Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[ANIME] Sally la maga (Scadenza: 9/9/2015)
[ANIME] Kaleido Star (Scadenza: 13/9/2015)
[ANIME] Natsu no Arashi (Scadenza: 16/9/2015)
[ANIME] Softenni (Scadenza: 20/9/2015)
[MANGA] L'impero Romano (Scadenza: 9/9/2015)
[MANGA] Porompompin (Scadenza: 13/9/2015)
[MANGA] Crimson Wolf (Scadenza: 16/9/2015)
[LIVE] Rough (Scadenza: 9/9/2015)
[LIVE] Thermae Romae II (Scadenza: 13/9/2015)
[LIVE] Megaloman (Scadenza: 16/9/2015)
[GAME] Clannad (Visual Novel) (Scadenza: 9/9/2015)
[GAME] Mario Kart 8 (Scadenza: 13/9/2015)
[SERIAL] Xena, principessa guerriera (Scadenza: 9/9/2015)
[SERIAL] Tutto in famiglia (Scadenza: 13/9/2015)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con i manga C'era una volta Pollon, I''s e 1945.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
C'era una volta... Pollon
5.0/10
Recensione di zettaiLara
-
Ho appena terminato la lettura di questo manga, di cui in realtà ignoravo l'esistenza di una edizione italiana fino a poco tempo fa; la reperibilità del manga allo stato attuale credo sia addirittura impossibile.
L'edizione è comunque piuttosto pregevole: si tratta di 4 volumetti stampati su carta molto bianca e piuttosto spessa, dotati di sovraccopertina anch'essa molto bella.
Nel complesso l'edizione, affidata alla Lexy Produzioni, è stata curata da Fabrizio Mazzotta, l'allora doppiatore di Eros e attuale responsabile di diversi doppiaggi di anime. Questi inoltre nel manga di Pollon gestisce la rubrica della posta e le note che rimandano ai miti greci rivisitati da Hideo Azuma.
L'autore del manga non è probabilmente molto conosciuto, ma è lui ad avere la geniale idea di rivisitare la mitologia greca in chiave comica, o come dice lui stesso "non attendibile". Protagonista del manga è la piccola mezza dea Pollon, figlia di Apollo, che tentando di farsi promuovere dea a tutti gli effetti, cerca (e trova) guai di ogni tipo; il personaggio di Eros, poco attraente dio dell'amore è, suo malgrado, compagno di (s)ventura di Pollon.
Tutto sommato la lettura procede, anche se talvolta in maniera poco scorrevole: di ogni pagina ciò che resta non è tanto il piacere della lettura ma quello evocato dai ricordi del bellissimo anime.
Il manga è "primordiale", se mi passate il termine: vi si alternano disegni che-più-semplici-di-così-non-si-può e vignette talvolta poco "cinematografiche", nel senso che tra una vignetta e l'altra mi è sembrato che ne mancasse qualcuna per far funzionare la scena. Forse ho quest'impressione perché in tantissimi altri manga si spendono diverse vignette, talvolta pagine, per descrivere una scena; in Pollon invece tutto scorre molto velocemente senza che ci sia lo spazio adatto a creare l'atmosfera giusta per l'episodio e per l'avventura che si prospetta per la piccola Pollon ed il suo amico Eros.
Insomma, di certo chiunque voglia avvicinarsi al manga di Pollon lo fa per il bellissimo ricordo che nutre della serie animata, comica, demenziale, divertentissima; tuttavia anche in seguito alla lettura del fumetto tutto ciò che rimane è il pensiero "ma quanto era bella la serie animata".
Non ne sconsiglio la lettura (peraltro di faticosa reperibilità, come ho detto sopra), ma a chi non avesse mai visto l'anime suggerisco di recuperare quest'ultimo, piuttosto che il manga.
