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Irene Tempesta

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6,5
Letto più che altro per conoscere meglio i lavori della bravissima Yumiko Igarashi che ha riadattato un romando tra i più classici di inizio novecento: "Anna dai capelli rossi".
Ho letto solo questa serie completa di 3 volumi, e ripercorre i punti salienti dei romanzi scritti dalla famosa autrice L.M. Montogomery. Va precisato che la Planet manga pubblicò anche altri due volumi autoconclusivi che fanno da sequel a quest'opera e che ripercorrono la vita della protagonista ormai adulta.

Va precisato che non ho mai letto i romanzi a cui il manga si ispira e non ho mai visto il famoso anime omonimo degli anni '80.
Ho trovato il manga un po' noioso e piatto, le vicende narrate seguono la quotidianità di Anna Shirley, 11 anni orfana, viene adottata da una coppia di anziani fratelli Matthew e Marilla Cuthbert che vivono nella piccola Isola del Principe Edoardo, sulla costa pacifica del Canada. Una bimba tutto sommato comunissima, senza particolari qualità, se non avere una buona immaginazione e molta vitalità.
Credo piacerà molto a chi ama gli slice of life storici ambientati nella campagna rurale di inizio Novecento, senza troppi scossoni o drammi, con una narrazione semplice e lineare, molto infantile poiché segue una bimba di 11 anni che va a scuola, gioca con le amiche, vive una comunissima e banalissima vita.

Se lo paragoniamo a "Candy Candy", altra famosa opera di Yumiko Igarashi, ci rendiamo conto dell'abisso di differenza tra le due, a sfavore di Anna: nonostante alcune similitudini tra le due (l'essere orfane poi adottate, giovani piene di vivacità) Candy ha dovuto affrontare molti più traumi, una vita più travagliata, inoltre per l'epoca era meravigliosamente ribelle e anticonformista, cosa che Anna non sarà mai.
Le vicende di "Candy Candy" sono molto più dinamiche, ricche di eventi, anche tragici, sciagure e gioie a non finire, pare di stare su una giostra di emozioni in confronto alla narrazione piatta e monotona di "Anna dai capelli rossi".
È risaputo che ci sono diverse opere famose della Igarashi ma è indubbiamente Candy la più iconica.

I disegni di Yumiko Igarashi sono bellissimi, le tavole sono dettagliate, con un tratto pulito e preciso, i vestiti, gli interni, le abitazioni, gli sfondi, gli oggetti dell'epoca vengono rappresentati con fedeltà e delicatezza con uno stile meraviglioso che ti immerge in un'epoca lontana.
La Planet manga ne ha fatto un'ottima edizione.

Letto gratuitamente grazie al prestito bibliotecario, consiglio a tutti di consultare la propria biblioteca comunale e i titoli manga a catalogo nella propria provincia, in questi anni le biblioteche investono molto nell'acquisto di manga, il portafoglio ringrazia!

Lo consiglio soprattutto a un pubblico adolescenziale e a tutte le appassionate di "Anna dai capelli rossi".


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kirk

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Vedere colei che è stata una delle regine dello shojo manga finire a disegnare per una casa editrice minuscola e sconosciuta in Italia è un vero peccato.
Sto parlando della grande Yumiko Igarashi autrice di opere famosissime come Candy Candy e Georgie…. Ammetto di non aver letto le altre sue opere uscite per case editrici sempre abbastanza piccole come “La spada di Paros” anzi mi sembra di ricordare che avesse anche all’attivo qualche comic ladies sempre per case editrici misconosciute…
Ma com’è questa "Anna dei tetti verdi"?
Innanzi tutto ho voluto sottolineare il titolo corretto perché da noi è Anna dai capelli rossi per merito dell’anime di Isao Takahata del 1979 arrivato in Italia con quel titolo e passato se ben ricordo sulla Rai e sulle reti Mediaset e diventato un prodotto cult. Ammetto che io non ero un grande fan dei meisaku (tranne alcune eccezioni) e questo prodotto era uno di questi, come Heidi. Usciti per la Nippon animation a partire dal 1974 proprio con la storia della pastorella il titolo di questa serie è "World masterpiece theatre": la raccolta dei capolavori della letteratura mondiale trasformati in anime.

