Giovedì è stato pubblicato il nuovo resoconto dell'annuale "State of the Game Industry Survey", un'inchiesta che si svolge ormai da 13 anni diretta dalla Game Developers Conference (GDC). Secondo gli ultimi studi, il 2024 sarebbe un anno allarmante per quanto riguarda i layoffs, i licenziamenti di massa, mirati soprattutto agli sviluppatori dei videogiochi. Più dell'11% degli intervistati si è detto direttamente coinvolto da un licenziamento, mentre il 41% ha affermato di avere subito le conseguenze di questo fenomeno direttamente o indirettamente, ad esempio perdendo colleghi, progetti o interi reparti nella ditta di appartenenza. Questo dato in crescita (solo il 35% dei partecipanti aveva affermato lo stesso nel 2023) rafforza l'idea che la situazione dell'industria videoludica stia affrontando un periodo di grave crisi e che l'introduzione della IA ne abbia potenzialmente precarizzato l'esistenza. Ma vediamo assieme i dettagli.
 
I licenziamenti continuano a pesare nell'industria videoludica

L'indagine ha chiesto a più di 3.000 sviluppatori di videogiochi provenienti da 86 Paesi del mondo informazioni sul loro lavoro e sul settore in generale, anche se la maggior parte degli intervistati (58%) risiedeva negli Stati Uniti. Il rapporto afferma: “Alcune risposte di questo sondaggio potrebbero rappresentare eccessivamente le esperienze degli sviluppatori in Occidente e potrebbero non riflettere sempre le opinioni della comunità globale in generale”.

Negli ultimi anni si susseguono le notizie dei licenziamenti di massa nel settore videoludico e dei trasferimenti degli uffici in paradisi fiscali o paesi più concorrenziali. A partire da EA fino ai gravi problemi della Ubisoft e Square Enix, il mercato non è mai sembrato così fragile. Sicuramente il termine dell'"effetto pandemia", che aveva creato un nuovo mercato di videogiocatori occasionali e invogliato le compagnie a investire cifre folli nello sviluppo delle proprie IP, ha il suo peso, ma ancora non è chiaro il vero impatto che questo trend avrà sull'industria stessa. In un mondo chiaramente saturo di nuove uscite e titoli accattivanti, gli errori di calcolo o l'avidità dei CEO possono costare veramente caro, come nel caso di Concord per la Sony o persino del recente annuncio di Switch 2, passato quasi in sordina e che ha fatto perdere valore in borsa alla Nintendo nei giorni successivi. 

Il sondaggio della GDC ha fornito inoltre altri dati interessanti, come ad esempio il fatto che nell'intero mercato, i motori grafici più utilizzati dagli sviluppatori di videogiochi siano Unity e Unreal Engine, con il 32% degli intervistati. Sicuramente, la qualità di alcuni titoli come Black Myth Wukong ha creato uno standard richiesto sempre più alto dai giocatori (a parte quelli fan della Nintendo). Il 13% dei dev, invece, predilige motori specifici alle singole aziende.

Per quanto riguarda le console per cui vengono sviluppati più giochi, l'indagine ha svelato che la percentuale più alta di sviluppatori ha dichiarato di aver realizzato contenuti per PC per il proprio progetto attuale, pari all'80%, in aumento rispetto al 66% dello scorso anno. Il 38% degli sviluppatori ha dichiarato di lavorare su contenuti per PlayStation 5, il 34% per Xbox Series X|S, il 20% per Nintendo Switch, l'8% per Nintendo Switch 2 e il 16% su giochi per browser. Lo sviluppo di giochi per dispositivi mobili è aumentato del 5% rispetto ai risultati dello scorso anno. Il 29% degli sviluppatori ha dichiarato di essere attualmente al lavoro su giochi per Android e il 28% per iOS. Questi numeri ci indicano come il PC, grazie a Steam e Epic, svolga un ruolo fondamentale nella diffusione di nuove IP, anche per sviluppatori in erba e piccole società.

Infine, per quanto riguarda l'uso dell'Intelligenza Artificiale generativa, il 64% degli sviluppatori ha dichiarato che le loro aziende hanno implementato una politica interna per il suo utilizzo, rispetto al 51% dell'anno scorso. Addirittura il 78% di quelli che lavorano presso studi AAA ha dichiarato che le loro aziende l'hanno implementata. Alla questione se l'IA abbia un impatto positivo o negativo sul settore, solo il 13% degli sviluppatori ha confermato il suo impatto positivo, in calo rispetto al 21% dello scorso anno. Con un aumento di 12 punti rispetto al 2024, il 30% degli sviluppatori ha dichiarato che l'IA generativa sta avendo un impatto negativo sul settore. Tramite queste percentuali, non è possibile comprendere appieno che cosa l'IA rappresenti per il futuro dei videogiochi e quanto noi, in quanto videogiocatori, dovremmo preoccuparci, ma sicuramente l'indagine dalla Game Developers Conference ci mette in guardia e ci allerta per lo stato sempre meno roseo dell'industria e soprattutto dei suoi lavoratori. Per tutti i dettagli, potete consultare direttamente il sito ufficiale della GDC.

Fonti consultate:

Anime News Network