Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ambientazione scolastica che la fa da padrone nello spazio odierno in varie salse. Come manga Kamen Teacher e Caro Fratello, come anime Angel Beats!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Ambientazione scolastica che la fa da padrone nello spazio odierno in varie salse. Come manga Kamen Teacher e Caro Fratello, come anime Angel Beats!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Kamen Teacher
6.0/10
Recensione di riko akasaka
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Mi sono avvicinata a questo manga perché volevo una lettura leggera che mi facesse passare qualche bel momento; le avventure del professore mascherato che a suon di botte educa i teppisti della scuola non sono state divertenti come speravo, ma qualche sorriso me lo hanno strappato.
Per leggere "Kamen Teacher" bisogna essere preparati a incontrare dei personaggi stereotipati all'eccesso: il professore misterioso fighissimo, fortissimo e scaltrissimo (tralasciando le doti da stuntman che dimostra in sella alla sua moto), il gruppo di ragazzacci da raddrizzare che tra risse e smargiassate varie litigano "su chi ce l'abbia più duro" e le donne, l'elemento più triste di questo manga, rappresentate principalmente dai personaggi di Chiaki e Risa.
Chiaki è una dea di infinita bontà, una santa che riesce a perdonare qualunque cosa, così dolce da incarnare una specie di ideale materno. Insomma, è un personaggio assolutamente inverosimile, perché una ragazza reale si sarebbe stancata presto di frequentare spacconi che sanno fare solo branco e li avrebbe mandati tutti al diavolo. Se Chiaki rispecchia la perfezione morale, Risa rappresenta tutti i difetti che potrebbe avere una donna (aggravati dal fatto che il personaggio in questione è una madre di 35-40 anni), una petulante marmocchia viziata per nulla intenzionata a crescere, bisognosa di protezione e con l'unica funzione di fanservice, a dir poco fastidiosa a mio avviso.
La trama è semplice e lineare, già dalla copertina del primo numero si capisce dove andrà a parare la storia; il lettore sgravato dal compito di pensare può quindi in tutta tranquillità godersi questi personaggi tamarri che si pestano dall'inizio alla fine in allegria e visto che risultano oltremodo ridicoli nelle poche scene serie è meglio così.
Dal punto di vista comico i momenti migliori li regala Senior Mask Teacher, le cui disavventure inframezzano la storia principale, un lurido pervertito che sfoggia un disgustoso abbigliamento sempre massacrato e umiliato dagli alunni.
Un aspetto che non mi è piaciuto di KT sono i disegni dei personaggi: i corpi mi sembrano troppo tozzi e sproporzionati.
Consiglio KT a chi ricerca una lettura "usa e getta" non impegnata, in quanto non ha pretese di lasciare qualcosa, ma solo di intrattenere, e ci riesce.
Per leggere "Kamen Teacher" bisogna essere preparati a incontrare dei personaggi stereotipati all'eccesso: il professore misterioso fighissimo, fortissimo e scaltrissimo (tralasciando le doti da stuntman che dimostra in sella alla sua moto), il gruppo di ragazzacci da raddrizzare che tra risse e smargiassate varie litigano "su chi ce l'abbia più duro" e le donne, l'elemento più triste di questo manga, rappresentate principalmente dai personaggi di Chiaki e Risa.
Chiaki è una dea di infinita bontà, una santa che riesce a perdonare qualunque cosa, così dolce da incarnare una specie di ideale materno. Insomma, è un personaggio assolutamente inverosimile, perché una ragazza reale si sarebbe stancata presto di frequentare spacconi che sanno fare solo branco e li avrebbe mandati tutti al diavolo. Se Chiaki rispecchia la perfezione morale, Risa rappresenta tutti i difetti che potrebbe avere una donna (aggravati dal fatto che il personaggio in questione è una madre di 35-40 anni), una petulante marmocchia viziata per nulla intenzionata a crescere, bisognosa di protezione e con l'unica funzione di fanservice, a dir poco fastidiosa a mio avviso.
La trama è semplice e lineare, già dalla copertina del primo numero si capisce dove andrà a parare la storia; il lettore sgravato dal compito di pensare può quindi in tutta tranquillità godersi questi personaggi tamarri che si pestano dall'inizio alla fine in allegria e visto che risultano oltremodo ridicoli nelle poche scene serie è meglio così.
Dal punto di vista comico i momenti migliori li regala Senior Mask Teacher, le cui disavventure inframezzano la storia principale, un lurido pervertito che sfoggia un disgustoso abbigliamento sempre massacrato e umiliato dagli alunni.
Un aspetto che non mi è piaciuto di KT sono i disegni dei personaggi: i corpi mi sembrano troppo tozzi e sproporzionati.
Consiglio KT a chi ricerca una lettura "usa e getta" non impegnata, in quanto non ha pretese di lasciare qualcosa, ma solo di intrattenere, e ci riesce.
Angel Beats!
5.0/10
"Angel Beats!" è una serie del 2010 diretta da Seiji Kishi e prodotta da P.A. Works in collaborazione con lo studio Key, noto per serie del calibro di "Clannad" o "Air".
"Angel Beats!" è forse uno degli anime più controversi degli ultimi tempi sul quale esistono addirittura diverse scuole di pensiero. C'è infatti chi lo considera un capolavoro (ovviamente la maggior parte delle persone), chi un capolavoro mancato, un'altra categoria di individui semplicemente è concorde nell'affermare che quest'opera è oltremodo sopravvalutata. Io appartengo a questo terzo gruppo.