Anche Anna è tratta da un romanzo, in questo caso della canadese Lucy Maud Montgomery, uscito nel 1908 e trasformato -dato il successo- in una serie. Premetto che Takahata è bravo, ma non mai amato la sua Anna: di certo si avvicina esteticamente più alla protagonista dei racconti di Montgomery, in quanto magra e bruttina come racconta l’amica di Marilla verso gli inizi della storia. Invece l’Anna di Igarashi è una bella ragazza come i personaggi protagonisti delle storie della mangaka. La storia ripropone i momenti salienti del romanzo: amicizie e difficoltà, arrabbiature e perdoni. La protagonista è un’orfana, che però ha grande immaginazione e un buon vocabolario in grado con i suoi “paroloni” di convincere tutti della sua buona fede.

Qui è un tasto dolente perché Anna non sfoggia parole difficili anche se è molto loquace.
In parole povere l’opera è venuta carina, tanto da meritare un doppio seguito di un volume ciascuno.
Se amate l’Igarashi e i bei vecchi shojo classici fa per voi.
Voto: un sette pieno.


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Ransie Carter

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Da bambina prendevo in giro chi guardava "Anna dai capelli rossi". Odiavo da morire la serie animata, e la ragazzina piagnucolosa, con una fantasia decisamente eccessiva e bruttina. Non amavo nemmeno la sigla, se è per questo, a differenza di mia madre, che aveva pure un LP. Il character design lo trovavo veramente orribile, e quando mi è capitato fra le mani questo manga son rimasta parecchio stupita.
Lo ammetto, a ventisei anni, ho letto il manga di "Anna dai capelli rossi", ed ho pure pianto. Oh sì, ma solo verso la fine... per tutti e tre i libri (non intendo i tre volumi di questo manga, ma proprio della serie, quindi con gli altri due fumetti che raccontano le vicende di una Anna più adulta). Anne Shirley è un'orfana di undici anni che viene affidata "per sbaglio" ai fratelli Matthew e Marilla Cuthbert. Loro avevano richiesto un ragazzo che potesse dare loro mano alla fattoria, ma, mi chiedo per quale disguido, abbiano per sbaglio inviato Anne. All'inizio, sopratutto Marilla, sono contrari nel tenere la ragazzina, ma l'allegria e la vivacità di Anne, finiscono per conquistarli. Cominceranno quindi le avventure di questa ragazzina che grazie alla sua inesauribile vivacità, ne combinerà di tutti i colori.

L'anime è vecchiotto, mentre questo fumetto è relativamente recente. Nonostante sia, logicamente, striminzito rispetto alle serie televisiva, è cento volte superiore, anche solo per la bellezza incommensurabile delle tavole. Anne è davvero graziosa, nonostante sia una vera lagna. Non è peggiore delle classiche protagoniste buone a tutti i costi, o delle piccole tsundere che vanno tanto di moda oggi, ma qualche pianto in meno non avrebbe di certo guastato. Tuttavia parliamo sempre di una ragazzina di soli undici anni, per questo capisco anche i suoi ragionamenti e certi suoi comportamenti, che finiscono anche per strappare qualche risata (pur avendo la voglia di darle qualche bel sculaccione).
Il personaggio di Diana mi è piaciuto moltissimo, una ragazza dolcissima, e sicuramente molto più carina di quella che ci viene presentata nell'anime, così come i fratelli Cuthbert. Lui mi piaceva anche per quello che avevo visto la serie animata, ma lei mi sembrava una Rottermeier in incognito. Nel manga invece è certamente più posata. Non eccessivamente dolce o materna, ma comunque migliore di ogni altra aspettativa.
E che dire del povero Gilbert, per un innocuo scherzetto, per una parola sola di scherno, bollato a vita. Anne proprio non ne voleva sapere di questo poveretto che si era anche scusato più volte (però, anche te Anne, potevi almeno perdonarlo, c'è gente che proprio ti maciulla per bene i cosiddetti per anni, e le scuse non te le porge proprio mai!).

Da quanto ho letto, la trasposizione del romanzo è ottima, son state delle piacevoli orette (ho letto in pratica i tre volumetti che compongono "Anna dai capelli rossi", e anche gli altri due volumetti che corrispondono ad altri due libri sulla storia di Anne Shirley). Bello, non posso che dire che mi è piaciuto davvero tantissimo, e mi ha sorpreso, perché mai, mai in vita mia, mi sarei potuta anche solo sognare di leggere il manga e di rimanerne colpita a tal punto. Il finale, devo ammettere che è sembrato un po' troppo frettoloso, tuttavia, la tavola è davvero bellissima, per questo glielo posso perdonare. Un 8 più che meritato!


