Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi ci dedichiamo ad anime del 2013, con Kotoura-san, Karneval e Oreimo 2.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi ci dedichiamo ad anime del 2013, con Kotoura-san, Karneval e Oreimo 2.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Kotoura-san
5.0/10
"Kotoura-san" è un anime di dodici episodi, prodotto dalla AIC Classic nel 2013 e tratto dall'omonimo manga 4-koma della mangaka Enokizu.
Raramente sono stata delusa dalla visione di un anime quanto lo sono stata da quella di "Kotoura-san". Infatti, se dovessi trovare una parola per descrivere appieno ciò che ho provato mentre guardavo gli episodi, oltre a "disinteresse", sceglierei sicuramente "delusione". Il perché è presto detto.
Avete presente quando si dice "un anime/manga, quando è bello, lo si sente a pelle", "lo si vede dal primo capitolo", "una storia che ha quest'inizio non può che migliorare"? Sono frasi che molti si rifiutano di dire, in concomitanza con il luogo comune "mai giudicare un libro dalla copertina"; eppure, quando si trovano di fronte ad un inizio così stupefacente da lasciare a bocca aperta, non possono fare a meno di pronunciarle. Perché quando una storia ingrana così bene da appiccicare lo spettatore allo schermo, egli si rifiuta categoricamente di credere che possa peggiorare. Dopotutto, se una mente (o più menti, se si parla di anime) è stata in grado di ideare un primo episodio di tal livello, certamente non potrà esimersi dal crearne altri di livello uguale, se non addirittura superiore.
In molti casi così non è. Kotoura-san non è certamente il primo titolo nella storia degli anime a deludere gli spettatori, ma è il primo ad aver deluso me, e proprio per il motivo sopra citato: nonostante un primo episodio da brivido, perfetto da ogni punto di vista (eccetto quello grafico, ma ne parlerò in seguito), il resto dell'anime si è rivelata una storia clamorosamente banale.
Partiamo quindi dalla trama. Kotoura ha manifestato fin dalla nascita un potere per nulla comune agli esseri umani: quello di poter leggere i pensieri delle persone che la circondano. Questa maledizione l'allontana dai suoi cari: causa la rottura tra i genitori e suscita l'odio più nero da parte della madre. Kotoura viene lasciata sola, godendo delle uniche attenzioni del nonno, che però non possono proteggerla dall'emarginazione a scuola o dalle maldicenze che girano su di lei. Tuttavia, quando ormai ogni speranza di ricevere affetto sembra essere svanita nel buio della disperazione, Kotoura incontra colui che la salva dall'abisso in cui stava precipitando: Manabe. Il ragazzo non trova per nulla inquietante il suo potere, al contrario di quanto pensa il resto della scuola: al contrario, lo affascina terribilmente, al punto dal farlo diventare amico e innamorato di Kotoura. Grazie a lui, la ragazza troverà nuovi amici e potrà finalmente godere della vita scolastica che a lungo le era stata vietata.
Come detto prima, l'incipit della storia non sembra per nulla male: anche se il tema può sembrare un po' banale, il primo episodio è in grado di evocare perfettamente, in appena venti minuti, il dramma dell'emarginazione che un potere speciale può portare e, negli ultimi secondi, la luce di speranza che incarna Manabe. Ve lo assicuro: la puntata iniziale introduce una storia che appare essere una delle più promettenti degli ultimi anni. L'introspezione psicologica è notevolissima, le musiche e la regia s'intrecciano in animazioni davvero d'alto livello.
Peccato che, mi ripeto, quanto segue nella serie non somiglia minimamente alla storia introdotta coll'episodio iniziale. Presto, infatti, la trama si ridurrà, dopo un secondo e un terzo episodio interessanti, anche se mai quanto il primo, ad una insulsa e banalissima commedia scolastica. La caratterizzazione che prima aveva reso Kotoura un personaggio così interessante e pieno di potenzialità, pare essersi completamente persa, e viene sostituita dalla piatta, noiosa e irritante immagine della tipica ragazzina timida e priva di spina dorsale; quanto al resto della trama, va a farsi friggere nel momento in cui figura l'episodio delle vacanze estive che mi ha tanto ricordato K-On! quanto a insulsaggine (ma lì almeno c'era la "scusa" del moe, qui vengono riportate scenette clichè senza fine alcuno).
Conclusione? L'anime si trasforma in un vero e proprio disastro. Episodi autoconclusivi volti a esprimere la gioia della vita scolastica di Kotoura (o almeno, questo è stato il movente che ho tentato di attribuirgli) e un arco narrativo finale noioso e dall'esito scontato.
La trama rimane comunque l'unica parte del prodotto che va regredendo. Per il resto, la buona qualità in regia, animazione e musiche rimane invariata (anche se indubbiamente le ho apprezzate di più nei primi episodi, essendo associate a una storia coinvolgente). Anche il livello di grafica rimane invariato: al contrario della regia, però, esso parte da una base pessima.
E' indubbio che la grafica dell'anime sia tratta dal manga, e che quindi la causa dei brutti disegni sia riconducibile allo stile che la mangaka usa nell'opera originale; questa non è, però, una buona scusante. I tratti somatici sono praticamente inesistenti, il chara-design è pari a zero: a parte il cambiamento di pettinature e di fisico, non c'è un minimo studio della figura. I disegni, semplicisti, sembrano fatti per raggiungere il minimo dell'accettabile, e non per creare un anime di buona fattura. Unica cosa buona che risulta sono gli sfondi, molto particolareggiati e in totale contrasto con quell'accozzaglia di righe e colori che paiono essere i personaggi.
Capisco che forse il budget di questo anime non è lo stesso di uno dei prodotti della KyoAni, ma non posso perdonare queste mancanze.
Per concludere: "Kotoura-san" è un anime che parte con un inizio promettente, ma che subisce un'inarrestabile regressione di trama sin dalla prima puntata; e per un anime che, dato il suo livello grafico, punta tutto sulla trama, rendere la storia pura commedia scolastica senza fine alcuno, risulta certamente una scelta sbagliata, almeno secondo i miei (criticabili, se volete) canoni di valutazione.
Se lo consiglio? Di sicuro, data la mia delusione per il prodotto, non lo consiglio a chi, come me, si aspetta qualcosa di più coinvolgente della solita solfa di lei-che-viene-salvata-da-lui-e-grazie-a-lui-riesce-ad-amare-il-mondo, concimata da episodi tanto inutili quanto insignificanti; ma se qualcuno ha voglia di un anime molto leggero per passare il tempo, Kotoura-san è senz'altro una serie che risponde alle vostre aspettative.
Raramente sono stata delusa dalla visione di un anime quanto lo sono stata da quella di "Kotoura-san". Infatti, se dovessi trovare una parola per descrivere appieno ciò che ho provato mentre guardavo gli episodi, oltre a "disinteresse", sceglierei sicuramente "delusione". Il perché è presto detto.
Avete presente quando si dice "un anime/manga, quando è bello, lo si sente a pelle", "lo si vede dal primo capitolo", "una storia che ha quest'inizio non può che migliorare"? Sono frasi che molti si rifiutano di dire, in concomitanza con il luogo comune "mai giudicare un libro dalla copertina"; eppure, quando si trovano di fronte ad un inizio così stupefacente da lasciare a bocca aperta, non possono fare a meno di pronunciarle. Perché quando una storia ingrana così bene da appiccicare lo spettatore allo schermo, egli si rifiuta categoricamente di credere che possa peggiorare. Dopotutto, se una mente (o più menti, se si parla di anime) è stata in grado di ideare un primo episodio di tal livello, certamente non potrà esimersi dal crearne altri di livello uguale, se non addirittura superiore.
In molti casi così non è. Kotoura-san non è certamente il primo titolo nella storia degli anime a deludere gli spettatori, ma è il primo ad aver deluso me, e proprio per il motivo sopra citato: nonostante un primo episodio da brivido, perfetto da ogni punto di vista (eccetto quello grafico, ma ne parlerò in seguito), il resto dell'anime si è rivelata una storia clamorosamente banale.
Partiamo quindi dalla trama. Kotoura ha manifestato fin dalla nascita un potere per nulla comune agli esseri umani: quello di poter leggere i pensieri delle persone che la circondano. Questa maledizione l'allontana dai suoi cari: causa la rottura tra i genitori e suscita l'odio più nero da parte della madre. Kotoura viene lasciata sola, godendo delle uniche attenzioni del nonno, che però non possono proteggerla dall'emarginazione a scuola o dalle maldicenze che girano su di lei. Tuttavia, quando ormai ogni speranza di ricevere affetto sembra essere svanita nel buio della disperazione, Kotoura incontra colui che la salva dall'abisso in cui stava precipitando: Manabe. Il ragazzo non trova per nulla inquietante il suo potere, al contrario di quanto pensa il resto della scuola: al contrario, lo affascina terribilmente, al punto dal farlo diventare amico e innamorato di Kotoura. Grazie a lui, la ragazza troverà nuovi amici e potrà finalmente godere della vita scolastica che a lungo le era stata vietata.
Come detto prima, l'incipit della storia non sembra per nulla male: anche se il tema può sembrare un po' banale, il primo episodio è in grado di evocare perfettamente, in appena venti minuti, il dramma dell'emarginazione che un potere speciale può portare e, negli ultimi secondi, la luce di speranza che incarna Manabe. Ve lo assicuro: la puntata iniziale introduce una storia che appare essere una delle più promettenti degli ultimi anni. L'introspezione psicologica è notevolissima, le musiche e la regia s'intrecciano in animazioni davvero d'alto livello.
Peccato che, mi ripeto, quanto segue nella serie non somiglia minimamente alla storia introdotta coll'episodio iniziale. Presto, infatti, la trama si ridurrà, dopo un secondo e un terzo episodio interessanti, anche se mai quanto il primo, ad una insulsa e banalissima commedia scolastica. La caratterizzazione che prima aveva reso Kotoura un personaggio così interessante e pieno di potenzialità, pare essersi completamente persa, e viene sostituita dalla piatta, noiosa e irritante immagine della tipica ragazzina timida e priva di spina dorsale; quanto al resto della trama, va a farsi friggere nel momento in cui figura l'episodio delle vacanze estive che mi ha tanto ricordato K-On! quanto a insulsaggine (ma lì almeno c'era la "scusa" del moe, qui vengono riportate scenette clichè senza fine alcuno).
