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Episodi visti: 26/26 --- Voto 7,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Ricordo abbastanza nitidamente l'inizio del franchise di "Macross", e fu nel bel mezzo dell'estate scorsa. Da allora mi approcciai - inconsapevolmente - a uno dei franchise più importanti e significativi del panorama della animazione giapponese, e ne fui fin da subito innamorato. Vuoi per i personaggi, vuoi per i combattimenti mozzafiato, vuoi per le sue splendide protagoniste femminili, che sono davvero personaggi strepitosi. Questo luglio venturo sarà un anno esatto da quando cominciai il franchise, e le tappe, parimenti, le ricordo più che nitidamente: luglio la prima serie del 1982, a settembre, circa, vidi "Ai Oboete Imasu ka?" (d'ora in poi DYRL - acronimo del titolo inglese - ogni qualvolta lo nominerò), ottobre/novembre/dicembre "Macross 7", gennaio/febbraio "Frontier", e adesso, per ultimo ma non meno importante, "Delta".
Ho fatto questo riepilogo introduttivo perché "Macross" è una delle mie serie preferite in assoluto, con la quale condivido tanti ricordi belli, emozionanti ed energici. Ma anche perché questa è la mia prima recensione in assoluto; indi per cui cercherò di esprimere il mio punto di vista sull'ultima serie appena vista - "Delta" -, ma al contempo con dell'obiettività. Equilibrio affatto facile da trovare.

Non mi soffermerò eccessivamente sul riassunto della trama, visto che è tranquillamente reperibile; giusto qualche coordinata essenziale ai fini del discorso: siamo nel 2067, sono passati sette anni/otto dalla conclusione della precedente serie e dal conflitto con i Vaijra, e una nuova minaccia è apparsa nella nostra galassia: la Var, questa sindrome infettiva capace di assoggettare la psiche delle persone e scatenarne le emozioni più violente, trasformandoli in esseri rabbiosi e privi di senno.
Per fare fronte a tale minaccia, è stata istituita dalla Xaos (che si pronuncia Chaos, viva il greco!), compagnia privata dietro la quale si nasconde la misteriosa e nebulosa Lady M (che, giova precisare, non comparirà mai durante la serie TV, ma presumo nei film postumi allo stesso), un'unità sonora speciale: le Walküre, gruppo di idol composto da quattro ragazze alle quali poi si aggiungerà il quinto membro, Freyja, la nostra coprotagonista femminile.

In primis, una cosa che ho subito apprezzato è che dietro quest'opera - pur non esente da difetti più o meno gravi che dopo elencherò - sembra esserci il tentativo da parte di Kawamori, o chi in sua vece, di evolvere e far progredire la trama, latamente intesa, del franchise. Un primo aspetto è già di per sé costituito da quella che sarebbe la punta di diamante musicale di questa serie, le Walküre: perché di fatto la costituzione di questo gruppo di idol, questa unità sonora speciale, in realtà, è nient'altro che la naturale evoluzione della Sound Force introdotta per la prima volta in "Macross 7". L'idea, per primi, di operare effettivamente sul campo con soggetti in grado di "inibire" i nemici attraverso l'arma della musica,è di quest'ultima. Se vogliamo guardare anche sotto il profilo tecnologico, si ha indubbiamente, anche su questo, una evoluzione: eh, certo, indubbiamente, sono passati almeno una trentina d'anni, ma ci sono. I caccia della Sound giravano con degli stereo montati sulle spalle, abbastanza rudimentali a vederli, per amplificare il canto; le Walküre sono molto più preparate e ben equipaggiate (es. quella sostanza spalmante strana, che a dire il vero non so manco cosa sia, che consente loro di cambiare olograficamente veste etc.). Ma non soltanto: le Walküre hanno proprio cambiato e rivoluzionato il modo di condurre la battaglia, operano e si muovono direttamente sul campo, nel bel mezzo della battaglia (e con alto rischio di venire colpite/ferite/lasciarci le penne, seppur preparate, come visto prima). Quindi, non abbiamo più il soggetto che agisce dalle retrovie, come nel caso di Minmay o Sheryl o Ranka; né che impiega caccia o mezzi per spostarsi come la Sound Force, che erano tutti piloti, vorrei ricordare.
Ecco, questo l'ho apprezzato tanto.

Piccolo discorso legato anche alle Walküre: ora, io mi rendo conto che magari per molti potrebbe essere stato straniante vedere un gruppo di idol vero e proprio (ma anche questo, se ci si pensa, è una evoluzione rispetto alle precedenti serie, perché mai abbiamo avuto un gruppo), o addirittura vederle danzare o levarsi nel cielo, come avessero superpoteri o capacità sovrumane (eccezion fatta per Freyja e Mikumo, che, potenzialmente, ne potrebbero essere anche capaci), o ancora che si trasformano, almeno nei primissimi episodi, come delle mahou shoujo (cosa abbastanza cringe effettivamente, ma della quale, penso, il pubblico nipponico vada abbastanza ghiotto). Potrebbero scombussolare, potrebbero offuscare, ma per me ci stanno. Quantomeno a me, sono piaciute. Poi, saranno indubbiamente inferiori (manco cito Lynn), nessuna fa un'unghia a Sheryl, per dire, ma, a mio avviso, possono starci come passaggio ulteriore di testimone.

