Manca ormai solo un mese (21 luglio 2021) all'uscita nei cinema italiani di Earwig e la strega, nuovo film dello Studio Ghibli diretto da Goro Miyazaki (I racconti di Terramare, La collina dei papaveri, Ronja la figlia del brigante) e distribuito in Italia da Lucky Red.
Primo film ad uscire dopo la riapertura dello Studio Ghibli, Earwig e la strega ha fatto parlare di sè soprattutto per essersi allontanato dalla tradizione di animazione disegnata a mano dello Studio Ghibli proponendo un'animazione in 3DCG. Per approfondire le motivazioni dietro a questa scelta così come le tecniche utilizzate per la creazione del film, riportiamo un'intervista al regista Goro Miyazaki, il figlio del ben più noto Hayao.
Earwig e la strega è il tuo primo film da nove anni. Cosa ti ha spinto a tornare allo Studio Ghibli per fare questo film?
Mi fu consigliato da Hayao Miyazaki e Toshio Suzuki di realizzare un adattamento cinematografico di questo romanzo. Quindi sono tornato, ho letto la storia e l'ho davvero apprezzata. Ciò che apprezzo di questa storia è che Earwig non sia la tipica brava bambina. Lei è sempre diretta, è molto onesta su ciò che vuole dalla vita e sulla maniera in cui vuole viverla. Se ha degli obiettivi non esita a manipolare le persone per raggiungerli. Se qualcuno la tratta male, lei reagisce. In tal senso è una bambina molto forte e amo davvero davvero tanto il modo in cui viene rappresentata nel libro, cosa che desidero replicare anche nel film.
Lo Studio Ghibli aveva interrotto la produzione per tre anni prima che ne fosse annunciata la riapertura col tuo film e How Do You Live? di tuo padre. Potresti descrivere l'ambiente dello Studio Ghibli dopo questa pausa di anni?
Avevo fatto la serie televisiva Ronja, la figlia del brigante con uno studio esterno. Dopo di questa, quando tornai allo Studio Ghibli non c'era nessuno, era come un magazzino, completamente vuoto. Quindi pensai: "Ok, quindi non farò più film". E quando vidi Toshio Suzuki, il nostro produttore, sembrava davvero felice "Posso andare in pensione, finalmente!". Ma Hayao Miyazaki non è riuscito a stare lontano a lungo. Non può vivere senza creare qualcosa. Quindi ha iniziato con un breve filmato per il museo Ghibli e poi è passato ad un lungometraggio tradizionale. Ed è stato intorno a quel periodo che anch'io ho iniziato a lavorare a Earwig.
La moglie di Hayao Miyazaki, che sarebbe mia madre, era solita dirgli: "Spero che tu possa andare in pensione, prendertela comoda e goderti il resto della tua vita." Ma recentemente ha accettato il fatto che lui non può smettere di creare, l'ha capito, e quindi ora dice: "Ok, se preferisci creare fino alla fine dei tuoi giorni allora vai allo studio, vai in ufficio ogni giorno."
Ronja fu animato col computer. L'esperienza ottenuta con tale serie ti è stata utile per realizzare Earwig e la strega?
Assolutamente. Per la computer grafica di Ronja utilizzammo la tecnica del cel-shading, quindi praticamente emulammo l'aspetto dell'animazione disegnata a mano. Tuttavia, tornato allo Studio Ghibli, utilizzare una tecnica che emulasse l'animazione disegnata a mano in uno studio specializzato nell'animazione disegnata a mano non aveva molto senso. Decidemmo di utilizzare quindi una 3DCG completa. Fu sicuramente una vera sfida.
Earwig e la strega è stato pensato fin dal principio come film in computer grafica oppure è stata una decisione presa in un secondo momento?
Avevo deciso fin da subito di fare un film in CG, tuttavia ero indeciso se utilizzare il cel shading o una CG completa. Ho deciso per quest'ultima pensando al pubblico di riferimento qui in Giappone.
Essendo il primo film Ghibli in computer grafica come vi siete comportati per la tecnologia necessaria?
Dal momento che lo Studio Ghibli non aveva i mezzi necessari abbiamo iniziato con l'assumere membri chiave dello staff che fossero capaci di farlo e che potessero costruirci i sistemi necessari a permetterci di realizzare un film in 3DCG.
Avete iniziato con animazioni fatte a mano per poi convertirle col computer?