Conclusione? L'anime si trasforma in un vero e proprio disastro. Episodi autoconclusivi volti a esprimere la gioia della vita scolastica di Kotoura (o almeno, questo è stato il movente che ho tentato di attribuirgli) e un arco narrativo finale noioso e dall'esito scontato.
La trama rimane comunque l'unica parte del prodotto che va regredendo. Per il resto, la buona qualità in regia, animazione e musiche rimane invariata (anche se indubbiamente le ho apprezzate di più nei primi episodi, essendo associate a una storia coinvolgente). Anche il livello di grafica rimane invariato: al contrario della regia, però, esso parte da una base pessima.
E' indubbio che la grafica dell'anime sia tratta dal manga, e che quindi la causa dei brutti disegni sia riconducibile allo stile che la mangaka usa nell'opera originale; questa non è, però, una buona scusante. I tratti somatici sono praticamente inesistenti, il chara-design è pari a zero: a parte il cambiamento di pettinature e di fisico, non c'è un minimo studio della figura. I disegni, semplicisti, sembrano fatti per raggiungere il minimo dell'accettabile, e non per creare un anime di buona fattura. Unica cosa buona che risulta sono gli sfondi, molto particolareggiati e in totale contrasto con quell'accozzaglia di righe e colori che paiono essere i personaggi.
Capisco che forse il budget di questo anime non è lo stesso di uno dei prodotti della KyoAni, ma non posso perdonare queste mancanze.
Per concludere: "Kotoura-san" è un anime che parte con un inizio promettente, ma che subisce un'inarrestabile regressione di trama sin dalla prima puntata; e per un anime che, dato il suo livello grafico, punta tutto sulla trama, rendere la storia pura commedia scolastica senza fine alcuno, risulta certamente una scelta sbagliata, almeno secondo i miei (criticabili, se volete) canoni di valutazione.
Se lo consiglio? Di sicuro, data la mia delusione per il prodotto, non lo consiglio a chi, come me, si aspetta qualcosa di più coinvolgente della solita solfa di lei-che-viene-salvata-da-lui-e-grazie-a-lui-riesce-ad-amare-il-mondo, concimata da episodi tanto inutili quanto insignificanti; ma se qualcuno ha voglia di un anime molto leggero per passare il tempo, Kotoura-san è senz'altro una serie che risponde alle vostre aspettative.
Karneval
8.0/10
Durante il suo vagare alla ricerca di una persona a lui cara, il piccolo Nai si caccia in guai seri e viene fortuitamente salvato da Gareki, un ragazzo che vive di espedienti non troppo ortodossi. La persona che Nai cerca con ardore è Karoku, colui con cui ha vissuto fino a quando questi non è scomparso nel nulla lasciando dietro di sé una scia di sangue e uno strano braccialetto che si scoprirà essere un oggetto identificativo del Circo, la più grande organizzazione di difesa nazionale. Una volta scovati i due ragazzi, il Circo decide di prenderli con sé per scoprirne di più su Nai, Karoku e il bracciale, e al contempo, Gareki decide di restare vicino al piccolo Nai pensando di poterne trarre profitto. Nai e Gareki si ritrovano quindi coinvolti in prima persona in quella che è la realtà del Circo, ovvero la caccia ai Varuga, creature nate a causa di alcuni esperimenti ad opera di un gruppo denominato Kafka. Quello che la serie anime di "Karneval" ci mostra è sì la battaglia contro il Kafka ma anche la storia di due ragazzi in cerca del loro posto nel mondo.
Tratto dal manga omonimo di Touya Mikanagi che allo stato attuale conta undici volumi, nei suoi tredici episodi, l'anime di "Karneval" copre i primi sei volumi del manga (e una minima parte del settimo), mantenendo una sceneggiatura in tutto e per tutto fedele a quella della controparte cartacea, terminando quindi senza un vero finale e lasciando aperta la possibilità di una seconda serie.
La prima cosa che ho notato in riferimento a questa serie è la somiglianza, per genere e target, con un anime della scorsa stagione, ossia "Hakkenden - Touhou hakken ibun"; entrambe le serie nascono da manga scritti da donne per un pubblico femminile, entrambe di genere fantasy/avventura/azione, e accomunate da un similare tipo di narrazione e sviluppo di trama e personaggi.
Come già successo per "Hakkenden - Touhou hakken ibun", anche in "Karneval" l'elemento action non è portato in primo piano, al contrario, la serie fa uso di una narrazione che tende a sviluppare i personaggi, le loro relazioni e la trama stessa, non tramite l'azione e i combattimenti ma grazie a episodi di semplice slice of life. A causa di ciò, è facile classificare come filler un determinato episodio in cui l'azione stenta a decollare, ma guardando lo stesso da una prospettiva diversa, è possibile comprendere come esso sia servito a scoprire un nuovo frammento della caratterizzazione dei protagonisti.
"Karneval" presenta un cast di personaggi abbastanza vasto e vario, concentrandosi soprattutto sul trio indiscusso dei protagonisti (Yogi, Nai e Gareki), ma senza tralasciare minimamente tutti coloro che gli ruotano attorno, delineando così dei personaggi non sempre originalissimi ma sicuramente ricchi di sorprese. Nonostante la sua vena non troppo spedita, la storia non è esente da colpi di scena e quando sembra di aver inquadrato un determinato personaggio, egli mostrerà qualche inaspettato lato della sua personalità, evitando così di ottenere una caratterizzazione piatta o troppo stereotipata.
I tredici episodi di "Karneval" sviluppano in forma embrionale quello che è il filo conduttore della serie, il leitmotiv delle azioni dei protagonisti: la ricerca di un posto in cui stare, in cui poter essere accettati dalle persone che si amano e il forte desiderio di contraccambiare il loro amore e la loro generosità. Il Circo e i suoi componenti possono essere visti come una grande famiglia di cui Gareki e Nai si trovano improvvisamente a far parte, con tutto il carico di sentimenti e sensazioni che ciò comporta. Lasciando da parte Nai che è come un bambino appena nato che scopre un mondo e dei sentimenti del tutto nuovi, Gareki è il personaggio che più soffre e si tormenta per la situazione: lui che un passato ce l'ha, che ha degli affetti cui ha dovuto rinunciare, non riesce ad accettare l'idea di essere preso sotto l'ala protettiva di altre persone senza poter ricambiare in maniera adeguata. E così, il suo carattere da tsundere dall'animo nobile, gli impone di nascondere nel cuore la gratitudine per i suoi nuovi amici ma gli fornisce allo stesso tempo la forza e la determinazione necessarie per guadagnare il loro rispetto e contraccambiare il loro affetto. Gareki non è il mio personaggio preferito, ma adoro la sua figura di ragazzo coraggioso, umile e desideroso di mettersi in gioco per guadagnare la stima e il bene altrui.
Nota di merito ai personaggi femminili, pochissimi ma buonissimi: Tsukumo ma soprattutto Eva, sono ragazze forti, decise e combattive, dovrebbero essercene di più di donne come loro nel mondo degli anime.
La serie purtroppo, termina proprio nel momento in cui le situazioni e i pensieri di cui sopra trovano sbocco e modo di concretizzarsi, lasciando in sospeso praticamente tutte le questioni aperte fino a questo momento.
Caratterizzazione dei personaggi a parte, "Karneval" presenta una trama non troppo originale ma che si lascia apprezzare in virtù dei suoi personaggi, di alcune trovate particolari e dell'aura di mistero che permea ogni situazione. Come succede spesso nei fantasy moderni, lo spazio-tempo in cui i nostri personaggi si muovono mixa un futuro non troppo lontano e alcuni elementi tipicamente retrò, sullo sfondo di ambientazioni che passano da luminose e ridenti città, a foreste incantate in cui dominano gli animali e le piante, arrivando fino a piccoli borghi poveri e oscuri. Quello che ci viene mostrato è quindi un mondo dalle molte sfaccettature, abitato da una flora e da una fauna piuttosto varia.
A livello tecnico "Karneval" è un anime molto buono, che mantiene ottimi livelli di chara e animazioni per quasi tutta la sua durata, subendo appena un paio di passi falsi. Il tratto bello e delicato di Touya Mikanagi è reso bene, ma non abbastanza da cogliere la bellezza dei personaggi e la morbidezza dei loro corpi, che risultano in qualche modo "plasticosi" e rigidi. I colori sgargianti la fanno da padrone in "Karneval", non per niente i membri del Circo vestono in modo bizzarro e colorato, coerentemente con il nome della loro organizzazione. La colonna sonora è di buon livello con musiche sempre azzeccate. La sigla iniziale "Henai no Rondo", cantata dai Granrodeo, e quella finale "Reason", cantata dal duo KamiYu (composto dai doppiatori Hiroshi Kamiya e Miyu Irino), sono potenti, briose e orecchiabilissime, con testi che ben si sposano con la storia. Per il doppiaggio è stato riunito un cast di ottimo livello (lo stesso già utilizzato per i drama cd) che vede Hiroshi Kamiya, Hiro Shimono e Mamoru Miyano prestare la voce al trio Gareki-Nai-Yogi, senza dimenticare, tra i tanti, i bravissimi Daisuke Ono, Yuuichi Nakamura, e l'adorabile Aya Endo che presta la voce alla dolce Tsukumo.
"Karneval" è un anime che, dal mio punto di vista, non ha difetti evidenti, ma come detto in altra sede per "Hakkenden - Touhou hakken ibun", è una serie cui bisogna sapersi approcciare, cercando di entrare nel meccanismo della narrazione e dello sviluppo dell'intreccio senza desiderare di trovarvi qualcosa che è in parte estraneo alla sua stessa natura. Pretendere che i tredici episodi di "Karneval" si muovano continuamente sul filo dell'azione e dei combattimenti significa non averne compreso le basi, che in sostanza, sono più quelle di una storia sentimentale (nel senso più ampio del termine) che non quelle di una storia d'azione. Consigliato quindi a chi ama le storie focalizzate principalmente sui sentimenti, sulle sensazioni e sui rapporti umani che legano i personaggi. Se siete allergici ai bishounen dalle capigliature improbabili e cercate una storia che sia azione allo stato puro, guardate altrove, l'offerta è ampia. Personalmente mi ritengo molto soddisfatta e spero con tutto il cuore che arrivi una seconda stagione.