Ultimo discorso che ritengo importante: se prima si poteva avere qualche dubbio (io ne ho avuti) in questa serie (nell'episodio 19), abbiamo avuto la stra-conferma definitiva al 100% che viene presa come continuity non la serie originale del 1982, ma DYRL. Quindi Zentradi, Meltlandi, Megaroad... ehm. Tornerà anche lei. Effettivamente, Minmay era sempre riapparsa con le iconiche e leggendarie vesti del film.

Veniamo ai personaggi: chi potremmo citare di realmente rilevante? Hayate, il protagonista maschile; i cinque membri delle Walküre e Mirage Farina Jenius. Hayate parte come semplice lavoratore e impiegato, potenzialmente di talento (?) ma senza voglia di applicarsi o di stimoli. Su Al Shahal, pianeta presso il quale lavora, incontrerà all'inizio della storia Freyja, che ci verrà presentata come clandestina fuggita dal suo pianeta natio, Windermere (la cui razza è un unicum in tutta la galassia e giocherà un ruolo cruciale nella storia). Mirage segue le orme del suo casato e fa anche lei la pilota; in realtà è molto acerba, però, e fa abbastanza schifo, cosa che effettivamente le graverà sulle spalle più volte, visto che Max e Millia, i suoi nonni, erano piloti leggendari (mentre Mylene, membra dei Fire bomber di "7", è sua zia). Freyja è un personaggio alquanto bizzarro: maldestra, un poco svampita (?) ma molto energica e vitale; ama profondamente la musica ed è determinata a entrare nelle Walküre, che terranno delle audizioni per introdurre il quinto membro (che lei diventerà). Su Makina e Reina, la coppia lesbica, in realtà non c'è molto da dire; Kaname anche: erano membri originari del gruppo che ne hanno formato il nocciolo duro per un po', fintanto che non si è aggiunta (sua maestà) Mikumo come quarto membro. Su di lei tornerò dopo.
Partendo con l'obiettività, effettivamente non c'è un personaggio che spicchi più su altri. E qui veniamo al primo problema di "Delta": l'enorme cast. Tanti personaggi implicano, conseguentemente, inevitabili inviluppi di altri, che è esattamente quello che succede. Hayate e Freyja sono stati gestiti bene in fin dei conti (erano poi i protagonisti); il primo personaggio che, invece, non è stato sviluppato a dovere è proprio Mirage. Era un personaggio con un enorme potenziale ma non tirato fuori. Parte e resta praticamente per quasi metà buona della storia come una pilota inesperta, con la conseguenza che risultava sempre l'anello debole della catena, collezionando figuracce e mettendo anche a rischio i suoi compagni di squadra. Ma non tanto perché è una Jenius, e quindi deve per forza eccellere nel volo (che come conflittualità di base nel personaggio ci sta anche, una del casato che finalmente non è portata nel volo, ma magari riesce in altro), ma perché è un personaggio, appunto, stupendo e che avrebbe potuto raccontare tanto, ma molto di più. Cosa purtroppo che non avviene. Davvero un immenso peccato. Si riscatterà in qualche occasione, ad esempio nelle tattiche e nella gestione se la cava; buono il discorsone da ragazza matura che terrà ai suoi due amici, ma a conti fatti, quando era chiamata in singolo, combinava ben poco. Altri personaggi che purtroppo non spiccheranno eccessivamente sono gli altri membri delle Walküre (intendo parti davvero importanti o centrali); forse quella che ha avuto maggiore sviluppo è stata Kaname, che si è ripresa con la questione del venire a sapere che in realtà anche le sue canzoni contavano qualcosa ed erano ascoltate, e c'era qualcuno che le amava e apprezzava (cfr. Messer), ma le altre due non troppo. Altri personaggi, ahimè, poco sfruttati sono indubbiamente Arad, che fa poco o niente, ma anche lo stesso capitano della Macross Elysion avrebbero potuto evidenziarlo maggiormente. Più centralità, più risolutezza, più 'cazzimma'. Ve lo ricordate il capitano della Frontier? Anche lui non è che avesse chissà quali scene, ma quelle poche erano impattanti, lasciavano intuire un capitano anziano, esperto, con la 'garra' e le palle.
Ergo, si sarebbe potuto fare di più, ma nel complesso non è stata gestita nemmeno malaccio, considerando che le punte delle ragazze erano Frejya e Mikumo, e che la mole di personaggi aveva per forza di cose un effetto a cascata sullo sviluppo di taluni.

