Se lo stato di emergenza in Giappone è stato infine ufficialmente revocato anche a Tokyo e nelle ultime quattro prefetture ove era rimasto, la "nuova normalità" post-pandemia è in verità tutta da costruire; un percorso più in salita di altri sembra doverlo percorrere il turismo, un po' come sta già accadendo in tutta Europa ed in Italia in particolare, ma la terra del Sol Levante non è certamente da meno.
Nell'aprile dello scorso anno, periodo della fioritura dei ciliegi e non solo, si erano contati 2.926.685 turisti stranieri, mentre sono stati solo 2.900 i turisti dell'aprile 2020; un calo del 99,9% in termini percentuali, nonché il numero più basso in assoluto di visitatori internazionali dal 1964, anno delle Olimpiadi nonché la prima data a partire dalla quale l'Agenzia del Turismo nipponica raccoglie tali statistiche. Il mese di febbraio 1964 aveva infatti fatto segnare il precedente "record assoluto negativo", con soli 17.543 visitatori internazionali.
Il mese di marzo 2020 non ha d'altronde visto dati più confortanti, segno che le restrizioni al turismo da parte degli stranieri imposte per il contenimento dal contagio del CoronaVirus, con un vero e proprio divieto di ingresso nel Paese per oltre 100 nazioni, abbiano sortito i dovuti effetti.
Pare che infatti il declino dei turisti stranieri non fosse stato così imponente nemmeno ai tempi della Sars nel 2003, della crisi finanziaria del 2008 e del terremoto con conseguente tsunami del Tohoku nel 2011, a quanto segnala la Japan's National Tourism Organisation; inoltre, il trend negativo era iniziato ancora prima dello scoppio della pandemia globale, poiché le cifre registrate tra marzo ed aprile 2020 sono solo le ultime di un calo mensile consecutivo che persiste dall'ottobre 2019. L'insieme di una significativa riduzione di visitatori della Corea del Sud a causa di tensioni politiche tra le due nazioni e il terribile tifone Hagibis che ha devastato il Paese lo scorso 12 ottobre hanno infatti posto fine a un ininterrotto trend di flussi di turisti stranieri in precedente costante crescita.
Ora il governo parrebbe voler correre ai ripari quanto prima, cercando di incentivare il turismo domestico attraverso un sostegno concreto che andrebbe a sovvenzionare una parte delle spese di viaggio sostenute dai visitatori, naturalmente una volta che il contagio da CoronaVirus si possa dire posto finalmente sotto controllo.
Lo speciale pacchetto di misure avrebbe un valore di circa 1,35 trilioni di Yen (circa 11,5 miliardi di Euro) e potrebbe essere attivato già dal mese di luglio, col rispetto delle condizioni sopra indicate, secondo quanto ha affermato Hiroshi Tabata, il capo dell'Agenzia per il Turismo nipponica in una recente conferenza. Dettagli più specifici in merito dovrebbero in ogni caso essere forniti nei giorni a venire.
Opzioni, queste, che se da una parte rallegrano i sostenitori del Paese del Sol Levante, dall'altra non regalano un sorriso ai tanti turisti stranieri ai quali per ora l'ingresso in Paese non è ancora consentito.
La maggior parte delle nazioni europee, tra cui l'Italia, nonché gli Stati Uniti, la Cina e la Corea del Sud fanno parte di tale elenco, per la verità tuttora in espansione anche a "stato di emergenza concluso": sarà operativo infatti dal 27 maggio un allargamento del divieto di ingresso anche a India, Afghanistan, Argentina, India, El Salvador, Ghana, Guinea, Kirghizistan, Tagikistan, Pakistan, Bangladesh e Sudafrica, e le attuali misure di restrizione rimarranno in vigore almeno fino alla fine del mese di giugno secondo quanto affermato dal Primo Ministro Shinzo Abe.
Allo stesso tempo, anche gli stessi giapponesi non sono più potuti uscire dai confini nazionali se non per motivi urgenti, conclamati ed assolutamente irrinunciabili e ciò ha condotto ad un numero di appena 3.900 persone defluite dal Giappone nel mese di aprile 2020.