L'inizio è abbastanza simile a quello che si fa per l'animazione disegnata a mano. Si inizia disegnando il character design ed il set design a matita su carta. Poi si passa alla storia, e anche gli storyboard sono disegnati a mano. Questi processi non sono molto diversi rispetto a quelli dell'animazione disegnata a mano.
Nel film sono presenti diverse scene complicate, specialmente quelle incentrate sulla magia. Quali sono state le scene più difficili da animare, che avrebbero potuto essere differenti se disegnate a mano?
Difficile dirlo, ogni scena è stata dura, è stata una vera sfida.
Le scene più tranquille richiedevano l'interpretazione, le espressioni facciali e le performance dei personaggi, mentre per le scene d'azione era necessario creare dinamismo con la camera che si muoveva continuamente. Ci sono molte cose diverse in base a quello che stai cercando di rappresentare in ciascuna scena, quindi ogni scena ha una sua difficoltà. Per esempio, la creazione della stanza in cui Earwig e la strega Bella Yaga creano pozioni e incantesimi ha richiesto un anno, con un artista dedicato che per un anno ha lavorato esclusivamente a quella stanza.
Molti film animati in CG puntano ad un aspetto il più realistico possibile, ma Earwig e la strega ha deciso di non farlo. Mantiene lo stile animato che abbiamo visto in molti film Ghibli, specialmente nei capelli. Quando hai pensato al character design per questo film, come hai deciso quanto essere realistico?
Hai assolutamente ragione. Se si sceglie la strada del fotorealismo si può andare avanti all'infinito, e non è proprio lo stile dello Studio Ghibli. Ho pensato molto a dove volevo andare. Mi sono ispirato all'animazione stop-motion di studi come Laika e Aardman, specialmente per quanto riguarda la deformazione dei personaggi e le ambientazioni. Quindi ho pensato il character design in modo da renderlo simile all'aspetto dell'animazione stop-motion. Per i capelli anzichè cercare di rappresentare ogni singola ciocca li abbiamo raccolti in grandi pezzi. Per gli occhi invece abbiamo deciso di utilizzare maggiormente l'animazione disegnata a mano per realizzare la luce all'interno delle pupille, invece che ricorrere alla CG.
Speri di poter fare altri film animati in CG con lo Studio Ghibli? Oppure tornerai all'animazione disegnata a mano?
Se fossi più giovane allora sarei in grado di passare da una tecnica all'altra. Ma non sono più così giovane e probabilmente non avrò il tempo per fare ancora molti film nella mia vita. Mi piacerebbe mettermi alla prova con un altro paio di film in CG.
In quanto primo film Ghibli da quattro anni, cosa speri possa rappresentare Earwig e la strega per la nuova era dello Studio Ghibli?
Che Ghibli continuerà a fare film senza sosta. Spero inoltre che possa simbolizzare il fatto che per restare fedeli al nostro stile Ghibli non sia necessario rimanere attaccati all'animazione disegnata a mano. Credo realmente che affrontare nuove sfide sia la chiave per restare fedeli a noi stessi.
Fonte consultata:
slashfilm.com
Gli orfanotrofi sono posti orribili. Ma Earwig adora il St. Morwald perché, da quando è stata lasciata ancora in fasce all’ingresso dell’stituto, tutti fanno esattamente quello che vuole. Le cose cambiano il giorno in cui una coppia un po’ inquietante (che si sforza di apparire normale) decide di adottare proprio lei. Earwig viene così catapultata nella misteriosa abitazione di Bella Yaga e Mandragora, tra stanze segrete, pozioni e libri di magia, e non ci metterà molto a scoprire che la sua nuova ‘mamma’ è una strega, con tutte le conseguenze che ne derivano! Ma grazie alla sua intelligenza e al prezioso aiuto di Thomas, un gatto parlante, Earwig troverà il modo di farsi rispettare. Una piccola storia di grande coraggio, che insegna a non abbattersi mai, nemmeno quando tutto sembra prendere la piega sbagliata.
Primo film ad uscire dopo la riapertura dello Studio Ghibli, Earwig e la strega ha fatto parlare di sè soprattutto per essersi allontanato dalla tradizione di animazione disegnata a mano dello Studio Ghibli proponendo un'animazione in 3DCG. Per approfondire le motivazioni dietro a questa scelta così come le tecniche utilizzate per la creazione del film, riportiamo un'intervista al regista Goro Miyazaki, il figlio del ben più noto Hayao.