L'anime è infinitamente più brillante in tutto:
- nell'attenzione dedicata ai vari personaggi: nel manga gli dei sono solo vagamente abbozzati, ben diversamente da quanto accade nell'anime nel quale si ha il tempo di delineare il carattere ed il comportamento di ognuno in maniera più che adeguata;
- nella varietà della mitologia che viene esplorata: nel manga vengono scelte alcune leggende, ma certamente la struttura episodica della serie ben si presta ad adattarne, in chiave comica, molti altri;
- nella vena comica: il siparietto "sembra talco ma non è, serve a darti...l'alle-gria!" è una creazione dell'anime che nel manga non c'è. E chi non ricorda Pollon esibirsi perennemente in questo teatrino comico?
Al manga va certamente il merito di aver sospinto la creazione del riuscitissimo anime, ma non certo quello di brillare in mezzo ad una produzione vastissima e ricca di manga assai migliori.
Nel complesso non do la sufficienza, bensì un 5 per l'idea di base del mangaka, che a mio parere sarebbe stato un progetto gradito ancora oggi, magari in forma più strutturato e meglio cadenzata.
L'edizione è comunque piuttosto pregevole: si tratta di 4 volumetti stampati su carta molto bianca e piuttosto spessa, dotati di sovraccopertina anch'essa molto bella.
Nel complesso l'edizione, affidata alla Lexy Produzioni, è stata curata da Fabrizio Mazzotta, l'allora doppiatore di Eros e attuale responsabile di diversi doppiaggi di anime. Questi inoltre nel manga di Pollon gestisce la rubrica della posta e le note che rimandano ai miti greci rivisitati da Hideo Azuma.
L'autore del manga non è probabilmente molto conosciuto, ma è lui ad avere la geniale idea di rivisitare la mitologia greca in chiave comica, o come dice lui stesso "non attendibile". Protagonista del manga è la piccola mezza dea Pollon, figlia di Apollo, che tentando di farsi promuovere dea a tutti gli effetti, cerca (e trova) guai di ogni tipo; il personaggio di Eros, poco attraente dio dell'amore è, suo malgrado, compagno di (s)ventura di Pollon.
Tutto sommato la lettura procede, anche se talvolta in maniera poco scorrevole: di ogni pagina ciò che resta non è tanto il piacere della lettura ma quello evocato dai ricordi del bellissimo anime.
Il manga è "primordiale", se mi passate il termine: vi si alternano disegni che-più-semplici-di-così-non-si-può e vignette talvolta poco "cinematografiche", nel senso che tra una vignetta e l'altra mi è sembrato che ne mancasse qualcuna per far funzionare la scena. Forse ho quest'impressione perché in tantissimi altri manga si spendono diverse vignette, talvolta pagine, per descrivere una scena; in Pollon invece tutto scorre molto velocemente senza che ci sia lo spazio adatto a creare l'atmosfera giusta per l'episodio e per l'avventura che si prospetta per la piccola Pollon ed il suo amico Eros.
Insomma, di certo chiunque voglia avvicinarsi al manga di Pollon lo fa per il bellissimo ricordo che nutre della serie animata, comica, demenziale, divertentissima; tuttavia anche in seguito alla lettura del fumetto tutto ciò che rimane è il pensiero "ma quanto era bella la serie animata".
Non ne sconsiglio la lettura (peraltro di faticosa reperibilità, come ho detto sopra), ma a chi non avesse mai visto l'anime suggerisco di recuperare quest'ultimo, piuttosto che il manga.
L'anime è infinitamente più brillante in tutto:
- nell'attenzione dedicata ai vari personaggi: nel manga gli dei sono solo vagamente abbozzati, ben diversamente da quanto accade nell'anime nel quale si ha il tempo di delineare il carattere ed il comportamento di ognuno in maniera più che adeguata;
- nella varietà della mitologia che viene esplorata: nel manga vengono scelte alcune leggende, ma certamente la struttura episodica della serie ben si presta ad adattarne, in chiave comica, molti altri;
- nella vena comica: il siparietto "sembra talco ma non è, serve a darti...l'alle-gria!" è una creazione dell'anime che nel manga non c'è. E chi non ricorda Pollon esibirsi perennemente in questo teatrino comico?
Al manga va certamente il merito di aver sospinto la creazione del riuscitissimo anime, ma non certo quello di brillare in mezzo ad una produzione vastissima e ricca di manga assai migliori.
