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Se il buongiorno si vede dal mattino, non potrò avere fiducia nella cinematografia di Shinkai.

E questa cosa mi fa male, perché avrei tutto l'interesse ad andare contro la massa.
In fondo, tutti desideriamo elevarci sopra gli altri e sentirci persone più illuminate (e chi dice il contrario, mente). Ciononostante, la mia onestà intellettuale e la mia obiettività non possono essere sacrificati, e quindi (se i prossimi film non migliorano) nel caso dovrò dargli ragione.
Questa cosa fa molto male.

"Oltre le nuvole, il luogo promessoci" è semplicemente un brutto film.
Non a livello tecnico, poiché so che i film di Shinkai sempre si sono contraddistinti per una qualità visiva molto alta. Era vero quando vidi "Il giardino delle parole", ed è vero sin da questo film a quanto pare. La "prova di forza" a livello estetico è notevole, e un esempio può essere la gestione delle luci nella metropolitana che appare all'inizio, con tanti piccoli bagliori che seguono le rifiniture di metallo dei portabagagli, spostandosi alla stessa velocità del treno.
A livello personale, non ho molto apprezzato i design dei protagonisti, ma per una mera questione di gusti.

Detto questo, tutto il resto, incluse le varie modalità in cui il suo racconto fa uso del media cinematografico, è pieno di problemi.
Possiamo percepirlo già solo provando a descrivere di cosa parli il film, poiché si rivelerebbe a noi una storia quantomeno confusa.

Ci troviamo in un'ucronia dove il Giappone è diviso in due nazioni separate, entrambe sul vertice di un nuovo conflitto. In questo scenario si staglia una torre bianca altissima che fa da tramite ad almeno due universi paralleli. Viene rivelato che gli universi paralleli sono i "sogni" dell'universo, e che sono in qualche modo legati ai sogni umani. Uno dei protagonisti, Sayuri Sawatari, ha un sogno ricorrente di un altro universo e, a un certo punto, si ritroverà a cadere in un sonno apparentemente eterno. Tale sonno la imprigionerà in un sogno dentro un universo parallelo, in cui riesce a comunicare con uno dei suoi amici d'infanzia solo tramite i sogni di quest'ultimo, e in cui chiederà di essere portata in volo sulla cima della torre per essere svegliata, richiamando alla memoria una vecchia promessa della loro infanzia. Questo atto è però grandemente ostacolato dai governi, poiché esso potrebbe portare a una sorta di collasso degli universi.

Dunque, non ci sarebbe nulla di male nel fare una storia complessa.
Il problema è che il film non è complesso, ma dà l'impressione di non avere le idee ben chiare su cosa voglia effettivamente raccontare. Esso sembra composto da tre storie piuttosto diverse, cucite insieme in modo alquanto grezzo, senza che siano davvero ben amalgamate tra loro, e senza che nessuna respiri per davvero.
In un primo momento, potrebbe quasi sembrare una storia su un ragazzo che rivede i luoghi della sua infanzia, e che la storia intenda esplorare con lui il ritorno e il viaggio verso questo fantomatico "luogo oltre le nubi". Dopo 40 minuti circa, vengono introdotti più approfonditamente gli elementi della torre tra gli universi e del sonno di Sayuri, ma ci sono anche ampie parentesi sull'evolvere della situazione geopolitica.
Quindi, semplificando, potremmo dire che ci sono tre storie diverse: una di riscoperta, una sorta di fiaba moderna su due universi paralleli, e una trama geopolitica su un Giappone diverso da come lo conosciamo. Tutte con elementi in comune, ma nessuna che viene esplorata davvero o che da l'impressione di funzionare per approfondire le altre.

Questo risultato è frutto di una scrittura insufficiente.
Prima di tutto, è molto facile che i primi 40 minuti non catturino l'interesse dello spettatore. Questo perché, al di là del ritmo lento (che non sarebbe un problema, di massima), essi non raccontano davvero niente. A parte darci qualche informazione di base, le quali potevano essere riassunte in un minutaggio ben inferiore, non contribuiscono né a caratterizzare più di tanto i personaggi, se non le informazioni di base anche in questo, né a creare efficacemente questo idillio rappresentato dalla natura incontaminata della montagna, che dovrebbe rendere potente il finale dell'opera, poiché è quello "il luogo promessoci" che scompare con il finire del sogno.

Finita questa parte, si capisce un po' di più di cosa effettivamente il film voglia parlare, ma permangono altri problemi.
Oltre un certo stordimento per la modalità eccessivamente sci-fi con cui viene spiegato il funzionamento della torre, il problema più evidente diviene che i personaggi non sono mai davvero caratterizzati. I tre protagonisti sono purtroppo dei personaggi molto blandi e piatti, di cui si sa davvero poco sul loro conto (praticamente, solo che erano amici, che usavano frammenti di droni distrutti per costruire un velivolo, la già citata promessa di raggiungere la cima della torre, e il fatto che Sayuri e Hiroki sono innamorati) e mai verranno approfonditi. Gli elementi che dovrebbero essere caratterizzanti, come il fatto che Hiroki suoni il violino, non lo sono mai per davvero e risultano fini a sé stessi: quindi, a un certo punto, risulta davvero difficile comprendere le scelte dei personaggi, come quando Takuya decide di non sparare a Hiroki, le cui motivazioni si fermano a dei generici "perché sono amici" e "perché la trama non andrebbe avanti".
Però, la cosa peggiore, è il minutaggio su pellicola mangiato dalla parte geopolitica, che viene resa in modo poco interessante, con dei dialoghi lunghi e poco brillanti e una "scena d'azione" abbastanza fine a sé stessa, ma soprattutto risulta fuori luogo per come è raccontata. Dovrebbe approfondire il contesto narrativo dell'opera, invece ha il risultato di dar fastidio perché il film non sembra voler parlare di quello.

Al di là di ciò, vorrei invece far notare che le scene effettivamente da storia romantica, come quella dove Hiroki e Sayuri si stringono la mano pur essendo su piani d'esistenza diversi, o il finale vero e proprio dell'opera, sono le uniche parti che posso dire di aver apprezzato.
Di Shinkai si dice che è troppo melodrammatico e che ricicla costantemente la stessa storia, ma per giudicare ciò dovrò vedere i prossimi film. Non vorrei ci trovassimo davanti a un autore che ha fatto questa scelta poiché, ogniqualvolta ha fatto qualcosa di diverso, ha creato delle opere con molti più problemi di quelle che l'hanno reso famoso.

Quindi, ciò che vorrei dire in conclusione è che io, in quanto utente, avrei preferito dieci volte di più trovarmi davanti una storia d'amore banale o mediocre, piuttosto che un mezzo disastro narrativo con dubbi d'identità, e che per tutta la durata mi ha fatto venire voglia di stendermi sulla tastiera e chiudere gli occhi per dormire, nella speranza di sognare un universo parallelo dove stavo guardando un film migliore.

E se scopro che altri film di Shinkai sono migliori, e che l'unico motivo per cui non li apprezzate è perché dovete fare gli snob e odiare il romanticismo, giuro che vengo nelle vostre case personalmente e vi disinstallo Adblock.

Auf wiedersehen.

P.S. Secondo voi, Shinkai, ha letto il ciclo della Torre Nera di Stephen King? No, perché è la prima cosa a cui ho pensato quando ho visto come funzionava quella torre.