Quanto alle cifre nazione per nazione, ecco un rapido elenco che confronta i mesi di aprile 2019/2020:
Il boom del turismo internazionale è stato uno dei pochi settori chiave nell'accelerazione della crescita di un Paese a lungo intrappolato in una pesante stagnazione economica; ma dopo il rinvio delle Olimpiadi al 2021 e l'annullamento pressoché totale dei visitatori esteri nel Paese causato dalla pandemia, sarà sufficiente un incentivo limitato ai soli turisti giapponesi come chiave del rilancio?
Fonti consultate:
The Japan Times I, II
Nell'aprile dello scorso anno, periodo della fioritura dei ciliegi e non solo, si erano contati 2.926.685 turisti stranieri, mentre sono stati solo 2.900 i turisti dell'aprile 2020; un calo del 99,9% in termini percentuali, nonché il numero più basso in assoluto di visitatori internazionali dal 1964, anno delle Olimpiadi nonché la prima data a partire dalla quale l'Agenzia del Turismo nipponica raccoglie tali statistiche. Il mese di febbraio 1964 aveva infatti fatto segnare il precedente "record assoluto negativo", con soli 17.543 visitatori internazionali.
Il mese di marzo 2020 non ha d'altronde visto dati più confortanti, segno che le restrizioni al turismo da parte degli stranieri imposte per il contenimento dal contagio del CoronaVirus, con un vero e proprio divieto di ingresso nel Paese per oltre 100 nazioni, abbiano sortito i dovuti effetti.
Pare che infatti il declino dei turisti stranieri non fosse stato così imponente nemmeno ai tempi della Sars nel 2003, della crisi finanziaria del 2008 e del terremoto con conseguente tsunami del Tohoku nel 2011, a quanto segnala la Japan's National Tourism Organisation; inoltre, il trend negativo era iniziato ancora prima dello scoppio della pandemia globale, poiché le cifre registrate tra marzo ed aprile 2020 sono solo le ultime di un calo mensile consecutivo che persiste dall'ottobre 2019. L'insieme di una significativa riduzione di visitatori della Corea del Sud a causa di tensioni politiche tra le due nazioni e il terribile tifone Hagibis che ha devastato il Paese lo scorso 12 ottobre hanno infatti posto fine a un ininterrotto trend di flussi di turisti stranieri in precedente costante crescita.
Ora il governo parrebbe voler correre ai ripari quanto prima, cercando di incentivare il turismo domestico attraverso un sostegno concreto che andrebbe a sovvenzionare una parte delle spese di viaggio sostenute dai visitatori, naturalmente una volta che il contagio da CoronaVirus si possa dire posto finalmente sotto controllo.
Lo speciale pacchetto di misure avrebbe un valore di circa 1,35 trilioni di Yen (circa 11,5 miliardi di Euro) e potrebbe essere attivato già dal mese di luglio, col rispetto delle condizioni sopra indicate, secondo quanto ha affermato Hiroshi Tabata, il capo dell'Agenzia per il Turismo nipponica in una recente conferenza. Dettagli più specifici in merito dovrebbero in ogni caso essere forniti nei giorni a venire.
Opzioni, queste, che se da una parte rallegrano i sostenitori del Paese del Sol Levante, dall'altra non regalano un sorriso ai tanti turisti stranieri ai quali per ora l'ingresso in Paese non è ancora consentito.
La maggior parte delle nazioni europee, tra cui l'Italia, nonché gli Stati Uniti, la Cina e la Corea del Sud fanno parte di tale elenco, per la verità tuttora in espansione anche a "stato di emergenza concluso": sarà operativo infatti dal 27 maggio un allargamento del divieto di ingresso anche a India, Afghanistan, Argentina, India, El Salvador, Ghana, Guinea, Kirghizistan, Tagikistan, Pakistan, Bangladesh e Sudafrica, e le attuali misure di restrizione rimarranno in vigore almeno fino alla fine del mese di giugno secondo quanto affermato dal Primo Ministro Shinzo Abe.
Allo stesso tempo, anche gli stessi giapponesi non sono più potuti uscire dai confini nazionali se non per motivi urgenti, conclamati ed assolutamente irrinunciabili e ciò ha condotto ad un numero di appena 3.900 persone defluite dal Giappone nel mese di aprile 2020.
