Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[MANGA] Who Fighter (Scadenza: 10/12/2014)
[ANIME] Ultimate Teacher (Scadenza: 14/12/2014)
[MANGA] Pil (Scadenza: 14/12/2014)
[ANIME] Puella Magi Madoka Magica - La storia infinita (Scadenza: 17/12/2014)
[ANIME] Kenya Boy (Scadenza: 21/12/2014)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Shinryaku Ika Musume, Zipang e Mekaku City Actors.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Shinryaku! Ika musume
8.0/10
"Shinryaku! Ika Musume" è un anime del 2010, composto da dodici episodi di durata canonica, a cui mi sono avvicinato più per curiosità che per un reale interesse.
La protagonista, Ika Musume, è una "ragazza calamaro" che, furiosa a causa dell'inquinamento selvaggio degli oceani da parte degli uomini, decide di invadere la terraferma e sottomettere l'umanità intera, cominciando da un piccolo bar sulla spiaggia, in Giappone. Peccato che, nel tentativo di intimidire i gestori del suddetto locale, ne distrugge un muro con i suoi tentacoli-capelli; viene perciò costretta a lavorare nel bar fino al risarcimento del danno. Gli scarsi tentativi di conquista del popolo della superficie falliranno miseramente, ma Ika Musume, con la sua simpatia e con la sua ingenua solarità, riuscirà a invadere il cuore delle persone che la circondano.
Inizialmente non mi ero fatto grandi illusioni riguardo questa serie: i colori vivaci, un character design semplice e non esattamente di mio gusto e la stessa opening, frizzante ma banalotta, mi avevano fatto pensare di trovarmi di fronte ad un prodotto infantile. Posso solo dire che "Shinryaku! Ika Musume", al contrario, è un'opera a dir poco sorprendente.
Le animazioni sono molto fluide, specialmente per il movimento dei tentacoli della protagonista, e in alcune scene caratterizzate da grande dinamicità. La storia, grazie all'ambientazione balneare, si slega dai classici cliché legati all'arrivo di un personaggio insolito (più spesso extraterrestre) in una normale comunità umana. Niente scuola, quindi, né gite scolastiche, né onsen e chi più ne ha più ne metta. Ika Musume non avrà gli atteggiamenti tipici della figura della "studentessa trasferita che viene da molto lontano" (oltreoceano/altra galassia), che spesso portano a imbarazzanti situazioni e a fraintendimenti. I personaggi secondari, ricorrenti e saltuari, sono tutti inquadrati in ruoli ben precisi, che non si modificheranno di una virgola dall'inizio alla fine della serie: c'è chi adora Ika, chi la teme, chi vuole analizzarla, ecc. Eppure questo non li rende meno irresistibili. Alcuni di essi, nel corso dell'anime, si comporteranno in modo talmente surreale o folle da risultare addirittura memorabili. Meritano una menzione speciale Chizuru, la maggiore delle due sorelle che gestiscono il bar "invaso" da Ika Musume, apparentemente tranquilla e riflessiva, ma che rivelerà un carattere ben più spaventoso e delle doti fisiche sovrumane, e i quattro ricercatori americani di un laboratorio dedicato allo studio degli alieni, i quali cercheranno di sottoporre Ika a bizzarri esperimenti e tenteranno, nei più dementi dei modi, di esaminare anche Chizuru.
La comicità di questa serie è tutt'altro che infantile o indirizzata a un pubblico di ragazzini: è in realtà demenziale (ma senza essere eccessivamente stupida) e assurda, priva di volgarità o fanservice, basata sulla mancanza di senso logico di buona parte dei personaggi, sulle situazioni incredibili in cui sono coinvolti e su una serie di esilaranti espressioni facciali che tali personaggi assumono. Ho trovato particolarmente divertenti quegli episodi parodia del genere horror. In dodici episodi si è trovato persino lo spazio per un paio di scene toccanti.
Col tempo sono riuscito ad apprezzare il character design e la sua estrema versatilità, adatta ai fini della commedia.
