Tacotoon è una piattaforma di webcomics italiana nata un anno fa e con un vasto catalogo. Per festeggiare il suo primo compleanno ha organizzato un contest per aspiranti autori, i cui vincitori verranno annunciati al Lucca Comics & Games 2022. Di seguito il comunicato stampa.
TACOTOON compie un anno
e festeggia il suo compleanno indicendo un contest!
Tacotoon, la piattaforma di intrattenimento digitale, imperniata sui webcomics: nati per essere fruiti dai propri device, come recita il payoff: webcomics anywhere, anytime, anyplace!
Torino, 7 giugno 2022: Tacotoon è una piattaforma di intrattenimento digitale, imperniata sui webcomics:
contenuti nati digitali per essere fruiti dai propri device, come recita il payoff: webcomics anywhere,
anytime, anyplace! I titoli sono numerosi e in continuo aggiornamento: ogni martedì è infatti Taco
Tuesday, e vengono rilasciati nuove serie ed episodi.
Azione, avventura, fantasy, biographic novel, commedy, romance e boy’s love: i webcomics presenti su
Tacotoon sono di diversi generi. Tra gli autori presenti sulla piattaforma Lorenzo La Neve e Matilde Simoni
(Stephanie e Louis), Alessandro Ripane (Ramon hai Sgarrato), Caterina Bonomelli (Sottopelle), Dario
Sicchio, Jacopo Vanni e Francesco Segala (Black Rock), Guido Brualdi (Stagione), Giovanni Dell’Oro
(Pazzia), Laura Romagnoli (Average Girl) Roberto Recchioni (Cane Grinta), Michele Monteleone & Simone
Pace (Fiaba di Cenere, Kersos) e tanti altri!
In un anno di vita, il catalogo si è arricchito di decine e decine di serie provenienti da tutto il mondo. Tra
queste serie spiccano in particolare gli Original, produzioni proprietarie di Tacotoon realizzate dai più
interessanti talenti del settore.
Tacotoon decide di festeggiare il suo primo compleanno indicendo un CONTEST! Un'iniziativa volta a
dare a gli autori emergenti, l'occasione di mettersi alla prova! Il termine, per inviare il proposal per un
webcomic, in perfetto stile Tacotoon, scade il 9 settembre 2022: una giuria di professioniti selezionerà
una rosa di 10 finalisti che riceveranno premi in Taco-Coins, la valuta interna di Tacotoon (ultilizzabile per
acquistare i nostri fumetti); e, al Lucca Comics & Games 2022, annunceremo chi, tra questi 10 finalisti,
sarà il vincitore assoluto, che porterà a casa un premio in denaro di 3.000€!
Per tutti i dettagli sulle modalità e i requisiti di partecipazione, leggete con attenzione il
regolamento che trovate a questo link.
TACOTOON compie un anno
e festeggia il suo compleanno indicendo un contest!
Tacotoon, la piattaforma di intrattenimento digitale, imperniata sui webcomics: nati per essere fruiti dai propri device, come recita il payoff: webcomics anywhere, anytime, anyplace!
Torino, 7 giugno 2022: Tacotoon è una piattaforma di intrattenimento digitale, imperniata sui webcomics:
contenuti nati digitali per essere fruiti dai propri device, come recita il payoff: webcomics anywhere,
anytime, anyplace! I titoli sono numerosi e in continuo aggiornamento: ogni martedì è infatti Taco
Tuesday, e vengono rilasciati nuove serie ed episodi.
Azione, avventura, fantasy, biographic novel, commedy, romance e boy’s love: i webcomics presenti su
Tacotoon sono di diversi generi. Tra gli autori presenti sulla piattaforma Lorenzo La Neve e Matilde Simoni
(Stephanie e Louis), Alessandro Ripane (Ramon hai Sgarrato), Caterina Bonomelli (Sottopelle), Dario
Sicchio, Jacopo Vanni e Francesco Segala (Black Rock), Guido Brualdi (Stagione), Giovanni Dell’Oro
(Pazzia), Laura Romagnoli (Average Girl) Roberto Recchioni (Cane Grinta), Michele Monteleone & Simone
Pace (Fiaba di Cenere, Kersos) e tanti altri!
In un anno di vita, il catalogo si è arricchito di decine e decine di serie provenienti da tutto il mondo. Tra
queste serie spiccano in particolare gli Original, produzioni proprietarie di Tacotoon realizzate dai più
interessanti talenti del settore.
Tacotoon decide di festeggiare il suo primo compleanno indicendo un CONTEST! Un'iniziativa volta a
dare a gli autori emergenti, l'occasione di mettersi alla prova! Il termine, per inviare il proposal per un
webcomic, in perfetto stile Tacotoon, scade il 9 settembre 2022: una giuria di professioniti selezionerà
una rosa di 10 finalisti che riceveranno premi in Taco-Coins, la valuta interna di Tacotoon (ultilizzabile per
acquistare i nostri fumetti); e, al Lucca Comics & Games 2022, annunceremo chi, tra questi 10 finalisti,
sarà il vincitore assoluto, che porterà a casa un premio in denaro di 3.000€!
Per tutti i dettagli sulle modalità e i requisiti di partecipazione, leggete con attenzione il
regolamento che trovate a questo link.
Queste piattaforme di webtoons coreane e cinesi mi sembrano davvero uno specchietto per le allodole per gli autori europei. Certo, è una cosa carina dare la possibilità di pubblicare il proprio fumetto, ma alla fine inondano il sito con le loro pubblicazioni coreane e cinesi, dando più risalto ad esse...
È solo un modo per penetrare il mercato europeo, a mio modesto parere.
Bah.
Eh, fa figo usare etichette giapponesi per progetti che non hanno nulla o quasi a che fare con i manga.