Tratto dal manga omonimo di Touya Mikanagi che allo stato attuale conta undici volumi, nei suoi tredici episodi, l'anime di "Karneval" copre i primi sei volumi del manga (e una minima parte del settimo), mantenendo una sceneggiatura in tutto e per tutto fedele a quella della controparte cartacea, terminando quindi senza un vero finale e lasciando aperta la possibilità di una seconda serie.
La prima cosa che ho notato in riferimento a questa serie è la somiglianza, per genere e target, con un anime della scorsa stagione, ossia "Hakkenden - Touhou hakken ibun"; entrambe le serie nascono da manga scritti da donne per un pubblico femminile, entrambe di genere fantasy/avventura/azione, e accomunate da un similare tipo di narrazione e sviluppo di trama e personaggi.
Come già successo per "Hakkenden - Touhou hakken ibun", anche in "Karneval" l'elemento action non è portato in primo piano, al contrario, la serie fa uso di una narrazione che tende a sviluppare i personaggi, le loro relazioni e la trama stessa, non tramite l'azione e i combattimenti ma grazie a episodi di semplice slice of life. A causa di ciò, è facile classificare come filler un determinato episodio in cui l'azione stenta a decollare, ma guardando lo stesso da una prospettiva diversa, è possibile comprendere come esso sia servito a scoprire un nuovo frammento della caratterizzazione dei protagonisti.
"Karneval" presenta un cast di personaggi abbastanza vasto e vario, concentrandosi soprattutto sul trio indiscusso dei protagonisti (Yogi, Nai e Gareki), ma senza tralasciare minimamente tutti coloro che gli ruotano attorno, delineando così dei personaggi non sempre originalissimi ma sicuramente ricchi di sorprese. Nonostante la sua vena non troppo spedita, la storia non è esente da colpi di scena e quando sembra di aver inquadrato un determinato personaggio, egli mostrerà qualche inaspettato lato della sua personalità, evitando così di ottenere una caratterizzazione piatta o troppo stereotipata.
I tredici episodi di "Karneval" sviluppano in forma embrionale quello che è il filo conduttore della serie, il leitmotiv delle azioni dei protagonisti: la ricerca di un posto in cui stare, in cui poter essere accettati dalle persone che si amano e il forte desiderio di contraccambiare il loro amore e la loro generosità. Il Circo e i suoi componenti possono essere visti come una grande famiglia di cui Gareki e Nai si trovano improvvisamente a far parte, con tutto il carico di sentimenti e sensazioni che ciò comporta. Lasciando da parte Nai che è come un bambino appena nato che scopre un mondo e dei sentimenti del tutto nuovi, Gareki è il personaggio che più soffre e si tormenta per la situazione: lui che un passato ce l'ha, che ha degli affetti cui ha dovuto rinunciare, non riesce ad accettare l'idea di essere preso sotto l'ala protettiva di altre persone senza poter ricambiare in maniera adeguata. E così, il suo carattere da tsundere dall'animo nobile, gli impone di nascondere nel cuore la gratitudine per i suoi nuovi amici ma gli fornisce allo stesso tempo la forza e la determinazione necessarie per guadagnare il loro rispetto e contraccambiare il loro affetto. Gareki non è il mio personaggio preferito, ma adoro la sua figura di ragazzo coraggioso, umile e desideroso di mettersi in gioco per guadagnare la stima e il bene altrui.
Nota di merito ai personaggi femminili, pochissimi ma buonissimi: Tsukumo ma soprattutto Eva, sono ragazze forti, decise e combattive, dovrebbero essercene di più di donne come loro nel mondo degli anime.
La serie purtroppo, termina proprio nel momento in cui le situazioni e i pensieri di cui sopra trovano sbocco e modo di concretizzarsi, lasciando in sospeso praticamente tutte le questioni aperte fino a questo momento.
Caratterizzazione dei personaggi a parte, "Karneval" presenta una trama non troppo originale ma che si lascia apprezzare in virtù dei suoi personaggi, di alcune trovate particolari e dell'aura di mistero che permea ogni situazione. Come succede spesso nei fantasy moderni, lo spazio-tempo in cui i nostri personaggi si muovono mixa un futuro non troppo lontano e alcuni elementi tipicamente retrò, sullo sfondo di ambientazioni che passano da luminose e ridenti città, a foreste incantate in cui dominano gli animali e le piante, arrivando fino a piccoli borghi poveri e oscuri. Quello che ci viene mostrato è quindi un mondo dalle molte sfaccettature, abitato da una flora e da una fauna piuttosto varia.
A livello tecnico "Karneval" è un anime molto buono, che mantiene ottimi livelli di chara e animazioni per quasi tutta la sua durata, subendo appena un paio di passi falsi. Il tratto bello e delicato di Touya Mikanagi è reso bene, ma non abbastanza da cogliere la bellezza dei personaggi e la morbidezza dei loro corpi, che risultano in qualche modo "plasticosi" e rigidi. I colori sgargianti la fanno da padrone in "Karneval", non per niente i membri del Circo vestono in modo bizzarro e colorato, coerentemente con il nome della loro organizzazione. La colonna sonora è di buon livello con musiche sempre azzeccate. La sigla iniziale "Henai no Rondo", cantata dai Granrodeo, e quella finale "Reason", cantata dal duo KamiYu (composto dai doppiatori Hiroshi Kamiya e Miyu Irino), sono potenti, briose e orecchiabilissime, con testi che ben si sposano con la storia. Per il doppiaggio è stato riunito un cast di ottimo livello (lo stesso già utilizzato per i drama cd) che vede Hiroshi Kamiya, Hiro Shimono e Mamoru Miyano prestare la voce al trio Gareki-Nai-Yogi, senza dimenticare, tra i tanti, i bravissimi Daisuke Ono, Yuuichi Nakamura, e l'adorabile Aya Endo che presta la voce alla dolce Tsukumo.
"Karneval" è un anime che, dal mio punto di vista, non ha difetti evidenti, ma come detto in altra sede per "Hakkenden - Touhou hakken ibun", è una serie cui bisogna sapersi approcciare, cercando di entrare nel meccanismo della narrazione e dello sviluppo dell'intreccio senza desiderare di trovarvi qualcosa che è in parte estraneo alla sua stessa natura. Pretendere che i tredici episodi di "Karneval" si muovano continuamente sul filo dell'azione e dei combattimenti significa non averne compreso le basi, che in sostanza, sono più quelle di una storia sentimentale (nel senso più ampio del termine) che non quelle di una storia d'azione. Consigliato quindi a chi ama le storie focalizzate principalmente sui sentimenti, sulle sensazioni e sui rapporti umani che legano i personaggi. Se siete allergici ai bishounen dalle capigliature improbabili e cercate una storia che sia azione allo stato puro, guardate altrove, l'offerta è ampia. Personalmente mi ritengo molto soddisfatta e spero con tutto il cuore che arrivi una seconda stagione.
La seconda serie di Oreimo è un passo indietro rispetto alla prima. L'Oreimo originale era interpretabile come una simpatica e apprezzabile presa in giro del mondo otaku, focalizzata più sulla stramberia dei personaggi che sugli aspetti sentimentali. La seconda serie invece è un classico harem, genere inflazionatissimo e che tendo ad evitare come la peste. In questa seconda serie gli aspetti otaku rimangono sullo sfondo, sono del tutto ininfluenti e non vengono sviluppati in nessun modo rispetto a quanto fatto in precedenza. Un buon numero di puntate si possono classificare come filler, nel senso che sono puntate autoconclusive e inutili, di cui non si capisce bene il senso. Anzi, si ha la forte impressione che gli autori tirino a campare e che non sappiano dove vogliono andare a parare. Alcune buone idee della prima serie (per esempio l'aspettativa su come sarà Saori senza occhiali) vengono sprecate: Saori senza occhiali è gnocca come mi aspettavo ma il suo background si è rivelato ben poco credibile e interessate, la puntata a lei dedicata è stata una delusione: della serie, come rovinare un personaggio potenzialmente interessante.
Su tredici episodi ne salvo solo 3: gli episodi 7 e 8, centrati sul personaggio di Kuroneko, e l'episodio 13, in cui finalmente viene spiegata con calma e per bene l'infanzia di Kyosuke e Kirino, il motivo per cui è diventata una syscon e come ha iniziato a giocare agli eroge. Tutti gli altri episodi sono ai limiti della sufficienza. Viene dedicato qualche spazio a Meruru, ma non abbastanza, e nessuno spazio a Maschera: è un peccato, ma purtroppo il nuovo corso ha eliminato lo spazio otaku (viene completamente ignorato anche il club scolastico di Kyosuke e Kuroneko) per dedicarsi agli aspetti sentimentali che ben presto diventano poco credibili. Unica eccezione la love story con Kuroneko, sviluppata ottimamente nelle puntate 7 e 8, che però viene artificiosamente interrotta per dare spazio alle altre ragazze e trasformare Oreimo a tutti i costi in un harem. Scelta sbagliatissima. Si salvano come sempre i colori, le musiche e il chara design: le doppiatrici poi sono davvero eccezionali, specialmente quelle di Manami e Meruru, ma in generale sono tutte sono bravissime.
Concludo segnalando che anche stavolta è stata ripetuta la bieca mossa commerciale dell'anno scorso: il vero finale della serie verrà rilasciato sotto forma di OAV, per obbligare i fan giapponesi a sborsare denaro. Noi italiani lo vedremo gratis con i fansub, ma è pur sempre una truffa: vedersi 13 puntate per scoprire che la serie non è finita dà comunque fastidio.
