Moyashimon
Prima di iniziare a recensire quest'anime, devo fare una premessa: probabilmente la mia recensione è molto influenzata dal lavoro che svolgo, guarda caso proprio nel campo della biologia. E proprio a causa dell'argomento di cui tratta, credo che "Moyashimon" non possa non entrare nel cuore di chiunque mastichi un po' di microbiologia.
La trama di "Moyashimon" è indubbiamente molto semplice, sebbene un po' strampalata: ci troviamo infatti di fronte a un protagonista che non avrebbe nulla di eccezionale, se non fosse per il fatto che ha il "potere" di vedere i microrganismi che circondano la nostra vita. Batteri, virus, lieviti o funghi che siano, Tadayasu è in grado di vederli, come piccole caricature dalla forma che ricorda il loro aspetto reale, e in parte di interagirci. Il nostro strambo eroe si iscrive a quello che potremmo considerare un corso di agraria in un'università agricola alla periferia di Tokyo, con lo scopo di poter poi ereditare l'azienda di famiglia, che si occupa di fermentazione. Accanto a lui c'è l'amico Kei, erede di una distilleria di sakè. Le due matricole vengono accolte dal professor Itsuki, che è stato avvertito dell'abilità di Tadayasu dal nonno del ragazzo. Da questo punto di partenza si sviluppano le talvolta esilaranti vicende del ragazzo e dei suoi amici, che assieme ne vedranno di tutti i colori: dagli studenti che cercano di produrre illegalmente sakè al proprietario di un negozio circondato da microbi, alle bizze dell'assistente del professor Itsuki, palesemente gelosa dell'abilità del ragazzo.
Tutto ciò che viene mostrato in "Moyashimon" è volutamente comico e strambo, ma le vicende divertono e la presenza costante dei microbi che circondano Tadayasu gli conferiscono quel po' di originalità che lo rende unico.
Mi sono sinceramente divertita moltissimo, soprattutto nell'assistere alle interazioni del protagonista con i vari microrganismi.
I personaggi presentati non hanno una grande maturazione dal punto di vista psicologico, non è quello lo scopo dell'anime. Gli unici due che maturano leggermente nel corso della serie sono Tadayasu e Kei, anche se il tutto viene trattato sempre in modo scherzoso e leggero.
Dal punto di vista scientifico l'anime mi è sembrato abbastanza accurato e permette di imparare qualcosina specialmente sui vari processi di fermentazione presenti nella vita quotidiana, soprattutto giapponese. Carinissimi i piccoli siparietti alla fine di ogni puntata, in cui sono proprio i microbi a spiegarci qualcosa della loro variegata "vita", dalla rizosfera al microbioma umano.
Tecnicamente "Moyashimon" è una serie realizzata abbastanza bene: non ha picchi altissimi di qualità, ma in generale gli episodi sono sempre ben animati e colorati. Il comparto audio è funzionale alle scene trattate, ma non spicca per eccezionalità, a parte la sigla iniziale veramente adorabile.
In definitiva, "Moyashimon" per me merita un 9 pieno. E' una serie divertente e spiritosa, con quel pizzico di cultura che non fa affatto male, spiegata in modo semplice e gradevole.
Sconsigliato solo a chi cerca una serie profonda o a chi ha paura dei microbi.
La trama di "Moyashimon" è indubbiamente molto semplice, sebbene un po' strampalata: ci troviamo infatti di fronte a un protagonista che non avrebbe nulla di eccezionale, se non fosse per il fatto che ha il "potere" di vedere i microrganismi che circondano la nostra vita. Batteri, virus, lieviti o funghi che siano, Tadayasu è in grado di vederli, come piccole caricature dalla forma che ricorda il loro aspetto reale, e in parte di interagirci. Il nostro strambo eroe si iscrive a quello che potremmo considerare un corso di agraria in un'università agricola alla periferia di Tokyo, con lo scopo di poter poi ereditare l'azienda di famiglia, che si occupa di fermentazione. Accanto a lui c'è l'amico Kei, erede di una distilleria di sakè. Le due matricole vengono accolte dal professor Itsuki, che è stato avvertito dell'abilità di Tadayasu dal nonno del ragazzo. Da questo punto di partenza si sviluppano le talvolta esilaranti vicende del ragazzo e dei suoi amici, che assieme ne vedranno di tutti i colori: dagli studenti che cercano di produrre illegalmente sakè al proprietario di un negozio circondato da microbi, alle bizze dell'assistente del professor Itsuki, palesemente gelosa dell'abilità del ragazzo.
