Pokémon 3 - L'incantesimo degli Unown
Quand'ero piccolo, questo era il film dei Pokémon che ho visto più volte, anche per un fattore non da poco: era l'unico che possedevo in VHS.
Non che per questo non avessi mai avuto modo di vedere più volte anche gli altri film, dato che li passavano spesso su Italia1, in quelle magiche serate in cui il sabato sera era l'appuntamento fisso col film animato della settimana...
Ma qui rischiamo di cadere vittima della nostalgia canaglia, e magari di evocare illusioni troppo forti come quelle, guarda caso, della piccola protagonista di questo film.
Perché sì, Ash ovviamente rimane al centro degli eventi, ma ad iniziarli e chiuderli è Molly, nuovo personaggio che si abbandona al comprensibile dolore per la perdita dell'amato padre, un ricercatore Pokémon preso in particolare dallo studio dei misteriosi Unown, i "Pokémon lettere", che ne causano la sparizione, per poi arrivare appunto a concedere alla piccola Molly la realizzazione di tutti i suoi sogni.
Questo eventualmente coinvolgerà in modo inaspettato anche Ash, che si ritroverà a compiere una missione di salvataggio, quando sua madre verrà rapita da nientemeno che Entei, uno dei Pokémon Leggendari, qui evocato dal potere degli Unown come nuova figura paterna (sì, avete letto proprio bene) di Molly, che di contro vede in Delia una nuova mamma.
Questa la premessa che già porta tutto sommato una ventata di novità: anziché proporre l'ennesimo nuovo incontro con un Pokémon Leggendario, modus operandi di tutti i film legati al franchise e che spesso implica il salvare l'equilibrio del mondo, questo lungometraggio offre un'avventura più circoscritta che affonda anche, a modo suo, nel dramma famigliare e nel rapporto tra infanzia e dolore.
Analizzandolo bene, ci si rende conto del fatto che da una storia di Pokémon ci si aspetterebbe magari qualcosina in più, o anche il fatto che determinate svolte non tornino del tutto, ma a mio dire, forse proprio in virtù di questa sua natura più "intima" che scava in elementi più insoliti per il franchise, il tutto assume un sapore diverso ma intrattenente il giusto.
E comunque, come in ogni buon prodotto Pokémon che si rispetti, le lotte non mancano; certo, forse private del solito brio, o di maggior intensità, ma anche con poco riescono comunque a divertire, soprattutto il duello iniziale tra Ash e un'allenatrice incontrata sul percorso, tutto svolto con in sottofondo il nuovo tema appositamente scritto per la scena, e che tutt'oggi è orecchiabile non poco!
Senza contare poi l'entrata in scena di Charizard, che rende il tutto ancor più adrenalinico e soddisfacente.
I personaggi svolgono tutti bene il loro compito, pur avendo stavolta il Team Rocket spedito nelle retrovie senza combinare nulla di veramente utile alla trama (anche se la battuta che fa James quando scoprono gli Unown mi fa sempre morire, non so perché), e inoltre questa è la prima volta che Luca Bottale doppia Brock, scelta che personalmente ho sempre trovato perfetta per lui rispetto a Carrassi.
Entei mi rendo conto che potrebbe essere la componente più deludente per certi versi, ma il suo rapporto con Molly è ben reso e credibile.
E anche lei può attirarsi facilmente l'odio del pubblico, e pur non negando che il suo comportamento la renda difficilmente simpatica, al tempo stesso ritengo che per via di quanto le è accaduto e del suo essere incline a sfogare la fantasia, buona parte di quel che le vediamo fare è accettabile ai fini di trama: al massimo si può riconsiderare il come ciò sia stato portato in scena.
Menzione a parte infine per il simpatico corto che apre il film, in cui Pikachu vive una piccola avventura urbana con due pestiferi fratelli Pichu, davvero gradevole.
In sostanza, dunque, questo terzo film dei Pokémon non si rivelerà un appuntamento imperdibile né per i fan del franchise né per i neofiti, ma se si è alla ricerca di una visione simpatica e ricca di belle sequenze d'avventura e lotta, allora è il film giusto.
Non che per questo non avessi mai avuto modo di vedere più volte anche gli altri film, dato che li passavano spesso su Italia1, in quelle magiche serate in cui il sabato sera era l'appuntamento fisso col film animato della settimana...
Ma qui rischiamo di cadere vittima della nostalgia canaglia, e magari di evocare illusioni troppo forti come quelle, guarda caso, della piccola protagonista di questo film.
Perché sì, Ash ovviamente rimane al centro degli eventi, ma ad iniziarli e chiuderli è Molly, nuovo personaggio che si abbandona al comprensibile dolore per la perdita dell'amato padre, un ricercatore Pokémon preso in particolare dallo studio dei misteriosi Unown, i "Pokémon lettere", che ne causano la sparizione, per poi arrivare appunto a concedere alla piccola Molly la realizzazione di tutti i suoi sogni.
Questo eventualmente coinvolgerà in modo inaspettato anche Ash, che si ritroverà a compiere una missione di salvataggio, quando sua madre verrà rapita da nientemeno che Entei, uno dei Pokémon Leggendari, qui evocato dal potere degli Unown come nuova figura paterna (sì, avete letto proprio bene) di Molly, che di contro vede in Delia una nuova mamma.
Questa la premessa che già porta tutto sommato una ventata di novità: anziché proporre l'ennesimo nuovo incontro con un Pokémon Leggendario, modus operandi di tutti i film legati al franchise e che spesso implica il salvare l'equilibrio del mondo, questo lungometraggio offre un'avventura più circoscritta che affonda anche, a modo suo, nel dramma famigliare e nel rapporto tra infanzia e dolore.
Analizzandolo bene, ci si rende conto del fatto che da una storia di Pokémon ci si aspetterebbe magari qualcosina in più, o anche il fatto che determinate svolte non tornino del tutto, ma a mio dire, forse proprio in virtù di questa sua natura più "intima" che scava in elementi più insoliti per il franchise, il tutto assume un sapore diverso ma intrattenente il giusto.
E comunque, come in ogni buon prodotto Pokémon che si rispetti, le lotte non mancano; certo, forse private del solito brio, o di maggior intensità, ma anche con poco riescono comunque a divertire, soprattutto il duello iniziale tra Ash e un'allenatrice incontrata sul percorso, tutto svolto con in sottofondo il nuovo tema appositamente scritto per la scena, e che tutt'oggi è orecchiabile non poco!
