Recensione
Quest’opera mi è stata caldamente consigliata e io volevo leggere qualcosa di corto di questa autrice prima di recuperare Kuragehime – la principessa delle meduse che è la sua opera più famosa da noi.
Tale progetto è andato in pausa.
A volte consigli e premi non ti permettono di gustare ciò che ti piace in nome di qualcosa di più mainstream… ma è mainstream Disegna! ?
Trattandosi di un autobiografia di una autrice nota ma non particolarmente rinomata probabilmente no: non aiutano neanche le copertine che sembrano quelle di un corso di fumetti piuttosto che un manga serio.
E per essere serio il manga lo è nonostante l’autrice punti molto sul tenere la narrazione sottotono, di non lasciarsi scappare il dramma di mano sebbene sia uno josei e cioè un manga rivolto già a giovani ragazzi adulte e non adolescenti.
La storia come dicevo è autobiografica: segue l’autrice dall’età del college (inizio anni ‘90) fino alla morte di un personaggio, con qualche incursione nel presente in cui operava l’autrice (2011-2015).
Si notano subito due cose: l’autrice si disegna sempre nello stesso modo e si disegna un po’ in carne… sembrano due sciocchezze ma a me sono sembrate cose importanti: la prima cosa sembra una cosa civettuola, mentre l’altra sembra che voglia non infastidire le lettrici vantando oltre soldi e lavoro anche la bellezza!
Se come è logico l’autrice è la protagonista indiscussa dell’opera molto spazio viene dato al suo maestro Kenzou Hidaka il quale mette l’arte sopra tutto e il suo slogan (Disegna!) fa da titolo a questa serie.
L’autrice disegna perché vorrebbe fare la mangaka ma si vergogna di dirlo in giro, quando alla fine verrà pubblicata in una rivista Hidaka, pur riconoscendo che anche quella è arte, la invita a dedicarsi a disegnare l’Arte con la A maiuscola, prendendola come vice insegnante nel suo gruppo di lavoro.
Hidaka infatti insegna in una baracca ma riuscirà ad atrire le porte di college o di esibizioni a numerosi suoi allievi. Ma Akiko è un po’ la sua favorita.
Che dispiacere per l’autrice dover scegliere se restare nella sua regione o andare a Osaka per diventare una professionista.
Non aggiungo altro tranne che i disegni sono tutto sommato mediocri con però qualche virtuosismo quando si riproducono i quadri dei vari artisti e il mio giudizio sulla trama è che è carina ma non c’è nessun personaggio o scena veramente forte: ciò ti fa leggere il manga senza però eccedere in stupore o emozioni…
Voto? Sette!
Tale progetto è andato in pausa.
A volte consigli e premi non ti permettono di gustare ciò che ti piace in nome di qualcosa di più mainstream… ma è mainstream Disegna! ?
Trattandosi di un autobiografia di una autrice nota ma non particolarmente rinomata probabilmente no: non aiutano neanche le copertine che sembrano quelle di un corso di fumetti piuttosto che un manga serio.
E per essere serio il manga lo è nonostante l’autrice punti molto sul tenere la narrazione sottotono, di non lasciarsi scappare il dramma di mano sebbene sia uno josei e cioè un manga rivolto già a giovani ragazzi adulte e non adolescenti.
La storia come dicevo è autobiografica: segue l’autrice dall’età del college (inizio anni ‘90) fino alla morte di un personaggio, con qualche incursione nel presente in cui operava l’autrice (2011-2015).
Si notano subito due cose: l’autrice si disegna sempre nello stesso modo e si disegna un po’ in carne… sembrano due sciocchezze ma a me sono sembrate cose importanti: la prima cosa sembra una cosa civettuola, mentre l’altra sembra che voglia non infastidire le lettrici vantando oltre soldi e lavoro anche la bellezza!
Se come è logico l’autrice è la protagonista indiscussa dell’opera molto spazio viene dato al suo maestro Kenzou Hidaka il quale mette l’arte sopra tutto e il suo slogan (Disegna!) fa da titolo a questa serie.
L’autrice disegna perché vorrebbe fare la mangaka ma si vergogna di dirlo in giro, quando alla fine verrà pubblicata in una rivista Hidaka, pur riconoscendo che anche quella è arte, la invita a dedicarsi a disegnare l’Arte con la A maiuscola, prendendola come vice insegnante nel suo gruppo di lavoro.
Hidaka infatti insegna in una baracca ma riuscirà ad atrire le porte di college o di esibizioni a numerosi suoi allievi. Ma Akiko è un po’ la sua favorita.
Che dispiacere per l’autrice dover scegliere se restare nella sua regione o andare a Osaka per diventare una professionista.
Non aggiungo altro tranne che i disegni sono tutto sommato mediocri con però qualche virtuosismo quando si riproducono i quadri dei vari artisti e il mio giudizio sulla trama è che è carina ma non c’è nessun personaggio o scena veramente forte: ciò ti fa leggere il manga senza però eccedere in stupore o emozioni…
Voto? Sette!