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    Siamo in Giappone, nel periodo Edo. Akitsu Masanosuke è uno yojimbo, ossia una guardia del corpo, che aspira a diventare un samurai dignitoso, ma a causa del suo carattere timido rimane senza padrone. Dopo aver lasciato la propria famiglia e respinto dai servizi del suo feudatario, il giovane Masa arriva in una città di Edo per cominciare una nuova vita. Purtroppo egli non trova lavoro, ma l'incontro con un uomo ambiguo di nome Yoichi lo porta a1 [ continua a leggere]
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    Esasperante.
    Per gran parte della serie, lo show è intriso di dramma e morbosità. In genere non amo partire subito dai difetti, però stavolta vorrei prima elencare questi per poi passare alle qualità che salvano il prodotto dall'insufficienza, poiché sono più i contro che i pro, sebbene molti non concorderanno con la recensione... ma ahimè, dal canto mio non concordo con le loro opinioni esageratamente positive.
    I protagonisti sono un quartetto1 [ continua a leggere]
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    Secondo Yokozawa, gran lavoratore del dipartimento vendite nella serie "Sekaiichi Hatsukoi", il primo amore non dura. Questo perché, dopo che è stato rifiutato dalla persona che ha sempre amato, non crede più che una cosa simile sia fattibile.
    Il film si concentra proprio sul personaggio scorbutico che è Yokozawa. Tutto ha inizio in una mattina, quando si risveglia spaesato in quello che parrebbe un hotel. Poco dopo arriva Kirishima in accappato1 [ continua a leggere]
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    Due sono le caratteristiche che rendono una commedia scolastica ben riuscita o quantomeno piacevole: i personaggi e la comicità. Ma cosa succede se nessuno di questi elementi funziona? Succede che subentra la noia e la ripetitività. Ebbene sì, in "Tonari no Kaibustu-kun", che in Italia conosciamo col titolo "My Little Monster" grazie alla pubblicazione del fumetto da parte della GP Manga, il tedio regnerà sovrano dopo i primi episodi di puro div1 [ continua a leggere]
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    Sai quelle serie che piacciono a tutti e allora pensi che a te faranno schifo? No, non è questo il caso. "Shingeki no Kyojin", meglio conosciuto dal pubblico italiano come "L'attacco dei giganti", è la serie che ha spopolato nell'estate 2013, il cui successo ha portato molte vendite al manga che prima in pochi calcolavano, tanto da stupire perfino il suo autore, Hajime Isayama. Lo si potrebbe chiamare il fenomeno del momento, la cui notorietà ha1 [ continua a leggere]
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    La sottoscritta è una fan di Lucky Star, serie animata prodotta dallo studio KyoAni nel 2007, e dunque non ha voluto perdersi nemmeno il suo spin off uscito nella stagione primaverile 2013. L'anime è basato su un manga a strisce, che a sua volta è tratto da un videogame conosciuto come Lucky Star Moe Drill.
    In questi dieci e brevi episodi dalla durata di quattro minuti scarsi, vediamo come le sorelle Miyakawa affrontano la vita quotidiana e, in1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Questa serie animata la conosciamo in quattro gatti: io, l'amico che me l'ha consigliata, i produttori e l'autrice originale dell'opera. Tutto ciò è molto triste se consideriamo la validità della storia, che, pur non essendo un capolavoro, ha il pregio di incuriosire.
    L'anime ha come tema lo shogi, gli scacchi giapponesi, le cui regole sono abbastanza complicate per chi non è avvezzo al gioco, ma per fortuna il titolo è fruibile anche senza ave1 [ continua a leggere]
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    Facciamo un quiz. Che cos'é tutto tondo, di colore giallo e dalla consistenza morbida? Può essere un melone? Una palla da basketball? Ma certo che no, si tratta di Poyo, un gattone perfettamente rotondo dalla vocina adorabile che conquista immediatamente il cuore della spensierata Moe, una donna ventiduenne che decide di portarlo a casa dopo che l'ha scambiato per un cuscino a cui appoggiarsi. Così Poyo, il cui suono richiama a qualcosa di balze1 [ continua a leggere]
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    Di slice of life con protagoniste ragazzine del liceo che trascorrono la loro adolescenza senza fare alcunché se ne vedono a migliaia in giro, a partire dal più conosciuto K-on ai più recenti Yuyushiki e Kiniro Mosaic. A Channel è solo uno dei tanti, con l'unica differenza che come commedia è meno riuscita dei suoi simili poiché le gag non sempre divertono e peccano di originalità, ma in particolare è anche il cast di personaggi che appare spent1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Conoscete l' "hataraki man"? È la persona che dedica la propria esistenza unicamente al lavoro, che per lavoro è disposta a rinunciare ore di sonno e relax, una che non si preoccupa di fare straordinari o trascurare le relazioni sociali. È la persona che antepone il lavoro alla vita privata.
    Hiroko Matsukata, ventotto anni, redattrice di un settimanale, indipendente nonché ambiziosa, è una hataraki man. E' soprannominata così dai colleghi in qua1 [ continua a leggere]
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    Cerco di farmelo piacere, tale 'Mouryou no Hako', adattamento del romanzo giapponese di genere poliziesco dai toni misteriosi e sovrannaturali, scritto da  Natsuhiko Kyogoku. Ohibò, i tredici episodi che compongono il suddetto anime sono un'agonia. Dài, adesso migliora, subentrerà un colpo di scena mozzafiato che renderà la narrazione avvincente e i personaggi avranno più spessore. Macché.
    Tralasciando il prologo e l'epilogo, su cui ritorneremo1 [ continua a leggere]

    2.0/10
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    Se anche tu, per un istante, hai pensato che questa serie di sedici episodi, dal titolo 'Colourful', c'entrasse con il film psicologico del 2010, ecco, entrambi abbiamo sbagliato di grosso. Ci troviamo dinanzi a un prodotto pessimo su ogni punto di vista, non vale la pena neppure di scrivere un solo rigo per tale obbrobrio. Ma è doveroso spendere qualche parola per non consigliare il suddetto anime al pubblico ignaro.
    Sia chiaro che la stroncatu1 [ continua a leggere]