Senza contare poi l'entrata in scena di Charizard, che rende il tutto ancor più adrenalinico e soddisfacente.
I personaggi svolgono tutti bene il loro compito, pur avendo stavolta il Team Rocket spedito nelle retrovie senza combinare nulla di veramente utile alla trama (anche se la battuta che fa James quando scoprono gli Unown mi fa sempre morire, non so perché), e inoltre questa è la prima volta che Luca Bottale doppia Brock, scelta che personalmente ho sempre trovato perfetta per lui rispetto a Carrassi.
Entei mi rendo conto che potrebbe essere la componente più deludente per certi versi, ma il suo rapporto con Molly è ben reso e credibile.
E anche lei può attirarsi facilmente l'odio del pubblico, e pur non negando che il suo comportamento la renda difficilmente simpatica, al tempo stesso ritengo che per via di quanto le è accaduto e del suo essere incline a sfogare la fantasia, buona parte di quel che le vediamo fare è accettabile ai fini di trama: al massimo si può riconsiderare il come ciò sia stato portato in scena.
Menzione a parte infine per il simpatico corto che apre il film, in cui Pikachu vive una piccola avventura urbana con due pestiferi fratelli Pichu, davvero gradevole.
In sostanza, dunque, questo terzo film dei Pokémon non si rivelerà un appuntamento imperdibile né per i fan del franchise né per i neofiti, ma se si è alla ricerca di una visione simpatica e ricca di belle sequenze d'avventura e lotta, allora è il film giusto.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
“Pokémon 3 - L’incantesimo degli Unown” è un film del 2000 noto con il titolo inglese “Pokémon 3: Lord of the Unknown Tower”, che coinvolge nella vicenda sia gli sconosciuti Unown che il Pokémon leggendario Entei.
Poteva essere un buon film, ma ha deciso di non esserlo.
Trama
Ash, Misty e Brock giungono nella rigogliosa città di Greenfield, famosa per i suoi estesi prati verdi, ma ciò che trovano una volta arrivati è una landa di cristallo. La causa è la presenza di un numero spropositato di misteriosi Pokémon chiamati Unown e, obiettivamente, di una bambina di nome Molly che ha perso entrambi i genitori e perciò ha creato una realtà fittizia in cui rifugiarsi con il suo amico/animaletto da compagnia/padre Entei.
Sul posto giungono anche il professor Oak, maestro del padre scomparso della piccola, seguito dalla madre di Ash che, come il figlio, non sa mai farsi gli affari suoi. Molly, vedendola, dice ad Entei di volere la madre e il Pokémon decide di legalizzare il sequestro di persona e la manipolazione mentale, portando la madre di Ash a credere di essere la madre di Molly e rinchiudendola nel castello di cristallo che si sono costruiti. Perciò, il compito di Ash, Misty e Brock sarà quello di salvare la madre di Ash e Molly da quella prigione illusoria.
Qui già cominciamo con la primissima constatazione a bruciapelo: se la bambina ha creato un mondo fittizio dove le cose sono come piacciono a lei, perché non ha riprodotto una copia di sua madre invece di prendere la madre di qualcun altro? Voleva sua madre. Non un’altra madre.
Questa constatazione ci ricollega ad un secondo problema: Molly voleva suo padre, che lei immagina come l’Entei del racconto nel libro delle favole. Ergo non abbiamo nemmeno un vero Entei, ma uno fittizio.
Un difettuccio che non può essere trascurato sta nel fatto che gli Unown siano gli antagonisti. Come puoi affibbiare ad un Pokémon considerato estremamente debole il ruolo del super-cattivo? È come avere un Caterpie, un Weedle o un Magikarp come main villain! Gli Unown imparano letteralmente una sola mossa e per giunta debole! Quindi la trama è abbastanza semplice, però non così tanto interessante se non per l’entrata in scena di Charizard, che arriva a salvare i suoi amici e movimenta leggermente questo strazio. Lasciamo perdere che alla fine non è servito a molto, però sempre più utile di Pikachu.
Finale
Il finale è un problema su troppi fronti. Prima di tutto, se vuoi davvero che gli Unown siano i cattivi della situazione, allora dà loro una motivazione! I motivi per cui creano questa realtà distorta usando i capricci di Molly (perché questi sono essenzialmente capricci di una bambina) non è nota! Lo fanno per divertimento? Per distruggere il mondo? Perché? Non si sa!
Inoltre Entei è creato dall’illusione degli Unown e, alla fine, nonostante lo stiano sostenendo e lo abbiamo loro stessi creato, gli si rivolta contro. Quindi, perché non eliminarlo essendo un’illusione creata da loro? E perché Molly subisce ancora l’influenza dei poteri donati dagli Unown se, una volta rinsavita, capisce che è sbagliato ciò che stanno facendo e si schiera contro? In teoria dovrebbe perderli ed Entei dovrebbe scomparire. In teoria.
Infine, la questione più grave in assoluto. Nella parte finale, Molly riabbraccia suo padre che ritorna dalla dimensione spazio-temporale in cui era stato relegato dagli Unown. Come? Ovvio! Non era morto ma semplicemente scomparso e, una volta scacciati gli Unown, torna tutto alla normalità. Perciò un dramma creato dal nulla come la realtà fittizia degli stessi Unown. Ma non solo. Riabbraccia anche sua madre che, appunto a fine film, si scopre essere viva e vegeta! Quindi, perché creare un altro dramma su una perdita che non è avvenuta?
Questo film è un castello costruito per aria! È in momenti del genere che si nota quanto sia stato tagliato il budget di produzione. E lo hanno tagliato sulla sceneggiatura!
Comparto grafico
La qualità visiva di questo film è identica a quella della serie. Gli effetti della CGI sono come sempre un pugno in un occhio, soprattutto se si parla di Unown vorticanti. Le scene di combattimento sono piuttosto carine ma nulla di nuovo.
Comparto audio
La colonna sonora è decisamente mediocre. Per quel che riguarda i doppiatori, sono gli stessi della serie animata, pertanto nulla da ridire.
Personaggi
Molly... magari qualcuno può aver empatizzato con lei, ma non io. Ciò che ho visto sono soltanto capricci, capricci e capricci. Nulla di più.
Ash e Brock sono sempre stati poco caratterizzati, mentre tra loro quella che spiccava maggiormente, non per simpatia, era sicuramente Misty.
