Shugo Chara - La Magia del Cuore
Sono pochi i maho shoujo, ossia quelle opere con la protagonista magica che si trasforma, a rendere bene in forma cartacea. "Shugo Chara" ci riesce, malgrado un inizio non proprio entusiasmante che potrebbe portare a un abbandono di lettura; è consigliabile infatti proseguire oltre i primi due volumi. Il bello arriva dopo, bisogna solo pazientare per leggere il resto, perché sarà sorprendente. Perché sorprendete? Semplice, l'opera nonostante sia rivolta a un target puerile ha anche elementi più drammatici e si fa apprezzare da un pubblico più vasto.
La trama ruota intorno ad Amu, una bambina delle elementari che mostra ai suoi coetanei una facciata aggressiva, ma che in realtà è e vorrebbe essere più delicata dinnanzi agli agli, fatica così a stringere amicizia. Una mattina decide di pregare che questo cambi, ritrovandosi con delle uova sul letto! Queste sono chiamate shugo chara, e rispecchiano le sue varie sfumature caratteriali, alternandosi a seconda dei casi. Non sarà però l'unica a possederne, quindi nel corso della storia incontra e si confronta con altri tipi di persone o poteri nascosti.
In tutto ciò, sebbene narrato dietro a queste metafore, il manga manda messaggi forti tra cui quello del valore della famiglia. Sono presenti, difatti, molte vicende riguardo a questo anziché a quello della ricerca dell'amore, anche se le scene tra Amu e Ikuto sono tanto provocatorie quanto deliziose. C'è anche una specie di triangolo tra lei, lui e il Principe, però appunto hanno meno rilevanza rispetto ad altri argomenti come la crescita personale... ma soprattutto è intuibile come vanno le cose tra di loro e per chi batte veramente il cuore della ragazza.
Ritornando al concetto della famiglia, è apprezzabile la presenza di adulti, che magari non sono sempre positivi come ci si potrebbe aspettare leggendo un majokko. Quelli positivi, però, come la madre di Amu fa ragionamenti sensati e giusti.
Interessanti i post scriptum delle autrici nonché gli angoli di curiosità, se non si è abituati a leggerli è raccomandabile farlo, poiché questi raccontano aneddoti durante la creazione dell'opera e le PEACH-PIT (famose soprattutto per 'Rozen Maiden') non si fanno problemi a dire le loro preferenze.
Altra cosa lodevole sono il fatto che tutti i personaggi conosciuti dal primo all'ultimo numero non vengono mai del tutto dimenticati, anzi spesso vengono menzionati e illustrati in più frangenti. Onore alle scene d'azione, si sa che sono difficili da rendere in fumetto, eppure qua sono abbastanza chiare e fantasiose come trasformazioni. Tuttavia, l'outfit a volte è esagerato, il troppo confonde a mio avviso. Carinissimi i shugo chara, in particolare mi resta impresso quello di Ikuto.
L'edizione è quella normale della Star Comics, mi dispiace un po' che col tempo le pagine si sono ingiallite.
Il finale è molto emozionante e significativo, ripaga tutto e non lascia nessun punto interrogativo.
La trama ruota intorno ad Amu, una bambina delle elementari che mostra ai suoi coetanei una facciata aggressiva, ma che in realtà è e vorrebbe essere più delicata dinnanzi agli agli, fatica così a stringere amicizia. Una mattina decide di pregare che questo cambi, ritrovandosi con delle uova sul letto! Queste sono chiamate shugo chara, e rispecchiano le sue varie sfumature caratteriali, alternandosi a seconda dei casi. Non sarà però l'unica a possederne, quindi nel corso della storia incontra e si confronta con altri tipi di persone o poteri nascosti.
In tutto ciò, sebbene narrato dietro a queste metafore, il manga manda messaggi forti tra cui quello del valore della famiglia. Sono presenti, difatti, molte vicende riguardo a questo anziché a quello della ricerca dell'amore, anche se le scene tra Amu e Ikuto sono tanto provocatorie quanto deliziose. C'è anche una specie di triangolo tra lei, lui e il Principe, però appunto hanno meno rilevanza rispetto ad altri argomenti come la crescita personale... ma soprattutto è intuibile come vanno le cose tra di loro e per chi batte veramente il cuore della ragazza.
Ritornando al concetto della famiglia, è apprezzabile la presenza di adulti, che magari non sono sempre positivi come ci si potrebbe aspettare leggendo un majokko. Quelli positivi, però, come la madre di Amu fa ragionamenti sensati e giusti.
Interessanti i post scriptum delle autrici nonché gli angoli di curiosità, se non si è abituati a leggerli è raccomandabile farlo, poiché questi raccontano aneddoti durante la creazione dell'opera e le PEACH-PIT (famose soprattutto per 'Rozen Maiden') non si fanno problemi a dire le loro preferenze.
Altra cosa lodevole sono il fatto che tutti i personaggi conosciuti dal primo all'ultimo numero non vengono mai del tutto dimenticati, anzi spesso vengono menzionati e illustrati in più frangenti. Onore alle scene d'azione, si sa che sono difficili da rendere in fumetto, eppure qua sono abbastanza chiare e fantasiose come trasformazioni. Tuttavia, l'outfit a volte è esagerato, il troppo confonde a mio avviso. Carinissimi i shugo chara, in particolare mi resta impresso quello di Ikuto.
L'edizione è quella normale della Star Comics, mi dispiace un po' che col tempo le pagine si sono ingiallite.
Il finale è molto emozionante e significativo, ripaga tutto e non lascia nessun punto interrogativo.
Shugo Chara nasce dal celebre duo femmile, le "Peach-Pit", e viene pubblicato per la prima volta nel 2006. Per chi conosce queste due mangaka si può affermare che questa è un'opera che si differenzia molto dalle altre serie finora presentate, infatti è il primo shoujo che disegnano.
Amu è una ragazzina che nonostante le apparenze è molto timida, ma proprio a causa di questa timidezza agisce e risponde in modo freddo e distaccato, quasi con un'aria di superiorità, venendo considerata "cool and spicy" (diciamo l'equivalente di “figo” qui in Italia) dai suoi compagni di scuola, che l'ammirano da lontano ma non hanno il coraggio di parlare. La ragazza, stufa di questo suo atteggiamento, rivolge una preghiera allo "spirito guardiano" sperando di poter mostrare il suo vero carattere e di poter finalmente togliere questa maschera. Il suo desiderio si avvera, infatti il giorno dopo trova tre uova nel suo letto, dai quali nasceranno gli Shugo Chara, ovvero dei piccoli esseri magici che aiuteranno Amu a trovare la sua vera personalità.
Si scopre più avanti che Amu non è l'unica a possedere degli Shugo Chara, ma esiste un gruppo di rappresentanti d'istituto, i guardiani, con i quali la ragazza instaurerà un grande rapporto d'amicizia. Troveremo anche la banda nemica, la Easter, con lo scopo di impossessarsi di un uovo speciale detto embrione,che si narra possa esaudire qualsiasi desiderio.
Shugo Chara è una storia destinata sia ad un pubblico di bambini, sia ad uno più maturo; da una lato abbiamo le scenette comiche, tristi e sentimentali, dall'altro c'è la parte riflessiva, la ricerca del vero io, che a parer mio è il messaggio che vuole trasmettere l'opera: Amu è insicura, non sa cosa vorrebbe essere da adulta, ha paura a crescere,ma pian piano comincerà a maturare, così da poter percorrere la sua strada.
I disegni sono molto belli: espressivi con un tratto morbido e pulito, che rendono la lettura ancora più piacevole.
Pubblicato dalla Star Comics, l'edizione è buona con prezzo standard di 4,20 euro.
In conclusione ne consiglio la lettura a tutti, leggero e interessante.
Amu è una ragazzina che nonostante le apparenze è molto timida, ma proprio a causa di questa timidezza agisce e risponde in modo freddo e distaccato, quasi con un'aria di superiorità, venendo considerata "cool and spicy" (diciamo l'equivalente di “figo” qui in Italia) dai suoi compagni di scuola, che l'ammirano da lontano ma non hanno il coraggio di parlare. La ragazza, stufa di questo suo atteggiamento, rivolge una preghiera allo "spirito guardiano" sperando di poter mostrare il suo vero carattere e di poter finalmente togliere questa maschera. Il suo desiderio si avvera, infatti il giorno dopo trova tre uova nel suo letto, dai quali nasceranno gli Shugo Chara, ovvero dei piccoli esseri magici che aiuteranno Amu a trovare la sua vera personalità.
Si scopre più avanti che Amu non è l'unica a possedere degli Shugo Chara, ma esiste un gruppo di rappresentanti d'istituto, i guardiani, con i quali la ragazza instaurerà un grande rapporto d'amicizia. Troveremo anche la banda nemica, la Easter, con lo scopo di impossessarsi di un uovo speciale detto embrione,che si narra possa esaudire qualsiasi desiderio.
Shugo Chara è una storia destinata sia ad un pubblico di bambini, sia ad uno più maturo; da una lato abbiamo le scenette comiche, tristi e sentimentali, dall'altro c'è la parte riflessiva, la ricerca del vero io, che a parer mio è il messaggio che vuole trasmettere l'opera: Amu è insicura, non sa cosa vorrebbe essere da adulta, ha paura a crescere,ma pian piano comincerà a maturare, così da poter percorrere la sua strada.
I disegni sono molto belli: espressivi con un tratto morbido e pulito, che rendono la lettura ancora più piacevole.
Pubblicato dalla Star Comics, l'edizione è buona con prezzo standard di 4,20 euro.
In conclusione ne consiglio la lettura a tutti, leggero e interessante.
<i>"Il cuore è come un uovo. Se lo scalderai, se continuerai ad amare quella ragazza, potrebbe schiudersi e diventare un uccello, ma potrebbe anche diventare una nuvola..." </i>
Agli inizi degli anni '90, Hironobu Kageyama cantava così. E, a giudicare da quanto ci racconta "Shugo Chara" a distanza di qualche decennio, a quanto pare, aveva ragione.
L'assunto da cui parte "Shugo Chara" è, infatti, proprio questo: ognuno di noi custodisce dentro di sé un uovo, che racchiude i nostri sentimenti più nascosti o i lati più profondi del nostro carattere. Quando questi variopinti ovetti si schiudono, da loro nascono gli Shugo Chara, spiritelli dalle fattezze di bamboline in superdeformed che rappresentano la nostra vera essenza: la persona che sogniamo di essere ma che non riusciamo proprio a diventare, quella parte di noi che non facciamo vedere a nessuno perché siamo troppo timidi, o anche quella che ci caratterizza così fortemente da diventare l'immagine di noi che proiettiamo agli altri.
Se queste creaturine esistessero davvero, probabilmente la mia sarebbe una versione in piccolo di Stone Cold Steve Austin o del cantante dei Bomfunk MCs.
Invece, per quanto riguarda Amu Hinamori, la protagonista di "Shugo Chara", beh, lei ne ha ben quattro, vuoi perché il suo carattere è particolarmente sfaccettato o perché lei è la protagonista della storia e quindi è raccomandata.
"Shugo Chara" è, appunto, in primis, la storia di Amu, una bimba delle elementari dal carattere complicato. A vederla da fuori, con le sue giacchette da gothic lolita e il suo atteggiamento scostante e sempre arrabbiato con tutti, ci si fa l'idea che sia una persona molto cool e matura. In realtà, si tratta soltanto di una maschera, che per una brutta convergenza di fattori la bimba si è trovata a dover indossare di fronte agli altri. In realtà, Amu non sa ancora bene chi sia il suo vero io. Sa che vorrebbe cambiare, fare facilmente amicizia con le persone, innamorarsi, ma non ci riesce perché è troppo timida e insicura.
"Shugo Chara" ci racconta, in modo fantasioso, di come Amu riesca a cambiare e a scoprire se stessa, grazie ai buffi spiritelli guardiani che l'accompagnano nella sua avventura.
Un po' "Digimon", un po' "Beyblade", un po' "Sailor Moon", un po' "Cardcaptor Sakura", "Shugo Chara" è un majokko abbastanza simpatico, che narra di bambini che crescono e lottano contro un'organizzazione che vuole dominare il mondo sfruttando le suddette Uova del cuore che si nascondono dentro i bambini e gli Shugo Chara che da esse nascono.
È un manga diretto ad un pubblico infantile, che pone come suo cardine, ancora una volta, i sogni e le insicurezze dei bambini, mentre questi affrontano il passaggio dall'infanzia all'adolescenza e sono chiamati a confrontarsi con sentimenti come il primo amore, i rapporti familiari o con gli amici, le preoccupazioni per il futuro e il rapporto con gli adulti.
Gli adulti di "Shugo Chara" sono, come da consuetudine dei manga per ragazzi, per la maggior parte persone un po' aride, che sacrificano la famiglia per il lavoro o l'ambizione e hanno dimenticato i loro sogni infantili, chiudendoli dentro un'impenetrabile (tranne che per la protagonista, ovviamente!) scatola di cinismo.
I bambini, invece, sono perfettamente figli dei manga degli anni 2000: ricchi di complessi, dai caratteri irrealistici e dalle vicende personali decisamente esagerate (chi vestirebbe la propria figlia di dieci anni come una gothic lolita? Chi costringerebbe il proprio figlio di dieci anni ad assumere un'identità femminile per esercitarsi nella danza tradizionale giapponese?). Aldilà di questo, però, si riesce, pian piano a entrare nella loro testa e a empatizzare coi loro problemi e caratteri. Non saranno mai personaggi credibili, ma non si potrà dire che non siano ben caratterizzati o trovarne almeno uno che piaccia o che non strappi almeno qualche sorriso.
Alcuni di essi, inizialmente, non sono proprio il massimo della simpatia (vedi Yaya, bimba viziatissima, infantile e capricciosa, o Rima, monocorde principessina moe incapace di sorridere), ma a lungo andare quasi tutti si meriteranno il loro posto della storia grazie ad una crescita interiore molto piacevole da seguire.
"Shugo Chara" è un manga costruito sulle dicotomie: la persona che siamo realmente e quella che vorremmo/sogniamo di essere; la persona che eravamo in passato e quella che siamo adesso; la persona che appare agli occhi degli altri e quella che realmente siamo.
