Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Altro appuntamento dedicato ad opere del nuovo millennio: gli anime Oreimo e Koi kaze e il manga La clessidra, ricordi d'amore.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Altro appuntamento dedicato ad opere del nuovo millennio: gli anime Oreimo e Koi kaze e il manga La clessidra, ricordi d'amore.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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"Ore no Imōto ga Konna ni Kawaii Wake ga Nai", abbreviato Oreimo, è una serie del 2010 prodotta da AIC. Consiste nell'adattamento in versione animata della popolare serie di light novel scritta da Tsukasa Fushimi. Oreimo può vantare addirittura un adattamento manga e un videogioco per PlayStation Portable oltre che un quantomai immeritato successo.
A essere sincero non so per quale assurdo motivo io abbia iniziato a visionare quest'anime.
Probabilmente devo essere stato attratto dal character design sfacciatamente moe, o forse m'incuriosiva l'idea di una storia con protagonista una ragazza otaku. Indipendentemente da ciò la sensazione che mi ha dato quest'opera è descrivibile in sole due parole: “amara delusione”.
Devo ammettere che, stando a quanto propongono i primi episodi, sembrava ci fossero le premesse per tirare fuori qualcosa che almeno potesse raggiungere la soglia della sufficienza. Insomma, si intravedeva una speranza, una pallida luce in lontananza, che tramonta puntualmente verso metà serie.
Infatti l'idea di partenza, di centrare la storia attorno alle vicende di una ragazza alquanto capricciosa ma per bene - che nasconde una passione “pericolosa” socialmente parlando, ovvero la sua morbosa affezione per tutto ciò che riguarda il mondo dei videogiochi e degli otaku, in particolare per gli eroge (per chi non lo sapesse si tratta di videogiochi erotici)- sembrava carina. La storia consente lo sviluppo di siparietti comici divertenti e di situazioni paradossali, ma spiritose e in un certo qual modo coinvolgenti.
In effetti quest'idea di base sembrerebbe addirittura originale, ma vi sono discrepanze non da poco: in primis non vedo come sia lontanamente possibile che una ragazzina sbavi letteralmente per dei personaggi loli; l'idea di una protagonista lolicon, che quindi prova attrazione e interesse per queste dolci e zuccherose ragazzine, penso sia un picco di perversione decisamente esagerato, probabilmente escogitato apposta per attirare quella fetta di pubblico più tendente ad apprezzare questo genere di personaggi.
I difetti di Oreimo però non si fermano qui: tralasciando la povertà della trama, che risulta scarna e quantomai lineare, si aggiunge una ridicola caratterizzazione dei personaggi, e soprattutto una sceneggiatura fatiscente e misera, fatta di dialoghi per lo più scontati e insignificanti. Oltretutto si intuisce molto presto dove l'anime si proponga di andare a parare, centrando l'attenzione sul rapporto tra sorella e fratello: a farla breve un siscon. Il tema dell'incesto viene soltanto accennato e non si concretizza, per fortuna, fattualmente, risulta lasciato in sospeso, "nell'aere", e tratteggiato con estrema superficialità. Si dovrebbe infatti evincere dall'interesse che la protagonista dimostra per gli eroge che trattano storie d'amore tra consanguinei la sua stessa attrazione per il fratello, personaggio mediocre e piatto. La relazione tra i due è caratterizzata da un continuo e apparente volersi ignorare a vicenda, rendendo più sottile ma non per questo più interessante, la trattazione del tutto. A mio avviso se si vuole affrontare certe tematiche, alquanto delicate, lo si deve fare con un minimo di serietà e di approfondimento.
Quello che quest'anime lascia allo spettatore si può sinteticamente definire con: il nulla. Presto le scene che dovrebbero essere comiche cominciano a diventare stucchevoli, nauseanti, si assiste ad un susseguirsi di situazioni poco credibili e soprattutto noiose e di carattere riempitivo, che non hanno assolutamente nulla da dire, nulla da esprimere, e costituiscono una vergognosa e ridicola imitazione di quello che dovrebbe essere un plot narrativo.
Concludo quindi con l'avvertire chi si propone di vedere Oreimo di stare bene in guardia. Si tratta di un'opera dalla splendida realizzazione tecnica e grafica, ma dai contenuti poveri e superficiali, che non adempie nemmeno allo scopo di puro intrattenimento, risultando un'accozzaglia di mediocrità insignificanti mascherate con lo zucchero di un chara moe e accattivante.
Voto: 3.
A essere sincero non so per quale assurdo motivo io abbia iniziato a visionare quest'anime.
Probabilmente devo essere stato attratto dal character design sfacciatamente moe, o forse m'incuriosiva l'idea di una storia con protagonista una ragazza otaku. Indipendentemente da ciò la sensazione che mi ha dato quest'opera è descrivibile in sole due parole: “amara delusione”.
Devo ammettere che, stando a quanto propongono i primi episodi, sembrava ci fossero le premesse per tirare fuori qualcosa che almeno potesse raggiungere la soglia della sufficienza. Insomma, si intravedeva una speranza, una pallida luce in lontananza, che tramonta puntualmente verso metà serie.
Infatti l'idea di partenza, di centrare la storia attorno alle vicende di una ragazza alquanto capricciosa ma per bene - che nasconde una passione “pericolosa” socialmente parlando, ovvero la sua morbosa affezione per tutto ciò che riguarda il mondo dei videogiochi e degli otaku, in particolare per gli eroge (per chi non lo sapesse si tratta di videogiochi erotici)- sembrava carina. La storia consente lo sviluppo di siparietti comici divertenti e di situazioni paradossali, ma spiritose e in un certo qual modo coinvolgenti.
