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Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Sono un classe 1974 che non hai mai rinnegato di essersi appassionati al mondo dell'animazione giapponese proprio perché figlio di quella che molti definiscono "Generazione Goldrake". Proprio perché poi sono diventato un appassionato sono però poi andato avanti, trovando sempre in ogni decade titoli e storie che mi hanno fatto continuare ad amare questo coloratissimo mondo. Non sono rimasto fermo all'Alabarda Spaziale, né l'ho mai considerata più di quello che realmente fosse: un importante momento storico della TV italiana e l'inizio dell'invasione degli anime giapponesi. Non nego neanche il piacere nostalgico di risentire e cantare le sigle, che a dispetto della serie sono invecchiate molto meglio, ma ci fermiamo lì.
Ecco che quindi la notizia di una nuova serie di Goldrake non crea in me particolari emozioni, siano esse negative o positive, dato che continuo a fruire quotidianamente di animazione giapponese e so che reboot/remake sono all'ordine del giorno (vedasi ad esempio Lamù). Al contempo anni di visioni e di approfondimento mi permettono di poter dire la mia su certe produzioni odierne, facendomi un'idea generale già dallo staff. Idea che può essere assolutamente confutata dai fatti, e anzi, a volte lo spero. Dato che appunto questo Grendizer U lo vedrò, spero infatti di non trovarmi di fronte alla solita serie mal gestita dallo sceneggiatore Ichiro Okouchi, che con Code Geass - Lelouch of the Rebellion, Valvrave the Liberator e il recente Gundam: The Witch from Mercury mi ha sempre dato l'idea di una persona che di idee buone ce ne ha pure, ma non ne è evidentemente all'altezza. Fa sorridere che a essere criticato invece dai nostalgici sia il chara design di un pezzo di storia dell'animazione giapponese come Yoshiyuki Sadamoto (Neon Genesis Evangelion) e questo solo perché ha ringiovanito il personaggio principale. Un restyling che è più che normale dopo così tanti lustri dalla prima storica TV del nostro beneamato cornutone. Fa ancora più sorridere che da poco più di un teaser una parte di questi nostalgici sia riuscita a capire anche l'orientamento sessuale di Duke Fleed, alzando il più classico dei polveroni social. Questo perché in buona parte questi sedicenti fan non sono veri appassionati ma persone prettamente legate al ricordo, per buona parte falsato dalla dolce potere della nostalgia, della loro infanzia e dei loro momenti spensierati passati davanti alla TV.
Non sarà di certo una nuova serie a cancellare questo ricordo, e tantomeno questa nuova serie non sostituirà mai la vecchia che sarà sempre disponibile sui nostri scaffali o in digitale. La reazione però è sempre quella di chi invece subisce una lesa maestà, quasi un affronto. E stiamo parlando di un cartone animato!
A dire il vero questo succede, in maniera più rumorosa o meno, anche in altri settori. Ancora più recente di quella di Goldrake è infatti la polemica, circoscritta agli appassionati di fumetto, relativa ai Puffi.
Lo scorso 5 maggio, in Francia, l’editore Le Lombard ha pubblicato il volume unico autoconclusivo "Qui est ce schtroumpf?" (traducibile come “chi è questo puffo?”). Cosa rende particolare questo titolo? Il fatto che per la prima volta in sessantacinque anni (da che furono creati da Peyo nel 1958) venga presentata una storia dei Puffi scritta e illustrata in uno stile diverso da quello del loro creatore. Testi e disegni sono infatti del fumettista francese Tébo (nome d’arte di Frédéric Thébault), tra i più apprezzati autori umoristici della bande dessinée contemporanea, che non è nuovo a operazioni del genere. Risultato? Pubblico diviso e fan dei Puffi sulle barricate! Come se fosse la prima volta che un personaggio dei fumetti subisce un restyling e, appunto, come se questo volume unico (che resta una interpretazione fine a se stessa che molti probabilmente non sarà ripetuta) possa cancellare i tanti albi usciti negli anni. Come direbbe Puffo Brontolone: Io odio il restyling!