Earwig e la strega è il tuo primo film da nove anni. Cosa ti ha spinto a tornare allo Studio Ghibli per fare questo film?
Mi fu consigliato da Hayao Miyazaki e Toshio Suzuki di realizzare un adattamento cinematografico di questo romanzo. Quindi sono tornato, ho letto la storia e l'ho davvero apprezzata. Ciò che apprezzo di questa storia è che Earwig non sia la tipica brava bambina. Lei è sempre diretta, è molto onesta su ciò che vuole dalla vita e sulla maniera in cui vuole viverla. Se ha degli obiettivi non esita a manipolare le persone per raggiungerli. Se qualcuno la tratta male, lei reagisce. In tal senso è una bambina molto forte e amo davvero davvero tanto il modo in cui viene rappresentata nel libro, cosa che desidero replicare anche nel film.
Lo Studio Ghibli aveva interrotto la produzione per tre anni prima che ne fosse annunciata la riapertura col tuo film e How Do You Live? di tuo padre. Potresti descrivere l'ambiente dello Studio Ghibli dopo questa pausa di anni?
Avevo fatto la serie televisiva Ronja, la figlia del brigante con uno studio esterno. Dopo di questa, quando tornai allo Studio Ghibli non c'era nessuno, era come un magazzino, completamente vuoto. Quindi pensai: "Ok, quindi non farò più film". E quando vidi Toshio Suzuki, il nostro produttore, sembrava davvero felice "Posso andare in pensione, finalmente!". Ma Hayao Miyazaki non è riuscito a stare lontano a lungo. Non può vivere senza creare qualcosa. Quindi ha iniziato con un breve filmato per il museo Ghibli e poi è passato ad un lungometraggio tradizionale. Ed è stato intorno a quel periodo che anch'io ho iniziato a lavorare a Earwig.
La moglie di Hayao Miyazaki, che sarebbe mia madre, era solita dirgli: "Spero che tu possa andare in pensione, prendertela comoda e goderti il resto della tua vita." Ma recentemente ha accettato il fatto che lui non può smettere di creare, l'ha capito, e quindi ora dice: "Ok, se preferisci creare fino alla fine dei tuoi giorni allora vai allo studio, vai in ufficio ogni giorno."
Ronja fu animato col computer. L'esperienza ottenuta con tale serie ti è stata utile per realizzare Earwig e la strega?
Assolutamente. Per la computer grafica di Ronja utilizzammo la tecnica del cel-shading, quindi praticamente emulammo l'aspetto dell'animazione disegnata a mano. Tuttavia, tornato allo Studio Ghibli, utilizzare una tecnica che emulasse l'animazione disegnata a mano in uno studio specializzato nell'animazione disegnata a mano non aveva molto senso. Decidemmo di utilizzare quindi una 3DCG completa. Fu sicuramente una vera sfida.
Earwig e la strega è stato pensato fin dal principio come film in computer grafica oppure è stata una decisione presa in un secondo momento?
Avevo deciso fin da subito di fare un film in CG, tuttavia ero indeciso se utilizzare il cel shading o una CG completa. Ho deciso per quest'ultima pensando al pubblico di riferimento qui in Giappone.
Essendo il primo film Ghibli in computer grafica come vi siete comportati per la tecnologia necessaria?
Dal momento che lo Studio Ghibli non aveva i mezzi necessari abbiamo iniziato con l'assumere membri chiave dello staff che fossero capaci di farlo e che potessero costruirci i sistemi necessari a permetterci di realizzare un film in 3DCG.
Avete iniziato con animazioni fatte a mano per poi convertirle col computer?
L'inizio è abbastanza simile a quello che si fa per l'animazione disegnata a mano. Si inizia disegnando il character design ed il set design a matita su carta. Poi si passa alla storia, e anche gli storyboard sono disegnati a mano. Questi processi non sono molto diversi rispetto a quelli dell'animazione disegnata a mano.
Nel film sono presenti diverse scene complicate, specialmente quelle incentrate sulla magia. Quali sono state le scene più difficili da animare, che avrebbero potuto essere differenti se disegnate a mano?
Difficile dirlo, ogni scena è stata dura, è stata una vera sfida.
Le scene più tranquille richiedevano l'interpretazione, le espressioni facciali e le performance dei personaggi, mentre per le scene d'azione era necessario creare dinamismo con la camera che si muoveva continuamente. Ci sono molte cose diverse in base a quello che stai cercando di rappresentare in ciascuna scena, quindi ogni scena ha una sua difficoltà. Per esempio, la creazione della stanza in cui Earwig e la strega Bella Yaga creano pozioni e incantesimi ha richiesto un anno, con un artista dedicato che per un anno ha lavorato esclusivamente a quella stanza.