In questo film se l’è letteralmente giocata con Molly. Gli atteggiamenti delle due si sovrappongono per quanto possano essere infantili, solo che Molly è una bambina, mentre Misty dovrebbe essere più grande di Ash e quindi dovrebbe essere poco più che maggiorenne.
Inoltre, il Team Rocket non ha letteralmente contribuito all’azione. Spero che non sia sempre così!
Conclusione
Sarò sincera, questo è il peggior film dei "Pokémon" visto finora. A quanto pare, raggiungere i livelli dei primi due è arduo. Soprattutto se i fan o gli spettatori non riescono a vedere seriamente come minaccia gli Unown. Entei è un’illusione, perché quello originale/reale non ha avuto intenzione di farsi vedere. Come biasimarlo!
Nel complesso, i film dei Pokémon da guardare sono i primi due. Il resto o è molto al limite della media oppure è terribilmente osceno e tremendo. “Pokémon - L’incantesimo degli Unown” appartiene a quest’ultima categoria.
“Pokémon 3 - L’incantesimo degli Unown” è un film del 2000 noto con il titolo inglese “Pokémon 3: Lord of the Unknown Tower”, che coinvolge nella vicenda sia gli sconosciuti Unown che il Pokémon leggendario Entei.
Poteva essere un buon film, ma ha deciso di non esserlo.
Trama
Ash, Misty e Brock giungono nella rigogliosa città di Greenfield, famosa per i suoi estesi prati verdi, ma ciò che trovano una volta arrivati è una landa di cristallo. La causa è la presenza di un numero spropositato di misteriosi Pokémon chiamati Unown e, obiettivamente, di una bambina di nome Molly che ha perso entrambi i genitori e perciò ha creato una realtà fittizia in cui rifugiarsi con il suo amico/animaletto da compagnia/padre Entei.
Sul posto giungono anche il professor Oak, maestro del padre scomparso della piccola, seguito dalla madre di Ash che, come il figlio, non sa mai farsi gli affari suoi. Molly, vedendola, dice ad Entei di volere la madre e il Pokémon decide di legalizzare il sequestro di persona e la manipolazione mentale, portando la madre di Ash a credere di essere la madre di Molly e rinchiudendola nel castello di cristallo che si sono costruiti. Perciò, il compito di Ash, Misty e Brock sarà quello di salvare la madre di Ash e Molly da quella prigione illusoria.
Qui già cominciamo con la primissima constatazione a bruciapelo: se la bambina ha creato un mondo fittizio dove le cose sono come piacciono a lei, perché non ha riprodotto una copia di sua madre invece di prendere la madre di qualcun altro? Voleva sua madre. Non un’altra madre.
Questa constatazione ci ricollega ad un secondo problema: Molly voleva suo padre, che lei immagina come l’Entei del racconto nel libro delle favole. Ergo non abbiamo nemmeno un vero Entei, ma uno fittizio.
Un difettuccio che non può essere trascurato sta nel fatto che gli Unown siano gli antagonisti. Come puoi affibbiare ad un Pokémon considerato estremamente debole il ruolo del super-cattivo? È come avere un Caterpie, un Weedle o un Magikarp come main villain! Gli Unown imparano letteralmente una sola mossa e per giunta debole! Quindi la trama è abbastanza semplice, però non così tanto interessante se non per l’entrata in scena di Charizard, che arriva a salvare i suoi amici e movimenta leggermente questo strazio. Lasciamo perdere che alla fine non è servito a molto, però sempre più utile di Pikachu.
Finale
Il finale è un problema su troppi fronti. Prima di tutto, se vuoi davvero che gli Unown siano i cattivi della situazione, allora dà loro una motivazione! I motivi per cui creano questa realtà distorta usando i capricci di Molly (perché questi sono essenzialmente capricci di una bambina) non è nota! Lo fanno per divertimento? Per distruggere il mondo? Perché? Non si sa!
Inoltre Entei è creato dall’illusione degli Unown e, alla fine, nonostante lo stiano sostenendo e lo abbiamo loro stessi creato, gli si rivolta contro. Quindi, perché non eliminarlo essendo un’illusione creata da loro? E perché Molly subisce ancora l’influenza dei poteri donati dagli Unown se, una volta rinsavita, capisce che è sbagliato ciò che stanno facendo e si schiera contro? In teoria dovrebbe perderli ed Entei dovrebbe scomparire. In teoria.
Infine, la questione più grave in assoluto. Nella parte finale, Molly riabbraccia suo padre che ritorna dalla dimensione spazio-temporale in cui era stato relegato dagli Unown. Come? Ovvio! Non era morto ma semplicemente scomparso e, una volta scacciati gli Unown, torna tutto alla normalità. Perciò un dramma creato dal nulla come la realtà fittizia degli stessi Unown. Ma non solo. Riabbraccia anche sua madre che, appunto a fine film, si scopre essere viva e vegeta! Quindi, perché creare un altro dramma su una perdita che non è avvenuta?
Questo film è un castello costruito per aria! È in momenti del genere che si nota quanto sia stato tagliato il budget di produzione. E lo hanno tagliato sulla sceneggiatura!
Comparto grafico
La qualità visiva di questo film è identica a quella della serie. Gli effetti della CGI sono come sempre un pugno in un occhio, soprattutto se si parla di Unown vorticanti. Le scene di combattimento sono piuttosto carine ma nulla di nuovo.
Comparto audio
La colonna sonora è decisamente mediocre. Per quel che riguarda i doppiatori, sono gli stessi della serie animata, pertanto nulla da ridire.
Personaggi
Molly... magari qualcuno può aver empatizzato con lei, ma non io. Ciò che ho visto sono soltanto capricci, capricci e capricci. Nulla di più.
Ash e Brock sono sempre stati poco caratterizzati, mentre tra loro quella che spiccava maggiormente, non per simpatia, era sicuramente Misty.
In questo film se l’è letteralmente giocata con Molly. Gli atteggiamenti delle due si sovrappongono per quanto possano essere infantili, solo che Molly è una bambina, mentre Misty dovrebbe essere più grande di Ash e quindi dovrebbe essere poco più che maggiorenne.
Inoltre, il Team Rocket non ha letteralmente contribuito all’azione. Spero che non sia sempre così!
Conclusione
Sarò sincera, questo è il peggior film dei "Pokémon" visto finora. A quanto pare, raggiungere i livelli dei primi due è arduo. Soprattutto se i fan o gli spettatori non riescono a vedere seriamente come minaccia gli Unown. Entei è un’illusione, perché quello originale/reale non ha avuto intenzione di farsi vedere. Come biasimarlo!