EDIT: in realtà il finale è stato rilasciato in streaming e alla luce delle ultime tre puntate, che ho appena visionato, devo rivedere il mio giudizio su tutta la serie. Sono puntate semplicemente indifendibili che distruggono tutto quel poco di buono che era si poteva trovare nelle puntate precedenti. Specialmente i minuti finali dell'ultima puntata, che un po' mi aspettavo. Come prendere in giro lo spettatore quando non si sa più come mandare avanti la baracca.
Su tredici episodi ne salvo solo 3: gli episodi 7 e 8, centrati sul personaggio di Kuroneko, e l'episodio 13, in cui finalmente viene spiegata con calma e per bene l'infanzia di Kyosuke e Kirino, il motivo per cui è diventata una syscon e come ha iniziato a giocare agli eroge. Tutti gli altri episodi sono ai limiti della sufficienza. Viene dedicato qualche spazio a Meruru, ma non abbastanza, e nessuno spazio a Maschera: è un peccato, ma purtroppo il nuovo corso ha eliminato lo spazio otaku (viene completamente ignorato anche il club scolastico di Kyosuke e Kuroneko) per dedicarsi agli aspetti sentimentali che ben presto diventano poco credibili. Unica eccezione la love story con Kuroneko, sviluppata ottimamente nelle puntate 7 e 8, che però viene artificiosamente interrotta per dare spazio alle altre ragazze e trasformare Oreimo a tutti i costi in un harem. Scelta sbagliatissima. Si salvano come sempre i colori, le musiche e il chara design: le doppiatrici poi sono davvero eccezionali, specialmente quelle di Manami e Meruru, ma in generale sono tutte sono bravissime.
Concludo segnalando che anche stavolta è stata ripetuta la bieca mossa commerciale dell'anno scorso: il vero finale della serie verrà rilasciato sotto forma di OAV, per obbligare i fan giapponesi a sborsare denaro. Noi italiani lo vedremo gratis con i fansub, ma è pur sempre una truffa: vedersi 13 puntate per scoprire che la serie non è finita dà comunque fastidio.
EDIT: in realtà il finale è stato rilasciato in streaming e alla luce delle ultime tre puntate, che ho appena visionato, devo rivedere il mio giudizio su tutta la serie. Sono puntate semplicemente indifendibili che distruggono tutto quel poco di buono che era si poteva trovare nelle puntate precedenti. Specialmente i minuti finali dell'ultima puntata, che un po' mi aspettavo. Come prendere in giro lo spettatore quando non si sa più come mandare avanti la baracca.
A me risulta che sarà proposto in streaming in tutto il mondo, e i giapponesi potranno vederlo su niconico, sul sito ufficiale e forse in altri posti.
Dubito che lo mettano a pagamento sul sito ufficiale.
E comunque anche la prima serie di Oreimo era spudoratamente un harem, non è mai stata una presa in giro al mondo otaku, anche perché la serie non è mai stata così intelligente e fine da poterlo essere. (e inserire personaggi otaku ormai va di moda da parecchi anni, quindi non la considererei nemmeno una scelta originale)
Karneval..passo volentieri.
Di Oreimo invece ho già parlato abbastanza. In compenso, ho graziato la prima serie perchè bene o male qualche sporadica nota sul mondo Otaku la offriva, anche se in quantità molto esigua. E questa seconda serie abbandona totalmente la cultura Otaku per dedicarsi al genere Harem (che di recente ho imparato ad odiare alla follia)? Ecco come distruggere completamente le mie già flebili speranze di un miglioramento. Chiaramente darò un'occhiata alla serie, ma penso di sapere cosa mi aspetti. Povero me...
Non conosco gli altri 2 anime e non rientrano tra i miei attuali interessi, ma complimenti comunque alle scrittrici.
Per Kotoura-san, non sono per niente d'accordo, personalmente gli avrei dato un 7/8. È una serie che ho visto giusto 3 settimane fa (in contemporanea con Karneval, per giunta), e l'ho apprezzata molto: è vero che la storia (se consideriamo come paragone alle altre puntate solo e unicamente la prima) va solo in calo, ma bene o male, nel corso di tutta la serie c'è un evoluzione della protagonista, e di tutti i personaggi... esattamente l'obbiettivo che era ben evidente sin dalla prima puntata. Che poi si siano uniti anche elementi più o meno comici, secondo me, non ha fatto altro che migliorare la serie.
Mentre per Karneval sono d'accordissimo con il meritato 8: concordo con tutto quello che c'è scritto, una serie dove l'azione è messa in secondo piano dall'evoluzione interiore dei personaggi.
È buffo per certi versi notare come le due serie si somiglino molto su questo frangente. Beh, comunque dal canto mio, non posso non consigliare vivamente a tutti le due serie!
Ho appena finito di vedere Nazo No Kanojo X, e guarda caso ho pensato la stessa stessissima cosa... Credo che Kotoura-san lo eviterò volentieri.
Grazie per averci avvertito con la rece...
Stavolta ne conosco due... e mezzo!
Riguardo Kotoura san mi trovo d'accordo con Amaterasu, è stato piuttosto deludente, non mi aspettavo una semplice commedia scolastica (e le premesse infatti non la presentavano come tale) e invece è scaduto nella banalità. Peccato.
Con la seconda serie di Oreimo mi sono fermata al terzo o quarto episodio, non mi dava nessuno stimolo a proseguire, quello che mi piaceva della prima serie era soprattutto il confronto tra l'otaku Kuroneko e l'otaku Kirino, ma già dagli oav, Kuroneko mi pare sia diventata la classica ragazzina innamorata dal blush facile, quindi l'interesse è svanito (e mica potevo contare sulla simpatia di Kirino).
Karneval mi è piaciuto molto, seguo il manga e ho apprezzato la fedeltà di questo adattamento. Ovviamente, non mi trovo d'accordo con il 90% delle critiche che ho letto riguardo questa serie, troppo spesso incentrate su presunti difetti che in realtà sono parte della natura stessa dell'opera ("poca azione", "troppo sentimento", "troppo tempo perso a riflettere su questo e quello"). Ovviamente non dico che sia obbligo che piaccia a tutti, anzi, è un tipo di anime/manga che o ti piace o non ti piace, ma lamentarsi di avvenimenti/situazioni/caratterizzazioni legate alla sua stessa natura è un po' inutile (un po' come lamentarsi che negli hentai ci sono troppe scene zozze).
@ Izaya_Orihara
Scusami, come fai a parlare di puntate inutili? Sono stati presentati i personaggi, gli è stata data una caratterizzazione, sono stati introdotti gli enigmi, è stata presentata la base della storia... quali sarebbero per te le "puntate utili"? E' tratto da un manga in corso con 11 volumi all'attivo, era quantomeno ovvio che 13 episodi sarebbero stati utili solo ad introdurre la storia, volevi inizio, sviluppo e conclusione in 13 episodi? o_o
Karneval invece l'ho visto e sono d'accordissimo con tutto quello che Arashi ha scritto nella sua recensione! 8 meritato!
Mi è piaciuto molto appunto perchè è una storia dove vengono evidenziati e approfonditi i sentimenti dei personaggi senza tralasciare un po' di azione, il tutto accompagnato da un eccellente cast di doppiatori! (ci sono tre dei miei preferiti )
Questa prima serie si è fermata proprio sul più bello e non vedo l'ora che annuncino la seconda... La guarderò sicuramente
"Scusami, come fai a parlare di puntate inutili?"
Scusa, per me che non seguo il manga, non posso considerare degli episodi inutili? O almeno, non posso affermare che la maggior parte delle volte si è perso il tempo, oscurando la trama?... Karneval non è mai costante, si passa a puntate piene di azione (e trama, per non confonderci) a puntate col nulla. Ti faccio un esempio, spiegami il senso dell'episodio 11, dove si è perso il tempo a giocare con Nyanperona e con un nuovo personaggio a -2 dal finale, dopo un episodio 10 pieno di azione, mistero e trama! Che poi, non capisco l'utilità di Nyanperona, per questo molte volte si è perso il tempo. Sembra che l'autore non abbia idee e va avanti a cazzate! E poi, se sono queste le puntate con sviluppo psicologico e presentazione dei personaggi, ahimè, che schifo! La storia di Karneval, secondo il mio parere, poteva svilupparsi già in 13 episodi... e invece... si perde tempo, punto.
Allora, innanzitutto ti spiego una cosa che evidentemente non sai, perché come hai più volte dichiarato non sei un lettore di manga quindi presumo che tu non conosca i meccanismi che stanno alla base della narrazione di un josei o di uno shojo (di un manga al femminile in pratica). Ora sto parlando di manga perché l'anime di Karneval è identico al manga, quindi il tipo di narrazione è identico e posso fare il paragone: i manga per ragazze, seppur di genere azione o avventura, non si basano mai totalmente su essi, perché qualunque sia il genere o i temi affrontati, il sentimento (non solo amoroso) sarà sempre e comunque portato in primo piano. Quelle che tu consideri puntate o situazioni inutili, non lo sono, perché è normale che una storia rivolta al pubblico femminile si perda in elucubrazioni e in trip mentali dei personaggi, è la sua natura! L'azione viene dopo, quello che conta è esprimere il personaggio nei suoi pensieri, non vederlo che si prende a mazzate con altri!
Ti riferisci all'episodio di Yanari? Quindi quell'episodio era inutile? In quell'episodio succede più di un fatto importante:
ATTENZIONE SPOILER
Intanto, Nai fa amicizia con la prima persona fuori dal Circo, il che dimostra che ha appena iniziato a comprendere il concetto di "amicizia" ed è riuscito a relazionarsi con un estraneo (cosa che non era capace di fare visto il modo in cui ha vissuto fino a prima di incontrare Gareki). in secondo luogo, esce fuori il discorso dei "bambini della seconda nave", che evidentemente a te non ha detto niente, ma se avessi guardato la serie con meno superficialità avresti capito che c'è un collegamento con qualcosa che verrà spiegato in futuro, sul perché e sul per come i membri del Circo si trovino li, da dove provengano ecc (e questo non lo dico perché seguo il manga, non è ancora stato spiegato ma è ovvio che ci sia qualcosa sotto, è semplice intuizione). Questa è stata anche l'occasione per far sì che Hirato invitasse Gareki ad unirsi a loro. Per finire, in quella puntata, si scopre dove sia Karoku, ti pare poco? Secondo te come doveva succedere, che mentre qualcuno prendeva a mazzate qualcun altro spuntava fuori un tizio dal nulla che diceva "oh, io so dov'è Karoku, segnati l'indirizzo!".