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darklake

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Anna Shirley è una bambina che vive in un orfanatrofio e che per un errore viene data in adozione a Matthew e Marilla Cuthbert, che avevano intenzione di adottare un ragazzo che aiutasse Matthew nei lavori pesanti. Tuttavia l'allegria contagiosa di Anna riesce subito a conquistare il cuore di Matthew e, poco dopo pure quello di Marilla, che acconsentono quindi a tenerla con loro. Anna inizierà così a vivere ad Avonlea, una tranquilla cittadina del Canada. Rendendo, però, questa cittadina un po' meno tranquilla: in quanto combinerà un guaio dietro l'altro, riuscendo sempre e comunque a farsi benvolere da tutti.
Seguiremo così le vicende della piccola Anna fino a quando, ormai cresciuta, andrà in cerca del suo destino.
Storia molto commovente, anche per chi non ha mai letto il romanzo dal quale il manga è tratto.
La trama soprattutto verso il finale è leggermente affrettata e una maggiore descrizione della crescita di Anna avrebbe sicuramente giovato alla storia, in quando da bambina combina guai la ritroviamo ormai adulta, nell'ultimo volume nel giro di poche pagine. Ma anche con questo piccolo difettuccio non si può certo negare la buona riuscita del manga.
I disegni sono molto belli, il tratto della Igarashi è piacevole come sempre. I paesaggi sono disegnati in modo vivido e le fattezze di Anna e i suoi grandi occhi sono un piacere per la vista (tutto l'opposto della serie animata, dove i disegni erano di basso impatto visivo).
Come voto, un bell'otto non glielo toglie nessuno. In breve, trama ben strutturata, soprattutto se si pensa che è stata raccolta in soli tre volumi e disegni che ammaliano.
Sicuramente straconsigliato a tutte le amanti e agli amanti del genere romantico.


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Kaochan

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Era molto tempo che desideravo poter leggere questo adattamento del romanzo della Montgomery, e finalmente ne ho avuto l'occasione qualche giorno fa.
Accanto alla curiosità c'era però anche un po' il timore di restare delusa, invece non è stato così.
Intanto, lo stile grafico dolce e delicato della Igarashi l'ho trovato davvero adatto alla sognante e poetica protagonista, ma anche la storia mi ha colpita favorevolmente: non ho mai letto il romanzo di provenienza, ma da bambina ho molto amato il cartone della Nippon Animation, e l'adattamento igarashiano secondo me è riuscito a restituire la freschezza, il candore e la dolcezza di questa ragazzina alla quale non si può non voler bene; anche l'intreccio scorre senza scossoni o salti, salvo la brusca interruzione sul finale, che lascia veramente un po' interdetti, ed è il motivo per cui non me la sento di dare una valutazione maggiormente positiva, malgrado abbia letto con gran piacere i tre volumi che compongono questo manga.
L'edizione è in linea con quelle proposte nella stessa fascia di prezzo da Planet Manga fino a qualche tempo fa, senza lode e senza infamia dunque, ma almeno ci ha dato la possibilità di leggere quello che secondo me è un manga molto grazioso, facendo anche ritrovare a tante bambine un po' cresciute tipo la sottoscritta una storia tanto amata come quella della piccola Anna Shirley.


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Orihime

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
"Anna dai capelli rossi" (titolo originale "Anne of Green Gables") è il titolo del libro autobiografico di Lucy Maud Montgomery, una scrittrice canadese, autrice di numerosi libri per l'infanzia. Cominciò giovanissima a scrivere, anche se raggiunge la sua fama proprio con il romanzo di Anne, che la spinge a scrivere ben otto libri su questa ragazzina dai capelli rossi (ma il vero capolavoro della Montgomery sono i due libri di Emily della luna nuova e La via dorata). Da questo romanzo, verso la fine degli anni '70, hanno tratto una bellissima serie a cartoni animati, diretta sotto la regia del noto Isao Takahada. Nel 1997 Yumiko Igarashi (nota per Candy Candy e Georgie) ne ha tratto un manga in tre volumi. Successivamente ci saranno altri tre manga che seguiranno proprio le vicende degli otto romanzi. Il manga è edito da Planet Manga e si sviluppa in tre volumi. Le copertine sono leggermente differenti da quelle originali e la lettura è quella occidentale. Inoltre si sceglie di chiamare la protagonista con il nome di "Anna" in onore della serie tv. Troviamo in questi volumi la prima parte della storia di Anne che si svolge in Canada, nella cittadina di Avonlea.

