Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
CONTRO
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
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School Days è una serie che ha fatto molto parlare di sè, in negativo come in positivo, tanto da essere il decimo anime più recensito sul sito. Inizialmente una normale commedia sentimentale, l'anime si trasforma poi in qualcosa di diverso, inserendo situazioni e caratterizzazioni dei personaggi inaspettati che hanno diviso gli spettatori, tra chi ha elogiato l'originalità e l'allontanamento da alcuni stilemi del genere e chi l'ha considerato un nonsense illogico e indegno.
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
School Days
9.0/10
Recensione di Damaged Goods
-
Non importa come se ne parli, ma che se ne parli. Questa è stata la filosofia degli autori di "School Days", e in un certo senso ha funzionato: la loro nuova creatura ha subito preso piede tra gli appassionati di anime e non, facendo parlare di sé in pochissimo tempo.
Nato come visual novel, "School Days" è una storia basata sul classico triangolo amoroso (due ragazze amano lo stesso ragazzo), ma vi si possono trovare già elementi più particolari. Chi ha giocato all'ottima visual novel - piuttosto originale per la propria complessità e per la realizzazione che la rende un vero e proprio anime - saprà già che "School Days" non è il normale anime visto nelle prime puntate. Insomma, se volete vedere qualche sorpresa, non abbandonate la visione subito: si è già parlato moltissimo del finale di quest'opera (che non è incluso nella visual novel, tra l'altro), a tal punto che è diventato una specie di cult per gli amanti degli anime.
Ma andiamo con ordine: cos'è esattamente "School Days"?
Come già anticipato, "School Days" parte come un semplice anime romantico: viene presentato il protagonista (Makoto), classico ragazzo imbranato che non riesce ad acquisire familiarità con alcuna ragazza, e le due ragazze "rivali": una (Kotonoha) è molto timida, introversa e non ha mai avuto rapporti con ragazzi, l'altra (Sekai) è più solare, socievole e intraprendente, e cercherà di far mettere assieme Makoto e Kotonoha, sebbene anche a lei piaccia il ragazzo.
Sarebbe opportuno sottolineare l'evoluzione dei personaggi con l'evolversi delle vicende. Makoto, da ragazzo tranquillo e impacciato con le donne, si trasforma in un cinico individuo che non è mai soddisfatto di quello che possiede e che vuole sempre di più, senza cercare di fermare i suoi immorali desideri; lo spettatore lo odierà sicuramente per questo, per la sua sete di piaceri che culminerà negli ultimi episodi. Sekai si scopre una ragazza davvero ipocrita, perché nelle ultime puntate le sue parole e i suoi comportamenti contraddiranno quanto detto e fatto nelle prime; la bugia finale (o meglio, bugia secondo Kotonoha, dato che non si hanno prove certe se sia veramente un inganno oppure no) che prova a creare è il risultato di questo cambiamento dettato completamente dalla falsità. Kotonoha potrebbe sembrare la solita ragazza di buone maniere, ma appena le viene tolto ciò che possiede diventa una folle psicopatica che non vuole accettare la realtà, compiendo gesti che vanno oltre la logica umana. Anche i personaggi secondari hanno un proprio peso (soprattutto Setsuna, la migliore amica di Sekai), ma anch'essi compiranno azioni che accentueranno il loro egoismo, il quale non sembra avere limiti. Questo è "School Days": un anime in cui anche soggetti insospettabilmente puri di cuore dimostrano ragionamenti che neanche un cattivo uomo riuscirebbe mai a concepire; un arduo modo di osservare la realtà, composta da individui che si aiutano l'un l'altro, ma che in realtà lo fanno per soddisfare i propri desideri e capricci. Incredibilmente, l'unico personaggio che all'inizio potrebbe sembrare il peggiore si rivela l'unico che possiede un po' di dignità (ma solo perché è l'unico a non compiere azioni deplorevoli), Taisuke, il classico ragazzo pervertito che non ha bisogno di presentazione.