Spesso la maggior critica che viene comunemente accettata dai fan è che con più puntate si sarebbe potuta ottenere una serie approfondita con miglior precisione e accuratezza, e che quindi risultasse forse meno confusionaria rispetto a quanto invece gli autori sono riusciti a costruire. A mio avviso anche se si fosse proceduto in questo senso si sarebbe risolto poco o nulla, infatti il problema di fondo di serie come questa è che sono forzatamente drammatiche e praticamente prive di contenuti sensibili, anche se millantano di possedere qualità in realtà inesistenti, e tali lacune vengono mascherate con una buona regia, anzi una furba regia.
Io non voglio affermare però che "Angel Beats!" sia contenutisticamente vuoto bensì, secondo la mia modesta opinione, che le tematiche che vuole affrontare siano trattate in modo impreciso e frettoloso. Infatti tutte le problematiche a cui si approccia, come ad esempio la donazione di organi, o l'insoddisfazione della vita e il riscatto di sé (non sto qui a elencarle tutte), sono tratteggiate con estrema superficialità e luoghi comuni, per non parlare del fatto che le storie che vanno a costituire il background della maggior parte dei protagonisti sono abbozzate con estrema approssimazione risultando poco credibili. A parte ciò, andando a livello prettamente contenutistico, sono rimasto grandemente insoddisfatto dalla banalità del finale: più buonista di come viene espresso difficilmente sarei riuscito a concepirlo. A mio parere rovina decisamente il significato di quello che si era costruito prima, si era arrivati ad asserire anche un concetto maturo come quello di avanzare per la propria strada nonostante il dolore della separazione ed ecco che si ritrovano nella vita successiva. Si introduce un concetto di speranza in incredibile stonatura rispetto a quanto prima. Insomma, in ultima analisi, stucchevole da far venire la nausea.
Il risultato complessivo sembra essere qualcosa che pretenda di venire considerato più di quello che è, millantando una profondità inesistente e riuscendo soltanto a essere, invece, ridicolo in questo suo tentativo.
In "Angel Beats!" inoltre regna il caos. Il dubbio che a questo punto mi sorge è se tale caos narrativo sia voluto oppure provenga dall'incapacità degli autori. Io propendo per la seconda teoria. Si possono portare ad esempio, infatti, diverse serie sempre sui dodici episodi le quali riescono a ottenere egregi risultati, si pensi a "Lain" o ad "Haibane Renmei" al cui confronto quest'opera risulta non poco sminuita. (S'intenda, non dal punto di vista del significato, poiché sono opere diverse, ma per quanto concerne la gestione del tempo e dello spazio disponibile).
Emerge dunque l'impressione che si volesse come sfondare, cercando di proporre una serie impegnata, fallendo invece nella maniera più assoluta.
Dal punto di vista strettamente tecnico "Angel Beast!" si riscatta, offrendo animazioni di qualità, musiche ben realizzate e orecchiabili e un discreto cast di doppiaggio. Gli sfondi sono ottimi ma la regia non sempre a livello. Consiglio quest'opera a chi ha la lacrima facile e il desiderio di un intrattenimento piuttosto fine a se stesso.
Voto: 5.
"Angel Beats!" è forse uno degli anime più controversi degli ultimi tempi sul quale esistono addirittura diverse scuole di pensiero. C'è infatti chi lo considera un capolavoro (ovviamente la maggior parte delle persone), chi un capolavoro mancato, un'altra categoria di individui semplicemente è concorde nell'affermare che quest'opera è oltremodo sopravvalutata. Io appartengo a questo terzo gruppo.
Spesso la maggior critica che viene comunemente accettata dai fan è che con più puntate si sarebbe potuta ottenere una serie approfondita con miglior precisione e accuratezza, e che quindi risultasse forse meno confusionaria rispetto a quanto invece gli autori sono riusciti a costruire. A mio avviso anche se si fosse proceduto in questo senso si sarebbe risolto poco o nulla, infatti il problema di fondo di serie come questa è che sono forzatamente drammatiche e praticamente prive di contenuti sensibili, anche se millantano di possedere qualità in realtà inesistenti, e tali lacune vengono mascherate con una buona regia, anzi una furba regia.
Io non voglio affermare però che "Angel Beats!" sia contenutisticamente vuoto bensì, secondo la mia modesta opinione, che le tematiche che vuole affrontare siano trattate in modo impreciso e frettoloso. Infatti tutte le problematiche a cui si approccia, come ad esempio la donazione di organi, o l'insoddisfazione della vita e il riscatto di sé (non sto qui a elencarle tutte), sono tratteggiate con estrema superficialità e luoghi comuni, per non parlare del fatto che le storie che vanno a costituire il background della maggior parte dei protagonisti sono abbozzate con estrema approssimazione risultando poco credibili. A parte ciò, andando a livello prettamente contenutistico, sono rimasto grandemente insoddisfatto dalla banalità del finale: più buonista di come viene espresso difficilmente sarei riuscito a concepirlo. A mio parere rovina decisamente il significato di quello che si era costruito prima, si era arrivati ad asserire anche un concetto maturo come quello di avanzare per la propria strada nonostante il dolore della separazione ed ecco che si ritrovano nella vita successiva. Si introduce un concetto di speranza in incredibile stonatura rispetto a quanto prima. Insomma, in ultima analisi, stucchevole da far venire la nausea.
