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8.5/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione e sinossi

Pronti, partenza, via! Preparatevi a sfrecciare ad alta velocità tra deserti e dune di sabbia, distese ghiacciate e piene di neve, praterie e boschi, foreste, in una gara senza esclusione di colpi, dove ogni mezzo è lecito per raggiungere il tanto agognato primo posto e quindi aggiudicarsi il premio finale. Questo è il "Wacky Races", la gara di rally più fuori di testa del mondo, dove niente è quello che sembra, a partire dai concorrenti: ce ne sono di tutti i tipi e ciascuno ha una personalità molto spiccata e pronunciata che usa in maniera più o meno cosciente e consapevole, per depistare gli altri e/o per fare alleanze temporanee. Tra questi c'è però quello che più di tutti fa ridere per il fatto di essere malvagio quanto patetico: stiamo parlando di Dick Dastardly e del suo "fedele" compagno e assistente, il cane Muttley. I due non perdono l'occasione per tormentare gli altri concorrenti con le peggiori bassezze e nefandezze, che puntualmente si ritorcono contro di loro, nonostante abbiano la vittoria a portata di mano più volte. Ma proprio queste bassezze e nefandezze costituiscono una gran parte dell'ossatura di questa serie; le gag che ne derivano scatenano inevitabilmente la comicità delle situazioni che ne derivano e quindi il riso dello spettatore, enfatizzato dai tormentoni di Dick Dastardly, "Accidenti, doppio accidenti, triplo accidenti!", e dalla risatina di Muttley, il quale viene punito dal padrone per il fatto di deriderlo a causa del fallimento dei suoi piani di sabotaggio.

Grafica

Poiché questa serie risale alla fine degli Anni '60, dobbiamo fare un salto indietro. Quindi la computer grafica è agli albori. Ciò significa che i disegni sono ancora realizzati per la stragrande maggioranza a mano. I primi piani e le inquadrature sono comunque spettacolari; la velocità di scorrimento dei disegni e quindi delle sequenze è in linea con l'andatura dei veicoli dei personaggi, e quindi vi è uno scorrimento orizzontale a dir poco sorprendente. I colori sono distribuiti in modo naturale, come a sottolineare il carattere realistico della vicenda, anche se i disegni sono un po' approssimati, ma ciò è sapientemente usato per conferire alla vicenda quell'alone da serie fumettistica che ne fa emergere la comicità.

Personaggi

Questa serie sembra un grosso circo itinerante che non smette mai di stupire e di far ridere. I personaggi appartengono alle categorie più disparate, per sottolineare il carattere inclusivo della serie: abbiamo i cavernicoli, i mostri horror, lo scienziato, il barone/pilota da combattimento, la diva/modella, i soldati, i gangster, i paesani, il pilota/atleta pluri-affermato, il taglialegna e infine il piantagrane. Ciascuno di questi personaggi ha una personalità ben definita in accordo con il suo archetipo e quindi con il suo ruolo. Essi dimostrano di avere dei lati nascosti che sanno tirare fuori nelle situazioni più incredibili e assurde, e quindi sono decisamente imprevedibili, ma proprio in questo risiede la potenza comica della serie.

Colonna sonora

Le sigle di apertura e di chiusura consistono in delle mini-composizioni di genere soft rock dove gli strumenti come batteria, basso e chitarra sono accompagnati da dei tromboni e dai primi sintetizzatori e tastiere, che garantiscono un sottofondo musicale andante, e quindi servono a descrivere l'atmosfera da competizione. Nel corso degli episodi invece vi è un sottofondo che ricorda molto il circo; infatti, la gara ivi rappresentata ricorda molto delle esibizioni circensi, e questo sottofondo descrive e rimarca tali vicende.

Messaggi e insegnamenti

Nella sua semplicità questa serie trasmette una serie di valori ispirati allo spirito sportivo che sarebbe bene tenere a mente. Ognuno dei personaggi impartisce più di qualche semplice insegnamento: i fratelli Slang insegnano che così come la roccia le persone possono essere modellate; i fratelli Glossom ci insegnano che non importa il potere che hai, ciò che conta è l'uso che ne fai; il Prof. Pat Penning ci insegna che nella vita bisogna sapersi adattare alle diverse situazioni della vita; il barone Red Max insegna che si può sorvolare sui problemi e possibilmente evitarli; la divina Penelope Pitstop ci insegna che anche una signora può essere una concorrente determinata e riuscire a raggiungere traguardi importanti e che quindi non è seconda a nessuno, anzi ha sempre qualche "marcia" in più e sa sfruttarla come si deve; il cadetto Meekly e il sergente Blast ci insegnano che il gioco di squadra si basa sulla disciplina, e questa permette di raggiungere grandi traguardi; lo stesso vale per i gangster, i quali però ci insegnano che bisogna essere furbi e astuti nel modo giusto; Luke e Bubber ci insegnano che il fatto di essere dei paesani non è un deficit, anzi bisogna cavarsela con ciò che la vita offre e saper trarre vantaggio da ogni particolare e dalle cose più elementari, proprio come i fratelli Slang; Peter Perfect ci insegna che l'ottimismo e la fiducia in sé sono la chiave essenziale per affrontare le avversità della vita, così come Rufus Roughcut ci insegna che la tenacia, la determinazione, la costanza e il duro lavoro forgiano il nostro carattere. Infine, Dick Dastardly ci insegna che ricorrere a sporchi trucchi, sabotaggi, imbrogli e inganni non è mai la soluzione, anzi ci ritornano indietro e ci rovinano la vita così come Muttley ci ricorda di ridere, poiché la risata ha una funzione catartica. Un fattore curioso è che quasi tutti (ad eccezione di Dick Dastardly e Muttley) vincono almeno una gara: questo serve a sottolineare il carattere inclusivo e ci insegna che vincere è bello, ma lo è di più se tutti vincono, anche nel nome dello spirito di solidarietà.

Giudizio finale

Come prodotto della Hanna & Barbera, "Wacky Races" è una serie a dir poco fuori dagli schemi, dinamica senza alcun dubbio, la quale fa emergere il lato comico e leggero della vita, insegnandoci a non prenderci troppo sul serio. Data la natura della serie, avanzo un piccolo azzardo: la serie anticipa in un certo senso anche videogiochi come "Super Mario Kart", "Crash Bandicoot Tag Team Racing", i quali rappresentano un po' la versione comica di un genere come quello delle corse che, come poi si vedrà in seguito, sfornerà anche serie e saghe più dure, del calibro di "Fast & Furious" (per il cinema) o anche "Need for Speed" (per il mondo videoludico). Infine, la cosa migliore delle serie di Hanna & Barbera è la quasi mancanza/assenza di turpiloquio (anche se qui si ricorre leggermente a questo); d'altro canto, essendo la serie destinata a un pubblico di ragazzi e bambini, ed essendo stata creata in un'epoca dove le buone maniere e l'educazione erano ancora di moda, si è cercato quanto possibile di ridurre l'eccessivo uso di scurrilità, offese e insulti gravi e pesanti. Questo è un altro elemento che ne ha decretato un così grande successo di pubblico. Caso mai si è cercato di compensare questo aspetto con la creazione di situazioni grottesche, paradossali e assurde, per suscitare l'ilarità e cercare di instillare il senso di risolutezza e resilienza nel pubblico più giovane.

Voto: 8,5