Nel complesso, i film dei Pokémon da guardare sono i primi due. Il resto o è molto al limite della media oppure è terribilmente osceno e tremendo. “Pokémon - L’incantesimo degli Unown” appartiene a quest’ultima categoria.
Ammetto di aver visto questo film almeno quindici volte quando ero bambino, e che sarà quindi difficile non farsi pervadere dalla nostalgia dei tempi che furono. Tuttavia oggettivamente il film, pur essendo datato 2000, è invecchiato davvero bene, e il mio senso critico non lo ha poi ridimensionato di molto.
"Pokemon 3 - L'incantesimo degli Unown", come suggerisce il titolo, è il terzo lungometraggio ispirato all'universo dei Pocket Monsters, e ancora oggi spicca indubbiamente tra quelli più riusciti.
Spencer è stato uno dei migliori allievi del Professor Oak e, diventato uno scienziato, sta studiando i misteriosi Unown. Mentre ispeziona delle rovine contenenti le effigi degli Unown, queste criptiche creature lo rapiscono, trasportandolo in un'altra dimensione. Sua figlia Molly, avendo perso anche la madre in circostanze misteriose, si ritrova da sola nella villa di famiglia. Presa dal panico, la bambina invoca gli Unown, i quali si mostrano disponibili a realizzare ogni suo desiderio. Molly, grazie all'illusione degli Unown, identifica nel Pokemon leggendario Entei suo padre e in Delia Ketchum (la mamma di Ash rapita da Entei) sua madre. Felice di riavere finalmente una famiglia, la bambina isola la villa per evitare ogni interferenza esterna, circondandola di fitti rovi cristallizzati. E qui entra in scena Ash, che insieme agli immancabili Misty e Brock cercherà di irrompere nella villa per liberare sua madre.
La storia è molto semplice e si sviluppa al solito in modo estremamente lineare, con un leggerissimo velo di mistero a impreziosirla. L'ambientazione è davvero suggestiva, la cittadina di Greenfield cristallizzata riesce ancora oggi a sbalordire tanto è evocativa, grazie anche a una brillante e pulita resa grafica. Bellissima la colonna sonora, figlia di un ispiratissimo Shinji Miyazaki.
Ciliegina sulla torta Charizard che si libra in volo dalla Valle dei dragoni per salvare il suo amico Ash e combattere Entei. "Pokemon 3 - L'incantesimo degli Unown" è il film che ogni fan dei Pokemon dovrebbe vedere, non riserva grandi plot twist o risvolti mozzafiato, ma risulta comunque una pellicola di pregevolissima fattura, godibile appieno anche da chi non è appassionato dell'universo ideato da Satoshi Tajiri.
Voto: 8
"Pokemon 3 - L'incantesimo degli Unown", come suggerisce il titolo, è il terzo lungometraggio ispirato all'universo dei Pocket Monsters, e ancora oggi spicca indubbiamente tra quelli più riusciti.
Spencer è stato uno dei migliori allievi del Professor Oak e, diventato uno scienziato, sta studiando i misteriosi Unown. Mentre ispeziona delle rovine contenenti le effigi degli Unown, queste criptiche creature lo rapiscono, trasportandolo in un'altra dimensione. Sua figlia Molly, avendo perso anche la madre in circostanze misteriose, si ritrova da sola nella villa di famiglia. Presa dal panico, la bambina invoca gli Unown, i quali si mostrano disponibili a realizzare ogni suo desiderio. Molly, grazie all'illusione degli Unown, identifica nel Pokemon leggendario Entei suo padre e in Delia Ketchum (la mamma di Ash rapita da Entei) sua madre. Felice di riavere finalmente una famiglia, la bambina isola la villa per evitare ogni interferenza esterna, circondandola di fitti rovi cristallizzati. E qui entra in scena Ash, che insieme agli immancabili Misty e Brock cercherà di irrompere nella villa per liberare sua madre.
La storia è molto semplice e si sviluppa al solito in modo estremamente lineare, con un leggerissimo velo di mistero a impreziosirla. L'ambientazione è davvero suggestiva, la cittadina di Greenfield cristallizzata riesce ancora oggi a sbalordire tanto è evocativa, grazie anche a una brillante e pulita resa grafica. Bellissima la colonna sonora, figlia di un ispiratissimo Shinji Miyazaki.
Ciliegina sulla torta Charizard che si libra in volo dalla Valle dei dragoni per salvare il suo amico Ash e combattere Entei. "Pokemon 3 - L'incantesimo degli Unown" è il film che ogni fan dei Pokemon dovrebbe vedere, non riserva grandi plot twist o risvolti mozzafiato, ma risulta comunque una pellicola di pregevolissima fattura, godibile appieno anche da chi non è appassionato dell'universo ideato da Satoshi Tajiri.
Voto: 8
<i> “Questo è un mondo tutto nuovo
Ed è tutto qui per te
Questo è il mondo tuo, e meglio non ce n’è
Prima o poi lo conquisterai
Se tutti tu li acchiapperai”</i>
È con queste parole, adattamento della terza sigla americana “Pokemon Johto”, che prende il via “L’incantesimo degli Unown”, terza incarnazione cinematografica degli inossidabili “mostri tascabili” di casa Nintendo.
Accompagnato da questa canzone, lo scontro tra Satoshi/Ash e Rin/Lisa, una simpatica allenatrice di Pokemon che il ragazzo ha incontrato per caso lungo le sue peregrinazioni nella regione di Johto.
Già da questi pochi minuti iniziali allo spettatore viene mostrato quello che è il messaggio chiave del lungometraggio come della serie Pokemon in generale.
Non si tratta di un combattimento cruento o all’ultimo sangue, ma di una pura e sana competizione, un gioco, un’allegra danza, un’esperienza che si affronta in compagnia e che farà crescere i due contendenti e i loro rispettivi Pokemon, i quali potranno poi ritrovarsi come amici una volta concluso lo scontro.
È questo, in fondo, che ha sempre insegnato Pokemon. È un viaggio iniziatico in cui crescere e trovare sé stessi, ma anche molteplici amici fidati con cui condividere l’esperienza.
Non tutti, però, riescono a cominciare il loro viaggio e a conoscere innumerevoli amici nel corso di questo.