Il risultato complessivo sembra essere qualcosa che pretenda di venire considerato più di quello che è, millantando una profondità inesistente e riuscendo soltanto a essere, invece, ridicolo in questo suo tentativo.
In "Angel Beats!" inoltre regna il caos. Il dubbio che a questo punto mi sorge è se tale caos narrativo sia voluto oppure provenga dall'incapacità degli autori. Io propendo per la seconda teoria. Si possono portare ad esempio, infatti, diverse serie sempre sui dodici episodi le quali riescono a ottenere egregi risultati, si pensi a "Lain" o ad "Haibane Renmei" al cui confronto quest'opera risulta non poco sminuita. (S'intenda, non dal punto di vista del significato, poiché sono opere diverse, ma per quanto concerne la gestione del tempo e dello spazio disponibile).
Emerge dunque l'impressione che si volesse come sfondare, cercando di proporre una serie impegnata, fallendo invece nella maniera più assoluta.
Dal punto di vista strettamente tecnico "Angel Beast!" si riscatta, offrendo animazioni di qualità, musiche ben realizzate e orecchiabili e un discreto cast di doppiaggio. Gli sfondi sono ottimi ma la regia non sempre a livello. Consiglio quest'opera a chi ha la lacrima facile e il desiderio di un intrattenimento piuttosto fine a se stesso.
Voto: 5.
Caro fratello
5.0/10
<b> ATTENZIONE! LIEVI SPOILER </b>
Un manga che lascia l'amaro in bocca. Ho trovato decisamente fastidiosa la lettura di questo titolo tanto decantato, o meglio, osannato che si è rivelata una vera delusione, per me.
"Caro fratello" non è che una soap opera dove il lettore si immerge in acque torbide fin dall'inizio per poi scomparire nei neri abissi, trascinato a fondo da un'atmosfera cupa, pesante fino alla fine. Non c'è luce, non c'è speranza di un futuro migliore.
Premesso che la protagonista, Nanako, rientra in quella categoria di personaggi al femminile che io non digerisco, è davvero una figura priva di qualunque tipo di carisma. Scompare tra le pagine surclassata dalle sue coprotagoniste, maggiormente interessanti, che catturano l'attenzione senza possibilità di scampo per lei.
Inutile dire che la si vede solo piangere, frignare e preoccuparsi per ogni singola sciocchezza per tutto il tempo. Verso la fine sembra ci sia quasi una presa di posizione da parte sua (finalmente, oserei dire!), ma se si fa attenzione ci si accorge come in realtà non sia così. Una pecorella smarrita alla continua ricerca di un pastore che la guidi, ecco qual è l'immagine che meglio può descrivere Nanako.
Assistiamo a un esordio assurdo, come tutta l'opera del resto, che nulla di positivo doveva farmi presagire e, difatti, così è stato. Perfettamente normale che una vada dal suo professore e gli chieda, di punto in bianco, se sia possibile iniziare un rapporto epistolare e chiamarlo fratello. Mah.. che insensatezza. Un inizio frettoloso che lascia quasi intendere l'esistenza di una situazione pregressa tra la protagonista e questo fantomatico fratello. Ma nulla viene spiegato: dove nasce questa confidenza, questa idea? Non si sa. In realtà la Ikeda cerca di riprendersi durante la narrazione, inserendo piccoli flash back, ma non basta a rimediare.
Importante ai fini della storia, un club scolastico di giovani arpie dedite a bullismo e nonnismo nei confronti delle loro colleghe più giovani le quali, invece di ribellarsi a questo sistema, si conformano, azzannandosi l'una con l'altra, annichilendo sé stesse pur di ricevere una bieca approvazione.
Tornando a Nanako, questa subisce angherie, insulti, in silenzio, appoggiata da un'amica psicopatica che cerca di monopolizzare la sua persona creandole un vuoto intorno. Piano il suo interesse per Saint Just (l'unica che mi piaceva, nei limiti) diventa attrazione, ma è un rapporto che non riesce a sbocciare, finendo in tragedia.
Personaggi legati tra loro da varie relazioni si intrecciano in questo racconto che inizia male e finisce peggio.
I temi trattati saranno sicuramente più complessi e delicati rispetto a molti shojo attuali, ma qui si è andati oltre. L'omossessualità, non tanto velata, diventa pesante in quanto ostentata in continuazione: orde di ragazze venerano donne/uomini che fanno cose incomprensibili (tipo intrufolarsi nelle classi suonando la chitarra, assurdo!); ovvia a questo punto la presenza di un personaggio malato di cancro (tanto per appesantire un po' di più una trama già "leggerissima"); uno che, depresso cronico, prima tenta di suicidarsi e poi lo fa davvero e non ricordo il resto, ma ci sarà sicuramente dell'altro.
Ho cercato di inquadrare la situazione tenendo conto del fatto che è un manga anni '70, un periodo in cui si premeva molto sul lato drammatico delle cose, ma qui si va oltre.
Siamo di fronte a un Beautiful giapponese, privo di poesia e un senso logico a legare il tutto. Un racconto di continue tragedie di adolescenti alle prese con problemi importanti, ma trattati con troppa sfiducia da parte della Ikeda che, nemmeno per un momento, fa intravedere uno spiraglio di speranza.