FINE SPOILER
Non capisci l'utilità di Nyanperona? Nyanperona non ha un'utilità concreta, è un personaggio mascotte a cui i bambini sono molto affezionati e che Yogi ama interpretare perché ama vedere i bambini felici, e anche questo lato del suo carattere ha un senso, perché c'entra con la sua storia, con cose che saranno mostrate in seguito (anche questo non lo so ma lo intuisco), ma tu non dai neanche il beneficio del dubbio che possa esserci dell'altro, perché per te vale solo quello che ti spiattella davanti agli occhi! Comunque a questo proposito ti rimando alla bella recensione di LaMelina che in tal senso ha espresso molto bene il concetto!
La storia poteva svilupparsi in 13 episodi? Certo, quindi tu riusciresti a condensare un manga con 11 volumi incorso in 13 episodi, togliendo quei due o tre episodi a tuo parere inutili? Wow! Quindi in 13 episodi avremmo già dovuto scoprire chi è Karoku, perché è stato rapito, chi è in realtà Nai, qual è il senso della sua vera natura, cosa vuol fare il kafka, conoscere il background di tutti i personaggi, scoprire cosa ne sarà di karoku una volta recuperato dal Circo, scoprire chi è in realtà Uro...accipicchia, tutto in 13 episodi? E a quel punto non ti saresti lamentato della superficialità e della frettolosità?
Non capisco questa voglia di azione 13 puntate su 13, non funziona così, non è Naruto! Ti faccio un esempio su un anime simile, Kyo kara maoh (dubito che lo conosca essendo pre 2010): la prima serie conta 78 episodi (all'epoca erano usciti meno di 10 numeri del manga, credo) molti dei quali "inutili ai fini della trama", filler, storie non presenti nel manga o nella novel, alcuni sono ben riusciti, altri meno! E allora? Kyo kara maoh piace molto al suo pubblico, non è che perché ci sono una trentina di filler faccia schifo, una cosa può essere godibile anche quando non fa andare avanti la trama ma serve semplicemente a farti conoscere i personaggi, a farti fare due risate! Ma no dai, poca azione, mettiamo un tre a Kyo kara maoh! Altro esempio, mai visto l'anime di Rayearth? Il manga conta tre volumi (sei con la seconda serie) mentre l'anime ha ben 49 episodi! Oh Mio Dio, 49 episodi per 6 numeri? Chissà che schifezza! Altro esempio, Dragon ball Z... secondo te invece che con 291 episodi non poteva concludersi con 30? Che porcheria, 3 a Dragon ball Z!
Che a te non piaccia la trama, la caratterizzazione, la narrazione o altro, è lecitissimo, ma è assurdo lamentarsi di cose che sono nella natura stessa di un'opera! Se guardi un hentai ti lamenti delle scene di sesso? Chiedi più romanticismo? Se guardi una romantica commedia scolastica ti lamenti del romanticismo e chiedi che i personaggi ci diano dentro?
Le cose, specie quando si fa una critica pubblica, vanno contestualizzate, non si chiede ad una storia rivolta al pubblico femminile di fare 13 puntate su 13 di pura azione, perché non è nella sua natura e quei momenti che tu ritieni inutili sono invece parte integrante della sua natura. Che non ti piace come siano stati gestiti è ok, ma lamentarsi della loro esistenza è come lamentarsi di bagnarsi i pantaloni se la si fa controvento.
Il primo episodio mi era piaciuto molto tanto da convincermi che si sarebbe potuto trattare di uno degli anime più interessanti della stagione. Alla fine, però, purtroppo non è stato così e kotura-san l'ho trovata una serie banale e ben poco interessante, che se son riuscito a seguire fino alla fine è solo perché è durata 12 episodi...
Complimenti a tutti e 3 i recensori che, come sempre, sono bravissimi
Non ho mai usato un tono superiore, né tantomeno provocatorio. Sono sempre stato calmo e mi sono contenuto, non vedo, quindi, dove dovrei darmi una calmatina. Qua mi sa che sei tu quella con lo "scatto", e credo dovresti rispettare l'opinione altrui.
Non ti preoccupare, ho rimediato e attualmente sto leggendo vari manga. In ogni caso, capisco l'essenza degli shoujo-josei, ma non per questo devono essere tutti uguali. Ci sono tipi e tipi. Quelli che riescono a creare un giusto mix, altri dove i sentimenti sono esagerati etc. Si pensa sempre all'essenza di un'opera, ma io ho solamente espresso di come potrebbe essere, per me, migliore Karneval e non ho mai criticato la sua essenza, ho solo criticato episodi che a me sinceramente non hanno dato niente e li ritengo inutili (non posso?). Per esempio, se uno si vede un ecchi, non lo può criticare se è esente di trama e mostra solo tette e culi? Infatti, non sono mica l'unico a cui quegli episodi non hanno dato niente, anzi, sembra che un po' a tutti non sia piaciuto (tranne qualcuno). Io non ho nemmeno dato un votaccio a Karneval, gli ho dato 6, eh. Quindi non valgono nemmeno gli esempi che hai fatto dopo, di cui rispondo soltanto a l'unica serie che ho visto tra quelli, ovvero Dragon Ball Z... secondo il mio parere, chiunque potrebbe bocciare Dragon Ball per la sua lunghezza e per quanto allunghi il brodo. È assolutamente accettabile!
Sull'episodio 11, perché non introdurre Yanari più indietro? Introdurlo nell'episodio 11 è stato un colpo al cuore, ma io non critico mica la trasposizione animata, critico l'autrice che, a mio parere, doveva essere più costante. Perché non mettere lo sviluppo dei personaggi da una parte, e l'azione (con trama!) da un'altra? Cioè, una volta che è partita la trama (dopo 9 episodi che non c'era mai stata), non ti puoi stoppare e inserire un episodio di sviluppo (che, sempre secondo il mio parere, è pessimo). Quindi, per me, Yanari poteva essere presentato prima, magari quando stavano sviluppando un po' tutti i personaggi e, sempre secondo me, se questi sono gli sviluppi (i personaggi di Karneval sono sempre monotoni, tranne Gareki), questi ultimi sono alquanto pessimi. E comunque, a parte il finale, l'episodio 11 è inutile!
"Non capisci l'utilità di Nyanperona? Nyanperona non ha un'utilità concreta, è un personaggio mascotte a cui i bambini sono molto affezionati e che Yogi ama interpretare perché ama vedere i bambini felici, e anche questo lato del suo carattere ha un senso, perché c'entra con la sua storia, con cose che saranno mostrate in seguito"
Mi pare che tu voglia cercare una morale anche quando una morale non c'è. Ma vabbè!
"La storia poteva svilupparsi in 13 episodi? Certo, quindi tu riusciresti a condensare un manga con 11 volumi incorso in 13 episodi, togliendo quei due o tre episodi a tuo parere inutili? Wow! "
Qui hai frainteso. Ho sempre criticato l'autrice, non la trasposizione (che è fedelissima), quindi metti conto solo al manga... diciamo di sì, ci sono molte opere d'oro che in 13 episodi riescono a descrivere molto, con ottimo sviluppo e caratterizzazione dei personaggi, e non mi pare che Karneval abbia chissà quale trama...
Infine, io non mi lamento mai dell'essenza di un'opera, mi sa che qualcosa l'hai fraintesa, ma mi lamento del fatto che secondo me un'opera, in questo caso Karneval, può essere sviluppata meglio.
Il problema non è che tu abbia dato un votaccio o meno alla serie, non andiamo a parare sui "voti", qui si parla di giudizi. In ogni caso, se è vero che ti stai acculturando sull'argomento (un po' di umiltà però, non si impara qualcosa in due mesi), dovresti ben sapere che perdere un episodio per parlare dei traumi mentali procurati dall'unghia incarnita del personaggio non è anomalo, ripeto, si può criticare il modo in cui questo trauma viene esplicato ma non la sua presenza in sé. Sì, trovo ridicolo chi guarda un ecchi e si lamenta della presenza di tette e culi, se non vuoi vederne rivolgiti ad una storia dai puri intenti romantici. Il problema (forse) è quando l'ecchi sovrasta la trama, ma non mi pare che nel caso di Karneval Nyanperona e i personaggi random abbiano sopraffatto la trama!
Gli esempi che ho fatto erano per farti capire che la presenza di episodi che non portano avanti la trama non è di per sé un male, specie se contribuiscono a mostrare nuovi dettagli o se semplicemente sono divertenti!
Cioè, ho elencato per filo e per segno cosa succede di importante nell'episodio 11 e continui a dire che a parte il finale l'episodio è inutile? Vabbè... poi scusami, non hai notato che la struttura di Karneval (così come quella di Hakkenden che è molto simile per genere e target) prevede l'alternanza di episodi movimentati ad episodi tranquilli? Sai che molti anime di questo tipo sono così? Posso portarti l'esempio di anime tratti da manga dello stesso tipo di Karneval (pubblicati pure sulla stessa rivista), come Amatsuki, 07 Ghost, Loveless... seguono tutti questo schema, così come appunto Hakkenden, a questo punto non ti viene il dubbio che questo schema narrativo sia tipico di queste produzioni? O perchè a te non piace non va bene?
Yanari poteva essere introdotto prima ma anche dopo, ma cosa sarebbe cambiato? Non avresti comunque avuto 3 o 4 episodi solo azione tutti di fila, se non ci fosse stato Yanari ci sarebbe stata un'altra situazione spezza-tensione, non è così che funziona la narrazione di questo tipo di storie, ci vuole sempre lo spazio per il momento di riflessione, a maggior ragione se prima o dopo il momento concitato!