L'unica nota negativa è il trattamento riservato al tema della difesa del mare e dell'ambiente: per quanto sia felice che l'anime non abbia mai assunto toni da ramanzina o intrapreso una piega forzatamente buonista, magari con i protagonisti che raccolgono la spazzatura dalla spiaggia tutti insieme allegramente, sono anche infastidito dal fatto che la questione ambientale sia stata liquidata dopo un paio di episodi, nonostante costituisse la premessa generale dell'intero anime! Anzi, in alcune scene, sembra quasi che dell'inquinamento dell'oceano non importi a nessuno e che i discorsi di Ika Musume siano solo fastidiosi. Nessuna presa di coscienza, nessuna riflessione al riguardo, niente.
Per il resto, "Shinryaku! Ika Musume", anche grazie alla struttura in puntate divise in tre micro-episodi, risulta molto scorrevole, privo di tempi morti e con i giusti tempi comici. Anche l'assenza di una trama non pesa più di tanto. Un 8 pieno è un voto, a mio parere, più che meritato, per questa serie che si configura adatta a un pubblico di qualsiasi età.
La protagonista, Ika Musume, è una "ragazza calamaro" che, furiosa a causa dell'inquinamento selvaggio degli oceani da parte degli uomini, decide di invadere la terraferma e sottomettere l'umanità intera, cominciando da un piccolo bar sulla spiaggia, in Giappone. Peccato che, nel tentativo di intimidire i gestori del suddetto locale, ne distrugge un muro con i suoi tentacoli-capelli; viene perciò costretta a lavorare nel bar fino al risarcimento del danno. Gli scarsi tentativi di conquista del popolo della superficie falliranno miseramente, ma Ika Musume, con la sua simpatia e con la sua ingenua solarità, riuscirà a invadere il cuore delle persone che la circondano.
Inizialmente non mi ero fatto grandi illusioni riguardo questa serie: i colori vivaci, un character design semplice e non esattamente di mio gusto e la stessa opening, frizzante ma banalotta, mi avevano fatto pensare di trovarmi di fronte ad un prodotto infantile. Posso solo dire che "Shinryaku! Ika Musume", al contrario, è un'opera a dir poco sorprendente.
Le animazioni sono molto fluide, specialmente per il movimento dei tentacoli della protagonista, e in alcune scene caratterizzate da grande dinamicità. La storia, grazie all'ambientazione balneare, si slega dai classici cliché legati all'arrivo di un personaggio insolito (più spesso extraterrestre) in una normale comunità umana. Niente scuola, quindi, né gite scolastiche, né onsen e chi più ne ha più ne metta. Ika Musume non avrà gli atteggiamenti tipici della figura della "studentessa trasferita che viene da molto lontano" (oltreoceano/altra galassia), che spesso portano a imbarazzanti situazioni e a fraintendimenti. I personaggi secondari, ricorrenti e saltuari, sono tutti inquadrati in ruoli ben precisi, che non si modificheranno di una virgola dall'inizio alla fine della serie: c'è chi adora Ika, chi la teme, chi vuole analizzarla, ecc. Eppure questo non li rende meno irresistibili. Alcuni di essi, nel corso dell'anime, si comporteranno in modo talmente surreale o folle da risultare addirittura memorabili. Meritano una menzione speciale Chizuru, la maggiore delle due sorelle che gestiscono il bar "invaso" da Ika Musume, apparentemente tranquilla e riflessiva, ma che rivelerà un carattere ben più spaventoso e delle doti fisiche sovrumane, e i quattro ricercatori americani di un laboratorio dedicato allo studio degli alieni, i quali cercheranno di sottoporre Ika a bizzarri esperimenti e tenteranno, nei più dementi dei modi, di esaminare anche Chizuru.
La comicità di questa serie è tutt'altro che infantile o indirizzata a un pubblico di ragazzini: è in realtà demenziale (ma senza essere eccessivamente stupida) e assurda, priva di volgarità o fanservice, basata sulla mancanza di senso logico di buona parte dei personaggi, sulle situazioni incredibili in cui sono coinvolti e su una serie di esilaranti espressioni facciali che tali personaggi assumono. Ho trovato particolarmente divertenti quegli episodi parodia del genere horror. In dodici episodi si è trovato persino lo spazio per un paio di scene toccanti.
Col tempo sono riuscito ad apprezzare il character design e la sua estrema versatilità, adatta ai fini della commedia.