A me piacciono racconti tristi, malinconici, anche tragici, ma questo pessimismo eccessivo non mi incanta e comunque l'ho trovato mal gestito.
Un manga che lascia l'amaro in bocca. Ho trovato decisamente fastidiosa la lettura di questo titolo tanto decantato, o meglio, osannato che si è rivelata una vera delusione, per me.
"Caro fratello" non è che una soap opera dove il lettore si immerge in acque torbide fin dall'inizio per poi scomparire nei neri abissi, trascinato a fondo da un'atmosfera cupa, pesante fino alla fine. Non c'è luce, non c'è speranza di un futuro migliore.
Premesso che la protagonista, Nanako, rientra in quella categoria di personaggi al femminile che io non digerisco, è davvero una figura priva di qualunque tipo di carisma. Scompare tra le pagine surclassata dalle sue coprotagoniste, maggiormente interessanti, che catturano l'attenzione senza possibilità di scampo per lei.
Inutile dire che la si vede solo piangere, frignare e preoccuparsi per ogni singola sciocchezza per tutto il tempo. Verso la fine sembra ci sia quasi una presa di posizione da parte sua (finalmente, oserei dire!), ma se si fa attenzione ci si accorge come in realtà non sia così. Una pecorella smarrita alla continua ricerca di un pastore che la guidi, ecco qual è l'immagine che meglio può descrivere Nanako.
Assistiamo a un esordio assurdo, come tutta l'opera del resto, che nulla di positivo doveva farmi presagire e, difatti, così è stato. Perfettamente normale che una vada dal suo professore e gli chieda, di punto in bianco, se sia possibile iniziare un rapporto epistolare e chiamarlo fratello. Mah.. che insensatezza. Un inizio frettoloso che lascia quasi intendere l'esistenza di una situazione pregressa tra la protagonista e questo fantomatico fratello. Ma nulla viene spiegato: dove nasce questa confidenza, questa idea? Non si sa. In realtà la Ikeda cerca di riprendersi durante la narrazione, inserendo piccoli flash back, ma non basta a rimediare.
Importante ai fini della storia, un club scolastico di giovani arpie dedite a bullismo e nonnismo nei confronti delle loro colleghe più giovani le quali, invece di ribellarsi a questo sistema, si conformano, azzannandosi l'una con l'altra, annichilendo sé stesse pur di ricevere una bieca approvazione.
Tornando a Nanako, questa subisce angherie, insulti, in silenzio, appoggiata da un'amica psicopatica che cerca di monopolizzare la sua persona creandole un vuoto intorno. Piano il suo interesse per Saint Just (l'unica che mi piaceva, nei limiti) diventa attrazione, ma è un rapporto che non riesce a sbocciare, finendo in tragedia.
Personaggi legati tra loro da varie relazioni si intrecciano in questo racconto che inizia male e finisce peggio.
I temi trattati saranno sicuramente più complessi e delicati rispetto a molti shojo attuali, ma qui si è andati oltre. L'omossessualità, non tanto velata, diventa pesante in quanto ostentata in continuazione: orde di ragazze venerano donne/uomini che fanno cose incomprensibili (tipo intrufolarsi nelle classi suonando la chitarra, assurdo!); ovvia a questo punto la presenza di un personaggio malato di cancro (tanto per appesantire un po' di più una trama già "leggerissima"); uno che, depresso cronico, prima tenta di suicidarsi e poi lo fa davvero e non ricordo il resto, ma ci sarà sicuramente dell'altro.
Ho cercato di inquadrare la situazione tenendo conto del fatto che è un manga anni '70, un periodo in cui si premeva molto sul lato drammatico delle cose, ma qui si va oltre.
Siamo di fronte a un Beautiful giapponese, privo di poesia e un senso logico a legare il tutto. Un racconto di continue tragedie di adolescenti alle prese con problemi importanti, ma trattati con troppa sfiducia da parte della Ikeda che, nemmeno per un momento, fa intravedere uno spiraglio di speranza.
A me piacciono racconti tristi, malinconici, anche tragici, ma questo pessimismo eccessivo non mi incanta e comunque l'ho trovato mal gestito.
Ero interessato a questo titolo solo per via del fato che appartiene al grande Tohru Fujisawa ma l'incipit di base non mi attirava granchè, vedevo qualcosa di "scopiazzato" alla meno peggio e di ... scarsamente interessante.
Al costo di 5.90 non vale proprio la pena di seguire una lettura (cit.) "usa e getta".
* Angel Beats!
Iniziai questa serie senza grosse aspettative (anzi) e immaginavo uno sviluppo completamente diverso. Angel Beats è un titolo che ha saputo catturarmi quasi subito, mi ha fatto compagnia, mi ha saputo entusiasmare, mi ha fatto ridere e mi ha fatto commuovere... cosa potrei chiedere di più da un anime?
Non lo considero un capolavoro ma senza ombra di dubbio si tratta di un ottimo titolo che, a parer mio, si merita un 9 pieno.
Inutile dire che non concordo con nessuna considerazione della recensione presa in esame.
Lo consiglio a tutti perchè, come detto nella recensione stessa, può non piacervi ma potrebbe anche diventare il vostro anime preferito.