Molti film animati in CG puntano ad un aspetto il più realistico possibile, ma Earwig e la strega ha deciso di non farlo. Mantiene lo stile animato che abbiamo visto in molti film Ghibli, specialmente nei capelli. Quando hai pensato al character design per questo film, come hai deciso quanto essere realistico?
Hai assolutamente ragione. Se si sceglie la strada del fotorealismo si può andare avanti all'infinito, e non è proprio lo stile dello Studio Ghibli. Ho pensato molto a dove volevo andare. Mi sono ispirato all'animazione stop-motion di studi come Laika e Aardman, specialmente per quanto riguarda la deformazione dei personaggi e le ambientazioni. Quindi ho pensato il character design in modo da renderlo simile all'aspetto dell'animazione stop-motion. Per i capelli anzichè cercare di rappresentare ogni singola ciocca li abbiamo raccolti in grandi pezzi. Per gli occhi invece abbiamo deciso di utilizzare maggiormente l'animazione disegnata a mano per realizzare la luce all'interno delle pupille, invece che ricorrere alla CG.
Speri di poter fare altri film animati in CG con lo Studio Ghibli? Oppure tornerai all'animazione disegnata a mano?
Se fossi più giovane allora sarei in grado di passare da una tecnica all'altra. Ma non sono più così giovane e probabilmente non avrò il tempo per fare ancora molti film nella mia vita. Mi piacerebbe mettermi alla prova con un altro paio di film in CG.
In quanto primo film Ghibli da quattro anni, cosa speri possa rappresentare Earwig e la strega per la nuova era dello Studio Ghibli?
Che Ghibli continuerà a fare film senza sosta. Spero inoltre che possa simbolizzare il fatto che per restare fedeli al nostro stile Ghibli non sia necessario rimanere attaccati all'animazione disegnata a mano. Credo realmente che affrontare nuove sfide sia la chiave per restare fedeli a noi stessi.
Goro Miyazaki fino a oggi
Goro Miyazaki nasce a gennaio 1967 dalla madre Akemi Ota e dal padre Hayao Miyazaki, uno dei più celebri registi d'animazione giapponese al mondo. Credendo di non poter raggiungere il medesimo livello del padre, Goro sceglie un percorso di studi che lo porti il più lontano possibile dal mondo dell'animazione, specializzandosi nella costruzione di edifici dedicati all'agricoltura. Nei primi anni successivi alla laurea, Goro si dedica alla progettazione di parchi e giardini, finchè nel 1998 viene scelto per realizzare il Museo Ghibli a Mikata, occupandosi anche della direzione dello stesso dal 2001 al 2005. La svolta nella vita di Goro Miyazaki avviene quando Toshio Suzuki, manager dello Studio Ghibli e storico collaboratore del padre Hayao, impressionato dalle capacità organizzative e decisionali del giovane, lo convince ad aiutarlo a realizzare un film animato. Nonostante il parere contrario del padre Hayao, che non lo riteneva ancora pronto per il ruolo, Suzuki assegna a Goro la realizzazione degli storyboard dell'adattamento animato del romanzo Tales of Earthsea di Ursula Le Guin; la qualità del lavoro di Goro è tale che Suzuki decide di assegnarli anche la regia del film. Il film divide critico e pubblico: Earthsea e Miyazaki vincono il premio rispettivamente come peggior film e peggior regista dell'anno al Bunshun Raspberry Awards, ma il film viene candidato al Japan Academy Prize e presentato al festival di Venezia; Hayao Miyazaki inoltre si complimenta col figlio, ritenendo il film "un lavoro onesto". Il successivo film, scritto dal padre e girato dal figlio, segna la collaborazione tra i due Miyazaki e questa volta La collina dei papaveri vince il Japan Academy Prize. Nel 2014 Goro Miyazaki si occupa della sua prima serie animata per la televisione, trasponendo il romanzo per l'infanzia Ronja Rövardotter della scrittrice svedese Astrid Lindgren.