Quanto alle cifre nazione per nazione, ecco un rapido elenco che confronta i mesi di aprile 2019/2020:
- Cina: da 726.132 persone a 200;
- Corea del Sud: da 566.624 persone a 300;
- Taiwan: da 403.467 persone a 300;
- Stati Uniti: da 170.247 persone a 300;
- Italia e Spagna: meno di dieci persone in circolo per ciascuna delle due nazioni.
Il boom del turismo internazionale è stato uno dei pochi settori chiave nell'accelerazione della crescita di un Paese a lungo intrappolato in una pesante stagnazione economica; ma dopo il rinvio delle Olimpiadi al 2021 e l'annullamento pressoché totale dei visitatori esteri nel Paese causato dalla pandemia, sarà sufficiente un incentivo limitato ai soli turisti giapponesi come chiave del rilancio?
Fonti consultate:
The Japan Times I, II
Non credo proprio, nel 2021 - se non le annullano definitivamente - hanno le olimpiadi.
Penso proprio che anche loro cercheranno di tenere le frontiere chiuse solo per lo stretto indispensabile, perché - se le cose sono fatte in sicurezza ed è economicamente sostenibile - privarsi del turismo estero che porta un po' di soldini?
Sono convinto che il paese del Sol Levante riaprirà le frontiere ai turisti stranieri il prima possibile. Ovvero che le misure attualmente in vigore lo rimarranno solo per lo stretto necessario.
Purtroppo il Giappone, come giustamente rimarcato nell’articolo, stava già soffrendo per una crisi economica dovuta sia agli effetti dei tifoni abbattutisi sul paese lo scorso anno sia alla contrazione dei consumi indotta dall’aumento dell’IVA, dal 8 al 10%, avvenuto lo scorso ottobre. Far ripartire il settore turistico, sia interno che, soprattutto, internazionale, è una priorità per il paese (come lo è per l’Italia del resto) per cui non escluderei che alcuni incentivi economici possano essere estesi anche ai turisti stranieri.
Penso comunque che, per un progressivo ritorno alla normalità, si dovrà attendere l'estate e che fino alla prossima primavera difficilmente ci sarà una significativa ripresa del turismo straniero in Giappone, anche per via della complessa gestione della sicurezza sanitaria sugli aerei che potranno garantire le distanze minime solo riducendo il numero dei passeggeri e riorganizzando gli spazzi interni con costi ingenti che si rifletteranno su prezzo dei biglietti. Temo quindi che, nel prossimo futuro, volare diventerà un lusso, più di quanto non lo sia stato negli ultimi vent'anni.
Magari questa storia potrebbe essere in futuro uno sprone al paese per aprirsi un po' di più. Se non altro per non morire letteralmente di isolamento...ma ci credo poco.
Ma per noi immigrati in Corea sono tempi bruttissimi per viaggi internazionali, in questomomento... E pensare che dovevo anche visitare casa quest'anno, insieme a mio marito....
Sicuramente, figurarsi se rinunciano a tutti quei soldi, sarebbe una follia e lo sanno benissimo. Se poi si pensa che volevano fare le Olimpiadi anche quando era palese che si trattava di un caso perso... ^^'' Appena sarà possibile riapriranno le frontiere, al massimo noi e gli altri Stati colpiti in modo più aggressivo potremmo essere tra gli ultimi a riavere il permesso di viaggiare per turismo, ma niente di più.
Anche secondo me a meno di brutte sorprese (facciamo tutti le corna!) per ritornare più o meno alla normalità nel contesto del turismo internazionale e ancor più intercontinentale servirà una tempistica simile. Spero però che i prezzi dei voli non aumentino in modo sproposito, perché la cosa darebbe nuovamente la zappa sui piedi al turismo modniale :/
Bè dai, a parte questo momento particolare, negli ultimi anni non mi pare che il Giappone sia un paese così chiuso per quanto riguarda il turismo.
Nel momento in cui tutto questo macello sarà storia passata potrebbero ripensare per esempio a favorire ancora meglio la permanenza degli stranieri. Per lavoro o altro.
Da quello che sento vivere e lavorare lì non è molto facile per i "gaijin". Di recente si stavano muovendo per migliorare le cose in tal senso, ma siamo ancora in alto mare.
E ora con questa epidemia...
Tra cancellazione olimpiadi, stagnazione e crollo del turismo direi che i prossimi mesi saranno tutt'altro che rosei...
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