L'unica nota negativa è il trattamento riservato al tema della difesa del mare e dell'ambiente: per quanto sia felice che l'anime non abbia mai assunto toni da ramanzina o intrapreso una piega forzatamente buonista, magari con i protagonisti che raccolgono la spazzatura dalla spiaggia tutti insieme allegramente, sono anche infastidito dal fatto che la questione ambientale sia stata liquidata dopo un paio di episodi, nonostante costituisse la premessa generale dell'intero anime! Anzi, in alcune scene, sembra quasi che dell'inquinamento dell'oceano non importi a nessuno e che i discorsi di Ika Musume siano solo fastidiosi. Nessuna presa di coscienza, nessuna riflessione al riguardo, niente.
Per il resto, "Shinryaku! Ika Musume", anche grazie alla struttura in puntate divise in tre micro-episodi, risulta molto scorrevole, privo di tempi morti e con i giusti tempi comici. Anche l'assenza di una trama non pesa più di tanto. Un 8 pieno è un voto, a mio parere, più che meritato, per questa serie che si configura adatta a un pubblico di qualsiasi età.
Zipang
9.0/10
Cosa fareste se poteste tornare indietro nel tempo e, conoscendo di conseguenza in anticipo gli eventi imminenti, aveste la possibilità di cambiare il passato?
Questo lo spunto di base su cui si impernia la storia narrata in "Zipang". Protagonisti sono i membri dell'equipaggio della Mirai, una delle più moderne ed efficienti navi da guerra in dotazione alle Forze di Autodifesa del Giappone odierno, i quali, dopo essere finiti in un misterioso banco di nebbia, si ritrovano, senza saper né come né perché, nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, per la precisione nei pressi della battaglia delle isole Midway.
Dunque, e quanti fossero appassionati di storia militare lo confermeranno, perfettamente in tempo per partecipare alle fasi decisive del conflitto nel pacifico, con la possibilità di rovesciare l'esito storico dello scontro grazie al potentissimo arsenale della nave, che per potenza di fuoco la rende, tra i flutti degli anni '40, paragonabile a un'intera flotta del tempo.
Fin da subito emergeranno tra i membri dell'equipaggio due correnti di pensiero: da un lato chi vorrebbe dare una mano ai propri connazionali, con la speranza di far evitare al Giappone la sofferenza e le devastazioni della sconfitta, dall'altro chi si oppone ad alterare gli eventi, temendo che ciò potrebbe compromettere un loro ritorno al loro tempo. A complicare le cose sarà la decisione di salvare dalla morte Kusaka, un ufficiale dell'esercito imperiale destinato nella linea temporale "corretta" a morire nella carlinga del proprio aereo...
Credo che in questo caso specifico, più che la trama - che è bella, interessante e sensata nel suo evolversi - sia doveroso concentrarsi sulla resa dell'ambientazione che le fa da contorno, e che a mio avviso rende questa serie un vero gioiello, specialmente agli occhi di chi almeno un po' di interesse per il contesto storico preso in esame lo ha. La regia è infatti, a mio avviso, assolutamente meritevole di lode per la cura che ha dimostrato nel ricostruire non solo i mezzi navali, aerei e in generale la strumentazione dell'epoca, ma anche l'atmosfera stessa di un'era non troppo distante nel tempo, ma enormemente differente nel modo di pensare rispetto al Giappone di oggi.
La psicologia dei personaggi è trattata in maniera eccelsa, e riesce a porre bene in risalto tanto i conflitti interiori dei singoli quanto le profonde differenze di mentalità tra i Giapponesi "imperialisti" che avevano mosso guerra agli Stati Uniti e quelli "pacifici" che alla flotta americana volevano unirsi per una semplice esercitazione. Semplicemente stupenda poi la gestione di una personalità di spicco come quella di Kusaka, che senza averlo chiesto si ritroverà in una situazione che certo rappresenta il sogno di ogni soldato (aver la possibilità di conoscere le mosse future del proprio nemico per poterlo così anticipare e sconfiggere) e sarà chiamato a prendere delle decisioni importantissime.
Di buon livello anche la resa delle scene di combattimento, immancabili in un anime ambientato nella Seconda Guerra Mondiale.
