Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.

Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?

AnimeRing!

Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
 
Pollon, il manga

Andiamo a scoprire  il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
 
La storia della piccola apprendista dea Pollon ha conquistato il favore di diverse generazioni di spettatori, divertendo e appassionando con le sue parodie dei miti greci a noi occidentali tanto familiari.

Molto tempo dopo in Italia è stato pubblicato da Magic Press MX anche il manga originale, creato da quel Hideo Azuma così famoso in patria quanto poco noto qui da noi. Il manga è stato tuttavia accolto in maniera meno entusiasta rispetto all'anime, dividendo tra chi lo considera vecchio e superato e chi ancora divertente e spassoso 

Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!

La domanda è una sola: voi da che parte state?

A FAVORE

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Quello della mitologia greca è un mondo ambiguo e bizzarro, dove a grandi eroismi e creature mostruose si affianca un pantheon di divinità piene di vizi e molto umane, nonostante i loro poteri illimitati.
Le storie di questi déi e questi eroi sono ben note in Europa, dal momento che la civiltà occidentale vede nella Grecia antica la sua stessa culla, e dunque, dopo innumerevoli libri illustrati per bambini, studi liceali, traduzioni dal greco come compito in classe, i ragazzi occidentali ormai non si stupiscono più nel sentire di dee gelose, déi farfalloni, ragazze tramutate in animali o piante per volontà divina, donne che si accoppiano con tori generando figli mostruosi, mostri dallo sguardo pietrificante
Se noi occidentali queste storie le conosciamo bene, cosa possiamo invece dire dei giapponesi?
La prima cosa che ci verrà in mente, probabilmente, saranno le epiche avventure dei mitologici guerrieri in armatura del "Saint Seiya" di Masami Kurumada, ma, diversi anni prima, ci aveva già pensato qualcun altro: Hideo Azuma col suo "Pollon".

Maestro di comicità, Azuma ha attinto in maniera più o meno fedele dall'immenso immaginario dei miti greci, prendendo storie e personaggi e facendone la parodia.
La protagonista della storia è uno dei pochi personaggi non presenti nel mito, Pollon, bimba figlia di Apollo, che non fa altro che combinar guai in giro per il mondo cercando di aiutare la gente in difficoltà. Una ragazzina adorabile, dolce ma poco femminile, perennemente vivace, impicciona e capricciosa, Pollon è particolarmente infastidita dal fatto di non essere (ancora) una dea, mentre il suo coetaneo Eros ha già dei poteri e una qualifica come dio dell'amore e perciò non manca mai di compiere buone azioni (che si trasformeranno in guai) qua e là nella speranza di ottenere un ruolo da dea.
Intorno alla ragazzina, l'autore costruisce un pantheon assolutamente fuori di testa. I vizi e i difetti tipici delle divinità del mito sono qui esasperati alla follia in maniera molto personale ed efficace. Avremo un Eros tappo e brutto che può far innamorare chiunque ma che non viene amato da nessuna, un Efesto scienziato pazzo, un'Afrodite narcisista all'ennesima potenza, un Apollo pigro che guida controvoglia il carro di un sole fumatore, un'Atena sempre con la mosca al naso, un Zeus tutt'altro che solenne e possente che corre di continuo dietro alle gonnelle e viene inseguito e punito da un'Era gelosissima, un Poseidone gigantesco che beve troppo saké e affoga nel suo stesso mare e via dicendo, in una crescente escalation di gags e divertimento.
Azuma ci mette decisamente del suo, inserendo nella storia citazioni e riferimenti alla cultura popolare degli anni '70 e '80 (vedere Zeus che tira fuori un microfono e intona la sigla di Astroboy non ha prezzo), ma anche gags e riferimenti legati alla sfera del Giappone in generale, oltre a dimostrare di essersi informato sulla mitologia greca, di cui spiega ai lettori le reali vicende da lui modificate (a molti miti, infatti, viene donato un lieto fine assente nella storia originale, oppure più vicende vengono unite e fatte interagire fra loro). Quello di "Pollon" è un delirante teatrino dell'assurdo, dove non ci si aspetta e non si ottengono realismo o pedissequa fedeltà ai miti greci, ma solo tante risate e, di tanto in tanto, qualche piccolo insegnamento morale.