Tutto ciò che viene mostrato in "Moyashimon" è volutamente comico e strambo, ma le vicende divertono e la presenza costante dei microbi che circondano Tadayasu gli conferiscono quel po' di originalità che lo rende unico.
Mi sono sinceramente divertita moltissimo, soprattutto nell'assistere alle interazioni del protagonista con i vari microrganismi.
I personaggi presentati non hanno una grande maturazione dal punto di vista psicologico, non è quello lo scopo dell'anime. Gli unici due che maturano leggermente nel corso della serie sono Tadayasu e Kei, anche se il tutto viene trattato sempre in modo scherzoso e leggero.
Dal punto di vista scientifico l'anime mi è sembrato abbastanza accurato e permette di imparare qualcosina specialmente sui vari processi di fermentazione presenti nella vita quotidiana, soprattutto giapponese. Carinissimi i piccoli siparietti alla fine di ogni puntata, in cui sono proprio i microbi a spiegarci qualcosa della loro variegata "vita", dalla rizosfera al microbioma umano.
Tecnicamente "Moyashimon" è una serie realizzata abbastanza bene: non ha picchi altissimi di qualità, ma in generale gli episodi sono sempre ben animati e colorati. Il comparto audio è funzionale alle scene trattate, ma non spicca per eccezionalità, a parte la sigla iniziale veramente adorabile.
In definitiva, "Moyashimon" per me merita un 9 pieno. E' una serie divertente e spiritosa, con quel pizzico di cultura che non fa affatto male, spiegata in modo semplice e gradevole.
Sconsigliato solo a chi cerca una serie profonda o a chi ha paura dei microbi.
Non mi ci sono voluti molti secondi a realizzare che quello che mi stavo accingendo a vedere doveva essere un titolo strano e fuori dai canoni. Di certo gli esserini che apparivano nella sigla mi hanno positivamente impressionato, ma onestamente non capivo che tipologia di anime mi sarei trovato ad affrontare.
Moyashimon è una commedia scolastica con retrogusto educativo, ovvero tra una follia e l’altra dispensa nozioni interessanti sul mondo dei microorganismi e sulla fermentazione. Ogni episodio in coda offre un piccolo teatrino in cui i microbi si presentano e parlano di se stessi. A contorno della serie, inoltre, esiste una serie di extra in cui proprio loro sono i protagonisti. Nella serie essi svolgono invece un ruolo di comparse eccellenti e onnipresenti, ma invisibili, tranne agli occhi del protagonista. Quest’ultimo, Sawaki, non solo è capace di vedere virus, batteri e funghi a occhio nudo, ma li vede anche in versione carina e super-deformed. Tale capacità lo accompagna sin da bambino e gli sarà decisamente utile nei suoi studi, visto che l’anime inizia con il suo primo giorno alla facoltà di agraria, che più che un'università potrebbe essere definita un luogo di confinamento di ragazzi e professori con serie deviazioni mentali. Ad accompagnarlo c’è un suo amico d’infanzia che *sembra* essere una delle poche persone normali in quel luogo. Il nonno lo raccomanda a una sua vecchia conoscenza, un professore, a cui rivela anche il segreto del ragazzo.