Ognuno dei personaggi avverte, in maniera più o meno assurda, questo problema e avrà modo di mostrarlo al lettore nel corso della storia, rendendo "Shugo Chara" un fumetto corale e ricco di messaggi e riflessioni, spesso e volentieri portate avanti anche in maniera piuttosto profonda ed emozionante, nonostante l'irrealtà di molte situazioni.
Non si ha mai, nonostante la sua indubbia "raccomandazione" che la porta ad avere ben quattro Shugo Chara e più trasformazioni degli altri, la sensazione che la storia di Amu lasci indietro quelle degli altri personaggi, anzi tutte le vicende personali del cast si approfondiscono e incastrano in maniera mirabile nell'ultimo paio di volumi, che, lasciate da parte l'azione e le battaglie, si occupano solo di parlare di sentimenti.
C'è tanto sentimento, infatti, in "Shugo Chara". L'amore, naturalmente, ha una posizione di rilievo, in quanto la crescita adolescenziale passa anche attraverso le prime cotte e quindi un po' tutti i personaggi si trovano ad amare, essere amati (Amu ha tre o quattro spasimanti) o prender parte a relazioni sentimentali dalle forme geometriche più svariate. Si parla però anche d'amicizia, di sogni, di coraggio, di fiducia e molti altri temi.
Il modo in cui il manga sceglie di veicolarli, da buon majokko post-Sailor Moon, è naturalmente quello dell'azione. La vicenda di Amu e compagni, infatti, esprime la loro crescita personale anche attraverso le loro battaglie contro la malvagia organizzazione Easter che vuole soggiogare le Uova del cuore delle persone. Una vicenda appassionante, ricca di risvolti e colpi di scena che scavano nel passato dei personaggi e nelle relazioni fra di loro in maniera intrigante, ma anche e soprattutto piena di trasformazioni e costumi variopinti e assurdi, degni della migliore Tomoyo Daidouji.
Unendosi con i propri Shugo Chara, infatti, i personaggi possono prenderne le caratteristiche in maniera più o meno pesante, e in quest'ultimo caso trasformarsi in majorette, pittrici, cuoche, ballerini/e, re incoronati, uomini-gatto, pirati, angeli, diavoli, pierrot e via dicendo, in una girandola di costumi e colori molto fantasiosa. Queste trasformazioni vengono usate in battaglie contro gli emissari della Easter e i demoni che questi creano, ma, come tutti i majokko, "Shugo Chara" non rende più di tanto su carta, proponendo combattimenti molto rapidi che servono quasi solo da palcoscenico per far sfilare i personaggi con indosso costumi stravaganti per qualche vignetta.
Come di consueto, probabilmente l'anime è meglio da questo punto di vista, ma poco male, perché le trasformazioni sono ben disegnate, i combattimenti offrono ottimi spunti di riflessione, e non ci fanno pesare più di tanto la mancanza d'azione.
Nonostante nel complesso "Shugo Chara" si faccia seguire con molto piacere, purtroppo, ogni tanto, le autrici del manga spingono eccessivamente la mancanza di credibilità dei loro personaggi, facendo storcere il naso al lettore in più punti.
In quanto manga degli anni 2000, infatti, "Shugo Chara" non manca, ahimè, di proporre stilemi dei manga moderni che però stonano tantissimo nell'economia di un manga per un pubblico giovane.
Gran parte dei problemi sono correlati al personaggio di Ikuto, inizialmente rivale e poi tormentato interesse amoroso della protagonista. Un personaggio che già si presenta male sin dal disegno: sorvolando sul suo essere estremamente effeminato a livello di disegno, era proprio necessario farlo trasformare con un paio di orecchie da gatto? Se volevano farlo passare per il bel figone tenebroso, tutto il suo fascino cade irrimediabilmente una volta che lo fai diventare Gatto Silvestro (non capirò mai perché i giapponesi trovino che sia una cosa sexy mettere delle orecchie da animale in testa a un personaggio).
Continuando, Ikuto è un liceale e intreccia una relazione amorosa con Amu, che fa le elementari, andando anche a importunarla con fastidiosissime battute a sfondo sessuale. Inutili, visto che Amu è ancora piccola e non le capisce, giustamente; ma il lettore sì, e non approva.
Non c'era davvero bisogno di scadere a questi livelli in un manga per bambini, proponendo scenette fastidiose e una relazione amorosa totalmente irreale (nella realtà, nessun liceale si innamorerebbe mai di una bambina delle elementari), ma fortunatamente questi siparietti molesti non minano nel complesso la buona riuscita del manga e si rimane solo con un po' di amaro in bocca.
Anche il disegno, ogni tanto, fa storcere il naso nel suo voler a tutti i costi uniformarsi agli stili che vanno di moda al giorno d'oggi e quindi nel suo presentare per forza personaggi maschili bellocci ed effeminati e personaggi femminili con gli occhi spenti. Complessivamente però è curato, molto leggero, pieno di begli effetti speciali che corredano le trasformazioni e le scene d'azione.
"Shugo Chara" è dunque un manga per i ragazzini di oggi, che mostra quel che oggi i ragazzini (magari più smaliziati rispetto a un tempo) vogliono vedere in un manga e non manca di farli emozionare rappresentando su carta le loro ansie, i loro problemi e i loro sogni.
Complessivamente, si tratta di un manga più che buono, capace di donare forti emozioni e bei messaggi pedagogici. Ha una storia interessante e un buon utilizzo dei personaggi, ma paga lo scotto di essere troppo figlio degli anni 2000, e per me che sono un sostenitore del majokko di stampo più tradizionale ci sono dei difetti su cui non sono riuscito, neanche con tutta la mia buona volontà, a passar sopra.
Nondimeno, nonostante i miei rimproveri, a leggerlo mi sono divertito assai, in alcuni punti stavo anche sfiorando la lacrimuccia.
Per un target di giovani lettrici che frequentano le scuole medie va più che bene, anzi potrebbe davvero riuscire ad appassionarle e conquistarle, con la sua storia d'amore proibita e le crisi esistenziali tipiche dell'adolescenza, diventando una lettura molto importante e significativa per loro.
Le bambine delle elementari, invece, è meglio tenerle lontane ancora per un po' dal gattaccio Ikuto, dai suoi gelati, le sue chiavi e i suoi lucchetti. Lasciamo goder loro l'infanzia con altre serie più "pulite", che per pensare al sesso ci sarà tempo.
Agli inizi degli anni '90, Hironobu Kageyama cantava così. E, a giudicare da quanto ci racconta "Shugo Chara" a distanza di qualche decennio, a quanto pare, aveva ragione.
L'assunto da cui parte "Shugo Chara" è, infatti, proprio questo: ognuno di noi custodisce dentro di sé un uovo, che racchiude i nostri sentimenti più nascosti o i lati più profondi del nostro carattere. Quando questi variopinti ovetti si schiudono, da loro nascono gli Shugo Chara, spiritelli dalle fattezze di bamboline in superdeformed che rappresentano la nostra vera essenza: la persona che sogniamo di essere ma che non riusciamo proprio a diventare, quella parte di noi che non facciamo vedere a nessuno perché siamo troppo timidi, o anche quella che ci caratterizza così fortemente da diventare l'immagine di noi che proiettiamo agli altri.
Se queste creaturine esistessero davvero, probabilmente la mia sarebbe una versione in piccolo di Stone Cold Steve Austin o del cantante dei Bomfunk MCs.
Invece, per quanto riguarda Amu Hinamori, la protagonista di "Shugo Chara", beh, lei ne ha ben quattro, vuoi perché il suo carattere è particolarmente sfaccettato o perché lei è la protagonista della storia e quindi è raccomandata.
"Shugo Chara" è, appunto, in primis, la storia di Amu, una bimba delle elementari dal carattere complicato. A vederla da fuori, con le sue giacchette da gothic lolita e il suo atteggiamento scostante e sempre arrabbiato con tutti, ci si fa l'idea che sia una persona molto cool e matura. In realtà, si tratta soltanto di una maschera, che per una brutta convergenza di fattori la bimba si è trovata a dover indossare di fronte agli altri. In realtà, Amu non sa ancora bene chi sia il suo vero io. Sa che vorrebbe cambiare, fare facilmente amicizia con le persone, innamorarsi, ma non ci riesce perché è troppo timida e insicura.
"Shugo Chara" ci racconta, in modo fantasioso, di come Amu riesca a cambiare e a scoprire se stessa, grazie ai buffi spiritelli guardiani che l'accompagnano nella sua avventura.
Un po' "Digimon", un po' "Beyblade", un po' "Sailor Moon", un po' "Cardcaptor Sakura", "Shugo Chara" è un majokko abbastanza simpatico, che narra di bambini che crescono e lottano contro un'organizzazione che vuole dominare il mondo sfruttando le suddette Uova del cuore che si nascondono dentro i bambini e gli Shugo Chara che da esse nascono.
È un manga diretto ad un pubblico infantile, che pone come suo cardine, ancora una volta, i sogni e le insicurezze dei bambini, mentre questi affrontano il passaggio dall'infanzia all'adolescenza e sono chiamati a confrontarsi con sentimenti come il primo amore, i rapporti familiari o con gli amici, le preoccupazioni per il futuro e il rapporto con gli adulti.
Gli adulti di "Shugo Chara" sono, come da consuetudine dei manga per ragazzi, per la maggior parte persone un po' aride, che sacrificano la famiglia per il lavoro o l'ambizione e hanno dimenticato i loro sogni infantili, chiudendoli dentro un'impenetrabile (tranne che per la protagonista, ovviamente!) scatola di cinismo.
I bambini, invece, sono perfettamente figli dei manga degli anni 2000: ricchi di complessi, dai caratteri irrealistici e dalle vicende personali decisamente esagerate (chi vestirebbe la propria figlia di dieci anni come una gothic lolita? Chi costringerebbe il proprio figlio di dieci anni ad assumere un'identità femminile per esercitarsi nella danza tradizionale giapponese?). Aldilà di questo, però, si riesce, pian piano a entrare nella loro testa e a empatizzare coi loro problemi e caratteri. Non saranno mai personaggi credibili, ma non si potrà dire che non siano ben caratterizzati o trovarne almeno uno che piaccia o che non strappi almeno qualche sorriso.
Alcuni di essi, inizialmente, non sono proprio il massimo della simpatia (vedi Yaya, bimba viziatissima, infantile e capricciosa, o Rima, monocorde principessina moe incapace di sorridere), ma a lungo andare quasi tutti si meriteranno il loro posto della storia grazie ad una crescita interiore molto piacevole da seguire.
"Shugo Chara" è un manga costruito sulle dicotomie: la persona che siamo realmente e quella che vorremmo/sogniamo di essere; la persona che eravamo in passato e quella che siamo adesso; la persona che appare agli occhi degli altri e quella che realmente siamo.
Ognuno dei personaggi avverte, in maniera più o meno assurda, questo problema e avrà modo di mostrarlo al lettore nel corso della storia, rendendo "Shugo Chara" un fumetto corale e ricco di messaggi e riflessioni, spesso e volentieri portate avanti anche in maniera piuttosto profonda ed emozionante, nonostante l'irrealtà di molte situazioni.
Non si ha mai, nonostante la sua indubbia "raccomandazione" che la porta ad avere ben quattro Shugo Chara e più trasformazioni degli altri, la sensazione che la storia di Amu lasci indietro quelle degli altri personaggi, anzi tutte le vicende personali del cast si approfondiscono e incastrano in maniera mirabile nell'ultimo paio di volumi, che, lasciate da parte l'azione e le battaglie, si occupano solo di parlare di sentimenti.
C'è tanto sentimento, infatti, in "Shugo Chara". L'amore, naturalmente, ha una posizione di rilievo, in quanto la crescita adolescenziale passa anche attraverso le prime cotte e quindi un po' tutti i personaggi si trovano ad amare, essere amati (Amu ha tre o quattro spasimanti) o prender parte a relazioni sentimentali dalle forme geometriche più svariate. Si parla però anche d'amicizia, di sogni, di coraggio, di fiducia e molti altri temi.
Il modo in cui il manga sceglie di veicolarli, da buon majokko post-Sailor Moon, è naturalmente quello dell'azione. La vicenda di Amu e compagni, infatti, esprime la loro crescita personale anche attraverso le loro battaglie contro la malvagia organizzazione Easter che vuole soggiogare le Uova del cuore delle persone. Una vicenda appassionante, ricca di risvolti e colpi di scena che scavano nel passato dei personaggi e nelle relazioni fra di loro in maniera intrigante, ma anche e soprattutto piena di trasformazioni e costumi variopinti e assurdi, degni della migliore Tomoyo Daidouji.
Unendosi con i propri Shugo Chara, infatti, i personaggi possono prenderne le caratteristiche in maniera più o meno pesante, e in quest'ultimo caso trasformarsi in majorette, pittrici, cuoche, ballerini/e, re incoronati, uomini-gatto, pirati, angeli, diavoli, pierrot e via dicendo, in una girandola di costumi e colori molto fantasiosa. Queste trasformazioni vengono usate in battaglie contro gli emissari della Easter e i demoni che questi creano, ma, come tutti i majokko, "Shugo Chara" non rende più di tanto su carta, proponendo combattimenti molto rapidi che servono quasi solo da palcoscenico per far sfilare i personaggi con indosso costumi stravaganti per qualche vignetta.
Come di consueto, probabilmente l'anime è meglio da questo punto di vista, ma poco male, perché le trasformazioni sono ben disegnate, i combattimenti offrono ottimi spunti di riflessione, e non ci fanno pesare più di tanto la mancanza d'azione.
Nonostante nel complesso "Shugo Chara" si faccia seguire con molto piacere, purtroppo, ogni tanto, le autrici del manga spingono eccessivamente la mancanza di credibilità dei loro personaggi, facendo storcere il naso al lettore in più punti.
In quanto manga degli anni 2000, infatti, "Shugo Chara" non manca, ahimè, di proporre stilemi dei manga moderni che però stonano tantissimo nell'economia di un manga per un pubblico giovane.