Nel complesso non do la sufficienza, bensì un 5 per l'idea di base del mangaka, che a mio parere sarebbe stato un progetto gradito ancora oggi, magari in forma più strutturato e meglio cadenzata.
I''s
6.0/10
Leggendo "I''s" devo aver provato pressapoco la stessa sensazione di una quarantenne che, per chissà quali motivi, si ritrovi ad ascoltare approfonditamente una boyband: una mancanza totale di appartenenza al target di riferimento, e quindi un giudizio falsato da questa incompatibilità. Perché non ci vuole un genio per capire che questo è un manga rivolto ad adolescenti il cui numero di ormoni in circolo è inversamente proporzionale alle concrete possibilità di realizzare le loro più sfrenate fantasie. Ed anche chi non l'avesse ancora capito, forse ingannato dalle bellissime e realistiche copertine, se ne accorgerà molto presto. Pazienza se oltre la metà dell'opera arriva la tanto attesa svolta seria: la vera sfida è arrivarci, a quel punto...
Seto Ichigawa, ragazzo come se ne trovano tanti, ama Iori Yoshizuki, ragazza come se ne trovano tante ma molto carina, probabilmente ricambiato. Il problema è che Seto, a causa di un brutto episodio capitatogli da piccolo, non riesce a dichiararsi. Ad aggiungere sale sulle ferita ci pensa la sua amica tutto pepe Itsuki, che non ha la minima intenzione di farsi da parte e lasciare che le cose facciano il loro corso. Riuscirà il nostro eroe a confessare i propri sentimenti alla sua bella?
Sapevo benissimo, al momento di cominciare la lettura, che "I''s" era un'opera molto, molto ecchi. Come tanti di voi, conoscevo già Masakazu Katsura per il bellissimo "Video Girl Ai", perfettamente bilanciato tra scene sbarazzine e scene toccanti. Inoltre, pur non apprezzando granché il fanservice per le sue sottili implicazioni sessiste, so che nei manga fa parte del gioco. Ormai ci ho fatto il callo ai seni troppo abbondanti per delle vite così sottili, alle gonne decisamente corte delle divise scolastiche e, con estremo malincuore, alle mutandine.
Ma qui il tutto viene portato su nuovi livelli: non è un gioco di vedo-non vedo, è proprio non lasciare niente all'immaginazione. Il manga è un tripudio di jeans attillatissimi, mutandine dalle varie fogge ed aderenti al corpo in modi sempre diversi, inquadrature "artistiche". Non aiuta il fatto che queste sequenze imprescindibili per l'andamento della storia vengano introdotte a forza nella trama con stratagemmi assurdi. Ad esempio una volta Itsuki decide, contro il parere dello stesso insegnante di disegno, di posare nuda come modella, spogliandosi così davanti a tutti. Si scoprirà poi che il bel corpo esposto è solo un costume, ma... d'accordo, vi lascio un attimo per riprendervi. A posto? Dicevo: quando mai nella realtà può succedere una cosa del genere? Capisco che agli adolescenti in tempesta ormonale non importi poi molto della plausibilità della situazione, ma se fanservice deve essere, almeno che sia con criterio.
Il bello è che quando non pensa alle grazie delle ragazze Katsura sa quello che fa. L'introspezione psicologica è ad ottimi livelli, anche se il triangolo amoroso ricorda molto quello di VGA. Seto non ha particolari pregi o difetti, il che lo rende un po' insipido come protagonista, ma allo stesso tempo ne fanno un personaggio in cui è facile identificarsi. Il suo obiettivo nell'economia della storia, perciò, si può dire raggiunto. Itsuki, quella che oggi chiamiamo tsundere, è equilibrata nelle sue componenti "tsun tsun" e "dere dere", risultando così al lettore simpatica e realistica. Iori risente un po' dell'eccessiva idealizzazione di Seto, ma non è una marionetta, ha il suo carattere e soprattutto la sua precisa etica. A differenza di VGA non abbiamo molti personaggi secondari di rilievo, ma quelli che ci sono non deludono. Che tristezza vedere un quadro così positivo vanificato dall'ennesima scena di nudo ingiustificata.