Spinto da motivazioni non esattamente filantropiche, il professore lo prende sotto la sua ala protettrice. Ben più difficile sarà l’impatto con la sua bellissima collaboratrice, Haruka, il cui camice nasconde un abbigliamento che sarebbe più adatto a un club sadomaso che a quello di prassi in un laboratorio, ma che in realtà rispecchia abbastanza bene la personalità violenta e aggressiva della ragazza. Accettato anche da lei, seppur con riserva e solo come cavia, Sawaki si dovrà scontrare con un paio di senpai disadattati, che rischiano quasi di demolire uno stabile nel tentativo di produrre illegalmente del sakè. A completare il gruppo altre due ragazze: la prima è una matricola maniaca dell’igiene, la seconda, molto carina, è anche lei soggetta a comportamenti non del tutto razionali e composti.
Moyashimon non presenta una trama vera e propria, anche se una delle principali tematiche è il sakè: vengono spiegate quali sono le tipologie, le tecniche di produzione e tanti altri dettagli, riguardanti ovviamente i microrganismi che lo fermentano e lo rendono quello che è. Per il resto si tratta del racconto delle varie giornate che Sawaki sarà costretto ad affrontare e di come il rapporto con il suo gruppetto di dementi si evolverà. Non si tratta nemmeno di una commedia sentimentale, semplicemente vi troverete a vedere una serie di episodi basati su situazioni spesso paradossali, che comunque vi faranno ridere.
Curioso è anche il frequente riferimento ai disgustosi cibi nordici fermentati, decisamente immangiabili per la restante popolazione mondiale.
La serie TV, piuttosto breve, di soli 11 episodi, è tratta da un manga di Masayuki Ishikawa. Mi è risultata sin da subito godibile e divertente, realizzata in modo ispirato e con un cast di personaggi davvero ben assortito, in grado da solo di tenerla in piedi. Offre spunti davvero molto simpatici e non mancano nemmeno i colpi di scena: uno di questi, tra l’altro, mi ha lasciato piuttosto spiazzato. Dal mio punto di vista la serie meriterebbe di essere vista solo per Haruka.
Ho trovato infine curioso il modo in cui l’autore sia riuscito a infilare in un anime che ha come sottotitolo “racconti dell’agricoltura” situazioni e personaggi che con l’ambiente rurale non c’entrano proprio nulla e che anzi segnano, in alcuni casi, una vera a propria frattura con le tradizioni che questo tramanda. Il titolo, tuttavia, rimane perfettamente calzante.
Vi consiglio vivamente di guardare Moyashimon perché è un titolo diverso dal solito, originale, divertente e piacevole da vedere. Mi spiace si concluda in soli 11 episodi, ne avrei guardati almeno altrettanti.
Moyashimon è una commedia scolastica con retrogusto educativo, ovvero tra una follia e l’altra dispensa nozioni interessanti sul mondo dei microorganismi e sulla fermentazione. Ogni episodio in coda offre un piccolo teatrino in cui i microbi si presentano e parlano di se stessi. A contorno della serie, inoltre, esiste una serie di extra in cui proprio loro sono i protagonisti. Nella serie essi svolgono invece un ruolo di comparse eccellenti e onnipresenti, ma invisibili, tranne agli occhi del protagonista. Quest’ultimo, Sawaki, non solo è capace di vedere virus, batteri e funghi a occhio nudo, ma li vede anche in versione carina e super-deformed. Tale capacità lo accompagna sin da bambino e gli sarà decisamente utile nei suoi studi, visto che l’anime inizia con il suo primo giorno alla facoltà di agraria, che più che un'università potrebbe essere definita un luogo di confinamento di ragazzi e professori con serie deviazioni mentali. Ad accompagnarlo c’è un suo amico d’infanzia che *sembra* essere una delle poche persone normali in quel luogo. Il nonno lo raccomanda a una sua vecchia conoscenza, un professore, a cui rivela anche il segreto del ragazzo.
