La revisione delle leggi sul copyright apportate dalla Trans-Pacific Partnership (TPP) sono entrate in vigore in Giappone dal 31 dicembre 2018. La più importante novità introdotta riguarda forse le modalità di accusa: infatti, è permesso incolpare qualcuno di violazione dei diritti anche senza l'autorizzazione del possessore degli stessi. Diversamente, prima della revisione del TPP, era richiesto al possessore dei diritti di essere il primo a sporgere denuncia, prima che si ricorresse a qualsiasi provvedimento penale. Tutto questo per rinvigorire l'ardua campagna anti-pirateria.
Inoltre, la revisione prevede l'aumento della durata del copyright, da 50 a 70 anni dopo la morte del possessore, un periodo di tempo applicato precedentemente solo nel campo della cinematografia, al fine di allineare il Giappone agli altri paesi membri del TPP.
Nonostante le nuove misure possano sembrare intimidatorie per i fan di anime e manga, il mangaka Ken Akamatsu (Negima, UQ Holder!) assicura i creatori di doujin su Twitter che ciò non avrà alcun effetto negativo sul modus operandi del Comiket. Queste sono le sue parole: "Le doujinshi al Comiket sono esonerate straordinariamente dai provvedimenti presi, grazie ad un compromesso tra il governo e coloro che sono coinvolti nell'evento. Per quanto riguarda i creatori di doujin, perché possa essere mossa denuncia di violazione dei diritti, è ancora necessario che sia dato consenso dall'artista. Potete quindi andare avanti a fare quello che fate (ma se il detentore dei diritti dice che non va bene, allora non va bene)."
Akamatsu ha anche chiarito quali tipi di fan works relativi a SSSS Gridman possono essere venduti dopo che il rivenditore di doujinshi Melonbooks ha tolto dalla vendita tutte le opere relative a suddetto franchise. "Possono essere vendute al Comiket, ma non nei negozi di doujinshi. [I detentori dei diritti] Possono tollerare questo tipo di fan works solo quando la loro vendita è limitata a pochi giorni (ex. Comiket): ritengono che la loro vendita al di fuori di eventi speciali possa causare non pochi grattacapi. Dovete necessariamente seguire queste nuove regole (effettivamente il mercato doujinshi si caratterizza anche per questo aspetto)".
Il sito ufficiale dell'anime di SSSS Gridman ha pubblicato un annuncio contenente le nuove modalità di distribuzione dei fan works lo scorso novembre, dichiarando che "ogni doujinshi che riteniamo stia valicando l'ambito del fan work, venendo prodotto e distribuito per scopi commerciali, subirà l'interruzione delle vendite".
Ma prima dell'entrata in vigore delle revisioni alla legge del copyright del TPP, Akamatsu si era dichiarato estremamente dubbioso in proposito: riteneva infatti che tali restrizioni avrebbero danneggiato notevolmente il settore delle auto-pubblicazioni e, in generale, della cultura otaku in Giappone. Al fine di salvaguardare i fan works da uno scenario incerto, l'artista ha supportato il "doujin mark", un'iniziativa proposta da Creative Commons Japan, la quale prevedeva che fossero gli autori stessi a dare o negare il permesso ai fans di creare doujinshi relative ai lavori originali, la cui vendita sarebbe stata comunque limitata ad eventi temporanei, come il Comiket.
Fonte consultata:
Anime News Network
Inoltre, la revisione prevede l'aumento della durata del copyright, da 50 a 70 anni dopo la morte del possessore, un periodo di tempo applicato precedentemente solo nel campo della cinematografia, al fine di allineare il Giappone agli altri paesi membri del TPP.
Nonostante le nuove misure possano sembrare intimidatorie per i fan di anime e manga, il mangaka Ken Akamatsu (Negima, UQ Holder!) assicura i creatori di doujin su Twitter che ciò non avrà alcun effetto negativo sul modus operandi del Comiket. Queste sono le sue parole: "Le doujinshi al Comiket sono esonerate straordinariamente dai provvedimenti presi, grazie ad un compromesso tra il governo e coloro che sono coinvolti nell'evento. Per quanto riguarda i creatori di doujin, perché possa essere mossa denuncia di violazione dei diritti, è ancora necessario che sia dato consenso dall'artista. Potete quindi andare avanti a fare quello che fate (ma se il detentore dei diritti dice che non va bene, allora non va bene)."
