La Ragazza che Saltava nel Tempo
Questa storia è l'adattamento manga dell'omonimo lungometraggio prodotto dalla Madhouse.
Makoto è una liceale che passa le giornate in compagnia dei suoi due amici Chiaki e Kousuke. Un giorno grazie ad un incidente scopre di avere la capacità di saltare indietro nel tempo. Inizialmente utilizza questo suo dono solo per cose banali, come evitare situazioni a lei sconvenienti. Però col passare del tempo inizia ad accorgersi delle conseguenze negative che questi salti causano alle persone che le stanno intorno e capisce che non a tutto si può rimediare tornando indietro nel tempo.
Molto importante è la figura della zia (a cui è stato dedicato un capitolo extra che spiega in breve il suo passato) fonte di consiglio per Makoto.
I disegni sono belli e ben definiti. I visi sono molto espressivi ed è facile intuire il carattere e lo stato d'animo dei personaggi.
Questo manga mi è piaciuto molto quindi assegno un bel 9. È un manga che fa riflettere sullo scorrere del tempo ma anche sul legame dell'amicizia e sull'amore.
Lo consiglio sicuramente a chi ha visto il lungometraggio perché permette di chiarire alcuni dubbi che si creano nell'anime. Consigliato anche a chi è appassionato del genere sentimentale e che non cerca la solita storia tra compagni di classe. Sconsigliato a chi cerca un manga leggero e non impegnativo.
Makoto è una liceale che passa le giornate in compagnia dei suoi due amici Chiaki e Kousuke. Un giorno grazie ad un incidente scopre di avere la capacità di saltare indietro nel tempo. Inizialmente utilizza questo suo dono solo per cose banali, come evitare situazioni a lei sconvenienti. Però col passare del tempo inizia ad accorgersi delle conseguenze negative che questi salti causano alle persone che le stanno intorno e capisce che non a tutto si può rimediare tornando indietro nel tempo.
Molto importante è la figura della zia (a cui è stato dedicato un capitolo extra che spiega in breve il suo passato) fonte di consiglio per Makoto.
I disegni sono belli e ben definiti. I visi sono molto espressivi ed è facile intuire il carattere e lo stato d'animo dei personaggi.
Questo manga mi è piaciuto molto quindi assegno un bel 9. È un manga che fa riflettere sullo scorrere del tempo ma anche sul legame dell'amicizia e sull'amore.
Lo consiglio sicuramente a chi ha visto il lungometraggio perché permette di chiarire alcuni dubbi che si creano nell'anime. Consigliato anche a chi è appassionato del genere sentimentale e che non cerca la solita storia tra compagni di classe. Sconsigliato a chi cerca un manga leggero e non impegnativo.
Nel 1967 la scrittrice Yasutaka Tsutsui scrisse un romanzo destinato ad essere riadattato in numerose occasioni (serie televisive, drama, film); nel 2006 è arrivato per mano dello studio Madhouse come lungometraggio animato, per poi essere nuovamente accomodato per la versione a fumetti.
L'adolescenza è sempre un periodo delicato per chiunque: problemi di cuore, riflessioni sul futuro e mille altri problemi che puntualmente si manifestano nei momenti meno opportuni. Makoto è proprio in questo periodo importante della sua vita, quando il destino le tira un brutto scherzo facendola cadere davanti ad un treno in corsa. Quello che sorprenderà la ragazza è l'inaspettata lentezza della morte ad arrivare, quando improvvisamente si ritrova a terra, pochi attimi prima del fatidico incidente. Scoprirà così che per misteriosi motivi i suoi salti le permettono brevi viaggi temporali.
La cosa che più teme il lettore è ovviamente inevitabile: il formato ridotto impone un'evoluzione ed una narrazione serrata, impedendo alla storia di dare i giusti attimi di pausa per i momenti più importanti. Soprattutto elimina diversi particolari che nell'anime rendevano più ricchi e graditi i viaggi nel tempo e sorvola sui piccoli siparietti scolastici o legati alla famiglia che impreziosivano l'opera nella sua forma complessiva. D'altra parte l'autrice riesce a infilare diverse sfumature che nella controparte animata erano assenti, soprattutto corposi dettagli riguardo alla storia e i personaggi principali, e il bel finale viene maggiormente ampliato e approfondito mentre un'atmosfera onirica e poetica ben accompagna il messaggio dell'opera, quello di non perdere le occasioni e vivere la vita al massimo delle sue possibilità, perché non ci saranno seconde occasioni.
