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    Se il buongiorno si vede dal mattino, non potrò avere fiducia nella cinematografia di Shinkai.

    E questa cosa mi fa male, perché avrei tutto l'interesse ad andare contro la massa.
    In fondo, tutti desideriamo elevarci sopra gli altri e sentirci persone più illuminate (e chi dice il contrario, mente). Ciononostante, la mia onestà intellettuale e la mia obiettività non possono essere sacrificati, e quindi (se i prossimi film non migliorano) nel cas1 [ continua a leggere]
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    *inserire bestemmia qui*

    Zetsuen no Tempest mi fa arrabbiare, perché aveva tutte le carte in regola per essere una serie da 9, ma pare essersi sabotata con le sue stesse mani, a un punto tale che l'opera è in una picchiata qualitativa costante, con solo sul finale alcune scene ritornate leggermente apprezzabili, che sono tali più perché la stanchezza di essersi trascinati per 24 episodi ha abbassato le nostre difese mentali, rendendo sopportabi1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Oggi farò un intro da generazione Z.

    Guardo "Jin-Roh". Non c'ha un difetto. Fattuale.

    Prima di iniziare per davvero, ci tengo a dire che ho avuto modo di parlare abbastanza distensivamente di quest'opera con due amici fidati, e probabilmente mi ritroverò a riutilizzare anche le loro parole per il testo di questa recensione, pur non potendoli citare esplicitamente.
    Amici sotto l'egida di Lain Iwakura,1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Ricordo ancora quando scrissi la recensione di "Nadia - Il mistero della pietra azzurra", il 15 ottobre dell'anno scorso. Un testo che, per la sola colpa di contenere due - ma proprio due di numero - critiche all'opera, mi ha reso spettatore di commenti molto gentili nei miei confronti, tra chi mi ha consigliato un TSO, a chi ha messo in dubbio la mia intelligenza in modi molto meno carini.

    Quindi, co1 [ continua a leggere]
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    Credo che la gente debba darsi una calmata quando giudica negativamente "Arifureta".
    Una cosa un po' strana da dire all'inizio di una recensione con voto 4, ma il fatto è che in giro ho sentito pareri molto aggressivi su quest'opera: il protagonista è edgy; è una fantasia di potere; ogni cosa viene risolta in modo che forzi il protagonista ad apparire figo; et similia.
    Ragazzi, calma! Questo anime - per quanto riguarda la prima stagione, almeno1 [ continua a leggere]
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    Anche se sai che non è la regia ad averti causato un certo sentimento, è sempre un trauma riconoscere di non aver apprezzato una data opera, soprattutto per una persona curiosa e vorace di arte come il sottoscritto. La mente ti si riempie di dubbi, e di speculazioni su quali siano i confini di un tale non apprezzamento.
    Così, quando vidi "A Silent Voice - La forma della voce", mi domandai se il mio problema fosse solo quel film, o Naoko Yamada i1 [ continua a leggere]
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    "La forma della voce" mi fa percepire il peso di avere un'onestà intellettuale.

    Non perché sia una tematica trattata dal film, ma perché di base questo film lo odio: odio i suoi fan, molti dei quali lo apprezzano solo perché hanno disprezzato "Your Name.", uscito lo stesso anno; odio i suoi personaggi, che vorrei perlopiù veder morti; odio il fatto che, di base, sia un film che parla di un ragazzo che riscopre l'amore per sé stesso frequentando1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Non so se mi convenga iniziare, come mio solito, con una frase supponente e arrogante, ma lo farò lo stesso: coloro che criticano "Promare" per la sceneggiatura (e online ve ne sono) farebbero bene a rivedersi cos'è l'analisi critica di un'opera, poiché chiaramente non ne hanno conoscenza.

    Bene, e dopo questa sparata, iniziamo con la recensione.

    Ci troviamo in un universo alternativo futuristico, dove a un certo punto si sono manifestati degli1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Da procrastinatore seriale quale sono, erano almeno due anni che mi dicevo di voler recuperare "Perfect Blue", ma motivazioni più o meno legittime mi hanno portato, appunto, a procrastinare.
    Alla fine, è "Perfect Blue" ad essere venuto da me, apparendo per tre giorni nelle sale della mia zona - e sarò anche pigro, ma non così tanto da non supportare iniziative del genere.

    Cosa dire di questo film che probabilmente non sia già stato detto da alt1 [ continua a leggere]
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    "Mahō Shōjo ni Akogarete" sarebbe potuta essere il tipo di opera di cui vengo a conoscenza per puro caso dopo anni dalla sua uscita, ma non è stato così, poiché un amico (che a quanto pare mi conosce davvero bene) si è premurato di consigliarmelo.
    Non gliene sarò mai abbastanza grato, perché quest'anime può essere riassunto con due parole: ben fatto.

    Ma partiamo dal principio.
    Opera ascrivibile nella sua totalità al genere ecchi, e parodia del1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    "Avrei voluto dargli 9, ma son contento di non dover scendere sotto l'8".

    Potrei dire solo questo e risparmiarmi di scrivere una recensione.
    Ciononostante, da un lato mi piace analizzare le storie, dall'altro vengo criticato anche quando argomento le mie posizioni, figurarsi se smettessi di farlo.
    Quindi, citando the weakest brazilian male, "Let's dance!".

    Non conoscevo "Undead Unluck" quando ho iniziato a vederlo.
    Il suo marketing non mi era1 [ continua a leggere]
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    Sono un grande amante delle opere di Yoko Taro.
    Dopotutto, Taro è quell'artista che, nonostante per buona parte della sua vita abbia fatto videogiochi definibili, a voler essere buoni, mediocri, ha sempre creato delle opere con una forte identità. Tanto memorabili, pur nei loro difetti, da aver avuto una nicchia nutrita di fan appassionata ad esse.

    Taro ha personalità, quella cosa che molti tecnici dell'arte si dimenticano esista, perché hanno1 [ continua a leggere]