In questo caso cmq devo dire che in parte mi trovo d'accordo con lui,ma rimango dell'idea che sfruttato meglio questo titolo poteva elevarsi a qualcosa se non di ottimo sicuramente di buono.Rimane un divertissement piacevole con un comparto tecnico notevole e una ost trascinante
E' chiaro che si aspettava qualcosa di più, ma Kamen Teacher è un manga la cui trama è solo un pretesto per far picchiare gli studenti dal professore.
Il tutto è volutamente esagerato e poco realistico, riprende molti elementi da GTO ma in tono più leggero e scanzonato, visto che a parte le botte non c'è molto altro.
Non è un capolavoro ma per i fan di Fujisawa una lettura è più che consigliata. Il mio voto nella recensione che ho scritto è 7.
Tranquillo, Angel Beats l'ho droppato anch'io senza capire che diavolo ci fosse di buono (musiche a parte... nemmeno le animazioni erano il massimo).
A ogni episodio lo volevo droppare ma la massa diceva "fidati che dal prossimo ingrana", e arrivato all'inizio del settimo episodio, mi son detto "ma perchè sto ancora buttando via il mio tempo per seguire qualcosa che non mi piace?", e l'ho droppato, smettendo di giudicarlo male, lo ignoro e faccio prima.
Come ignoro le masse di fans, i miei gusti non coincidono quasi mai con loro, e son contento per loro che hanno qualcosa che gli piace...
Mai manga fu più pesante da leggere per me, troppo morboso e con situazioni meno plausibili di un romanzo fantahorror. Non capirò mai perché sia tanto decantato. Mai provato tanto rimorso per avere comprato un fumetto come per questo titolo che rivendetti per due spiccioli al Libraccio...nessun altro volle comprarmelo.
Io amo le tragedie, amo le storie esagerate, ma questa proprio non la digerisco. Rimango dell'idea che se non fosse firmato Ikeda nessuno se lo filerebbe...
Complimenti agli autori, come sempre.
Caro Fratello il manga è bello scoppiato di suo, ma mai quanto l'anime: io l'ho visto piangendo... dalle risate! E Nanako è il 35% più stupida che nel manga, roba che Rosalie in confronto è una volpe.
Angel Beat non lo conosco... e penso che non lo conoscerò mai
Complimenti ai recensori!
Sempre su Caro Fratello il manga
L'unica tragedia plausibile dei quattro volumetti è quella di Kaoru, la sua storia è straziante, non capivo veramente per quale cavolo di motivo una ragazza nelle sue condizioni potesse avere come migliore amica una squilibrata come Rei che aveva come unico problema il fatto che Lady Miya la trattava come anti stress. Io l'avrei menata con la palla da basket.
immaginavo che Caro Fratello appartenesse al genere piagnisteo/deprimenza totale, ma non pensavo fino a questo punto.
E' vero che negli anni 70 e 80 andavano molto queste soap opere, ma non riesco ugualmente a digerirle. I protagonisti femminili poi non c'hanno mai un briciolo di dignità e carisma, si fanno trattare come tappeti, in una gara al "vediamo chi soffre di più".
Angel Beats non lo conosco se non per nome, e credo che così resterà.
La drammaticità forzata è qualcosa di fastidioso, dev'essere ben calibrata. E' un po' come mettere delle spezie in un piatto: un poco lo migliora, troppe lo rovina.
E' vero che la serie non sviluppa in maniera particolareggiata il background dei singoli personaggi, ma un eccessivo approfondimento l'avrebbe resa, a mio parere, dispersiva e lenta. Non credo nemmeno che abbozzare qualche tema "serio", senza dilungarsi nella sua spiegazione, debba necessariamente essere un difetto, dopo tutto "Angel Beats" non è un'opera di approfondimento.
Invece, il mix ben calibrato di di gag e scene drammatiche mi ha davvero entusiasmato, e, personalmente, ho trovato le 13 puntate di "Angel Beats" coinvolgenti ed emozionanti.
Mi trovo d'accordo con Onizuka solo per ciò che riguarda il finale, quei 30 secondi conclusivi che in effetti ci potevano risparmiare, e che mal si amalgamano con il resto della storia (forse anche per questo è stato diffuso, non so se perché scartato in fase di montaggio, il breve capitolo "Another End").
Bella recensione comunque, così come le altre proposte.
Della recensione di Caro Fratello condivido i contenuti ma non il voto: tutto quello che dice Usagi riguardo all'ipernbolicità di certe situazioni corrisponde al vero, ma trovo che ci sia dell'altro oltre ai piagnistei e alle futili macchinazioni. Per questo motivo, pur avendo riscontrato i medesimi difetti, ho deciso di premiare la Ikeda con un 8.
non capivo veramente per quale cavolo di motivo una ragazza nelle sue condizioni potesse avere come migliore amica una squilibrata come Rei che aveva come unico problema il fatto che Lady Miya la trattava come anti stress. Io l'avrei menata con la palla da basket.
Prendi il numeretto e mettiti in fila, hallymay, ci sono prima io
Caro Fratello è un'opera più matura e riflessiva di quello che può apparire dietro ai vari piagnistei di Nanako, e i suoi valori mi sono risultati perfettamente chiari e comprensibili.
La vicenda è prettamente negativa, quello è vero ma non è altrettanto vero il fatto che non nasconda speranza e voglia di andare avanti! Basta vedere il finale per farsi un'idea di ciò che la vicenda vuole insegnare.
Nanako non è certo l'apoteosi della protagonista perfetta, ce ne sono state di migliori a quei tempi, sicuramente, ma la sua debolezza e insicurezza l'ho trovata molto umana e convincente, lungi dall'essere esagerata e forzata.