In effetti quest'idea di base sembrerebbe addirittura originale, ma vi sono discrepanze non da poco: in primis non vedo come sia lontanamente possibile che una ragazzina sbavi letteralmente per dei personaggi loli; l'idea di una protagonista lolicon, che quindi prova attrazione e interesse per queste dolci e zuccherose ragazzine, penso sia un picco di perversione decisamente esagerato, probabilmente escogitato apposta per attirare quella fetta di pubblico più tendente ad apprezzare questo genere di personaggi.
I difetti di Oreimo però non si fermano qui: tralasciando la povertà della trama, che risulta scarna e quantomai lineare, si aggiunge una ridicola caratterizzazione dei personaggi, e soprattutto una sceneggiatura fatiscente e misera, fatta di dialoghi per lo più scontati e insignificanti. Oltretutto si intuisce molto presto dove l'anime si proponga di andare a parare, centrando l'attenzione sul rapporto tra sorella e fratello: a farla breve un siscon. Il tema dell'incesto viene soltanto accennato e non si concretizza, per fortuna, fattualmente, risulta lasciato in sospeso, "nell'aere", e tratteggiato con estrema superficialità. Si dovrebbe infatti evincere dall'interesse che la protagonista dimostra per gli eroge che trattano storie d'amore tra consanguinei la sua stessa attrazione per il fratello, personaggio mediocre e piatto. La relazione tra i due è caratterizzata da un continuo e apparente volersi ignorare a vicenda, rendendo più sottile ma non per questo più interessante, la trattazione del tutto. A mio avviso se si vuole affrontare certe tematiche, alquanto delicate, lo si deve fare con un minimo di serietà e di approfondimento.
Quello che quest'anime lascia allo spettatore si può sinteticamente definire con: il nulla. Presto le scene che dovrebbero essere comiche cominciano a diventare stucchevoli, nauseanti, si assiste ad un susseguirsi di situazioni poco credibili e soprattutto noiose e di carattere riempitivo, che non hanno assolutamente nulla da dire, nulla da esprimere, e costituiscono una vergognosa e ridicola imitazione di quello che dovrebbe essere un plot narrativo.
Concludo quindi con l'avvertire chi si propone di vedere Oreimo di stare bene in guardia. Si tratta di un'opera dalla splendida realizzazione tecnica e grafica, ma dai contenuti poveri e superficiali, che non adempie nemmeno allo scopo di puro intrattenimento, risultando un'accozzaglia di mediocrità insignificanti mascherate con lo zucchero di un chara moe e accattivante.
Voto: 3.
Koi Kaze
9.0/10
'Koi Kaze' non è un anime adatto ad un pubblico giovane. Questo va detto subito e chiarito. Non me ne vogliano i giovani lettori di questa recensione ma, per “digerire” la storia che viene raccontata, occorre una maturità sentimentale ed emotiva che non può ancora trovarsi in un adolescente. Sì, ma di cosa parla questo anime chiacchieratissimo e spesso anche bollato come immorale? Dando uno sguardo superficiale si potrebbe dire che 'Koi Kaze' parla di incesto, del rapporto tra un fratello di 27 anni e una sorella di 15. Incesto quindi tra due persone con un divario d’età notevole: lui un uomo, lei quasi ancora bambina. In realtà non è così. 'Koi Kaze' parla di un dramma emotivo, nel vero senso della parola “dramma”, quello che consuma il nostro protagonista Koshiro per i sentimenti che nutre nei confronti di Nanoka (la sua sorellina) e dai quali cerca in tutti i modi di sfuggire e reprimerli.
L’incesto è quindi solo una figura retorica di contorno, che serve all’autore (Motoi Yoshida) per affrontare un tema sensibile quale l’amore impossibile che spesso può abbagliarci e farci perdere il lume della ragione. Un amore che, come nella trama, può consumarsi per un parente, per la moglie di un caro amico o semplicemente per una persona troppo distante dal nostro mondo perché questo si finalizzi (come appunto può essere distante il mondo di una ragazzina da quello di un uomo adulto). Koshiro tornerà spesso a rimuginare sullo sbaglio che i suoi sentimenti lo spingerebbero a compiere e finisce con il prendere l’unica decisione possibile e plausibile.
La trama, la sceneggiatura e la storia in generale sono bellissimi e molto curati. L’introspezione dei personaggi, vero punto forte, è delicata e molto toccante. Entrambi i protagonisti soffrono la loro condizione, sono l’uno innamorato dell’altra ma elaborano questo concetto in modo assai differente. Se Koshiro ne fa una vera e propria malattia, sentendosi quasi divorato da ciò che accade, Nanoka la vede come una semplice storia d’amore, forse non proprio canonica, ma non se ne preoccupa nella sua ingenuità adolescenziale. Insomma, davvero ben strutturato.
Il disegno è atipico ma non per questo meno accattivante. Koshiro non è dipinto come un belloccio dagli occhi luccicanti. E’ imponente, villoso, dai tratti molto quadrati, insomma, è un uomo e non il solito efebo a cui il tratto orientale ci sta abituando. Nanoka ha un’espressione dolcissima senza però catturare per la sua bellezza in quanto è volutamente disegnata più come bambina che come donna. Ciò che di lei colpisce è questa immaturità che emerge anche dalla espressioni del volto e dal suo arrossire. Bellissimi gli sfondi e i paesaggi in tinte pastello, tenui, ovattati, che sembrano sbiadirsi in uno scenario che vuole concentrare tutto sulle emozioni e sui sentimenti.