Lo studio Madhouse affidò il character design all'abile Yoshiyuki Sadamoto (già celebre per le sue collaborazioni con Gainax, troppe da citare) e la mangaka Ranmaru Kotone ne riprende efficacemente lo stile. Anche la regia è ripresa in modo eccellente, mentre il buon uso dei retini viene sfoggiato nei momenti più sentimentali con gradevoli effetti.
Complessivamente viene offerta una buona continuità a dispetto di una fattura leggera e non troppo elaborata.
L'edizione italiana offre un ottimo adattamento e un lettering per nulla invasivo e la stampa è curata. Ottimi anche i materiali, la rilegatura è leggermente rigida ma resistente e la carta grigia è senza trasparenze grazie all'elevata grammatura, peccato solo che risulti "sporca" in alcune occasioni.
L'adattamento cartaceo de "La ragazza che saltava nel tempo" è fedele alla storia originale più dell'opera alla quale fa riferimento, dalla quale diverge per i diversi particolari che vengono narrati - rinunciando ad alcuni lascia il posto ad altri - e grazie al finale, più elaborato ed esplicativo, che conclude al meglio il tutto. Però se precedentemente non è stato visto il film difficilmente la storia potrebbe piacere perché alcuni passaggi saltati per quanto piccoli risultano rispettivamente importanti.
In virtù di questi pregi e difetti si può dire che il manga è complementare al film d'animazione, quindi è in grado di sfoggiare il suo massimo potenziale solo se letto dopo la visione di quest'ultimo, regalando interessanti approfondimenti e con un finale più fedele a quello originale.
L'adolescenza è sempre un periodo delicato per chiunque: problemi di cuore, riflessioni sul futuro e mille altri problemi che puntualmente si manifestano nei momenti meno opportuni. Makoto è proprio in questo periodo importante della sua vita, quando il destino le tira un brutto scherzo facendola cadere davanti ad un treno in corsa. Quello che sorprenderà la ragazza è l'inaspettata lentezza della morte ad arrivare, quando improvvisamente si ritrova a terra, pochi attimi prima del fatidico incidente. Scoprirà così che per misteriosi motivi i suoi salti le permettono brevi viaggi temporali.
La cosa che più teme il lettore è ovviamente inevitabile: il formato ridotto impone un'evoluzione ed una narrazione serrata, impedendo alla storia di dare i giusti attimi di pausa per i momenti più importanti. Soprattutto elimina diversi particolari che nell'anime rendevano più ricchi e graditi i viaggi nel tempo e sorvola sui piccoli siparietti scolastici o legati alla famiglia che impreziosivano l'opera nella sua forma complessiva. D'altra parte l'autrice riesce a infilare diverse sfumature che nella controparte animata erano assenti, soprattutto corposi dettagli riguardo alla storia e i personaggi principali, e il bel finale viene maggiormente ampliato e approfondito mentre un'atmosfera onirica e poetica ben accompagna il messaggio dell'opera, quello di non perdere le occasioni e vivere la vita al massimo delle sue possibilità, perché non ci saranno seconde occasioni.
Lo studio Madhouse affidò il character design all'abile Yoshiyuki Sadamoto (già celebre per le sue collaborazioni con Gainax, troppe da citare) e la mangaka Ranmaru Kotone ne riprende efficacemente lo stile. Anche la regia è ripresa in modo eccellente, mentre il buon uso dei retini viene sfoggiato nei momenti più sentimentali con gradevoli effetti.
Complessivamente viene offerta una buona continuità a dispetto di una fattura leggera e non troppo elaborata.
L'edizione italiana offre un ottimo adattamento e un lettering per nulla invasivo e la stampa è curata. Ottimi anche i materiali, la rilegatura è leggermente rigida ma resistente e la carta grigia è senza trasparenze grazie all'elevata grammatura, peccato solo che risulti "sporca" in alcune occasioni.
L'adattamento cartaceo de "La ragazza che saltava nel tempo" è fedele alla storia originale più dell'opera alla quale fa riferimento, dalla quale diverge per i diversi particolari che vengono narrati - rinunciando ad alcuni lascia il posto ad altri - e grazie al finale, più elaborato ed esplicativo, che conclude al meglio il tutto. Però se precedentemente non è stato visto il film difficilmente la storia potrebbe piacere perché alcuni passaggi saltati per quanto piccoli risultano rispettivamente importanti.
