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    La prima parte non mi ha convinto del tutto, nella seconda si riprende un po'. L'idea non è malvagia, anche se devo ammettere di aver storto il naso di fronte all'escamotage "fantastico" dei due protagonisti, che evitano il loro (palesissimo) problema sociale (diffuso quanto vogliamo, ma non per questo giustificabile) grazie a un tocco di bacchetta magica, ritrovandosi a vivere in un mondo (guarda un po') totalmente affine al loro stile di vita.1 [ continua a leggere]
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    C'è poco da fare, è la miglior serie della stagione. La sceneggiatura tiene incollati allo schermo e la regia è ottima; anche le animazioni, che possono far storcere il naso a una prima visione, vengono valorizzate al meglio durante gli incontri. Probabilmente la tecnica "classica" non riuscirebbe a far trasparire allo stesso modo la fluidità dei movimenti durante le partite, i quali vengono estremizzati grazie alla flessibilità del tratto utili1 [ continua a leggere]
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    Abbastanza trash, gli sceneggiatori ci deliziano donando poteri a caso ai personaggi come l'immortalità, lo sciamanismo e l'illusionismo, modifiche genetiche che donano immunità ai veleni e protesi in adamantio. In tutto questo la trama è cosi contorta che la serie potrebbe finire nel giro di mezza puntata, ma si sa, bisogna tirare le 12 puntate per sfornare un paio di blu ray. Ed allora ecco che Haru, l'unico personaggio senza poteri (se non q1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Ogni volta che ci si avvicina a un tipo di cinema diverso da quello che si è abituati a vedere, dove azione, effetti speciali e una trama piuttosto veloce sono punti di riferimento, ci si ritrova sempre a parlare in un modo o nell'altro delle opere ghibliane. Questo succede perché persone come Miyazaki o Takahata sono riuscite a creare un genere tutto loro, che, al posto di quei tre elementi citati sopra (per niente esaustivi, ma che rendono il1 [ continua a leggere]
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    Discordanti sono i pareri per una serie che nel bene o nel male riesce a far parlare di sé: "Sasami-san@Gambaranai" è una di quelle serie dello studio Shaft imperdibile per gli amanti del genere ed evitabile su tutti i fronti dagli altri. Nella mediocrità delle proposte della stagione invernale 2013 questa è probabilmente l'unica serie con una certa personalità, conclusa la visione della quale mi è venuta poi la curiosità di leggere le opinioni1 [ continua a leggere]
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    Letteralmente si traduce "L'amore del palo telefonico Elemi", immagino che se già il titolo originale non fosse stato invitante quello tradotto abbia finito di attirare particolari attenzioni, ma non disperate perché il vostro tempo non verrà sprecato. Vincitore del 64° Mainichi Film Awards e del 13° Japan Media Arts Festival Awards, 'Denshinbashira elemi no koi' nasce dalla mente del team Sovat Theater con la partecipazione di Hideto Nakata, al1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Produzione del 2010, "Planzet" sfrutta la CGI per una maggiore qualità scenica. Creata su regia e sceneggiatura di Jun Awazu e animata dagli studi CoMix Wave Inc. e Media Factory, l'opera rimane sui binari dello standard e non esplode in niente di diverso dal solito.
    Graficamente è di sicuro una delle opere migliori degli ultimi anni, tenendo conto sopratutto che non è un'opera destinata al grande schermo, con conseguente minore disponibilità in1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Ispirato dal film I sette samurai del grande Akira Kurosawa lo Studio Gonzo prova a deliziarci con una serie che sembra fatta apposta per racimolare qualche soldo piuttosto che essere disegnata per il solo gusto di farlo o per trasmetterci qualcosa. Indubbiamente la storia è molto bella con degli sviluppi più o meno intriganti per quanto personalmente trovati troppo semplici, anche i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene e nel corso del1 [ continua a leggere]
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    Sulla scia dei cartoni di ultima generazione sono nate opere come Death Note o Code Geass ambientate in un mondo in cui la società, persa, vagabonda senza un preciso obiettivo e cercando un modo per migliorarla arrivano a noi personaggi che poi diventeranno miti. Da qui possiamo dire che Eden of the East segue la stessa strada sostituendo pero ai superpoteri o agli oggetti magici una tecnologia arrivata a livelli molto alti, internet è ormai div1 [ continua a leggere]