Concludendo il discorso legato ai personaggi (non antagonisti, su cui tornerò brevemente dopo in un'apposita parte loro dedicata), parliamo di Mikumo. Esteticamente ricorda tantissimo Sheryl, ma in realtà in tutto: visivamente, nella voce delicata e sensuale, nelle sue abilità canore. Non so se ne sia una sorta di copia trasportata in "Delta" sulla scia del successo di Sheryl. Chissà. Ma i personaggi divergono. Sheryl, giova precisare, resta nell'Olimpo dei best personaggi ever di tutto "Macross": è una donna e una cantante straordinaria, a cui le protagoniste di "Delta" fanno un baffo (per quanto mi stiano simpatiche) e che ha una psicologia complessa e un background sicuramente particolare. Diciamo uno dei personaggi più intricati forse mai concepiti nel franchise. Tornando a Mikumo, invece, ha, eccome, una sua crescita: Mikumo è la classica - oltre che 'gnocca' di turno - donna circondata da un alone di mistero. Non si sa nulla all'inizio su di lei; niente passato, non si sa manco dove alloggi, la vediamo in posti strani (nuotare come una sirena) e addirittura si prende la briga di scomparire durante le missioni per farsi gli affaracci suoi. È una totale lupa solitaria, che non si approccia mai alla collettività. Ma dopo che ella ricorderà le sue origini - è una creazione artificiale e clone della interprete delle stelle - come personaggio, caratterialmente ed esistenzialmente, cambia. Certo, se volessimo essere obiettivi sino in fondo, alla fine i binari percorsi, bene o male, quelli restano: un clone creato artificialmente, che inizialmente canta perché è programmata per farlo, ma che poi inizierà a sviluppare sentimenti propri. Sta di fatto che si aprirà definitivamente con le altre compagne del gruppo (probabilmente l'amore e l'importanza da loro mostrate nei suoi confronti hanno giocato un ruolo importantissimo su di lei), si apre al contatto fisico e alla interazione; e alla fine addiverrà alla sua risposta definitiva: adora cantare, ama farlo, e vuole continuare per questa strada assieme alle compagne. Le sue origini e il suo segreto ci vengono svelati e si ha un un'indubbia evoluzione del suo personaggio.

P.S. Si potrebbero fare interessanti confronti tra lei, Sheryl e Basara - Sheryl stessa citava Basara, pronunciando la sua celebre battuta prima di tutti i suoi concerti; con l'ultimo che ha una vocazione in toto per la musica e non vuole sapere altro se non di questa - e, parliamoci chiaro, Basara, da un punto di vista puramente da protagonista, è forse il peggiore, era letteralmente intrattabile, pur ganzo e mito (ma quale sia stata questa sua vocazione, boh, non ci è dato saperlo. È uno dei più grandi misteri di "Macross". Sheryl, invece, si riassume nella sua celeberrima battuta: "Ho iniziato a cantare per vivere; adesso vivo per cantare". Quindi, sia per lei che per Basara, cantare diventa la loro raison d'êtré, pur con circostanze diverse e percorsi diversi. Situazione simile per Mikumo, anche lei si vota al canto.

E sempre tornando alla questione dell'avanzamento della trama, ci sono tante altre novità cruciali introdotte da "Delta": in primis vi è un diretto collegamento con "Frontier", riallacciandosi alla scomparsa dei Vajira e alla maggiore presenza dei batteri dimensionali (che si scopriranno causa della Var), ai quali vengono contrapposti individui aventi i recettori dimensionali, come le ragazze delle Walküre, che ne sono invece immuni. Ecco, questo dualismo batteri/recettori è un punto, a mio avviso, molto interessante: me la immagino quasi come una evoluzione/un maggiore adattamento della galassia, ossia, in risposta alla maggiore quantità di batteri rimasti liberi dopo la partenza dei Vajira, madre natura (o galassia) ha iniziato a popolarla di soggetti che ne erano immuni; ecco che i recettori si configurano come nemesi di questi ultimi. Ma anche lo stesso popolo di Windermere, per svariate ragioni che non dirò, anche perché sono spoiler, rappresentano una grande novità. E si caratterizzano proprio per loro lun, che contengono, seppur in minima misura, dei recettori dimensionali, e quindi avendoli sin dalla nascita, al contrario delle altre forme di vita umanoidi che li sviluppano postumi (non ci è dato sapere come).
Ma soprattutto, e qui forse veniamo al punto più importante, "Delta" contiene un punto di svolta madornale per il prosieguo e avanzamento della storia, in senso lato, del franchise: ci viene non soltanto definitivamente confermato che la musica è un'arma a tutto tondo (cosa che già sapevamo e come tale veniva già utilizzata nelle precedenti serie, seppure contro nemici diversi), ma che dotare tutte le razze umanoidi di una predisposizione/codice genetico verso il canto è stato, in realtà, frutto di un disegno ben specifico e voluto dei nostri antenati, i Protoculturiani, che già la usavano ampiamente (ad esempio in "Ai Oboete Imasu ka?"). Insomma, un regalone fattoci dai nostri antenati; e coloro che effettivamente sono in grado di impiegarla a pieni poteri (i protagonisti circa di tutte le serie) sono seriamente in grado di soggiogare l'ascoltatore, influenzando la sua mente e - addirittura, come visto in "D" - potenziarlo e 'boostarlo' con poteri sovrumani. E questo ha una conseguenza di immane importanza: vuol dire che la musica non è efficace soltanto contro alcuni tipi di razze o specie che, volenti o nolenti, ne soffrono, ma sortirebbe efficacia a priori nei confronti di chiunque; basta che si trovi soltanto nella posizione di "ascoltatore".

