A Certain Magical Index
Dopo la grossa delusione che è stata la prima serie di "To Aru Kagaku no Railgun", ho sentito il bisogno di far prendere aria al cervello dall'impronta slice of life e ho deciso di iniziare "Index", la serie originale, sperando con tutto il cuore che fosse più godibile. Fortunatamente, ma proprio fortunatamente, ho avuto ragione: rispetto a "Railgun", questa serie è migliore sotto praticamente qualunque aspetto, e non mi ha fatto lo stesso effetto che darebbe il passarsi un rovo fra le chiappe e poi tirarlo via dopo averle strizzate per bene.
Contrariamente a "Railgun", "To Aru Majutsu no Index" si concentra su Touma Kamijo, un ragazzo estremamente sgangherato e sfortunato che risiede nella Città Accademia, popolata all'80% da studenti esper, i quali sono in grado di sfruttare dei particolari poteri. Touma è un esper di livello 0, ossia completamente senza poteri, che però ovvia a questa sua mancanza tramite una bizzarra quanto assurda capacità di nullificare qualsiasi potere sovrannaturale, semplicemente toccandolo con la sua mano destra. Durante la sua permanenza, Touma trova una strana ragazzina suora accasciata sulla ringhiera del suo balcone, chiamata Index, che gli rivela di essere tallonata da alcuni maghi che cercano di catturarla. Mosso da buon cuore, Touma decide di ospitarla e di aiutarla, e da lì inizieranno le sue peculiari avventure a cavallo fra scienza e magia.
Questa prima serie si sviluppa in maniera decente, e soprattutto senza perdite di tempo assurde come il suo analogo "Railgun". La serie è frammentata in piccoli archi narrativi che spaziano dal sufficiente al buono, mantenendosi intorno a questo livello, sebbene ci siano alcune forzature che azzoppano alcuni di questi archi, facendoli diventare mediocri. Purtroppo, l'arco narrativo di Aureolus ricade in questo problema, ma è bilanciato dall'ottimo arco dedicato ad Accellerator, che è senza dubbio il momento migliore della serie. La storia, sebbene buona, che mischia elementi magici ad elementi scientifici, è gestita in maniera abbastanza strana, soprattutto per quanto riguarda i personaggi. Alcuni di essi, come Styl, Kaori, Shelley e Aisa sono molto interessanti, i quali però soffrono del difetto più grosso di questa serie: una volta apparsi nei loro episodi, spariscono senza lasciare traccia, come se l'autore si fosse dimenticato della loro esistenza. Perfino Misaka, personaggio amatissimo dai fan del franchise, soffre di questa problematica, il che è tutto dire.
Fra trovate buonissime, concetti interessanti di scienza fusa a magia e qualche scelta forzata, il livello si mantiene buono. Non ottimo, ma buono.
Lato tecnico? Purtroppo, davvero si vede la sua età. È nella norma per gli anni nei quali è uscito, forse addirittura un po' sotto la media per via di alcune animazioni fatte davvero a tromba e alcune inquadrature dove i personaggi hanno le proporzioni degli omini dell'impiccato. Tuttavia, proprio come "Railgun", i primi piani sono fatti molto bene. Lato che si mantiene fra alti e bassi. Le musiche sono sfortunatamente abbastanza dimenticabili. Opening ed ending sono sufficienti, ma nulla di più.
Una serie sostanzialmente molto migliore rispetto a "Railgun", che dimostra che il potenziale per creare qualcosa di ottimo c'è. Non è esente da difetti, ma è comunque molto godibile e in alcuni tratti mi ha anche preso e sorpreso.
Non ho letto la light novel, quindi non posso fare paragoni, ma come punto di inizio è buono, e mi sento di consigliarla a chi vuole uno shonen senza troppe pretese.
Contrariamente a "Railgun", "To Aru Majutsu no Index" si concentra su Touma Kamijo, un ragazzo estremamente sgangherato e sfortunato che risiede nella Città Accademia, popolata all'80% da studenti esper, i quali sono in grado di sfruttare dei particolari poteri. Touma è un esper di livello 0, ossia completamente senza poteri, che però ovvia a questa sua mancanza tramite una bizzarra quanto assurda capacità di nullificare qualsiasi potere sovrannaturale, semplicemente toccandolo con la sua mano destra. Durante la sua permanenza, Touma trova una strana ragazzina suora accasciata sulla ringhiera del suo balcone, chiamata Index, che gli rivela di essere tallonata da alcuni maghi che cercano di catturarla. Mosso da buon cuore, Touma decide di ospitarla e di aiutarla, e da lì inizieranno le sue peculiari avventure a cavallo fra scienza e magia.
Questa prima serie si sviluppa in maniera decente, e soprattutto senza perdite di tempo assurde come il suo analogo "Railgun". La serie è frammentata in piccoli archi narrativi che spaziano dal sufficiente al buono, mantenendosi intorno a questo livello, sebbene ci siano alcune forzature che azzoppano alcuni di questi archi, facendoli diventare mediocri. Purtroppo, l'arco narrativo di Aureolus ricade in questo problema, ma è bilanciato dall'ottimo arco dedicato ad Accellerator, che è senza dubbio il momento migliore della serie. La storia, sebbene buona, che mischia elementi magici ad elementi scientifici, è gestita in maniera abbastanza strana, soprattutto per quanto riguarda i personaggi. Alcuni di essi, come Styl, Kaori, Shelley e Aisa sono molto interessanti, i quali però soffrono del difetto più grosso di questa serie: una volta apparsi nei loro episodi, spariscono senza lasciare traccia, come se l'autore si fosse dimenticato della loro esistenza. Perfino Misaka, personaggio amatissimo dai fan del franchise, soffre di questa problematica, il che è tutto dire.
Fra trovate buonissime, concetti interessanti di scienza fusa a magia e qualche scelta forzata, il livello si mantiene buono. Non ottimo, ma buono.
Lato tecnico? Purtroppo, davvero si vede la sua età. È nella norma per gli anni nei quali è uscito, forse addirittura un po' sotto la media per via di alcune animazioni fatte davvero a tromba e alcune inquadrature dove i personaggi hanno le proporzioni degli omini dell'impiccato. Tuttavia, proprio come "Railgun", i primi piani sono fatti molto bene. Lato che si mantiene fra alti e bassi. Le musiche sono sfortunatamente abbastanza dimenticabili. Opening ed ending sono sufficienti, ma nulla di più.
Una serie sostanzialmente molto migliore rispetto a "Railgun", che dimostra che il potenziale per creare qualcosa di ottimo c'è. Non è esente da difetti, ma è comunque molto godibile e in alcuni tratti mi ha anche preso e sorpreso.
Non ho letto la light novel, quindi non posso fare paragoni, ma come punto di inizio è buono, e mi sento di consigliarla a chi vuole uno shonen senza troppe pretese.
Pretty cool. Nonostante l'età che inizia ad essere importante, la storia intrattiene.
I personaggi tutto sommato non sono male, il protagonista è abbastanza stereotipato, ma comunque mi piace il suo carattere, e certe scelte che compie durante questa prima stagione denotano picchi di "personalità" che non mi aspettavo.
Se devo dire una pecca, purtroppo mi tocca citare la trama, che appare fin dai primi episodi abbastanza confusionaria: per non fare spoiler, non andrò troppo nel profondo, ma in diverse fasi della storia ho trovato pesante tenere conto di chi fosse chi e della rete di relazioni fra i vari personaggi.
Questo non aiuta molto con la fluidità della visione, ma complessivamente non rovina l'esperienza.
Le animazioni sono ok, anche se i combattimenti non sono da stropicciarsi gli occhi, meglio le scene più statiche (non mi dispiace affatto il design dei personaggi).
In sostanza, penso meriti fiducia.
I personaggi tutto sommato non sono male, il protagonista è abbastanza stereotipato, ma comunque mi piace il suo carattere, e certe scelte che compie durante questa prima stagione denotano picchi di "personalità" che non mi aspettavo.
Se devo dire una pecca, purtroppo mi tocca citare la trama, che appare fin dai primi episodi abbastanza confusionaria: per non fare spoiler, non andrò troppo nel profondo, ma in diverse fasi della storia ho trovato pesante tenere conto di chi fosse chi e della rete di relazioni fra i vari personaggi.
Questo non aiuta molto con la fluidità della visione, ma complessivamente non rovina l'esperienza.
Le animazioni sono ok, anche se i combattimenti non sono da stropicciarsi gli occhi, meglio le scene più statiche (non mi dispiace affatto il design dei personaggi).
In sostanza, penso meriti fiducia.
"A Certain Magical Index" è un anime tratto da una light novel scritta da Kazuma Kamachi, che parla delle sventure dello sfortunato Kamijo Touma.
L'anime dal punto di vista della storia non è eccelso, dato che presenta alcuni buchi (che non si trovano nella light novel), cosa che si accentua con le stagioni successive.
La prima stagione non segue in modo perfetto l'opera originale, ma di certo meglio rispetto alle altre stagioni, e questa caratteristica insieme alla presenza del "Sister Arc" (uno dei migliori archi della serie) la rende la migliore stagione della serie principale.
Dal punto di vista tecnico l'anime è stato realizzato da J.C. Staff ("Food Wars!", "Prison School", "DanMachi"), le animazioni non sono eccelse, ma tocca tenere in mente che l'anime è stato realizzato nel 2008; i character design si differenziano dalla light novel, nella light novel questi hanno un tratto meno duro rispetto a quelli dell'anime, cosa che fa sembrare i personaggi dell'anime più adulti rispetto a quelli della light novel.
