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Con questo Gaiden su Yuria, si attendeva un approfondimento della figura femminile più enigmatica della saga, promettendo una narrazione introspettiva e malinconica. Tuttavia, il risultato finale si rivela un'eclissi sulla stella della misericordia.
Inizio con il dire che di questo volume l'unica cosa che mi è piaciuta sono i disegni, molto buoni.

La storia, incentrata sul passato di Yuria e sulla sua relazione con la stella di Nanto, si presenta fin da subito frammentaria e nel tentativo di dipingere un ritratto psicologico complesso, si perde in divagazioni oniriche e flashback confusi.
La caratterizzazione di Yuria, pur affascinante nella sua ambiguità, risulta poco approfondita nonostante questo titolo sia rivolto ad essa. La sua figura viene qui ridotta a un archetipo della donna sofferente, priva di una reale evoluzione interiore. La relazione con la stella di Nanto lascia insoddisfatti poiché ci si aspettava un approfondimento di questa dinamica mistica, ma non avviene. Questo Gaiden è un brevissimo spin-off che invece di gettare nuova luce sul passato del personaggio in un modo accurato, lo avvolge in un'aura di mistero ancora più fitta, lasciando il lettore con un senso negativo di incompletezza. Belli i disegni ma il contenuto è poco.