Nel complesso è un anime da 10 che però non può meritare questo voto per colpa di un finale davvero impossibile, che sembra buttato lì per far tutti contenti e che delude dopo tante congetture sulla moralità. Amore libero dunque? Non credo se il punto sia stato centrato appieno, o meglio, non credo che il concetto di base sia il giusto presupposto per parlare di “liberi sentimenti e libero amore”, ma questo è solo un mio modesto parere. Deludente (per me) quindi la conclusione ma per il resto un prodotto davvero ottimo. Nove, meritato.
L’incesto è quindi solo una figura retorica di contorno, che serve all’autore (Motoi Yoshida) per affrontare un tema sensibile quale l’amore impossibile che spesso può abbagliarci e farci perdere il lume della ragione. Un amore che, come nella trama, può consumarsi per un parente, per la moglie di un caro amico o semplicemente per una persona troppo distante dal nostro mondo perché questo si finalizzi (come appunto può essere distante il mondo di una ragazzina da quello di un uomo adulto). Koshiro tornerà spesso a rimuginare sullo sbaglio che i suoi sentimenti lo spingerebbero a compiere e finisce con il prendere l’unica decisione possibile e plausibile.
La trama, la sceneggiatura e la storia in generale sono bellissimi e molto curati. L’introspezione dei personaggi, vero punto forte, è delicata e molto toccante. Entrambi i protagonisti soffrono la loro condizione, sono l’uno innamorato dell’altra ma elaborano questo concetto in modo assai differente. Se Koshiro ne fa una vera e propria malattia, sentendosi quasi divorato da ciò che accade, Nanoka la vede come una semplice storia d’amore, forse non proprio canonica, ma non se ne preoccupa nella sua ingenuità adolescenziale. Insomma, davvero ben strutturato.
Il disegno è atipico ma non per questo meno accattivante. Koshiro non è dipinto come un belloccio dagli occhi luccicanti. E’ imponente, villoso, dai tratti molto quadrati, insomma, è un uomo e non il solito efebo a cui il tratto orientale ci sta abituando. Nanoka ha un’espressione dolcissima senza però catturare per la sua bellezza in quanto è volutamente disegnata più come bambina che come donna. Ciò che di lei colpisce è questa immaturità che emerge anche dalla espressioni del volto e dal suo arrossire. Bellissimi gli sfondi e i paesaggi in tinte pastello, tenui, ovattati, che sembrano sbiadirsi in uno scenario che vuole concentrare tutto sulle emozioni e sui sentimenti.
Nel complesso è un anime da 10 che però non può meritare questo voto per colpa di un finale davvero impossibile, che sembra buttato lì per far tutti contenti e che delude dopo tante congetture sulla moralità. Amore libero dunque? Non credo se il punto sia stato centrato appieno, o meglio, non credo che il concetto di base sia il giusto presupposto per parlare di “liberi sentimenti e libero amore”, ma questo è solo un mio modesto parere. Deludente (per me) quindi la conclusione ma per il resto un prodotto davvero ottimo. Nove, meritato.
La clessidra - Ricordi d'amore
10.0/10
"Presente, passato, futuro... la promessa di quel giorno che non tornerà più..." Con queste parole inizia 'La clessidra - Ricordi d'amore' di Hinako Ashihara, composto da dieci volumetti, gli ultimi contenenti storie autoconclusive su alcuni personaggi, che nel 2005 ha ottenuto il premio Shogakukan come miglior shojo.
Il tempo che scorre inesorabile scandisce in quadri precisi la vita delle persone legando insieme i ricordi passati, sia quelli felici che quelli dolorosi. "L'unica cosa che collega i noi stessi del presente con quelli del futuro è la memoria...". La clessidra del titolo è la clessidra più grande del mondo il cui ciclo intero dura un anno e che si trova nella prefettura di Shimane.
An Minase è una ragazza di ventisei anni che sta per sposarsi con un rappresentante di import-export. Mentre sta facendo i bagagli per trasferirsi ritrova una scatola coi tesori preziosi di quando era adolescente, tra i quali una piccola clessidra. Immersa nei ricordi, inizia a raccontare alla sorellina il suo passato a partire dai 12 anni, quando la madre le comprò quella clessidra. In quell'inverno An si trasferì insieme alla madre in un villaggio di Shimane, dove c'erano i suoi nonni. Quasi subito fece amicizia con Daigo Kitamura, un ragazzo vivace, un pò scontroso, ma molto premuroso e con i fratelli Tsukishima, Fuji e Shiika, di un anno più piccola di tutti loro. La storia prosegue seguendo le stagioni e gli anni dell'adolescenza dei quattro ragazzi. Dal ventesimo al ventiseiesimo anno c'è uno scarto cronologico e un'attenzione maggiore alle vicende di An. L'ultimo volume poi racconta il futuro dei protagonisti.
La morte dolorosa di una persona cara, le delusioni amorose, amicizie che nascono, finiscono o durano con il passare del tempo, la depressione e la malinconia di chi vive un rapporto a distanza, il suicidio ... questi e altri temi importanti sono affrontati dall'autrice con delicatezza e profondità, anche quando i protagonisti sono ancora dei bambini. L'introspezione psicologica è propria di tutti e quattro i ragazzi che sono rappresentati con molte sfumature e attenzione. Riflessioni sul tempo, la vita, i rapporti tra le persone e i loro sguardi interiori, percorrono tutta la vicenda. Non c'è pesantezza, lentezza nella trama, niente è fuori luogo. L'insieme che si crea è di intensa armonia. La Ashihara crea piccole pause narrative con commenti personali sulla storia e sulla sua vita, documentando il suo lavoro in modo molto frizzante e piacevole. Il finale dell'ottavo volume può piacere o non piacere, ma resta il fatto che l'opera non si può considerare completa senza la lettura degli ultimi due numeri. È bellissimo vedere come i protagonisti maturino, scoprire come diventeranno da adulti, le scelte che faranno. Alcuni se ne andranno dalla "gabbia" in cui vivevano - la famiglia, il villaggio, la casa d'infanzia - altri troveranno un compromesso. Difficile non trovare un personaggio a cui legarsi in particolare o verso cui provare una forte simpatia.