Gran parte dei problemi sono correlati al personaggio di Ikuto, inizialmente rivale e poi tormentato interesse amoroso della protagonista. Un personaggio che già si presenta male sin dal disegno: sorvolando sul suo essere estremamente effeminato a livello di disegno, era proprio necessario farlo trasformare con un paio di orecchie da gatto? Se volevano farlo passare per il bel figone tenebroso, tutto il suo fascino cade irrimediabilmente una volta che lo fai diventare Gatto Silvestro (non capirò mai perché i giapponesi trovino che sia una cosa sexy mettere delle orecchie da animale in testa a un personaggio).
Continuando, Ikuto è un liceale e intreccia una relazione amorosa con Amu, che fa le elementari, andando anche a importunarla con fastidiosissime battute a sfondo sessuale. Inutili, visto che Amu è ancora piccola e non le capisce, giustamente; ma il lettore sì, e non approva.
Non c'era davvero bisogno di scadere a questi livelli in un manga per bambini, proponendo scenette fastidiose e una relazione amorosa totalmente irreale (nella realtà, nessun liceale si innamorerebbe mai di una bambina delle elementari), ma fortunatamente questi siparietti molesti non minano nel complesso la buona riuscita del manga e si rimane solo con un po' di amaro in bocca.
Anche il disegno, ogni tanto, fa storcere il naso nel suo voler a tutti i costi uniformarsi agli stili che vanno di moda al giorno d'oggi e quindi nel suo presentare per forza personaggi maschili bellocci ed effeminati e personaggi femminili con gli occhi spenti. Complessivamente però è curato, molto leggero, pieno di begli effetti speciali che corredano le trasformazioni e le scene d'azione.
"Shugo Chara" è dunque un manga per i ragazzini di oggi, che mostra quel che oggi i ragazzini (magari più smaliziati rispetto a un tempo) vogliono vedere in un manga e non manca di farli emozionare rappresentando su carta le loro ansie, i loro problemi e i loro sogni.
Complessivamente, si tratta di un manga più che buono, capace di donare forti emozioni e bei messaggi pedagogici. Ha una storia interessante e un buon utilizzo dei personaggi, ma paga lo scotto di essere troppo figlio degli anni 2000, e per me che sono un sostenitore del majokko di stampo più tradizionale ci sono dei difetti su cui non sono riuscito, neanche con tutta la mia buona volontà, a passar sopra.
Nondimeno, nonostante i miei rimproveri, a leggerlo mi sono divertito assai, in alcuni punti stavo anche sfiorando la lacrimuccia.
Per un target di giovani lettrici che frequentano le scuole medie va più che bene, anzi potrebbe davvero riuscire ad appassionarle e conquistarle, con la sua storia d'amore proibita e le crisi esistenziali tipiche dell'adolescenza, diventando una lettura molto importante e significativa per loro.
Le bambine delle elementari, invece, è meglio tenerle lontane ancora per un po' dal gattaccio Ikuto, dai suoi gelati, le sue chiavi e i suoi lucchetti. Lasciamo goder loro l'infanzia con altre serie più "pulite", che per pensare al sesso ci sarà tempo.
Shugo Chara! è un manga creato dal duo di mangaka "Peach-Pit"; consiste in undici volumi più un volume spin-off dedicato alle coppie chiamato "Shugo Chara! Encore" che in Italia è stato pubblicato come dodicesimo volume della serie. La serie da noi è stata pubblicata da gennaio 2011 a dicembre 2011 dalla Star Comics, mentre in Giappone è stata pubblicata dalla rivista Nakayoshi.
Amu è una bambina (mi fa strano definirla così visto che come aspetto sembra una quattordicenne) che frequenta la quinta elementare alla Seiyo Academy. All'apparenza sembra scontrosa e solitaria come un lupo, ma in realtà è una ragazzina semplicemente troppo timida per dialogare con gli altri. Il suo problema è che non riesce a essere se stessa. In suo aiuto arriveranno Ran, Miki e Suu, tre simpaticissime Shugo Chara. Amu però non è la sola a possedere queste fatine delle emozioni...
Dare per scontato questo manga è la cosa più sbagliata. Il genere è majokko tendente al pubblico dei più piccini (data l'età dei protagonisti), però nonostante questo è un manga che consiglio a tutte le età.
Il disegno è pulito e molto particolare, apprezzabile da tutti; la storia ha parecchi colpi di scena, viene narrata in modo abbastanza scorrevole ed è di facile comprensione per tutti. Naturalmente le gag e le scene buffe non mancano. L'unica pecca è che i personaggi sembrano tutti adolescenti di quattordici o quindici anni mentre in realtà ne hanno dieci o undici.
Come voto do un nove più che meritato. È certamente un manga che consiglio a chi cerca un majokko semplice con cui passare il tempo. Se avete visto l'anime e siete stati un po' delusi, beh, leggetevi il manga, che è davvero un'altra cosa. Se invece l'anime vi è piaciuto e volete pure il manga, prendetelo, vi soddisferà ancora più. Lo consiglio anche a chi pensa che sia per bambini; se prenderete il primo volume vi accorgerete che non è ciò che sembra. Insomma, consigliato a tutti.
Amu è una bambina (mi fa strano definirla così visto che come aspetto sembra una quattordicenne) che frequenta la quinta elementare alla Seiyo Academy. All'apparenza sembra scontrosa e solitaria come un lupo, ma in realtà è una ragazzina semplicemente troppo timida per dialogare con gli altri. Il suo problema è che non riesce a essere se stessa. In suo aiuto arriveranno Ran, Miki e Suu, tre simpaticissime Shugo Chara. Amu però non è la sola a possedere queste fatine delle emozioni...
Dare per scontato questo manga è la cosa più sbagliata. Il genere è majokko tendente al pubblico dei più piccini (data l'età dei protagonisti), però nonostante questo è un manga che consiglio a tutte le età.
Il disegno è pulito e molto particolare, apprezzabile da tutti; la storia ha parecchi colpi di scena, viene narrata in modo abbastanza scorrevole ed è di facile comprensione per tutti. Naturalmente le gag e le scene buffe non mancano. L'unica pecca è che i personaggi sembrano tutti adolescenti di quattordici o quindici anni mentre in realtà ne hanno dieci o undici.
Come voto do un nove più che meritato. È certamente un manga che consiglio a chi cerca un majokko semplice con cui passare il tempo. Se avete visto l'anime e siete stati un po' delusi, beh, leggetevi il manga, che è davvero un'altra cosa. Se invece l'anime vi è piaciuto e volete pure il manga, prendetelo, vi soddisferà ancora più. Lo consiglio anche a chi pensa che sia per bambini; se prenderete il primo volume vi accorgerete che non è ciò che sembra. Insomma, consigliato a tutti.
Questo è uno dei manga di cui pensi: "lo posso leggere, ma anche no!".
I primi 3 numeri sono stati davvero una rivelazione, poiché si tratta di un manga davvero ben riuscito. Ci sono dei disegni da favola, molto belli. Inoltre si parla di fatti reali e, dato che anche io indosso una maschera, questo manga mi ha davvero saputo toccato il cuore!
Nei primi numeri un 9 glielo avrei anche dato ma poi... un 7 è caduto, per il semplice fatto che dodici volumi sono dodici volumi e mi sembrano troppi per una serie indirizzata al giovane pubblico (da 10 a 14 anni).
Dunque il manga è un po' caduto soprattutto verso il sesto numero, mi dispiace davvero tanto; però è un manga che comunque consiglio, non è imperdibile, ma è un manga molto carino.
Però prima di comprarlo fareste bene ad informarvi.
I primi 3 numeri sono stati davvero una rivelazione, poiché si tratta di un manga davvero ben riuscito. Ci sono dei disegni da favola, molto belli. Inoltre si parla di fatti reali e, dato che anche io indosso una maschera, questo manga mi ha davvero saputo toccato il cuore!
Nei primi numeri un 9 glielo avrei anche dato ma poi... un 7 è caduto, per il semplice fatto che dodici volumi sono dodici volumi e mi sembrano troppi per una serie indirizzata al giovane pubblico (da 10 a 14 anni).
Dunque il manga è un po' caduto soprattutto verso il sesto numero, mi dispiace davvero tanto; però è un manga che comunque consiglio, non è imperdibile, ma è un manga molto carino.
Però prima di comprarlo fareste bene ad informarvi.
“Shugo Chara” è un manga creato dalle Peach-Pit composto da 12 volumi.
Parla di Amu Hinamori, una studentessa di 10 anni che frequenta la quinta elementare e che viene vista dagli altri in modo diverso rispetto a come lei è veramente. Un giorno la sua vita cambierà perché spunteranno dal suo letto 3 uova da cui nasceranno Ran, Miki e Suu. In seguito, grazie a questo fatto, lei farà parte dei guardiani che possiedono il proprio shugo chara; il loro compito non è solo occuparsi degli eventi scolastici, ma anche sconfiggere la Easter e purificare le uova X generate da quest'ultima.
Che dire? una trama piuttosto originale, non solo la questione degli shugo chara, spiritelli che rappresentano quello che vorrebbero essere i portatori, ma anche i nemici, che non sono i classici stereotipati, sia la questione degli avversari sia quella degli shugo chara porterà il lettore alla riflessione; tuttavia la seconda è più vicina alla realtà.
La lettura è piacevole, scorrevole senza troppi appesantimenti su balloon dove il soggetto del discorso è chiaro.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi è ottima, dando spazio quanto basta a ciascuno senza trascurare nessuno; però la cosa che a qualcuno può far storcere il naso è che certe volte i ragazzini ragionino come ragazzi delle superiori, ma anche le situazioni troppo infantili che però non influenzano troppo la trama.
Sui disegni invece devo dire che sono fatti bene, dettagliati, curati, proporzionati. Una cosa che non a tutti può piacere è il disegno degli occhi molto pucciosi/kawaii i quali sono adatti (per chi non adora troppo lo stile puccoso/kawaii) solo agli shugo chara.
L'edizione italiana Star Comics è buona, anche se ci sono 2 cose che non mi sono piaciute tanto:
1) Gli errori di scritte: aggiunta o mancanza di lettera sono passabili, sbagliare è umano, ma la scritta completamente nera di cui non so gli altri ma io l'ho trovata a pag.62 nel vol.6 non riesco proprio a capire come si possa fare un'errore di stampa del genere...
2) Il carattere delle lettere in stile fumetto Topolino: sarebbe meglio se lo cambiassero!
In conclusione consiglio quest'opera a chi vuole leggere un majokko un po' diverso dal solito e a chi non vuole qualcosa di troppo impegnativo.
Parla di Amu Hinamori, una studentessa di 10 anni che frequenta la quinta elementare e che viene vista dagli altri in modo diverso rispetto a come lei è veramente. Un giorno la sua vita cambierà perché spunteranno dal suo letto 3 uova da cui nasceranno Ran, Miki e Suu. In seguito, grazie a questo fatto, lei farà parte dei guardiani che possiedono il proprio shugo chara; il loro compito non è solo occuparsi degli eventi scolastici, ma anche sconfiggere la Easter e purificare le uova X generate da quest'ultima.
Che dire? una trama piuttosto originale, non solo la questione degli shugo chara, spiritelli che rappresentano quello che vorrebbero essere i portatori, ma anche i nemici, che non sono i classici stereotipati, sia la questione degli avversari sia quella degli shugo chara porterà il lettore alla riflessione; tuttavia la seconda è più vicina alla realtà.
La lettura è piacevole, scorrevole senza troppi appesantimenti su balloon dove il soggetto del discorso è chiaro.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi è ottima, dando spazio quanto basta a ciascuno senza trascurare nessuno; però la cosa che a qualcuno può far storcere il naso è che certe volte i ragazzini ragionino come ragazzi delle superiori, ma anche le situazioni troppo infantili che però non influenzano troppo la trama.
Sui disegni invece devo dire che sono fatti bene, dettagliati, curati, proporzionati. Una cosa che non a tutti può piacere è il disegno degli occhi molto pucciosi/kawaii i quali sono adatti (per chi non adora troppo lo stile puccoso/kawaii) solo agli shugo chara.
L'edizione italiana Star Comics è buona, anche se ci sono 2 cose che non mi sono piaciute tanto:
1) Gli errori di scritte: aggiunta o mancanza di lettera sono passabili, sbagliare è umano, ma la scritta completamente nera di cui non so gli altri ma io l'ho trovata a pag.62 nel vol.6 non riesco proprio a capire come si possa fare un'errore di stampa del genere...
2) Il carattere delle lettere in stile fumetto Topolino: sarebbe meglio se lo cambiassero!
In conclusione consiglio quest'opera a chi vuole leggere un majokko un po' diverso dal solito e a chi non vuole qualcosa di troppo impegnativo.
"Shugo Chara" è uno shoujo manga disegnato dalle Peach-Pit, composto da 12 volumi, edito dalla Star Comics.
Narra la fantastica avventura di Amu Hinamori, una ragazzina delle elementari che cela dietro ad un comportamento "spicy e cool", una timidezza assoluta ed una mancanza di fiducia in sé. Una sera si mette a pregare; lei prega di poter cambiare, di poter esser diversa. La risposta? Nel suo letto la mattina dopo trova 3 uova, contenenti i suoi tre Shugo Chara, che rappresentano la sua voglia di essere qualcuno. In questo modo conosce tante altre persone e riesce a fare amicizia con gli altri ragazzi possessori di uno Shugo Chara: Ran, Miki e Suu e tutti gli altri Shugo Chara sono deliziosi, tutti ben caratterizzati come i propri padroni. C'è una vasta gamma di guardiani, e ognuno di loro porta originalità alla serie.
La forza di questo manga è la solidità dei propri protagonisti. Ad ognuno verrà dato il suo giusto spazio... inoltre le new entry nel corso della storia non mancheranno di portare il loro contributo alla serie. E' un manga tutto da scoprire. Non voglio soffermarmi molto sulla trama.
Una parte che non mi ha soddisfatto in pieno è la presenza di situazioni troppo mielose, che potrebbero anche dare fastidio. Il fatto che Amu sia amata forzatamente da tutti è poco piacevole ai fini della trama, suvvia è una ragazzina delle elementari, mica una liceale! E poi delle volte, al contrario, si creano situazioni troppo infantili. Per il resto la trama è avvincente e ti sa prendere: "Shugo Chara" è un majokko che sa trasmettere il suo!