Ma, allora, perché 10 a questo anime che sembra avere solo difetti? L'anime, anzi tutta la "To Aru Series", presenta un worldbuilding ben studiato e ben costruito, con un cast di personaggi come Touma, Misaka, Accelarator e Hamazura (per apprezzare di più Index tocca leggere la novel) ben fatti e ben caratterizzati (soprattutto Misaka), a cui è impossibile non affezionarsi; e poi, beh, in quale altro anime trovi una battaglia tra la Scienza e la Chiesa?
L'anime dal punto di vista della storia non è eccelso, dato che presenta alcuni buchi (che non si trovano nella light novel), cosa che si accentua con le stagioni successive.
La prima stagione non segue in modo perfetto l'opera originale, ma di certo meglio rispetto alle altre stagioni, e questa caratteristica insieme alla presenza del "Sister Arc" (uno dei migliori archi della serie) la rende la migliore stagione della serie principale.
Dal punto di vista tecnico l'anime è stato realizzato da J.C. Staff ("Food Wars!", "Prison School", "DanMachi"), le animazioni non sono eccelse, ma tocca tenere in mente che l'anime è stato realizzato nel 2008; i character design si differenziano dalla light novel, nella light novel questi hanno un tratto meno duro rispetto a quelli dell'anime, cosa che fa sembrare i personaggi dell'anime più adulti rispetto a quelli della light novel.
Ma, allora, perché 10 a questo anime che sembra avere solo difetti? L'anime, anzi tutta la "To Aru Series", presenta un worldbuilding ben studiato e ben costruito, con un cast di personaggi come Touma, Misaka, Accelarator e Hamazura (per apprezzare di più Index tocca leggere la novel) ben fatti e ben caratterizzati (soprattutto Misaka), a cui è impossibile non affezionarsi; e poi, beh, in quale altro anime trovi una battaglia tra la Scienza e la Chiesa?
Amo alla follia questo franchise e penso sia impossibile trascrivere i sentimenti che mi ha fatto provare e quelli che provo per quest'opera. Inoltre, il fatto che è stato creato un universo infinitamente vasto attorno a questa serie fa crescere ancora di più il mio amore. Infatti, la light novel è composta da due serie concluse e una terza in corso, per un totale di cinquantuno novel e dodici side story; a tutto questo si aggiungono le serie manga, la cui principale è tratta dalla novel, ma ci sono anche quattro spin-off basati sui personaggi più importanti, sceneggiati dall'autore della novel Kamachi Kazuma e poi affidati ad altri mangaka per svilupparli, e infine due spin-off parodistici ufficiali ma non canonici.
Il problema arriva con la trasposizione anime di "A Certain Magical Index", la quale è animata anche decentemente, considerando quando è uscita (2008), però la storia che viene narrata dal regista è completamente diversa da quella della novel: già dal primo episodio si capisce quanto il regista sia un incompetente e abbia voluto scegliere una storia più leggera, completamente differente, tagliando ogni riferimento agli esperimenti che vengono fatti sugli studenti, i quali sono costretti anche a prendere dei farmaci. Inoltre, la caratterizzazione dei personaggi è inesistente (a parte Accelerator, il quale viene approfondito, ma giusto quel po' per non renderlo del tutto piatto, anche se taglia parti importantissime per la sua crescita come la scena finale dell'episodio 6 della terza stagione, la quale è stata adattata nel modo peggiore possibile, tralasciando ogni riflessione sulle conseguenze delle azioni che Accelerator stava compiendo) e salta parti di storia.
Praticamente le prime due stagioni si salvano solo per il world-building e l'ottima storia che c'è alla base, la quale, anche se velocizzata al massimo (infatti ogni novel, ad esclusione del primo volume, è adattata in tre episodi), conserva ancora il suo fascino. Poi c'è la terza stagione, arrivata dopo sette anni (tra il 2018 e il 2019) e dopo la presa in giro del decimo anniversario della serie (2014), dove è stato annunciato l'adattamento anime di "Heavy Object", che è una novel scritta dallo stesso autore di "A Certain Magical Index". Per non parlare del motivo per cui è uscita la terza stagione, non per pubblicizzare la novel (la quale, anche se ha un anime che è solo una cattiva pubblicità, è riuscita sempre a guadagnarsi degli ottimi risultati), ma per pubblicizzare un gioco mobile uscito esclusivamente in Cina. Dopo quasi sette anni di attesa ci si aspettava una stagione al pari se non superiore alle precedenti, ma purtroppo non è andata così.
Ci sono diversi fattori che hanno portato alla rovina la terza stagione, primo su tutti i produttori, tra i cui principali c'è la Kadokawa, la quale ha rifiutato di fare un reboot della serie (anche se non ne capisco il senso, se il regista rimaneva Hiroshi), inoltre non ha concesso episodi aggiuntivi, ed è impensabile adattare dieci novel in soli ventisei episodi e fare un lavoro almeno decente. In questa situazione di crisi si aggiungono i problemi che in quel periodo aveva J.C Staff, il quale aveva molti anime da animare che sono considerati maggiori di "A Certain Magical Index", quindi i migliori animatori erano già occupati. Con tutti questi problemi, se alla regia c'era un regista almeno decente, avrebbe cercato di salvare il salvabile, però, come ho dato a capire prima, il regista è stato completamente incompetente, tagliando molte parti fondamentali per la comprensione della trama, per esempio il motivo per cui il secondo Level 5 riserva rancore verso Accelerator, e dando risalto alle scene ecchi (che sono state trasposte tutte). L'unica parte che è stata fatta bene di quest'anime sono i primi minuti dell'episodio 26 della terza stagione.
Penso che l'unica cosa che si salvi di quest'anime è il reparto sonoro, con delle opening ed ending stupende (soprattutto la sesta, la quale, anche se non è la mia preferita a livello sonoro, ha delle visual stupende che mostrano tutto il potenziale che avevano soltanto i combattimenti della terza stagione), per non parlare delle OST, le quali si trovano su tutt'altro pianeta (anche se, vista l'incompetenza del regista, alcune non sono state utilizzate o utilizzate solo una volta).
Per concludere, penso che quest'anime dovrebbe essere cancellato, per farne un remake che rispetti la storia originale e affidarla ad un altro regista, anche se penso che ciò sarà impossibile, perché, stando a quello che ha detto lo staff, preferiscono adattare prima tutta la storia, e ciò mi rattrista molto, perché chi si approccia a questo fantastico mondo con l'anime di "A Certain Magical Index" non se lo è goduto davvero.
Il problema arriva con la trasposizione anime di "A Certain Magical Index", la quale è animata anche decentemente, considerando quando è uscita (2008), però la storia che viene narrata dal regista è completamente diversa da quella della novel: già dal primo episodio si capisce quanto il regista sia un incompetente e abbia voluto scegliere una storia più leggera, completamente differente, tagliando ogni riferimento agli esperimenti che vengono fatti sugli studenti, i quali sono costretti anche a prendere dei farmaci. Inoltre, la caratterizzazione dei personaggi è inesistente (a parte Accelerator, il quale viene approfondito, ma giusto quel po' per non renderlo del tutto piatto, anche se taglia parti importantissime per la sua crescita come la scena finale dell'episodio 6 della terza stagione, la quale è stata adattata nel modo peggiore possibile, tralasciando ogni riflessione sulle conseguenze delle azioni che Accelerator stava compiendo) e salta parti di storia.
Praticamente le prime due stagioni si salvano solo per il world-building e l'ottima storia che c'è alla base, la quale, anche se velocizzata al massimo (infatti ogni novel, ad esclusione del primo volume, è adattata in tre episodi), conserva ancora il suo fascino. Poi c'è la terza stagione, arrivata dopo sette anni (tra il 2018 e il 2019) e dopo la presa in giro del decimo anniversario della serie (2014), dove è stato annunciato l'adattamento anime di "Heavy Object", che è una novel scritta dallo stesso autore di "A Certain Magical Index". Per non parlare del motivo per cui è uscita la terza stagione, non per pubblicizzare la novel (la quale, anche se ha un anime che è solo una cattiva pubblicità, è riuscita sempre a guadagnarsi degli ottimi risultati), ma per pubblicizzare un gioco mobile uscito esclusivamente in Cina. Dopo quasi sette anni di attesa ci si aspettava una stagione al pari se non superiore alle precedenti, ma purtroppo non è andata così.
Ci sono diversi fattori che hanno portato alla rovina la terza stagione, primo su tutti i produttori, tra i cui principali c'è la Kadokawa, la quale ha rifiutato di fare un reboot della serie (anche se non ne capisco il senso, se il regista rimaneva Hiroshi), inoltre non ha concesso episodi aggiuntivi, ed è impensabile adattare dieci novel in soli ventisei episodi e fare un lavoro almeno decente. In questa situazione di crisi si aggiungono i problemi che in quel periodo aveva J.C Staff, il quale aveva molti anime da animare che sono considerati maggiori di "A Certain Magical Index", quindi i migliori animatori erano già occupati. Con tutti questi problemi, se alla regia c'era un regista almeno decente, avrebbe cercato di salvare il salvabile, però, come ho dato a capire prima, il regista è stato completamente incompetente, tagliando molte parti fondamentali per la comprensione della trama, per esempio il motivo per cui il secondo Level 5 riserva rancore verso Accelerator, e dando risalto alle scene ecchi (che sono state trasposte tutte). L'unica parte che è stata fatta bene di quest'anime sono i primi minuti dell'episodio 26 della terza stagione.