I disegni sono dolci e delicati e mostrano tutta la nostalgia e la malinconia degli argomenti trattati. I paesaggi dove la storia si svolge sono spiagge solitarie, viali con ciliegi, cortili innevati, ma anche interni di caffè, scuole e case accoglienti. Il tratto è lieve, ben definito e particolare. Insomma un'opera completa, che consiglio a tutti quelli che vogliono leggere uno shojo maturo e coinvolgente e graficamente impeccabile.
Il tempo che scorre inesorabile scandisce in quadri precisi la vita delle persone legando insieme i ricordi passati, sia quelli felici che quelli dolorosi. "L'unica cosa che collega i noi stessi del presente con quelli del futuro è la memoria...". La clessidra del titolo è la clessidra più grande del mondo il cui ciclo intero dura un anno e che si trova nella prefettura di Shimane.
An Minase è una ragazza di ventisei anni che sta per sposarsi con un rappresentante di import-export. Mentre sta facendo i bagagli per trasferirsi ritrova una scatola coi tesori preziosi di quando era adolescente, tra i quali una piccola clessidra. Immersa nei ricordi, inizia a raccontare alla sorellina il suo passato a partire dai 12 anni, quando la madre le comprò quella clessidra. In quell'inverno An si trasferì insieme alla madre in un villaggio di Shimane, dove c'erano i suoi nonni. Quasi subito fece amicizia con Daigo Kitamura, un ragazzo vivace, un pò scontroso, ma molto premuroso e con i fratelli Tsukishima, Fuji e Shiika, di un anno più piccola di tutti loro. La storia prosegue seguendo le stagioni e gli anni dell'adolescenza dei quattro ragazzi. Dal ventesimo al ventiseiesimo anno c'è uno scarto cronologico e un'attenzione maggiore alle vicende di An. L'ultimo volume poi racconta il futuro dei protagonisti.
La morte dolorosa di una persona cara, le delusioni amorose, amicizie che nascono, finiscono o durano con il passare del tempo, la depressione e la malinconia di chi vive un rapporto a distanza, il suicidio ... questi e altri temi importanti sono affrontati dall'autrice con delicatezza e profondità, anche quando i protagonisti sono ancora dei bambini. L'introspezione psicologica è propria di tutti e quattro i ragazzi che sono rappresentati con molte sfumature e attenzione. Riflessioni sul tempo, la vita, i rapporti tra le persone e i loro sguardi interiori, percorrono tutta la vicenda. Non c'è pesantezza, lentezza nella trama, niente è fuori luogo. L'insieme che si crea è di intensa armonia. La Ashihara crea piccole pause narrative con commenti personali sulla storia e sulla sua vita, documentando il suo lavoro in modo molto frizzante e piacevole. Il finale dell'ottavo volume può piacere o non piacere, ma resta il fatto che l'opera non si può considerare completa senza la lettura degli ultimi due numeri. È bellissimo vedere come i protagonisti maturino, scoprire come diventeranno da adulti, le scelte che faranno. Alcuni se ne andranno dalla "gabbia" in cui vivevano - la famiglia, il villaggio, la casa d'infanzia - altri troveranno un compromesso. Difficile non trovare un personaggio a cui legarsi in particolare o verso cui provare una forte simpatia.
I disegni sono dolci e delicati e mostrano tutta la nostalgia e la malinconia degli argomenti trattati. I paesaggi dove la storia si svolge sono spiagge solitarie, viali con ciliegi, cortili innevati, ma anche interni di caffè, scuole e case accoglienti. Il tratto è lieve, ben definito e particolare. Insomma un'opera completa, che consiglio a tutti quelli che vogliono leggere uno shojo maturo e coinvolgente e graficamente impeccabile.
Concordo anche con il giudizio di Nimwen su La Clessidra che ho ed è uno splendido shojo, anche se mi terrei un paio di voti più giù, dato che Piece mi sta prendendo di più.
@others io di certo non mi aspettavo il capolavoro, tutt'altro, ma se una serie ti procura solo fastidio dall'inizio alla fine, c'è solo da dargli 3, con buona pace di chara design e altre boiate. A ognuno le proprie conclusioni, dateci pure dell'hater (o altri vuoti termini abusati), ma intanto le recensioni ci sono e spiegano per filo e per segno cosa ci ha fatto schifo, spendendoci anche del tempo sopra, e questa non è una cosa da "haters".
Quanto a Koi Kaze, sono andato a guardarmi la scheda e ho notato che il voto più basso era il mio; in più, oltre ad un altro 5 sono tutte valutazioni positive. Ne deduco che quando Aduskiev dice che qualcuno lo ha bollato come immorale si riferisse a me. Ovviamente sono in disaccordo sia sul voto sia sul fatto (magari poi non è così) di essere considerato un moralista.