Un unico appunto negativo, almeno in parte, lo faccio sul finale, che secondo me anticipa troppo la conclusione della storia, e che richiederebbe a mio avviso delle puntate aggiuntive (e non poche) o, ancora meglio, una seconda stagione.
In ogni caso, comunque, consiglio caldamente la visione di questo anime, e non solo agli appassionati di storia militare o di anime storici/di guerra in generale, ma in generale a tutti coloro che amano tutti gli anime fatti con la testa oltre che con il cuore.
Concludo con la mia pagella:
Trama: 9
Personaggi: 10
Finale: 6
Grafica: 10
Sonoro: 8
Vada per un 9. Buona visione!
Questo lo spunto di base su cui si impernia la storia narrata in "Zipang". Protagonisti sono i membri dell'equipaggio della Mirai, una delle più moderne ed efficienti navi da guerra in dotazione alle Forze di Autodifesa del Giappone odierno, i quali, dopo essere finiti in un misterioso banco di nebbia, si ritrovano, senza saper né come né perché, nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, per la precisione nei pressi della battaglia delle isole Midway.
Dunque, e quanti fossero appassionati di storia militare lo confermeranno, perfettamente in tempo per partecipare alle fasi decisive del conflitto nel pacifico, con la possibilità di rovesciare l'esito storico dello scontro grazie al potentissimo arsenale della nave, che per potenza di fuoco la rende, tra i flutti degli anni '40, paragonabile a un'intera flotta del tempo.
Fin da subito emergeranno tra i membri dell'equipaggio due correnti di pensiero: da un lato chi vorrebbe dare una mano ai propri connazionali, con la speranza di far evitare al Giappone la sofferenza e le devastazioni della sconfitta, dall'altro chi si oppone ad alterare gli eventi, temendo che ciò potrebbe compromettere un loro ritorno al loro tempo. A complicare le cose sarà la decisione di salvare dalla morte Kusaka, un ufficiale dell'esercito imperiale destinato nella linea temporale "corretta" a morire nella carlinga del proprio aereo...
Credo che in questo caso specifico, più che la trama - che è bella, interessante e sensata nel suo evolversi - sia doveroso concentrarsi sulla resa dell'ambientazione che le fa da contorno, e che a mio avviso rende questa serie un vero gioiello, specialmente agli occhi di chi almeno un po' di interesse per il contesto storico preso in esame lo ha. La regia è infatti, a mio avviso, assolutamente meritevole di lode per la cura che ha dimostrato nel ricostruire non solo i mezzi navali, aerei e in generale la strumentazione dell'epoca, ma anche l'atmosfera stessa di un'era non troppo distante nel tempo, ma enormemente differente nel modo di pensare rispetto al Giappone di oggi.
La psicologia dei personaggi è trattata in maniera eccelsa, e riesce a porre bene in risalto tanto i conflitti interiori dei singoli quanto le profonde differenze di mentalità tra i Giapponesi "imperialisti" che avevano mosso guerra agli Stati Uniti e quelli "pacifici" che alla flotta americana volevano unirsi per una semplice esercitazione. Semplicemente stupenda poi la gestione di una personalità di spicco come quella di Kusaka, che senza averlo chiesto si ritroverà in una situazione che certo rappresenta il sogno di ogni soldato (aver la possibilità di conoscere le mosse future del proprio nemico per poterlo così anticipare e sconfiggere) e sarà chiamato a prendere delle decisioni importantissime.
Di buon livello anche la resa delle scene di combattimento, immancabili in un anime ambientato nella Seconda Guerra Mondiale.
Un unico appunto negativo, almeno in parte, lo faccio sul finale, che secondo me anticipa troppo la conclusione della storia, e che richiederebbe a mio avviso delle puntate aggiuntive (e non poche) o, ancora meglio, una seconda stagione.
In ogni caso, comunque, consiglio caldamente la visione di questo anime, e non solo agli appassionati di storia militare o di anime storici/di guerra in generale, ma in generale a tutti coloro che amano tutti gli anime fatti con la testa oltre che con il cuore.
Concludo con la mia pagella:
Trama: 9
Personaggi: 10
Finale: 6
Grafica: 10
Sonoro: 8
Vada per un 9. Buona visione!