Per quanto riguarda il finale, si può affermare che arriva come una mazzata al cuore, perché si tratta della parte finale del crescendo di sensazioni che caratterizza l'anime. Alcuni dicono che non sia una naturale conclusione - basta confrontare primo e ultimo episodio per capire quanto siano diversi -, ma altri sostengono che questo è l'unico modo in cui poteva finire una storia così piena di egoismo e d'odio reciproco, in cui anche le semplici amicizie sono costruite per fini personali.
I disegni sono ottimi, come le animazioni, anche se alcuni personaggi secondari e Makoto sono molto anonimi, mentre personaggi come Kotonhoa, Sekai o Setsuna sono molto caratterizzati e particolareggiati in ogni aspetto. La colonna sonora non è un punto a favore, ma comunque il "compitino" è stato fatto sotto quest'aspetto. La durata dell'intero anime è molto ben diluita, dodici puntate che bastano a narrare ottimamente una particolare storia come questa. Se fosse stato più lungo, "School Days" avrebbe esagerato per pretenziosità.
"School Days" è un anime che ha fatto tanto parlare di sé: o si ama o si odia. Personalmente ho trovato la storia parecchio originale, dato che si tratta di un anime sentimentale con personaggi di tutt'altro genere, sfiorando addirittura il cross-over. Ho apprezzato le azioni di Makoto, mi hanno veramente suscitato disgusto e orrore perché vanno dritte al punto. Un'opera deve essere valutata per il suo obiettivo finale, ed è inutile inquadrare "School Days" come un'opera romantica, perché l'obiettivo non è raccontare com'è finita la storia d'amore, ma deve essere trattato come una parodia di tanti stereotipi di manga e anime. Gli ideatori si divertono a giocare con tanti generi facendo caricature di ogni cosa, dai desideri sfrenati di Makoto ai comportamenti di Kotonoha, e qui si può definitivamente affermare che "School Days" è molto più sperimentale di quanto sembri, e non ha addirittura scene erotiche esplicite, cosa che me lo ha fatto apprezzare ancora di più (scene che invece pulluleranno nella visual novel). Ciò che gli hater contestano è proprio la crudeltà mascherata da un velo di sadismo mostrato nell'anime, ma, come detto prima, non si presuppone che "School Days" debba essere una commedia romantica, ma piuttosto un anime di nicchia, quindi non per tutti, che incredibilmente ha fatto furore tra gli appassionati e non - forse neanche i creatori si aspettavano così tanto successo. Ecco perché non posso astenermi di regalare a un anime come questo un bel 9 pieno che si merita tutto.
Nota: consiglio di leggere anche il manga che è molto diverso (anche il finale differisce parecchio), ma che è quasi bello quanto l'anime.
Nato come visual novel, "School Days" è una storia basata sul classico triangolo amoroso (due ragazze amano lo stesso ragazzo), ma vi si possono trovare già elementi più particolari. Chi ha giocato all'ottima visual novel - piuttosto originale per la propria complessità e per la realizzazione che la rende un vero e proprio anime - saprà già che "School Days" non è il normale anime visto nelle prime puntate. Insomma, se volete vedere qualche sorpresa, non abbandonate la visione subito: si è già parlato moltissimo del finale di quest'opera (che non è incluso nella visual novel, tra l'altro), a tal punto che è diventato una specie di cult per gli amanti degli anime.
Ma andiamo con ordine: cos'è esattamente "School Days"?
Come già anticipato, "School Days" parte come un semplice anime romantico: viene presentato il protagonista (Makoto), classico ragazzo imbranato che non riesce ad acquisire familiarità con alcuna ragazza, e le due ragazze "rivali": una (Kotonoha) è molto timida, introversa e non ha mai avuto rapporti con ragazzi, l'altra (Sekai) è più solare, socievole e intraprendente, e cercherà di far mettere assieme Makoto e Kotonoha, sebbene anche a lei piaccia il ragazzo.