Lo dico subito: non amo molto le storie incestuose, non per moralismo ma perchè le ritengo poco realistiche. Ovviamente sono a conoscenza (non diretta) dell'esistenza di molti casi simili e credo che vadano trattati col dovuto rispetto (non ho nulla nemmeno contro gay, lesbiche, religioni stravaganti o altro). Ma non sono frequentissimi e il motivo c'è: non ho una sorella e quindi non posso provarlo ma credo che il legame che si crea fra fratello e sorella non è compatibile con il desiderio sessuale. Come dicevo magari ogni tanto capita e credo che nessuno possa ergersi a giudice su faccende personali come queste. L'unica cosa che da questo punto di vista mi scoccia è che Koi Kaze non è una mosca bianca ma il numero di anime con sorelline innamorate dei fratelloni (mascherati abilmente con la regola "niente legami di sangue") è in costante aumento. In più il presupposto alla base di questo anime è perlomeno più onesto e realistico: i due all'inizio non si conoscono quindi il legame fratello-sorella di cui parlavo prima non è mai nato. Il legame di sangue invece c'è: quindi pane al pane, vino al vino: si parla di un rapporto incestuoso al 100%.
Ma c'è un altro punto che rende fastidiosa la storia: il divario d'età. C'è un reato che definisce questo tipo di rapporto: pedofilia. Quindi non è moralismo personale e se proprio si vuol parlare di moralismo è collettivo in quanto tale reato è comprese nelle leggi del nostro stato (almeno fino a quando "qualcuno" non deciderà di abolirlo). I bambini non si toccano (comprese le "quasi ancora bambine")
Ma eliminiamo anche questo fattore (pesantissimo comunque) e valutiamo la cosa da un punto di vista artistico. Qualcuno mi obietterà che anche Lolita allora andrebbe gettato nella spazzatura; nient'affatto. Ma il buonismo è una malattia pari al moralismo: e spesso questo viene mascherato come capacità di comprendere l'arte. La differenza sta nel cosa l'autore vuole comunicare: in questo caso (almeno come l'ho percepito io) mi sembra voglia dirci che un simile rapporto verrà osteggiato rendendo ingiustamente i protagonisti infelici, vittime del loro amore. Insomma è tutta colpa della società e dei suoi pregiudizi. Se per voi questo è giusto buon bunga bunga a tutti. Ma non credo che a molti di voi piacerebbe vedere la propria piccola sorellina con un uomo adulto e non credo nemmeno che voglia discutere sul fatto che stia sbagliando a pensarla così. E questo si chiama realismo.
piccoli spoiler
Sinceramente non reputo Oreimo un anime da "incesto" , tant'è che io (e molti altri?) tifo per il protagonista X Kuroneko, e (almeno l'anime) non viene lasciato intendere che lui faccia una scelta. Che dimostri un attaccamento alla sorella è vero ma non particolarmente morboso.
fine spoiler
Trovo poi che il comparto tecnico sia sopra la media, con buoni disegni e colori e musiche orecchiabili, tra le quali spicca la famosa Irony che di sicuro non si può definire "brutta".
Se al recensore quest'anime non ha lasciato nulla.. mi spiace per lui, magari non è semplicemente il suo genere.
Noiosetto, inconcludente, mal gestito...
Ma dunque ora va di moda giudicare "haters" chiunque non abbia gradito affatto un certo titolo? Personalmente non "odio" affatto Oreimo, semplicemente non è riuscito a farmi divertire, non mi ha lasciato nulla dentro, a mio avviso è fatto male! E....si, anche il comparto tecnico non è che brilli particolarmente ma se si deve salavare qualcosa si salva quello magari.
Koi KAZE non lo conoscevo affatto l'ho inserito tra i titoli da vedermi, prima o poi.
Sembra interessante.
L'anime in questione, come già detto sopra, non è altro che una semplice commedia di carattere demenziale, con in più a caratterizzarla parecchie citazioni ed elementi della cultura otaku moderna. Più che un anime sul fenomeno del siscon, è dunque quest'ultimo il tema fondante (tant'è che spesso si fa riferimento -in chiave sempre comica- al rapporto che gli appassionati di anime,manga e novel con chi non considera questi hobby consoni).
La verità è che mi sono trovato davanti ad un anime vuoto ed inutile, di certo nessuno si aspettava (nemmeno io) un intreccio di spessore, non so chi possa aver compreso tale cosa dal mio scritto, non è questa la critica. La critica è che secondo me Oreimo fallisce su ogni fronte, tra i vari anche quello della trama e quello (soprattutto) dell'intrattenimento, tutto qui. Infatti ho scritto che progressivamente mi ha sempre più annoiato e che l'ho trovato sempre più stucchevole. Ma non mi sembra il caso di ribadire quanto già scritto. Non critico Oreimo perchè non è Monster, ciò non avrebbe davvero senso, d'altronde non vuole essere una serie dalla trama di spessore, e non gli ho mai chiesto di esserlo. Lo critico perchè è una serie che ha fallito miseramente su ogni fronte valutativo che si possa delineare, e nella mia rece tocco tutti i punti che a me sono parsi rilevanti durante la visione, quindi tra i vari sopratutto il fenomeno otaku, il lato siscon e le gag comiche. Ovviamente il tema del siscon non è l'unico, probabilmente nemmeno il più rilevante, ma è chiaro che si vada a parare in quei lidi in modo non certo casuale. Mi sembra anche di aver ribadito che il tutto è tenuto in modo molto soffuso e solo accennato e ammiccato, ma c'è.
Comunque, io non ho nulla contro Oreimo, non è una delle serie che odio in modo particolare ma, sinceramente, l'ho trovato pessimo e senza prospettive di apprezzamento. Non posso essere più sincero e diretto di così, personalmente per me è spazzatura, non lo consiglierei a nessuno. Ovviamente tale è il mio punto di vista, se poi c'è chi la pensa in modo diverso, evidentemente ha saputo apprezzarne aspetti che io non ho saputo apprezzare. Anche se la cosa mi stupisce molto. Se dovessi consigliare un'opera relativa al fenomeno otaku piuttosto farei il nome di "genshiken", che sia dal lato ironico-comico, che di trama, è molto più riuscita ed accattivante.