Pur nella sua semplicità apprezzo molto il disegno di Katsura. Non ci sono praticamente sfondi, ma in compenso i personaggi hanno un gran ventaglio di espressioni facciali. La costruzione della tavola è molto personale e cinematografica, e dà un ottimo ritmo alla storia.
L'elemento ecchi è a mio parere la rovina di "I''s", come ormai avrete sicuramente capito, e che ne abbassa drasticamente il voto. So bene che in seguito la storia si evolve verso lidi più seri, ma il balletto tra contenuti degni di questo nome e roba da cinepanettone è stancante. So anche che per il suo target di riferimento è un prodotto perfetto, perciò non mi posso spingere troppo in basso con il voto solo perché io non rientro nel pubblico di riferimento. Sei politico, e non parliamone più.
Seto Ichigawa, ragazzo come se ne trovano tanti, ama Iori Yoshizuki, ragazza come se ne trovano tante ma molto carina, probabilmente ricambiato. Il problema è che Seto, a causa di un brutto episodio capitatogli da piccolo, non riesce a dichiararsi. Ad aggiungere sale sulle ferita ci pensa la sua amica tutto pepe Itsuki, che non ha la minima intenzione di farsi da parte e lasciare che le cose facciano il loro corso. Riuscirà il nostro eroe a confessare i propri sentimenti alla sua bella?
Sapevo benissimo, al momento di cominciare la lettura, che "I''s" era un'opera molto, molto ecchi. Come tanti di voi, conoscevo già Masakazu Katsura per il bellissimo "Video Girl Ai", perfettamente bilanciato tra scene sbarazzine e scene toccanti. Inoltre, pur non apprezzando granché il fanservice per le sue sottili implicazioni sessiste, so che nei manga fa parte del gioco. Ormai ci ho fatto il callo ai seni troppo abbondanti per delle vite così sottili, alle gonne decisamente corte delle divise scolastiche e, con estremo malincuore, alle mutandine.
Ma qui il tutto viene portato su nuovi livelli: non è un gioco di vedo-non vedo, è proprio non lasciare niente all'immaginazione. Il manga è un tripudio di jeans attillatissimi, mutandine dalle varie fogge ed aderenti al corpo in modi sempre diversi, inquadrature "artistiche". Non aiuta il fatto che queste sequenze imprescindibili per l'andamento della storia vengano introdotte a forza nella trama con stratagemmi assurdi. Ad esempio una volta Itsuki decide, contro il parere dello stesso insegnante di disegno, di posare nuda come modella, spogliandosi così davanti a tutti. Si scoprirà poi che il bel corpo esposto è solo un costume, ma... d'accordo, vi lascio un attimo per riprendervi. A posto? Dicevo: quando mai nella realtà può succedere una cosa del genere? Capisco che agli adolescenti in tempesta ormonale non importi poi molto della plausibilità della situazione, ma se fanservice deve essere, almeno che sia con criterio.
Il bello è che quando non pensa alle grazie delle ragazze Katsura sa quello che fa. L'introspezione psicologica è ad ottimi livelli, anche se il triangolo amoroso ricorda molto quello di VGA. Seto non ha particolari pregi o difetti, il che lo rende un po' insipido come protagonista, ma allo stesso tempo ne fanno un personaggio in cui è facile identificarsi. Il suo obiettivo nell'economia della storia, perciò, si può dire raggiunto. Itsuki, quella che oggi chiamiamo tsundere, è equilibrata nelle sue componenti "tsun tsun" e "dere dere", risultando così al lettore simpatica e realistica. Iori risente un po' dell'eccessiva idealizzazione di Seto, ma non è una marionetta, ha il suo carattere e soprattutto la sua precisa etica. A differenza di VGA non abbiamo molti personaggi secondari di rilievo, ma quelli che ci sono non deludono. Che tristezza vedere un quadro così positivo vanificato dall'ennesima scena di nudo ingiustificata.
Pur nella sua semplicità apprezzo molto il disegno di Katsura. Non ci sono praticamente sfondi, ma in compenso i personaggi hanno un gran ventaglio di espressioni facciali. La costruzione della tavola è molto personale e cinematografica, e dà un ottimo ritmo alla storia.