Per quanto riguarda il comparto grafico, brevemente, mi è piaciuto tanto, come "Frontier". Satelight come studio mi ha colpito molto; i disegni sembrano realistici, talvolta molto dettagliati. Forse alcuni cut o frame risultano un poco abbozzati (ci sta, non tutto può essere perfetto al millimetro), ma in linea di massima il comparto grafico è buono. Laddove, per me sempre, si va nell'ottimo, troviamo la CGI, fatta benissimo (i caccia sono spettacolari) e le scene - talvolta anche contorte - d'azione, sempre fenomenali.

Ma, come detto, ahimè, questa serie non è nemmeno esente da difetti. Qui di seguito una lista di quelli che ritengo siano i più rilevanti:
Del primo, quello legato ai personaggi, abbiamo già abbastanza discusso. Mirage, Arad, il capitano etc., erano tutti personaggi che meritavano un maggiore sviluppo. Medesimo discorso anche per alcuni antagonisti: Quasim a parte (bel personaggio), si poteva fare molto di più. Keith e Loid a parte, gli altri quattro erano Luigi, Gianni, Pinotto e Mario. Belle comparse del tutto impalpabili come la farina tra le mani. Peccato. Ma, come detto, era inevitabile che alcuni figurassero di meno. Quanto alla mancanza di prevalenza da parte di uno dei protagonisti (mi trovo d'accordo fino ad un certo punto), azzardo dicendo che Mirage, Hayate e Freyja compensano bene come gruppo. È nella coralità che trovano la forza. Almeno, io l'ho percepita così (con la mia lun).
La sotto-trama amorosa difetta, non tanto per chi ho parteggiato (questa volta nessuna delle due in particolare: Mirage e Freyja sono abbastanza equilibrate tra di loro, differentemente da Sheryl e quella busta di Ranka), ma perché è stata "riesumata" troppo tardi. Per tre quarti della serie soltanto flebili rimasugli. Sarebbe potuta essere gestita molto meglio e prima. Magari farla ancora più contesa tra le due (mai stata presente).
La parte centrale della storia vedo essere stata pomo della discordia per molti. Sarebbe potuta essere gestita molto meglio anch'essa. Più nel dettaglio, lo schema narrativo dello scoppio della Var prevede sempre l'arrivo dei protagonisti a sanare l'epidemia (non mi ha dato eccessivamente fastidio. È così poi per la prima metà della serie, circa. Il vero inferno narrativo è stato "7", altroché. Là gli episodi erano un copia e incolla spudorato: arriva il demone; sound force dispiegata; casini intermedi; nemico sconfitto e ritirata tattica. Questo era lo schema, reiterato - vorrei ricordare - per più di quaranta episodi. Il doppio di questi. Sempre, in tutt). Se c'è stato un momento in cui, ripensandoci, ho seriamente pensato: "Ma 'sti qui cosa stanno facendo" o "A che pro ciò?", è stata la seconda infiltrazione su Voldor. In quell'episodio sì che ho percepito quasi come se si volesse prendere del tempo, come se non sapessero dove andare. Ma il difetto più grande, conseguente a una sezione centrale non sfruttata al meglio, è che tanti episodi cruciali o importanti (come il 19, o come il 21, in cui ci vengono i rivelati i passati degli altri membri delle Walküre, abbastanza abbozzati, come visto prima) risultano tutti leggermente tardivi (quantomeno quello sul passato delle ragazze, senza ombra di dubbio) e tutti ammassati tra di loro. Ripensandoci, avrebbero potuto e dovuto gestirla molto meglio.
Infine, il finale: nonostante lo abbia apprezzato nel suo complesso, è apparso effettivamente abbastanza sbrigativo. Loid resta un personaggio un po' boh, nel senso che non viene approfondito molto - gran peccato - (si capiva dall'inizio che avrebbe fatto il doppiogiochista), le sorti di Windermere e degli altri cavalieri e del principe restano ignote, e sulle sorti del conflitto bellico non si sa altro. Per carità, son contento che le Walküre vivano felici su Ragna, ma forse un ultimo episodio si sarebbe reso necessario. E anche su questo sono d'accordo, come canzoni in background nella battaglia finale avrebbero dovuto mettere altre canzoni; andare a parare sul migliore repertorio che le Walküre avevano da offrire - "Hamestsu no Junjou" e "Ikenai Borderline", che sono a mani basse le migliori canzoni, quantomeno per il sottoscritto. Avrebbero sortito un effetto ancora più ganzo e impattante, essendo belle melodicamente e strumentali. Gran peccato. Per il resto la musica ha sempre svolto, come al solito, il suo lavoro da accompagnatrice.