Akamatsu ha anche chiarito quali tipi di fan works relativi a SSSS Gridman possono essere venduti dopo che il rivenditore di doujinshi Melonbooks ha tolto dalla vendita tutte le opere relative a suddetto franchise. "Possono essere vendute al Comiket, ma non nei negozi di doujinshi. [I detentori dei diritti] Possono tollerare questo tipo di fan works solo quando la loro vendita è limitata a pochi giorni (ex. Comiket): ritengono che la loro vendita al di fuori di eventi speciali possa causare non pochi grattacapi. Dovete necessariamente seguire queste nuove regole (effettivamente il mercato doujinshi si caratterizza anche per questo aspetto)".
Il sito ufficiale dell'anime di SSSS Gridman ha pubblicato un annuncio contenente le nuove modalità di distribuzione dei fan works lo scorso novembre, dichiarando che "ogni doujinshi che riteniamo stia valicando l'ambito del fan work, venendo prodotto e distribuito per scopi commerciali, subirà l'interruzione delle vendite".
Ma prima dell'entrata in vigore delle revisioni alla legge del copyright del TPP, Akamatsu si era dichiarato estremamente dubbioso in proposito: riteneva infatti che tali restrizioni avrebbero danneggiato notevolmente il settore delle auto-pubblicazioni e, in generale, della cultura otaku in Giappone. Al fine di salvaguardare i fan works da uno scenario incerto, l'artista ha supportato il "doujin mark", un'iniziativa proposta da Creative Commons Japan, la quale prevedeva che fossero gli autori stessi a dare o negare il permesso ai fans di creare doujinshi relative ai lavori originali, la cui vendita sarebbe stata comunque limitata ad eventi temporanei, come il Comiket.
Fonte consultata:
Anime News Network
Ora il Giappone poi a chi toccherà, all Europa?...tra un po' su internet non si potrà fare nulla senza avere paura di prendersi una multa.
?
Ad ogni modo, dobbiamo continuare ora come prima a sperare che non facciano storie e lascino il mercato delle doujinshi abbastanza libero.
Tu non vedi i problemi forse perché non hai mai caricato video su YouTube ed altre piattaforme, io invece ne vedo parecchi.
I diritti d'autore sono dal momento della creazione dell'opera, durano per tutta la durata della vita dell'autore più i 70 anni dalla morte dell'autore. Quindi se muori a 20 anni i figli ne godono per 70 anni e direi che ci stanno comodi anche i nipoti.
Da quello che mi ricordo la ragione di una durata così lunga era che: le opere protette dal diritto d'autore, diversamente da quelle protette da brevetto, non sempre godono di un immediato successo, anzi, essendo sottoposte al gusto più che a un'utilità pratica è facile che vengano ignorate e scoperte o abbia successo molto dopo la loro creazione (non è il caso della notizia, ma di situazioni simili la storia ne è piena). Alla fine si cerca di riconoscere una tutela che ti permetta di creare, sapendo che magari se il ritorno economico non sarà tuo sarà della tua famiglia ( e salvo le eccezioni, i lavori creativi remunerano ben poco quindi una tutela in più non fa male). Si è passati da 50 anni a 70 anni considerando proprio l'aumento della durata della vita e diverse altre ragioni economiche.
Che poi sia un termine eccessivo credo che le società, esperti di diritto d'autore, attivisti, creatori etc... si scannino da un po', ognuno su basi solide.
Sì ma un'opera difficilmente diventa famosa dopo la morte dell'autore, o comunque dopo 50 anni dalla sua morte, quindi o si raccoglie subito i frutti della propria fatica o non li si raccoglie mai, nemmeno gli eredi.
Gli unici casi in cui un'opera riscuote successo molto dopo la dipartita dell'artista sono i casi come quello di Van Gogh, con i suoi quadri venduti oggi a milioni di euro, ma si tratta di opere il cui diritto d'autore anche per le eventuali riproduzioni è scaduto da un bel pezzo, gli eredi comunque non vedrebbero il becco di un quattrino.
Ovvio che io sappia le problematiche legate a Youtube.
Per quanto si parli della revisione delle leggi sul copyright, l'articolo si focalizza sul mercato delle doujinshi, è su quello che io mi riferivo.
Ah beh sicuro, con queste nuove leggi più restrittive sicuramente miglioreranno le cose per i creatori di doujinshi...
Infatti avevo anche scritto:
Quindi guai a vendere le doujin online, sia mai che si causino dei grattacapi (a chi? perché?)...