Penso che l'unica cosa che si salvi di quest'anime è il reparto sonoro, con delle opening ed ending stupende (soprattutto la sesta, la quale, anche se non è la mia preferita a livello sonoro, ha delle visual stupende che mostrano tutto il potenziale che avevano soltanto i combattimenti della terza stagione), per non parlare delle OST, le quali si trovano su tutt'altro pianeta (anche se, vista l'incompetenza del regista, alcune non sono state utilizzate o utilizzate solo una volta).
Per concludere, penso che quest'anime dovrebbe essere cancellato, per farne un remake che rispetti la storia originale e affidarla ad un altro regista, anche se penso che ciò sarà impossibile, perché, stando a quello che ha detto lo staff, preferiscono adattare prima tutta la storia, e ciò mi rattrista molto, perché chi si approccia a questo fantastico mondo con l'anime di "A Certain Magical Index" non se lo è goduto davvero.
Touma, ovviamente uno studente, è un ragazzo che vive in una "città studio" dove gli studenti, in base ai poteri che hanno, vengo classificati con un livello da 0 a 5. Lui è un livello 0, giudicato senza nessun potere. Un giorno conosce Index, una piccola suora della chiesa inglese, che sta scappando perché le vogliono sottrarre le informazioni che è in grado di memorizzare. I due diventeranno amici, e non mancherà l'ingresso di molti altri esper come Mikasa e Accelerator. Touma scoprirà di avere un potere sul braccio destro in grado di annullare i poteri altrui chiamato "Imagine Breaker".
A mio giudizio, anche se ha una trama molto complessa ed è molto vario, non è stato malvagio. Mettere insieme maghi ed esper con potere scientifico mi ha veramente stupito. Il protagonista Touma, presentato molto scarso, non lo è, classico in un anime.
Le scene comiche ci sono, quindi posso dire che è davvero una buona miscela. La grafica è nella norma, i dialoghi si seguono bene fin da subito. I personaggi hanno molta personalità, questa prima stagione mi è piaciuta.
A mio giudizio, anche se ha una trama molto complessa ed è molto vario, non è stato malvagio. Mettere insieme maghi ed esper con potere scientifico mi ha veramente stupito. Il protagonista Touma, presentato molto scarso, non lo è, classico in un anime.
Le scene comiche ci sono, quindi posso dire che è davvero una buona miscela. La grafica è nella norma, i dialoghi si seguono bene fin da subito. I personaggi hanno molta personalità, questa prima stagione mi è piaciuta.
"A Certain Magical Index" si presenta come un prodotto d'animazione scorrevole e intrigante per tutti gli amanti del fantascientifico e del soprannaturale.
Trama
Brevi avventure di tre-quattro episodi mostrano l'incontro del protagonista, Kamijo Toma, con gli altri personaggi principali della serie, permettendo allo spettatore di familiarizzare con ciascuno di essi e di essere accompagnato senza fatica nel mondo (piuttosto affollato) di "A Certain Magical Index".
Interessante la presenza di una trama principale in sottofondo che prende lentamente forma di episodio in episodio: questa lascia presagire violente tempeste all'orizzonte, continui conflitti tra i sostenitori della Religione e i fedeli adepti della Scienza.
Da menzionare la presenza di piccole "oasi di paradiso" tra una vicenda e l'altra, brevi momenti di pace e tranquillità che contribuiranno a svelare il lato "harem" di questo anime attraverso scenette e siparietti comico/erotici piuttosto prevedibili, improbabili e ripetitivi. La comicità è presente lungo buona parte del percorso intrapreso dall'anime, tanto da irrompere con prepotenza in alcuni dei momenti ad elevato pathos, fungendo da escamotage per sdrammatizzare e alleggerire la tensione.
Personaggi
Nel corso degli episodi viene introdotto un discreto numero di personaggi, tra principali e secondari. La loro caratterizzazione risulta, nel complesso, piuttosto superficiale: molti di loro rimangono individui privi di un passato e di una chiara personalità, definiti esclusivamente da piccoli atteggiamenti e abitudini che adottano dall'inizio alla fine dell'opera, senza mostrare particolari evoluzioni o involuzioni. Questo porta al crearsi di una certa prevedibilità nelle situazioni e nei dialoghi che può, a seconda dei gusti personali, essere anche uno dei punti di forza di "A Certain Magical Index".
Due dei protagonisti, Kamijo e Index, sono, a mio giudizio, mal riusciti. Il primo viene caratterizzato e seguito abbastanza bene, approfondito nelle sue varie sfaccettature e presentato come individuo molto riflessivo e altruista, dotato di un grande senso della giustizia. Tuttavia rientra nella categoria dei personaggi che non vengono minimamente influenzati dagli eventi a cui prendono parte: rimane uguale a sé stesso dall'inizio alla fine, mai esitante, mai dubbioso riguardo alle proprie credenze e convinzioni, senza intraprendere alcun percorso, tanto di crescita quanto di corruzione. Un eroe invincibile e incrollabile, fisicamente e psicologicamente. Il personaggio di Index risulta molto debole e troppo sfumato, difficile da identificare.
Molto approfondita appare, invece, la figura di Misaka: da semplice tsundere di turno, infatti, finirà con il rivelare allo spettatore il proprio mondo interiore, l'insieme delle angosce e dei dolori che la opprimono e la rendono fragile e insicura, nonostante le apparenze.
Animazione
Per quanto riguarda i disegni, si nota una buona attenzione ai particolari e alla realizzazione degli sfondi, affiancata a un character design non banale, ma nemmeno aggressivo o azzardato.
Lo studio non si è risparmiato sulle animazioni, che, complice forse il ridotto numero di episodi, risultano ottime, molto scorrevoli e coinvolgenti.
OST
Quando si parla di musica, si sa, la soggettività è regina incontrastata. A mio personale giudizio la colonna sonora, nel suo complesso, non rientra tra le note positive di "A Certain Magical Index". Motivi leggermente disturbanti e, talvolta, slegati dalla situazione in cui si presentano. Opening ed ending non particolarmente incisive o degne di nota.
In conclusione, "A Certain Magical" Index si presenta come un anime dotato di buon potenziale, che in questa prima stagione viene parzialmente sprecato.
Il prodotto nel suo complesso, nonostante le varie imperfezioni, riesce nel proprio intento, invita lo spettatore a proseguire, a svelare i misteri e i segreti che si celano nel mondo di Index e compagni, a conoscere le origini del potere di Kamijo e a scoprire quali saranno le sorti del mondo.
Trama
Brevi avventure di tre-quattro episodi mostrano l'incontro del protagonista, Kamijo Toma, con gli altri personaggi principali della serie, permettendo allo spettatore di familiarizzare con ciascuno di essi e di essere accompagnato senza fatica nel mondo (piuttosto affollato) di "A Certain Magical Index".
Interessante la presenza di una trama principale in sottofondo che prende lentamente forma di episodio in episodio: questa lascia presagire violente tempeste all'orizzonte, continui conflitti tra i sostenitori della Religione e i fedeli adepti della Scienza.
Da menzionare la presenza di piccole "oasi di paradiso" tra una vicenda e l'altra, brevi momenti di pace e tranquillità che contribuiranno a svelare il lato "harem" di questo anime attraverso scenette e siparietti comico/erotici piuttosto prevedibili, improbabili e ripetitivi. La comicità è presente lungo buona parte del percorso intrapreso dall'anime, tanto da irrompere con prepotenza in alcuni dei momenti ad elevato pathos, fungendo da escamotage per sdrammatizzare e alleggerire la tensione.
Personaggi
Nel corso degli episodi viene introdotto un discreto numero di personaggi, tra principali e secondari. La loro caratterizzazione risulta, nel complesso, piuttosto superficiale: molti di loro rimangono individui privi di un passato e di una chiara personalità, definiti esclusivamente da piccoli atteggiamenti e abitudini che adottano dall'inizio alla fine dell'opera, senza mostrare particolari evoluzioni o involuzioni. Questo porta al crearsi di una certa prevedibilità nelle situazioni e nei dialoghi che può, a seconda dei gusti personali, essere anche uno dei punti di forza di "A Certain Magical Index".
Due dei protagonisti, Kamijo e Index, sono, a mio giudizio, mal riusciti. Il primo viene caratterizzato e seguito abbastanza bene, approfondito nelle sue varie sfaccettature e presentato come individuo molto riflessivo e altruista, dotato di un grande senso della giustizia. Tuttavia rientra nella categoria dei personaggi che non vengono minimamente influenzati dagli eventi a cui prendono parte: rimane uguale a sé stesso dall'inizio alla fine, mai esitante, mai dubbioso riguardo alle proprie credenze e convinzioni, senza intraprendere alcun percorso, tanto di crescita quanto di corruzione. Un eroe invincibile e incrollabile, fisicamente e psicologicamente. Il personaggio di Index risulta molto debole e troppo sfumato, difficile da identificare.
Molto approfondita appare, invece, la figura di Misaka: da semplice tsundere di turno, infatti, finirà con il rivelare allo spettatore il proprio mondo interiore, l'insieme delle angosce e dei dolori che la opprimono e la rendono fragile e insicura, nonostante le apparenze.
Animazione
Per quanto riguarda i disegni, si nota una buona attenzione ai particolari e alla realizzazione degli sfondi, affiancata a un character design non banale, ma nemmeno aggressivo o azzardato.
Lo studio non si è risparmiato sulle animazioni, che, complice forse il ridotto numero di episodi, risultano ottime, molto scorrevoli e coinvolgenti.