Mekakucity Actors
8.0/10
"Mekakucity Actors"... uhm, difficile dare un giudizio accurato a questa serie, non tanto perché sia rintronato di colpo, ma, anzi, forse proprio perché quest'anime mi ha fatto partire una piccola parte di cervello. Quindi non ti è piaciuto? (vi chiederete) Tutt'altro! La serie è incredibile per molti aspetti che poi andremo ad analizzare e, certamente, questa complessità generale, queste vicende così ingarbugliate rendono il tutto ancora più avvincente. Un manifesto contro la monotonia, ecco! "Mekakucity Actors" è, senza ombra di dubbio, un'opera che si distacca dalle solite storielle e che, anzi, cerca in tutti i modi di sorprendere, non tanto con i colpi di scena (quelli tra l'altro ci sono e sono incredibilmente belli), ma con una struttura così arzigogolata da far girare la testa. A metà puntata vi guarderete dicendo: "Ma che sta succedendo?" e poi, di colpo, tutto si risolve, il guazzabuglio di scene si schiarisce e parte (è impossibile tutto) della vostra confusione si risolve in uno stupore generale. Insomma, un cubo di Rubik fatto in anime.
La trama è, come appena detto, troppo complessa per poterla riassumere in poche righe. Di fatto tutta la vicenda ruota attorno alle vicende di un gruppo di ragazzi, ognuno dotato di un particolare potere o con abilità particolari. Strano? Non proprio, perché l'incontro di questi giovani non sarà certamente un caso. L'apparente accidentalità dei vari incroci si comprende appieno soltanto con lo scorrere delle puntate. In particolare le prime servono a presentarci i vari "eroi", tra cui vediamo un ragazzo NEET che non esce di casa ormai da due anni, dotato di uno strano software dalle sembianze di una giovane ed energica fanciulla, poi s'incontra una ragazzina dai capelli biondi che, come si vedrà subito, non solo è una idol, ma possiede anche uno strano potere oculare: attirare l'attenzione delle persone su di sé. Ciò che a volte può sembrare un vantaggio in altre occasioni è un vero e proprio ostacolo per la quieta esistenza.
Il gruppo si allarga e, man mano, tutti i protagonisti entrano in scena, ma non fermatevi alle apparenze, perché ci sono dei personaggi nascosti, delle figure che agiscono nell'ombra e compaiono misteriosamente nella coscienza di alcuni di questi ragazzi. Una di queste è Ayano, una fanciulla ormai defunta che, apparentemente, sembra collegata a tutto il gruppetto di protagonisti. La sua presenza torna a farsi vedere a Shintaro (il nostro NEET), anche se non si riuscirà mai a capire cosa sta veramente succedendo.
Mi fermo qui, non tanto perché non voglio raccontarvi altro, ma poiché, anche solo nel dirvi chi è il "nemico", rivelerei qualcosa di davvero inopportuno. Dunque, nonostante la vostra (spero) impazienza, sorvolerei su questi dettagli e andrei ad analizzare l'anime in maniera più dettagliata.
Come già detto la trama in sé è un labirinto, ma, devo ammettere, che è proprio la regia a enfatizzare questo risultato finale. Le varie puntate, anche se all'inizio non sembrerebbe, non sono in ordine cronologico, creando così un ulteriore caos. Salti nel tempo e nello spazio che rendono il tutto ancora più stravagante, ma allo stesso tempo consentono delle rivelazioni ad effetto d'incredibile portata. Durante le dodici puntate (purtroppo sono pochine) possiamo trovare anche numerosi flashback, dove i personaggi si raccontano, aggiungendo così dei piccoli tasselli al puzzle generale. Ovviamente niente sembrerà chiaro fino all'ultimo pezzo e ciò, forse, è l'elemento che rende così emozionante quest'anime.
Per quanto riguarda i personaggi, devo ammettere che questi sono stati creati in maniera esemplare, dando largo spazio ai loro sentimenti, alle passioni e ai pensieri che passano nella loro testa. I racconti interiori sono numerosi e ciò contribuisce a creare dei protagonisti di spessore, non fermi ai soliti cliché, ma ben piantati nel loro mondo e dotati di sentimenti veri che li rendono del tutto "umani".