L'elemento ecchi è a mio parere la rovina di "I''s", come ormai avrete sicuramente capito, e che ne abbassa drasticamente il voto. So bene che in seguito la storia si evolve verso lidi più seri, ma il balletto tra contenuti degni di questo nome e roba da cinepanettone è stancante. So anche che per il suo target di riferimento è un prodotto perfetto, perciò non mi posso spingere troppo in basso con il voto solo perché io non rientro nel pubblico di riferimento. Sei politico, e non parliamone più.
1945
9.0/10
Il manga "1945" è stato pubblicato in patria nel 1997 dalla casa editrice Kodansha dalla mangaka Keiko Ichiguchi, allora ancora conosciuta con lo pseudonimo di Keiko Sakisaka, in Italia, invece, è stato pubblicato dalla Kappa Edizioni nel 2003.
La storia inizia in un bosco nei pressi di Hoffendorf, nella Germania del 1937, dove avviene il primo incontro tra i due adolescenti Elen e Alex, un incontro fugace ma non per questo insufficiente a lasciare nel cuore dei due protagonisti un ricordo indissolubile l'uno dell'altra.
La storia si sposta due anni più avanti, dove il mondo sta per essere trascinato in quel vortice di violenza e sofferenza che prenderà il nome di Seconda Guerra Mondiale.
Qui rincontriamo Elen e facciamo la conoscenza di suo fratello maggiore Maximilian, altro protagonista. Entrambi i fratelli, sia per insofferenze personali che politiche, sono riluttanti a partecipare a quello che la loro "patria" gli impone di fare, cioè elogiare la grandezza del Reich, seminando paura, odio e violenza verso coloro che ritengono inferiori.
Ma le follie e le violenze sono solo all'inizio, ed il secondo passo del Reich è quello di deportare tutti gli ebrei, e questo cambierà profondamente la vita dei due fratelli, soprattutto di Elen, visto che la sua amica d'infanzia Rosa, essendo ebrea, verrà caricata a forza su una camionetta senza che la povera Elen possa far nulla.
Ma è qui che la vita sembra essere beffarda, essendo proprio l'Alex di Elen uno degli "aguzzini" di Rosa, essendosi a suo tempo arruolato nella "Gioventù Hitleriana" in seguito al suo odio verso gli Ebrei, o per meglio dire un solo ebreo, per lui causa della rovina del padre.
Quello raccontato sopra è in sintesi, ma neanche tanto, il riassunto di una parte del primo capitolo del manga, è mi fermo qui per evitare troppi spoiler.
Quest'opera della Ichiguchi è sicuramente molto coinvolgente e suscita molte emozioni, essendo ambientata in un periodo storico realmente accaduto che ha portato molta sofferenza a tutta l'umanità.
Questo sicuramente ha permesso all'opera di sembrare alquanto realistica, ma allo stesso tempo non è riuscita a liberarsi del tutto dei soliti cliché degli Shojo manga.
Il storia, come tutte quelle della Sensei, risulta essere molto intimista, profonda e personale, raccontata per lo più dal vissuto di Elen, all'inizio giovane, ingenua e con l'allegria che solo gli adolescenti hanno, per arrivare ad una Elen più adulta che ha abbandonato l'innocenza per lottare e dedicarsi anima e corpo agli ideali in cui lei ed il gruppo di cui fa parte credono.
Non meno importante sono i punti di vista degli altri due protagonisti, Max forse troppo sognatore e idealista, che non si ferma davanti a nulla anche dopo aver visto quello di cui i nazisti sono capaci, ad Alex diviso tra il continuare ad odiare gli ebrei o l'amare Elen anche se ha il sentore che lei fa parte del gruppo rivoluzionario.
Punto di forza del manga è sicuramente la sceneggiatura, divisa in tre capitoli, il primo dedicato ad Elen, il secondo ad Alex e il terzo, l'epilogo finale.
La mangaka si è avvalsa della collaborazione della studiosa di cultura europea Hitomi Wakabayashi, e basandosi liberamente sulla storia di Sophie Scholl, attivista pacifista che lottava contro la ferocia e gli ideali di supremazia nazista.
