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Il franchise di "Ken il Guerriero" ha sempre saputo catturare l'immaginario, soprattutto dei maschietti, con storie di arti marziali, vendette e un'estetica post-apocalittica inconfondibile. "La Leggenda di Julia", tuttavia, si rivela un capitolo dimenticabile, noioso e fiacco.

In questo OAV, il focus si sposta sulla figura di Julia, l'amata di Kenshiro. Un'ottima premessa, potenzialmente capace di esplorare le dinamiche psicologiche di un personaggio femminile in un contesto tanto maschile e violento. Purtroppo, questa opportunità viene sprecata. Julia, pur al centro della narrazione, rimane una figura priva di una reale evoluzione interiore. La sua dolcezza e dedizione sono tratti già ampiamente esplorati nella serie principale, e in questo film non vengono approfonditi in modo significativo.
Il vero tallone d'Achille di "La Leggenda di Julia" risiede però nella sua incapacità di offrire l'azione spettacolare e sanguinolenta che ha sempre contraddistinto la saga. I combattimenti sono scarsi e poco incisivi, in netta contraddizione con i duelli che hanno reso celebre il franchise. L'assenza di scontri memorabili e l'eccessiva lentezza della narrazione rendono l'esperienza visiva decisamente poco coinvolgente.

"La Leggenda di Julia" è un'opera che manca di una profondità psicologica, di azione spettacolare e di una regia incisiva, questo OAV si perde in una narrazione noiosa e poco coinvolgente. Pur apprezzando lo sforzo di esplorare un personaggio secondario, il risultato finale è un prodotto mediocre, incapace di lasciare un segno.