Eccoci arrivati ora alla nota dolente: la grafica. Non tanto perché sia brutta, anzi... ma non sono riuscito ad apprezzare l'utilizzo esasperato del computer. I colori sono molto forti e tutto, in generale, ha un aspetto bislacco, partendo dalle figure delle persone in primis. Questa tendenza la sto riscontrando in molti anime usciti negli ultimi periodi e, anche se non è considerabile brutta, allo stesso tempo non riesco ad apprezzarla pienamente. In parte per la bellezza dell'anime (per quanto riguarda la vicenda), che è talmente interessante e coinvolgente che, in certi punti, non ti accorgi nemmeno dei dettagli grafici (si fa per dire), ma, se fosse stato un pochino più noioso, lo avrei certamente interrotto solo per la grafica.
Me lo dico sempre: "Non giudicare un anime solo dai disegni!" ma, che ci posso fare, sono fatto così e, d'altronde, anche questi fanno parte di un anime e, per quanto mi riguarda, preferirei che rimanessero più legati alla tradizione.
Le musiche invece sono incredibili, nulla da dire: belle, coinvolgenti e capaci di enfatizzare al momento giusto i momenti giusti.
In conclusione non posso far altro che consigliarvi la visione di "Mekakucity Actors", raccomandandovi di continuare a vederlo, anche se all'inizio vi sembrerà tutto strano, anche se non ci capirete niente e vi girerà la testa. Vedrete che, con il passare delle puntate, tutti i nodi torneranno al pettine e il vostro stupore ripagherà gli sforzi precedenti.
Il finale della serie è ben fatto, anche se, e qui concludo sul serio, ho riscontrato una piccola accelerazione nelle ultime puntate al fine di concludere la vicenda nei tempi prestabiliti. Penso che sia inevitabile, ma, nonostante ciò, non preoccupatevi: l'adrenalina finale sarà così alta da non farvi accorgere di questo piccolo dettaglio.
Voto finale: 8
La trama è, come appena detto, troppo complessa per poterla riassumere in poche righe. Di fatto tutta la vicenda ruota attorno alle vicende di un gruppo di ragazzi, ognuno dotato di un particolare potere o con abilità particolari. Strano? Non proprio, perché l'incontro di questi giovani non sarà certamente un caso. L'apparente accidentalità dei vari incroci si comprende appieno soltanto con lo scorrere delle puntate. In particolare le prime servono a presentarci i vari "eroi", tra cui vediamo un ragazzo NEET che non esce di casa ormai da due anni, dotato di uno strano software dalle sembianze di una giovane ed energica fanciulla, poi s'incontra una ragazzina dai capelli biondi che, come si vedrà subito, non solo è una idol, ma possiede anche uno strano potere oculare: attirare l'attenzione delle persone su di sé. Ciò che a volte può sembrare un vantaggio in altre occasioni è un vero e proprio ostacolo per la quieta esistenza.
Il gruppo si allarga e, man mano, tutti i protagonisti entrano in scena, ma non fermatevi alle apparenze, perché ci sono dei personaggi nascosti, delle figure che agiscono nell'ombra e compaiono misteriosamente nella coscienza di alcuni di questi ragazzi. Una di queste è Ayano, una fanciulla ormai defunta che, apparentemente, sembra collegata a tutto il gruppetto di protagonisti. La sua presenza torna a farsi vedere a Shintaro (il nostro NEET), anche se non si riuscirà mai a capire cosa sta veramente succedendo.
Mi fermo qui, non tanto perché non voglio raccontarvi altro, ma poiché, anche solo nel dirvi chi è il "nemico", rivelerei qualcosa di davvero inopportuno. Dunque, nonostante la vostra (spero) impazienza, sorvolerei su questi dettagli e andrei ad analizzare l'anime in maniera più dettagliata.
Come già detto la trama in sé è un labirinto, ma, devo ammettere, che è proprio la regia a enfatizzare questo risultato finale. Le varie puntate, anche se all'inizio non sembrerebbe, non sono in ordine cronologico, creando così un ulteriore caos. Salti nel tempo e nello spazio che rendono il tutto ancora più stravagante, ma allo stesso tempo consentono delle rivelazioni ad effetto d'incredibile portata. Durante le dodici puntate (purtroppo sono pochine) possiamo trovare anche numerosi flashback, dove i personaggi si raccontano, aggiungendo così dei piccoli tasselli al puzzle generale. Ovviamente niente sembrerà chiaro fino all'ultimo pezzo e ciò, forse, è l'elemento che rende così emozionante quest'anime.
