Recensione
Taishō Otome Otogibanashi
6.5/10
Diciamo che "Taishō Otome Otogibanashi" non è il miglior anime che abbia visto e nemmeno il più entusiasmante! Però, sono molto soddisfatto di averlo visto.
È una storia carina e molto dolce che si lascia godere in questi dodici episodi.
È la storia, ambientata negli anni '20 del '900, di due ragazzini messi insieme un po' dal destino avverso e dalla brutale arroganza degli adulti, che vede crescere una tenera storia d'amore e di rinascita. In breve, il protagonista è il terzo rampollo della ricchissima e potente famiglia Shima. Il ragazzo, sedicenne, è stato vittima di un incidente automobilistico in cui ha perso la madre e l'uso del braccio destro. Tanto per non farsi mancare nulla, il padre adesso lo considera uno scarto di cui liberarsi e lo spedisce fuori dai piedi, relegandolo in una tenuta di famiglia, in una zona di campagna lontano da tutto e tutti. Addirittura, di lì a poco gli comunica che per la famiglia è considerato morto, con tanto di sceneggiata ufficiale. Il ragazzo, già provato dalla pressione del suo ruolo famigliare e dalle pochissime attenzioni ricevute dai genitori, cade in una profonda depressione, desiderando solo di scomparire del tutto. Unica cortesia che il padre gli ha concesso è l'"acquisto" di una ragazzina di quattordici anni (a fronte di un forte debito familiare), che dovrà accudirlo e diventare sua moglie in futuro. Caso vuole che questa sarà la svolta della storia: Yuzuki è una ragazzina piccoletta di statura, molto dolce e carina, ma anche forte, garbata e volenterosa. La ragazza capisce subito le difficoltà del giovane, ma rimane colpita dalla sua gentilezza d'istinto, anche nel suo essere torvo e abbattuto. Senza 'spoilerare' altro... il giovane Tamahiko troverà in lei a poco a poco una ventata di aria nuova, un raggio di sole, la motivazione per rialzarsi e affrontare una vita che credeva già terminata e senza futuro.
I toni della storia non sono così drammatici o sdolcinati come si può pensare. È una storia molto garbata di due ragazzi in cerca della propria strada. Per Tamahiko quella di diventare un uomo su cui poter fare affidamento, alla faccia di un genitore ottuso, e per Yuzu quella di donna e moglie che vive un bel matrimonio accanto alla persona che ama.
La storia è bella perché, pur trattando temi pesantini, non eccede in complessi giochi psicologici. In fondo, si tratta di due ragazzini, che devono "solo" rimettere in carreggiata la loro vita. Saranno comunque aiutati nella storia da altri personaggi, sui quali i due riusciranno a far colpo.
L'affresco storico potrebbe essere notevole, sul finale sarà presente un evento reale del Giappone... tuttavia il contesto è solo sfiorato. In realtà, l'unica cosa presente è il contesto sociale fatto di rigide regole, ma la storia non si dilunga molto in spiegazioni, bisogna farsene un'idea da sé.
In definitiva, è un buon anime da guardare, non aspettavi frizzi e lazzi, i ritmi sono blandi ma accettabili.
Ripeto, una storia carina, garbata e molto dolce, in cui è impossibile non fare il tifo per i due protagonisti.
È una storia carina e molto dolce che si lascia godere in questi dodici episodi.
È la storia, ambientata negli anni '20 del '900, di due ragazzini messi insieme un po' dal destino avverso e dalla brutale arroganza degli adulti, che vede crescere una tenera storia d'amore e di rinascita. In breve, il protagonista è il terzo rampollo della ricchissima e potente famiglia Shima. Il ragazzo, sedicenne, è stato vittima di un incidente automobilistico in cui ha perso la madre e l'uso del braccio destro. Tanto per non farsi mancare nulla, il padre adesso lo considera uno scarto di cui liberarsi e lo spedisce fuori dai piedi, relegandolo in una tenuta di famiglia, in una zona di campagna lontano da tutto e tutti. Addirittura, di lì a poco gli comunica che per la famiglia è considerato morto, con tanto di sceneggiata ufficiale. Il ragazzo, già provato dalla pressione del suo ruolo famigliare e dalle pochissime attenzioni ricevute dai genitori, cade in una profonda depressione, desiderando solo di scomparire del tutto. Unica cortesia che il padre gli ha concesso è l'"acquisto" di una ragazzina di quattordici anni (a fronte di un forte debito familiare), che dovrà accudirlo e diventare sua moglie in futuro. Caso vuole che questa sarà la svolta della storia: Yuzuki è una ragazzina piccoletta di statura, molto dolce e carina, ma anche forte, garbata e volenterosa. La ragazza capisce subito le difficoltà del giovane, ma rimane colpita dalla sua gentilezza d'istinto, anche nel suo essere torvo e abbattuto. Senza 'spoilerare' altro... il giovane Tamahiko troverà in lei a poco a poco una ventata di aria nuova, un raggio di sole, la motivazione per rialzarsi e affrontare una vita che credeva già terminata e senza futuro.
I toni della storia non sono così drammatici o sdolcinati come si può pensare. È una storia molto garbata di due ragazzi in cerca della propria strada. Per Tamahiko quella di diventare un uomo su cui poter fare affidamento, alla faccia di un genitore ottuso, e per Yuzu quella di donna e moglie che vive un bel matrimonio accanto alla persona che ama.
La storia è bella perché, pur trattando temi pesantini, non eccede in complessi giochi psicologici. In fondo, si tratta di due ragazzini, che devono "solo" rimettere in carreggiata la loro vita. Saranno comunque aiutati nella storia da altri personaggi, sui quali i due riusciranno a far colpo.
L'affresco storico potrebbe essere notevole, sul finale sarà presente un evento reale del Giappone... tuttavia il contesto è solo sfiorato. In realtà, l'unica cosa presente è il contesto sociale fatto di rigide regole, ma la storia non si dilunga molto in spiegazioni, bisogna farsene un'idea da sé.
In definitiva, è un buon anime da guardare, non aspettavi frizzi e lazzi, i ritmi sono blandi ma accettabili.
Ripeto, una storia carina, garbata e molto dolce, in cui è impossibile non fare il tifo per i due protagonisti.