Io non cerco nessuna morale, l'hai letta la recensione? Immagino di no, perchè non parlo di morale da nessuna parte, non sono il tipo che va a cercare la morale negli anime, perché io, al contrario di gente che ne fa un lavoro di critica, guardo gli anime per passare il tempo! Se poi tu non vuoi o non hai interesse a vedere quelle piccolezze che ci sono oltre le apparenze, fai pure, ma il non voler vedere oltre è un tuo problema, mica della serie!
Quindi il problema è dell'autrice, che poteva concludere il manga in 3 volumi invece che farne 11 e più? Aaah, e per quale motivo avrebbe dovuto rendere striminzita una storia che ha un sacco di possibilità di sviluppo visto il suo setting? Perché era più bello vedere Nai e Gareki che arrivano al circo, distruggono il Kafka e vivono felici e contenti... bello, interessante, lo comprerei un manga così! Per questo principio ogni manga potrebbe finire con due volumi, eh?
Dato che dici che ci sono serie che in 13 episodi riescono a dare molto, mi fai un esempio di anime di questo stesso genere tratti da manga con parecchi volumi in corso che in 13 episodi riescono ad essere esaustivi?
Se Karneval poteva essere sviluppato meglio o peggio, è soggettivo, su questo non discuto, per me va bene così, per me fa bene il lavoro che deve fare il genere a cui appartiene!
Ho visto due anime stavolta (a volte mi capita di non aver visto proprio nulla, mi ritengo fortunata ) e cioè Kotoura-San, la cui piega investigativa mi ha delusa non poco (io ero di quelle persone che nei primi episodi buttavano lacrime all'aria) e Karneval. Un particolare apprezzamento va infatti ad Arashi e a tutte le parole che ha speso per Karneval, anime che ha toccato le corde del mio cuore proprio in profondità (scusate il sentimentalismo~), e... a tutto quello che ha scritto poi nei suoi commenti qui, con cui mi trovo pienamente d'accordo. Non ripeterò quanto detto da Arashi, che credo sia stata fin troppo esaustiva e precisa, anzi la trovo coraggiosa e da ammirare, perché a volte davvero ci si sente come Don Chisciotte a intrattenersi in discussioni con persone che non vogliono capire, ed è avvilente.
Io tutto quello che avevo da dire su Karneval l'ho scritto nella mia recensione, che invito @Izaya a leggere, perché ho analizzato concetti (data anche la matrice dei miei studi) che probabilmente lui, come altre persone che hanno criticato Karneval, non hanno notato, troppo presi dal criticarne la struttura, la mancata azione e i personaggi smielati. Con ciò è spiacevole sempre leggere sentenze da tribunale su un anime che va guardato con occhi giusti, disincantati e non pretenziosi, che se non li si posseggono non è colpa né di chi li ha e giustamente difende ciò che vede, né di chi non ne è munito... Purtroppo Madre Natura ci ha fatti tutti diversi.
Kotoura-san è stato piuttosto deludente, è partito alla grande ma poi si è perso nel marasma dei cliché, finendo solo per annoiare.
Oreimo 2 prende una svolta sentimentale, concentrandosi sul triangolo amoroso che sinceramente non mi ha convinta al 100%, di positivo c'è che Kirino appare di meno rispetto alla prima serie.
Quanto a Karneval, è una di quelle serie che non bisogna giudicare solamente in base alle scene d'azione, non si concentra sui combattimenti poiché è tratto da un manga josei e non shounen, quindi l'opera si focalizza perlopiù sui sentimenti dei personaggi, la loro caratterizzazione e i rapporti tra di loro. Le puntate che alcuni definiscono inutili non lo sono, solo perché non si vedono mazzate o sequenze d'azione non possono essere bollati come episodi inutili.
Comunque complimenti ai recensori, è stato un piacere leggere (e rileggere) i vostri elaborati.
Soltanto a me la scena finale tra Nai e Gareki ha commosso tantissimo? ;____;
Comunque belle recensioni :33
L'altro anime preso in considerazione non l'ho visto purtroppo!
Ecco, sei arrivata al punto. Nyanperona e i personaggi random hanno sopraffatto la trama, a mio parere, senza se e senza ma!
"Cioè, ho elencato per filo e per segno cosa succede di importante nell'episodio 11 e continui a dire che a parte il finale l'episodio è inutile?"
A me quell'episodio non ha dato niente. Come ho già detto prima credo tu voglia cercare un senso in qualcosa che senso non ne ha!
Che questo schema di narrazione sia tipico di questi prodotti nessuno lo mette in dubbio, ma non per questo non può essere modificato in qualche modo o deve risultare sempre ripetitivo. Ti dico che ci sono anime che hanno destrutturato un genere, per esempio, prima il genere Mahou Shoujo era abbastanza banale e "per bambini", invece adesso ha sempre qualche valore o almeno una trama complessa, con contratti etc. (che poi se questa trama complessa con ragazzine piaccia o meno è soggettivo!). Quindi non vedo perché si debba sempre arrecare al target! Capito l'episodio spezza tensione, ma arrivati a quel punto dai... Vabbè!
Mi dispiace ma ho letto la recensione con la speranza di trovarci qualcosa di nuovo, invece c'è scritto più o meno quello che hai detto a me, quindi niente da fare. Anche io guardo gli anime solo ed unicamente per passare il tempo! Che poi ogni tanto faccio il "troll" (mal riuscito, i miei "amici" sul sito lo sanno), è un altro discorso.
@LaMelina
Bah, io questi concetti e questo "occhio speciale" per Karneval non li vedo. Comunque mi leggerò senza problemi la tua recensione, sperando di trovarne qualcosa di nuovo.
Comunque, come ha detto ladynera, inutile perdere tempo per una serie così banale, anche perché ognuno difenderebbe la sua campana e si andrebbe avanti così. Bye bye.
Che l'episodio non ti abbia detto niente è lecito, una cosa può essere utile ma brutta, dire che però è stato inutile è negare l'evidenza, più che spiegare con il cucchiaino quello che è successo non posso fare. Pazienza.
Dove sta scritto che le serie debbano sempre rompere gli schemi? Se lo facessero tutte le se serie non ci sarebbe più nessuna rottura, quell'andazzo sarebbe la norma! Karneval non si pone minimamente l'idea di destrutturare qualcosa, è chiaro come il sole, quindi perchè pretendere che faccia qualcosa che non era negli intenti del suo autore? Dove sta scritto che la destrutturazione è un bene assoluto?
Argh, sentir dire che prima di Madoka il majokko fosse banale e privo di valori mi fa venire i brividi, prega che non ti legga Kotaro!
Io credo che qua dentro troppa gente guardi 7172617 anime a stagione con lo scopo di lodare o distruggere, dimenticando quello che è il fine ultimo dell'animazione: l'intrattenimento! Cercare sempre il pelo nell'uovo, volere a tutti costi l'originalità, la destrutturazione (ma quant'è bella questa parola, ultimamente va di moda), il super colpo di scena ad ogni puntata che se non arriva è la morte, il dover trovare a tutti i costi (dopo due episodi) la serie della stagione, dell'anno, del secolo... per me questo non è intrattenersi, ma ognuno è libero di vivere la vita a modo suo. Noto solo che la generazione "dei 13 episodi" è fortemente condizionata da questo nuovo andazzo dell'industria degli anime, se vedeste oggi Sailor moon credo che vi mettereste mani ai capelli.
PS ti ho chiesto di farmi l'esempio di serie di questo tipo che tratte da manga in corso con molti volumi riescono ad essere esaustive in 13 puntate, ma non è arrivata nessuna risposta, chissà perché. Direi che è davvero inutile continuare una discussione tanto banale, non per la banalità della serie quanto più per la banalità di questo discorso.
Buona vita.
@Ladynera
che ci vuoi fare, ognuno si scalda per quello che gli interessa, magari tu ti scalderesti per qualcosa di cui a me non frega nulla, ma siamo liberissime di farlo!
micheles, tu sei di un'altra generazione, un quindicenne di oggi Candy non lo guarderebbe manco per sbaglio, a parte tutte quelle smielature, 115 episodi di cui più della metà saranno inutili perché non fanno andare avanti la trama? Sia mai! I filler o presunti tali, sono lo spauracchio di chi non è cresciuto con queste serie dalla lunghezza abnorme, di chi è abituato ad avere il pacchetto completo in non più di 25 episodi!
Parla colui che pubblicizza (a ragione, precisiamo!) a più non posso Natsume Yuujinchou e che su FB ha come avatar una foto con un Nyanko sensei sulla spalla, vero?
A parte gli scherzi, ho perfettamente capito il tuo discorso e sono d'accordo: a volte mi sembra che dover guardare tutti gli anime che escono in una stagione debba quasi essere un obbligo e francamente non ne capisco il motivo. Se un anime penso non possa appartenere al mio genere, magari sono prevenuto, ma non provo manco a guardarlo: se poi, come a volte capita, in tanti me lo consigliano parlandomene in modo entusiasta (tra le persone di cui comunque mi fido in fatto di gusti) allora proverò magari a darci un occhiata e se non mi piacerà ne interropmeprò eventualmente la visione.
Chiarisco anche che, come ben si può notare dal mio avatar, io sono un ragazzo che guarda ed è capace di apprezzare anime/manga di tutti i generi e magari anche pensati principalmente per un altro tipo di pubblico.
Per quanto riguarda Karneval non posso dire più di tanto visto che non ho visto l'anime: una serie di 13 episodi tratti da un manga lungo non mi ispirano già a priori: inevitabilmente o velocizzano paurosamente il ritmo di narrazione trascurando aspetti anche molto importanti (vedi Arata Kangatari) oppure raccontano solo una minima parte delle vicende del manga lasciandoti, in caso l'anime sia comunque piaciuto, con l'acquolina in bocca...
Per il resto si sa che sono un romanticone e mi piacciono josei e a volte shojo
@micheles, noi però eravamo costretti a guardare certi drammoni perchè quello passava il convento XD
Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto. :3
@Ladynera
I commenti così a caldo sono dovuti all'esasperazione di leggere solo cavolate. Qua nessuno mette in dubbio la libertà di esprimere un'opinione negativa, ci mancherebbe, ma quando essa è fondata su argomentazioni che non reggono il gioco, è normale che ci siano reazioni di questo genere. Io apprezzo un "non mi è piaciuto, perché non è il mio genere" oppure "non l'ho nemmeno provato perché non ci tengo", ma non un "fa schifo perché il PUPAZZO sovrasta gli altri personaggi."