In conclusione, tirando le somme: come serie e da amante di "Macross", nella sua totalità, l'ho apprezzata e mi ha sempre intrattenuto e coinvolto. Da un punto di vista di meri intrecci narrativi e sotto-trame siamo circa sullo stesso modus operandi visto anche in "Frontier": una serie che chiamerei "multi-livello", che introduce fatti o circostanze nuove, anche molteplici, ma riesce, comunque, a combinarle e ad incastrarle efficacemente tra di loro, come tanti pezzi di un puzzle che alla fine si collocano al loro posto. E da un punto di vista di progressione, avanzamento ed evoluzione della trama si sono fatti passi da gigante, che non possono passare inosservati e che si raccordano splendidamente e in maniera coerente con quanto già sapevamo. Ma, come visto nella parte finale, non è esente da numerosi difetti(ni) - di mio non sono mai eccessivamente critico né tendo a demolire qualcosa, salvo che davvero non si regga in piedi: indubbiamente la vastità del cast non aiuta, tanti personaggi avrebbero meritato di più - tra protagonisti e antagonisti -, il finale un poco da rivedere e alcuni eventi si sarebbero potuti gestire meglio, amalgamandoli e meglio sfruttando la parte centrale della storia. Per tale ragione gli assegno un 7,5, che riassume perfettamente quando detto sino ad ora e sintesi della media.
Resta, però, inferiore - abbastanza - al suo predecessore "Frontier". Ma non perché questa faccia ultra schifo, ma perché "Frontier" è un capolavoro che ha ecceduto anche le aspettative (e che non ho problemi a definire il miglior "Macross" di sempre, secondo soltanto, all'eterno e inscalfibile DYRL). Per la cronaca, dovessi assegnare un voto a "Frontier", gli darei un 9,5. Quindi, un mondo totalmente diverso.
Consiglio pertanto la visione di "Delta", con la specifica, ovviamente, di vedersi prima le altre serie, di modo da avere un filo comune. Poi, naturalmente, se si è amanti, nel profondo - come me - della serie, si passa sopra a tante cose (nel male e nel bene). E che non ci si faccia offuscare eccessivamente dalla composizione delle protagoniste femminili, che hanno comunque una ratio.
Spero di essere riuscito nel mio intento di mostrare compiutamente la mia visione a tutto tondo su quest'opera da poco conclusa, e di essere stato il più obiettivo possibile, malgrado mi professi grande amante di "Macross".


 3
Swordman

Episodi visti: 26/26 --- Voto 5
È doverosamente necessario premettere che, se ho deciso di avvicinarmi al brand di "Macross", e quindi di vedermi anche la serie "Delta", è stato senza dubbio merito di "Macross Frontier", opera dall'aura e dalla fama ormai mitica, che rifulge anche da un passato vicino, e allo stesso tempo lontano, in cui le opere non erano tanto facilmente "streamate" ai quattro venti ("Macross" comunque non lo è mai stato, per molte ragioni anche di campanilismo nipponico). Questo per dire che comunque "Delta", giungendo a ben otto anni di distanza dal suo predecessore, portava con sé un'eredità di aspettative abbastanza pesante e anche rischiosa da gestire.
Per il pubblico, e magari anche per me medesimo, c'era quindi il sotterraneo desiderio, o magari la speranza, di trovarsi di fronte a un nuovo "Frontier". Tale preambolo è anche necessario per dire che, se "Macross Delta" non è un'opera riuscita bene, perlomeno dovrebbe godere delle circostanze attenuanti.

Se comunque si insiste sull'eredità di "Frontier", è per dire che un nuovo "Macross" non è solo un semplice anime, ma deve anche rappresentare un espressione del cosiddetto "Cool-Japan" attraverso un ben commisurato mix di musica, sentimento, battaglie e robot che, equilibrando le varie parti, sappia anche farle esaltare a vicenda.
Le premesse per un buon lavoro parevano esserci tutte, almeno dal primo episodio: a partire dall'incontro tra lo scapestrato scaricatore Hayate e la giovine clandestina Freyja, si mettono in modo una serie di eventi che sfociano poi in una grave situazione di crisi sul pianeta di Al-Shahal e, proprio durante tale crisi, si arriva al primo scontro armato in cui vediamo in scena per la prima volta le Walkure, il gruppo delle "dive del canto" a cui è affidata la parte delle battaglie musicali di questa serie (e di cui poi farà parte anche Freyja). Gran crescendo di azione e musica fino al climax che chiude la prima puntata. Successivamente Hayate entrerà a far parte della Xaos, la compagnia mercenaria che si avvale delle Walkure, e quindi sarà sul campo di battaglia con la sua nuova amica.