I racconti di Terramare (film 2006)
La storia è ambientata in un arcipelago medievaleggiante, dove la pace sembra vacillare quando, dopo la ricomparsa dei draghi, iniziano a manifestarsi pestilenze che uccidono bestie e uomini. Arren, figlio del re, compie un terribile misfatto e fugge da palazzo. Lungo la via fa la conoscenza di Ged, detto Sparviere, un mago, che lo prende sotto la sua protezione. Inizia quindi l'avventura dei nostri due protagonisti, che dovranno vedersela con un altro potete e oscuro mago, Aracne.
La collina dei papaveri (film 2011)
Il film è ambientato durante il boom economico giapponese del 1963. E' passato ormai più di un decennio dal termine della Seconda Guerra Mondiale e gli studenti sono chiamati ad essere i rappresentanti di un "Nuovo Giappone". La storia ha come protagonista Umi Komatsuzaki, una studentessa risiedente nella città portuale di Yokohama e che finirà con l'innamorarsi di un ragazzo di nome Shun'ya Kazama. I due avranno modo di conoscersi sempre di più, ma nell'arco di breve tempo verranno anche a conoscenza di un segreto che accomuna il loro passato.
Ronja, la figlia del brigante (serie TV 2014)
Trasposizione del romanzo La figlia del brigante della scrittrice svedese Astrid Lindgren nonché prima serie televisiva di Goro Miyazaki, Sanzoku no musume Ronja segna il ritorno della narrativa meisaku all'interno dell'animazione giapponese dopo diversi anni di assenza. Pensata per farsi apprezzare sia dai bambini che dagli adulti, questa serie racconta la crescita della piccola Ronja, figlia di Mattis, il capo di una delle due tribù di briganti del bosco, man mano che viene a contatto con le meraviglie della natura, sfuggendo al contempo ai pericoli e alle pericolose creature fantastiche che abitano il bosco dove vive e i cieli sopra di esso.Mentre Ronja cresce e acquista sicurezza in se stessa, sullo sfondo assistiamo alla faida tra la banda di briganti di Mattis e quella di Borka, che si contendono da decenni i bottini dei viaggiatori del bosco, litigando ogni volta che si incontrano e odiandosi a vicenda. Questa, per certi versi idilliaca, situazione inizia a mutare nel momento in cui Ronja incontra un ragazzo della sua stessa età che sostiene di essere il figlio di Borka: Birk.Una storia che vuole concentrarsi, oltre che sulla crescita della piccola Ronja, sull'amore tra genitori e figli e sui profondi legami dell'amicizia.
Fonte consultata:
slashfilm.com
Sarei anche d'accordo se non fosse uscito quello che è uscito da Earwig.
Basta anche restare nel sol levante con l'ultimo film di Lupin per capire che ne hanno ancora di strada da fare.
Se finita l'era del padre questa sarà la strada maestra la vedo molto grigia.
Non scherzo nel dire che in Disney alcune serie animate (non film) hanno una CGI migliore di quella che si vede nel film.
Ok qualche esperimento ma quello che piace veramente ai fan dello Studio ghibli è la tecnica tradizionale.
Continuare solo con la cgi sarebbe darsi una mazzata sui piedi a mio parere.
Speriamo che lo studio Ponoc riesca a portare avanti la tradizione che lo studio Ghibli evidentemente non vuole più portare avanti!
"abborrante"
Manco paragonabile, ne alla Disney, ne a Dreamworks, ne a Takashi Yamazaki.
Sembra che, anzichè renderizzate, le scene sono state screenshottate.
Già, finché Goro non sarà in grado di produrre qualcosa di minimamente paragonabile a Lupin III - The First è meglio che si metta a disegnare con MS Paint, piuttosto che con 3D Studio Max!!
Non è una semplice battuta. Provate a guardare un solo episodio, magari uno recente, e metterlo a confronto con il trailer del film (trama a parte). Le differenze sono innegabili.
Il passare alla completa CGI la trovo una pessima decisione. I film dello Studio Ghibli eccellevano sopra tutti proprio per la qualità nell'animazione e nei disegni. Anche a livello di Marketing non ha proprio senso.
Non capisco, aiutatemi a capire.
MHA.
Secondo me c'è gente che riesce creare un miglior risultato con Engine in real time come UE4
spero di nn vedere mai una cosa simile dallo studio ghibli (più volte si era parlato di un seguito animato di Nausicaa)
per ora esiste solo un cortometraggio prequel in live action diretto da Shinji Higuchi e scritto da Hideaki Anno
anno animò la scena finale del guerriero invincibile di nausicaa e quindi in questo corto (finto trailer) rifà se stesso
gli eva son palesemente ispirati al gigante invincibile
anno usa shita di laputa per nadia (e relativa pietra)
insomma è un copione
Mi hai anticipato, volevo scrivere la stessa cosa.