Sarebbe opportuno sottolineare l'evoluzione dei personaggi con l'evolversi delle vicende. Makoto, da ragazzo tranquillo e impacciato con le donne, si trasforma in un cinico individuo che non è mai soddisfatto di quello che possiede e che vuole sempre di più, senza cercare di fermare i suoi immorali desideri; lo spettatore lo odierà sicuramente per questo, per la sua sete di piaceri che culminerà negli ultimi episodi. Sekai si scopre una ragazza davvero ipocrita, perché nelle ultime puntate le sue parole e i suoi comportamenti contraddiranno quanto detto e fatto nelle prime; la bugia finale (o meglio, bugia secondo Kotonoha, dato che non si hanno prove certe se sia veramente un inganno oppure no) che prova a creare è il risultato di questo cambiamento dettato completamente dalla falsità. Kotonoha potrebbe sembrare la solita ragazza di buone maniere, ma appena le viene tolto ciò che possiede diventa una folle psicopatica che non vuole accettare la realtà, compiendo gesti che vanno oltre la logica umana. Anche i personaggi secondari hanno un proprio peso (soprattutto Setsuna, la migliore amica di Sekai), ma anch'essi compiranno azioni che accentueranno il loro egoismo, il quale non sembra avere limiti. Questo è "School Days": un anime in cui anche soggetti insospettabilmente puri di cuore dimostrano ragionamenti che neanche un cattivo uomo riuscirebbe mai a concepire; un arduo modo di osservare la realtà, composta da individui che si aiutano l'un l'altro, ma che in realtà lo fanno per soddisfare i propri desideri e capricci. Incredibilmente, l'unico personaggio che all'inizio potrebbe sembrare il peggiore si rivela l'unico che possiede un po' di dignità (ma solo perché è l'unico a non compiere azioni deplorevoli), Taisuke, il classico ragazzo pervertito che non ha bisogno di presentazione.
Per quanto riguarda il finale, si può affermare che arriva come una mazzata al cuore, perché si tratta della parte finale del crescendo di sensazioni che caratterizza l'anime. Alcuni dicono che non sia una naturale conclusione - basta confrontare primo e ultimo episodio per capire quanto siano diversi -, ma altri sostengono che questo è l'unico modo in cui poteva finire una storia così piena di egoismo e d'odio reciproco, in cui anche le semplici amicizie sono costruite per fini personali.
I disegni sono ottimi, come le animazioni, anche se alcuni personaggi secondari e Makoto sono molto anonimi, mentre personaggi come Kotonhoa, Sekai o Setsuna sono molto caratterizzati e particolareggiati in ogni aspetto. La colonna sonora non è un punto a favore, ma comunque il "compitino" è stato fatto sotto quest'aspetto. La durata dell'intero anime è molto ben diluita, dodici puntate che bastano a narrare ottimamente una particolare storia come questa. Se fosse stato più lungo, "School Days" avrebbe esagerato per pretenziosità.
"School Days" è un anime che ha fatto tanto parlare di sé: o si ama o si odia. Personalmente ho trovato la storia parecchio originale, dato che si tratta di un anime sentimentale con personaggi di tutt'altro genere, sfiorando addirittura il cross-over. Ho apprezzato le azioni di Makoto, mi hanno veramente suscitato disgusto e orrore perché vanno dritte al punto. Un'opera deve essere valutata per il suo obiettivo finale, ed è inutile inquadrare "School Days" come un'opera romantica, perché l'obiettivo non è raccontare com'è finita la storia d'amore, ma deve essere trattato come una parodia di tanti stereotipi di manga e anime. Gli ideatori si divertono a giocare con tanti generi facendo caricature di ogni cosa, dai desideri sfrenati di Makoto ai comportamenti di Kotonoha, e qui si può definitivamente affermare che "School Days" è molto più sperimentale di quanto sembri, e non ha addirittura scene erotiche esplicite, cosa che me lo ha fatto apprezzare ancora di più (scene che invece pulluleranno nella visual novel). Ciò che gli hater contestano è proprio la crudeltà mascherata da un velo di sadismo mostrato nell'anime, ma, come detto prima, non si presuppone che "School Days" debba essere una commedia romantica, ma piuttosto un anime di nicchia, quindi non per tutti, che incredibilmente ha fatto furore tra gli appassionati e non - forse neanche i creatori si aspettavano così tanto successo. Ecco perché non posso astenermi di regalare a un anime come questo un bel 9 pieno che si merita tutto.