È ad esempio il caso di Mii/Molly, una bimba di cinque anni che ha perso entrambi i genitori e che, sola e spaesata, desidera soltanto tornare ai felici giorni in cui la sua famiglia era unita. Grazie ai poteri psichici dei misteriosi Pokemon chiamati Unown, la bambina riesce a dar vita a questo suo desiderio isolando sé stessa, la sua casa e l’intera sua città in un castello di cristallo che minaccia di espandersi e coprire l’intera Johto. Al suo fianco, è stato materializzato il leggendario Pokemon Entei, una vigorosa bestia in cui la bimba rivede lo scomparso padre.
Per completare il nucleo familiare, c’è però bisogno di una madre, e per il ruolo viene scelta, strappata in men che non si dica dalle braccia del figlio, la mamma di Satoshi, che peraltro conosceva già Mii perché compagna di scuola del padre.
Al nostro eroe, ai fidati compagni Kasumi e Takeshi e a Rin, che si è unita al gruppo per l’occasione, spetterà dunque il compito di salvare non soltanto la madre di Satoshi ma anche la stessa Mii, che rischia di vivere in eterno in un mondo illusorio, e il mondo intero, che vive la minaccia di mutarsi in una fredda landa di cristallo.
Si sarà capito già dal voto che ho messo, ma lo ribadisco. Ritengo che “L’incantesimo degli Unown”, insieme a “Mewtwo contro Mew” sia il migliore lungometraggio dedicato alla saga Nintendo. Col primo film, in comune, c’è l’assenza di un cattivo vero e proprio. Niente collezionisti, cacciatori di tesori, organizzazioni criminali, scienziati pazzi, ladri o pirati. Qui le avversità che l’eroe deve affrontare sono solo le materializzazioni delle paure e dei desideri di una bambina innocente e affranta per la perdita della serenità familiare. Questo porta alla creazione di una storia diversa, più matura, inusuale per la serie Pokemon che è sempre vissuta di trame semplici e schiette.
Il dipinto della psicologia di Mii, coi suoi capricci, la sua sofferenza e i suoi desideri, è tratteggiato in maniera estremamente credibile e anche oltremodo affascinante, dato che è la psicologia di Mii la vera avversaria del lungometraggio, con la sua fantasia e i suoi desideri che vengono materializzati e lanciati contro Satoshi e compagni in maniera sempre diversa e intrigante.
Il film, nel corso della sua durata, riesce a mostrare diverse vicissitudini e a veicolare diversi temi, a caratterizzare benissimo tutti i personaggi che vi compaiono (capitanati ovviamente dalla bambina e da Entei) e a trovare persino il tempo di imbastire una mezza dozzina di combattimenti sulla falsariga di quelli del videogioco che non solo risultano ben costruiti e spettacolari alla vista (regalandoci fra l’altro diverse versioni di Mii “più grande” che non sono affatto male a livello di design), ma danno anche spazio a Kasumi e Takeshi, cosa insolita e molto gradita.
“L’incantesimo degli Unown” è un film completo, che presenta ai suoi spettatori tutto ciò di cui hanno bisogno: avventura, viaggi in luoghi fantastici, azione, rocambolesche fughe, combattimenti, scene drammatiche, introspezione psicologica, sentimento e un bel lieto fine che non manca mai.
I temi del lungometraggio sono molteplici: gli affetti familiari, la perdita di una persona cara e il superamento del dolore che ne consegue, l’amicizia, ma soprattutto quel voler vivere credendo nei propri sogni e avendo fiducia nelle tante persone incontrate lungo il cammino della vita. Persone che, nella maggior parte dei casi, possiamo di diritto considerare “amici” e di cui sappiamo, potremo fidarci, che sapremo di poter avere accanto nei momenti gioiosi e in quelli tristi.
È questo ciò che Satoshi e compagni cercheranno nel corso di tutto il film di far capire a Mii, che, nonostante abbia perso i genitori, c’è un mondo intero pieno di potenziali affetti che la aspettano, e dovrebbe avventurarvisi piuttosto che restare chiusa in una torre di cristallo vivendo con una famiglia illusoria.
<i>"Questo è un mondo tutto nuovo, ed è tutto qui per te"</i>, ricordate? Un mondo in cui si lotta, si viaggia, si soffre, si ride e ci si confronta con differenti persone, che non sono buone o cattive ma semplicemente persone coi loro desideri, sogni, problemi, attitudini e sentimenti e siccome si è persone tutti quanti si potrà tranquillamente essere amici e volersi bene, anche se poi magari si sarà rivali nelle lotte di Pokemon.
Una trama tanto ben costruita viene affiancata da una realizzazione tecnica davvero encomiabile: una grafica pulita e spettacolare, che, con sapienti innesti di computer grafica, sa farsi sognante o cupa a seconda delle situazioni e riesce ampiamente a dar vita all’universo onirico e ambivalente in cui questa storia si svolge.
Per quanto riguarda la versione italiana, ritroviamo qui tutto il cast principale della serie televisiva, da Davide Garbolino a Luca Bottale, da Alessandra Karpoff a Cinzia Massironi, da Riccardo Rovatti a Simone D’Andrea, da Giuseppe Calvetti ad Emanuela Pacotto. Riguardo ai nuovi personaggi qui introdotti, abbiamo una spumeggiante Jasmine Laurenti su Rin, una tenerissima Giovanna Papandrea su Mii e un austero e maestoso Marco Balbi nel doppio ruolo del padre di Mii e di Entei.
Riguardo alla colonna sonora, è abbastanza buona e incisiva, ma va detto che non è quella originale. Anche stavolta, infatti, la versione da noi giunta è un riadattamento del film americano, che presenta una diversa colonna sonora. A differenza del primo film non ho notizie di tagli o censure troppo gravi, quindi, a fronte di una storia stupenda e pregna di significato, mi azzardo senza alcun problema ad assegnare un voto molto alto.
Si tratta di un film che chiaramente ha bisogno di una conoscenza basilare dell’universo Pokemon per essere compreso, ma che riesce ad incantare e ad insegnare molto ai suoi spettatori, piccoli o grandi che siano. Un piccolo capolavoro che ci mostra come si possano trarre produzioni di tutto rispetto anche da un videogioco.
Ed è tutto qui per te
Questo è il mondo tuo, e meglio non ce n’è
Prima o poi lo conquisterai
Se tutti tu li acchiapperai”</i>
È con queste parole, adattamento della terza sigla americana “Pokemon Johto”, che prende il via “L’incantesimo degli Unown”, terza incarnazione cinematografica degli inossidabili “mostri tascabili” di casa Nintendo.