Spinto da motivazioni non esattamente filantropiche, il professore lo prende sotto la sua ala protettrice. Ben più difficile sarà l’impatto con la sua bellissima collaboratrice, Haruka, il cui camice nasconde un abbigliamento che sarebbe più adatto a un club sadomaso che a quello di prassi in un laboratorio, ma che in realtà rispecchia abbastanza bene la personalità violenta e aggressiva della ragazza. Accettato anche da lei, seppur con riserva e solo come cavia, Sawaki si dovrà scontrare con un paio di senpai disadattati, che rischiano quasi di demolire uno stabile nel tentativo di produrre illegalmente del sakè. A completare il gruppo altre due ragazze: la prima è una matricola maniaca dell’igiene, la seconda, molto carina, è anche lei soggetta a comportamenti non del tutto razionali e composti.
Moyashimon non presenta una trama vera e propria, anche se una delle principali tematiche è il sakè: vengono spiegate quali sono le tipologie, le tecniche di produzione e tanti altri dettagli, riguardanti ovviamente i microrganismi che lo fermentano e lo rendono quello che è. Per il resto si tratta del racconto delle varie giornate che Sawaki sarà costretto ad affrontare e di come il rapporto con il suo gruppetto di dementi si evolverà. Non si tratta nemmeno di una commedia sentimentale, semplicemente vi troverete a vedere una serie di episodi basati su situazioni spesso paradossali, che comunque vi faranno ridere.
Curioso è anche il frequente riferimento ai disgustosi cibi nordici fermentati, decisamente immangiabili per la restante popolazione mondiale.
La serie TV, piuttosto breve, di soli 11 episodi, è tratta da un manga di Masayuki Ishikawa. Mi è risultata sin da subito godibile e divertente, realizzata in modo ispirato e con un cast di personaggi davvero ben assortito, in grado da solo di tenerla in piedi. Offre spunti davvero molto simpatici e non mancano nemmeno i colpi di scena: uno di questi, tra l’altro, mi ha lasciato piuttosto spiazzato. Dal mio punto di vista la serie meriterebbe di essere vista solo per Haruka.
Ho trovato infine curioso il modo in cui l’autore sia riuscito a infilare in un anime che ha come sottotitolo “racconti dell’agricoltura” situazioni e personaggi che con l’ambiente rurale non c’entrano proprio nulla e che anzi segnano, in alcuni casi, una vera a propria frattura con le tradizioni che questo tramanda. Il titolo, tuttavia, rimane perfettamente calzante.
Vi consiglio vivamente di guardare Moyashimon perché è un titolo diverso dal solito, originale, divertente e piacevole da vedere. Mi spiace si concluda in soli 11 episodi, ne avrei guardati almeno altrettanti.
Sawaki è un ragazzo appena iscritto alla facoltà di agraria dell'università di Tokyo, che possiede il singolare dono di vedere i microbi ad occhio nudo. Tuttavia, non li vede come masse senza forma, o vermi, o esseri ripugnanti (come mi aspettavo io quando mi han parlato della serie). Li vede come degli omini con la testa più grande del corpo e la voce buffa. Questo dono di Sawaki ci permetterà di assistere ad alcune gag divertenti, nonché di imparare molte cose interessanti sui microbi e sulle loro funzioni nelle ricette giapponesi.
Alcune puntate della serie (che purtroppo è stata molto breve) sono quasi interamente dedicate alle spiegazioni delle funzioni dei microbi, risultando un po' noiose. Avrebbero dovuto fare molte più puntate, anche solo per il fatto che di cose sui microbi e di ricette giapponesi ce ne sono veramente moltissime, ed in questa serie han solo "grattato la superficie" dell'argomento. Altre puntate invece sono interamente comiche, con i microbi ed i loro commenti ad aggiungere ulteriore simpatia alle vicende dei personaggi. Al termine di ogni episodio (seri e comici), dopo la sigla, vi è il "teatrino dei microbi", in cui assistiamo ad alcuni minuti istruttivi di nuove spiegazioni sui microbi.