OST
Quando si parla di musica, si sa, la soggettività è regina incontrastata. A mio personale giudizio la colonna sonora, nel suo complesso, non rientra tra le note positive di "A Certain Magical Index". Motivi leggermente disturbanti e, talvolta, slegati dalla situazione in cui si presentano. Opening ed ending non particolarmente incisive o degne di nota.
In conclusione, "A Certain Magical" Index si presenta come un anime dotato di buon potenziale, che in questa prima stagione viene parzialmente sprecato.
Il prodotto nel suo complesso, nonostante le varie imperfezioni, riesce nel proprio intento, invita lo spettatore a proseguire, a svelare i misteri e i segreti che si celano nel mondo di Index e compagni, a conoscere le origini del potere di Kamijo e a scoprire quali saranno le sorti del mondo.
Il brand “A Certain Magical Index” continua a deludermi. Dopo il mediocre spin-off “To Aru Railgun”, speravo in un riscatto proveniente dalla serie principale, confidando nella buona impressione suscitata dal personaggio di Kamijo Touma. La mia speranza è stata esaudita solo a metà, poiché, sebbene il ragazzo continui a impegnarsi, non pare sufficientemente supportato da una storia lacunosa e spezzettata, seppur non priva di spunti di interesse.
La base del progetto non è malvagia: Scienza vs Religione e, a sua volta, lotta interna al Cristianesimo con un ateo a fungere da ago della bilancia in veste di tutore di una potenziale arma di distruzione di massa e di giustiziere delle malefatte altrui. Il problema è lo sviluppo frammentario, sconclusionato e non corredato da personaggi degni di nota. Index, l’arma di distruzione di massa, intraprende una spirale di ‘imbrocchimento’, passando gradualmente da livello ottimo e simpatico a carneade irritante. Lo stesso Touma è sì interessante, ma come un disco rotto si riduce a suonare sempre la stessa melodia: il suo pugno destro in faccia al malcapitato/a di turno, senza distinzioni di forza e, figuriamoci, di logica. Andrebbe anche bene per serie brevi - i classici dodici episodi -, ma vederne ventiquattro così cucinati non depone a suo favore.
Appena sufficiente, nonostante il buon inizio, l’apporto di Styl, così come Biribiri/Misaka è almeno tenera nella sua versione tsundere. A salvarsi da un sostanziale appiattimento sono Tsuchikimado, un character che possiede una profondità e una logicità d’azione in controtendenza con l’andamento generale, e il redivivo/redento Accellerator, non peraltro autore anche della migliore performance in “To Aru Railgun”. I tanti inutili cattivi non li menziono, essendo semplici meteore vacue utili a fungere da sacchi da boxe.
Della trama c’è ben poco da salvare. Buono il crossover con la saga “S” di “Railgun”, la migliore dell’intero prodotto complessivo, così come gli episodi dedicati alla redenzione di Accellerator, ma in generale permane quella sensazione che a fine visione ti spinge a chiederti: “Sì, va beh, ma dove si vuole andare a parare?”
Buona la realizzazione tecnica, sia i disegni che le musiche non dispiacciono, i colori sono ben resi e, in generale, la scenografia complessiva è ben riprodotta. Discreta anche la fluidità delle animazioni, che mantiene un buon livello per tutti i ventiquattro episodi (cosa rara).
"To Aru Majutsu no Index" non merita una sufficienza complessiva, sperando che la seconda stagione alzi un po’ il tiro complessivo dell’intera opera.
La base del progetto non è malvagia: Scienza vs Religione e, a sua volta, lotta interna al Cristianesimo con un ateo a fungere da ago della bilancia in veste di tutore di una potenziale arma di distruzione di massa e di giustiziere delle malefatte altrui. Il problema è lo sviluppo frammentario, sconclusionato e non corredato da personaggi degni di nota. Index, l’arma di distruzione di massa, intraprende una spirale di ‘imbrocchimento’, passando gradualmente da livello ottimo e simpatico a carneade irritante. Lo stesso Touma è sì interessante, ma come un disco rotto si riduce a suonare sempre la stessa melodia: il suo pugno destro in faccia al malcapitato/a di turno, senza distinzioni di forza e, figuriamoci, di logica. Andrebbe anche bene per serie brevi - i classici dodici episodi -, ma vederne ventiquattro così cucinati non depone a suo favore.
Appena sufficiente, nonostante il buon inizio, l’apporto di Styl, così come Biribiri/Misaka è almeno tenera nella sua versione tsundere. A salvarsi da un sostanziale appiattimento sono Tsuchikimado, un character che possiede una profondità e una logicità d’azione in controtendenza con l’andamento generale, e il redivivo/redento Accellerator, non peraltro autore anche della migliore performance in “To Aru Railgun”. I tanti inutili cattivi non li menziono, essendo semplici meteore vacue utili a fungere da sacchi da boxe.
Della trama c’è ben poco da salvare. Buono il crossover con la saga “S” di “Railgun”, la migliore dell’intero prodotto complessivo, così come gli episodi dedicati alla redenzione di Accellerator, ma in generale permane quella sensazione che a fine visione ti spinge a chiederti: “Sì, va beh, ma dove si vuole andare a parare?”
Buona la realizzazione tecnica, sia i disegni che le musiche non dispiacciono, i colori sono ben resi e, in generale, la scenografia complessiva è ben riprodotta. Discreta anche la fluidità delle animazioni, che mantiene un buon livello per tutti i ventiquattro episodi (cosa rara).
"To Aru Majutsu no Index" non merita una sufficienza complessiva, sperando che la seconda stagione alzi un po’ il tiro complessivo dell’intera opera.
"To Aru Majutsu no Index" è un anime del 2008 prodotto dalla J.C Staff: studio che, nonostante qualche alto e basso, ha dato vita a diversi successi. L'anime è inoltre tratto dall'omonima light novel di Kazuma Kamachi e Kyotaka Haimura.
La trama dell'anime è ambientata nell' "Accademy City", una città popolata per la maggior parte da studenti in possesso di diversi poteri di tipo esper da un livello comprensivo tra lo 0 e il 5, e caratterizzata principalmente da una suddivisione in diversi archi narrativi, aventi quasi sempre per protagonista Kamijio Touma, un giovane studente level 0, che nonostante ciò sembra essere in possesso della capacità di annullare ogni tipo di potere, qualsiasi esso sia, con il solo ausilio della sua mano destra.
La trama inizia esattamente dall'incontro di Touma con una misteriosa suora, Index, appartenente alla Chiesa Puritana Inglese, che gli rivelerà di essere inseguita da un'organizzazione di maghi interessati alla sua abilità di Memorizzazione Perfetta, più esattamente ai 103.000 grimori proibiti contenuti nella sua memoria. Senza rendersene conto, rapidamente Touma si farà trasportare dagli eventi e difenderà Index dall'attacco di uno di questi maghi, ma ben presto verrà a conoscenza della triste realtà, e cioè che i maghi dai quali fugge Index non sono altro che i membri della Chiesa Puritana Inglese, che regolarmente sono costretti ad eliminare dalla sua mente tutti i suoi ricordi relativi alla sua vita personale; grazie alle sue convinzioni riusciranno a trovare un modo alternativo per mantenere intatti tali ricordi.
Dopo tali eventi si scoprirà che Touma, per un'assurda coincidenza, ha perso ogni ricordo, sia di Index che della sua vita passata.
Ed è con queste premesse che si baseranno da qui in avanti i relativi archi narrativi che tratteranno diversi temi soprannaturali: dai vampiri agli stessi esper, dagli alchimisti ad ancora una volta gli stessi maghi e, per finire, persino gli angeli.
Per quanto riguarda i vari personaggi, sono talmente tanti che è difficile elencarli tutti, ma nonostante l'ampio numero di personaggi vi posso assicurare che sono quasi tutti ben caratterizzati, con diverse interessanti storie personali, ma preferirei non 'spoilerare' più del dovuto, quindi lascio a voi l'arduo compito di conoscere ogni sfaccettatura dei diversi personaggi.
Sul versante tecnico nulla di eccelso, ma si mantiene decentemente bene, con un character design godibile e per niente male. Per quanto riguarda le varie OST, opening ed ending, sono davvero ben fatte, con diversi picchi di qualità molto alti e che a parer mio avrete con molta probabilità il piacere di apprezzare.
In definitiva ho trovato questa prima stagione di "To Aru Majutsu no Index" molto bella da seguire, nonostante ci siano stati diversi alti e bassi che sono riuscito difficilmente a digerire, ma che alla fin fine non mi hanno fatto desistere dal dargli tale voto, quindi vi consiglio vivamente di dargli perlomeno un'occhiata prima di giudicare.
La trama dell'anime è ambientata nell' "Accademy City", una città popolata per la maggior parte da studenti in possesso di diversi poteri di tipo esper da un livello comprensivo tra lo 0 e il 5, e caratterizzata principalmente da una suddivisione in diversi archi narrativi, aventi quasi sempre per protagonista Kamijio Touma, un giovane studente level 0, che nonostante ciò sembra essere in possesso della capacità di annullare ogni tipo di potere, qualsiasi esso sia, con il solo ausilio della sua mano destra.