Anche la Sorority non mirava affatto a "bulleggiare" sulle altre compagne più giovani, era semplicemente un circolo privato che si pavoneggiava per questo privilegio di fronte alle altre: essere membro della Sorority significava essere aristocratica, un'eletta, una ragazza al di sopra delle altre, per forza che si scannavano e si azzuffavano per entrare a farne parte.
Sicuramente Caro Fratello non è esente da difetti(il continuo scioccarsi di Nanako per un nonnulla l'ho trovato esagerato anche io) e il tema dell'omosessualità non sarà affrontato benissimo ma ci troviamo di fronte ad una bella miniserie di 2 volumi(per l'appunto, su 2 volumi secondo me si è realizzato fin troppo) che tratta temi maturi e riflessivi come l'aristocrazia rapportata al ceto sociale medio, la gelosia e l'invidia, la passione morbosa per qualcuno che sfocia nella pazzia, la debolezza dell'Uomo a mio parere molto bene.
Elargirò quindi i miei due centesimi sui nomi da me già conosciuti.
Caro Fratello è, in estrema sintesi, il manifesto in veste manga degli emo.
Angel Beats! l'ho sospeso dopo i primi 3 episodi. Davvero di una banalità imbarazzante.
Complimenti, come sempre, a tutti i recensori.
^_^
Complimenti agli autori!!
Inizialmente mi piaceva, poi si è rovinato totalmente nel finale...
Alcuni personaggi sono stati messi lì tanto per fare numero e non sono stati molto approfonditi, ma in generale è stato tutto concluso frettolosamente.
E' evidentemente un anime troppo sopravvalutato!
Kamen Teacher presenta praticamente tutti gli elementi che non sopporto in un manga, esclusi forse i piagnistei; se aggiungiamo al fatto che l'autore, lo stesso di GTO, non è mai uscito dai registri che l'hanno reso famoso (e qui tanto per cambiare quoto hallymay) la frittata è fatta.
Angel Beats! ha un chara emulo di un certo "la malinconia di", anche il fatto che la produzione sia la stessa di "Clannad" non gioca a suo favore, ma un giorno potrei dargli una possibilità. Mi è piaciuto che onizuka per una volta segnalasse anche opinioni diverse dalla sua, in fondo il mondo è bello perchè è vario
Caro Fratello è della Ikeda, il che un giorno giustificherà acquisto e lettura. Mi ha sempre dato l'impressione leggendo recension altrui di essere una soap opera figlia del suo tempo ma ho fiducia nell'autrice. Per adesso l'unica Nanako che conosco è lei, spero ne sia all'altezza. Dal mio punto di vista quella di Usagi è la recensione migliore del trio per stile e completezza.
Se non che, effettivamente, ad alcuni può piacere ad altri no. A volte reputo che a taluni anime si attribuiscano significati (o intenzioni) ben più grandi di quelli che effettivamente hanno. Se vedessimo la produzione per quello che è (senza attribuire loro chissaquale intento psicologico approfondito) probabilmente vedremmo il prodotto in maniera più corretta.
A me è piaciuto per come si sono susseguiti gli eventi. Non ho notato la confusione narrativa di cui Onizuka parla. E i contenuti trattati senza diventare testi di sociologia o medicina hanno svolto (a mio parere) la loro funzione, toccare le corde del sentimento e non creare un trattato di studio. Il finale poi, per come si erano messe le cose, è tutto fuorche scontato, forse banale. Scontato è quando la storia incanala le cose in modo tale per cui capisci come gli eventi termineranno poco prima della metà della storia.
Ma daltronde io sono controcorrente. Infatti posso dire (mio parere personale sia chiaro)che le parti cantate sono quelle che mi hanno irritato e annoiato di più durante la visione;daltra parte sembra che in ogni anime ,dall'uscita di K-ON in poi,ci dovesse essere qualche personaggio canterino pronto a sfrangiare gli zebedei per quasi tutta la serie.
Per concludere. é una serie fanta scolastica di intrattenimento. Cosa vogliamo di più? Il paragone con lain è poi assolutamente incorretto, sono storie nate con intento chiaramente differente e scopo (quindi intendo spiegazione dei vari aspetti legati ai personaggi e ai loro avvenimenti) narrativo completamente diverso.
Kamen Teacher (ancora da recuperare il manga cartaceo ) !!
Io gli ho dato un bel 9, anche se il finale e l'epilogo come ho scritto nella mia rece da un senso di insoluto e di mancanza, ma leggendo l'opera e pensando a tutto quanto letto non c'era altra possibilità... ^^
Quindi capisco il tuo 6
Angel Beats! l'ho solo sentito nominare ma non mi è mai interessato, mentre Caro Fratello è una delle serie da recuperare..
Complimenti ai recensori ^^
@grandebonzo
E' vero che la serie non sviluppa in maniera particolareggiata il background dei singoli personaggi, ma un eccessivo approfondimento l'avrebbe resa, a mio parere, dispersiva e lenta.
Mi sembra che di tutto si possa parlare ma non che un buon background ben definito appesantisca e disperda quando invece è proprio su quello che si deve puntare se vuoi giocare questa carta per far capire le motivazioni dei personggi. O la giochi bene o nisba. Questi poveri ragazzi a cui viene data una seconda chance però hanno dei restroscena costruiti a tavolino che fanno impallidire per la loro banalità e una psicologia del tutto assurda che si fonda sull'altruismo incondizionato ed universale.
