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Se cercate una storia breve che vi tenga incollati alla sedia, ma che sia capace di coinvolgervi fino alle lacrime, allora "Zankyou no Terror" fa al caso vostro. Undici episodi: pensavo fossero pochi per raccontare doverosamente qualsiasi storia, ma mi sono voluta fidare della notorietà della regia e posso assicurarvi che gli autori hanno saputo insegnare a chi si dilunga in tante serie ed episodi, sovente raccontando il nulla, che spesso conta la sostanza.

Trama: due ragazzi di diciassette anni, che si fanno chiamare Sphinx, pare si dilettino a piazzare bombe, disinnescabili solo qualora la polizia risolva i loro spinosi indovinelli, lanciati in rete, attraverso video caricati on-line. Solo follia? A quanto pare no. Ogni attentato è studiato affinché non ci siano vittime civili e gli indovinelli mirano alla ricerca di colui che possa fare da portavoce della loro sventura: il loro Edipo. Ostinati fino a rischiare la loro stessa vita, pur di portare a termine il loro obiettivo, è chiaro sin da subito che i due ragazzi, Nine e Twelve, hanno ben poco da perdere. Desiderano a qualunque costo non solo che il mondo li ascolti, che sappia la loro storia, ma anche che non la legga di sfuggita sui giornali e poi volti pagina. Vogliono che la loro storia tocchi i cuori e la vita di tutti, lasciando un segno, perché tutti coloro che hanno sofferto non vengano dimenticati, tra una pagina e l'altra di un giornale che domani servirà a tappezzare il fondo di un cassonetto.

I personaggi principali.
Nine: dallo sguardo di ghiaccio, è il freddo calcolatore e pianificatore, nei minimi dettagli, di ogni attentato. Estremamente ostinato, non si lascia piegare dagli eventi, né coinvolgere da alcun sentimento, se non quello che lo lega al suo unico compagno di tutta una vita.
Twelve: dal caloroso sorriso, dal facile entusiasmo e dalla formidabile memoria, è più incline, rispetto a Nine, a lasciarsi trascinare dai sentimenti e da una normalità che tempo addietro gli è stata negata.
Lisa: bistrattata dalla madre alcolizzata e vittima di bullismo, sarà presa sotto l'ala protettiva di Twelve, portando un po' di squilibrio e debolezza nel duo Sphinx, ma anche un assaggio di vita normale e di affetto che tanto mancano ai due protagonisti.

Le ambientazioni sono molto curate. La colonna sonora, come altri dettagli dell'anime, richiama una terra gelida, lontana: l'Islanda. Le ragioni di tale scelta, sebbene non immediatamente comprensibili, ma sicuramente apprezzabili, vi condurranno a dovervi mettere in gioco in prima persona, con l'ennesimo quiz, per scoprirne le ragioni.

Il messaggio finale della storia, nonché il motto del duo, è la speranza: speranza che certi agghiaccianti verità non vengano mai più taciute, speranza che la gente smetta di girare la testa dall'altro lato piuttosto che desiderare di sapere, speranza che cose orribili non possano mai più accadere e che nessuno debba più essere vittima di un'esistenza i cui fili siano stati mossi da altri, dal'inizio alla fine; speranza di non essere dimenticati; speranza che si possa finalmente alzare la testa e pretendere giustizia.

Un prodotto ottimo, una storia in grado di toccare indelebilmente l'animo dei più sensibili.
Lo consiglio sicuramente.