Accompagnato da questa canzone, lo scontro tra Satoshi/Ash e Rin/Lisa, una simpatica allenatrice di Pokemon che il ragazzo ha incontrato per caso lungo le sue peregrinazioni nella regione di Johto.
Già da questi pochi minuti iniziali allo spettatore viene mostrato quello che è il messaggio chiave del lungometraggio come della serie Pokemon in generale.
Non si tratta di un combattimento cruento o all’ultimo sangue, ma di una pura e sana competizione, un gioco, un’allegra danza, un’esperienza che si affronta in compagnia e che farà crescere i due contendenti e i loro rispettivi Pokemon, i quali potranno poi ritrovarsi come amici una volta concluso lo scontro.
È questo, in fondo, che ha sempre insegnato Pokemon. È un viaggio iniziatico in cui crescere e trovare sé stessi, ma anche molteplici amici fidati con cui condividere l’esperienza.
Non tutti, però, riescono a cominciare il loro viaggio e a conoscere innumerevoli amici nel corso di questo.
È ad esempio il caso di Mii/Molly, una bimba di cinque anni che ha perso entrambi i genitori e che, sola e spaesata, desidera soltanto tornare ai felici giorni in cui la sua famiglia era unita. Grazie ai poteri psichici dei misteriosi Pokemon chiamati Unown, la bambina riesce a dar vita a questo suo desiderio isolando sé stessa, la sua casa e l’intera sua città in un castello di cristallo che minaccia di espandersi e coprire l’intera Johto. Al suo fianco, è stato materializzato il leggendario Pokemon Entei, una vigorosa bestia in cui la bimba rivede lo scomparso padre.
Per completare il nucleo familiare, c’è però bisogno di una madre, e per il ruolo viene scelta, strappata in men che non si dica dalle braccia del figlio, la mamma di Satoshi, che peraltro conosceva già Mii perché compagna di scuola del padre.
Al nostro eroe, ai fidati compagni Kasumi e Takeshi e a Rin, che si è unita al gruppo per l’occasione, spetterà dunque il compito di salvare non soltanto la madre di Satoshi ma anche la stessa Mii, che rischia di vivere in eterno in un mondo illusorio, e il mondo intero, che vive la minaccia di mutarsi in una fredda landa di cristallo.
Si sarà capito già dal voto che ho messo, ma lo ribadisco. Ritengo che “L’incantesimo degli Unown”, insieme a “Mewtwo contro Mew” sia il migliore lungometraggio dedicato alla saga Nintendo. Col primo film, in comune, c’è l’assenza di un cattivo vero e proprio. Niente collezionisti, cacciatori di tesori, organizzazioni criminali, scienziati pazzi, ladri o pirati. Qui le avversità che l’eroe deve affrontare sono solo le materializzazioni delle paure e dei desideri di una bambina innocente e affranta per la perdita della serenità familiare. Questo porta alla creazione di una storia diversa, più matura, inusuale per la serie Pokemon che è sempre vissuta di trame semplici e schiette.
Il dipinto della psicologia di Mii, coi suoi capricci, la sua sofferenza e i suoi desideri, è tratteggiato in maniera estremamente credibile e anche oltremodo affascinante, dato che è la psicologia di Mii la vera avversaria del lungometraggio, con la sua fantasia e i suoi desideri che vengono materializzati e lanciati contro Satoshi e compagni in maniera sempre diversa e intrigante.
Il film, nel corso della sua durata, riesce a mostrare diverse vicissitudini e a veicolare diversi temi, a caratterizzare benissimo tutti i personaggi che vi compaiono (capitanati ovviamente dalla bambina e da Entei) e a trovare persino il tempo di imbastire una mezza dozzina di combattimenti sulla falsariga di quelli del videogioco che non solo risultano ben costruiti e spettacolari alla vista (regalandoci fra l’altro diverse versioni di Mii “più grande” che non sono affatto male a livello di design), ma danno anche spazio a Kasumi e Takeshi, cosa insolita e molto gradita.
“L’incantesimo degli Unown” è un film completo, che presenta ai suoi spettatori tutto ciò di cui hanno bisogno: avventura, viaggi in luoghi fantastici, azione, rocambolesche fughe, combattimenti, scene drammatiche, introspezione psicologica, sentimento e un bel lieto fine che non manca mai.
I temi del lungometraggio sono molteplici: gli affetti familiari, la perdita di una persona cara e il superamento del dolore che ne consegue, l’amicizia, ma soprattutto quel voler vivere credendo nei propri sogni e avendo fiducia nelle tante persone incontrate lungo il cammino della vita. Persone che, nella maggior parte dei casi, possiamo di diritto considerare “amici” e di cui sappiamo, potremo fidarci, che sapremo di poter avere accanto nei momenti gioiosi e in quelli tristi.
È questo ciò che Satoshi e compagni cercheranno nel corso di tutto il film di far capire a Mii, che, nonostante abbia perso i genitori, c’è un mondo intero pieno di potenziali affetti che la aspettano, e dovrebbe avventurarvisi piuttosto che restare chiusa in una torre di cristallo vivendo con una famiglia illusoria.
<i>"Questo è un mondo tutto nuovo, ed è tutto qui per te"</i>, ricordate? Un mondo in cui si lotta, si viaggia, si soffre, si ride e ci si confronta con differenti persone, che non sono buone o cattive ma semplicemente persone coi loro desideri, sogni, problemi, attitudini e sentimenti e siccome si è persone tutti quanti si potrà tranquillamente essere amici e volersi bene, anche se poi magari si sarà rivali nelle lotte di Pokemon.
Una trama tanto ben costruita viene affiancata da una realizzazione tecnica davvero encomiabile: una grafica pulita e spettacolare, che, con sapienti innesti di computer grafica, sa farsi sognante o cupa a seconda delle situazioni e riesce ampiamente a dar vita all’universo onirico e ambivalente in cui questa storia si svolge.
Per quanto riguarda la versione italiana, ritroviamo qui tutto il cast principale della serie televisiva, da Davide Garbolino a Luca Bottale, da Alessandra Karpoff a Cinzia Massironi, da Riccardo Rovatti a Simone D’Andrea, da Giuseppe Calvetti ad Emanuela Pacotto. Riguardo ai nuovi personaggi qui introdotti, abbiamo una spumeggiante Jasmine Laurenti su Rin, una tenerissima Giovanna Papandrea su Mii e un austero e maestoso Marco Balbi nel doppio ruolo del padre di Mii e di Entei.
