L'industria degli anime in Giappone si è alla fine resa conto che il fandom femminile può rivelarsi una forte risorsa di guadagno ma, ahimè, siamo donne ed è difficile capire cosa vogliamo.

A catalizzare l'attenzione su questo particolare aspetto dei fandom, ci ha pensato il volume Rōhi Zukan―Akuyū-tachi no Naisho Hanashi, pubblicato l'anno scorso da Shogakukan. Il volume, che ha per sottotitolo proprio Money is a Girl's Best Friend, racconta proprio la passione che le otaku joshi (ragazze/donne otaku) hanno per anime, manga, dōjinshi, boys-love, idol, host e di come questa passione sia arrivati a livelli prima sconosciuti.
 

Le giapponesi, proprio come quelle citate nel volume, spendono cifre esorbitanti nei loro interessi e quindi c'è ormai la credenza che queste "offerte" stiano plasmando il mondo degli anime e non solo. Lo staff di Oricon è voluto andare a fondo sull'argomento facendo delle scoperte interessanti. Tra queste, la ricerca ha svelato che il termine ofuse (offerta), che generalmente viene usata durante i funerali o nei riti buddisti, è diventato di uso comune su internet proprio per descrivere il contributo economico delle fan, che esso sia per comprare del merchandise o per partecipare ad eventi.

Da una decina di anni la cultura otaku ha sempre più influito sul mercato giapponese ed è sempre stata prettamente maschile. Adesso però le donne otaku iniziano ad avere una propria voce e hanno molto apprezzato Rōhi Zukan―Akuyū-tachi no Naisho Hanashi perché capiscono e si riconoscono nelle situazioni descritte.
 

La parola rohi significa spreco o stravaganza ma non è così che la vedono le donne otaku: il loro è semplicemente amore.
A-san, casalinga che lavora partime, spende tutti i suoi guadagni (circa 764 euro al mese) nella sua passione e racconta: "Gioco ad un game sugli idol sullo smartphone ma non trovo il gioco molto interessante. Eppure, faccio delle donazioni in vista di un adattamento anime o del merchandise". Molte donne, nonostante non siano particolarmente entusiaste della trama generale, decidono di continuare a fare offerte per supportare il loro personaggio preferito.

Fare il pass annuale per un parco a tema, seguire dei pattinatori e vedere dal vivo tutte le loro gare, spendere una fortuna in gadget o qualsiasi altra cosa è una via per la soddisfazione personale perché non c'è niente di meglio che diventare una sorta di sponsor per le cose che si ama e supporta, anche a costo di iniziare un vero e proprio pellegrinaggio. 

Lo scorso marzo si è tenuto l'Anime Japan ed è stato detto che non è un'esagerazione dire che le donne sono una grande risorsa per l'industria degli anime, che vogliono comprare tanto e che una volta fan, lo saranno per sempre.
Ed un recente sondaggio (che abbiamo pubblicato qui) ha dimostrato che il fandom femminile sta prendendo piede anche in quei brand tipicamente maschili come Gundam.
 


Come si diceva all'inizio, l'indutria degli anime ha iniziato a tenere in conto i desideri delle ragazze ma allo stesso tempo è molto difficile capire cosa vogliono. Ogni stagione ha una media di 60 anime e ad oggi è molto difficile mantenere l'interesse dei fan. Un caso esemplificativo è Osomatsu-san, la cui prima stagione è stata un vero successo a differenza della seconda (anche se il mangaka ha un'idea del perché, come potete leggere qua

Ci sarà bisogno quindi di un gran lavoro se i vari staff vorranno accontentare le proprie fan e sfruttare al meglio il loro sostegno!

Fonte consultata:
Anime news Network