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"Evangelion 3.0 Q" è il terzo capitolo cinematografico della Rebuild di Evangelion (un riadattamento della serie tv diviso in quattro film).
Siamo a un punto di svolta, quello che doveva essere una "rinarrazione", o meglio una "Rebuild" cioè una "ricostruzione" di Evangelion (leggendaria serie tv anni '90 che si è imposta come anime del decennio), in questo film si trasforma di fatto in un seguito rispetto a quanto successo nella serie originale.
Ma il risultato non è del tutto soddisfacente.

Siamo 15 anni dopo la fine del capitolo precedente "Evangelion 2.0" e Shinji si risveglia in un mondo che non conosce. Improvvisamente si trova su una navicella guidata da Misato (ormai irriconoscibile) e da Ritsuko, con uno staff di sconosciuti e pochissimi volti familiari: infatti Misato ha messo su, assieme a Ristuko, un'organizzazione che si oppone alla Nerv! Dopo una fase di spaesamento Shinji viene a sapere che lui stesso ha causato il Third Impact e che il mondo che conosceva non esiste più. Tutto è cambiato: Rei Ayanami sembra non esistere più (nonostante gli sforzi disperati di Shinji di salvarla nel film precedente), Misato non vuole più rivolgergli la parola, Asuka stessa è furiosa con lui (infatti lei e Mari sono passate dalla parte di Misato, e combattono contro la Nerv) e i suoi amici di sempre sono morti. In questo mondo distorto e senza nessun appiglio, a Shinji non rimane che affidarsi all'ambiguo e misterioso Kaworu, che sembra il suo unico vero amico...

Insomma, un film di sconvolgimenti per i die-hard fan di Evangelion, sconvolgimenti e sviluppi che non mi hanno convinta del tutto, anzi.
La prima parte del film passa in modo assolutamente inutile e lento: l'intrudizione della Wunder, la navicella capitanata da Misato, e la presentazione dello staff di essa rimane fine a se stessa e conta poco ai fini della trama. Capisco il senso di spaesamento di Shinji, ma Misato (ormai diventata una parodia di Capitan Harlock) che si rifiuta di parlare con lui è stata una scelta brusca, e anche abbastanza noiosa in termini di sviluppo (Shinji che ripete per mezz'ora "signorina Misato! Signorina Misato!" non è molto interessante).
In mezzo ci sono le scene con Asuka e Mari a bordo dei rispettivi Eva che sono stupefacenti dal punto di vista tecnico delle animazioni: un vero e proprio capolavoro che interrompe bruscamente la noia di una trama che procede a rilento e come al solito senza dare vere e proprie risposte.
Il tema del film è "il mondo come lo conoscevi non esiste più, potrai rimediare ai tuoi errori?" il che è un bellissimo messaggio di base, e il senso di alienazione e vuoto di Shinji (dilaniato dai sensi di colpa per quello che ha fatto e incapace di trovare un appiglio, proprio lui che è così debole e insicuro) ha pienamente senso, ma è reso in un modo che non gli rende del tutto giustizia.
Si alternano momenti di vuoto narrativo a scene pretenziose ma efficaci (come il pezzo in cui Shinji e Kaworu suonano il pianoforte, che sta a simboleggiare come i due, in un mondo fatiscente riescano a trovare un punto di contatto, un legame; oppure l'immagine della nuova Rei che vive appena sopra a un baratro in una casetta fatiscente) a altre di dubbio gusto dal punto di vista narrativo (come quando Fuyutsuki all'improvviso decide di rivelare a Shinji tutte le informazioni in suo possesso senza un vero e proprio motivo), andando a sfociare poi nelle scene finali incredibili come realizzazione tecnica, ma assolutamente fatiscenti come credibilità dei personaggi e come coerenza (Shinji che da dentro l'Evangelion grida "lo farò per la signorina Misato" è proprio il fallimento di un personaggio, che cerca continuamente di evolversi e alla fine fa scelte importanti che possono influenzare il destino dell'umanità, solo e soltanto per farsi lusingare dal suo mentore?).
Insomma, un alternarsi di cose che non lo rende il film più organico o quello più riuscito di Anno, anzi.

Il fan service come al solito (che è uno degli elementi caratterizzanti di Evangelion) torna prepotente a farsi sentire, con ammiccamenti e espressioni messe apposta per fare felice una certa parte del pubblico (tipo Mari che si rivolge a Asuka chiamandola "Principessa" e cose di questo genere).
Mari appunto, che è uno dei personaggi nuovi della Rebuild, si inserisce e si amalgama abbastanza bene rispetto ai personaggi storici, non risultando fuori posto (almeno non quanto la nuova Misato), mentre Asuka appare cresciuta, più addolcita e matura (il suo carattere nella Rebuild è molto diverso rispetto alla serie tv. Stavolta riesce ad avere un percorso di maturazione e consapevolezza di sè e degli altri molto più solido).

Bene il doppiaggio italiano, che riesce a mantenere gli stessi doppiatori fin dalla serie tv (a eccezione di Misato, che vede l'uscita di Stella Musy).
Due parole sulla meravigliosa colonna sonora, il cui main theme che si sente durante i titoli di coda è "Sakura Nagashi" dove troviamo una strepitosa Utada Hikaru che ci regala una delle canzoni più belle di sempre e dal messaggio forte e bellissimo.

Insomma, sicuramente non all'altezza del precedente capitolo, "Evangelion 3.0" apre a una nuova fase- conclusiva- della ricostruzione cinematografica di questo cult immortale anni '90, sperando che il quarto e ultimo capitolo riesca a dare un'organicità e a rispondere a tutte le domande poste in questo terzo film, per il momento esso rimane individualmente un'opera non del tutto perfetta, ma anzi con parecchi buchi nel mezzo.
Il voto molto alto è fondamentalmente riferito alla parte tecnica delle animazioni, che ho trovato un pò sotto alla soglia del precedente film, ma che rimane comunque di rivello altissimo e incredibile (soprattutto le scene dei combattimenti, cioè quella iniziale e quella finale).
La lavorazione del prodotto nel complesso (tra doppiaggio, colonna sonora e appunto animazioni) è straordinaria, il problema sono i contenuti che in alcune parti vanno a mancare o a non essere del tutto soddisfacenti rispetto a quanto detto in precedenza.