Tu sei un genio! XD
Investire però, costa e tanto.E magari non sempre le ciambelle riusciranno con il buco..Inoltre la vedo dura per Studio Ghibli, a questo punto risalire la china dietro a Pixar e Disney, soprattutto a causa della mancanza di un ricambio fra i registi - che questo è il problema di fondo - Inoltre ci sono altre realtà, Trigger, che già oggi danno punti a tutti.
Personalmente suggerirei a Studio Ghibli di considerare con attenzione l'esperienza di klaus e della scuola europea. La vera alternativa è qui in Europa.
Inutile correre dietro ai colossi della CG ma usare un'esperienza come quella che abbiamo sviluppato in europa e riproporla caricata dei contenuti ( e della passione9 che il mondo degli animatori nipponici hanos empre dimostrato.
Infatti è quello che dice Goro:
Quindi non andrebbe confrontato con Frozen, Luca etc, ma con Shaun the Sheep. Inoltre fare paragoni fra chi usa la CG da oltre 15 anni con chi la usa per la prima volta è un po' come voler confrontare la recitazione di Robert Redford negli ultimi film con quella di chi esordisce per la prima volta su di un palco.
Perché il Giappone non è più quello del dopoguerra con offerta di manodopera a costo quasi-zero, nè quello della Bubble Economy con il potere d'acquisto irrealisticamente gonfiato all'inverosimile. Fare un film in 2D ha costi spropositati e farlo nel Giappone di oggi, così come in tutte le nazioni dove le economie non possono essere più considerate emergenti, vuol dire andare incontro a difficoltà economiche enormi. I giganti come Hayao Miyazaki possono permetterselo, ma solo per via del nome e sempre a livello di scommessa produttiva, avendo sempre dietro un lavoro di marketing e di pubblicizzazione senza sosta da parte dei produttori. Non è un caso che da anni ormai tutti gli studi di animazione "classici" in 2D delocalizzino in Corea, Vietnam e Cina, dove il costo della manodopera è enormemente minore. Ma anche questi paesi sono destinati ad emergere (per una questione di ciclicità economica) e sarà sempre più difficile trovare lavoratori di quel tipo. Per non parlare della perdita del know-how professionale che si verifica con l'avvicendarsi delle generazioni produttive e di come sia sempre più difficile trovare profili di un certo tipo per specifiche mansioni (mi viene in mente ad esempio la carenza di animatori chiavi nello stesso Giappone degli ultimi anni).
Insomma, può piacerci o no, ma la produzione informatizzata di film animati alla lunga sarà l'unico modo per mantenere le produzioni a livello autoctono (con le dovute circoscritte eccezioni, ovviamente).
I film di Shaun the Sheep a confronto sembrano dei capolavori di tecnica il charter design e lo shading da quel punto di vista aiutano tantissimo
Anche qua trovo un errore di fondo se si parte dal presupposto che si debba fare un film alla "Ghibli" quando non si usa la medesima tecnica si parte già in salita, poi se è il tuo primo film non il cell shading è ancora peggio.
Per non parlare della fotografia (e l'illuminazione) che hanno utilizzato che mi fa accapponare la pelli
Certo se Goro continua a sfornare mediocrità del genere il destino dello studio Ghibli è solo uno: la chiusura! Poi il catalogo dei vecchi film verrà acquisito dalla Disney per 4 soldi...
Presumo che questo film sarà costato poco rispetto ad un film classico Ghibli, ma alla fine quanto ha incassato? Meno di mezzo milione negli States, ed in Giappone? Certo, c'è sempre l'home video, però...
In totale dovrebbe aver incassato 427.531 USD se non è questo un fallimento non so cosa lo sia.