@Kittyn
A volte reputo che a taluni anime si attribuiscano significati (o intenzioni) ben più grandi di quelli che effettivamente hanno. Se vedessimo la produzione per quello che è (senza attribuire loro chissaquale intento psicologico approfondito) probabilmente vedremmo il prodotto in maniera più corretta. Per concludere. é una serie fanta scolastica di intrattenimento. Cosa vogliamo di più?
Non sono certo io che voglio attribuire intenzioni o significati nascosti ad AB, semplicemente è lui stesso che tira in ballo elementi come la ribellione a "dio" o al "fato" la redenzione, l'accettazione della vita, una storia che vuole essere semplice intrattenimento non si costruisce attorno ad un sistema che palesemente vuole essere qualcosa di più e toccare tematiche importanti, che di fatto vengono chiamate in causa. A mio avviso ciò o lo si fa bene o non lo si fa proprio, AB vi si approccia con leggerezza, estrema leggerezza ed ottusità, ma è chiaro che voglia essere una storia seria. In ogni caso le tue parole confermano indirettamente la mia tesi, ovvero che AB si riduca solo a mero intrattenimento fine a se stesso, e di quarta categoria aggiungerei, ovvero l'obiettivo più misero e normotipo cui un anime possa ambire. Inoltre se dobbiamo proprio valutarlo dal mero divertissement che è in grado di offrire io dovrei dargli un voto decisamente più basso di quello che ho dato perchè sinceramente non mi ha intrattenuto quasi per nulla.
Per quanto riguarda il caos, bè, è riferito all'incredibile faciloneria con cui compaiono "deus ex machina" per giustificare gli eventi, come ad esempio la storia della donazione che avviene dopo che la ragazza è già morta.
Inoltre io non ho mai proposto alcun paragone con lain, ma evidentemente tu non hai letto la mia recensione fino in fondo. Ho solo detto che quella è una serie che gestisce bene i pochi episodi che le sono concessi, mentre è evidente che AB gestisce malissimo le tempistiche tanto che il finale è piuttosto fatto di fretta.
@Npepata
Mioddio Non ci credo che siamo d'accordo XD
Tu non hai letto bene il mio commento.
Primo tu lo porti a paragone indicandolo come serie che sui dodici episodi riesce a spiegare meglio concettii che per te qui sono trascurati("Si possono portare ad esempio, infatti, diverse serie sempre sui dodici episodi le quali riescono a ottenere egregi risultati, si pensi a "Lain" o ad "Haibane Renmei") e quindi lo mettia confronto con questo. Il paragone sta nel dire che lain riesce meglio a spiegare certi contenuti rispetto a AB in quel lasso di tempo che gli sceneggiatori gli hanno dato (che è anche più breve di quello di AB). E io ti ho risposto che Lain e Ab non sono motivati dalle stesse intenzioni ,quindi anche la necessita di spiegare determinate cose è diverso.
Come a dire. In Lain il personaggio è un pretesto per toccare determinate tematiche (o per meglio dire, per Lain certe cose sono fondamentali per spiegare il personaggio e il suo mondo). in AB le tematiche sono un pretesto per narrare una storia sentimentale.
ps. Onizuka 90 non 9 XD XD
Anche il copiaincollla può essere pericolosso in ufficio, colcapo davanti
Ad ogni modo io ho solo detto che è stato troppo sopravvalutato ma, dato che personalmente gli ho dato sei, non lo ritengo comunque un titolo troppo malvagio. Alcuni spunti sono molto divertenti (la parte delle rocket chairs l'ho rivista fino alla noia) ma nel complesso la trama era abbastanza anonima. La colonna sonora, invece, è tra le migliori ascoltate finora
Non ti perdonerò mai
Credo di poterlo capire
"Angel Beats" lascia molte cose all'immaginazione dello spettatore, preferendo spezzare la narrazione degli eventi principali con digressioni che si alternano tra il comico e il tragico. E questo ritmo ben calibrato è secondo me il miglior pregio dell'anime.
Dici inoltre che la psicologia incondizionatamente altruista dei personaggi risulta banale; ok, se osservo con cinico distacco le storie raccontate, non posso che notare uno stridente contrasto con la vita reale, quella che vivo tutti i giorni, ma in un'opera di fantasia, in cui ai personaggi (che l'esistenza terrena aveva bistrattato) viene data una seconda chance in un mondo ultraterreno, non la trovo così fuori luogo.
SPOILER
Per l'episodio della donazione dell'organo esiste una spiegazione (non campata in aria ma, presumo, studiata a tavolino): il protagonista Otonashi muore => dona l'organo => nel mondo ultraterreno entra in modalità NPC => muore Kanade, entra anche lei in questo mondo e diventa Tenshi => inizia la prima puntata di "Angel Beats", quando il protagonista esce dalla modalità NPC (si può notare nelle prime scene come abbia già l'uniforme della scuola del mondo ultraterreno) e incontra Yuri.
creare un background puntuale per ogni personaggio avrebbe richiesto almeno una decina di puntate in più
Questo potrebbe essere vero, ma anche no, dipende da quanto sono bravi gli autori. Per creare un buon background non occorre una cronistoria della vita di ognuno, per avere un esempio: basta guardare un'opera come bokurano che per un cast di 15 e più personaggi impiega davvero poco a elaborare e offrire per ognuno di loro trascorsi realistici che possano fondare una psicologia verosimile. In ogni caso sarebbe bastato almeno per quelli principali cui viene dato maggiore spazio.
ma in un'opera di fantasia, in cui ai personaggi (che l'esistenza terrena aveva bistrattato) viene data una seconda chance in un mondo ultraterreno, non la trovo così fuori luogo.