Ho apprezzato davvero molto il finale, non ho nulla da obbiettare! Se siete curiosi, leggetelo tutto d'un fiato.
Le Peach-Pit le ho scoperte grazie a questo manga, e mi hanno fatto sorridere.
I loro disegni sono piacevoli e ben curati. Non ho critiche da fare. Il fatto che ognuna disegni determinati personaggi, mi ha davvero colpito, non riesco ad immaginare una vignetta a metà. Il loro stile mi piace parecchio e mi fa piacere di comprato questo manga.
Ero molto indecisa sul voto da assegnare alla serie, difatti mentre scrivevo la recensione, avrò cambiato idea almeno cinque volte... conclusione? Voto 8: per un manga appassionante, divertente, magico, dai buoni valori e dalle belle amicizie.
Consigliato a chiunque voglia leggere qualcosa di non eccessivamente lungo, ma della misura giusta, con risvolti simpatici e dal buon ritmo. Temo però che "Shugo Chara" sia rivolto solo ad un pubblico femminile, perché agli occhi dei ragazzi può essere stucchevole. Ci sono bellissimi shoujo meritevoli di esser lodati da ambedue i sessi, ma non è il caso di Amu & Co. Se mi sbaglio, ben venga!
Concludo dicendo che le cover dei 12 volumi sono fantastiche: oltre ad essere delle belle illustrazioni, l'elemento caratterizzante è l'indicare il numero dei volumi con le dita della mano. Secondo me è stata davvero una trovata originale, da me mai mai vista, quindi 8+ per l'idea.
Narra la fantastica avventura di Amu Hinamori, una ragazzina delle elementari che cela dietro ad un comportamento "spicy e cool", una timidezza assoluta ed una mancanza di fiducia in sé. Una sera si mette a pregare; lei prega di poter cambiare, di poter esser diversa. La risposta? Nel suo letto la mattina dopo trova 3 uova, contenenti i suoi tre Shugo Chara, che rappresentano la sua voglia di essere qualcuno. In questo modo conosce tante altre persone e riesce a fare amicizia con gli altri ragazzi possessori di uno Shugo Chara: Ran, Miki e Suu e tutti gli altri Shugo Chara sono deliziosi, tutti ben caratterizzati come i propri padroni. C'è una vasta gamma di guardiani, e ognuno di loro porta originalità alla serie.
La forza di questo manga è la solidità dei propri protagonisti. Ad ognuno verrà dato il suo giusto spazio... inoltre le new entry nel corso della storia non mancheranno di portare il loro contributo alla serie. E' un manga tutto da scoprire. Non voglio soffermarmi molto sulla trama.
Una parte che non mi ha soddisfatto in pieno è la presenza di situazioni troppo mielose, che potrebbero anche dare fastidio. Il fatto che Amu sia amata forzatamente da tutti è poco piacevole ai fini della trama, suvvia è una ragazzina delle elementari, mica una liceale! E poi delle volte, al contrario, si creano situazioni troppo infantili. Per il resto la trama è avvincente e ti sa prendere: "Shugo Chara" è un majokko che sa trasmettere il suo!
Ho apprezzato davvero molto il finale, non ho nulla da obbiettare! Se siete curiosi, leggetelo tutto d'un fiato.
Le Peach-Pit le ho scoperte grazie a questo manga, e mi hanno fatto sorridere.
I loro disegni sono piacevoli e ben curati. Non ho critiche da fare. Il fatto che ognuna disegni determinati personaggi, mi ha davvero colpito, non riesco ad immaginare una vignetta a metà. Il loro stile mi piace parecchio e mi fa piacere di comprato questo manga.
Ero molto indecisa sul voto da assegnare alla serie, difatti mentre scrivevo la recensione, avrò cambiato idea almeno cinque volte... conclusione? Voto 8: per un manga appassionante, divertente, magico, dai buoni valori e dalle belle amicizie.
Consigliato a chiunque voglia leggere qualcosa di non eccessivamente lungo, ma della misura giusta, con risvolti simpatici e dal buon ritmo. Temo però che "Shugo Chara" sia rivolto solo ad un pubblico femminile, perché agli occhi dei ragazzi può essere stucchevole. Ci sono bellissimi shoujo meritevoli di esser lodati da ambedue i sessi, ma non è il caso di Amu & Co. Se mi sbaglio, ben venga!
Concludo dicendo che le cover dei 12 volumi sono fantastiche: oltre ad essere delle belle illustrazioni, l'elemento caratterizzante è l'indicare il numero dei volumi con le dita della mano. Secondo me è stata davvero una trovata originale, da me mai mai vista, quindi 8+ per l'idea.
Shugo Chara è innanzitutto una grande sfilata di moda. Le autrici si sono sbizzarrite nel fare indossare ad Amu e compagnia bella ogni sorta di vestitino possibile e immaginabile, realizzati con cura, passione, e una certa vivacità quasi parodistica nei confronti del suo genere di appartenenza: il majokko. Come tale il manga delle Peach-Pit, serializzato da Kodansha dal gennaio 2006 e arrivato in Italia esattamente cinque anni dopo, sembrerebbe indirizzato verso una utenza femminile pre-adolescenziale, ma non mancano tematiche tipiche dell'adolescenza più matura, la sindrome di Peter Pan della paura di crescere (il personaggio di Yaya), la mancanza di fiducia in se stessi (Amu), infatuazioni proibite e visite notturne (Amu-Ikuto, con addirittura una allusione sessuale chiave-lucchetto? Con lei che arrossisce quando lui gli sussurra "chissà se entra"..) e via di questo passo. Troppo avanti?
Chiara storia di crescita e di formazione con la morale del "sii te stessa" degli Shugo Chara che rappresentano i sentimenti reconditi dei vari personaggi ("io vorrei essere così ma non me la sento"), Amu all'inizio è scontrosa e appare "cool" agli occhi dei suoi compagni ma ciò non gli consente di farsi degli amici, ecco quindi che spuntano fuori queste uova del cuore che permettono alla nostra eroina di fare prima una figura di m.. dichiarandosi alla persona che gli piace davanti a tutti, poi di effettuare strane trasformazioni ("Chara Change!" et voilà) per combattere una misteriosa organizzazione cattura-uova. Non mancheranno ovviamente colpi di scena, intrecci sentimentali, nuovi personaggi e nuove trasformazioni, ci ritroviamo con una degna serie da 12 volumi tutta d'un pezzo dove i momenti morti sono davvero pochi, ma allo stesso tempo le autrici non sembrano mai avere la fretta di concludere.
Il problema di Shugo Chara, come accennato più su, è l'irrealistica maturazione dei personaggi, studenti di quinta e sesta elementare che dovrebbero avere i mattoncini Lego in testa si comportano come diciassettenni con storie d'amore romanzate e problemi filosofici-esistenziali di ogni genere, ciò mi ha leggermente compromesso la lettura, non sono riuscito ad entrare in questa assurda situazione per un majokko, che, in teoria, dovrebbe essere pedagogico e giocherellone, e non una sorta di Dowson's Creek con bacchette.
Degni di nota però gli splendidi volumi finali nei quali ogni personaggio trova il suo posto e lascia soddisfatta la lettrice e il lettore di turno. Il cast di personaggi che popolano la storia è abbastanza variegato con quelli maschili che a mio modo di vedere rubano la scena alle loro partner, come Tadase Hotori, principino dei Guardiani che però ogni tanto mostra un lato decisamente poco nobile, oppure il professor Nikaido, mentre tra le femminucce si segnalano elementi di difficile sopportazione (Rima, e praticamente tutti gli Shugo Chara), persino l'affascinante rivale Utau Hoshina fa tanto la cool all'inizio ma poi si perde per strada tra sdolcinerie varie e una caratterizzazione non ben definita.
Esteticamente Shugo Chara è una festa per gli occhi del pubblico al quale è rivolto, le ragazzine, compiendo quindi egregiamente il suo mestiere con queste tavole ricche di elementi "kawaii", un character design morbido e piacevole, copertine coloratissime su questi volumi che paiono quasi commestibili.
Indubbiamente un ottimo makokko, ma per i motivi sopra elencati e il target ristretto al quale è rivolto (un grande manga per bambini diverte anche gli adulti, Shugo Chara può seriamente andare su di traverso a molti) non mi sento di andare oltre la sufficienza. Avanti il prossimo, se ci sarà.
Chiara storia di crescita e di formazione con la morale del "sii te stessa" degli Shugo Chara che rappresentano i sentimenti reconditi dei vari personaggi ("io vorrei essere così ma non me la sento"), Amu all'inizio è scontrosa e appare "cool" agli occhi dei suoi compagni ma ciò non gli consente di farsi degli amici, ecco quindi che spuntano fuori queste uova del cuore che permettono alla nostra eroina di fare prima una figura di m.. dichiarandosi alla persona che gli piace davanti a tutti, poi di effettuare strane trasformazioni ("Chara Change!" et voilà) per combattere una misteriosa organizzazione cattura-uova. Non mancheranno ovviamente colpi di scena, intrecci sentimentali, nuovi personaggi e nuove trasformazioni, ci ritroviamo con una degna serie da 12 volumi tutta d'un pezzo dove i momenti morti sono davvero pochi, ma allo stesso tempo le autrici non sembrano mai avere la fretta di concludere.
Il problema di Shugo Chara, come accennato più su, è l'irrealistica maturazione dei personaggi, studenti di quinta e sesta elementare che dovrebbero avere i mattoncini Lego in testa si comportano come diciassettenni con storie d'amore romanzate e problemi filosofici-esistenziali di ogni genere, ciò mi ha leggermente compromesso la lettura, non sono riuscito ad entrare in questa assurda situazione per un majokko, che, in teoria, dovrebbe essere pedagogico e giocherellone, e non una sorta di Dowson's Creek con bacchette.
Degni di nota però gli splendidi volumi finali nei quali ogni personaggio trova il suo posto e lascia soddisfatta la lettrice e il lettore di turno. Il cast di personaggi che popolano la storia è abbastanza variegato con quelli maschili che a mio modo di vedere rubano la scena alle loro partner, come Tadase Hotori, principino dei Guardiani che però ogni tanto mostra un lato decisamente poco nobile, oppure il professor Nikaido, mentre tra le femminucce si segnalano elementi di difficile sopportazione (Rima, e praticamente tutti gli Shugo Chara), persino l'affascinante rivale Utau Hoshina fa tanto la cool all'inizio ma poi si perde per strada tra sdolcinerie varie e una caratterizzazione non ben definita.
Esteticamente Shugo Chara è una festa per gli occhi del pubblico al quale è rivolto, le ragazzine, compiendo quindi egregiamente il suo mestiere con queste tavole ricche di elementi "kawaii", un character design morbido e piacevole, copertine coloratissime su questi volumi che paiono quasi commestibili.
Indubbiamente un ottimo makokko, ma per i motivi sopra elencati e il target ristretto al quale è rivolto (un grande manga per bambini diverte anche gli adulti, Shugo Chara può seriamente andare su di traverso a molti) non mi sento di andare oltre la sufficienza. Avanti il prossimo, se ci sarà.
"Il cielo è davvero un grande mistero... Cambia continuamente, mostrando sempre meraviglie differenti, eppure è sempre lo stesso."
Dopo l'ammiccante e divertente Dears, dopo l'oscuro e complicatissimo Zombie Loan, dopo il misterioso e intrigante Rozen Maiden, le Peach-Pit ritornano in Italia con un'opera di genere completamente differente: Shugo Chara- La magia del cuore (sottotitolo presente solo nell'edizione italiana edita da Star Comics).
Serializzato su Nakayoshi a partire dal 2006, questo manga si compone di 12 volumetti, rientra nel filone majokko ed è apparentemente rivolto ad un pubblico di bambine o pre-adolescenti. Solo apparentemente.
Shugo Chara, al contrario di quanto potrebbe sembrare, non è solo trasformazioni colorate e bei disegni, ma un racconto di formazione, una storia di crescita, di passaggio dall'infanzia all'età adulta, la storia della ricerca del proprio vero io. Per questo è un fumetto che può essere tranquillamente letto ed apprezzato (come tutte le opere delle Peach-Pit, del resto) da un pubblico eterogeneo per età e gusti.
La storia, come dicevo, è un racconto di crescita, ricerca e formazione di una bambina di nome Amu Hinamori. Amu ha un carattere all'apparenza cool e scontroso, che in realtà rappresenta una maschera che nasconde la personalità timida e insicura di una persona alla ricerca di se stessa e del modo migliore per esprimere il suo vero io. In risposta a questa sua preghiera, una mattina trova nel letto tre misteriose uova, dalle quali nasceranno le sue tre Shugo Chara Ran, Miki e Suu, "Guardiani del carattere" che incarnano le personalità desiderate e inespresse di Amu stessa.
La trama è inizialmente semplice, ma si arricchirà pian piano di varie sottotrame molto introspettive e riflessive; la narrazione è fluida e dinamica grazie ad un nutrito cast di personaggi. Non penso si possa parlare di una distinzione netta tra buoni e cattivi: sono tutte persone, tutte profondamente umane e vere; non hanno nulla di costruito o artificioso e sono spinti ad agire da motivazioni, emozioni positive o negative plausibili e riscontrabili anche nella realtà. O almeno questo hanno trasmesso a me.
Shugo Chara è, infatti, una storia molto corale. Viene proprio ribadito nell'opera stessa: "Tutti possono diventare protagonisti della propria storia".
Non c'è solo Amu: leggendo i vari albi conosceremo tanti personaggi come Ikuto, i Guardiani, Utau, i vari adulti, gli stessi Shugo Chara, e di tutti loro conosceremo l'interiorità, di tutti apprezzeremo l'evoluzione, la personalità, scopriremo il loro passato, le loro scelte e li vedremo maturare, cambiare pagina dopo pagina.
E il cambiamento è anche uno dei fili conduttori di tutto il fumetto, che parte proprio da un desiderio e una paura al contempo, ovvero cambiare ed emergere. Come avremo modo di capire, questo processo può essere lungo o anche improvviso; spesso spaventa, ma è fonte di scoperta, è un'esperienza unica ed elettrizzante se la si compie restando sempre se stessi e comportandosi da tali, diventando un giorno, magari neanche troppo lontano, gli adulti che vogliamo. Occorre solo non aver fretta e credere in sé stessi, nel bagliore che giace in fondo al nostro cuore, nella nostra luce e luminosità.