Nota: consiglio di leggere anche il manga che è molto diverso (anche il finale differisce parecchio), ma che è quasi bello quanto l'anime.
CONTRO
School Days
4.0/10
Recensione di Joey il Padrino
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Ci sarebbero tante cose da dire su questo anime, ma alla fine penso ci sia un solo e semplice aggettivo per descriverlo in toto: ‘trollata’. E’ impossibile, infatti, che ci sia una qualsiasi motivazione morale o un qualsivoglia significato dietro questo prodotto di animazione. “Non importa quanto faccia schifo, l’importante è che se ne parli”, questa deve essere stata l’unica vera intenzione che possa aver spinto i produttori della TNK ad animare un simile prodotto, che prende spunto tra l’altro da un eroge (in altre parole, un gioco erotico basato sulla conquista delle ragazze e su sviluppi alternativi della storia in base alle scelte fatte).
La trama racconta di tal Makoto, studente delle superiori decisamente impacciato con il gentil sesso e segretamente innamorato di Kotonoha, una ragazza frequentante la sua stessa scuola. Dopo essersi confidato con Sekai, una sua compagna di classe, Makoto riesce con l’aiuto della stessa ad entrare in contatto con Kotonoha e ad avere un appuntamento con lei. Fin qui tutto normale, se non che già dal terzo episodio qualcosa comincia ad andare storto: Makoto vorrebbe andare subito “al sodo” con la sua nuova ragazza, ma lei, di controparte, gli dice di aspettare, affermando di non sentirsi ancora pronta. Makoto, tuttavia, dimostra da questo momento in poi il suo vero carattere, gretto e superficiale, e senza farsi troppi problemi tradisce Kotonoha con la stessa amica Sekai, che non mostra il benché minimo senso di colpa e senza troppi problemi decide di dare a Makoto quello che tanto desiderava. La trama quindi comincia sempre più a degenerare, e il timido Makoto delle prime battute si trasforma in pochi episodi in un playboy che comincia a frequentare sempre più ragazze, mosso solo dai suoi istinti animaleschi... ma come potrà finire una simile (e insensata) trama? Male, decisamente male, e non sarebbe potuta finire in altro modo, ma lascio a voi la sorpresa…
Sorvolando sul totale nonsense della trama, anche la psicologia dei personaggi risulta carente, se non addirittura sviluppata in maniera illogica (il cambiamento di Makoto è improponibile in qualsiasi verso lo si veda). Graficamente l’anime è molto carente, soprattutto se si considera che è del 2007, quindi non proprio vecchissimo, mentre le OST e la opening sono l’unica vera nota positiva del prodotto. Per quanto riguarda il finale, invece, credo sia l’unico motivo per il quale valga la pena vedere questo anime, visto che, a modo suo, sa essere originale (ma non per questo più valido dei finali canonici, anzi...), ma anche questo, a conti fatti, non mi è sembrato altro che l’ennesima presa per il fondoschiena nei confronti dello spettatore.
Concludendo, “School Days” piacerà agli amanti del trash, a coloro che vorranno vedere una storia così pessima da risultare memorabile, che se non altro, grazie all’assurdo finale, lascerà loro un ricordo indelebile. Per tutti gli altri, invece, sconsiglio assolutamente la visione di tale prodotto, perché si troveranno a passare da una commedia romantica a un quasi hentai, per sfociare infine nel genere horror/drammatico, e a fine visione penseranno solo a una cosa: LOL.