La trama inizia esattamente dall'incontro di Touma con una misteriosa suora, Index, appartenente alla Chiesa Puritana Inglese, che gli rivelerà di essere inseguita da un'organizzazione di maghi interessati alla sua abilità di Memorizzazione Perfetta, più esattamente ai 103.000 grimori proibiti contenuti nella sua memoria. Senza rendersene conto, rapidamente Touma si farà trasportare dagli eventi e difenderà Index dall'attacco di uno di questi maghi, ma ben presto verrà a conoscenza della triste realtà, e cioè che i maghi dai quali fugge Index non sono altro che i membri della Chiesa Puritana Inglese, che regolarmente sono costretti ad eliminare dalla sua mente tutti i suoi ricordi relativi alla sua vita personale; grazie alle sue convinzioni riusciranno a trovare un modo alternativo per mantenere intatti tali ricordi.
Dopo tali eventi si scoprirà che Touma, per un'assurda coincidenza, ha perso ogni ricordo, sia di Index che della sua vita passata.
Ed è con queste premesse che si baseranno da qui in avanti i relativi archi narrativi che tratteranno diversi temi soprannaturali: dai vampiri agli stessi esper, dagli alchimisti ad ancora una volta gli stessi maghi e, per finire, persino gli angeli.
Per quanto riguarda i vari personaggi, sono talmente tanti che è difficile elencarli tutti, ma nonostante l'ampio numero di personaggi vi posso assicurare che sono quasi tutti ben caratterizzati, con diverse interessanti storie personali, ma preferirei non 'spoilerare' più del dovuto, quindi lascio a voi l'arduo compito di conoscere ogni sfaccettatura dei diversi personaggi.
Sul versante tecnico nulla di eccelso, ma si mantiene decentemente bene, con un character design godibile e per niente male. Per quanto riguarda le varie OST, opening ed ending, sono davvero ben fatte, con diversi picchi di qualità molto alti e che a parer mio avrete con molta probabilità il piacere di apprezzare.
In definitiva ho trovato questa prima stagione di "To Aru Majutsu no Index" molto bella da seguire, nonostante ci siano stati diversi alti e bassi che sono riuscito difficilmente a digerire, ma che alla fin fine non mi hanno fatto desistere dal dargli tale voto, quindi vi consiglio vivamente di dargli perlomeno un'occhiata prima di giudicare.
Ci si potrebbe perdere nella miriade di anime shonen e fantastici. C'è il vero e proprio imbarazzo della scelta, e posso affermare che difficilmente tradiscono le aspettative. Non a caso sono i generi che vanno per la maggiore tra il grande pubblico. Il titolo di cui andrò a parlarvi oggi è abbastanza conosciuto, anche se non famosissimo. State pur tranquilli che tra gli appassionati di anime e manga difficilmente troverete qualcuno che non conosca Index, è anche vero però che secondo me non gode della fama che meriterebbe.
A certain magical index è un anime del 2008 composta da 24 episodi, di cui esiste anche una seconda serie. La vicenda, dalle forti atmosfere fantasy e fantascientifiche, è ambientata a Tokyo. Siamo in un futuro non molto precisato, in cui esistono numerosissimi esper, persone dotate di poteri particolari migliorabili attraveso la magia. Il nostro protagonista Toma è proprio uno di questi e studia presso una particolare scuola atta appunto a migliorare i poteri dei vari esper. Sarà proprio in un giorno d'estate che il nostro Toma incontrerà per la prima volta Index, una suora che custodisce dentro la sua memoria moltissimi libri di magia per volere della chiesa, e per questo ricercata da oscure quanto misteriose agenzie criminali. Sarà così che il nostro protagonista deciderà di proteggere la giovane ragazze dalle oscure mire dai malvagi e dalla chiesa. La vicenda nel suo prosieguo si complicherà ulteriormente introducendo via via moltissimi personaggi che andranno ad arricchire l'ampio respiro dell'intera opera.
Sicuramente parecchio interessante come titolo senz'altro arricchisce il genere. Tutto sommato possiamo considerare Index un anime carino, che ricorda un pò gli anime shonen mainstream per quanto riguarda i combattimenti, ma che data la trama intricata si avvicina un pochettino a Fullmetal Alchemist. Il character design e le animazioni sono molto curate, visto il validissimo staff tecnico. Il ritmo è serratissimo e gli scontri sono sicuramente degni di nota.
Devo di che però un pò di amaro in bocca me lo ha lasciato. Le innovazioni e gli spunti interessanti sono parecchi. Bella la trovata dello scontro tra magia e scienza che possiamo vedere in tutto l'anime, particolari e originali i poteri di cui sono dotati i personaggi, che sono abbastanza caratterizzati. Anche il protagonista Toma secondo me è un personaggio interessante, sfigato quanto basta e sempre pronto a mettere tutto in gioco e a lottare fino alla fine. Come dicevo le buone trovate sono tante, però è anche vero che non vengono stesso approfondite, si ha sempre come la sensazione che rimanga in pò tutto sul vago.
Volendo tirare le somme, A Certain Magical Index è un titolo che mi sento di consigliare. Particolare ed anche un pizzico originale troverà consensi sia tra gli amanti degli anime d'azione, sia tra gli amanti di fantasy.
A certain magical index è un anime del 2008 composta da 24 episodi, di cui esiste anche una seconda serie. La vicenda, dalle forti atmosfere fantasy e fantascientifiche, è ambientata a Tokyo. Siamo in un futuro non molto precisato, in cui esistono numerosissimi esper, persone dotate di poteri particolari migliorabili attraveso la magia. Il nostro protagonista Toma è proprio uno di questi e studia presso una particolare scuola atta appunto a migliorare i poteri dei vari esper. Sarà proprio in un giorno d'estate che il nostro Toma incontrerà per la prima volta Index, una suora che custodisce dentro la sua memoria moltissimi libri di magia per volere della chiesa, e per questo ricercata da oscure quanto misteriose agenzie criminali. Sarà così che il nostro protagonista deciderà di proteggere la giovane ragazze dalle oscure mire dai malvagi e dalla chiesa. La vicenda nel suo prosieguo si complicherà ulteriormente introducendo via via moltissimi personaggi che andranno ad arricchire l'ampio respiro dell'intera opera.
Sicuramente parecchio interessante come titolo senz'altro arricchisce il genere. Tutto sommato possiamo considerare Index un anime carino, che ricorda un pò gli anime shonen mainstream per quanto riguarda i combattimenti, ma che data la trama intricata si avvicina un pochettino a Fullmetal Alchemist. Il character design e le animazioni sono molto curate, visto il validissimo staff tecnico. Il ritmo è serratissimo e gli scontri sono sicuramente degni di nota.
Devo di che però un pò di amaro in bocca me lo ha lasciato. Le innovazioni e gli spunti interessanti sono parecchi. Bella la trovata dello scontro tra magia e scienza che possiamo vedere in tutto l'anime, particolari e originali i poteri di cui sono dotati i personaggi, che sono abbastanza caratterizzati. Anche il protagonista Toma secondo me è un personaggio interessante, sfigato quanto basta e sempre pronto a mettere tutto in gioco e a lottare fino alla fine. Come dicevo le buone trovate sono tante, però è anche vero che non vengono stesso approfondite, si ha sempre come la sensazione che rimanga in pò tutto sul vago.
Volendo tirare le somme, A Certain Magical Index è un titolo che mi sento di consigliare. Particolare ed anche un pizzico originale troverà consensi sia tra gli amanti degli anime d'azione, sia tra gli amanti di fantasy.
"To Aru Majutsu no Index" è, a mio avviso, una serie dai caratteri alquanto controversi, perché, se da un lato cattura pienamente l'attenzione e colpisce in maniera positiva, dall'altro presenta molti difetti che, purtroppo, riducono in parte il mio gradimento per quest'ultima.
La prima stagione è uscita nel 2008 e rappresenta un buon elemento per il genere fantasy/azione, anche se, personalmente, aggiungerei anche un po' di soprannaturale/fantascienza, in quanto, come vedremo, l'anime stesso giocherà proprio sul conflitto tra magia e scienza, alle prese con una lunga battaglia per il "dominio del mondo".
Forse però stiamo correndo un po' troppo con le affermazioni, anche perché, di fatto, la storia incomincia in maniera ben più serena e tranquilla, focalizzando la nostra attenzione su una città molto particolare, in cui la maggior parte degli abitanti sono studenti dotati di particolari abilità sovrannaturali. La loro potenza e abilità nell'uso di tali capacità porta alla classificazione di tali ragazzi in una sorta di ranking che, in base al livello, determina, non solo la pericolosità, ma anche l'utilità effettiva del giovane per il mondo scientifico.
Esatto! Perché, in fin dei conti, non si tratta affatto di magia, bensì di qualche sorta di mutazione che porta l'uomo a sviluppare particolari tecniche che, da quanto sembra, cercano di avvicinarsi il più possibile al concetto, ben più astratto, di stregoneria e via dicendo.
Touma è uno studente molto particolare perché sembra non possedere alcuna abilità, rientrando così nel grado più della classifica. Una posizione che non sembra preoccupare moltissimo il ragazzo, concentrato invece su problemi apparentemente più gravi.
Infatti, nonostante la sua apparente incapacità nello sviluppo di particolari abilità, sembra invece possedere un potere molto strano, in quanto sembra riuscire ad annullare quelle degli altri semplicemente toccandole con un mano. E il problema dove sarebbe? Semplice, che Touma non solo annulla i poteri, ma anche la fortuna, così da trovarsi in una condizione di perenne sventura.
Ma questo è solo l'inizio, anzi, meglio dire che la vera storia non è nemmeno all'esordio, perchè quest'ultima apre il sipario solamente dopo due incontri di Touma: il primo con Mikoto Misaka (per la parte scientifica) e il secondo con la piccola e tremenda "pseudo-suoretta" Index (per la parte magica).
