Recensione
Recensione di HakMaxSalv92
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<Attenzione contiene spoiler>
Sinossi,intepretazione della vicenda e messaggio
Un'altro racconto tradizionale giapponese trasposto in versione animata.Questa è una delle prime trasposizioni ufficiali dell'industria cinematografica nipponica. La vicenda parla di un un certo Mukuzo Imokawa, un portinaio che racconta storielle per far divertire i bambini del villaggio nel quale vive. I bambini sono affascinati dai suoi racconti e non se ne perdono neanche uno. La vicenda ritrae scene di vita quotidiane nelle quali le famiglie vivono la loro vita dedicandosi alle facende quotidiane ed istruendo i propri figli affinché diventino persone produttive ed integre, dei veri e propri membri della società. Il nostro Imokawa si dimostra il leader del gruppo e trascina tutti con le sue esibizioni, distogliendo in un certo senso i giovani dai loro doveri. Ma tutto sommato è una persona che si fa amare e desiderare.
La vicenda rappresenta un semplice spaccato di vita dei giovani ragazzi intenti ad istruirsi e costruirsi una propria vita, dedicata al servizio della comunità e della propria famiglia. C'è tuttavia questa figura di nome Imokawa Mukuzo, il quale può essere interpretata come una vera e propria figura popolare dedita al divertimento ed allo svago, il quale intrattiene i giovani, deviandoli però dai loro doveri. Da qui c'è l'intenzione da parte dei produttori di fare in modo che essi non imitino questo signore e/o ragazzo, in quanto è un semplice portinaio, una professione ritenuta non molto onorevole, poiché viene associata (anche e soprattutto nella traduzione) alla figura del bidello, tradizionalmente assente nel sistema scolastico giapponese, ma anche cinese e coreano, in quanto considerata figura di poco o scarso valore e quindi non proprio meritevole di elogio, encomio e/o lode alcuna.
A causa della scarsità di informazioni reperibili l'interpretazione di questa vicenda non è proprio esaustiva, nel senso che in teoria questa pellicola dovrebbe risultare persa a causa del grande terremoto del Kanto del 1923, a seguito del quale tutte le opere cinematografiche andarono perse.
Comparto grafico e comparto sonoro
La grafica risulta essere piuttosto curata per l'epoca in cui questo cortometraggio è stato realizzato. I dettagli sono ben curati e i disegni sono molto fluidi, dinamici. La grafica è ancora caratterizzata dall'utilizzo del bianco e nero e dalla loro fusione, il grigio. C'è l'introduzione del sonoro, allora una vera e propria novità per il pubblico dell'epoca, abituato al cinema muto e quindi l'utilizzo di dialoghi scritti viene gradualmente accantonato, pur restando una delle tecniche di narrazione più usate.
Giudizio finale
Un primo esempio di grande rapprsentazione che ha messo in moto quell'imponente e magistrale sistema che è l'industria cinematografica giapponese e che trova in Oten Shimokawa il suo creatore, accanto agli altri due pionieri dell'animazione nipponica, Seitaro Kitayama e Junichi Kouchi.
Voto: 8
Sinossi,intepretazione della vicenda e messaggio
Un'altro racconto tradizionale giapponese trasposto in versione animata.Questa è una delle prime trasposizioni ufficiali dell'industria cinematografica nipponica. La vicenda parla di un un certo Mukuzo Imokawa, un portinaio che racconta storielle per far divertire i bambini del villaggio nel quale vive. I bambini sono affascinati dai suoi racconti e non se ne perdono neanche uno. La vicenda ritrae scene di vita quotidiane nelle quali le famiglie vivono la loro vita dedicandosi alle facende quotidiane ed istruendo i propri figli affinché diventino persone produttive ed integre, dei veri e propri membri della società. Il nostro Imokawa si dimostra il leader del gruppo e trascina tutti con le sue esibizioni, distogliendo in un certo senso i giovani dai loro doveri. Ma tutto sommato è una persona che si fa amare e desiderare.
La vicenda rappresenta un semplice spaccato di vita dei giovani ragazzi intenti ad istruirsi e costruirsi una propria vita, dedicata al servizio della comunità e della propria famiglia. C'è tuttavia questa figura di nome Imokawa Mukuzo, il quale può essere interpretata come una vera e propria figura popolare dedita al divertimento ed allo svago, il quale intrattiene i giovani, deviandoli però dai loro doveri. Da qui c'è l'intenzione da parte dei produttori di fare in modo che essi non imitino questo signore e/o ragazzo, in quanto è un semplice portinaio, una professione ritenuta non molto onorevole, poiché viene associata (anche e soprattutto nella traduzione) alla figura del bidello, tradizionalmente assente nel sistema scolastico giapponese, ma anche cinese e coreano, in quanto considerata figura di poco o scarso valore e quindi non proprio meritevole di elogio, encomio e/o lode alcuna.
A causa della scarsità di informazioni reperibili l'interpretazione di questa vicenda non è proprio esaustiva, nel senso che in teoria questa pellicola dovrebbe risultare persa a causa del grande terremoto del Kanto del 1923, a seguito del quale tutte le opere cinematografiche andarono perse.
Comparto grafico e comparto sonoro
La grafica risulta essere piuttosto curata per l'epoca in cui questo cortometraggio è stato realizzato. I dettagli sono ben curati e i disegni sono molto fluidi, dinamici. La grafica è ancora caratterizzata dall'utilizzo del bianco e nero e dalla loro fusione, il grigio. C'è l'introduzione del sonoro, allora una vera e propria novità per il pubblico dell'epoca, abituato al cinema muto e quindi l'utilizzo di dialoghi scritti viene gradualmente accantonato, pur restando una delle tecniche di narrazione più usate.
Giudizio finale
Un primo esempio di grande rapprsentazione che ha messo in moto quell'imponente e magistrale sistema che è l'industria cinematografica giapponese e che trova in Oten Shimokawa il suo creatore, accanto agli altri due pionieri dell'animazione nipponica, Seitaro Kitayama e Junichi Kouchi.
Voto: 8