Forse il primo episodio ha per un po' aiutato la serie a "campare di rendita", ma comunque, almeno per la prima decina di puntate, la serie regge abbastanza bene, offrendo almeno qualche altro momento importante. Il problema principale è che, passata la metà della serie, si inizia a entrare in un momento di prolungata stasi, in cui la storia procede per inerzia, senza che avvenga veramente nulla di decisivo.
Un altro punto dolente riguarda, ahimè, la parte musicale. Si era detto che in un "Macross" la componente delle canzoni dovrebbe ben armonizzarsi ed esaltare tutto il resto, cosa che in "Frontier" si realizzava in modo quasi perfetto. In "Delta" invece si ha come l'impressione che da un lato sia stato pensato l'anime, e dall'altro sia stato messo su un gruppo pop di idol da metterci in mezzo, tanto è un "Macross", e quindi i dischi si venderanno lo stesso. Mal gliene incolse, perché le Walkure saranno anche brave a cantare, ma con la serie anime si sposano fino a un certo punto. Quasi non si sposano per niente, quando accompagnano le scene di battaglia. Difetto mortale per un "Macross".
Altra problematica decisiva riguarda il cast dei personaggi. Duole dirlo, ma non ci sono grandi personalità nello stesso: il protagonista Hayate ha il carisma di un ceppo di cicoria, del resto lo ha al posto dei capelli a giudicare dalla pettinatura; Freyja è solo una contadinella svampita con la fissa delle mele e la musica, e infatti glielo rinfacciano a più riprese; Mirage sarebbe anche una bella ragazza con un minimo di personalità, ma è destinata a fare da tappezzeria in tutti i sensi; Mikumo è la femme fatale di turno, dovrebbe essere la nuova Sheryl, ma, a conti fatti, rimarrà una figura misteriosa che 'a tiene sole 'issa; Makina e Reina delle Walkure sono solo l'allegra coppia lesbica di turno e con poco spessore (a parte il davanzale di Makina); il comandante Arad sarebbe anche un tipo virile e con potenziale, ma anche lui non sfonderà più di tanto; il ragnano Chuck e la leader Kaname non sono giudicabili; i nemici Keith e Roid sono soltanto dei bellimbusti messi lì penso solo per stuzzicare le fantasie delle eventuali fangirl che passano di lì, non certo per comandare i patetici Cavalieri dell'Aria o magari fare da balia all'inqualificabile regnante canterino Heinz.

Con tutte queste problematiche, quando il numero di episodi che rimangono comincia ad essere basso, si capisce bene che la serie sia arrivando corta, ma molto corta, alla conclusione. E infatti tutto culmina in un ultimo episodio frettoloso, quasi raffazzonato, che forza lo svolgimento del finale in fretta e furia, mentre sarebbe servito almeno un episodio in più per chiudere tutto in modo decoroso. Altra aggravante è il fatto di aver messo come accompagnamento della battaglia i due brani da vetrina delle Walkure, che ci stavano come i cavoli a merenda, senza neanche considerare di riprendere "Ikenai Borderline" che aveva ben figurato nel primo episodio.

Insomma, io non sono solito sposare il luogo comune che un sequel sia necessariamente peggiore del predecessore, ma, a parte che "Delta" non è proprio un seguito di "Frontier", per rendere giustizia a quest'ultimo, "Delta" sarebbe dovuto riuscire in modo migliore di quanto è risultato alla fine.
E poi, se mi è concesso, Hayate è un cretino: quando una come Mirage ti cade ai piedi... Insomma... E andiamo, su!