Sarà ma allora perché Lucky Star mi ha steso dalle risate, e questo no? Perché non mi diverte vedere la solita tsundere sgualdrina dare dell'idiota allo zerbino di turno?
con in più a caratterizzarla parecchie citazioni ed elementi della cultura otaku moderna
O servono a coprire il suo vuoto? Specie quello dei personaggi..
tant'è che spesso si fa riferimento -in chiave sempre comica- al rapporto che gli appassionati di anime,manga e novel con chi non considera questi hobby consoni
E sarebbe pure interessante una cosa del genere (come lo è in Genshiken), ma va tutto a farsi friggere se i personaggi non hanno un briciolo di credibilità. Inutile pretendere di trattare, in modo comico o meno, le manìe otaku e il loro rapporto con la società, se come protagonisti abbiamo una modella sedicenne amante degli eroge, e un fratello ameboide.
IMHO
Per quanto riguarda Koi Kaze, l'ho davvero apprezzato, ma ho storto il naso sul finale (come Aduskiev). Ripeto, mi è piaciuto nonostante tutto.
Il terzo non lo conosco XD
E adesso via di pollici rossi!
Incesti? /whocares
La Clessidra ?!?! *_*
Complimenti a Nimwen ^^
La Clessidra è l'opera che più mi ha coinvolto emotivamente e l'ho letto proprio in un periodo particolare della mia vita in cui mi sentivo molto simile ad An.
E' proprio un caso a parte rispetto a molti altri manga/anime, un 10 "fuori scala" perché vale molto di più per me. Complice anche il tocco presente nell'ultimo "splendido" volumetto.
Un giorno dovrò mettere per iscritto i miei sentimenti per questo gioiellino di slice così unico nel suo genere (la Ashihara è proprio unica anche nei suoi volumi unici **), ma forse uscirà un papiro da 2/3 recensioni tutte insieme. Però presto o tardi lascerò questo mio piccolo segno per quest'opera che è ed è stata molto importante per me. Compresi i volumetti che posseggo a casa (ogni cosa ha una sua storia, ka?)
Non riesco a darti un pollice rosso però perchè sei tu
Non capisco questa tendenza che c'è ad interpretare ogni forma di affetto come amore, soprattutto tra parenti poi. Su questo aspetto la recensione dice prima che per fortuna non è sviluppato e poi che certe tematiche dovrebbero essere approfondite di piu <.<
Le situazioni sono quelle che potrebbero capitare ad una ragazza carina e popolare con una passione socialmente poco accettata. Nulla di piu mi aspettavo, nulla di piu ho trovato.
Per tranquillizzarvi l'autore ha detto che non ci saranno relazioni incestuose nell'opera. xD
Per me vale un 6-- (ma spero, nel previsto sequel, di potermi ricredere).
"Koi Kaze" mi interessa, molto bella la recensione di Aduskiev.
@Arashi: W Kuroneko!
Non riesco a darti un pollice rosso però perchè sei tu
Glielo do io volentieri invece ehheheeh Oreimo non lo ho visto ma leggendo la recensione di Onizuka e i commenti di TWINKLE questa serie ha tutte le caratteristiche per farmi ribrezzo e me ne terrò a debita distanza abbasso Micheles ahahahahha
Non me ne volere ma se tu non sei moralista allora io sono Bill Gates, tu non sei entrato nella storia, ti sei fermato all'ingresso e non ti sei mosso da li'.
Dal tuo commento è chiaro come tu abbia toccato solo la superficie dell'anime, ti sei impuntato sulla tua visione di vita senza neanche cercare di capire ciò che l'opera abbia voluto dirti, appena hai visto incesto e pedofilia e in quel preciso istante che hai chiuso gli occhi e tappato le orecchie.
Però il paragone tra le 2 serie non ha molto senso, Lucky Star è comica (e nasce da strip comiche a 4 vignette), Oreimo è una commedia, che come quasi tutti i prodotti jap nasconde sempre un po' di comicità ma rimane una commedia.
Se non mi sbaglio al momento il manga è sospeso in favore dello spin-off, comunque se vuoi leggerti la storia originale ti tocca la light novel che trovi tradotta in inglese fino al 5 volume, il resto è in lavorazione.
E' il primo anime con una tsundere odiosa che mi e' venuto in mente. Comunque posso dare i miei voti in pectore anche senza scrivere una recensione, no?
Kuroneko mi piaceva fin quando faceva l'otaku che teneva testa a Kirino, ma negli oav mi ha dato troppo l'impressione di ragazzetta sdolcinata sconvolta dal primo amore! E poi, Dawson's Creek a parte, io sono sempre per l'amico/a d'infanzia!
Nell'ultimo volume uscito della light novel si vengono a sapere molte cose su Manami, c'è un motivo del perchè Kirino la odi, probabilmente quando lo verrai a sapere smetterai di tifare per lei XD
Opto per il manga perchè è il media che in genere preferisco.
Se la cosa non salterà fuori nella seconda serie vengo a cercarti per chiederti di spoilerarmi! XD
mi hai preceduto, quella manipolatrice ormai è morta per me. Ed era la mia preferità dopo Ruri.
L'unica nota positiva sono le musiche ed una grafica non proprio orripilante.
Stay night: beh direi che nemmeno tu hai letto tutto. Io per l'incesto ho parlato di irrealismo e che qualora capiti il tutto va trattato con grandissimo rispetto. Non ci vedo moralismi. Anzi ho detto che dati i presupposti in koi kaze la cosa era meno irrealistica e più onesta. Una lode non una critica.