Metodo molto efficiente poi, mi immagino wuanto velocemente verrano elaborate le trilioni di pratiche che arriveranno
Come al solito non è una soluzione, è propaganda "per far vedere che fanno qualcosa"
Considerando che si acquista comunque attraverso siti e canali legali, non era meglio mettersi d'accordo tra detentori dei diritti e creatori amatoriali per un dividendo dei profitti per tramite dei canali ufficiali?
Se gli affari saltano ci perdono tutti.
Che è successo alla faccia dello smagliante mondo globalizzato? Si è sciolto il cerone?
Fino al febbraio 2014 la durata del diritto d’autore era di 50 anni dalla morte dell’autore poi con un Decreto Legislativo questo termine è stato portato a 70.
il perchè è presto detto: Walt Disney (5 dicembre 1901 – 15 dicembre 1966)
1966+ 50 = 2016
sono abbastanza sicuro che più o meno nel 2034 verrà incementato ulteriormente.
Cioè è la prima volta che leggo di vendita di opere amatoriali o.o
@comicsdrawer le doujinshi sono un fenomeno molto nipponico - anche se di parodie, in carta e celluloide, di opere famose, più o meno a sfondo erotico, si sono viste anche in molti altri paesi del mondo ( l'Altra Hollywood da anni propone parodie pecoreccie - termine arcaico temo -dei maggiori blockbuster del momento) - e come detto altre volte alcuni autori sono davvero molto bravi. Possono essere una palestra per aspiranti mangaka, ma anche un modo, abbastanza interessante di crearsi una carriera autonoma. In alcuni casi davvero ci si chiede: ma perchè questi non lavorano per grosse case editrici? Ne abbiamo parlato in un'articolo sugli hentai che trovi nell'Archivio.
Ma che stai a dire XD. La Disney deterrá sempre i diritti dei propri prodotti, ciò che decade sono le rivendicazioni che ne possono fare gli eredi. Ed anche qui, ben poche cose prodotte sono di diritto ESCLUSIVO di Walt Disney, la proprietà intellettuale della maggior parte dei soggetti è della azienda.
L'idea è buona e potrebbe essere una soluzione.
Tuttavia. Metti caso che un autore amatoriale possa pagare una piccola "tassa" per poter vendere creazioni sue legate al brand. Sorgono comunque tanti problemi.
Come la stabilisci questa tassa? Quota fissa o in base ai guadagni? Una quota fissa rischia di essere troppo alta,ma anche una percentuale sui guadagni è difficile, di quanto la fai alta? Le case editrici potrebbero creare problemi al riguardo
Poi metti che non basti dichiarare "voglio fare un lavoro amatoriale su" ma per essere approvati tocchi passare un test di approvazione dei contenuti... Cosa fai? Il 90% delle cose amatorialo prodotte bon supererebbero alcuni standard di qualità/censura e nessuna casa editrice approverebbe.
In un mondo ideale, darebbero pieno controllo creativo per una cifra simbolica. Ma cosa impedirebbe allora ad un'azienda di vendere prodotti legati ad un brand per cui non ha i diritti magari assumendo una decina di prestanome? A uno fai vendere delle tazze a tema giganti, ad un altro un sottobicchiere e via soldi...
Insomma è un sistema che può essere facilmente abusato da entrambi i lati
Tutti i lavoratori che non hanno uno stipendio fisso si trovano a doversi gestire tempistiche e carichi di lavoro in base alle richieste e alle necessità economiche, non solo i mangaka nè gli artisti in generale.
Il problema fondamentale è economico, ovvio che se guadagno 5€ per 1 ora di lavoro per guadagnare 100 dovrò lavorare 20 ore.
Se ne guadagno 10 all'ora ecco che avrò la possibilità di lavorare metà tempo.
Terminato quindi il raggiungimento della "quota minima" mensile per vivere dignitosamente potrò decidere se lavorare di più per guadagnare di più o se limitarmi per non sovraccaricarmi.
E' simile a chi, magari pur con uno stipendio fisso, per emergenze o per stipendi troppo bassi è costretto a cercarsi un secondo lavoro per integrare le entrate altrimenti insufficienti.
Quindi dal punto di vista economico il problema è il solito, scarso "valore" dato al proprio tempo-lavorativo.
Come risolverlo ? Beh non ci sono molte strade
1) Alzare tale valore come costo che quindi si rifletterebbe sul cliente finale, per la serie se raddoppio il prezzo del manga posso far guadagnare al mangaka il doppio (o più) e magari evitare che debba lavorare su 2 serie o che debba fare per forza un settimanale e non un quindicinale/mensile (cmq con una produzione inferiore di pagine).
Ma siamo pronti e disponibili noi lettori a questo ?