In virtù di questi pregi e difetti si può dire che il manga è complementare al film d'animazione, quindi è in grado di sfoggiare il suo massimo potenziale solo se letto dopo la visione di quest'ultimo, regalando interessanti approfondimenti e con un finale più fedele a quello originale.
Questo manga è la trasposizione cartacea del film omonimo del 2006 prodotto dalla Madhouse.
Originariamente, La ragazza che saltava nel tempo, è un racconto di fantascienza del 1965, scritto da Yasutaka Tsutsui, avente per protagonista una ragazza di nome Kazuko Yoshiyama. Il film della Madhouse, e questo manga, sono una sorta di sequel della storia originale, in quanto stavolta la protagonista è Makoto Konno, la nipote di Kazuko.
Un giorno, casualmente, Makoto scopre di avere la capacità di poter tornare indietro nel tempo, e inizierà a usare questo potere per risolvere i suoi piccoli problemi, come arrivare in ritardo a scuola, o non essere preparata per un test a sorpresa. Si accorgerà che cambiare gli eventi in questo modo porta conseguenze, e che alcune cose non si possono proprio evitare.
Il manga comunque non riesce a rendere bene la storia, e viene meno una componente importante del film, ovvero la ripetitività delle scene, con solo piccole differenze, dovute al fatto che Makoto rivive più volte sempre le stesse giornate.
Nel fumetto molte scene sono state eliminate e il tutto è velocizzato, per farci stare tutto il film in un solo volume. Di conseguenza, la storia non è raccontata benissimo, non si capisce come e perché Makoto sia capace di tornare indietro nel tempo e tutto ciò che ne consegue, come pure il finale, che arriva velocemente lasciando tutto insoluto.
Una cosa da notare è che nel manga alla fine c’è un capitolo extra, dove la zia, ovvero Kazuko, la prima ragazza a saltare nel tempo, ricorda gli avvenimenti del passato, ricollegandosi alla prima storia. Questa parte nel film non c’è.
I disegni sono molto belli, simili a quelli visti nel film, ma più curati per quanto riguarda i volti, specialmente nei primi piani.
Preso da solo come manga, La ragazza che saltava nel tempo è piuttosto deludente, per capire bene la storia la lettura deve essere abbinata alla visione del film, prima o dopo non importa, ma solo guardando entrambe le opere la storia risulta chiara.
Originariamente, La ragazza che saltava nel tempo, è un racconto di fantascienza del 1965, scritto da Yasutaka Tsutsui, avente per protagonista una ragazza di nome Kazuko Yoshiyama. Il film della Madhouse, e questo manga, sono una sorta di sequel della storia originale, in quanto stavolta la protagonista è Makoto Konno, la nipote di Kazuko.
Un giorno, casualmente, Makoto scopre di avere la capacità di poter tornare indietro nel tempo, e inizierà a usare questo potere per risolvere i suoi piccoli problemi, come arrivare in ritardo a scuola, o non essere preparata per un test a sorpresa. Si accorgerà che cambiare gli eventi in questo modo porta conseguenze, e che alcune cose non si possono proprio evitare.
Il manga comunque non riesce a rendere bene la storia, e viene meno una componente importante del film, ovvero la ripetitività delle scene, con solo piccole differenze, dovute al fatto che Makoto rivive più volte sempre le stesse giornate.
Nel fumetto molte scene sono state eliminate e il tutto è velocizzato, per farci stare tutto il film in un solo volume. Di conseguenza, la storia non è raccontata benissimo, non si capisce come e perché Makoto sia capace di tornare indietro nel tempo e tutto ciò che ne consegue, come pure il finale, che arriva velocemente lasciando tutto insoluto.
Una cosa da notare è che nel manga alla fine c’è un capitolo extra, dove la zia, ovvero Kazuko, la prima ragazza a saltare nel tempo, ricorda gli avvenimenti del passato, ricollegandosi alla prima storia. Questa parte nel film non c’è.
I disegni sono molto belli, simili a quelli visti nel film, ma più curati per quanto riguarda i volti, specialmente nei primi piani.
Preso da solo come manga, La ragazza che saltava nel tempo è piuttosto deludente, per capire bene la storia la lettura deve essere abbinata alla visione del film, prima o dopo non importa, ma solo guardando entrambe le opere la storia risulta chiara.
Dopo aver visto il lungometraggio, mi sono dedicata alla lettura del manga de "La ragazza che saltava nel tempo" (recuperato dopo tante ricerche) e tutti i dubbi che il primo mi aveva lasciata, si sono chiariti.
