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Shuzo Oshimi è "artista" che almeno inizialmente amava provocare come un adolescente nelle birichinate...
Dopo il manga sui "peli" (Sweet Poolside), ho letto questo sul "membro maschile"... al di là del divertimento e del surreale, leggendo il commento finale di Oshimi, mi sono fatto l'idea che, cercando di essere buoni, è un "esperimento" per descrivere quella fase della nostra esistenza in cui la curiosità sul sesso è qualcosa di "assoluto" al punto da vivere in funzione della curiosità... e per prendere in giro il perbenismo e la censura culturale e mentale giapponese...
Qui siamo a livelli di ossessione e non poteva essere diverso, visto che stiamo scrivendo di Oshimi.
La fissazione della protagonista Yumeko sui peni è quasi a livello patologico. Da scompisciarsi dalle risate la battuta dell'improvvisato modello Seiichi Honda quando lamenta a Yumeko che oltre a un pene lui è un ragazzo con dei sentimenti... Poi il parallelismo fatto da Oshimi tra il sesso e l'ispirazione artistica...
A livello grafico denota un po' l'approssimazione degli esordi e l'eccessività dei dialoghi, delle reazione dei personaggi e della paradosso dell'argomento e del suo sviluppo.
Credo che si possa scrivere che questo racconto ci permetta di comprendere gli esordi dell'autore, sempre attento, anche con una storia apparentemente banale, a crecare di scavare nell'animo umano, specialmente per ciò che è relativo alle pulsioni sessuali e ai suoi bisogni incoffessabili...
La sua utilità, non da poco, si trova nel consentire ai lettori interessati a Oshimi per capire il percorso di questo artista poliedrico e un po' (tanto) anticonformista nella sua evoluzione grafica e contenutistica.