Quanto alla pedofilia ho citato Lolita per dire che non si può certo buttare nel tutto. Ma punto primo: se essere contro la pedofilia è da moralisti beh sono moralista. Punto secondo: in genere non mi limito a rimanere sull'uscio ma cerco di scavare anche in argomenti che non mi piacciono (se no non li guardo proprio. Ho evitato ad esempio tanti yaoi molto apprezzati perchè ritengo che la mia opinione sia prevenuta). E secondo me il messaggio che lancia questa storia non è positivo: la colpa è della società prevenuta e non di un comportamento deviante qual è la pedofilia. Cioè tale comportamento viene considerato quasi ammissibile. Credo che anche i filmati nazisti abbiano un loro contenuto artistico ma non per questo vanno condivisi. In genere se capita oggi si grida allo scandalo e all'immondizia. Vogliamo rivalutare pure quelli?
Poi può essere che abbia capito male; o magari potresti farmi uno sconto sulla prossima versione di windows miss Bill Gates
La clessidra e' sulla mia lista da tanto tempo e prima o poi lo leggero'.
Allora te non hai capito niente, il tuo parlare di pedofilia non fa altro che rafforzare l'idea che tu l'opera non l'hai capita (e sto anche a dubitare che tu l'abbia vista a sto' punto).
E' capitato che un uomo di 27 anni si sia innamorato di una ragazza di 15, questo è vero, ma il divario d'età non è trattato con tale profondità da imbastirci un discorso del genere, sei te che ti sei fissato su questo punto e non vuoi sapere ragioni, per questo, e mi ripeto, dico che tu l'opera non l'hai capita, smettila di parlare di pedofilia e parlami un po' di come hai trovato i conflitti emotivi del protagonista e come affronta la situazione in cui si trova, se lo fai inizierò a prendere sul serio ciò che scrivi.
E non esiste "parlami un po' di come hai trovato i conflitti emotivi del protagonista e come affronta la situazione in cui si trova, se lo fai inizierò a prendere sul serio ciò che scrivi." Ho già dato i miei esami nelle sedi più opportune e certo non intendo tenerne qui. Sono sempre stato un tipo educato e rispettoso e anche quando è nato solo il minimo sospetto di aver espresso un concetto in modo maleducato ho chiesto immediatamente scusa. E lo farò anche con te casomai accadesse.
A volte mi sono arrabbiato quando vedevo il voto 1 a opere molto belle, ma la mia critica andava al voto troppo basso (è lecito che non sia piaciuto ma anche con un 4 il concetto era chiaro) senza mai aver messo in dubbio il fatto che il recensore avesse visto tutti gli episodi (a parte i casi in cui egli stesso non lo dicesse).
Ad ogni modo, giusto per continuare la discussione (che interromperò se i toni restano questi) ti dirò che vedere un uomo di 27 anni masturbarsi e riempire interi cestini con fazzoletti pieni di..... insomma hai capito, non testimonia a favore della tesi secondo cui "il divario d'età non è trattato con tale profondità da imbastirci un discorso del genere". Il protagonista ha un chiarissimo desiderio sessuale. Il travaglio c'è, i dubbi ci sono e ci mancherebbe; ma a cosa portano? A cercare di infischiarsene di tutto e tutti e procedere insieme. E questo messaggio non mi piace, sinceramente. Forse a te sì e lo rispetto. Ma permettimi di avere le mie perplessità: tanto non succede nulla a nessuno se a me non è piaciuto.
Comunque fammi rispondere alla parte finale del tuo commento, il protagonista s'è masturbato (di certo non ha usato tanti di quei fazzoletti da riempire un cestino però XD) e quindi?
Nessuno ha messo in dubbio se il suo gingillo funzioni o meno, il protagonista non è un vero pedofilo, non prova attrazione verso delle bambine, semplicemente è capitato che si sia innamorato di una quindicenne, ma non s'azzarda minimamente a metterle le mani addosso perchè non la vede come oggetto sessuale, s'è innamorato il poverino, che ci possiamo fare (solo nelle battute finali faranno l'amore ma la scena è vista come compimento di una relazione, non di certo serve al protagonista per placare i suoi desideri sessuali).
Poi cosa non ti è piaciuto del messaggio finale? Che nessuno può amare liberamente chi vuole? Perchè ti ricordo che la storia parla di amore, il protagonista non aveva mai amato nessuno in vita sua ma finalmente è stato in grado di provare questi sentimenti per una persona.
Se la tua visione della vita è cosi grigia, se reputi sbagliato il solo fatto di amare qualcuno mi dispiace per te.
Tornando alla discussione: "Il protagonista si è masturbato" - ma "non prova attrazione verso delle bambine" (????), "non la vede come oggetto sessuale" - "nelle battute finali faranno l'amore . Davvero pensi che queste 4 affermazioni stanno bene assieme? Anche se non mi è piaciuto nemmeno io sono arrivato a dirne tanto male.
Proviamo con lo scherzarci su va. Mandiamo una letterina a un nostro vecchio presidente del consiglio (e a chi è stato messo in galera per reati simili): se prova che era innamorato della nipote di Mubarak vincerà il processo! "s'è innamorato il poverino, che ci possiamo fare"?
"Poi cosa non ti è piaciuto del messaggio finale? Che nessuno può amare liberamente chi vuole?". Da domani andrò a cercare la mia anima gemella all'uscita delle scuole medie. Secondo la tua teoria non ci sarebbe nulla di male...... però dato che ti sostengo in questa crociata fai una proposta di legge che lo renda lecito. sai com'è non vorrei passare qualche guaio......