Grazie a questa trasposizione cartacea, infatti, ho potuto colmare tutte le lacune e ho trovato, finalmente, una risposta a tutte le domande che mi ero posta.
Direi che è un ottimo lavoro, superiore all'anime per quanto riguarda la storia, nonostante il fatto che per raccontare tutto non bastava un volume.
La storia scorre velocemente saltando come è ovvio alcuni passaggi dell'anime e escludendo alcuni personaggi secondari, senza per questo danneggiare l'insieme.
Makoto frequenta il secondo anno delle superiori e i suoi giorni trascorrono tranquillamente tra la vita scolastica e le partite di baseball con i suoi due amici Chiaki e Kousuke. Un giorno, durante il suo turno di pulizie, cade per sbaglio su di un piccolo congegno che le donerà la capacità di saltare nel tempo. Una volta scoperto questo dono, Makoto capirà sulla propria pelle ma anche grazie ai consigli della zia, che non tutto si può cambiare e che per una persona aiutata ce ne sarà sempre un'altra a farne le spese.
Il finale, anche se non arriva a sorpresa, è comunque interessante e una degna conclusione.
I disegni sono fedeli, ben fatti e delicati. Un manga assolutamente da avere se si è visto l'anime, ma lo consiglio comunque a tutti!
Grazie a questa trasposizione cartacea, infatti, ho potuto colmare tutte le lacune e ho trovato, finalmente, una risposta a tutte le domande che mi ero posta.
Direi che è un ottimo lavoro, superiore all'anime per quanto riguarda la storia, nonostante il fatto che per raccontare tutto non bastava un volume.
La storia scorre velocemente saltando come è ovvio alcuni passaggi dell'anime e escludendo alcuni personaggi secondari, senza per questo danneggiare l'insieme.
Makoto frequenta il secondo anno delle superiori e i suoi giorni trascorrono tranquillamente tra la vita scolastica e le partite di baseball con i suoi due amici Chiaki e Kousuke. Un giorno, durante il suo turno di pulizie, cade per sbaglio su di un piccolo congegno che le donerà la capacità di saltare nel tempo. Una volta scoperto questo dono, Makoto capirà sulla propria pelle ma anche grazie ai consigli della zia, che non tutto si può cambiare e che per una persona aiutata ce ne sarà sempre un'altra a farne le spese.
Il finale, anche se non arriva a sorpresa, è comunque interessante e una degna conclusione.
I disegni sono fedeli, ben fatti e delicati. Un manga assolutamente da avere se si è visto l'anime, ma lo consiglio comunque a tutti!
Va detto che per dire di avere una vera collezione di manga si deve avere per forza anche "La Ragazza che Saltava nel Tempo (Tokikake)"
Il disegno è molto pulito e bello. In alcuni punti devo dire che l'ho trovato abbastanza confuso non riuscendo a capire quale erano gli ordini dei riquadri (penso per problema personale).
La storia è carina ma devo dire che è sviluppata meglio nell'anime, che dovete vedere assolutamente se avete già letto questo fumetto.
Se vi è piaciuto sia l'anime che il fumetto vi consiglio di leggere anche "La ragazza che saltava il tempo" di Yasutaka Tsutsui, Gaku Tsugano composto da due volumi... la recensione la potete leggere <a href="http://www.animeclick.it/manga.php?xtit=La+Ragazza+Che+Saltava+Nel+Tempo&CodAnime=394">qui</a>.
Spero di essere stato esauriente.
Il disegno è molto pulito e bello. In alcuni punti devo dire che l'ho trovato abbastanza confuso non riuscendo a capire quale erano gli ordini dei riquadri (penso per problema personale).
La storia è carina ma devo dire che è sviluppata meglio nell'anime, che dovete vedere assolutamente se avete già letto questo fumetto.
Se vi è piaciuto sia l'anime che il fumetto vi consiglio di leggere anche "La ragazza che saltava il tempo" di Yasutaka Tsutsui, Gaku Tsugano composto da due volumi... la recensione la potete leggere <a href="http://www.animeclick.it/manga.php?xtit=La+Ragazza+Che+Saltava+Nel+Tempo&CodAnime=394">qui</a>.
Spero di essere stato esauriente.
Ottima trasposizione da lungometraggio a manga! Molto ben fatto e ne sono rimasto soddisfatto, la grafica è molto simile all'anime ed i dialoghi sono ben diretti. Il lettore avrà l'imbarazzo della scelta sul fatto di quale cominciare a leggere/vedere prima perché sono entrambi degli ottimi prodotti made in Japan ;) .