Due incontri che porteranno nella vita del nostro giovane studente un'incredibile quantità di cambiamenti, anche se, come sembrerà in futuro, il suo destino era già stato segnato…molto tempo prima.
Allora, incominciamo la nostra analisi descrivendo un pochino la struttura stessa dell'anime, perché questa serie è organizzata in vari archi temporali. O forse è meglio dire che, le 24 puntate totali, sono organizzate in varie miniserie, ognuna con i propri protagonisti che, in fin dei conti, non sono poi molto. Sembra quasi che si voglia mantenere separate, almeno momentaneamente, la parte magica da quella scientifica, facendo affrontare a Touma (e Index) disavventure ogni volta differenti che, senza un'apparente comune denominatore, si susseguono in maniera quasi ossessiva.
Neanche il tempo di riposarsi un attimo che subito compare un nuovo nemico, pronto ad attuare chissà quale piano malvagio, a favore di una o l'altra parte. Con questo non voglio affermare che si tratti di un'organizzazione mal riuscita, ma, guardandola a posteriori, sembrerebbe quasi caotica, disordinata e, cosa ancora più grave, non da il tempo allo spettatore di affezionarsi a un determinato protagonista (fatta eccezione per Touma e Index). Un esempio chiaro e lampante è quello di Misaka, un personaggio da me apprezzato moltissimo, che, tuttavia, non riesce a trovare il suo giusto peso. Una storia d'amore con Touma? Sembra lasciata a metà. Un ruolo da co-protagonista? Sì, ma solo in poche occasioni. Poi, per il resto, sembra quasi scomparire dalla circolazione.
Insomma, i vari protagonisti potrebbero pure essere interessanti, ma il numero ridotto di episodi a loro disposizione non riesce a creare le giuste premesse per comprenderne a fondo l'animo, facendoli apparire un po' superficiali.
La grafica è piuttosto carina e, considerando che è stato realizzato nel 2008, possiamo affermare che è stata dedicata molta attenzione affinché la resa finale apparisse più che soddisfacente. I colori sono accesi, ma non troppo, così che il tono non risulti troppo allegro e giocondo.
Anche le musiche sono eccezionali, soprattutto per l'opening che, a mio avviso, risulta davvero degna di aprire l'anime in questione.
E dunque? Nonostante tutti questi difetti, perché "To Aru Majutsu no Index" dovrebbe essere considerato come una buona serie? La risposta è piuttosto semplice: perché la storia è molto interessante e i temi trattati non cadono mai nella banalità. Lo scontro tra magia e scienza si ripercuote sulla vita dei vari studenti, ma, se stiamo più attenti, si possono vedere molti altri contrati, più piccoli e delicati. I dubbi interiori di Accelerator, oppure i sensi di colpa di Misaka… insomma, quest'anime non delude certamente in quanto a contenuti.
I misteri che si celano dietro alcune figure sono accattivanti e intriganti, facendo così nascere un ardente desiderio di continuare la visione della serie. E' vero che è organizzata in piccole mini-serie, ma, guardandola da un altro punto di vista, si potrebbe dire che, in questo modo, lo spettatore è in continuo fermento, desideroso di finire una saga per incominciare la successiva.
Il finale è un po' così, ma in fondo è anche comprensibile, visto che esiste già una seconda stagione che, di fatto, prosegue le avventure di Touma e compagni.
Quindi, sapendo tutto ciò, lascio a voi il testimone…
Voto finale: 7
La prima stagione è uscita nel 2008 e rappresenta un buon elemento per il genere fantasy/azione, anche se, personalmente, aggiungerei anche un po' di soprannaturale/fantascienza, in quanto, come vedremo, l'anime stesso giocherà proprio sul conflitto tra magia e scienza, alle prese con una lunga battaglia per il "dominio del mondo".
Forse però stiamo correndo un po' troppo con le affermazioni, anche perché, di fatto, la storia incomincia in maniera ben più serena e tranquilla, focalizzando la nostra attenzione su una città molto particolare, in cui la maggior parte degli abitanti sono studenti dotati di particolari abilità sovrannaturali. La loro potenza e abilità nell'uso di tali capacità porta alla classificazione di tali ragazzi in una sorta di ranking che, in base al livello, determina, non solo la pericolosità, ma anche l'utilità effettiva del giovane per il mondo scientifico.
Esatto! Perché, in fin dei conti, non si tratta affatto di magia, bensì di qualche sorta di mutazione che porta l'uomo a sviluppare particolari tecniche che, da quanto sembra, cercano di avvicinarsi il più possibile al concetto, ben più astratto, di stregoneria e via dicendo.
Touma è uno studente molto particolare perché sembra non possedere alcuna abilità, rientrando così nel grado più della classifica. Una posizione che non sembra preoccupare moltissimo il ragazzo, concentrato invece su problemi apparentemente più gravi.
Infatti, nonostante la sua apparente incapacità nello sviluppo di particolari abilità, sembra invece possedere un potere molto strano, in quanto sembra riuscire ad annullare quelle degli altri semplicemente toccandole con un mano. E il problema dove sarebbe? Semplice, che Touma non solo annulla i poteri, ma anche la fortuna, così da trovarsi in una condizione di perenne sventura.
Ma questo è solo l'inizio, anzi, meglio dire che la vera storia non è nemmeno all'esordio, perchè quest'ultima apre il sipario solamente dopo due incontri di Touma: il primo con Mikoto Misaka (per la parte scientifica) e il secondo con la piccola e tremenda "pseudo-suoretta" Index (per la parte magica).
Due incontri che porteranno nella vita del nostro giovane studente un'incredibile quantità di cambiamenti, anche se, come sembrerà in futuro, il suo destino era già stato segnato…molto tempo prima.
Allora, incominciamo la nostra analisi descrivendo un pochino la struttura stessa dell'anime, perché questa serie è organizzata in vari archi temporali. O forse è meglio dire che, le 24 puntate totali, sono organizzate in varie miniserie, ognuna con i propri protagonisti che, in fin dei conti, non sono poi molto. Sembra quasi che si voglia mantenere separate, almeno momentaneamente, la parte magica da quella scientifica, facendo affrontare a Touma (e Index) disavventure ogni volta differenti che, senza un'apparente comune denominatore, si susseguono in maniera quasi ossessiva.
Neanche il tempo di riposarsi un attimo che subito compare un nuovo nemico, pronto ad attuare chissà quale piano malvagio, a favore di una o l'altra parte. Con questo non voglio affermare che si tratti di un'organizzazione mal riuscita, ma, guardandola a posteriori, sembrerebbe quasi caotica, disordinata e, cosa ancora più grave, non da il tempo allo spettatore di affezionarsi a un determinato protagonista (fatta eccezione per Touma e Index). Un esempio chiaro e lampante è quello di Misaka, un personaggio da me apprezzato moltissimo, che, tuttavia, non riesce a trovare il suo giusto peso. Una storia d'amore con Touma? Sembra lasciata a metà. Un ruolo da co-protagonista? Sì, ma solo in poche occasioni. Poi, per il resto, sembra quasi scomparire dalla circolazione.
Insomma, i vari protagonisti potrebbero pure essere interessanti, ma il numero ridotto di episodi a loro disposizione non riesce a creare le giuste premesse per comprenderne a fondo l'animo, facendoli apparire un po' superficiali.
La grafica è piuttosto carina e, considerando che è stato realizzato nel 2008, possiamo affermare che è stata dedicata molta attenzione affinché la resa finale apparisse più che soddisfacente. I colori sono accesi, ma non troppo, così che il tono non risulti troppo allegro e giocondo.
Anche le musiche sono eccezionali, soprattutto per l'opening che, a mio avviso, risulta davvero degna di aprire l'anime in questione.
E dunque? Nonostante tutti questi difetti, perché "To Aru Majutsu no Index" dovrebbe essere considerato come una buona serie? La risposta è piuttosto semplice: perché la storia è molto interessante e i temi trattati non cadono mai nella banalità. Lo scontro tra magia e scienza si ripercuote sulla vita dei vari studenti, ma, se stiamo più attenti, si possono vedere molti altri contrati, più piccoli e delicati. I dubbi interiori di Accelerator, oppure i sensi di colpa di Misaka… insomma, quest'anime non delude certamente in quanto a contenuti.
I misteri che si celano dietro alcune figure sono accattivanti e intriganti, facendo così nascere un ardente desiderio di continuare la visione della serie. E' vero che è organizzata in piccole mini-serie, ma, guardandola da un altro punto di vista, si potrebbe dire che, in questo modo, lo spettatore è in continuo fermento, desideroso di finire una saga per incominciare la successiva.
Il finale è un po' così, ma in fondo è anche comprensibile, visto che esiste già una seconda stagione che, di fatto, prosegue le avventure di Touma e compagni.