E qua scusatemi, ma si sente quello che ha detto Arashi: non riuscire ad emozionarsi o a comprendere il valore di Nyanperona dimostra che infanzia infelice e priva di anime di valore ha avuto la nuova generazione! Dire che il majokko prima non aveva valori è quanto di più spiacevole si possa sentire. Invito @Izaya a guardare quelli della mia generazione, perché io sono di quella intermedia fra i vecchi cartoni e i nuovi, come Doremì, Kilari, Mirmo, Mew Mew, Card Captor Sakura e poi venirmi a dire se i valori non ci stanno. Non mi aspetto però che tu li capisca, perché se Nyanperona è un semplice pupazzo, figuriamoci Raganella o Kerochan o Mirmo o Na-san... si, sovrasteranno anche loro i protagonisti.
Inoltre faccio un semplice esempio di anime/manga famosissimo, che ha lasciato innamorare miliardi di ragazze e ragazzi: Kimi ni todoke. Secondo la tua idea, poiché non destruttura lo shojo, anzi è lo shojo scolastico per eccellenza, dovrebbe far c***re. Non mi spiego tutto il suo successo allora... Come per Mushibugyo (non è il tuo caso): ho sentito di gente che diceva che faceva schifo perché era uno shonen VECCHIO STAMPO. E che cosa c'è di male? Ma cosa si pretende dagli anime/manga, scusatemi? Sono puro e semplice intrattenimento, non un'occasione per mettere in mostra quanto si conosce dell'ambito. Io sono dell'idea che va visto soltanto quello che in potenziale piace, non tutto quello che passa il convento. Ok, ci sono serie che all'inizio sembrano poter piacere e poi si rivelano tutt'altro, ma sono convinta che capiterà raramente se ci si accosta ai generi e alle storie che "son fatte apposta per me".
Tornando a Karneval, che pure l'episodio 11 sia da reputarsi inutile (che poi non lo è), figurariamoci che io mi sono proprio commossa nella scena in cui Yanari ascolta il messaggio della madre, come si può arrivare a dire che i pupazzi e i personaggi secondari sovrastano l'opera? O_O Non venirmi a dire che le pecore e i conigli delle Navi del Circo ti hanno invaso casa, perché non ci credo!
Karneval è un anime pieno di sentimento, esprime valori e concetti che, sì, mi dispiace dirlo, ma non tutti possono compredere a sto punto. Ho letto di persone che hanno interpretato l'ATATAKAI di Nai a Gareki alla fine come un "sei very very hot, baby", ignorando il concetto tutto giapponese che c'è dietro l'aggettivo atatakai. Questo la dice lunga su quanta attenzione si presta al prodotto che si sta guardando, e quanto il pregiudizio di stare vedendo "roba per fangirl" obnubila tutto il resto.
Io Madoka non l'ho proprio nominata O.o Forse la mia affermazione è stata un po' ignorante e frettolosa, ma a prima vista così mi sono sembrati, grazie @LaMelina per i consigli, ma alcune di quelle serie già le ho viste (in primis Doremì), però proverò a rivalutare il genere.
"Io credo che qua dentro troppa gente guardi 7172617 anime a stagione con lo scopo di lodare o distruggere, dimenticando quello che è il fine ultimo dell'animazione: l'intrattenimento!"
Hai sbagliato persona. Io sono il tipo che guarda gli anime per passione, ma allo stesso tempo sono contento se un anime abbia qualcosa che mi garba, o scontento per il contrario. In ogni caso, mi stanno un po' "antipatiche" le persone che "ti" criticano (o nel peggiore dei casi, ti chiamano ignorante) per il semplice motivo che non "hai" apprezzato un'opera indiscussa.....
"Noto solo che la generazione "dei 13 episodi" è fortemente condizionata da questo nuovo andazzo dell'industria degli anime, se vedeste oggi Sailor moon credo che vi mettereste mani ai capelli."
Beh, e direi menomale che non esistano più soltanto opere da 100 episodi e passa (qui qualche appassionato della vecchia generazione mi lincerà). Adesso c'è più varietà di scelta, e sono contento così!
Di esempi dello stesso genere non mi vengono, anche perché ne ho visti pochi! Io parlavo in generale...
"non riuscire ad emozionarsi o a comprendere il valore di Nyanperona dimostra che infanzia infelice e priva di anime di valore ha avuto la nuova generazione!"
Ma dai, questa affermazione non l'avrei mai voluta sentire! Ma qui vedo gente, anche molto "vecchia", che non ha capito il valore di Nyanperona, pure loro hanno avuto un'infanzia infelice e priva di anime di valore? O ti arrechi al fatto che io essendo un ragazzino (e quindi abituato agli anime di nuova generazione) non potrei mai capire il valore di Nyanperona? Qua, da quel che vedo, siete in pochi ad avere capito il "valore" di Nyanperona, se veramente ha un valore, ne dubito... ma non capisco il perché quello in torto dovrei essere io!
"Secondo la tua idea, poiché non destruttura lo shojo, anzi è lo shojo scolastico per eccellenza, dovrebbe far cagare"
E chi ha mai detto ciò?
Il commuoversi varia da persona a persona. Ripeto che a me non ha detto niente. Ti ha fatto commuovere? Bene, felice per te^^
Parlavi di serie in generale, ma la mia prima domanda riguardava proprio gli anime di questo genere, perché è di questo che stiamo parlando, tu hai deviato sul generale, cosa non richiesta perché qui non si parlava di generale ma di target e generi specifici! Facile dire che un'opera in 13 episodi può dire molto se questa è creata appositamente per la tv... un po' meno facile se l'anime nasce da manga in corso, e di questo si stava parlando!
Non c'è niente di male nell'ammettere la propria poca conoscenza di qualcosa, io non so niente di robotico, mi trovassi a parlarne con God e micheles cercherei di imparare, non andrei certo a dire tale cosa fa schifo perché non ha destrutturato qualcosa.
Pensa un po', a me stanno parecchio antipatiche le persone che sparano giudizi con una conoscenza nulla dell'argomento o dicono che le 25-30enni non possono emozionarsi per un anime come Free o karneval!
Ho nominato serie famose (Kilari non è un majokko, ma rientra più o meno nel target di cui ti sei lamentato) e non voglio obbligarti a rivalutare il genere, soltanto per piacere non dire che i majokko sono privi di valore, perché non è così. Hanno fatto e fanno tutt'oggi emozionare milioni di bambine/ragazzine/adulte col cuore giovane come me nel mondo, proprio perché di valori come amicizia, impegno, amore, famiglia, fantasia, solidarietà, coraggio, e altro ancora, ne hanno da vendere.
Vuoi sapere perché ho affermato una cosa del genere? Perché se non si riesce nemmeno a scorgere l'importanza che Nyanperona può avere per i bambini, vuol dire che la fantasia che Michael Ende diceva stesse scomparendo da questo mondo ha già abbandonato i lidi della nuova generazione da tempo. E non bisogna andare nemmeno poi tanto lontano, che già due film di quest'anno hanno trattato lo stesso argomento: Ralph Spaccatutto e Le 5 leggende. Come ho scritto nella mia recensione, Nyanperona rappresenta il "sogno". Penso che anche a te da bambino sia capitato di emozionarti dinanzi al pupazzo gigante di Winnie the Pooh o quello di Mickey Mouse che distribuivano palloncini alle fiere, o non ne hai mai visto nessuno? E se nel mentre che eri tutto emozionato a chiedergli perché fosse così grande, così peloso, e parlasse, e facesse mosse strane, qualcuno cinico come te gli fosse venuto dietro e gli avesse tolto il cappuccio, a quel punto cosa avresti detto? Io sarei scoppiata a piangere, perché qualcuno mi ha distrutto un sogno. I bambini sono gli unici che ancora posseggono la capacità di meravigliarsi di fronte alle piccole cose e gli unici che guardano questo mondo con un occhio da veri sognatori. Non mi aspetto che tutti comprendano il valore di Nyanperona, perché è più facile dire che qualcosa non esiste che ammettere che abbia rilievo nonostante la sua non esistenza. Il Natale non è più Natale da quando anche i bambini di 3 anni sanno che Babbo Natale non esiste. Il mondo di oggi distrugge i sogni, perciò lasciatemi sognare assieme a Nyanperona, per piacere.
Ma a me piacciono... e mi compro tanti manga shojo e josey XD
Ho anche preso tutta la collana planet shojo xD
Proprio per questo posso dire che Karneval è un manga che le ragazze giudicano solo dal chara. Piatto, banale, semplice e per nulla sentimentale. Quello che succede all'interno dell'anime (e del manga) è quasi... per combinazione. La caratterizzazione è simile a quella di un grissino che parte per il polo nord ( xD ). Non è la prima volta che lo dico e continuo a pensarlo che in fondo, nonostante le potenzialità, Karneval è abbastanza così... boh, mediocre...
Comunque, a me free sta piacendo... nonostante sia KyoAni
Rispetto ogni parola che hai detto a parte: "è un manga che le ragazze giudicano solo dal chara"... no, a questo livello di cretineria non credo di essere ancora arrivata, come non credo che ci siano arrivate le altre ragazze che hanno apprezzato! Leggo manga da 17 anni e neanche agli inizi ho valutato manga (e anime) in base alla bellezza dei disegni, anche perchè i manga li compro, ci spendo soldi e non ne ho così tanti da buttare solo per vedere bei disegni! Che a te non sia piaciuto per i tuoi buoni motivi è ok, ma non sono motivi universali e oggettivi, una cosa che per te è piatta e sgradevole, per un'altra persona è bella e gradevole, non mettiamoci a dare i giudizi per conto di altri, diamo solo quelli per noi stessi!