Il protagonista non vede la ragazza come oggetto sessuale, non le ha mai messo le mani addosso ne' l'ha violentata, lo ripeto (e stavolta cerca di leggere bene però), il fatto che abbiano fatto l'amore è il compimento di questa relazione che hanno avuto, non l'ha fatto per soddisfare i suoi pruriti sessuali ma perchè la ama, chiaro adesso?
"Da domani andrò a cercare la mia anima gemella all'uscita delle scuole medie."
Amare qualcuno non è mai un crimine, mai, assalire dei minorenni però lo è, non fare esempi stupidi.
Se una persona si innamora di una bambina ma il suo rimane soltanto un sentimento platonico.....che male c'è?
Ferisce forse qualcuno? Ha forse pedinato o minacciato una persona? Ha forse limitato in qualche modo la sua vita quotidiana?
Ti posso fare l'esempio di Charles Dodgson che, pur amando una bambina di nome Alice Liddell non l'ha mai assalita e anzi ha scritto un certo libro intitolato 'Alice nel Paese delle Meraviglie' e che poi in seguito gliene ha fatto dono, è stato mai accusato dalla gente di essere un malato che prova sentimenti impuri e di violentare bambine?
Perchè reputi l'atto di amare qualcuno che vada contro le tue convinzioni sbagliato? Perchè amare qualcuno deve essere considerato un crimine?
Allora a me pare che ti stai allargando un pò troppo nella discussione, dicendo cose che secondo me non pensi ( "Ha forse limitato in qualche modo la sua vita quotidiana?" Ah, dici di no? pensi che la società l'accoglierà a braccia aperte? Immagino la limiterà eccome! Ma non credo sia questo il punto). In più sperando che una buona volta impari a tenere una discussione senza fare allusioni personali (leggo tutto, leggo tutto) cerchiamo di chiudere la nostra diatriba che credo stia cominciando ad annoiare.
Il romanticismo è il sale della vita e su questo non ci piove e l'amore va rispettato, sempre. Secondo me questo non si crea a comando ma ci vogliono dei presupposti che sono soggettivi: quelli di koi kaze a te piacciono a me no. Ci sono altre storie con altri presupposti che a me sono piaciuti e ad altri no. E' normale.
Il moralismo nasce nel momento in cui al dire "non mi piace" si associano le parole "censura" e "impediamone la visione". Se qualcuno facesse qualcosa del genere con questo titolo o con il più brutto in circolazione troverebbe in me il più fiero oppositore.
Se devo dare un giudizio ad un anime realista (non una favola) io cerco di immaginarmelo nella vita reale; e se lo faccio vedo una bambina in carne ed ossa. E se dimentichiamo che sono disegni e immaginassimo che fosse cronaca (e lo sarebbe perchè attualmente è un reato, amore o non amore) verrebbe da storcere il naso a parecchi. Non si può semplicemente favoleggiare "io posso amare chi mi pare". Io sono favorevole a qualsiasi forma d'amore (anche la più estrema) a patto che si rispettino 2 condizioni: che entrambi i partner siano d'accordo e che non sia contro la legge. Se ritieni sbagliata la legge cambiamola. Per me (amore o non amore) non è sbagliata. Per te si?
Qualunque sia la tua risposta ti saluto e la finisco qui. Da utente un pò più esperto (almeno questo me lo concederai) ti raccomando di essere meno aggressivo nei tuoi commenti: io sono sempre pacato e vabbè. In fondo qui parliamo di anime, vogliamo distenderci e non litigare pure su questo.
Metal: se leggi sopra vedi che su questo punto la penso come te. In più nella mia recensione di SAO, infatti lo dico che la seconda parte (per me) fa schifo. Ma usando in prestito la teoria di stay anche quello va bene perchè ognuno può amare chi vuole.
Non è colpa mia se non conosci il termine amore platonico.....comunque tu stai ancora a parlare di legge quando non è li' che voglio andare a parare, io stò parlando di amore libero, tu mi dici che è immorale e mi metti in mezzo la legge pur di mostrarmi che ho torto, ora se vuoi ne parliamo in scheda ma non credo che nelle norme giuridiche ci sia qualcosa che vieta a qualcuno di amare chi vuole a meno che non danneggi mentalmente e/o fisicamente una persona.
Quanto alla legge la cito perchè essa rappresenta ciò che un popolo ritiene giusto o sbagliato. Nel nostro caso è reato perchè danneggia mentalmente e/o fisicamente una persona in quanto minorenne e in quanto sua sorella.
Ora l'obiezione giusta era: com'è che in Maison Ikkoku nessuno si è accorto che Kyoko da liceale sposava il suo più vecchio professore? Io per primo elogio questo anime. E in Italia ci sono molte coppie con una certa differenza d'età. Il fatto è che è proprio il binomio sorella/minorenne che rende il tutto irrealistico, ed il modo in cui viene raccontato lo rende fastidioso (non ricordo ogni piccolo particolare dato che è passato un pò di tempo e se sbaglio correggimi pure; ma mi pare facesse qualcosa di perverso con la sua biancheria, fa strani pensieri mentre lei si taglia le unghie ecc.) almeno ai miei occhi.
Quanto al fatto che sia giusto o sbagliato amare chi si vuole, la cosa non ha senso perchè l'amore nasce indipendentemente dalla nostra volontà. Per cui dico che va sempre portato rispetto anche agli amori più "imbarazzanti". Però fare sempre e costantemente il figlio dei fiori non è una soluzione: non si possono condividere messaggi simili.
Ciao e a presto
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