Non ha senso negare i propri pregi, non ha senso essere convinti di essere incapaci. Si corre il rischio, molto pericoloso, tra l'altro, di diventare persone "col cuore vuoto", persone infelici e smarrite.
Ed è quindi un'avventura quella dei protagonisti di questo manga, un'avventura che spesso viene vissuta insieme, nel sano, vecchio ma sempre bello, spirito dell'amicizia. Amicizia con diverse sfumature in base alle persone che si legano, ovviamente: ci possono essere competizione o rivalità, sostegno, fratellanza, desiderio di proteggere o di essere protetti, stima, rispetto, fiducia e anche tutto questo insieme. Amu e gli altri diventeranno amici, si conosceranno e cominceranno a fidarsi l'uno dell'altro, anche se fidarsi non è obbligatorio e spesso porta a ferirsi vicendevolmente, per quanto possa far comunque bene al proprio cuore. Ci viene raccontato, quindi, di quelle amicizie che diventano odio, distacco, delusione e conflitto che solo il tempo e una forte volontà (unita a varie circostanze) possono riparare, o anche quelle amicizie che diventano amore, in maniera lenta e inizialmente ambigua. È difficile per tutti capire il confine tra affetto e amore, quando il voler bene a qualcuno diventa qualcosa di più dolce e profondo e i vari personaggi vivranno in maniera diversa questo sentimento, che culminerà in un sano e tenero lieto fine per quasi tutti, né banale, né stucchevole. Quasi, perché a volte non tutte le storie finiscono bene; a volte l'amore finisce, ma questo non vuol dire rendere inutile quello che c'è stato, e per questo si deve sorridere e andare avanti.
Le Peach-Pit affrontano anche altri argomenti in questo Shugo Chara, in maniera profonda e delicata. Viene inserito l'incesto, narrato in maniera anche pura, senza scadere nel volgare o nello scabroso, che costituisce una tappa dolorosa, in attesa della vera felicità per uno dei personaggi. Viene dato spazio anche all'abitudine che hanno le persone di sentirsi inutili: alcune mascherano tutto questo con la voglia di comandare, per non farsi sopraffare e per difendere i propri amici e quindi dimostrare di non essere degli incapaci; altre sono consapevoli che la propria debolezza è dovuta al proprio modo di essere e impareranno a tirar fuori tutta la loro grinta, mentre altre ancora cercheranno di colmare le ferite del proprio cuore assetato di amore in maniera sbagliata, confuse sul valore effettivo di cose e persone. Alla fine capiranno che, in realtà, non esiste nulla che non abbia valore, perché tutti siamo stati voluti e desiderati almeno da qualcuno.
Chi non conosce le Peach-Pit da questa recensione potrebbe aspettarsi un titolo sì profondo e delicato, ma anche troppo triste. Non è così, grazie alle gag di cui le autrici sono espertissime e alla verve e dinamicità che donano al racconto e a tutti i loro personaggi. Sono tantissime le scene comiche, i super-deformed sono graziosissimi e il registro serio si alterna in maniera ottima con quello comico.
Ci sono anche scontri, trasformazioni, battaglie, vestiti: una vera festa per gli occhi. Il tratto è minuzioso, attento ai dettagli e ai particolari, le tavole sono belle e luminose, le anatomie e le proporzioni rispettate. L'unica pecca sono gli sfondi che a volte latitano un po', a favore di retini e fiori. Ma è un lieve difetto che si perdona molto facilmente, grazie a dei disegni favolosi e in miglioramento e perfezionamento di volume in volume. Gli Shugo Chara, inoltre, sono tenerissimi, disegnati con occhioni espressivi e vivaci sul visino paffutello.
Per i fan più affezionati, inoltre, le autrici hanno scelto di inserire alcuni cameo di loro precedenti opere, riutilizzando il character design di alcune vecchie conoscenze: sto parlando di Utau graficamente identica a Toko di Zombie Loan e del professor Nikaido, ovvero uno Shiba (personaggio sempre di Zombie Loan) più trasandato, meno sensuale e con gli occhiali.
In tutti e 12 gli albi non ho riscontrato difetti in Shugo Chara, e nemmeno i cliché più odiosi e fastidiosi del genere majokko. Non abbiamo mascotte che rompono le scatole o totalmente inutili: la storia, pur essendo incentrata su Amu, è di una coralità sorprendente, e la protagonista è tutto tranne che "raccomandata", come magari lo furono ai tempi eroine più blasonate e famose come Usagi Tsukino, Sakura Kinomoto, Ichigo Momomiya e tante altre. Amu non è la più desiderata (ha i suoi spasimanti, ma non certo le folle adoranti come Utau o gli schiavetti come Rima), non è la più fortunata (avere quattro Shugo Chara è un vantaggio solo in "battaglia" ed è indice della sua profonda confusione e del suo smarrimento), non è la più intelligente e non è la più forte fisicamente. È una persona normale, con i suoi pregi e i suoi difetti, che lotta senza sosta, che salva gli altri e che agisce a modo suo, capendo pian piano le sue qualità e sfruttandole al meglio.
Gli adulti non sono macchinette prive di spessore, sono umani, forse fin troppo determinati a perseguire i propri obiettivi , a volte sbagliano ma grazie al sostegno di chi è loro vicino riescono a riprendere il giusto cammino. Da notare, poi, che non è quasi mai Amu ad assolvere questo difficile compito.
Altro cliché non trovato è il personaggio del bello-dannato-seschi-impossibile. Ikuto è ovviamente il miglior candidato al ruolo, ma fortunatamente non rientra proprio in questa tipologia odiosa. Tanto per cominciare, nonostante sia molto bello e più maturo degli altri fisicamente e anagraficamente, non viene mai preso troppo sul serio, tanto che spesso si trova a essere oggetto di gag e scenette comiche con le sue manie ed abitudini da gatto randagio. E come i gatti Ikuto è capriccioso, affascinante e pieno di segreti, come i gatti è alcune volte scostante e diffidente, altre affettuoso ai limiti dell'umana sopportazione di Amu. Ikuto aggiunge brio al racconto, soprattutto quando prende in giro la protagonista e quando quest'ultima comincia a cogliere doppi sensi a cui né il ragazzo, né altri personaggi avrebbero pensato (tipo l'allusione chiave-lucchetto). In ogni caso le parti in cui viene narrato il progressivo innamoramento dei due (cosa ovvia dalla prima pagina in cui compare Ikuto) sono davvero dolci e romantiche, divertenti, perfino demenziali alle volte, ma per nulla scontate e trovano il classico lieto fine.
L'edizione italiana di questo manga non è perfetta. Shugo Chara è l'unica opera delle autrici a non essere edita nel nostro paese dalla Flashbook, e i risultati si vedono: la Star Comics ci offre un'edizione comunque abbastanza buona, senza fronzoli, senza carta di ottima qualità e senza sovraccoperta. Adattamento e traduzione (soprattutto il primo) a volte zoppicano un po', ma il prezzo è molto contenuto, appena di €4,20 e questo è sicuramente un vantaggio.
Qualcuno potrà obiettare che i personaggi sono troppo maturi per l'età che hanno e che hanno una caratterizzazione poco credibile, che le vicende sono irreali. Personalmente non mi trovo d'accordo, ma anche se così fosse il realismo non è certo una prerogativa del genere majokko, o mi sbaglio?
Non posso far altro che raccomandarvi caldamente questa serie all'apparenza infantile, ma in grado di far sognare, di insegnare o far ricordare anche ai più attempati, cose che avevano dimenticato. Potrei parlarne anche per ore, di tutto quello che è stato in grado di donarmi Shugo Chara: non mi stancherei mai né di farlo, né di continuare a rileggerlo. Voto 10, più che meritato.
Dopo l'ammiccante e divertente Dears, dopo l'oscuro e complicatissimo Zombie Loan, dopo il misterioso e intrigante Rozen Maiden, le Peach-Pit ritornano in Italia con un'opera di genere completamente differente: Shugo Chara- La magia del cuore (sottotitolo presente solo nell'edizione italiana edita da Star Comics).
Serializzato su Nakayoshi a partire dal 2006, questo manga si compone di 12 volumetti, rientra nel filone majokko ed è apparentemente rivolto ad un pubblico di bambine o pre-adolescenti. Solo apparentemente.
Shugo Chara, al contrario di quanto potrebbe sembrare, non è solo trasformazioni colorate e bei disegni, ma un racconto di formazione, una storia di crescita, di passaggio dall'infanzia all'età adulta, la storia della ricerca del proprio vero io. Per questo è un fumetto che può essere tranquillamente letto ed apprezzato (come tutte le opere delle Peach-Pit, del resto) da un pubblico eterogeneo per età e gusti.
La storia, come dicevo, è un racconto di crescita, ricerca e formazione di una bambina di nome Amu Hinamori. Amu ha un carattere all'apparenza cool e scontroso, che in realtà rappresenta una maschera che nasconde la personalità timida e insicura di una persona alla ricerca di se stessa e del modo migliore per esprimere il suo vero io. In risposta a questa sua preghiera, una mattina trova nel letto tre misteriose uova, dalle quali nasceranno le sue tre Shugo Chara Ran, Miki e Suu, "Guardiani del carattere" che incarnano le personalità desiderate e inespresse di Amu stessa.
La trama è inizialmente semplice, ma si arricchirà pian piano di varie sottotrame molto introspettive e riflessive; la narrazione è fluida e dinamica grazie ad un nutrito cast di personaggi. Non penso si possa parlare di una distinzione netta tra buoni e cattivi: sono tutte persone, tutte profondamente umane e vere; non hanno nulla di costruito o artificioso e sono spinti ad agire da motivazioni, emozioni positive o negative plausibili e riscontrabili anche nella realtà. O almeno questo hanno trasmesso a me.
Shugo Chara è, infatti, una storia molto corale. Viene proprio ribadito nell'opera stessa: "Tutti possono diventare protagonisti della propria storia".
Non c'è solo Amu: leggendo i vari albi conosceremo tanti personaggi come Ikuto, i Guardiani, Utau, i vari adulti, gli stessi Shugo Chara, e di tutti loro conosceremo l'interiorità, di tutti apprezzeremo l'evoluzione, la personalità, scopriremo il loro passato, le loro scelte e li vedremo maturare, cambiare pagina dopo pagina.
E il cambiamento è anche uno dei fili conduttori di tutto il fumetto, che parte proprio da un desiderio e una paura al contempo, ovvero cambiare ed emergere. Come avremo modo di capire, questo processo può essere lungo o anche improvviso; spesso spaventa, ma è fonte di scoperta, è un'esperienza unica ed elettrizzante se la si compie restando sempre se stessi e comportandosi da tali, diventando un giorno, magari neanche troppo lontano, gli adulti che vogliamo. Occorre solo non aver fretta e credere in sé stessi, nel bagliore che giace in fondo al nostro cuore, nella nostra luce e luminosità.
Non ha senso negare i propri pregi, non ha senso essere convinti di essere incapaci. Si corre il rischio, molto pericoloso, tra l'altro, di diventare persone "col cuore vuoto", persone infelici e smarrite.
Ed è quindi un'avventura quella dei protagonisti di questo manga, un'avventura che spesso viene vissuta insieme, nel sano, vecchio ma sempre bello, spirito dell'amicizia. Amicizia con diverse sfumature in base alle persone che si legano, ovviamente: ci possono essere competizione o rivalità, sostegno, fratellanza, desiderio di proteggere o di essere protetti, stima, rispetto, fiducia e anche tutto questo insieme. Amu e gli altri diventeranno amici, si conosceranno e cominceranno a fidarsi l'uno dell'altro, anche se fidarsi non è obbligatorio e spesso porta a ferirsi vicendevolmente, per quanto possa far comunque bene al proprio cuore. Ci viene raccontato, quindi, di quelle amicizie che diventano odio, distacco, delusione e conflitto che solo il tempo e una forte volontà (unita a varie circostanze) possono riparare, o anche quelle amicizie che diventano amore, in maniera lenta e inizialmente ambigua. È difficile per tutti capire il confine tra affetto e amore, quando il voler bene a qualcuno diventa qualcosa di più dolce e profondo e i vari personaggi vivranno in maniera diversa questo sentimento, che culminerà in un sano e tenero lieto fine per quasi tutti, né banale, né stucchevole. Quasi, perché a volte non tutte le storie finiscono bene; a volte l'amore finisce, ma questo non vuol dire rendere inutile quello che c'è stato, e per questo si deve sorridere e andare avanti.
Le Peach-Pit affrontano anche altri argomenti in questo Shugo Chara, in maniera profonda e delicata. Viene inserito l'incesto, narrato in maniera anche pura, senza scadere nel volgare o nello scabroso, che costituisce una tappa dolorosa, in attesa della vera felicità per uno dei personaggi. Viene dato spazio anche all'abitudine che hanno le persone di sentirsi inutili: alcune mascherano tutto questo con la voglia di comandare, per non farsi sopraffare e per difendere i propri amici e quindi dimostrare di non essere degli incapaci; altre sono consapevoli che la propria debolezza è dovuta al proprio modo di essere e impareranno a tirar fuori tutta la loro grinta, mentre altre ancora cercheranno di colmare le ferite del proprio cuore assetato di amore in maniera sbagliata, confuse sul valore effettivo di cose e persone. Alla fine capiranno che, in realtà, non esiste nulla che non abbia valore, perché tutti siamo stati voluti e desiderati almeno da qualcuno.
Chi non conosce le Peach-Pit da questa recensione potrebbe aspettarsi un titolo sì profondo e delicato, ma anche troppo triste. Non è così, grazie alle gag di cui le autrici sono espertissime e alla verve e dinamicità che donano al racconto e a tutti i loro personaggi. Sono tantissime le scene comiche, i super-deformed sono graziosissimi e il registro serio si alterna in maniera ottima con quello comico.