La trama racconta di tal Makoto, studente delle superiori decisamente impacciato con il gentil sesso e segretamente innamorato di Kotonoha, una ragazza frequentante la sua stessa scuola. Dopo essersi confidato con Sekai, una sua compagna di classe, Makoto riesce con l’aiuto della stessa ad entrare in contatto con Kotonoha e ad avere un appuntamento con lei. Fin qui tutto normale, se non che già dal terzo episodio qualcosa comincia ad andare storto: Makoto vorrebbe andare subito “al sodo” con la sua nuova ragazza, ma lei, di controparte, gli dice di aspettare, affermando di non sentirsi ancora pronta. Makoto, tuttavia, dimostra da questo momento in poi il suo vero carattere, gretto e superficiale, e senza farsi troppi problemi tradisce Kotonoha con la stessa amica Sekai, che non mostra il benché minimo senso di colpa e senza troppi problemi decide di dare a Makoto quello che tanto desiderava. La trama quindi comincia sempre più a degenerare, e il timido Makoto delle prime battute si trasforma in pochi episodi in un playboy che comincia a frequentare sempre più ragazze, mosso solo dai suoi istinti animaleschi... ma come potrà finire una simile (e insensata) trama? Male, decisamente male, e non sarebbe potuta finire in altro modo, ma lascio a voi la sorpresa…
Sorvolando sul totale nonsense della trama, anche la psicologia dei personaggi risulta carente, se non addirittura sviluppata in maniera illogica (il cambiamento di Makoto è improponibile in qualsiasi verso lo si veda). Graficamente l’anime è molto carente, soprattutto se si considera che è del 2007, quindi non proprio vecchissimo, mentre le OST e la opening sono l’unica vera nota positiva del prodotto. Per quanto riguarda il finale, invece, credo sia l’unico motivo per il quale valga la pena vedere questo anime, visto che, a modo suo, sa essere originale (ma non per questo più valido dei finali canonici, anzi...), ma anche questo, a conti fatti, non mi è sembrato altro che l’ennesima presa per il fondoschiena nei confronti dello spettatore.
Concludendo, “School Days” piacerà agli amanti del trash, a coloro che vorranno vedere una storia così pessima da risultare memorabile, che se non altro, grazie all’assurdo finale, lascerà loro un ricordo indelebile. Per tutti gli altri, invece, sconsiglio assolutamente la visione di tale prodotto, perché si troveranno a passare da una commedia romantica a un quasi hentai, per sfociare infine nel genere horror/drammatico, e a fine visione penseranno solo a una cosa: LOL.
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Si lascia guardare, per carità, ma non riesco ad attribuirgli la profondità che qualcuno sostiene.
Senza il finale gore (anch'esso forzato) nessuno si sarebbe mai filato questo mediocre prodotto. Ragione che spiega anche il perché di una scelta narrativa del genere.
Voto 3,5/4
Io difendo assiduamente la trasposizione animata di SCHOOL DAYS da anni, e soprattutto dopo aver giocato la visual novel originale la mia stima verso di essa è solo che aumentata.
Semplicemente ci vuole coraggio nel trasporre il peggior finale possibile di un eroge e secondo me tale decisione è stata più che ripagata. Lo studio TNK avrebbe potuto benissimo modificare la trama rendendolo un harem comico già visto mille altre volte o un classico triangolo amoroso melenso, rilasciando il tutto in un prodotto graficamente scadente visto il poco budget (e ciò è innegabile, la componente animata in alcuni tratti è indifendibile) consegnandolo all'oblio e alla reale mediocrità, cosa che invece fortunatamente non è stato. Solo dei geni sarebbero riusciti a tirar fuori da una situazione del genere una delle serie animate, nel bene o nel male, più discusse e conosciute del primo decennio del 2000 (non negatelo perchè sennò non saremmo ancora qui a parlarne a 14 anni dall'uscita).
Per quel che riguarda i contenuti invece il dibattito è ancora molto forte, negli anni girando sui siti e forum esteri ho trovato diverse concezioni e chiavi di lettura per leggere la serie, per esempio una delle più consolidate è che l'anime destrutturi il proprio genere d'appartenenza portando all'estremo tutti gli elementi tipici come le ragazze dalle personalità poco delineate cliché che si innamorano follemente al protagonista senza un motivo apparente concedendosi a lui o il miglior amico del protagonista perennemente single, per poi a metà serie fare inversione di marcia e andare contro gli stessi aspetti esaltati in precedenza mostrando un protagonista che invece di vergognarsi come da gag diventa un cinico impersessuale o le ragazze dell'harem che danno il peggio di loro moralmente attaccandosi a vicenda in modi infami.
Altre due interpretazioni che ricordo bene erano uno di uno spagnolo che innalzava School Days a una feroce critica al genere stantio e ripetitivo degli ecchi-harem che si erano imposti sul mercato, mentre un americano paragonava la serie a Puella Magi Madoka Magica del buon Urobutcher facendo notare le similitudini tra le due opere, ovvero che entrambe prendono i tropi del loro genere di appartenenza e li fanno affogare in un mare di nichilismo e cupezza.