Per quanto riguarda i personaggi, devo ammettere che questi sono stati creati in maniera esemplare, dando largo spazio ai loro sentimenti, alle passioni e ai pensieri che passano nella loro testa. I racconti interiori sono numerosi e ciò contribuisce a creare dei protagonisti di spessore, non fermi ai soliti cliché, ma ben piantati nel loro mondo e dotati di sentimenti veri che li rendono del tutto "umani".
Eccoci arrivati ora alla nota dolente: la grafica. Non tanto perché sia brutta, anzi... ma non sono riuscito ad apprezzare l'utilizzo esasperato del computer. I colori sono molto forti e tutto, in generale, ha un aspetto bislacco, partendo dalle figure delle persone in primis. Questa tendenza la sto riscontrando in molti anime usciti negli ultimi periodi e, anche se non è considerabile brutta, allo stesso tempo non riesco ad apprezzarla pienamente. In parte per la bellezza dell'anime (per quanto riguarda la vicenda), che è talmente interessante e coinvolgente che, in certi punti, non ti accorgi nemmeno dei dettagli grafici (si fa per dire), ma, se fosse stato un pochino più noioso, lo avrei certamente interrotto solo per la grafica.
Me lo dico sempre: "Non giudicare un anime solo dai disegni!" ma, che ci posso fare, sono fatto così e, d'altronde, anche questi fanno parte di un anime e, per quanto mi riguarda, preferirei che rimanessero più legati alla tradizione.
Le musiche invece sono incredibili, nulla da dire: belle, coinvolgenti e capaci di enfatizzare al momento giusto i momenti giusti.
In conclusione non posso far altro che consigliarvi la visione di "Mekakucity Actors", raccomandandovi di continuare a vederlo, anche se all'inizio vi sembrerà tutto strano, anche se non ci capirete niente e vi girerà la testa. Vedrete che, con il passare delle puntate, tutti i nodi torneranno al pettine e il vostro stupore ripagherà gli sforzi precedenti.
Il finale della serie è ben fatto, anche se, e qui concludo sul serio, ho riscontrato una piccola accelerazione nelle ultime puntate al fine di concludere la vicenda nei tempi prestabiliti. Penso che sia inevitabile, ma, nonostante ciò, non preoccupatevi: l'adrenalina finale sarà così alta da non farvi accorgere di questo piccolo dettaglio.
Voto finale: 8
Azumanga Daioh è già il migliore del genere (devo ancora vederlo Nichijou), quindi Ika Musume ti sembrerà più modesto.
Mi sa che non ci provo neanche a guardarlo...
Qualcuno mi consiglia una commedia demenziale al livello di Azumanga o Nichijou?
Ne approfitto per ringraziare la redazione per la scelta di una mia recensione.
io seguo il manga in inglese, il manga non finisce ovviamente con la fine dell'anime
Voglio fare un appunto di dovere sulla recensione di Mekakucity Actors...la grafica è quella classica dello studio Shaft. Può piacere o non piacere ma se si legge la recensione sembra sia incasinata e basta.
Questo può essere vero per mekakucity Actors (che per quanto a regia è un casino) ma che invece portata su altre serie ci calza a pennello (vedi Bakemonogatari, Ef a tales of, Sayonara Zetsubo sensei, Arakawa under the bridge e molte altre....).
Per anime simili ad Azumanga Daioh, se non li hai già visti personalmente ti consiglio:
- Lucky Star (molto parodico)
- Kanamemo (meno infantile di quel che sembra)
- Mitsudomoe (molto meno infantile di quel che sembra)
- Sayonara Zetsubou Sensei (con un po' di black humor)
+1 per Binbougami ga!, poi io ti consiglio anche Arakawa Under the Bridge, che personalmente non mi piace, ma a te potrebbe piacere molto invece.
Anche se più di tutti questi, quelli che considero come più divertenti sono la serie "Fumoffu" di Full Metal Panic!, e GTO.
Complimenti ai recensori!
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