2) Aumentare il profitto, ovvero lasciare i prezzi inalterati ma far si che la parte di incasso che finisce al mangaka sia superiore, ma questo ovviamente implica o che si taglino i costi di produzione e marketing o che altri anelli della catena accettino di ridurre le proprie quote dell'incasso.
Difficile.
In questo caso l'unica possibilità per aumentare i margini è, come detto altre volte, l'autoproduzione, accettando che agli inizi questo porti al rischio di minore popolarità e minore vendite ma che alla lunga rafforzerebbe la propria presenza sul mercato.
Questo vale se la proprietà è personale, se è aziendale la licenza rimane in vigore fino a che l'azienda esiste, ma anche alla chiusura di questa è facile che qualcuno acquisti tali licenze e ne diventi il nuovo proprietario.
Se non erro invece i brevetti hanno una scadenza anche aziendali.
Tranne quando gli sta bene, ovvero al Comiket. In quel caso "liberi tutti" (salvo che il/i detentore/i dei diritti non gli giri storto quel giorno!)
Ma chi frega dell' opera ?
Qui si parla di copyright sulla proprietà intelletuale , che valgono ora più che mai .
Sherlock Holmes è vecchio da più di un secolo, ma ancora oggi si fanno soldi sul suo nome.
Soldi che non vanno agli eredi di Doyle perché erano scaduti i 50 anni .
E invece ora i soldi li fa chiunque possa permettersi di produrre film e telefilm sul personaggio.
Ed è giusto ?
No, gli eredi dovrebbero avere i diritti in eterno ( e pian piano andrà così: ogni tot anni aumenteranno gli anni del copyright dopo la morte ).
Peccato che questa legge sia nata in primis non per difendere gli autori ma le case come Disney, Marvel e DC che "fregano" le proprietà intelletuali ai rispettivi autori.
Ma hai capito almeno come funziona ?
Il divieto riguarda lo sfruttamento commerciale, ovvero se fai lavori amatoriali da cui tratti un guadagno monetario.
Se fai le cose gratuitamente, non hai problemi.
Ed è anche giusto: perché uno deve fare soldi con le creazioni altrui ?
Già lasciare stare il comiket è stato molto generoso: non avete idea quantio soldi facciano circoli amatoriali pubblicano parodie di anime e manga famosi: parliamo di tanti soldi, da far invidia a tante case editrici!
Lì il governo chiude un occhio perché se le vieterebbe , la manifestazione perderebbe valanghe di soldi dati dai visitatori, standiti , sponsor ecc...
Il fatto che solo oggi si preoccupano di arginare un fenomeno che c'è da inizio anni 80, la dice lunga su come la pirateri a abbia danneggiato il mercato e ridotto gli introiti ( alla faccia di chi dice che la pirateria fa solo bene )
No.
Azienda o meno, una votla morto il presunto creatore, comincia il conto alla rovescia deigli anni per i diritti.
Per questola Disney ha fatto allungare gli anni del copyright, altrimenti sarebbe stata la rovina, per loro.
Ma fregano cosa XD. In DC, Marvel e Disney e QUALUNQUE ALTRA AZIENDA tu crei come loro dipendente. Al massimo cambiano i diritti di sfruttamento dell'opera ( Image per esempio) e le condizioni. Cioè persino le università hanno il diritto di possedere la maggior parte degli utili derivati dalle invenzioni dei professori associati e quando scadono i diritti per i suoi eredi non necessariamente scadono quelli dell'Università.
Ma rovina cosa? XD. I diritti dei personaggi sono della AZIENDA Disney, non di Walter Disney.
No la Image lascia i diritti ai suoi creatori , che però devono pagare tutto di tasca loro ( stampa, distribuzione, autori coinvolti ecc..)
La Image poi si tiene una percentuale dei guadagni visto che offre le sue strutture ( evitando di creartele da te, spendendo milioni ), ma in partica non fa quasi nulla .
Qusta è una cosa diversa , perché parliamo di brevetti su invenzioni che hanno regole tutte loro , e di non proprietà intellettuali ( come al solito fai un gran casino )
Ma perché parli sempre di cose che non sai ? XD
Non conta che l'azienda sia la proprietaria : dopo che autore riconosciuto muore , i diritti diventano liberi dopo 70 anni.
Altrimenti perché la Disney ha allungato il copyright se tanto no gli cambiava nulla ?
Ogni tanto pensa , prima di scrivere sciocchezze .
Possono fare tutte le leggi o modificare quello che vogliono, tanto spunta sempre qualcosa di nuovo!
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