", erano comunque usati in ogni aspetto per raccontare l'arte di Taro, e neanche "Nier Automata" è da meno.
C'era quindi il forte rischio che "Nier Automata Ver1.1a" fosse la brutta copia del suo videogioco d'origine, un prodotto di dubbia qualità ottenuto forzando la trama originale dentro il contenitore di un media diverso.
Tutto ciò è successo? No, per fortuna.
Non so dire se il merito sia di qualche consulenza fatta proprio da Yoko Taro, o se semplicemente dietro questo anime abbia lavorato un team creativo incredibilmente competente (cosa che, purtroppo, non do mai scontata in queste produzioni), ma tutte le alterazioni di sceneggiatura presenti nell'anime sono funzionali a quello che vogliono fare, ovvero accorpare una storia relativamente complessa e farla funzionare al meglio in un'ambiente che non è quello del videogioco. Inoltre, sono tutte alterazioni incredibilmente rispettose del materiale originale, che utilizzano addirittura elementi come missioni secondarie o parti di background esplorate in opere secondarie a quella principale, e le accorpano alla sceneggiatura per dare un intreccio narrativo più interessante e organico, riuscendo a non dare l'effetto di essere un adattamento pedissequo delle missioni del videogioco.
Detto questo, non me la sento di definire questo anime "solo" un adattamento.
Ci sono veri e propri cambi rispetto al gioco originale: essi sono davvero pochi, ma sono abbastanza importanti, se li si va ad analizzare.
Qual è il mio parere a riguardo? Li trovo adatti o traditori della poetica di "Nier Automata"?
La risposta è... non lo so.
Attenzione: la parte seguente contiene spoiler
Saprei rispondere se questo fosse l'adattamento di qualsiasi altra opera videoludica io abbia videogiocato (tranne, forse, quelle di Suda51), ma non questa.
Perché, appunto, la mente creativa dietro "Nier Automata" è Yoko Taro, e Yoko Taro anche sulle quisquiglie a volte mette una poetica sua. Non so quale sia stato il suo ruolo nella produzione di questo anime, non so se abbia detto qualcosa nelle interviste, ma fatto sta che la sua poetica, anche qualora non messa direttamente da lui, può essere imitata.
E ci sono elementi che, anche qualora fossero imitati, danno una prospettiva totalmente diversa sull'essenza di quest'opera.
Per dirla in maniera potabile, questo anime si chiama "Ver1.1a", e Yoko Taro è la stessa persone che ti viene a dire che il remake di "Nier Replicant" si chiama "Ver.1.22474487139...", perché quel numero è la radice quadrata di 2, e simboleggia la natura ibrida di quella riproposizione: né una remastered, ma neanche un remake vero e proprio.
Quindi, perché "1.1a"? Tolta la "a", che sicuramente indica il fatto che questa è l'adattamento animato della prima route, per cosa sta quel 0.1? Serve solo a dare un nome accattivante all'opera? Serve a indicare il fatto che questa racconta la stessa storia, ma con delle inevitabili differenze e "migliorie" (ce ne sono, a onor del vero, Eve ne esce come un personaggio migliore in questo anime, e Adam ricopre meglio il suo ruolo di antagonista)? Oppure va inteso come un "aggiornamento", un'interpretazione che andrà da un'altra parte ancora rispetto al videogioco?
Questo è importante, perché se l'intenzione è solo "adattare", allora certi cambiamenti non sono stati gestiti bene: 9S è molto più violento e spietato contro le biomacchine, e fa alcune cose che nel gioco originale faceva 2B. Addirittura, nel finale della serie, 2B esita nel finire Adam ed è 9S a spingere la sua spada per ucciderlo. Questo cambiamento di caratterizzazione molto grosso non solo è ingiustificato, se si vuole raggiungere lo stesso finale, ma poi contraddice la rabbia con cui 2B sta per scagliarsi contro la testa di biomacchina poco dopo.
Un'aggressività che non ha mai dimostrato nell'anime.
Un altro esempio è l'aver voluto cambiare uno dei momenti più iconici del gioco, il "We become as gods" in "We become as Eve", banalizzando un momento in cui le biomacchine hanno sviluppato una personalità capace di far credere loro che il suicidio sia la via per la divinità, in uno dove l'interpretazione è semplicemente che Adam abbia influenzato la rete delle biomacchine con il suo odio.
Da un lato una riflessione umanitaria, dall'altro un errore logistico.
Inoltre, andare sempre verso lo stesso finale renderebbe la sostituzione di Anemone con Lily piuttosto inutile, fine a sé stesso citare visivamente il primo "Nier" e il finale E del primo "Drakengard", e una presa per i fondelli il fatto che nell'ending di ogni episodio ci sia una 2B che si disperi per un 9S in realtà non presente in quel momento.
Questo elemento di "Nier Automata Ver1.1a" è un'incognita.
A seconda di quale sarà il futuro, potrà essere il suo elemento più virtuoso, capace di donare forte identità all'opera e non vivere di luce riflessa rispetto al gioco originale, oppure la sua condanna, mostrandolo come un adattamento con reinterpretazioni discutibili.
Speriamo in bene.
A livello tecnico, il comparto tecnico è perlopiù sufficiente.
La CGI non brilla, soprattutto nei primi episodi, ma è molto meglio di altre opere e fa il suo. Le animazioni a volte sono un po' rigide, ma nella maggior parte dei casi sono ottime. Inoltre, l'inventiva con cui sono stati reinterpretati gli scontri contro i boss del videogioco è davvero apprezzabile.
L'unica cosa che davvero non mi è piaciuta è la "forma finale" di Adam durante l'ultimo scontro contro di lui.
Già il suo trasformarsi in un Eve gigante l'ho trovato pacchiano a dismisura, ricordandomi quella cosa ridicola che era l'agente Smith gigante di "The Matrix: Path of Neo", ma la forma seguente è davvero malriuscita, secondo me. Di base, è la brutta copia di un boss del videogioco, ma con il suo nero lucido e monocromatico sembra piuttosto un cattivo delle Pretty Cure.
Lo scontro finale è però molto emozionante di per sé, è solo il design di questo antagonista a sembrare fuori luogo.
Dopo tutto ciò che ho detto, voglio solo aggiungere che l'8 che do a questo anime non è un voto, è una speranza. La speranza di una reinterpretazione intelligente, e non di un potenziale sprecato.
'Cause we're gonna shout it loud
Even if our words seem meaningless
It's like I'm carrying the weight of the world
I wish that someway, somehow
That I could save every one of us
But the truth is that I'm only one... Nicola
Auf wiedersehen!
P.S. Ah no! Un momento.
Ci tengo a dire che chiunque nel team creativo abbia deciso di mostrare i piedi di 9S, ma non quelli di 2B, riceverà la mia maledizione per sette generazioni. Cosa credete? Che il vostro pubblico non sia fatto da degenerati? Secondo voi perché "Nier Automata" ha venduto cinque milioni di copie? Ve lo dico io! Perché c'è un fondoschiena così bello che Fellini lo inquadrerebbe in uno dei suoi film.
Quale affronto è contenersi sul fanservice?
Maledetti! Maledetti siate sempre!
Nicola vi osserva, e vi giudica.