Non ho nominato Madoka proprio per non far strizzare l'occhio a qualcuno. In ogni caso, il vero motivo per cui non l'ho nominato è perché ci potrebbero essere altre serie prima di essa che l'hanno destrutturato, quindi meglio non parlare da ignorante.
"un po' meno facile se l'anime nasce da manga in corso"
Beh, capito, ma ripeto che per me l'autrice poteva anche stringerlo un po' (11 volumetti ancora in corso non sono pochi). In ogni caso proverò le scan del manga per valutarlo appieno. Cioè, se tu dici che la serie ricopre 6 volumetti e un po' del settimo (nella recensione), vuol dire che in 6 volumetti non succede quasi niente (da quel che ho visto dall'anime)!
"Pensa un po', a me stanno parecchio antipatiche le persone che sparano giudizi con una conoscenza nulla dell'argomento o dicono che le 25-30enni non possono emozionarsi per un anime come Free o karneval!"
A ognuno l'antipatico suo!
@lamelina
"Così sembra come se stessimo complottando contro di te... stiamo discutendo tutti insieme di un anime (e di un argomento) che ci interessa, sia nel male che nel bene. Questa rubrica non è nata con questo scopo?"
Certo. E chi lo pensa? Io di certo no^^
"non voglio obbligarti a rivalutare il genere"
Nono. Io ho semplicemente apprezzato il vostro consiglio e ne preso nota. Non sei certo tu che mi obblighi a rivalutare il genere, ma una mia idea.
Ehi, non mettermi i film della Disney con Nyanperona; mentre i film della Disney li trovo pieni di significato e valori, Nyanperona lo trovo un personaggio messo lì tanto per mettere. Il sogno? Ma dai. Secondo me manco l'autrice l'aveva pensate queste cose. Vabbè, se per te Nyanperona rappresenta il sogno e ma non rappresenta niente, inutile continuare... l'idea non cambierà, punto.
Sul Natale hai la mia più completa stima e ragione. Non è più il Natale di una volta, per me per esempio è solo una festa dove si spende spende spende... ma un giorno normale!
Ah non avevo letto questo pezzo. Ovviamente, e ripeto ovviamente, il majokko pre madoka che ha destrutturato il genere è Uta Kata. Ma siccome dietro questa opera non c'erano grandi nomi è passato in sordina. Ovviamente Madoka copia spudoratamente da questo anime in mix con evangelion... Però tutti lo esaltano come opera destrutturante...
OreImo2 decisamente no.
Complimenti ai tre recensori ^^
La domanda era rivolta a Izaya che nomina roba in generale e non fa mai nessun esempio concreto, il che mi fa pensare che in realtà non abbia le idee chiare! (a te ho risposto su altro) Come vedi dice che "potrebbero" esserci altre opere che hanno fatto quel lavoro da prima ma quel condizionale mi sa che presuppone che non lo sappia con certezza (lui stesso dice che è meglio non parlarne da ignoranti), quindi non capisco a che pro uscire un discorso su cui non si hanno certezze giusto perché "forse potrebbe esistere, io non lo so ma magari c'è, magari esistono anche gli ufo e Cardiff è la sede di Torchwood, non lo so ma forse è così e forse prima del Torchwood attuale ce n'era un altro, bho, ma forse sì"... tu hai fatto un esempio concreto, l'opera non la conosco e giusto per curiosità potrei darci un'occhiata, non perché sono una fan di Madoka (affatto) ma giusto per vedere questo plagio!
@Izaya
Rispondo su un'ultima cosa, cioè: "Nyanperona lo trovo un personaggio messo lì tanto per mettere. Il sogno? Ma dai. Secondo me manco l'autrice l'aveva pensate queste cose."
Pensavo fosse palese e invece a quanto pare non lo è: in Karneval c'è una situazione alla base di tutto, ossia i bambini, e in accompagnamento, la famiglia, il che si capisce da queste situazioni ricorrenti:
-Nai vive e cresce assieme a Karoku (che ha il ruolo di "madre", infatti Nai non fa che nominarlo ogni due secondi, come farebbe un bambino piccolo con la madre), è come un bambino piccolo che non sa nulla del mondo, il suo modo di esprimersi parla chiaro.
-Gareki viene rapito da bambino dal Kafa, si salva e incontra Tsubaki, che lo prende con sé assieme ad altri due bambini. Gareki, Yotaka, Tsubame e Tsubaki formano la loro famiglia.
-Tsubaki viene uccisa, Gareki va via e incontra Nai, un altro bambino (di cui si trova "costretto" a prendersi cura e in modo abbastanza riluttante si ritrova nel ruolo di "padre", guarda caso le parole che Nai dice più spesso sono "karoku" e "Gareki", come un bambino piccolo ripete sempre "mamma" e "papà") .
-Nai e Gareki vengono accolti sulla nave, luogo in cui trovano una nuova "famiglia".
-Yogi è il bambinone per eccellenza (e ha un forte legame con una bambina ma non dico oltre che è spoiler)
-Nyanperona è un pupazzo che piace ai bambini, li rende felici (deve avere molto successo visto che ha pure i negozi dedicati) e Yogi ama interpretarlo perché ama vedere i bambini felici (il che è anche collegato alla situazioni accennata sopra)
-Hirato parla di "bambini della seconda nave"... ti sei mai chiesto se quei ragazzi abbiano una famiglia? E se ce l'abbiano, se possono incontrarla?
-Eva è iperptotettiva con Tsukumo, è più grande e gli fa quasi da mamma (questo si nota più nel manga però)
-Gareki vorrebbe essere adulto ma lui stesso ammette di essere ancora un bambino che necessita della protezione degli adulti (per questo va via, per "diventare alla pari")
-Hai notato che la parola d'ordine per accedere alla nave è "Tadaima" e che le pecore rispondono "Okaeri"? (scusate se ho scritto sbagliato ). Non so se nella cultura giapponese questi saluti abbiano davvero l'importanza che gli viene dato in manga e anime, ma in millemila manga e anime si punta sull'importanza di queste forme di saluto "casalinghe".
-Chi è che ama così tanto andare al circo? I bambini!
-Chi è che aspetta con trepidazione il carnevale (a parte gli abitanti di Rio de janeiro)? I bambini!
Ergo, il discorso su cosa simboleggi Nyanperona fatto da LaMelina è perfettamente coerente. A te queste tematiche possono anche non interessare, trovarle stupide o mal gestite, ma non si può negare che esistano e credo che siano troppe coincidenze perché l'autrice le abbia inserite a caso! In ogni caso, che una serie possa concludersi in 2 o 20 volumi è cosa che è possibile dire solo a serie finita, quando si hanno tutti gli elementi, se una serie è in corso e non sai che altre novità può tirare fuori, come fai a dire che poteva concludersi in tot? Appena la serie sarà terminata e si avranno a disposizione tutti gli elementi che la compongono si potrà dire cosa è stato inutile, cosa andava ampliato e cosa velocizzato, e se è durata 30 volumi si potrà dire che con le giuste migliorie poteva durarne anche solo 10! Ma prima che una cosa finisca come si fa a dire quanto debba durare? Non è che abbiamo la palla di cristallo per prevedere li espedienti che un autore tirerà fuori! Quando giocavo ad Okami pensavo sempre che il gioco fosse sul finire, ma poi la storia tirava fuori della novità e proseguiva, solo a fine gioco ho potuto constatare se la durata poteva essere più o meno ampliata, non prima!
Ah, evitiamo almeno di dire che si leggeranno scan di un manga licenziato in Italia, è proibito dal regolamento!
Qui nessun vuol fare cambiare opinione a nessuno, si disquisisce solo su fatti oggettivi che possono essere criticati nella loro messa in atto ma non nella loro esistenza in sé (che il sole sorga ad est è un dato di fatto, poi possiamo anche dire che preferiremmo vederlo sorgere a ovest).
In tutto ciò, Nyanperona avverte che non continuerà la discussione perché si è offesa nel sentirsi giudicare un essere inutile e se mai ci sarà una seconda serie, raccomanda a chi l'ha mal giudicata di non vederla, perché se già nella prima lei era la protagonista che tutti e tutto sovrastava, nella prossima sarà l'unica e sola protagonista alla conquista del mondo!
@falcus non voglio essere pignola, però ho notato che spesso scrivi "josey" anziché "josei"...sappi che la forma giusta è quest'ultima
Intervengo solo per dire che sì, Arashi, hai scritto bene sia "tadaima" che "okaeri" e confermo quanto hai detto: in Giappone sono delle forme prettamente casalinghe, che col tempo sono andate un po' in disuso dato lo scemare del valore di famiglia che ha colto le generazioni di oggi. (e chissà perché Karneval, manga recente, si rifà a questo concetto.) Il "tadaima" e l' "okaeri" hanno tutto un background dietro, come l' "atatakai" a cui mi rifacevo in un mio commento precedente, che se davvero vi interessa sapere, fatemi un fischio che ve lo spiego, o ancora meglio, STUDIATE prima di criticare. Purtroppo chi non studia la cultura giapponese non può comprenderne tutte le sfaccettature, però penso che se si guardano gli anime con attenzione si può arrivare ad afferrarne in parte la sostanza. D'altronde gli anime/manga sono pur sempre scritti da giapponesi per i giapponesi, perciò giudicare qualcosa "inutile" quando si fonda su una base così prettamente nipponica, non dico che è brutto, però è strano, dato che ci si professa amanti di quella cultura.
Adesso lascio la visibilità che si merita a Nyanperona~
A mai-più-rivederci!
Ehi, non mettermi i film della Disney con Nyanperona
Se il concetto è lo stesso, posso chiamare in causa quale film mi pare e piace. E poi non ho nominato solo roba Disney. E ciò che dice la Disney non lo mettiamo proprio in mezzo, perché parli con un'abbonata al Topolino, e non so se mi spiego.
In ogni caso elogio la recensione di Karneval e la condivido su molti aspetti. Solo di recente ho acquistato il manga e ritengo l'anime una trasposizione più che fedele. Non sono molto d'accordo sulla critica relativa al character design utilizzato nell'anime. A me sembra piuttosto carino e in alcuni aspetti mi sembra migliorativo rispetto al manga.
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