Ecco che quindi la notizia di una nuova serie di Goldrake non crea in me particolari emozioni, siano esse negative o positive, dato che continuo a fruire quotidianamente di animazione giapponese e so che reboot/remake sono all'ordine del giorno (vedasi ad esempio Lamù). Al contempo anni di visioni e di approfondimento mi permettono di poter dire la mia su certe produzioni odierne, facendomi un'idea generale già dallo staff. Idea che può essere assolutamente confutata dai fatti, e anzi, a volte lo spero. Dato che appunto questo Grendizer U lo vedrò, spero infatti di non trovarmi di fronte alla solita serie mal gestita dallo sceneggiatore Ichiro Okouchi, che con Code Geass - Lelouch of the Rebellion, Valvrave the Liberator e il recente Gundam: The Witch from Mercury mi ha sempre dato l'idea di una persona che di idee buone ce ne ha pure, ma non ne è evidentemente all'altezza. Fa sorridere che a essere criticato invece dai nostalgici sia il chara design di un pezzo di storia dell'animazione giapponese come Yoshiyuki Sadamoto (Neon Genesis Evangelion) e questo solo perché ha ringiovanito il personaggio principale. Un restyling che è più che normale dopo così tanti lustri dalla prima storica TV del nostro beneamato cornutone. Fa ancora più sorridere che da poco più di un teaser una parte di questi nostalgici sia riuscita a capire anche l'orientamento sessuale di Duke Fleed, alzando il più classico dei polveroni social. Questo perché in buona parte questi sedicenti fan non sono veri appassionati ma persone prettamente legate al ricordo, per buona parte falsato dalla dolce potere della nostalgia, della loro infanzia e dei loro momenti spensierati passati davanti alla TV.
Non sarà di certo una nuova serie a cancellare questo ricordo, e tantomeno questa nuova serie non sostituirà mai la vecchia che sarà sempre disponibile sui nostri scaffali o in digitale. La reazione però è sempre quella di chi invece subisce una lesa maestà, quasi un affronto. E stiamo parlando di un cartone animato!
A dire il vero questo succede, in maniera più rumorosa o meno, anche in altri settori. Ancora più recente di quella di Goldrake è infatti la polemica, circoscritta agli appassionati di fumetto, relativa ai Puffi.
Lo scorso 5 maggio, in Francia, l’editore Le Lombard ha pubblicato il volume unico autoconclusivo "Qui est ce schtroumpf?" (traducibile come “chi è questo puffo?”). Cosa rende particolare questo titolo? Il fatto che per la prima volta in sessantacinque anni (da che furono creati da Peyo nel 1958) venga presentata una storia dei Puffi scritta e illustrata in uno stile diverso da quello del loro creatore. Testi e disegni sono infatti del fumettista francese Tébo (nome d’arte di Frédéric Thébault), tra i più apprezzati autori umoristici della bande dessinée contemporanea, che non è nuovo a operazioni del genere. Risultato? Pubblico diviso e fan dei Puffi sulle barricate! Come se fosse la prima volta che un personaggio dei fumetti subisce un restyling e, appunto, come se questo volume unico (che resta una interpretazione fine a se stessa che molti probabilmente non sarà ripetuta) possa cancellare i tanti albi usciti negli anni. Come direbbe Puffo Brontolone: Io odio il restyling!
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Personalmente ci sono state varie serie delle quali sono andato a leggere l’originale dopo un adattamento deludente/mediocre (Fate Deen, Soul Eater, Naruto… lo farei anche con Bokurano se si decidessero a riprendere i diritti)
in ogni caso ho apprezzato il nuovo jeeg anche se con troppo fanservice, mi accontenterei se venisse un prodotto simile
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