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    8.5/10
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    Adattato da un romanzo di Shion Miura, "Fune wo Amu" significa, letteralmente, "Assemblare una Nave". Se si considera la trama, questo titolo sembra quasi assurdo, eppure esso è il concetto base della trama stessa.

    Il nostro protagonista lavorerà sodo e ci mostrerà il misterioso mondo di coloro che, in Giappone, compilano, editano, un dizionario. La nave è una metafora che rappresenta il dizionario, che, come un'imbarcazione, aiuta coloro che1 [ continua a leggere]
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    Eccomi a recensire un'opera dello Studio Ghibli, uno dei famosi capolavori tanto osannati dal pubblico medio: "Il castello errante di Howl", oppure "Hauru no Ugoku Shiro". La regia ha la firma del maestro Hayao Miyazaki (non mi dilungo nel rammentarlo, in quanto è quasi impossibile che non lo si conosca).
    Va precisato che differisce da opere precedenti come "Laputa: il castello nel cielo" oppure "La città incantata", in quanto la sceneggiatura1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Mamoru Hosoda (noto a molti per "La ragazza che saltava nel tempo" oppure "Summer Wars") è forse uno dei miei registi preferiti, quindi spero di restare oggettivo in questa recensione.
    "Wolf Children" (il cui nome originale è "Okami Kodomo no Ame to Yuki") è un film del 2012, diretto appunto dal summenzionato Mamoru Hosoda con sceneggiatura originale sua e di Satoku Okudera.

    La critica ha acclamato e criticato allo stesso tempo questi toccant1 [ continua a leggere]
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    "Il giardino delle parole", o meglio “Kotonoha no Niwa”, è un'opera originale del celebre Makoto Shinkai (noto ai “profani” grazie al film, campione di incassi, “Your Name.”). Se ad oggi siamo abituati a un'era fin troppo digitale, questa perla di soli quarantasei minuti ci mostra un mondo animato in cui, fortunatamente, la realtà iper-realistica non ha spazio.

    La trama non è complicata e nemmeno lontana dal mondo e sognata in una notte inquiet1 [ continua a leggere]