In un'epoca in cui a dominare sovrani sono generi come giochi di ruolo, picchiaduro e sparatutto è difficile proporne altri più di nicchia, specialmente quando si tratta delle visual novel, categoria decisamente più simile ad un "film interattivo" e non ad un gioco vero e proprio e che a parte franchise consolidati come Fate o Steins;Gate e la miriade di otome dedicati al pubblico femminile che escono ogni anno è complicata da far digerire al grande pubblico, ma sappiamo bene che Nintendo non segue le regole del gioco e pensa sempre fuori dagli schemi ed ecco che dopo aver portato le rimasterizzazioni dei primi due capitoli della storica saga Famicom Detective Club ha deciso di realizzarne un terzo ex novo, denominato Emio - L'uomo che sorride; noi ci siamo fatti rapire (in tutti i sensi) per diverse ore da questa storia e finalmente siamo pronti a raccontarvi nella nostra recensione se valga la pena di improvvisarsi detective o rimanere all'oscuro del tutto
 
Nintendo propone un thriller dalle tinte dark decisamente accattivante

La storia di Emio - L'uomo che sorride non perde tempo in inutili preamboli e ci lancia fin dai primi minuti nel vivo delle vicende: nella fittizia cittadina di Koufuku, vicino ad un impianto idrico, è stato ritrovato il corpo senza vita di Eisuke Sasaki, uno studente quindicenne scomparso la sera prima, i dati della scientifica puntano verso l'ipotesi dell'omicidio per strangolamento, tuttavia la cosa davvero peculiare è lo stato in cui viene rinvenuto il ragazzo, ossia con in testa un sacchetto di carta con sopra disegnata una faccia sorridente, la polizia purtroppo riesce ad identificare molto bene questo modus operandi, in quanto è lo stesso adoperato 18 anni prima per l'uccisione di tre ragazze nella stessa città, il cui killer non fu mai catturato, tale metodologia viene ricollegata direttamente alla leggenda urbana dell'uomo che sorride, Emio, che si dice appaia solamente di fronte alle ragazze in lacrime per regalare loro un "sorriso eterno", strangolandole e lasciandogli in testa questo macabro memento; i conti però non tornano, se il killer ha sempre ucciso delle ragazze perché stavolta prendersela con un ragazzino? E se ha sempre ucciso a mani nude perché stavolta usare una corda?
Queste e molte altre sono le domande a cui dovranno rispondere sia il nostro protagonista, un giovane detective facente parte dell'agenzia investigativa Utsugi, sia i suoi colleghi Ayumi Tachibana e Shunsuke Utsugi, per rintracciare lo psicopatico killer prima che continui a mietere vittime dopo tutti questi anni.
 
Il gioco non perde tempo e ci lancia fin da subito in mezzo alla storia

Dal punto di vista del gameplay, come potete ben immaginare, il titolo non si discosta troppo dalla maggior parte delle visual novel che potreste aver già giocato, si tratta infatti prevalentemente di proseguire dritto per dritto attraverso una serie di dialoghi fino al completamento della scena attuale per poi passare allo scenario successivo, tuttavia Nintendo è stata molto brava ad introdurre diversi elementi atti a mantenere alta l'attenzione del giocatore, a partire dalle differenze nel menù di interazione, potremo infatti scegliere di parlare o ascoltare qualcuno nella scena, riflettere sulle ultime nozioni apprese, consultare il nostro taccuino per ricapitolare diversi punti o concentrarci su qualcosa di specifico nello scenario; oltre a ciò alla fine di ogni capitolo (12 in totale) ci verrà quasi sempre chiesto un piccolo "recap" per vedere se siamo stati davvero attenti ai fatti del giorno; certo, si può andare a tentativi fino a che non si ottiene il risultato corretto e sbagliare una parte del recap non ci penalizzerà in alcun modo, ma in fondo che detective saremmo se non fossimo attenti ad ogni dettaglio e dalla spiccata intuizione?
 
La presenza di Emio è una costante inquietante per tutta la durata dell'opera

Dal punto di vista tecnico siamo rimasti molto soddisfatti dal prodotto, Nintendo ha infatti deciso di distaccarsi dalle classiche scene statiche del genere proponendo un live 2D davvero gradevole, tutti i personaggi presentati a schermo cambiano costantemente espressione e posa, avvicinando la produzione ad un vero e proprio anime, inoltre il titolo è completamente doppiato in giapponese (anche se i non-nippofili rimarranno a bocca asciutta, vista l'impossibilità di cambiare in un'altra lingua) con sottotitoli in italiano; la cosa che probabilmente abbiamo apprezzato di più è stata senz'altro la maturità della storia, per quanto infatti non vi siano dirette rappresentazioni di violenza in alcun modo il gioco non ha affatto timore di parlare nel dettaglio di omicidi o tematiche forti come il suicidio ed il disturbo da stress post-traumatico, rendendola di fatto veramente adatta ad un pubblico adulto, anche se dobbiamo ammettere che l'infantilità di certi dialoghi e la poca caratterizzazione dei protagonisti rispetto al resto del cast tradisce la sua natura facendo trasparire la mano di Nintendo, ottima la durata che si attesta intorno alle 12 ore (più o meno un'ora a capitolo).

 
Emio - L'uomo che sorride: Famicom Detective Club è l'ennesima prova che quando vuole Nintendo ce la fa, una storia matura e ben studiata che riesce a depistare il giocatore dalla sua risoluzione fino alla fine riuscendo a lasciare il segno con un finale inaspettato che non sfigura nonostante qualche dialogo un po' incerto; chi è in cerca di una buona storia dunque non si lasci tradire dalla natura "passiva" dell'opera, poiché la storia dell'uomo dall'inquietante sorriso sul sacchetto catturerà sicuramente anche voi.