In ogni caso è una bella idea.
Jundo prende le licenze da Cina e Corea. Tacotoon ha praticamente solo autori italiani. Ma prima di dare aria alla bocca l'hai aperta la app?
Non ti abbattere, tu sai disegnare e devo dire che proprio in questi giorni mi è capitato di visionare un manga con uno stile di disegno simile al tuo.
esatto, sono due realtà totalmente italiane.
Grazie mille del sostegno.
Per curiosità, di che manga si tratta? Vorrei dargli un'occhiata
Veramente sì, ho aperto la app altrimenti non avrei scritto ciò che ho scritto, ed è letteralmente pieno di webtoons coreani.
Jundo sembra licenziare prevalentemente webtoons dalla cinese Kuaikan.
Mi pare evidente che anche se entrambe le piattaforme sono start up italiane, debbano avere almeno delle importanti connessioni con queste realtà cinesi e coreane.
In tutto questo i manga però non c'entrano assolutamente nulla da quanto ho visto, quindi mi lascia perplessa vedere che si pubblicizzano anche "manga" e generi quali lo "shonen" (lo so che questo è un target di riferimento, ma si usa nell'industria giapponese, non ha senso usare a caso parole giapponesi solo perché si parla di fumetti vagamente ispirati ai manga).
Mi dispiace ma ad un certo punto diventa una sorta di pubblicità ingannevole. Il manga è il fumetto giapponese, si smettesse di usare questo termine a casaccio per pura convenienza commerciale.
I webtoons, di qualsiasi nazionalità siano, penso abbiano già un mercato, quindi non vedo perché non essere più trasparenti riguardo all'effettiva offerta di questa tipologia di piattaforme, che di contenuti giapponesi di solito non ne pubblicano proprio.
Ad altri può non dare nessun fastidio, a me sì, perché è come andare nel reparto letteratura russa e trovare quella inglese.
Io sono un'appassionata di fumetti giapponesi, e non gradisco questo mescolamento che si tende a fare, anche perché ripeto, con altre industrie culturali non si fa. Letteratura, cinema, musica, etc., tutto viene suddiviso chiaramente per nazionalità, il cinema italiano non è ovviamente sovrapponibile a quello indiano o tedesco. Non capisco perché tutto debba diventare indistintamente "manga" oggigiorno, ed è quasi una colpa se si vuole leggere un fumetto a tutti gli effetti giapponese e non si è interessati a fumetti di altre nazionalità.
Prima hai affermato che le piattaforme non erano italiane, sono italianissime invece e addirittura jundo è fatta tutta da over 30 che hanno vinto un bando della comunità europea.
Detto questo sono piattaforme di fumetti digitali e trovi fumetti di tutte le nazionalità...è come dire che su netflix trovi cose spagnole o danesi. Il mondo di oggi ci offre la possibilità di leggere webtoon di tutte le nazionalità tanto è vero che l'ultimo premio Eisner per un fumetto digitale lo ha vinto una neozelandese.
Sul discorso manga....il manga è anche una tecnica di disegno, ci sono molti europei che disegnano in stile manga e molti di loro, in particolare francesi, sono arrivati a pubblicare anche in Giappone dove non si fanno questi problemi che ti fai tu.
Detto questo puoi sempre non leggerli
Non sto buttando nulla in caciara, i manga sono fumetti giapponesi, non una "tecnica di disegno", infatti non esiste di certo un unico stile grafico nel panorama nipponico, e con queste piattaforme i fumetti giapponesi in genere non c'entrano assolutamente nulla, non se ne vede traccia.
Che in Giappone non si facciano i problemi che mi faccio io è una tua idea personale, è come dire che l'Italia non si fa problemi quando il Parmesan viene spacciato per parmigiano, con danni abnormi alla nostra industria alimentare.
Naturalmente non leggerò questi fumetti, ma almeno nelle descrizioni di questi siti si smettesse di citare la parola "manga" nell'offerta, quando poi uno va a guardare e non ce ne sono per niente.
Vorrei capire questo doppio standard che vale solo per certi Paesi: alcuni possono essere estremamente patriottici e nazionalisti, e guai a contaminare i loro brand nazionali, deve essere categoricamente chiara la provenienza del prodotto, altri sono costretti a "globalizzare" i loro asset culturali, e sono brutti e cattivi se non permettono che venga fatto un calderone.
Il tuo discorso non solo è errato ma basato su preconcetti ormai fortunatamente superati
No, non è un fumetto giapponese. È semplicemente un fumetto francese che è stato pubblicato in Giappone. Lo stile di disegno adottato non c'entra niente.
Ci sono fumetti giapponesi che hanno un tratto ben poco giapponese, secondo i classici stereotipi, eppure sono giapponesi.
Non si tratta di preconcetti, ma di dovuta chiarezza. Se un romanzo italiano viene pubblicato in Francia, allora diventa un romanzo francese? Ma che ragionamenti sono? Io come consumatore ho diritto di capire cosa mi offri. Se mi scrivi che nel sito trovo manga, e poi di fumetti giapponesi in realtà non ce ne sono affatto, si tratta di una pubblicità a dir poco fuorviante.
Un fumetto in "stile manga", non è comunque un manga, senza contare che non esiste assolutamente un unico stile manga.
Accetto al limite che me lo chiami fumetto Japstyle, visto le grosse influenze, ma manga? No. E non penso di essere l'unica a pensarla così. Che poi sia conveniente trasformare tutto indistintamente in "manga" oggigiorno perché il termine tira a livello commerciale, è un altro discorso. È la stessa ragione per cui Castlevania viene chiamato anime, pur non essendoci nessun tocco giapponese. Buona prosecuzione di serata.
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