Sweet Home
Ci sono occasioni in cui essere un Hikikomori ti salva la vita. È stato il caso di Hyun Cha, personaggio a cui qualunque lettore normale vorrebbe spaccare la faccia, incarnazione vivente del motto "l'erba cattiva non muore mai".
"Sweet Home" è la seconda creazione degli autori di "Bastardo", il quale sta già avendo successo anche in Italia.
"L'allegra vita" di Hyun Cha è già stata annunciata per la pubblicazione, ma risulta ancora inedita: si prospetta interessante, anche se suppongo che il costo si aggirerà intorno ai dodici euro, come gli altri volumetti della collana. Il che, per un web comic è uno sproposito, tanto più che lo stile giapponese sembra solo una scusa per produrre meno vignette.
Negli ultimi anni il fumetto sudcoreano ha raggiunto una notorietà senza precedenti.
La novità di questo tipo di fumetto, peculiare del Sud Corea, sta nell' assenza di romanticizzazione dei fatti, ma anche nella sospensione del giudizio da parte dell'autore. Scopo di queste storie non è essere piacevoli ma suscitare un (sano) conato di nausea.
Sono storie di denuncia, che hanno prodotto i loro eredi "artistici" anche in Italia (tra cui Nine Stones). Yaoi, vampiri e zombi sono le principali fonti di ispirazione di cinema e fumetto coreano ma, a differenza dei giapponesi che puntano sull'entertainment e si sforzano di essere apolitici, i coreani sembrano più propensi ad usare il fantastico come critica e chiave di lettura del presente.
Le pagine a mia disposizione non bastano a dare un giudizio solido, ma spero di poter leggere l'edizione italiana quanto prima. Nel frattempo concedo a "Sweet Home" un sette e mezzo sulla fiducia.
"Sweet Home" è la seconda creazione degli autori di "Bastardo", il quale sta già avendo successo anche in Italia.
"L'allegra vita" di Hyun Cha è già stata annunciata per la pubblicazione, ma risulta ancora inedita: si prospetta interessante, anche se suppongo che il costo si aggirerà intorno ai dodici euro, come gli altri volumetti della collana. Il che, per un web comic è uno sproposito, tanto più che lo stile giapponese sembra solo una scusa per produrre meno vignette.
Negli ultimi anni il fumetto sudcoreano ha raggiunto una notorietà senza precedenti.
La novità di questo tipo di fumetto, peculiare del Sud Corea, sta nell' assenza di romanticizzazione dei fatti, ma anche nella sospensione del giudizio da parte dell'autore. Scopo di queste storie non è essere piacevoli ma suscitare un (sano) conato di nausea.
Sono storie di denuncia, che hanno prodotto i loro eredi "artistici" anche in Italia (tra cui Nine Stones). Yaoi, vampiri e zombi sono le principali fonti di ispirazione di cinema e fumetto coreano ma, a differenza dei giapponesi che puntano sull'entertainment e si sforzano di essere apolitici, i coreani sembrano più propensi ad usare il fantastico come critica e chiave di lettura del presente.
Le pagine a mia disposizione non bastano a dare un giudizio solido, ma spero di poter leggere l'edizione italiana quanto prima. Nel frattempo concedo a "Sweet Home" un sette e mezzo sulla fiducia.