Lo stile dell'autore è fuori da ogni schema, sia a livello grafico sia per quanto riguarda la composizione delle storie. Il disegno è molto personale, caricaturale, buffo, poco curato (l'autore modifica di continuo l'aspetto fisico dei personaggi, dandogliene uno diverso ogni volta che compaiono, poi se ne accorge e ci scherza su) ma estremamente piacevole da vedere e adatto a questo tipo di storie umoristiche. La vicenda è costruita di tante storie autoconclusive che non hanno una continuity o che spesso vengono concluse in maniera rocambolesca, improvvisa e/o spiritosa, nella miglior tradizione dei gag manga. Anche lo stesso capitolo finale dell'opera è così, e con esso la tanto sospirata investitura a dea della piccola Pollon avviene in un modo totalmente inaspettato, spiazzante e folle, sullo stile del finale del Dr. Slump di Toriyama, cosa che potrebbe spiazzare qualche lettore, ma non va in contraddizione con lo spirito goliardico e spiritoso dell'opera.
L'adattamento animato dell'opera sarà differente, spingerà all'eccesso le sue caratteristiche inventando sempre nuove gags, dissacrando sempre nuovi miti, generando esilaranti scene-tormentone e inserendo una trama di fondo meglio congegnata e un finale più poetico, ma anche l'anima totalmente folle, dissacrante e demenziale dell'originale cartaceo non è meno divertente o valida. Una pietra miliare del gag manga, ricco di battute, parodie e momenti davvero esilaranti, che non può mancare nella collezione di un appassionato (di manga o di mitologia greca) o anche solo di chi volesse un efficace rimedio contro la tristezza.


CONTRO 

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Quando si dice che i fumetti sono sempre più belli dell'anime, come i libri sono migliori dei film che ne ricavano… Bisogna ricordarsi che ogni regola ha le sue eccezioni! Infatti Pollon, come avevo già sperimentato ahimè con Capitan Harlock, fa parte di queste eccezioni.

Questo, innanzitutto, è un manga che risente troppo degli anni che ha. Il gusto artistico e il ritmo fluido della sceneggiatura sono aspetti che si sono oggi molto affinati, e che richiedono standard più alti, a cui siamo ormai abituati (piccola nota polemica: è anche vero che mentre fra i mangaka di "prima generazione" c'era chi aveva molto da dire con un disegno discreto, e si faceva leggere piacevolmente lo stesso, oggi invece molto spazio è lasciato a chi ha veramente poco da dire ma lo fa con un disegno bellissimo). Avendo dunque dei parametri di giudizio ormai "contaminati" dal presente rispetto al passato, prendiamo quindi come dato di fatto che il mondo è cambiato, la qualità delle nostre letture è cambiata e Pollon ha dei disegni davvero poco curati e una sceneggiatura che procede a salti di scena da rimanere attoniti, convinti che all'autore non andasse di disegnare tutto quello che succede in mezzo, fra una vignetta e l'altra. Se fosse solo questo, si potrebbe soprassedere alla cosa, così come si chiude un occhio per i vari fumetti del grande Osamu Tezuka. Purtroppo però non è solo questo il problema.
Nei volumi che compongono la serie troviamo solo una parte, peraltro abbozzata e maldestra, di quelle meravigliose storie dell'anime, e anche in questa parte la staticità delle scene e l'incapacità dell'autore a trasmettere qualsiasi sensazione d'azione rende il tutto scialbo e per nulla comico.

Il tentativo di leggere Pollon diventa così quasi fastidioso se si conosce la controparte animata e ci si aspetta di trarne lo stesso gusto. E se immaginassimo di essere lettori che affrontano il fumetto di Pollon senza conoscerne l'anime? Mai sia! Troveremmo un'accozzaglia disordinata di disegni sgraziati, episodi la cui trama fa acqua da tutte le parti, dialoghi noiosi e fuori posto, ecc. ecc. Neanche uno storyboard sarebbe così approssimativo!

Conclusioni: delusione su tutta la linea, compratelo solo se Pollon vi è piaciuto tanto da voler scoprire da dove è nato… Già preparati però a quel che vi aspetta! Diciamo che l'idea di partenza è stata l'unica cosa geniale, e poi è stato con l'anime e un attento lavoro fatto su quelle basi che il tutto ha preso la forma che conosciamo. Bocciato.



Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!

Cosa ne pensate del manga di Pollon?