 5
Meganoide

Episodi visti: 26/26 --- Voto 4,5
Nell'ambito dell'animazione giapponese, vi sono diversi brand che si portano ormai diversi decenni sulle spalle. Parlando di longevità, prolificità e impatto sui media, sicuramente uno dei primi nomi a venire in mente è ”Gundam”. Ma il brand “Macross” non è poi così distante, vista l'importanza avuta e la capacità di far parlare ancora di sé.
Dopo il fortunato “Macross Frontier”, che nel 2007 riportò alla ribalta la serie, nel 2015 venne annunciato un nuovo progetto, che si sarebbe concretizzato l'anno successivo nelle vesti di “Macross Delta”. L'opera venne lanciata con una corposa preview (comprendente quasi tutto il primo episodio) che sembrava volersi staccare da alcuni elementi classici al fine di ricollegarsi ad altri lavori dove il creatore del brand, Shoji Kawamori, aveva recentemente lavorato. È infatti impossibile non notare alcune rassomiglianze stilistiche con il recente "AKB0084", opera mecha/musicale dove le protagoniste sognano di entrare in un gruppo di idol e le coreografie/sezioni musicali rivestono ovviamente una notevole importanza nell'opera.
E bisogna ammettere che il pilot era piuttosto interessante: il dinamismo era notevole, i due protagonisti venivano mostrati in modo adeguato e il connubio in combattimento fra i classici caccia trasformabili e il “nuovo” elemento dello show in mezzo alla battaglia poteva essere interessante (anche se, come si avrà modo di vedere, questo comporterà una delle maggiori criticità dell'opera). Insomma: un inizio che poteva destare interesse, se si supera lo scoglio dell'apparente atipicità rispetto al passato. Il problema sono i venticinque episodi successivi, che portano a un repentino e progressivo calo di qualità fino alla stabilizzazione a un livello piuttosto basso.

Ma è meglio andare con ordine, ed esporre gli antefatti di questo “Macross Delta”. L'opera è ambientata diversi anni dopo la conclusione di “Macross Frontier”, in un settore della galassia dove si manifestano delle misteriose esplosioni di attacchi d'ira e di follia collettiva (la patologia è chiamata Var Syndrome). Le Walküre sono un gruppo di idol costituitosi al fine di contrastare questa piaga, e al suo interno vengono reclutare ragazze capaci di rimuovere gli effetti della Var Syndrome attraverso il canto (la loro importanza è tale da essere inquadrate nell'apparato militare, in quanto il nome ufficiale è Tactical Sound Unit Walküre). Esse sono assistite dallo squadrone Delta, un'unità di Valkyrie adibite al supporto e protezione delle ragazze.
I due protagonisti sono Freyja Wion, una giovane windermeriana desiderosa di entrare a far parte del gruppo di idol, e Hayate Immelmann, un capace pilota civile senza un preciso scopo nella vita.
Dopo il loro movimentato incontro, presente nel primo episodio, avverrà il proverbiale avvicinamento della prima alle Walküre e del secondo allo Squadrone Delta (del quale fa parte Mirage Fariana Jenius, terzo elemento nel proverbiale triangolo amoroso presente anche in questo “Macross” e “figlia d'arte”, essendo discendente diretta di personaggi presenti nelle prime incarnazioni del brand: un'idea per dare continuità, suppongo).

Come già detto, il pilot era stato costruito per destare interesse, ma purtroppo l'opera non ha avuto una cura globale della stessa entità, e sono moltissimi gli errori che hanno portato al fallimento qualitativo di questo progetto. Superato il prologo, avviene (come già riportato) l'avvicinamento dei protagonisti alle loro “aree di competenza (ovvero idol per la ragazza e Valkyrie per il ragazzo), ma purtroppo va riportato che il tutto avviene in modo piuttosto sbrigativo e con una certa dose di sufficienza.
L'impressione, mentre l'opera era ancora in corso (e non si era a conoscenza della precisa durata), era addirittura quella di trovarsi di fronte a una serie di dodici-tredici episodi, per via della relativa velocità con cui si stavano muovendo gli avvenimenti. Dal punto di vista degli eventi, questa sezione iniziale non è “sbagliata” a prescindere, ma risulta del tutto insufficiente in virtù del fatto di trovarsi di fronte a una serie da ventisei puntate. Di contro, vengono presentati decisamente troppi personaggi in un arco di tempo troppo limitato. Purtroppo, queste sono le prime avvisaglie dei gravi problemi che affliggono la sceneggiatura, una delle maggiori criticità di questo “Macross Delta”. Superata la sezione iniziale (non troppo coinvolgente, ma la si potrebbe quasi perdonare per le velleità introduttive), appaiono i veri antagonisti dell'opera, gli Aerial Knights capeggiati dal regno di Windermere, che paiono sfruttare il propagarsi della Var Syndrome per i propri scopi. Qui ci si aspetterebbe un'impennata dell'opera, con un crescendo dovuto allo scontro fra i due gruppi, ma purtroppo nulla di tutto questo accade. Di contro, si assiste all'inizio di una corposissima sezione centrale stracolma di archi narrativi o episodi con contenuti di natura perlopiù triviale e banale, inframezzati da (poche) informazioni utili al proseguimento della trama. Lo storywriting di questa sezione è veramente mediocre, e addirittura ci si ritrova di fronte a episodi importanti sviluppati in maniera talmente banale da risultare prevedibili, involontariamente comici o addirittura grotteschi. E questo per le parti serie.
Quelle meno impegnate (come gli sviluppi del proverbiale triangolo) risultano semplicemente poco interessanti, e non mi sorprenderei se molti non riuscissero a superare questi scogli di vacuità narrativa.
Nella sezione finale (cinque-sei episodi al termine) la storia tenta di sollevarsi, facendo però ricorso ad altri obbrobri narrativi come “spiegoni”, tentativi maldestri di riconnettersi al glorioso passato del brand e così via. C'è un miglioramento effettivo, a dire il vero, ma solo perché era impossibile fare peggio.
Vi è addirittura da dire che la vera natura dell'antagonista, nonché i suoi scopi, vengono rivelati in modo estremamente sbrigativo solo nelle ultime battute, e altrettanto sbrigativamente la questione viene liquidata. Il finale in sé risulta addirittura per nulla risolutivo, troncandosi quando gli avvenimenti sarebbero, in effetti, ancora in corso. E senza contare le questioni irrisolte (numerose e importanti). Un vero pasticcio.
Per essere chiari: la sceneggiatura di quest'opera è un disastro, e ha generato un'opera semplicemente incapace di coinvolgere lo spettatore, ma pure piuttosto indicata per frustrarlo.