Tutto comincia quando l'anziano Matthew si reca alla stazione a prendere un ragazzo orfano che lo dovrà aiutare a mandare avanti la fattoria insieme alla sorella Marilla. Invece quando arriva trova una bambina con capelli rossi raccolti in due trecce, lentiggini, magra e con una immaginazione esagerata. Una sua caratteristica è il fatto di essere una grande chiacchierona particolarmente emotiva (il primo ad accorgersene è proprio Matthew, durante il viaggio verso Green Glables). Nonostante all'inizio Marilla fosse contraria a tenerla in casa, la dolcezza e la simpatia di quella testolina rossa riesce a conquistare l'affetto dei due fratelli, che andando avanti nella storia si consoliderà ancor di più. Insieme alla cara amica del cuore Diana, Anne affronterà mille avventure fatte di sbagli, che la porteranno a crescere e a maturare.

I disegni della Igarashi sono davvero bellissimi(come sempre), ma purtroppo è un po' lontano dall'immagine stereotipata della ragazzina del romanzo. Comunque non si può giudicare qualcuno solo perchè rimane fedele ai suoi ideali, adottando il suo solito stile di disegno. Le ambientazioni sono ben definite, anche se hanno decisamente dei "tocchi floreali" eccessivi (ma ripeto è uno stile caratteristico che contraddistingue la mangaka, per questo non polemizzo tanto). Il ritmo del manga risulta un po' forzato rispetto alla serie tv (forse è dovuto al fatto che l'opera in sé è abbastanza lunga da essere raggruppata in soli tre volumi). Il finale lascia un po' l'amaro in bocca, soprattutto perchè qui in Italia non sono stati acquistati i diritti per gli altri manga successivi a questo. In conclusione trovo che questo manga sia carino e che si lasci leggere con piacere. Inoltre come non si può amare questa buffa ragazzina? Per questo lo consiglio a voglia di una lettura leggera senza troppe pretese e a chi, come me, vuole riscoprire dei classici (ovviamente vi invito anche a leggere i romanzi che meritano davvero molto). E come scrisse Mark Twain alla Montgomery: "Anne è la più cara e amabile bambina della finzione dai tempi dell'immortale Alice".


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micheles

Volumi letti: 3/3 --- Voto 9
Nel 1908 Lucy Maud Montgomery pubblica il suo primo libro, "Anne of Green Gables". Fin da subito è un grande successo, che dal Canada si estende a tutto il mondo. I lavori derivati sono veramente tanti: a parte da 8 altri romanzi su Anna scritti dalla stessa Montgomery, si contano 2 film per il cinema (un film muto nel 1919 e un film sonoro nel 1934), un buon numero di film TV e molteplici serie televisive. Per quanto riguarda gli anime tutti conoscono la serie di Takahata del 1979 che ha avuto tanto successo anche in Italia; nel 2009 ne è stato realizzato anche il prequel "Sorridi, piccola Anna". Il manga di Yumiko Igarashi è del 1997. Se la base è buona anche i derivati sono buoni, se fatti bene. E qui stiamo parlando di Yumiko Igarashi, la più popolare disegnatrice shojo degli anni settanta e ottanta: si tratta di un successo annunciato. Così come l'anime, anche il manga è molto fedele all'opera originale; il ritmo però è molto più veloce perché le 50 puntate dell'anime vengono riassunte in soli 3 volumi. Ciò nonostante a mio avviso la riduzione è molto ben riuscita e non si perde molto a livello di storia, l'unica pecca è nel finale che risulta un po' affrettato. Si tratta comunque un finale di grande effetto e molto commovente. I disegni sono come al solito eccellenti: la Igarashi rimane fedele a sé stessa e adotta il suo tipico chara design, quello di Candy Candy e di Georgie per intenderci. La scelta è stata criticata da alcuni perché Anna risulta troppo bella, mentre invece dovrebbe essere una ordinaria ragazzina pelle e ossa. A mio avviso questo è un non problema, un errore di percezione dovuto semplicemente all'influenza dell'anime. Ovviamente leggendo il manga si perdono i colori, le musiche e la poesia della regia di Takahata, ma tutto questo è almeno in parte compensato da varie tavole stupende, soprattutto quelle che ritraggono Anna nella natura della Nuova Scozia. Voto 9, ma sarei stato tentato di dare anche di più.