Quindi, sapendo tutto ciò, lascio a voi il testimone…
Voto finale: 7
Eccoci arrivati ad una delle migliori opere dello studio J.C.Staff. Un'ottima trama a confine fra magia e scienza ci porta nel mondo di Kamijio Touma, tranquillo liceale privo di qualsiasi potere ESP.. se non fosse per la sua mano destra che è alquanto sinistra! Memorabile la sua sfortuna e le sue imprecazioni sempre divertenti e caratteristiche. Un gran buon protagonista sempre ottimista che lo ricordiamo per la sua famosa frase: "il cielo è tanto blu, ma il mio futuro è così nero!". Ci troviamo di fronte ad un set di personaggi variegatissimo e intrigante, con ognuno la propria storia sempre interessante da seguire. Una grande serie che raggiunge il suo culmine nell'arco delle "Sisters", dove non ci si può non commuovere. Interessante anche la faccenda degli studenti sui quali vengono fatti esperimenti al limite della decenza con farmaci e droghe solo per riuscire a fargli venire poteri ESP "questo non è spoiler, ma uno dei concetti della trama". Animazioni discrete "è un anime del 2008 quindi direi anche ottime" e un comparto sonoro davvero interessante con opening e ending da playlist. Parlando di design: Fanservice a volte esagerato ma per tutti i gusti e personaggi con uno stile tutto loro che dimostrano il loro carisma già da come si presentano "come tsuchimikado, in perenne camicia hawaiana e occhiali da sole". Esistono due spin-off: To aru kagaku no railgun e railgun S, quest'ultimo riprende la storia per i primi 13 episodi dall'esatto inizio di Index e ci fa vedere la trama dal punto di vista dell'altra eroina della situazione: Misaka Mikoto, grande personaggio tsundere e degno di nota che in certe parti della storia verrà ignorato, per far spazio alle vicende della parte magica nella vita di Touma. Parlando di difetti, durante il corso della narrazione la serie va in contro a periodi brevi ma noiosi, dove non succede niente di fatto e spezza la narrazione altrimenti frenetica. Il fanservice, seppur variegato, può dare fastidio per la sua insistenza e stupidità. Una serie leggera che può sorprendere chi la sottovaluta, ne consiglio assolutamente la visione. Consigliata anche la seconda serie molto interessante.
Se dovessi descrivere in modo rapido e coinciso "To Aru Majutsu no Index" penso che utilizzerei le parole "caotica gestione di un grande potenziale". Posto che già così la mia opinione globale sulla serie è esplicitata, andiamo a dare un'occhiata più dettagliata.
Il protagonista della storia ci viene da subito presentato come un ragazzo afflitto da sfortuna cronica che vive in una città iper-tecnologica abitata quasi esclusivamente da esper. La prima impressione, complice una tale ambientazione, non può che essere positiva. Ben presto il tutto viene movimentato dall'entrata in scena di alcuni maghi, che danno il via ad una situazione piuttosto interessante (e sul conflitto tra questi due mondi, quello degli esper legato alla scienza, e quello della magia, legato invece alla religione, in particolare al cristianesimo in tutte le sue confessioni) che vedrà nel corso della serie anche un certo rimescolamento di fazioni, il che è senza dubbio un punto a favore.
Veniamo alla struttura della trama. Essa si articola in vari mini-archi, ciascuno della durata media di 4 puntate, che si focalizzano di volta in volta su un nuovo personaggio che viene presentato. Ora, se inizialmente questa scelta risulta decisamente vantaggiosa, in quanto consente di evitare lunghi episodi di preparazione all'avvio della vicenda (e la mole di personaggi li avrebbe richiesti) e di calarsi subito nell'azione (punto a favore), a lungo andare si rivela assai fastidiosa, in quanto finisce col creare quasi dei comparti stagni, con personaggi che improvvisamente entrano in gioco e svolgono anche una parte importante, e che altrettanto rapidamente svaniscono dalla scena per ricomparire a malapena per qualche scena in seguito. Persino un personaggio chiave come Index (che tra l'altro da il nome all'anime) finisce in diversi frangenti per essere completamente ignorata dalla storia, e in ogni caso dopo i primi episodi la sua importanza risulterà decisamente ridotta ai fini dello sviluppo della trama. E questo è secondo me un grande difetto, che peraltro si ripresenta regolarmente anche con praticamente tutti gli altri personaggi. Va bene se uno muore, ma se invece resta vivo, perché non farlo agire in parallelo agli altri? No, scompaiono dalla circolazione per un po'. Pollice in giù anche per le conclusioni dei singoli archi, che dopo un po' finiscono col diventare ripetitive, con Touma (il protagonista) che regolarmente finisce all'ospedale.
Così come i personaggi anche tanti belli spunti che sono presenti qui e lì tendono a perdersi poi e a non venire sfruttati come dovrebbero.
Ed è davvero un peccato, perché comunque il comparto grafico (perfettamente nella norma) e quello sonoro (di buon livello) avrebbero tranquillamente supportato anche un voto più alto di quello che invece do, che è un 7 con un pelo di riserva, perché avevo pensato anche al 6. Ma in fondo non è così male, e mi ha fatto divertire abbastanza, a parte in qualche puntata- per esempio quelle dell'arco al mare- che mi ha un po' annoiato.
Il protagonista della storia ci viene da subito presentato come un ragazzo afflitto da sfortuna cronica che vive in una città iper-tecnologica abitata quasi esclusivamente da esper. La prima impressione, complice una tale ambientazione, non può che essere positiva. Ben presto il tutto viene movimentato dall'entrata in scena di alcuni maghi, che danno il via ad una situazione piuttosto interessante (e sul conflitto tra questi due mondi, quello degli esper legato alla scienza, e quello della magia, legato invece alla religione, in particolare al cristianesimo in tutte le sue confessioni) che vedrà nel corso della serie anche un certo rimescolamento di fazioni, il che è senza dubbio un punto a favore.
Veniamo alla struttura della trama. Essa si articola in vari mini-archi, ciascuno della durata media di 4 puntate, che si focalizzano di volta in volta su un nuovo personaggio che viene presentato. Ora, se inizialmente questa scelta risulta decisamente vantaggiosa, in quanto consente di evitare lunghi episodi di preparazione all'avvio della vicenda (e la mole di personaggi li avrebbe richiesti) e di calarsi subito nell'azione (punto a favore), a lungo andare si rivela assai fastidiosa, in quanto finisce col creare quasi dei comparti stagni, con personaggi che improvvisamente entrano in gioco e svolgono anche una parte importante, e che altrettanto rapidamente svaniscono dalla scena per ricomparire a malapena per qualche scena in seguito. Persino un personaggio chiave come Index (che tra l'altro da il nome all'anime) finisce in diversi frangenti per essere completamente ignorata dalla storia, e in ogni caso dopo i primi episodi la sua importanza risulterà decisamente ridotta ai fini dello sviluppo della trama. E questo è secondo me un grande difetto, che peraltro si ripresenta regolarmente anche con praticamente tutti gli altri personaggi. Va bene se uno muore, ma se invece resta vivo, perché non farlo agire in parallelo agli altri? No, scompaiono dalla circolazione per un po'. Pollice in giù anche per le conclusioni dei singoli archi, che dopo un po' finiscono col diventare ripetitive, con Touma (il protagonista) che regolarmente finisce all'ospedale.
Così come i personaggi anche tanti belli spunti che sono presenti qui e lì tendono a perdersi poi e a non venire sfruttati come dovrebbero.
Ed è davvero un peccato, perché comunque il comparto grafico (perfettamente nella norma) e quello sonoro (di buon livello) avrebbero tranquillamente supportato anche un voto più alto di quello che invece do, che è un 7 con un pelo di riserva, perché avevo pensato anche al 6. Ma in fondo non è così male, e mi ha fatto divertire abbastanza, a parte in qualche puntata- per esempio quelle dell'arco al mare- che mi ha un po' annoiato.
Con To aru majutsu no Index ci si riferisce ad una serie tv anime del 2008, a cui due anni dopo si è dato seguito con To aru majutsu no Index II.
E' una storia d'azione, con magia e scienza che tuttavia quasi mai si mischiano assieme nel corso delle vicende. Protagonista delle stesse è Kamijou Touma, uno studente liceale della città di Gakuen Toshi, laddove ragazzi con particolari abilità gli esper, vengono catalogati (e tramite studio e applicazione, potenziati) in base alle loro capacità. La massima capacità possibile espressa da uno studente fa si che egli esprima il cosidetto livello 5, massima espressione di forza; solo pochi sono però quelli che hanno raggiunto un simile livello. Touma invece non presente nessuna caratteristica in particolare, tanto che il suo è un livello 0. L'unica abilità di Touma, importantissima, è la cosidetta "imagine breaker", espressa nel suo braccio destro, con la quale può annullare l'effetto di qualsiasi potere, sia detto di natura magica, o scientifica.
Altra protagonista della storia è Index, una suora adolescente che, dopo un incontro a dir poco atipico con Touma, finirà per avvicinarsi a lui. Golosa, viziata e tendente a mordere Touma quando in disaccordo, Index ha una incredibilità capacità di memorizzare ogni cosa, tanto che la propria chiesa puritana la costrinse a memorizzare i 103.000 gremori proibiti. I problemi che questa decisione comporta rappresentano la trama di buona parte del racconto, specialmente quando esso si concentra sul versante magico del racconto. Altri personaggi importanti in questo versante, come Styl e Kanzaki, risultano essenziali, soprattutto all'inizio, nel dare spessore alla trama. E' probabilmente nel versante esper però, che, l'anime dà il meglio di sè. Questo anche grazie a personaggi come Misaka Mikoto, esper di livello 5, tsundere, capace di manipolare e creare elettricità, innamoratissima, seppur senza mai confessarlo, di Touma, ha una considerevole parte nella storia, al di là dello spin-off in cui egli è la protagonista.
Accelerator, esper di livello 5, il più forte di tutta Gakuen Toshi, atipico nemico nella parte iniziale, egli cambia molto nel corso della storia, configurandosi come un personaggio del tutto particolare, grazie anche alla vicinanza di Last Order, ultimo prodotto del progetto sisters.
