Cos'è l'AgoraClick? Mettiamola così: è uno spazio completamente dedicato a voi, in cui potete discutere di tutto e di niente. Volete parlare delle notizie della settimana? Avete delle domande che vi frullano in testa da un po'? Volete chiedere pareri ad altri utenti? Ecco, AgoraClick è il posto che fa per voi, un posto dove l'off topic non esiste.
L’intervento integrale di Silvia Pareschi è su La Stampa e le sue frasi stanno facendo davvero discutere Stiamo parlando di una delle più note e apprezzate traduttrici dall’inglese. Fra i tanti autori da lei tradotti ci sono Jonathan Franzen, Don DeLillo, Cormac McCarthy, Zadie Smith, Jamaica Kincaid, Junot Díaz.
Davvero tra 5 anni esisteranno solo traduzioni fatte con la IA? Così durante un convegno al Senato intitolato "L'intelligenza artificiale e il futuro della diversità culturale" si è sentita rispondere questa professionista da un AD di una importante azienda.
Nel campo delle ipotesi si parla addirittura di future differenti edizioni, una economica fatta con traduzione non umana e un'altra costosa e di nicchia realizzata da traduttore umano.
E voi? Cosa ne pensate?
Cos'è l'AgoraClick? Mettiamola così: è uno spazio completamente dedicato a voi, in cui potete discutere di tutto e di niente. Volete parlare delle notizie della settimana? Avete delle domande che vi frullano in testa da un po'? Volete chiedere pareri ad altri utenti? Ecco, AgoraClick è il posto che fa per voi, un posto dove l'off topic non esiste.
Fonte consultata:
Variety
L’intervento integrale di Silvia Pareschi è su La Stampa e le sue frasi stanno facendo davvero discutere Stiamo parlando di una delle più note e apprezzate traduttrici dall’inglese. Fra i tanti autori da lei tradotti ci sono Jonathan Franzen, Don DeLillo, Cormac McCarthy, Zadie Smith, Jamaica Kincaid, Junot Díaz.
Davvero tra 5 anni esisteranno solo traduzioni fatte con la IA? Così durante un convegno al Senato intitolato "L'intelligenza artificiale e il futuro della diversità culturale" si è sentita rispondere questa professionista da un AD di una importante azienda.
Nel campo delle ipotesi si parla addirittura di future differenti edizioni, una economica fatta con traduzione non umana e un'altra costosa e di nicchia realizzata da traduttore umano.
E voi? Cosa ne pensate?
Cos'è l'AgoraClick? Mettiamola così: è uno spazio completamente dedicato a voi, in cui potete discutere di tutto e di niente. Volete parlare delle notizie della settimana? Avete delle domande che vi frullano in testa da un po'? Volete chiedere pareri ad altri utenti? Ecco, AgoraClick è il posto che fa per voi, un posto dove l'off topic non esiste.
Fonte consultata:
Variety
Su questo siamo d'accordo.
L'IA non sarà mai aggiunta per migliorare la qualità, è comunque una questione di risparmio.
Quello che intendevo è che non è necessariamente Netflix (prendo Netflix come esempio perché è il colosso mondiale dello streaming) che vuole risparmiare sui soldi delle traduzioni, perché comunque ci sono processi ottimizzabili che aumentano i costi delle lavorazioni.
Citavo sopra i vendor, se Netflix ti paga per una serie di cui tu hai i diritti sai già che ti dovrai rivolgere a un vendor per farti controllare video/audio/sottotitoli e caricare la serie, quindi è comunque un costo (alto) obbligatorio, che alla fine viene scaricato su Netflix (a cui vendi una serie a una cifra superiore a un competitor privo del balzello vendor).
Ed è Netflix stessa ad aver stabilito dei prezzi fissi, impedendo ai vendor di andare al ribasso (immagino per evitare che la corsa al ribasso portasse a una qualità scadente del lavoro).
Ma parliamo degli original, serie i cui diritti sono di Netflix, se avete mai provato a vedere un anime su Netflix vi sarete probabilmente accorti che in moltissimi casi audio e sottotitoli hanno traduzioni completamente differenti.
Questo perché Netflix commissioni il doppiaggio a uno studio (e ripeto, Netflix paga bene), lo studio è autonomo e si gestisce traduttori, dialoghisti, doppiaggio e poi consegna tutto.
La cosa più ovvia sarebbe riutilizzare la traduzione o chiedere direttamente allo studio i sottititoli con standard Netflix, ma no, la traduzione dei sottotitoli segue una strada totalmente diversa e spesso il risultato sono sub tradotti dall'inglese.