Ovviamente questa carenza si ripercuote in tutti i settori legati al comparto narrativo. Il cast di “Macross Delta” è piuttosto ampio, ma raramente i personaggi saranno ben sviluppati (anche a causa della troppo rapida introduzione nella storia).
I protagonisti ottengono una caratterizzazione solo funzionale (ma si poteva fare decisamente di più, specialmente nel background personale), mentre altri vanno dall'essere rappresentazioni stereotipate in funzione del loro ruolo fino all'essere poco più che comparse dimenticabili.
L'esempio lampante è quello delle idol, per le quali ci sarà un tentativo di caratterizzazione nella sezione finale (ulteriore indice dello spreco di tempo nella parte centrale), dove ormai è tardi per lo sviluppo in tal senso. Davvero incredibile la mancanza di focus su Mikumo, notata da molti per la somiglianza con Sheryl di “Macross Frontier” (ma non per il ruolo) e totalmente non sviluppata (forse per mantenere l'aura di mistero, ma si tratta comunque di una scelta alquanto stupida).
Altre vittime illustri sono gli antagonisti windermeriani: sono rari i momenti realmente utili incentrati su di loro, e nella famigerata sezione centrale non riescono a trasmettere altro che un senso di banalità. Solo nel finale, per forza di cose, le loro sorti migliorano, ma senza andare oltre il livello medio della serie (ovvero basso).

Ma un altro degli aspetti peggiori è senza dubbio il comparto dei combattimenti. Si sa, “Macross” è un brand dove viene data parecchia enfasi al comparto musicale, anche nei combattimenti, ma in “Delta” il tutto viene distorto in maniera ridicola. Non ci troviamo quasi mai di fronte a combattimenti nel vero senso del termine, ma spesso si assiste a vere e proprie coreografie volte ad esaltare le idol e le canzoni. Non vi è sinergia fra la componente d'azione e quella canora, ma la prima è totalmente asservita alla seconda. Ne consegue l'enorme banalità e l'estrema prevedibilità degli scontri.
Quasi sempre avremo uno schema che presenta la comparsa della Var Syndrome, l'intervento delle Walküre, un qualcuno che tenta di farle fuori e qualcun altro che le salva. Da questo punto di vista, è sicuramente uno dei peggiori mecha degli ultimi anni. Di fatto, verrebbe quasi da dire che ci troviamo di fronte a uno strumento promozionale per le canzoni.

Ed è forse il comparto tecnico la parte meno brutta dell'opera. La componente audio, come si è già capito, la fa da padrone; e la sua corposa sezione di canzoni viene frequentemente utilizzata nei vari passaggi dell'anime in questione. Sfortunatamente la variabilità è poca, e ci troviamo di fronte a una vastissima sezione di brani jpop. Il che è ottimo per il target a cui è riferita l'opera, ma non per tutti. Da quel punto di vista, “Frontier” aveva avuto maggiore ampiezza.
La componente visiva, purtroppo, risulta un po' altalenante. Il character design e le sezioni con i personaggi in “carne ed ossa” sono generalmente discrete, con qualche alto e basso, ma le sezioni di combattimento con i modelli 3D spesso danno una sensazione di sufficienza, contribuendo a rendere non convincenti tali parti.

Purtroppo vi è ben poco da salvare in “Macross Delta”: la sceneggiatura è un mezzo disastro, i personaggi sono molti ma poco sviluppati e la banalità con cui è stata costruita l'opera è davvero lampante. Spero vivamente che venga sviluppato un film che ampli il finale e termini almeno buona parte delle questioni in sospeso, perché l'opera termina in maniera del tutto insoddisfacente.
Ma la serie in sé rappresenta sicuramente uno dei capitoli più bui per il brand, e non mi sento di consigliarne la visione.