Riguardo alla colonna sonora, è abbastanza buona e incisiva, ma va detto che non è quella originale. Anche stavolta, infatti, la versione da noi giunta è un riadattamento del film americano, che presenta una diversa colonna sonora. A differenza del primo film non ho notizie di tagli o censure troppo gravi, quindi, a fronte di una storia stupenda e pregna di significato, mi azzardo senza alcun problema ad assegnare un voto molto alto.
Si tratta di un film che chiaramente ha bisogno di una conoscenza basilare dell’universo Pokemon per essere compreso, ma che riesce ad incantare e ad insegnare molto ai suoi spettatori, piccoli o grandi che siano. Un piccolo capolavoro che ci mostra come si possano trarre produzioni di tutto rispetto anche da un videogioco.
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER]</b>
Pokémon 3 - L'Incantesimo degli Unown è, come intuibile dal titolo, il terzo lungometraggio sui mostri tascabili Nintendo e l'ultimo ad essere approdato in Italia passando per il cinema. Il film si svolge nella regione di Johto, ambientazione dei videogiochi Pokémon Oro/Argento/Cristallo (per Game Boy Color) e della parte finale della prima stagione japponese della serie.
Il professor Spencer Hale sta svolgendo delle ricerche sui misteriosi Pokémon Unown (ritenuti da lui responsabili della sparizione della moglie) in alcune rovine (presumibilmente le Rovine di Alpha dei videogiochi), quando d'un tratto questi si materializzano dinanzi a lui, trasportandolo in una dimensione alternativa. La sua scomparsa lascia la figlia Molly completamente sola, con l'unica compagnia di una scatola di mattoncini raffiguranti gli Unown, con i quali la piccola comincia a scrivere delle parole. Questo invoca i misteriosi Pokémon, che iniziano a realizzare i pensieri della piccola, isolando la villa con dei cristalli, alterando la realtà per lei e fornendole anche un Entei parlante che le fa da nuovo padre.
Quando Ash, Misty e Brock raggiungono la villa, allarmati dal professor Oak (le famiglie di Ash e di Molly sono amiche da tempo e il professor Hale era uno dei migliori allievi di Oak) la situazione precipita, perché la madre di Ash, Delia, accorsa anch'essa insieme al professor Oak per verificare l'accaduto, viene rapita da Entei sotto la richiesta di Molly, che voleva una mamma e aveva scelto proprio lei come tale. Ash senz'altro non può lasciare le cose come stanno, e si precipita nella villa con i suoi compagni per liberare la madre e risolvere il problema alla
radice.
Data la presenza di Noctowl nella squadra di Ash e la presenza di Zubat, e non Golbat, nella squadra di Brock, il film può essere piazzato tra l'episodio 156 (154 in occidente) e il 167 (165 per noi).
Il film gode di un aumento di tensione rispetto al precedente e può vantare tematiche ben più drammatiche, tramite l'analisi della disperazione di una bambina che si ritrova di colpo senza genitori e che trasforma questa disperazione in pericolo per gli altri.
Gode anche di colpi di scena maggiori, con l'apice raggiunto con un clamoroso ritorno di cui non faccio parola, anche se lo sanno praticamente tutti.
Tecnicamente è estremamente elevato e molto bello da vedere, date le cristallizzazioni e i mondi onirici creati dagli Unown.
Le musiche svolgono un buon lavoro d'accompagnamento anche se non quanto quelle del film precedente.
Il doppiaggio Italiano è ancora una volta affidato alla vecchia guardia, anche se Luca Bottale fa qui il suo debutto su Brock sul grande schermo, dando però prova di indubbie doti di doppiatore.
In aggiunta al cast storico abbiamo Marco Balbi nel doppio di ruolo Prof. Hale/Entei, doppiamente ben riuscito, e Giovanna Papandrea in quello di Molly, efficace nel rendere una bambina innocente che diventa mortale nei suoi capricci (e che nel corso del film cambierà pure età più volte).
In conclusione, il film è bello, funziona e commuove pure. Il mio consiglio è quello di non perdersi i titoli di coda, perché la trama trova la sua vera risoluzione finale lì, e di godersi alla grande tutto ciò che viene prima.
Nove pieno.
Pokémon 3 - L'Incantesimo degli Unown è, come intuibile dal titolo, il terzo lungometraggio sui mostri tascabili Nintendo e l'ultimo ad essere approdato in Italia passando per il cinema. Il film si svolge nella regione di Johto, ambientazione dei videogiochi Pokémon Oro/Argento/Cristallo (per Game Boy Color) e della parte finale della prima stagione japponese della serie.
Il professor Spencer Hale sta svolgendo delle ricerche sui misteriosi Pokémon Unown (ritenuti da lui responsabili della sparizione della moglie) in alcune rovine (presumibilmente le Rovine di Alpha dei videogiochi), quando d'un tratto questi si materializzano dinanzi a lui, trasportandolo in una dimensione alternativa. La sua scomparsa lascia la figlia Molly completamente sola, con l'unica compagnia di una scatola di mattoncini raffiguranti gli Unown, con i quali la piccola comincia a scrivere delle parole. Questo invoca i misteriosi Pokémon, che iniziano a realizzare i pensieri della piccola, isolando la villa con dei cristalli, alterando la realtà per lei e fornendole anche un Entei parlante che le fa da nuovo padre.
Quando Ash, Misty e Brock raggiungono la villa, allarmati dal professor Oak (le famiglie di Ash e di Molly sono amiche da tempo e il professor Hale era uno dei migliori allievi di Oak) la situazione precipita, perché la madre di Ash, Delia, accorsa anch'essa insieme al professor Oak per verificare l'accaduto, viene rapita da Entei sotto la richiesta di Molly, che voleva una mamma e aveva scelto proprio lei come tale. Ash senz'altro non può lasciare le cose come stanno, e si precipita nella villa con i suoi compagni per liberare la madre e risolvere il problema alla
radice.
Data la presenza di Noctowl nella squadra di Ash e la presenza di Zubat, e non Golbat, nella squadra di Brock, il film può essere piazzato tra l'episodio 156 (154 in occidente) e il 167 (165 per noi).
Il film gode di un aumento di tensione rispetto al precedente e può vantare tematiche ben più drammatiche, tramite l'analisi della disperazione di una bambina che si ritrova di colpo senza genitori e che trasforma questa disperazione in pericolo per gli altri.