Quindi insomma, ci sarebbero tantissimi modi di risparmiare lavorando meglio, senza diminuire affatto la qualità, quindi secondo me la questione risparmio, quando si parla di cifre minime, è di poca o nessuna importanza per i grandi player (mentre ovviamente lo è per le piccole realtà che hanno margini risicati).
Detto questo ovviamente il compenso dei traduttori andrà a diminuire nel tempo (quantomeno aggiustato all'inflazione), ma non tanto perché chi commissiona il lavoro vuole risparmiare, ma perché ci sarà sempre un altro traduttore che, sfruttando la tecnologia, si offrirà di lavorare per una paga più bassa, spingendo quindi al ribasso il costo della traduzione.
A conti fatti è una cosa che nell'ambiente è sempre successa (anche senza IA dico), ma finché il costo della traduzione andava, a grandi linee, di pari passo con l'affidabilità della traduzione il "danno" al settore era minimo, ovvio che se invece spuntano traduttori che lavorano bene e che possono chiedere la metà perché grazie all'aiuto delle AI dimezzano il tempo necessario tutto il settore dovrà adeguarsi e il costo medio delle traduzioni scenderà.
Si lo so: ma qui stiamo parlando, per essere precisi, di un singolo, di un qualcosa che tocca pochi? O tanti?
Il frigo era per pochi, all'inizio. Poi per tanti. I venditori di ghiaccio son crollati quando il frigo è andato a finire in tutte le case. E comunque non siamo pignoli, credo sia stato chiaro il mio pensiero e quello che voglio dire ... e chiedo scusa agli amanti del frigo. ANzi, oggi ho imparato che il frigo è un pilastro dell'equilibrio mondiale.
"Eh, ma non lo perdi, ti mettono a fare la revisione della traduzione fatta dalla IA"
Non è lo stesso lavoro, che a me piace, e ci sarebbero comunque problemi.
Chi si occupa di revisionare le traduzioni che faccio io, quando ha un dubbio su una cosa che ho scritto, viene da me e mi chiede delucidazioni. Che io so dargli, la traduzione l'ho fatta io e so spiegarti perché ho scritto A invece di B o perché ho scritto C che il revisore, non conoscendo il contesto, non capisce. Io ho lavorato sul testo originale, quindi so perché ho fatto determinate scelte e so spiegartene il motivo. Con una IA non potresti fare una cosa del genere (non è in grado di parlare e motivarti le sue scelte) e quindi il revisore dovrebbe solo occuparsi di correggere, per i fatti suoi, eventuali errori di ortografia. Che se poi il revisore deve comunque riguardarsi il testo originale per capire, allora a che è servita la traduzione della IA?
Posso capire che tradurre un manuale o un testo scientifico possa apparire come una cosa facile e facilmente rimpiazzabile da una IA, ma vi assicuro che tradurre un manga può non essere altrettanto semplice, fra giochi di parole che vanno in primis compresi, poi spiegati e/o adattati in qualcosa di diverso ma ugualmente efficace (e vi assicuro che ci vuole una buona dose di inventiva e ricerca) o, peggio me sento, citazioni a cose specifiche della cultura giapponese che vanno ricercate, comprese e spiegate. Un traduttore di manga impara tantissime cose più o meno inutili che poi riutilizza nel suo lavoro, e deve far fruttare tutte le sue conoscenze e le sue connessioni per continuare ad impararne e far sì che anche i lettori le apprendano attraverso la lettura del fumetto. I fumetti comici sono un conto ben noto, ma, per dire, provate a far tradurre un Detective Conan a una IA
Sono d'accordo con te bisogna vedere purtroppo cosa penseranno le case editrici
Ma se l'IA e i servizi ad essa collegati (traduzioni, sceneggiature e attori digitali, consegne con droni, taxi autonomi e quindi molti altri mezzi di trasporto) sostituirano gli umani, molta meno gente potrà comprare. Quindi saranno le IA, pagate per il loro lavoro, a "consumare"? .....
Detto ciò, mi spiace per i traduttori e temo un po' di posti di lavoro saranno persi. Diciamo che questo succederà in molti settori, quindi in futuro ci si dovrà interrogare seriamente su come far campare le persone (dato che ci sarà meno lavoro per tutti), mi sa che si arriverà ad avere dei redditi universali o cose del genere.
Ci manca solo il convertitore di materia per far partire un futuro ideale.
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