Ci sono anche scontri, trasformazioni, battaglie, vestiti: una vera festa per gli occhi. Il tratto è minuzioso, attento ai dettagli e ai particolari, le tavole sono belle e luminose, le anatomie e le proporzioni rispettate. L'unica pecca sono gli sfondi che a volte latitano un po', a favore di retini e fiori. Ma è un lieve difetto che si perdona molto facilmente, grazie a dei disegni favolosi e in miglioramento e perfezionamento di volume in volume. Gli Shugo Chara, inoltre, sono tenerissimi, disegnati con occhioni espressivi e vivaci sul visino paffutello.
Per i fan più affezionati, inoltre, le autrici hanno scelto di inserire alcuni cameo di loro precedenti opere, riutilizzando il character design di alcune vecchie conoscenze: sto parlando di Utau graficamente identica a Toko di Zombie Loan e del professor Nikaido, ovvero uno Shiba (personaggio sempre di Zombie Loan) più trasandato, meno sensuale e con gli occhiali.
In tutti e 12 gli albi non ho riscontrato difetti in Shugo Chara, e nemmeno i cliché più odiosi e fastidiosi del genere majokko. Non abbiamo mascotte che rompono le scatole o totalmente inutili: la storia, pur essendo incentrata su Amu, è di una coralità sorprendente, e la protagonista è tutto tranne che "raccomandata", come magari lo furono ai tempi eroine più blasonate e famose come Usagi Tsukino, Sakura Kinomoto, Ichigo Momomiya e tante altre. Amu non è la più desiderata (ha i suoi spasimanti, ma non certo le folle adoranti come Utau o gli schiavetti come Rima), non è la più fortunata (avere quattro Shugo Chara è un vantaggio solo in "battaglia" ed è indice della sua profonda confusione e del suo smarrimento), non è la più intelligente e non è la più forte fisicamente. È una persona normale, con i suoi pregi e i suoi difetti, che lotta senza sosta, che salva gli altri e che agisce a modo suo, capendo pian piano le sue qualità e sfruttandole al meglio.
Gli adulti non sono macchinette prive di spessore, sono umani, forse fin troppo determinati a perseguire i propri obiettivi , a volte sbagliano ma grazie al sostegno di chi è loro vicino riescono a riprendere il giusto cammino. Da notare, poi, che non è quasi mai Amu ad assolvere questo difficile compito.
Altro cliché non trovato è il personaggio del bello-dannato-seschi-impossibile. Ikuto è ovviamente il miglior candidato al ruolo, ma fortunatamente non rientra proprio in questa tipologia odiosa. Tanto per cominciare, nonostante sia molto bello e più maturo degli altri fisicamente e anagraficamente, non viene mai preso troppo sul serio, tanto che spesso si trova a essere oggetto di gag e scenette comiche con le sue manie ed abitudini da gatto randagio. E come i gatti Ikuto è capriccioso, affascinante e pieno di segreti, come i gatti è alcune volte scostante e diffidente, altre affettuoso ai limiti dell'umana sopportazione di Amu. Ikuto aggiunge brio al racconto, soprattutto quando prende in giro la protagonista e quando quest'ultima comincia a cogliere doppi sensi a cui né il ragazzo, né altri personaggi avrebbero pensato (tipo l'allusione chiave-lucchetto). In ogni caso le parti in cui viene narrato il progressivo innamoramento dei due (cosa ovvia dalla prima pagina in cui compare Ikuto) sono davvero dolci e romantiche, divertenti, perfino demenziali alle volte, ma per nulla scontate e trovano il classico lieto fine.
L'edizione italiana di questo manga non è perfetta. Shugo Chara è l'unica opera delle autrici a non essere edita nel nostro paese dalla Flashbook, e i risultati si vedono: la Star Comics ci offre un'edizione comunque abbastanza buona, senza fronzoli, senza carta di ottima qualità e senza sovraccoperta. Adattamento e traduzione (soprattutto il primo) a volte zoppicano un po', ma il prezzo è molto contenuto, appena di €4,20 e questo è sicuramente un vantaggio.
Qualcuno potrà obiettare che i personaggi sono troppo maturi per l'età che hanno e che hanno una caratterizzazione poco credibile, che le vicende sono irreali. Personalmente non mi trovo d'accordo, ma anche se così fosse il realismo non è certo una prerogativa del genere majokko, o mi sbaglio?
Non posso far altro che raccomandarvi caldamente questa serie all'apparenza infantile, ma in grado di far sognare, di insegnare o far ricordare anche ai più attempati, cose che avevano dimenticato. Potrei parlarne anche per ore, di tutto quello che è stato in grado di donarmi Shugo Chara: non mi stancherei mai né di farlo, né di continuare a rileggerlo. Voto 10, più che meritato.
La vicenda segue Amu, una ragazza che a scuola, agli occhi di tutti, viene reputata una dura e piena di stile, ma lei non è affatto così: è timida ed introversa, vorrebbe che tutti la apprezzassero per com'è veramente, anche perché ha molte difficoltà a stringere rapporti di qualsiasi tipo con i compagni; per questo, una sera, nel balcone della propria camera, esprime l'ambito desiderio... La mattina dopo si troverà all'opera con ben tre uova nel suo letto...
Ho preso il manga come reazione all'anime e ciò che mi ha aspettata è stato più che positivo: i disegni sono caratterizzati da un tratto estremamente fine, ma elegante, l'equilibrio giusto che deve esserci; maggiormente mi hanno colpito i vari abbigliamenti di Amu, che spesso riportavano elementi un po' dark, mai mancanti del glamour e nelle sue pettinature, a dir poco inaspettabili, ricorreva sempre la stessa molletta a croce: ma è meglio così, poiché è uno dei tratti caratteristici del protagonista. Questo personaggio fa il suo corso nella storia come dovrebbe, incontrando insidie, ma arrivando alla fine con una forte convinzione dentro di sé e di aver quindi capito che cosa vuole veramente e che cosa sente.
In questo manga, il genere fantasy si combina alla perfezione con il genere sentimentale (che ho apprezzato maggiormente), la stesura dei discorsi è molto semplice, ma che incontra qualche volta dei prolungamenti, ben strutturati; la lettura è molto calma, ricca, in alcuni casi, di quella enfasi davvero particolare, ma molto interessante e piacevole. Le tre shugo chara accompagnatrici di Amu sono carinissime: con quelle faccine rotonde ben disegnate e piene di carattere, ti verrebbe voglia di stringere quelle guanciotte il più velocemente possibile. Su Ikuto non ho dubbi: è simpatico, ironico e anche molto sensibile, ma è comunque avvolto da uno strato invisibile di inquietudine, di sofferenza che si porterà avanti quasi fino alla fine della serie.
Un finale degno delle Peach Pit che ha confermato il mio giudizio di cui sono ancora convinta. Per concludere motivo la scelta del mio voto: questo manga merita veramente, potrebbe anche aiutarci in momenti nostalgici e indecisi della nostra vita e soprattutto ha dei grandi valori dietro di sé, quali l'amicizia e tanti altri... Quindi non leggetelo superficialmente, ma fatelo con grande passione, sono sicura che vi piacerà. Questa non sarà l'ultima volta che lo rivedrò: lo rileggerò più avanti e forse lo farò leggere anche ai miei figli, se si manterrà; rimane e rimarrà per sempre il mio manga preferito.
Ho preso il manga come reazione all'anime e ciò che mi ha aspettata è stato più che positivo: i disegni sono caratterizzati da un tratto estremamente fine, ma elegante, l'equilibrio giusto che deve esserci; maggiormente mi hanno colpito i vari abbigliamenti di Amu, che spesso riportavano elementi un po' dark, mai mancanti del glamour e nelle sue pettinature, a dir poco inaspettabili, ricorreva sempre la stessa molletta a croce: ma è meglio così, poiché è uno dei tratti caratteristici del protagonista. Questo personaggio fa il suo corso nella storia come dovrebbe, incontrando insidie, ma arrivando alla fine con una forte convinzione dentro di sé e di aver quindi capito che cosa vuole veramente e che cosa sente.
In questo manga, il genere fantasy si combina alla perfezione con il genere sentimentale (che ho apprezzato maggiormente), la stesura dei discorsi è molto semplice, ma che incontra qualche volta dei prolungamenti, ben strutturati; la lettura è molto calma, ricca, in alcuni casi, di quella enfasi davvero particolare, ma molto interessante e piacevole. Le tre shugo chara accompagnatrici di Amu sono carinissime: con quelle faccine rotonde ben disegnate e piene di carattere, ti verrebbe voglia di stringere quelle guanciotte il più velocemente possibile. Su Ikuto non ho dubbi: è simpatico, ironico e anche molto sensibile, ma è comunque avvolto da uno strato invisibile di inquietudine, di sofferenza che si porterà avanti quasi fino alla fine della serie.
Un finale degno delle Peach Pit che ha confermato il mio giudizio di cui sono ancora convinta. Per concludere motivo la scelta del mio voto: questo manga merita veramente, potrebbe anche aiutarci in momenti nostalgici e indecisi della nostra vita e soprattutto ha dei grandi valori dietro di sé, quali l'amicizia e tanti altri... Quindi non leggetelo superficialmente, ma fatelo con grande passione, sono sicura che vi piacerà. Questa non sarà l'ultima volta che lo rivedrò: lo rileggerò più avanti e forse lo farò leggere anche ai miei figli, se si manterrà; rimane e rimarrà per sempre il mio manga preferito.
Mettiamo le cose in chiaro: questo non è un kodomo, cioè un manga per bambini. Se questo fosse definito tale, dovrebbero esserlo anche altri majokko come Sailor Moon, e credo che nessuno si permetterebbe mai di dire che quest'ultimo è un manga infantile.
Shugo Chara è una serie delle ormai famose ed amate Peach-Pit, ma solo quest'opera è in Italia per Star Comics, tutte le altre infatti sono state acquistate dalla Flashbook.
Amu è una ragazzina delle elementari apparentemente fredda e aggressiva, ma che in realtà non sa esprimere al mondo ciò che prova realmente. Nascono così i suoi Shugo Chara, le cosiddette Uova del Cuore. Sono dei piccoli Chibi di sé stessi che rappresentano il carattere che il bambino a cui appartengono vorrebbe avere.
Ma Amu non è la sola a possedere degli Shugo Chara, come lei infatti li detengono i guardiani della scuola (che controllano gli studenti da diversi punti di vista) e molti altri bambini che incontreremo durante il corso della storia.
Esistono però anche le Uova X, malvagie ed annientatrici di quelle pure. Amu e i suoi compagni dovranno combatterli, ma Ikuto, uno strano (nonché bellissimo) ragazzo, tenterà costantemente di contrastarli.
Non sopporto Amu. E' infantile, odiosa e tremendamente ingenua. Ma dopotutto non è la prima volta che la protagonista di un majokko non sia anche il mio personaggio preferito, perciò il mio è solo un giudizio personale.
Amo, invece, Ikuto. E' certamente il personaggio della serie che preferisco. E' il classico antipatico, freddo e distaccato che si rivela però dolce e protettivo.
Tadase è per me agli stessi livelli di Amu. Troppo perfetto. Ed è questa sua super-perfezione che lo rovina così. Tadase è il solito bambino ben educato di cui ogni bambina di quell'età s'innamorerebbe, e tra queste c'è, ovviamente, Amu (o almeno così crede).
Perciò la caratterizzazione dei personaggi è buona ma non del tutto di mio gradimento.
Do comunque nove per l'originalità delle autrici e per i disegni che trovo meravigliosi per questo genere. Inoltre gli Shugo Chara sono adorabili (fatta eccezione per buona parte di quelli di Amu e quello di Tadase, ma anche in questo probabilmente sono di parte).
Credo che ciò che attrae i lettori siano i disegni che come ho già detto sono molto belli, ma anche il modo in cui la storia viene narrata: questa non è mai troppo noiosa e i personaggi riescono ad intrecciarla ed animarla per bene, senza mai stancare.
L'edizione è buona come sempre: formato standard e carta poco trasparente per 4,20€ (Purtroppo la Star ha aumentato il prezzo fisso per questo genere di edizione).
Consiglio Shugo Chara prevalentemente alle ragazze che hanno voglia di un'opera leggera, che non abbia un costo eccessivo e che riesca comunque a far divertire.
Shugo Chara è una serie delle ormai famose ed amate Peach-Pit, ma solo quest'opera è in Italia per Star Comics, tutte le altre infatti sono state acquistate dalla Flashbook.
Amu è una ragazzina delle elementari apparentemente fredda e aggressiva, ma che in realtà non sa esprimere al mondo ciò che prova realmente. Nascono così i suoi Shugo Chara, le cosiddette Uova del Cuore. Sono dei piccoli Chibi di sé stessi che rappresentano il carattere che il bambino a cui appartengono vorrebbe avere.
Ma Amu non è la sola a possedere degli Shugo Chara, come lei infatti li detengono i guardiani della scuola (che controllano gli studenti da diversi punti di vista) e molti altri bambini che incontreremo durante il corso della storia.
Esistono però anche le Uova X, malvagie ed annientatrici di quelle pure. Amu e i suoi compagni dovranno combatterli, ma Ikuto, uno strano (nonché bellissimo) ragazzo, tenterà costantemente di contrastarli.
Non sopporto Amu. E' infantile, odiosa e tremendamente ingenua. Ma dopotutto non è la prima volta che la protagonista di un majokko non sia anche il mio personaggio preferito, perciò il mio è solo un giudizio personale.
Amo, invece, Ikuto. E' certamente il personaggio della serie che preferisco. E' il classico antipatico, freddo e distaccato che si rivela però dolce e protettivo.
Tadase è per me agli stessi livelli di Amu. Troppo perfetto. Ed è questa sua super-perfezione che lo rovina così. Tadase è il solito bambino ben educato di cui ogni bambina di quell'età s'innamorerebbe, e tra queste c'è, ovviamente, Amu (o almeno così crede).
Perciò la caratterizzazione dei personaggi è buona ma non del tutto di mio gradimento.
Do comunque nove per l'originalità delle autrici e per i disegni che trovo meravigliosi per questo genere. Inoltre gli Shugo Chara sono adorabili (fatta eccezione per buona parte di quelli di Amu e quello di Tadase, ma anche in questo probabilmente sono di parte).