su wikipedia leggo questo a proposito dell'occidente "Il lungometraggio ha guadagnato 173704 $ in Nord America e 174478 $ nel resto del mondo, per un totale di 348182 $.[8]"
Sarò poco informato io ma non mi sembra che i filme Disney e compagnia bella interamente in CG possano dirsi proprio low cost, e non mi sembra nemmeno che la manodopera giapponese (animatori) sia strapagata. Io non penso che la ragione dietro questo cambio di direzione sia il costo di produzione, anche Shinkai ad esempio lavora ancora in 2D, così come tanti altri, volete per caso dirmi che tutti passeranno alla CG perché i costi sono diventati insostenibili? Come detto anche da Miyazaki junior, prima che lui ci ritornasse e che il padre ricominciasse a lavorarci, lo Studio Ghibli era diventato quasi un museo per l'inattività: credo che la ragione sia proprio questa, la mancanza di nuove leve pronte ad assumersi la responsabilità di un nome del genere e di crerare qualcosa di degno della sua fama. Mi spiace dirlo ma con Goro Miyazaki, per ora, questo è lontano dall'accadere
Comunque è anche colpa di Hayao Miyazaki in parte, non è riuscito ad insegnargli bene il mestiere (se mai gli ha insegnato alcun che!).
Non posso che darti ragione, Miyazaki ci ha viziato troppo dimenticandosi di istruire le generazioni successive a cui passare il testimone. C'è anche da dire che non è facile eguagliare personaggi come lui o come Takahata, da quel che si può comprendere non solo dalle loro opere ma anche dalle loro interviste, sono davvero due giganti, non solo due artisti ma anche autori di uno spessore culturale eccezionale. Però è a questo che servono le generazioni future, a spodestare i giganti del passato
Certo, Shinkai produce ancora in 2D, così come altri studi di animazione, ma delocalizzando in Corea. Basta leggere attentamente i crediti dei film per rendersene conto. È un sistema che Ghibli non ha preso mai in considerazione per questioni ideologiche (Miyazaki e Takahata socialisti vecchio stampo con una concezione del lavoro novecentesca) ed economiche (produzione totalmente in studio, con alcune eccezioni sempre in territorio nipponico, utilizzando staff a tempo indeterminato e non a chiamata). Tutto questo finché i costi non lo hanno più permesso e lo Studio ha chiuso per tornare ad essere quello che inizialmente era: una società per finanziare i film di Miyazaki e Takahata. Goro Miyazaki è da sempre una scommessa di Toshio Suzuki, per questo cercano di passargli il testimone autoriale.
Detto questo, mi permetto altri due appunti soltanto: è vero, la manodopera giapponese non è strapagata ma il costo del lavoro oggi è molto più alto rispetto a prima per via della naturale evoluzione di tutte le economie emergenti. Inoltre è improprio paragonare le capacità produttive di qualsiasi studio di medie-piccole dimensioni con il colosso Disney-Pixar e omologhi americani. Lo è sempre stato e lo è ancora di più adesso che Disney è una multinazionale che ha fagocitato interi settori dell'intrattenimento e che ha un fatturato annuo equivalente al patrimonio di un terzo delle nazioni mondiali messe insieme. Se il paragone invece lo si fa correttamente con i sistemi in CG utilizzati negli studi di animazione medio-piccoli, allora i conti tornano e la differenza tra i due metodi produttivi si vede eccome.
Certo, anche in futuro ci sarà ancora chi farà film in 2D ma solo come scelta stilistica: il metodo di produzione sarà comunque totalmente informatizzato e digitale. In sè, non lo considero un processo nè positivo nè negativo, semplicemente la naturale evoluzione in base al cambiamento delle dinamiche di vita quotidiane e agli strumenti tecnologici a disposizione. L'importante è che ci siano sempre delle buone storie dietro, altrimenti non c'è animazione sopraffina che tenga.
A maggior ragione, se i colossi americani mettono in campo investimenti proporzionati per i loro film in CG, come si potrebbe chiedere la stessa cosa alla stessa qualità allo Studio Ghibli che, come hai detto, è l'equivalente di una "bottega" dell'animazione? Sono d'accordo con te nel dire che le loro produzioni sono inequiparabili, ma i loro prodotti si, e mi sembra che i lungometraggi americani siano anni luce avanti all'Earwig di Goro. Quindi bisognerà sperare che lo Studio Ghibli metta in campo un investimento di proporzioni della Disney per vedere un film in CG decente? Ma allora tanto vale continuare con il tradizionale. Certo ci sono anche altri studi che mettono in campo la CG, ma nessuno mi sembra che possa rivaleggiare, dal punto di vista estetico/grafico, con la Disney/Pixar/Dreamworks, cosa che avviene tranquillamente invece adoperando l'animazione tradizionale. Se i costi sono alti in entrambi i casi per ottenere prodotti di qualità, perché scegliere la CG?