Guarda, io la trovo fuori luogo anche per questo motivo XD Intanto il fatto che sia un'opera di fantasia non preclude la possibilità di cercare di essere un minimo verosimili. Inoltre mi sembra che loro mantengano le loro convinzioni che avevano in terra e se la vita non ti ha dato nulla e ti ha solo bistrattato difficilmente vedo coerente un atteggiamento simile, ma ci vedrei molto più adatto un odio represso per la vita, egoismo e rancore ma qui tutto viene visto nell'ottica della "Legge dell'Amore Universale che governa tutte le cose" XD
SPOILER
Ps. La spiegazione che hai dato sul bug la conoscevo già, e vorrei farti notare come essa sia un enorme deus ex machina. Perchè lui doveva essere in grado di diventare NPC invece che essere suibito se stesso? Perchè risvegliarsi solo in quel momento? etc etc mille altre domande che non avranno risposta. In reltà secondo me sarebbe stato meglio che avessero taciuto, gli autori, sulla natura di quel posto e non avessero svelato più che lo stretto necessario, lasciando tutto all'interpretazione, un po' come su haibane dove non viene rivelato nulla sulla natura della città, e le si lascia un chiaro significato simbolico.
"Kamen Teacher" mi sembra una brutta copia di GTO; quindi, se vorrò sapere di un professore capo di una banda di teppisti, andrò direttamente sul secondo. "Angel Beats!" lo vorrei vedere soltanto per arricchire la mia collezione di opere brutte; a giudicare dall'(ottima) recensione di Onizuka, sembra un articolo perfetto. Complimenti a tutti i recensori!
Dei titoli proposti quest'oggi, conosco Angel Beats! e Kamen Teacher; entrambi poco meritevoli, in particolar modo il primo. Mentre, credo che tralascerò Caro fratello, che non mi dice nulla. Vivi complimenti ai recensori.
che un anime che non spiega minimamente nulla è non finisce come haibane renmei
Vabbè dai, i gusti son gusti, e certa gente è utile per avere un confronto e dei consigli... PER FARE IL CONTRARIO
@ Onizuka: accidenti, mi vuoi proprio demolire "Angel Beats", eh! XD
Nonostante voglia difenderlo a spada tratta, devo ammettere che in certi punti la sceneggiatura sarebbe potuta essere stata più curata (anche se mi piace pensare che il "deus ex machina" della modalità NPC sia un artificio calibrato e non una via di fuga).
Il fatto è che, quando l'ho visto per la prima volta, ero in una disposizione di spirito tale (per vicende personali) che mi sono lasciato trasportare con passione dalla narrazione, arrivando perfino a commuovermi (sì, me ne vergogno, ma non scherzo!) per il finale (quello vero, non i 30 secondi finali). Probabilmente, se lo guardassi adesso, non proverei le stesse emozioni; ti dico, recentemente ho visto ad esempio Anohana e per certe soluzioni adottate l'ho trovato addirittura irritante.
Ma le sensazioni provate durante la prima visione di "Angel Beats" mi fanno sorvolare su alcuni suoi difetti, vedendoli addirittura come pregi.
Penso sia normale, se una cosa ci piace a pelle, ci concentriamo sui suoi aspetti migliori.
E, di proposito, non voglio rivederlo, maledizione! XD
So già che rimarrei deluso!
Grazie a tutti per i complimenti e anche per le critiche costruttive!
Ma no dai, più che demolizione è solo una attestazione delle motivazioni per cui non mi è sembrata granchè come serie, guarda che le ho dato 5 mica 3^^ Comunque la faccenda del trapianto non è poi così importante, forse ci sarei anche passato sopra o lo avrei considerato meno aggravante se il resto fosse stato buono, cioè, una serie di fantasia può permettersi qualche (sperabilmente poche, meglio nessuna) licenza o forzatura, anche se questa è un po' plateale a dire il vero XD, ma è il resto, l'insieme della serie, che non mi ha saputo dire molto e che non mi ha per nulla soddisfatto, quindi a me quell'aspetto appare come un difetto in più piuttosto che uno in meno ecco tutto.
Sono d'accordo con la recensione di usagi 85. caro fratello è una cosa talmente sopra le righe che ad un certo punto uno non riesce più a prenderla sul serio. Per quanto alcuni personaggi possano essere intriganti, la sfiga e la morbosità che regnano sovrane li sommergono.
Posso solo commentare i due tiroli manga e dire che Kamen teacher l'ho appena iniziato in sti giorni e la partenza è stata alquanto positiva.
Mi dissocio completamente dalla valutazione di Usagi85, non tanto per la recensione che è molto piacevole e ben argomentata, ma per non essere riuscita a cogliere in tutto questo "torpore" (come appunto giudicato da lei) quel velo di speranza e positivismo di quest'opera. Una protagonista carismatica e storia "piena di disgrazie" in pieno stile Ikeda. Splendido. Voto 9.
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