Credo che ciò che attrae i lettori siano i disegni che come ho già detto sono molto belli, ma anche il modo in cui la storia viene narrata: questa non è mai troppo noiosa e i personaggi riescono ad intrecciarla ed animarla per bene, senza mai stancare.
L'edizione è buona come sempre: formato standard e carta poco trasparente per 4,20€ (Purtroppo la Star ha aumentato il prezzo fisso per questo genere di edizione).
Consiglio Shugo Chara prevalentemente alle ragazze che hanno voglia di un'opera leggera, che non abbia un costo eccessivo e che riesca comunque a far divertire.
Nel manga Shugo Chara vengono trattate tematiche tipiche degli shoujo quali la scuola,l'amicizia e l'amore. Ma la tematica principale di questo manga è la ricerca di sé stessi, lo scoprire il proprio carattere, o almeno è questo che si percepisce leggendo questo manga: l'importanza di sapere chi siamo veramente. E proprio da quest'indecisione nascono gli Shugo Chara, ovvero la personalità nascosta dentro di noi che ci fa capire chi vogliamo essere veramente.
Però dal cuore dei bambini non possono nascere solo shugo chara, ma anche uova X (ovvero shugo chara "nati" prematuramente), oppure l'embrione (un uovo che può avverare tutti i desideri).
Per riassumere Shugo Chara è una lotta per far avverare i propri desideri, sconfiggere il male dentro di noi e non dimenticare mai chi siamo.
Il mio consiglio è: non fatevi bloccare dal fatto che i protagonisti di questo manga abbiano sì e no 11 anni, passateci sopra. Alla fine non vi ricorderete neanche più che sono dei bambini.
Però dal cuore dei bambini non possono nascere solo shugo chara, ma anche uova X (ovvero shugo chara "nati" prematuramente), oppure l'embrione (un uovo che può avverare tutti i desideri).
Per riassumere Shugo Chara è una lotta per far avverare i propri desideri, sconfiggere il male dentro di noi e non dimenticare mai chi siamo.
Il mio consiglio è: non fatevi bloccare dal fatto che i protagonisti di questo manga abbiano sì e no 11 anni, passateci sopra. Alla fine non vi ricorderete neanche più che sono dei bambini.
La mia prima recensione non poteva che essere quella del manga che finora ho apprezzato di più: Shugo Chara - La magia del cuore. Un manga davvero eccellente, a mio parere. Ho letto metà dei 12 volumi di cui è formata l'opera e sono ormai più che sicura che questa meriti il massimo dei voti. Perché? Perché è un manga fresco, allegro e frizzante, ma allo stesso tempo molto profondo. In esso viene trattato un tema molto importante, quello delle "maschere". La protagonista, Amu, appare infatti una tipa "cool and spicy", una tosta, per via del suo modo di fare scontroso e del suo look gothic-punk. Ma dietro questa maschera si cela in realtà una ragazzina timida ed incapace di esprimere i propri sentimenti.
Molto ha determinato il fatto che io mi sono rispecchiata nella protagonista, ma è un manga che dovrebbero leggere tutti. Credere in sé stessi, rialzarsi dopo le sconfitte, non arrendersi mai... Questi e molti altri sono i messaggi nascosti negli splendidi disegni delle Peach-Pit. Trama avvincente, personaggi ben caratterizzati (e disegnati divinamente!), un colpo di scena dietro l'altro: questi gli ingredienti di un manga che ti fa aspettare con impazienza l'uscita di ogni numero. Unica pecca: avrei preferito che nelle copertine non comparisse sempre e solo Amu. Ma non importa, rimane un manga semplicemente perfetto a mio parere.
Molto ha determinato il fatto che io mi sono rispecchiata nella protagonista, ma è un manga che dovrebbero leggere tutti. Credere in sé stessi, rialzarsi dopo le sconfitte, non arrendersi mai... Questi e molti altri sono i messaggi nascosti negli splendidi disegni delle Peach-Pit. Trama avvincente, personaggi ben caratterizzati (e disegnati divinamente!), un colpo di scena dietro l'altro: questi gli ingredienti di un manga che ti fa aspettare con impazienza l'uscita di ogni numero. Unica pecca: avrei preferito che nelle copertine non comparisse sempre e solo Amu. Ma non importa, rimane un manga semplicemente perfetto a mio parere.
Amu è una ragazza che nasconde la sua timidezza in una ''maschera'', comportandosi con gli altri in modo freddo e distaccato. Ma in realtà, il suo carattere è tutt'altro. Un giorno, prima di andare a dormire, esprime un desiderio, cioè quello di avere un carattere diverso dal suo, e così il giorno dopo troverà tre uova del cuore, che racchiudono in sé i guardiani delle emozioni: gli Shugo Chara. Grazie a questi, Amu potrà diventare vivace e sportiva, silenziosa e riflessiva, oppure dolce e un po' pasticciona.
Un manga originale, e nonostante l'apparenza di un manga per bambini può essere apprezzato da tutti. La lettura è scorrevole, fresca e divertente. Non è assolutamente monotono, anzi, in ogni volume vengono presentati colpi di scena e misteri da risolvere.
Il tratto delle Peach-Pit è molto gradevole, pulito ed espressivo.
Nel complesso è un manga originale, divertente e ricco di colpi di scena che può essere letto da tutti.
Un manga originale, e nonostante l'apparenza di un manga per bambini può essere apprezzato da tutti. La lettura è scorrevole, fresca e divertente. Non è assolutamente monotono, anzi, in ogni volume vengono presentati colpi di scena e misteri da risolvere.
Il tratto delle Peach-Pit è molto gradevole, pulito ed espressivo.
Nel complesso è un manga originale, divertente e ricco di colpi di scena che può essere letto da tutti.
Circa cinque mesi fa è giunto nelle nostre edicole e fumetterie "Shugo Chara - La magia del cuore", manga edito dal duo di mangaka Peach-Pit, già conosciute in Italia con "Rozen Maiden" e "Zombie Loan".
Devo dire di aver acquistato il primo numero tentato più dalla bellezza della copertina che dalla trama in sé e per sé (anche perché quel poco che avevo letto non mi aveva ispirato molto), ma devo dire che durante la lettura le mie idee sono state totalmente stravolte: Amu Hinamori è una ragazzina di quinta elementare che, a causa della sua timidezza e riservatezza, viene definita dai suoi compagni "cool e spicy", cosa che a lei non piace in quanto vorrebbe essere libera di esternare il suo vero carattere, molto più gioioso e dinamico. In risposta a questo suo desiderio, ecco che una mattina appena alzata trova accanto al suo letto tre uova che contengono altrettanti Shugo Chara, spiritelli che incarnano ognuno un diverso aspetto del carattere di Amu: scoprirà così di essere dotata di talento nella motoria, nell'arte e nella cucina!
Con il trascorrere degli eventi Amu incontrerà altri portatori di Shugo Chara, amici ed alleati come i Guardiani dell'istituto, ed i nemici membri dell'"Easter", una società che mira ad impadronirsi dell'uovo chiamato "Embrione" il quale esaudirà ogni desiderio del possessore.
Detta così la trama sembrerebbe molto semplice, ma in realtà tutta la storia è condita con varie situazioni e sottotrame divertenti, tristi, riflessive, che non fanno altro che aggiungere ancora più brio durante la lettura.
Anche l'idea degli Shugo Chara, che a prima vista apparirebbe molto "bambinesca" (ed il design purtroppo non aiuta), si rivela invece di un'innovazione unica, perché riesce a coinvolgere sia il lettore più giovane, ammirato da queste fantastiche creature, sia quello più attempato, che, come è successo a me, ripensa ai giorni dell'infanzia ed a quanto sarebbe stato bello, magari, correggere un carattere che purtroppo non ha mai aiutato molto.
Il disegno è veramente molto bello, e soprattutto adoro il tratto delle Peach-Pit, così delicato e che dona a tutta l'opera un non so che di "magico"!
In definitiva consiglio vivamente a tutti la lettura di questo manga, soprattutto a chi cerca una lettura fresca e spensierata da alternare ad altre più "pesanti", considerando inoltre la pubblicazione nell'edizione standard della Star Comics da 4,20€!
Devo dire di aver acquistato il primo numero tentato più dalla bellezza della copertina che dalla trama in sé e per sé (anche perché quel poco che avevo letto non mi aveva ispirato molto), ma devo dire che durante la lettura le mie idee sono state totalmente stravolte: Amu Hinamori è una ragazzina di quinta elementare che, a causa della sua timidezza e riservatezza, viene definita dai suoi compagni "cool e spicy", cosa che a lei non piace in quanto vorrebbe essere libera di esternare il suo vero carattere, molto più gioioso e dinamico. In risposta a questo suo desiderio, ecco che una mattina appena alzata trova accanto al suo letto tre uova che contengono altrettanti Shugo Chara, spiritelli che incarnano ognuno un diverso aspetto del carattere di Amu: scoprirà così di essere dotata di talento nella motoria, nell'arte e nella cucina!
Con il trascorrere degli eventi Amu incontrerà altri portatori di Shugo Chara, amici ed alleati come i Guardiani dell'istituto, ed i nemici membri dell'"Easter", una società che mira ad impadronirsi dell'uovo chiamato "Embrione" il quale esaudirà ogni desiderio del possessore.
Detta così la trama sembrerebbe molto semplice, ma in realtà tutta la storia è condita con varie situazioni e sottotrame divertenti, tristi, riflessive, che non fanno altro che aggiungere ancora più brio durante la lettura.
Anche l'idea degli Shugo Chara, che a prima vista apparirebbe molto "bambinesca" (ed il design purtroppo non aiuta), si rivela invece di un'innovazione unica, perché riesce a coinvolgere sia il lettore più giovane, ammirato da queste fantastiche creature, sia quello più attempato, che, come è successo a me, ripensa ai giorni dell'infanzia ed a quanto sarebbe stato bello, magari, correggere un carattere che purtroppo non ha mai aiutato molto.
Il disegno è veramente molto bello, e soprattutto adoro il tratto delle Peach-Pit, così delicato e che dona a tutta l'opera un non so che di "magico"!
In definitiva consiglio vivamente a tutti la lettura di questo manga, soprattutto a chi cerca una lettura fresca e spensierata da alternare ad altre più "pesanti", considerando inoltre la pubblicazione nell'edizione standard della Star Comics da 4,20€!
Come tanti altri, davanti ad uno shojo nuovo che presenta una trama diversa dalla classica trama ad ambientazione scolastica, non so resistere.
Sin dal primo volume il personaggio di Amu mi aveva attratta: chi è che non viene vista dagli altri per un qualcuno che non è? E poi il suo carattere apparentemente forte, ma in realtà molto timido le dona tantissimo, ma tolto la protagonista e tolto Ikuto, che piace per il suo carattere "felino", gli altri protagonisti non mi hanno colpita più di tanto. È classico.
Ma a prescindere dai personaggi che possono piacere o non piacere, tutta questione di gusti personali, la storia mi ha attirata per questi "guardiani del cuore". È bello poter sognare, poter immaginare, di avere nel nostro cuore "noi stessi", è un tema che personalmente incontro per la prima volta, peccato che queste lotte per la conquista dell'embrione risultano, ai miei occhi, lotte infantili, quasi come se fossero scaramucce tra bambini (anche se alla fine l'età dei protagonisti è quella).
A quest'opera attribuisco giusto un 6 perché la storia di per sé, anzi l'idea di questa storia mi aveva affascinata, ma per come mi si presenta è veramente deludente.
Per quanto riguarda il disegno il tratto delle Peach-Pit è un tratto che mi ha sempre incuriosito. Semplice, proporzionato e le vignette scorrevoli, motivo che mi ha portato a votare un 6.
Sin dal primo volume il personaggio di Amu mi aveva attratta: chi è che non viene vista dagli altri per un qualcuno che non è? E poi il suo carattere apparentemente forte, ma in realtà molto timido le dona tantissimo, ma tolto la protagonista e tolto Ikuto, che piace per il suo carattere "felino", gli altri protagonisti non mi hanno colpita più di tanto. È classico.
Ma a prescindere dai personaggi che possono piacere o non piacere, tutta questione di gusti personali, la storia mi ha attirata per questi "guardiani del cuore". È bello poter sognare, poter immaginare, di avere nel nostro cuore "noi stessi", è un tema che personalmente incontro per la prima volta, peccato che queste lotte per la conquista dell'embrione risultano, ai miei occhi, lotte infantili, quasi come se fossero scaramucce tra bambini (anche se alla fine l'età dei protagonisti è quella).
A quest'opera attribuisco giusto un 6 perché la storia di per sé, anzi l'idea di questa storia mi aveva affascinata, ma per come mi si presenta è veramente deludente.
Per quanto riguarda il disegno il tratto delle Peach-Pit è un tratto che mi ha sempre incuriosito. Semplice, proporzionato e le vignette scorrevoli, motivo che mi ha portato a votare un 6.
Per recensire questo manga parto dalla protagonista: Amu Hinamori. Amu mostra a tutti un carattere forte, freddo e addirittura insensibile, il che la porta ad avere problemi nelle relazioni personali, poiché rispettata e temuta da tutti. In realtà, Amu è molto più dolce e debole, e assolutamente timida. Per questo nascono degli Shugo Chara, esserini con il compito di aiutarla ad aprirsi di più ed essere più se stessa.
Insomma, poteva essere un personaggio interessante, ma trovo che sia timida solo in pochi capitoli. Inoltre, ha ben 4 ragazzi che le vanno dietro: Tadase, Ikuto, e un terzo che non spoilero ma c'è; un po' troppi, secondo me, e tendono a farle assumere tratti da Mary Sue.
Il personaggio che ho trovato invece molto originale e complesso psicologicamente è Nadeshiko; mostra molti volti, il lettore scopre poco a poco la sua complessa psicologia fino a un grosso colpo di scena che lascia a bocca aperta.
Due elementi molto banali sono invece Ikuto e la sua relazione con Amu; il ragazzo è infatti il solito tipo tenebroso che in realtà è dolce, con difficoltà ad esprimersi pienamente. Mi ha ricordato molto Akito Hayama di Kodomo no Omocha (Rossana). Originale invece l'ostacolo rappresentato dalla sorella di lui, Utau, innamorata del fratello; nonostante l'incesto sia un tema pesante viene trattato in modo brillante e naturale.