Per una semplice questione di costi/ricavi: se un film di Goro in stile tradizionale costa 100, ma ricava 30, mentre in CG costa 30 e ricava 30, è molto semplice capire quale sarà la scelta dei produttori. Nessuno al mondo possiede la potenza distributiva globale delle major statunitensi, quindi è davvero uno sforzo impari mettersi a competere sullo stesso piano.
Poi non dimentichiamoci mai che Miyazaki junior è ancora un autore in itinere, una scommessa di Suzuki, come scrivevo anche sopra, che tra l'altro soffre la pena canonica di tutti i figli d'arte: essere paragonato col proprio padre.
Ti dirò di più, i film di Miyazaki sono diventati un successo al botteghino solo a partire da Principessa Mononoke. Totoro, che è diventato il simbolo dello Studio, quando uscì al cinema fu quasi un flop e si risollevò soltanto con le vendite dell'home-video. I film di Takahata sono sempre stati notoriamente un bagno di sangue a livello produttivo e, ad eccezione di un paio di titoli, hanno avuto sempre un risultato discreto al botteghino. Se non ci fosse stato lo sforzo di marketing di quel produttore-genio di Suzuki e la benevolenza illuminata di Yasuyoshi Tokuma (l'allora presidente della Tokuma Group, cofondatrice dello Studio Ghibli) ad investire su Takahata e Miyazaki a prescindere dai risultati semplicemente perché li adorava, difficilmente avremmo avuto quei capolavori. Insomma, per dire che la questione è sempre più complessa di quel che sembra.
Penso che bisognerebbe dare semplicemente tempo al tempo. Sicuramente la tecnica in CG si affinerà col passare degli anni, a prescindere dalla volontà di emulare le tecniche americane e se i futuri registi avranno qualcosa di pregnante da raccontare, saranno capaci di farlo utilizzando qualsiasi tecnica. Tezuka iniziò a fare animazione col sogno di emulare la full animation disneyana, morì senza esserci mai riuscito ma avendo di fatto creato un canone di storytelling e un modo di produrre alternativo proprio a quello che lui aspirava ad emulare, divenuto anch'esso canone a livello internazionale proprio in opposizione al metodo disneyano.
Mary ed il fiore della strega ha incassato 42 milioni di dollari, i film di Shinkai incassano un bordello di soldi: se fai schifezze il pubblico si disaffeziona, anche se hai un nome come GHIBLI dietro!
Ma soprattutto, con che coraggio ci sono studi di animazione che realizzano robe come Berserk 2016/2017, Ex Arm, e vari altri esempi meno aberranti ma comunque discutibili, e pensano che sia qualcosa di non dico artisticamente, ma commercialmente valido?
Che fine hanno fatto gli standard qualitativi nell'animazione giapponese? Se alcune animazioni degli anni '80 potevano far ridere i polli almeno erano genuine, qua invece dopo decenni anziché andare avanti si torna indietro, nella speranza che un giorno, magicamente, il computer faccia tutto il lavoro per loro suppongo...
Questo è giustissimo, ma puoi applicarlo su scale differenti, quando investi poco (ma veramente poco) in CGI ti ritorna comunque poco
Non so quale possa essere il budget del film (non lo trovo), ma vedendo quanto ha fatto al botteghino mi pare difficile che possano aver guadagnato qualcosa dal film.
Con la CGI se non ci sai fare anche il nome dello studio non ti può salvare la baracca e anzi adesso che è uscito il film quando annunceranno il prossimo lungometraggio 3D la gente sarà ancora più scettica.
Il ragionamento che hai fatto vale per esempio per la Universal e saghe alla Minions che sono costate relativamente poco rispetto ad altri cortometraggi e hanno incassato abbastanza da creare un franchise, ma la Universal non ha messo sul piatto 2 spiccioli e mezzo bottone bucato, ha soltanto investito meno rispetto a Blockbuster disneiani in CGI
Non capisco la necessità di doversi omologare a tutti gli altri, quando lo sanno anche le suole delle scarpe che tutti amano lo studio Ghibli, oltre per le storie che racconta, per il suo stile stupendo.
Io comunque sono felice che voglia portare avanti lo studio, però non con questo andazzo.
P.s: mi fa ridere sentire Goro dire che è vecchio e che farà ormai solo due film quando ha poco più di 50 anni e nel mentre il padre da quell'età in poi ne ha sfornati ancora 4-5 (e continua).
Concordo, le due cose possono benissimo convivere, così come gli altri stili (stop motion, i vari ibridi...etc.)
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