L'errore è prendere l'anime di School Days come cosa a se, senza conoscerne il contesto originale, dandogli chissà quale significato quando in realtà, come dice Nightcore, hanno semplicemente scelto la route peggiore (quando in realtà il gioco può finire anche benissimo) per far parlare di se, né più né meno. C'è riuscito? Bene, che ci fosse da parte di 0verflow di prendere in giro gli harem inserendo due bad ending può anche darsi, ma da qui ad elevare l'anime a capolavoro, evidentemente si hanno standard parecchio bassi.
Destrutturare il genere harem usando un protagonista con un certo spessore psicologico e con le ragazze che si innamorano di lui per motivi plausibili... oh wait.
E io sono babbo natale
Inoltre SD ha lo stesso difetto che hanno praticamente tutte le serie scolastiche dai protagonisti esageratamente buoni e puri, ma all'inverso: mancano personaggi positivi che facciano da cassa di risonanza a quelli negativi. Nelle serie di questo tipo o è tutto bianco o è tutto nero, e School Days non fa eccezione. Un anime con soltanto personaggi str... è noioso quanto uno con solo personaggi buoni. Anzi di più, perchè almeno coi soli personaggi positivi ne possono uscire fuori slice of life gradevoli e rilassanti come Aria o Amanchu (che comunque possono risultare noiosi a chi non ama il genere).
In verità nella visual novel Makoto, che al contrario dell'anime ha dei rimorsi di coscienza sul suo comportamento, dovrebbe rappresentare un personaggio "grigio", ma viene tratteggiato con troppa superficialità per esserlo veramente.
Comunque questa serie dopo 10 anni è ancora famosissima, altri titoli più recenti fin da subito chiamati capolavori sono stati subito dimenticati .
la dimostrazione che la gente si droga pesantemente prima di vedere i cartoni.
Detto questo non capirò mai l'odio o l'amore per School days, è solo uno dei tanti adattamenti trash dei primi duemila di Visual Novel mediocri, il cui unico merito è fare una delle bad end del gioco.
Non vale davvero la pena parlarne tanto, però bella nave
https://www.youtube.com/watch?v=YwortdC_o14
Io ho visto l'anime per primo, come più o meno tutti. Mi è stato detto, puntualmente: "Guarda la VN, è tutta un'altra cosa!" Beh, ho visto anche quella ma la mia opinione è rimasta più o meno la stessa di prima. E' ancora famosa perchè ci sono ben due yandere, per i finali della visual novel e per i meme (e per quanto sia idiota e nonsense Makoto nell'anime), non per altro. E comunque la sua fama è stata ormai offuscata, almeno in Occidente, da Doki Doki Literature Club.
Va detto peró che in effetti l'anime fu innovativo per il suo genere, perché fino ad allora non si era mai visto un risvolto così violento in quello che era un anime scolastico con triangoli amorosi... quindi sì, oggettivamente non era granché (per renderlo interessante avrebbero dovuto lavorare meglio sulla psicologia dei personaggi, senza farli apparire come pazzi schizzati, ninfomani e via dicendo), ma ha avuto comunque dei meriti.
Hai completamente ragione.
Per quanto mi riguarda, School Days è un titolo provocatorio, fatto di estremi che volutamente vanno a premere su determinati argomenti che a molti perbenisti danno fastidio solo a nominarli.
Di sicuro non è un anime perfetto, ma il suo essere così estremo lo ha portato a essere il "Ground Zero" dell'NTR nel mondo dell'animazione giapponese.
Senza School Days non avremmo avuto Scum's Wish, una vera perla sia narrativamente che tecnicamente, e tanti altri titoli che hanno l'elemento "tradimento" come perno dei propri eventi.
Il mondo è bello perché è vario, non giudicate un titolo solo in base ai vostri principi morali, non siete né santi né illuminati e le idee altrui, per quanto non vi piacciano, vanno rispettate al pari delle vostre.