Come già detto la Ichiguchi è stata molto brava a creare una storia ben strutturata, fluida, dove il contrasto del bianco e nero delle tavole, a volte quasi scarne, ben si addice all'intera storia, il tratto è semplice ma molto elegante (bellissimi come al solito i primi piani) e risulta perfetto visto che non distrae con inutili abbellimenti dalla storia in se.
È un manga che emoziona, commuove e fa riflettere sulle atrocità che il mondo ha dovuto subire per colpa della ferocia di pochi e deboli individui, che hanno lasciato nella memoria una sofferenza che difficilmente riuscirà ad essere dimenticata.
Consiglio l'acquisto di questo "romanzo a fumetti"(come definito dalla Kappa Edizioni), essendo un pezzo che non può assolutamente mancare nelle librerie di tutti gli appassionati di manga e non.
La storia inizia in un bosco nei pressi di Hoffendorf, nella Germania del 1937, dove avviene il primo incontro tra i due adolescenti Elen e Alex, un incontro fugace ma non per questo insufficiente a lasciare nel cuore dei due protagonisti un ricordo indissolubile l'uno dell'altra.
La storia si sposta due anni più avanti, dove il mondo sta per essere trascinato in quel vortice di violenza e sofferenza che prenderà il nome di Seconda Guerra Mondiale.
Qui rincontriamo Elen e facciamo la conoscenza di suo fratello maggiore Maximilian, altro protagonista. Entrambi i fratelli, sia per insofferenze personali che politiche, sono riluttanti a partecipare a quello che la loro "patria" gli impone di fare, cioè elogiare la grandezza del Reich, seminando paura, odio e violenza verso coloro che ritengono inferiori.
Ma le follie e le violenze sono solo all'inizio, ed il secondo passo del Reich è quello di deportare tutti gli ebrei, e questo cambierà profondamente la vita dei due fratelli, soprattutto di Elen, visto che la sua amica d'infanzia Rosa, essendo ebrea, verrà caricata a forza su una camionetta senza che la povera Elen possa far nulla.
Ma è qui che la vita sembra essere beffarda, essendo proprio l'Alex di Elen uno degli "aguzzini" di Rosa, essendosi a suo tempo arruolato nella "Gioventù Hitleriana" in seguito al suo odio verso gli Ebrei, o per meglio dire un solo ebreo, per lui causa della rovina del padre.
Quello raccontato sopra è in sintesi, ma neanche tanto, il riassunto di una parte del primo capitolo del manga, è mi fermo qui per evitare troppi spoiler.
Quest'opera della Ichiguchi è sicuramente molto coinvolgente e suscita molte emozioni, essendo ambientata in un periodo storico realmente accaduto che ha portato molta sofferenza a tutta l'umanità.
Questo sicuramente ha permesso all'opera di sembrare alquanto realistica, ma allo stesso tempo non è riuscita a liberarsi del tutto dei soliti cliché degli Shojo manga.
Il storia, come tutte quelle della Sensei, risulta essere molto intimista, profonda e personale, raccontata per lo più dal vissuto di Elen, all'inizio giovane, ingenua e con l'allegria che solo gli adolescenti hanno, per arrivare ad una Elen più adulta che ha abbandonato l'innocenza per lottare e dedicarsi anima e corpo agli ideali in cui lei ed il gruppo di cui fa parte credono.
Non meno importante sono i punti di vista degli altri due protagonisti, Max forse troppo sognatore e idealista, che non si ferma davanti a nulla anche dopo aver visto quello di cui i nazisti sono capaci, ad Alex diviso tra il continuare ad odiare gli ebrei o l'amare Elen anche se ha il sentore che lei fa parte del gruppo rivoluzionario.
Punto di forza del manga è sicuramente la sceneggiatura, divisa in tre capitoli, il primo dedicato ad Elen, il secondo ad Alex e il terzo, l'epilogo finale.
La mangaka si è avvalsa della collaborazione della studiosa di cultura europea Hitomi Wakabayashi, e basandosi liberamente sulla storia di Sophie Scholl, attivista pacifista che lottava contro la ferocia e gli ideali di supremazia nazista.