In pratica, una sorta di "siamo fatti così", con i microbi al posto dei globuli rossi. L'ultimo episodio di Moyashimon è stato una mezza delusione, dato che la serie non ha un vero e proprio finale, e lascia aperte molte domande su cosa succederà in futuro ai protagonisti, ai loro intrecci amorosi, ai loro problemi personali, tutte cose lasciate in sospeso, senza alcun indizio su ciò che accadrà (magari per una futura serie, cosa che spero). Soprattutto, vorrei sapere se Sawaki sia riuscito a diventare un grande scienziato grazie al suo dono... ma la serie si conclude dopo il primo anno di scuola, non so neanche se ha preso la laurea!
Al termine degli 11 episodi di Moyashimon, ci sono tre episodi speciali istruttivi, in cui il microbo amico di Sawaki si mette in viaggio per conoscere altri microbi. Inoltre, a luglio di quest'anno (2010) è uscito in Giappone un film live action di Moyashimon, che non vedo l'ora di vedere. Mi piace questa serie, ma le do "solo" 7 per via della breve durata della serie e del finale insoddisfacente.
Alcune puntate della serie (che purtroppo è stata molto breve) sono quasi interamente dedicate alle spiegazioni delle funzioni dei microbi, risultando un po' noiose. Avrebbero dovuto fare molte più puntate, anche solo per il fatto che di cose sui microbi e di ricette giapponesi ce ne sono veramente moltissime, ed in questa serie han solo "grattato la superficie" dell'argomento. Altre puntate invece sono interamente comiche, con i microbi ed i loro commenti ad aggiungere ulteriore simpatia alle vicende dei personaggi. Al termine di ogni episodio (seri e comici), dopo la sigla, vi è il "teatrino dei microbi", in cui assistiamo ad alcuni minuti istruttivi di nuove spiegazioni sui microbi.
In pratica, una sorta di "siamo fatti così", con i microbi al posto dei globuli rossi. L'ultimo episodio di Moyashimon è stato una mezza delusione, dato che la serie non ha un vero e proprio finale, e lascia aperte molte domande su cosa succederà in futuro ai protagonisti, ai loro intrecci amorosi, ai loro problemi personali, tutte cose lasciate in sospeso, senza alcun indizio su ciò che accadrà (magari per una futura serie, cosa che spero). Soprattutto, vorrei sapere se Sawaki sia riuscito a diventare un grande scienziato grazie al suo dono... ma la serie si conclude dopo il primo anno di scuola, non so neanche se ha preso la laurea!
Al termine degli 11 episodi di Moyashimon, ci sono tre episodi speciali istruttivi, in cui il microbo amico di Sawaki si mette in viaggio per conoscere altri microbi. Inoltre, a luglio di quest'anno (2010) è uscito in Giappone un film live action di Moyashimon, che non vedo l'ora di vedere. Mi piace questa serie, ma le do "solo" 7 per via della breve durata della serie e del finale insoddisfacente.
Trama semplicissima, almeno all'inizio : Sawaki è uno studente della facoltà di Agraria di Tokyo che fa i conti con il dono che ha fin da bambino di poter vedere ad occhio nudo microrganismi, che per di più hanno un aspetto veramente dolce e buffo. Il mio voto è interamente da attribuire alla presenza di questi dolcissimi e simpaticissimi esseri, in quanto trovo la trama e lo svolgimento dell'anime molto banale. Lo consiglio perchè sono sicura che questi esserini imperdibili conquisteranno anche voi!
Il giovane Sawaki (Sawaki Souemon Tadayasu) è un giovane capace di vedere i batteri ad occhio nudo. Entrando nell'Università Agraria di Tokyo con l'amico d'infanzia Kei vivrà momenti divertenti tra strani docenti e strani compagni. La serie è molto simpatica, e le avventure di Sawaki & Friends sono veramente spassose; a condire questo, il suo "dono" gli riserverà non poche sorprese. L'unico neo della serie risiede nella sua brevità (solo 11 episodi), che potrebbe presagire (visto che lascia vari interrogativi) l'arrivo di una seconda serie più lunga (speriamo XD).
Consigliato soprattutto a chi ama le commedie 'scolastiche'
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