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samvise74

Volumi letti: 3/3 --- Voto 10
Ho riletto questo manga con grande piacere e divertimento. Ho riso e pianto di nuovo nel leggere le avventure e le disavventure della piccola Anna, degli incredibili pasticci che solo lei sembra combinare! I disegni sono molto belli, anche se troviamo un Anna dai lineamenti molto più dolci e carini rispetto all'Anna dell'anime più bruttina e sgraziata. Ma la Igarashi ha disegnato la sua Anna come solo lei sa fare, e possiamo concederle questa piccola svista. La storia è molto fedele al romanzo anche se magari un po' frettolosa e con pochi spazi alla fantasia di Anna. Magari ci sarebbe voluto qualche volumetto in più, ma va bene così. La lettura è sempre piacevole e un dieci è ben meritato!
Spero che arrivino presto in Italia anche gli altri due manga, soprattutto perché la mia conoscenza della storia si ferma al primo romanzo e per me sarebbe proprio una novità leggere il seguito.


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riko akasaka

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
È impossibile leggere questo manga senza fare dei crudeli confronti con l'anime, se come me vi avvicinate al manga perché fan del cartone preparatevi ad una mezza delusione. L'opera di Yumiko Igarashi non è disprezzabile, ma l'anime è semplicemente perfetto, maniacalmente fedele al romanzo e pervaso di semplice poesia mentre il manga ha i suoi limiti.

La grande mancanza di questo manga è il disegno: dov'è finita la sgraziata ragazza pelle e ossa? Anna si presenta come una ragazzina molto carina e paffuttella, decisamente più graziosa dell'amica Diana, non basta che la protagonista dica di essere brutta, anche il disegno dovrebbe essere coerente! Altro dettaglio che non riesco a digerire è l'episodio della tintura per capelli; dopo che Anna ha irrimediabilmente rovinato i propri capelli, Marilla le fa un taglio castrante, uno di quelli per cui la gente non vorrebbe essere visto da anima viva, invece dal disegno della Igarashi, con i capelli corti l'aspetto della protagonista migliora notevolmente.

Anche nel manga troviamo la carismatica e ciarliera bambina dai capelli rossi con una fantasia così sviluppata da renderla eccentrica agli occhi dei compaesani e che si conquista la simpatia del lettore nel giro di poche pagine. Per quel che riguarda la storia non c'è niente da ridire, segue la trama del libro anche se si ha l'impressione che il ritmo sia un po' troppo serrato.
Vale la lettura? Sicuramente sì, ritrovare Anna Shirley è sempre un piacere, anche quando non è disegnata in maniera adeguata.


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Sonoko

Volumi letti: 3/3 --- Voto 10
Ho sempre adorato l'anime di Anna dai capelli rossi, di cui soltanto adesso ho avuto modo di recuperare il romanzo (a cui almeno fino al punto a cui sono arrivata a leggere, l'anime è fedelissimo), perciò quando uscì il manga lo comprai senza pensarci un attimo, ed ho fatto benissimo!
Anche il manga è fedelissimo al romanzo, al che si aggiunge il fatto che lo stile del disegno della Igarashi mi piace molto. Certo, Anna appare fin dall'inizio un po' troppo carina e paffutella rispetto alla Anna della Montgomery dal "viso dai lineamenti minuti, pallido e smunto" oltre che pieno di lentiggini, ma la cosa non mi pare così grave.
Non sono d'accordo sui commenti negativi sull'edizione, che a me pare di tutto rispetto, anche considerando il prezzo abbastanza contenuto.