Come già detto la Ichiguchi è stata molto brava a creare una storia ben strutturata, fluida, dove il contrasto del bianco e nero delle tavole, a volte quasi scarne, ben si addice all'intera storia, il tratto è semplice ma molto elegante (bellissimi come al solito i primi piani) e risulta perfetto visto che non distrae con inutili abbellimenti dalla storia in se.
È un manga che emoziona, commuove e fa riflettere sulle atrocità che il mondo ha dovuto subire per colpa della ferocia di pochi e deboli individui, che hanno lasciato nella memoria una sofferenza che difficilmente riuscirà ad essere dimenticata.
Consiglio l'acquisto di questo "romanzo a fumetti"(come definito dalla Kappa Edizioni), essendo un pezzo che non può assolutamente mancare nelle librerie di tutti gli appassionati di manga e non.
I's è una delle mie opere preferite in assoluto, sicuramente la numero uno nel suo genere. Fu il secondo manga che lessi, subito dopo Video Girl Ai, ma questo mi piaqque addirittura di più!
Le opere che trattano i primi amori adolescenziali mi mettono sempre depressione e nostalgia ma quando qualcosa è bello, è bello! C'è poco da fare
Assolutamente non definirei questo manga "molto ma molto ecchi" ma direi l'esatto opposto. Credo invece che ciò che caratterizzi meglio quest'opera sia il romanticismo e il sentimentalismo.
I's non è piaciuto particolarmente neanche a me, ma non tanto per il fattore ecchi (vero che certe cose sono abbastanza discutibili ma ricordo di non averlo visto come un difetto pesante) quanto più per il fatto che Seto è uno dei personaggi maschili più orribili che mi siano mai capitati sotto mano. Mollaccione, stupido, indeciso, senza spina dorsale... ok poi il target di riferimento ma l'ho letto comunque che ero abbastanza giovincella e non ho trovato nessuna emozione nella storia di questo pesce lesso, seppur oggi consideri anche Yota un mollaccione, era sicuramente meglio di Seto. La protagonista poi era troppo bambolina, molto meglio Itsuki, e poi ho il terribile ricordo di quell'altra tizia che arriva dopo, l'odio impersonificato. Insomma, ad una trama che ho trovato trita e poco emozionante si sono aggiunti dei personaggi detestabili. peggio di così...
Il manga di Pollon mi è parso molto inferiore all'anime: mi chiedo se Hideo Azuma abbia supervisionato la realizzazione della serie proprio per compensare alcune lacune! Nel manga, completamente incentrato sulle scenette comiche, non si assiste all'evoluzione dei personaggi che invece avviene nell'anime e soprattutto non c'è quel bellissimo (e quasi commovente!) finale. Senza contare, ovviamente l'assenza della famosa "polverina"!
I'S è stato gradevole, ma mi è parso quasi una copia sbiadita di VGA, come se Katsura, in un momento di scarsa creatività, avesse cercato di prendere tempo con quest'opera in attesa di idee migliori.
Invece 1945 mi è piaciuto molto, nonostante sia tristissimo. Adoro i manga della Ichiguchi, sia per lo stile di disegno che per le storie, e sto approfittando delle fiere per recuperare le sue opere che purtroppo all'epoca non avevo ancora notato!
Ho letto la recensione e, nonostante tutto, ho ancora voglia di leggerlo. Ne ho sentito parlare molto bene e, conoscendo l'altra opera dell'autore, credo che possa offrire ancora molto
Invece mi è piaciuto Pollon, pieno di belle trovate e divertente quanto l'anime, anche se privo di molti suoi tormentoni e della trama che legava i vari episodi.
La "trovata" della magica polvere bianca che dà l'allegria poi... bah.
I"S per me è inferiore a VGA, perché Katsura introduce pochi elementi nuovi rispetto al suo capolavoro; questo non toglie che mi sia comunque piaciuto e che lo consigli, ma dico sempre di non aspettarsi i grossi colpi di scena (e i tuffi al cuore) che c'erano in VGA.
Direi che anch'io mi ritrovo in queste parole.
I'S ha avuto il pregio di essere una storia sentimentale più attualizzata, ma si sente che non ha il carisma di VGAi.
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