Gode anche di colpi di scena maggiori, con l'apice raggiunto con un clamoroso ritorno di cui non faccio parola, anche se lo sanno praticamente tutti.
Tecnicamente è estremamente elevato e molto bello da vedere, date le cristallizzazioni e i mondi onirici creati dagli Unown.
Le musiche svolgono un buon lavoro d'accompagnamento anche se non quanto quelle del film precedente.
Il doppiaggio Italiano è ancora una volta affidato alla vecchia guardia, anche se Luca Bottale fa qui il suo debutto su Brock sul grande schermo, dando però prova di indubbie doti di doppiatore.
In aggiunta al cast storico abbiamo Marco Balbi nel doppio di ruolo Prof. Hale/Entei, doppiamente ben riuscito, e Giovanna Papandrea in quello di Molly, efficace nel rendere una bambina innocente che diventa mortale nei suoi capricci (e che nel corso del film cambierà pure età più volte).
In conclusione, il film è bello, funziona e commuove pure. Il mio consiglio è quello di non perdersi i titoli di coda, perché la trama trova la sua vera risoluzione finale lì, e di godersi alla grande tutto ciò che viene prima.
Nove pieno.
Molto gradevole questo film, senz'altro uno dei migliori dopo il capolavoro Mewtwo e i futuri fasti di Diamante & perla. La trama è forse quella più originale tra tutti i lungometraggi dei Pokèmon: una bambina, rimasta sola dopo la misteriosa scomparsa del padre, riesce in qualche modo ad evocare i poteri dei leggendari Unown, che materializzeranno per lei il pokèmon dei suoi sogni: Entei, che la piccola identificherà (e la cosa commuove anche un pochino...) come il suo scomparso papà, mentre la parte della mamma la farà la madre di Ash, catturata proprio da Entei su indicazione della piccola.
La bambina infatti, complice il potere di Entei e degli Unown, è riuscita a costruirsi un mondo incantato e perfetto in cui tutti i suoi desideri possono essere realizzati... e naturalmente il primo è quello di vedere riunita la sua famiglia e vivere insieme felici. Questa sua chiusura però porta a diversi guai nel mondo "reale", dove la villa della bambina verrà circondata da una selva di cristalli impenetrabili, all'interno dei quali il protagonista Ash cercherà di avventurarsi per salvare la madre rapita.
Veramente tenero come pochi questo film, originalissimo nel suo concept, in grado di mostrarci i soliti leggendari proponendoci finalmente qualcosa di nuovo rispetto alla solita fuga da improbabili cacciatori di pokèmon o alla eterna lotta con altri leggendari più o meno potenti. Ottimo anche il comparto grafico, che con questo film fa un deciso salto di qualità rispetto ai primi due, risultando gradevole e coloratissimo. In definitiva, una delle scelte migliori che potete fare se cercate un'oretta tranquilla da passare in compagnia dei Pokèmon.
La bambina infatti, complice il potere di Entei e degli Unown, è riuscita a costruirsi un mondo incantato e perfetto in cui tutti i suoi desideri possono essere realizzati... e naturalmente il primo è quello di vedere riunita la sua famiglia e vivere insieme felici. Questa sua chiusura però porta a diversi guai nel mondo "reale", dove la villa della bambina verrà circondata da una selva di cristalli impenetrabili, all'interno dei quali il protagonista Ash cercherà di avventurarsi per salvare la madre rapita.
Veramente tenero come pochi questo film, originalissimo nel suo concept, in grado di mostrarci i soliti leggendari proponendoci finalmente qualcosa di nuovo rispetto alla solita fuga da improbabili cacciatori di pokèmon o alla eterna lotta con altri leggendari più o meno potenti. Ottimo anche il comparto grafico, che con questo film fa un deciso salto di qualità rispetto ai primi due, risultando gradevole e coloratissimo. In definitiva, una delle scelte migliori che potete fare se cercate un'oretta tranquilla da passare in compagnia dei Pokèmon.
Bisogna dire che dopo i primi due film, i seguenti lungometraggi non reggono il paragone, anche se rispetto alla serie animata hanno una migliore realizzazione tecnica e trame molto più solide. Come ogni lungometraggio Pokèmon, si tratta di uno spin-off creato col pretesto di mostrare un mostro leggendario, in questo caso Entei. Nel film Entei non è altro che la materializzazione dei desideri di una bambina, Molly, ad opera dei misteriosi Unown. Ash, come al solito, non sa farsi i fatti suoi, anche se questa volta è giustificato, visto che il cagnolone gli ha rapito la mamma (e pure lei si trovava là perchè non si fa mai i fatti suoi, come il figlio). La trama procede quindi tra varie assurdità, a cui i dolci mostriciattoli ci hanno ormai abituato, ma in fondo non ci aspettavamo nulla di più, né pretendevamo molto da una serie il cui target naturale è l'infanzia, anche se col tempo ha cercato di maturarsi e diventare più "cattiva", ottenendo solo risultati piatti e banali. Non regge quindi il confronto con i primi due film (a mio parere due capolavori), ma non è male per passare un'ora e mezza in tranquillità con Pikachu.
Il mio preferito tra i tre che ho visto. L'animazione è la migliore, logicamente, ma anche la trama è molto interessante e ben articolata e ci sono delle scene veramente belle (lo scontro sott'acqua tra Misty e Molly mi è piaciuto tantissimo).
Insomma, altamente consigliato, specie se siete fan della serie. :)
Insomma, altamente consigliato, specie se siete fan della serie. :)
I completely agree with what Grandpaladin said. This movie is incredible, and the only things stopping me from rating it 10 are the music- for some reason 4Kids insisted on removing Shinji Miyazaki's incredible original score and replacing it with cheap synthesized Manny Corallo rubbish- and the sheer unshippyness, although if you aren't a shipper you wouldn't notice that. So watch this. Now.
I can't see why people are bashing this movie so blindly. It seems that everyone is so disillusioned by the fact that kids fads are all about merchandising. As Roger Ebert said, kids and monsters have a lot in common, they are always knocking things over and don't fit easily into the adult world. In this we have much better than average animation, more elaborate and coherent storyline, epic battle scenes (don't quit too soon and you'll miss an exclusive underwater girls only battle and a three-on-one climactic final showdown), and good morals. It does have a few weaknesses, with some cheesy dialogue and a little short but it is still a good anime. Please see it even if you are not a fan, you will like it!