Diciamo che la route per me ci stava benissimo anche se hanno esagerato nel finale, a seconda della trama può starci anche un finale violento, alla fine se hai un personaggio yandere ci sta anche che ad un certo punto possa seriamente perdere la testa ad esempio, o in generale un personaggio che venga talmente caricato di stress fino al punto in cui sembra normale avere un crollo nervoso e psicologico, diciamo che dipende da che opera hai in mente (se le protagoniste son tante poi diventerebbe una strage e non penso possa piacere a molti quindi se hai in mente una visual classica con tante eroine eviterei poi è solo un consiglio).
Nessuno dei commenti critici che ho letto ha neanche lontanamente posto questioni sulle scelte morali dei personaggi. Potevano pure dare fuoco ad un orfanotrofio, ma devono spiegare PERCHÈ arrivano a pensare certe cose o compiere determinate scelte. Nel momento in cui le uniche scelte più o meno giustificate sono quelle psicopatiche (che in quanto tali si autogiustificano), allora abbiamo una grossa carenza nello spessore psicologico dei personaggi che rende di difficile accettazione e comprensione quello che fanno.
Siamo davanti al medesimo piattume degli harem classici e a modelli di stereotipazione identici:
- Il protagonista vive per inerzia, ed è persino più apatico dei suoi colleghi classici (è una bella sfida con quello di Sekirei).
- Il protagonista invece che fare il casto in modo illogico per un adolescente, se le ripassa tutte senza comunque che ciò produca un qualsivoglia effetto (fisico, emotivo, caratteriale, psicologico) su di lui in modo altrettanto illogico. Forse se gli fosse esploso il cellulare magari una smorfia la avremmo vista.
- L'harem si innamora (?) di lui senza motivo esattamente come i modelli stereotipati classici, salvo poi dimenticarsi tutto ciò nell'episodio successivo.
- La differenza rispetto al classico è ovviamente l'aspetto sessuale: da illogiche situazioni ecchi (dalle più o meno imbarazzate protagoniste che si offrono più o meno volontariamente per essere ignorate), si passa una concupiscenza carnale ripetuta altrettanto illogica perché sparata così: "Ciao!Ciao! Trombiamo? Ok!" (da leggere con la voce di Abe Exoddus).
- Le due protagoniste sono modellate su precisi archetipi di personaggi visti e rivisti (la psicopatica è una yandere ad esempio).
E questa me la chiamate decostruzione? Alla faccia.
Se il metro è questo, Oresuki è molto più decostruttivo a partire dalla rottura continua della 4 parete.
p.s.
Scum wish è 100 volte superiore sotto ogni aspetto (trama, disegni, musiche, personaggi, etc.).
Quello che non capisci è che School Days non aveva alcuna pretesa artistica "superiore", ma solo l'intenzione di rompere le "uova nel paniere" a chi si aspettava di trovare la classica visual novel con harem di contorno.
Nel senso lato del termine, School Days ha decostruito gli stereotipi del genere riuscendo nel suo intento. Considera sempre l'anno in cui è uscito e quello che all'epoca il mercato delle visual novel offriva.
Resta comunque un titolo pieno di buchi di trama e di caratterizzazione, ma è d'obbligo riconoscergli il merito di essere stato un titolo capace di smuovere il mercato in più direzioni sia artistiche che commerciali.
Lo so bene che è 100 volte superiore, ma quando si parla di corna e tradimenti improvvisamente tutti diventano moralizzatori incalliti e i pollici rossi ad ogni episodio, insieme agli esasperati commenti, ne sono la prova.
Per lo meno ancora oggi se ne parla e ci si ride sopra, e quando qualcosa diventa un meme e viene ricordato dopo decenni vale sicuramente molto più di quelle povere serie mediocri che vanno nel dimenticatoio dopo qualche stagione (tipo, chessò, Val x Love della stagione scorsa tanto per dirne uno).
Il fatto che non avesse alcuna forma di pretesa artistica e che tu stesso gli riconosci buchi oggettivi di trama, limiti nei disegni e nella regia, conferma quello che è scritto nella recensione negativa: una trasposizione mediocre di cui ancora oggi si parla per via del finale gore e per via di molte persone che non ammettono semplicemente di essere state trollate, andando a pescare astruse teorie psicologiche per giustificare come capolavoro di realismo qualcosa di un raro piattume e nonsense.