La trama è molto gradevole, scorre in modo più veloce rispetto all'anime che a tratti può annoiare a causa dei molti episodi filler.
Insomma, poteva essere un personaggio interessante, ma trovo che sia timida solo in pochi capitoli. Inoltre, ha ben 4 ragazzi che le vanno dietro: Tadase, Ikuto, e un terzo che non spoilero ma c'è; un po' troppi, secondo me, e tendono a farle assumere tratti da Mary Sue.
Il personaggio che ho trovato invece molto originale e complesso psicologicamente è Nadeshiko; mostra molti volti, il lettore scopre poco a poco la sua complessa psicologia fino a un grosso colpo di scena che lascia a bocca aperta.
Due elementi molto banali sono invece Ikuto e la sua relazione con Amu; il ragazzo è infatti il solito tipo tenebroso che in realtà è dolce, con difficoltà ad esprimersi pienamente. Mi ha ricordato molto Akito Hayama di Kodomo no Omocha (Rossana). Originale invece l'ostacolo rappresentato dalla sorella di lui, Utau, innamorata del fratello; nonostante l'incesto sia un tema pesante viene trattato in modo brillante e naturale.
La trama è molto gradevole, scorre in modo più veloce rispetto all'anime che a tratti può annoiare a causa dei molti episodi filler.
Ormai di shojo ne ho fin sopra i capelli, con qualche eccezione sono tutti uguali. Però quando vedo un nuovo shojo non resisto. Anche se so che probabilmente sarà la solita storia d’amore tra liceali devo prenderlo! Ed è successo così anche Shugo Chara.
Shugo Chara! (しゅごキャラ) è un mahō shōjo di Peach-Pit pubblicato sulla rivista Nakayoshi della Kodansha dal 2006 al 2009 (12 Tankōbon – Terminata). È uscito anche un seguito, Shugo Chara! Encore. Dal manga è stato tratto un anime di tre serie.
La protagonista è Amu Inamori, una ragazzina scontrosa e solitaria ammirata da tutta la scuola per il fatto di essere una tipa avvero tosta. In realtà il suo carisma è una copertura per nascondere la sua timidezza. Amu vorrebbe davvero essere diversa. Vorrebbe essere più socievole e avere tanti amici, ma proprio non ci riesce. Una notte esprime il desiderio di cambiare, ed ecco che arrivano tre uova: gli Shugo Chara, i guardiani delle emozioni, che cambieranno radicalmente la sua vita.
Mi aspettavo il classico shojo visto che è questa la categoria a cui appartiene, ma in realtà è un mahō shōjo quindi uno shojo che tratta anche di elementi magici/fantastici. E questo sicuramente lo rende più interessante e imprevedibile. Il primo numero mi è piaciuto e credo che possa avere delle potenzialità. I disegni non sono molto elaborati, però adoro il look da gothic lolita di Amu e gli abiti dei guardiani della Seyio. Molto originali. Utau Hoshina invece l’hanno scopiazzata di sana pianta da Misa Amane. Nella sua prima apparizione è uguale a Misa quando incontra Light! Beh, a parte questo penso che possa essere un manga carino (niente di trascendentale per ora ma piacevole) e ve lo consiglio anche se è un po' per bambini.
Shugo Chara! (しゅごキャラ) è un mahō shōjo di Peach-Pit pubblicato sulla rivista Nakayoshi della Kodansha dal 2006 al 2009 (12 Tankōbon – Terminata). È uscito anche un seguito, Shugo Chara! Encore. Dal manga è stato tratto un anime di tre serie.
La protagonista è Amu Inamori, una ragazzina scontrosa e solitaria ammirata da tutta la scuola per il fatto di essere una tipa avvero tosta. In realtà il suo carisma è una copertura per nascondere la sua timidezza. Amu vorrebbe davvero essere diversa. Vorrebbe essere più socievole e avere tanti amici, ma proprio non ci riesce. Una notte esprime il desiderio di cambiare, ed ecco che arrivano tre uova: gli Shugo Chara, i guardiani delle emozioni, che cambieranno radicalmente la sua vita.
Mi aspettavo il classico shojo visto che è questa la categoria a cui appartiene, ma in realtà è un mahō shōjo quindi uno shojo che tratta anche di elementi magici/fantastici. E questo sicuramente lo rende più interessante e imprevedibile. Il primo numero mi è piaciuto e credo che possa avere delle potenzialità. I disegni non sono molto elaborati, però adoro il look da gothic lolita di Amu e gli abiti dei guardiani della Seyio. Molto originali. Utau Hoshina invece l’hanno scopiazzata di sana pianta da Misa Amane. Nella sua prima apparizione è uguale a Misa quando incontra Light! Beh, a parte questo penso che possa essere un manga carino (niente di trascendentale per ora ma piacevole) e ve lo consiglio anche se è un po' per bambini.
La storia inizia con la presentazione di Amu, una ragazzina timida ed introversa, ma che per mascherare il suo vero carattere si comporta un modo freddo, infatti i compagni la definiscono "cool&spicy". Quando una sera desidera intensamente di poter diventare una ragazza più sincera, la mattina dopo si trova 3 uova nel letto. Da queste 3 uova nasceranno dei "guardiani del carattere", personaggini che staranno sempre con Amu. Prestissimo scoprirà che anche i guardiani della sua scuola (tutti estremamente belli) ne possiedono uno. Inoltre, conoscerà molti altri possessori di "uova del cuore", tra cui il suo bellissimo, simpaticissimo "nemico" Ikuto.
Inizialmente ho iniziato a leggerlo solo per i disegni e perché mi intrigava il ragazzo (Ikuto) vestito da gatto. Mi sembrava una storia (soprattutto dalla trama) per bambini, inoltre la protagonista è delle elementari. Però già dal primo volumetto mi sono completamente ricreduta.
Il mio voto è dato dal fatto che i personaggi, anche i cattivi, sono sviluppati davvero bene a mio parere; le loro storie sono molto interessanti e molto realistiche. La storia, anche se vagamente infantile, mi è risultata molto interessante e spesso molto divertente. Infine ho trovato i disegni espressivi e coinvolgenti, e lo stile grafico generale delicato ed intenso.
Inizialmente ho iniziato a leggerlo solo per i disegni e perché mi intrigava il ragazzo (Ikuto) vestito da gatto. Mi sembrava una storia (soprattutto dalla trama) per bambini, inoltre la protagonista è delle elementari. Però già dal primo volumetto mi sono completamente ricreduta.
Il mio voto è dato dal fatto che i personaggi, anche i cattivi, sono sviluppati davvero bene a mio parere; le loro storie sono molto interessanti e molto realistiche. La storia, anche se vagamente infantile, mi è risultata molto interessante e spesso molto divertente. Infine ho trovato i disegni espressivi e coinvolgenti, e lo stile grafico generale delicato ed intenso.
Shugo Chara è un manga delle PEACH-PIT pubblicato in Italia da Gennaio 2011 dalla Star Comics.
All'inizio pensavo che fosse un manga un po' "bambinesco", anche perché la protagonista frequenta le elementari, però poi ho iniziato ad appassionarmi. La trama all'inizio è abbastanza semplice, ma migliora di capitolo in capitolo, arricchendosi di personaggi e di colpi di scena.
Il disegno è molto originale; ho anche notato che alcuni personaggi, come la stessa protagonista, vestono in stile "punk gotico".
Il manga Shugo Chara parla di una ragazza, Amu, che si è appena trasferita nella sua nuova scuola; tutti la considerano molto "cool" ma hanno paura di avvicinarsi a lei per il suo carattere chiuso e per la strana impressione di timore che da agli altri. In realtà lei non è come tutti la vedono, anzi, è una ragazza molto timida. Inoltre ha una cotta segreta per un ragazzo molto popolare della sua scuola, Tadase Hitori. Una sera lei desidera così tanto riuscire a mostrare agli altri com'è realmente che il mattino successivo appaiono tre strane uova. Esse contengono gli Shugo Chara, le personalità che Amu vorrebbe avere. Da questo strano avvenimento iniziano le vicende di Amu, che viene scelta come nuovo membro dei Guardians della sua scuola (del quale fa parte anche Tadase), un gruppo di ragazzi che possiedono segretamente anche loro degli Shugo Chara e ne usano il potere per curare le Uova X, cioè le uova del cuore corrotte di coloro che, dopo un trauma o un forte dispiacere, hanno rinunciato ai loro sogni.
All'inizio pensavo che fosse un manga un po' "bambinesco", anche perché la protagonista frequenta le elementari, però poi ho iniziato ad appassionarmi. La trama all'inizio è abbastanza semplice, ma migliora di capitolo in capitolo, arricchendosi di personaggi e di colpi di scena.
Il disegno è molto originale; ho anche notato che alcuni personaggi, come la stessa protagonista, vestono in stile "punk gotico".
Il manga Shugo Chara parla di una ragazza, Amu, che si è appena trasferita nella sua nuova scuola; tutti la considerano molto "cool" ma hanno paura di avvicinarsi a lei per il suo carattere chiuso e per la strana impressione di timore che da agli altri. In realtà lei non è come tutti la vedono, anzi, è una ragazza molto timida. Inoltre ha una cotta segreta per un ragazzo molto popolare della sua scuola, Tadase Hitori. Una sera lei desidera così tanto riuscire a mostrare agli altri com'è realmente che il mattino successivo appaiono tre strane uova. Esse contengono gli Shugo Chara, le personalità che Amu vorrebbe avere. Da questo strano avvenimento iniziano le vicende di Amu, che viene scelta come nuovo membro dei Guardians della sua scuola (del quale fa parte anche Tadase), un gruppo di ragazzi che possiedono segretamente anche loro degli Shugo Chara e ne usano il potere per curare le Uova X, cioè le uova del cuore corrotte di coloro che, dopo un trauma o un forte dispiacere, hanno rinunciato ai loro sogni.
La storia ruota attorno ad Amu, una ragazza vista da tutti con timore e ammirazione per il suo carattere deciso e distaccato, ma che in realtà è nato dalla sua grande timidezza che non vuole abbandonarla.
Una notte, pregando che questo suo lato del carattere cambi, riceverà il mattino seguente come risposta alla sua richiesta tre strane uova. Cosa ci sarà mai dentro? Nient'altro che magici Guardian Characters, ovvero degli esseri simili a delle fatine in grado di cambiare il carattere delle persone! Sarà forse giunto il momento per Amu della realizzazione del suo desiderio?
È un manga molto infantile, ma non in modo negativo e non vuole essere nemmeno un'offesa: il termine "infantile" qui non deve suonare come una critica, ma come un dato di fatto poiché tratta argomenti, come la trama stessa, per bambini. È uno shoujo molto carino, spontaneo ed allegro, dai disegni molto belli e curati.
I personaggi sono altrettanto belli, e devo dire che ci sarà un motivo se questa serie ha avuto tanto successo, quindi non vedo perché non dargli una possibilità.
È molto scorrevole e alle volte proprio divertente, quindi spero proprio che mi prenda molto, così da leggerlo fino alla fine. Lo consiglio a tutti gli amanti del genere.
Una notte, pregando che questo suo lato del carattere cambi, riceverà il mattino seguente come risposta alla sua richiesta tre strane uova. Cosa ci sarà mai dentro? Nient'altro che magici Guardian Characters, ovvero degli esseri simili a delle fatine in grado di cambiare il carattere delle persone! Sarà forse giunto il momento per Amu della realizzazione del suo desiderio?
È un manga molto infantile, ma non in modo negativo e non vuole essere nemmeno un'offesa: il termine "infantile" qui non deve suonare come una critica, ma come un dato di fatto poiché tratta argomenti, come la trama stessa, per bambini. È uno shoujo molto carino, spontaneo ed allegro, dai disegni molto belli e curati.
I personaggi sono altrettanto belli, e devo dire che ci sarà un motivo se questa serie ha avuto tanto successo, quindi non vedo perché non dargli una possibilità.
È molto scorrevole e alle volte proprio divertente, quindi spero proprio che mi prenda molto, così da leggerlo fino alla fine. Lo consiglio a tutti gli amanti del genere.
Shugo Chara è il nuovo lavoro delle Peach-Pit. Quando ho letto la trama non mi ispirava tanto per il fatto che Amu, la protagonista, fosse una bimba delle elementari, ma l'ho preso comunque. Finora ho letto i 2 volumi usciti, ero partita aspettandomi poco ma devo dire che mi è piaciuto. È originale, carino, simpatico. Certo, è infantile come storia ma a me piace. Le copertine sono molto carine e anche i disegni sono leggeri e frizzanti, gli Shugo Chara sono davvero carini. Quello che più mi piace è il fatto che Amu può avere le personalità che desidera.
Il personaggio che più mi ha colpito è Ikuto, per il fatto che è un ragazzo delle superiori e quindi ha il viso meno infantile rispetto agli altri ragazzi.
Il risultato un buon manga, leggero ma dolce e originale.
Il personaggio che più mi ha colpito è Ikuto, per il fatto che è un ragazzo delle superiori e quindi ha il viso meno infantile rispetto agli altri ragazzi.
Il risultato un buon manga, leggero ma dolce e originale.
Quando ho iniziato a leggere questo manga pensavo sinceramente fosse una lettura per bambini; mi ero davvero sbagliata! Inoltre, lo stile delle Peach-Pit, delicato e intenso, trasporta in un mondo davvero fantastico. La storia inizia con la presentazione di Amu, ragazzina delle elementari, che a causa della sua timidezza finisce per risultare sempre fredda e troppo sicura di sé, cosicché non riesce mai a fare amicizia... Una notte prega i "guardiani", e il giorno dopo si risveglia con tre uova sul suo letto! La povera Amu rimane a dir poco sconcertata alla scoperta e pian piano farà amicizia con gli altri guardiani e conoscerà il suo "nemico", Ikuto.
Per chi apprezzasse continuare le avventure con Amu, le Peach-Pit hanno prodotto un sequel, intitolato Shugo Chara Encore.
Per chi apprezzasse continuare le avventure con Amu, le Peach-Pit hanno prodotto un sequel, intitolato Shugo Chara Encore.