So che la Igarashi ha adattato in manga anche romanzi successivi della saga dedicata ad Anna, ma purtroppo i relativi volumetti non sono mai stati pubblicati qui da noi. Un vero peccato, anche perché non è facile reperire i romanzi della Montgomery, ed avrei tanto voluto conoscere il seguito della storia nei dettagli: speriamo che prima o poi qualche casa editrice ci pensi su.
Il mio voto è 10, meritatissimo.

linkercore

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linkercore

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
L'otto che mi sento di dare credo sia più che meritato. Il manga è scorrevole e la storia è decisamente ben ripresa. Forse, abituati a vederla nella trasposizione animata dello studio Ghibli, non ci aspettiamo di vedere un'Anna così incredibilmente carina: nell'ultimo numero sembra quasi di rivedere un po' Georgie, perché la Anna adulta scioglie i suoi capelli e si rivela la bellissima ragazza che in realtà è sempre stata. E anche se il finale rimane dolce amaro merita comunque di essere letto. Non do né nove né dieci, perché la storia, i dialoghi e le vicende sono per molti ma non per tutti, comunque lo consiglio.


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hero

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Anna dai Capelli Rossi è un interessante manga disegnato dalla abile Yumiko Igarashi, autrice nota ai più per Georgie, opera che ha conosciuto in Italia forte successo grazie alla trasposizione animata (andata più volte in onda sulle reti Mediaset) nonostante le pesanti censure di cui è stata oggetto. Anna dai Capelli Rossi e Georgie sono legate entrambe da forti analogie, oltre ad essere opere della stessa autrice, entrambe hanno un ambientazione storica che le colloca nella seconda metà del diciannovesimo secolo (la prima in Canada, la seconda in Australia-Londra), entrambe appartengono al genere shojo, entrambe hanno per oggetto la crescita e la maturazione di una ragazza che da bimba diventa donna, entrambe sono storie che faranno versare qualche lacrima anche al più rude di noi.
Così come Georgie anche Anna dai Capelli Rossi ha conosciuto una trasposizione animata (anch'essa andata più volte in onda sulle reti Mediaset), anzi, diversamente dal solito, il manga questa volta ha seguito l'anime. Solo dietro il successo dell'anime di Anna dai Capelli Rossi, facente parte del filone "World Masterpiece Theater" della Nippon Animation, seguì la stesura del manga che ne riprende in pieno la trama. I più acculturati di voi avranno sicuramente riconosciuto nel titolo di questo manga un'opera letteraria di importante successo, scritto da Lucy Maud Montgomery. In effetti la Nippon Animation sul finire degli anni 70, nel 1979 per l'esattezza, incominciò il succitato filone che ebbe come precursore proprio Anna dai Capelli Rossi e a cui seguirono molti altri lavori (si pensi a Lovely Sara, Piccole Donne, Il piccolo Lord, ecc...) che avevano tutti in comune l'obiettivo "educativo" di riprendere e trasporre in animazione famose opere letterarie di metà-fine '800 inizio '900.
Dal forte successo riportato dalla serie animata seguì il manga, che in tre volumi ripercorre la storia di Anna, piccola orfana dai "diabolici" capelli rossi che avrà la fortuna di essere adottata inaspettatamente dai Cuthbert, due ormai anziani e soli fratelli che preferiranno le esili braccia di Anna rispetto a delle ben più utili e prestanti braccia maschili che probabilmente non sarebbero state altrettanto amorevoli. Da questo incipit la storia ci porterà a conoscere sempre più questa esuberante ragazzina che pian piano crescerà amorevolmente protetta da quel famoso Green Gables che difficilmente avrei potuto non citare, e fra gioie e dolori, si farà donna.
L'opera in sé si merita sicuramente un voto elevato, che però scende di circa un punto per via dell'edizione con cui ci è stato offerto dall'editore. La Planet Manga ci offre un prodotto tipico della sua linea editoriale, a un prezzo abbastanza contenuto di soli quattro euro per ognuno dei tre albi che però non sembrano giustificare la qualità dei materiali e l'edizione piuttosto semplicistica offerta. Altri editori con cinquanta centesimi in più offrono sicuramente di meglio. La carta, come l'inchiostro, è nello standard, la copertina piuttosto spessa non è però ornata da alcuna sovracopertina, mentre la rilegatura non mi è sembrata abbastanza solida.
Alla fine consiglio vivamente di dargli perlomeno una lettura, alla fine al di là dell'edizione, si tratta di 12 euro che difficilmente rimpiangerete. Sicuramente più piacevole come lettura rispetto al romanzo della Montgomery.