Per quanto riguarda la decostruzione, no direi proprio di no. Anzi. School days è pienamente all'interno dei classici cliché del genere, benché abbia un approccio sulla sessualità da opera drammatica (?) e non comica come il 99% del genere; ma prendendo una qualsiasi opera drammatica (vedi Scum wish), si nota l'abissale differenza. Riprova di ciò è il fatto che gli unici due personaggi che più o meno funzionano (le due protagoniste) sono due archetipi visti e rivisti. Ma non potrebbe che essere così poiché fa riferimento ad una VN che ha 200 finali di cui buona parte sono harem.
Per quanto riguarda il mercato delle VN dell'epoca mi pare un discorso irrilevante: il punto qui è l'anime. E come tu stesso riconosci, il solo fatto di avere pesanti problemi nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi non può renderlo un capolavoro.
School days altro non è che una geniale trovata commerciale che ruota intorno al finale (volutamente) gore: l'idea era quella di creare un prodotto che desse scandalo, di modo da fargli pubblicità. Chiaramente, quando opti per una scelta del genere sai che polarizzerai le critiche, ragion per cui ancora oggi si parla di questo prodotto che, senza gli ultimi 10 minuti, sarebbe passato nel dimenticatoio come uno dei tantissimi anime mediocri dei primi anni 2000.
C'è voluto un giro di parole immenso, ma almeno ora siamo sulla stessa onda di pensiero!
Ad ogni modo io giudico l'anime in modo molto leggero perché solo in questo modo va preso. Voleva provocare e c'è riuscito, onore al merito.
Ho votato per la recensione del Padrino perchè ho trovato molti più punti d'accordo con la sua analisi, ma non ritengo che sia un 4, isomma almeno la sufficienza, seppur risicata, io gliela dò per il comparto tecnico che rissolleva un anime altrimenti mediocre.
-Piccola mia elucubrazione/sfogo-
Ho letto praticamente tutti i commenti e ho notato che i delatori di School Days spiegano tutti la proprio posizione in modo anche molto articolato, per contro tantissimi estimatori dileggiano i precedenti con i soliti "non avete capito l'opera", "non è un'opera per tutti", insomma il classico elevarsi a metre a penser e grandi critici che vedono un ferro da stiro chiodato e gridano al capolavoro, quando probabilmente l'autore se la ride di gusto perchè li sta perculando tutti.
E ora pollici versi come se piovesse!!!
non lo consiglierei nemmeno a chi non sopporto,è talmente brutto come anime che non merita la visione
il genere Yandere è pura spazzatura,da school days a mirai nikki fino a elfen lied
Se dici che non ti piace é meglio...definire qualcosa spazzatura é un po tranchant
rispetto la tua opinione,ma non cambio la mia,per me lo yandere è spazzatura
Sicuramente quello specifico bad ending è stato, allo stesso tempo, qualcosa di spettacolare e terrificante da ammirare: come l'essere umano possa arrivare a perdere il senso quando non ha più niente da perdere ed è soprattutto innamorato di una persona speciale. D'altra canto, l'elemento harem non mi ha convinto pienamente, Makoto che si trasforma improvvisamente in un conquistatore seriale di ragazze, persuadendole e convincendole a fare qualsiasi cosa...
Ci sarebbero da approfondire molti altri aspetti, ma si finirebbe sempre ad un gioco a somma zero!
Meglio lo tsundere no? Presenti nel 95% degli anime esistenti, fastidiosi e protagonisti dei classici fraintendimenti che rovinano gran parte degli anime del genere romantico/sentimentale.
dovendo scegliere fra una tsundere che in linea generale mi è indifferente,e una yandere che se chiedo l'ora ad una ragazza è assai probabile che mi sgozza manco fossi un maiale al mattatoio,direi che preferisco una tsundere,rischio sicuramente meno
Ho empatizzato molto con Kotonoha e in certo senso si é meritata il suo (disturbante) "lieto fine".
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