Senza dimenticare altri personaggi come Kuroko Shirai, "amica" un pò troppo invadente di Mikoto, anch'egli studentessa alla tokiwadai, una teleporter di 4 livello, va detto che To aru majutsu no index presenta una considerevole serie di personaggi secondari che, a turno, hanno tutti più o meno spazio nella storia.
I buoni effetti costituiscono quindi la base per un'anime coinvolgente, divertente, e che, soprattutto nel versante "esper" ha molti spunti e personaggi ben fatti che piaceranno allo spettatore.
E' una storia d'azione, con magia e scienza che tuttavia quasi mai si mischiano assieme nel corso delle vicende. Protagonista delle stesse è Kamijou Touma, uno studente liceale della città di Gakuen Toshi, laddove ragazzi con particolari abilità gli esper, vengono catalogati (e tramite studio e applicazione, potenziati) in base alle loro capacità. La massima capacità possibile espressa da uno studente fa si che egli esprima il cosidetto livello 5, massima espressione di forza; solo pochi sono però quelli che hanno raggiunto un simile livello. Touma invece non presente nessuna caratteristica in particolare, tanto che il suo è un livello 0. L'unica abilità di Touma, importantissima, è la cosidetta "imagine breaker", espressa nel suo braccio destro, con la quale può annullare l'effetto di qualsiasi potere, sia detto di natura magica, o scientifica.
Altra protagonista della storia è Index, una suora adolescente che, dopo un incontro a dir poco atipico con Touma, finirà per avvicinarsi a lui. Golosa, viziata e tendente a mordere Touma quando in disaccordo, Index ha una incredibilità capacità di memorizzare ogni cosa, tanto che la propria chiesa puritana la costrinse a memorizzare i 103.000 gremori proibiti. I problemi che questa decisione comporta rappresentano la trama di buona parte del racconto, specialmente quando esso si concentra sul versante magico del racconto. Altri personaggi importanti in questo versante, come Styl e Kanzaki, risultano essenziali, soprattutto all'inizio, nel dare spessore alla trama. E' probabilmente nel versante esper però, che, l'anime dà il meglio di sè. Questo anche grazie a personaggi come Misaka Mikoto, esper di livello 5, tsundere, capace di manipolare e creare elettricità, innamoratissima, seppur senza mai confessarlo, di Touma, ha una considerevole parte nella storia, al di là dello spin-off in cui egli è la protagonista.
Accelerator, esper di livello 5, il più forte di tutta Gakuen Toshi, atipico nemico nella parte iniziale, egli cambia molto nel corso della storia, configurandosi come un personaggio del tutto particolare, grazie anche alla vicinanza di Last Order, ultimo prodotto del progetto sisters.
Senza dimenticare altri personaggi come Kuroko Shirai, "amica" un pò troppo invadente di Mikoto, anch'egli studentessa alla tokiwadai, una teleporter di 4 livello, va detto che To aru majutsu no index presenta una considerevole serie di personaggi secondari che, a turno, hanno tutti più o meno spazio nella storia.
I buoni effetti costituiscono quindi la base per un'anime coinvolgente, divertente, e che, soprattutto nel versante "esper" ha molti spunti e personaggi ben fatti che piaceranno allo spettatore.
"To Aru Majutsu no Index" è un anime fantasy del 2008 con una durata di 24 episodi totali.
L'anime parla di un ragazzo, Touma, che vive in una città accademia fulcro della tecnologia. Nella città viene insegnato agli esper a controllare i propri poteri, sfortunatamente il protagonista non ha poteri, ma la sua vita viene sconvolta quando incontra, sul suo balcone, una strana ragazza, Index, che si scoprirà essere una maga che nasconde dentro di se dei pericolosi grimori. Da qui partono le avventure di Touma e Index accompagnati da altri personaggi.
La trama inizialmente mi era molto piaciuta, benché vi fossero cose già riviste, l'unione tra scienza e religione mi incuriosiva molto così come i vari segreti e sotterfugi, mi pareva una bella trama ben delineata. Sfortunatamente però, anche se le scenette comiche sono molto divertenti e godevoli, molti buoni, anzi buonissimi, spunti sia di fantascienza che fantasy si perdono per strada. C'è però la fortuna che tutto quel che viene spiegato viene spiegato bene e per il resto l'anime scorre bene e non dispiace. Ma il maggior punto di forza dell'anime sono sicuramente i personaggi e il disegno.
I personaggi si differenziano bene gli uni dagli altri, sono interessanti (anche se alcuni ogni tanto spariscono, sfortunatamente) e vengono ben presentati, anche se come già detto alcuni vengono accantonati per un po'.
Il disegno a me è piaciuto, chiaro e sicuramente adatto all' anime, così come le ambientazioni ben fatte, in tema anche queste, e anche dettagliate.
In conclusione "To Aru Majutsu no Index" parte come un anime davvero buono e con spunti davvero interessanti che però sfortunatamente non vengono approfonditi( alcuni , anche molti segreti, solo nella seconda serie), rimane però una gradevole visione, con bei personaggi e una trama interessante.
L'anime parla di un ragazzo, Touma, che vive in una città accademia fulcro della tecnologia. Nella città viene insegnato agli esper a controllare i propri poteri, sfortunatamente il protagonista non ha poteri, ma la sua vita viene sconvolta quando incontra, sul suo balcone, una strana ragazza, Index, che si scoprirà essere una maga che nasconde dentro di se dei pericolosi grimori. Da qui partono le avventure di Touma e Index accompagnati da altri personaggi.
La trama inizialmente mi era molto piaciuta, benché vi fossero cose già riviste, l'unione tra scienza e religione mi incuriosiva molto così come i vari segreti e sotterfugi, mi pareva una bella trama ben delineata. Sfortunatamente però, anche se le scenette comiche sono molto divertenti e godevoli, molti buoni, anzi buonissimi, spunti sia di fantascienza che fantasy si perdono per strada. C'è però la fortuna che tutto quel che viene spiegato viene spiegato bene e per il resto l'anime scorre bene e non dispiace. Ma il maggior punto di forza dell'anime sono sicuramente i personaggi e il disegno.
I personaggi si differenziano bene gli uni dagli altri, sono interessanti (anche se alcuni ogni tanto spariscono, sfortunatamente) e vengono ben presentati, anche se come già detto alcuni vengono accantonati per un po'.
Il disegno a me è piaciuto, chiaro e sicuramente adatto all' anime, così come le ambientazioni ben fatte, in tema anche queste, e anche dettagliate.
In conclusione "To Aru Majutsu no Index" parte come un anime davvero buono e con spunti davvero interessanti che però sfortunatamente non vengono approfonditi( alcuni , anche molti segreti, solo nella seconda serie), rimane però una gradevole visione, con bei personaggi e una trama interessante.
"A Certein Magical Index" ("To-aru Majutsu no Index") è un progetto multimediale complesso che parte dalla rielaborazione grafica della serie di light novel scritta da Kazuma Kamachi e che comprende un manga e diverse serie anime. Vista la ricchezza del materiale originale, lo sviluppo narrativo non è del tutto unitario e anzi si può suddividere in due filoni principali; da un lato l'aspetto "religioso" o "magico" della realtà e dall'altro l'approccio "scientifico". Seguendo questa linea di discrimine, è possibile tentare una classificazione ordinata dei personaggi che trovano la loro collocazione in uno dei due ambiti, pur essendoci dei punti di contatto.
Ma prima di addentrarsi in una descrizione accurata dei protagonisti, è necessario avere un'idea del quadro d'insieme.
Touma Kamijô frequenta la scuola per esper (nôryoku-sha) in una futuristica Città Studio controllata minuziosamente da un super-computer (il Tree Diagram) e alimentata dall'energia eolica. Pur applicandosi, Touma non sembra avere particolari abilità anzi, tutto gli va perennemente storto e finisce sempre per cacciarsi in guai grotteschi. È quel che succede quando trova sul pianerottolo di casa una piccola suora della Chiesa Puritana d'Inghilterra che dice di chiamarsi Index e indossa una "chiesa ambulante"(aruku kyôkai), cioè una speciale veste protettiva che riassume in se stessa tutte le caratteristiche di una chiesa . Infatti, non è una persona come le altre: nella sua memoria è stato immagazzinato il contenuto di 103.000 grimori e molti maghi mirano a questa incredibile fonte di potere. Grazie alla convivenza con la ragazza, il protagonista rompe a poco a poco l'isolamento che lo circondava e scopre di avere un'abilità: la sua mano destra è quello che si definisce "Immagine Breaker", in grado di dissipare qualsiasi forma d'incantesimo. Da qui si dirama uno dei due tronconi principali, quello che mostra gli incontri / scontri tra maghi per il dominio sull'Indice dei Libri Proibiti "contenuto" nella memoria di Index. La caratterizzazione del personaggio e la descrizione delle situazioni è quella tipica delle commedie sentimentali /fantascientifiche: una ragazzina allegra, ingenua e totalmente priva di esperienze mondane piomba nella vita di uno studente mediocre. La lista dei riferimenti sarebbe quasi infinita e andrebbe da "Video Girl Ai" (Masakazu Kazura) a "Oh mia dea" (Kôsuke Fujishima) fino a Chobits (CLAMP), arricchendosi del campionario di suore dell'immaginario dell'animazione nipponica. Prendendo quest'ultimo elemento come aspetto saliente dell'analisi, la figura più vicina è Azmaria Hendrich di Chrono Crusade (Daisuke Moriyama), capace di curare qualsiasi ferita grazie alla sua voce angelica. Oltre ad essere fisicamente simile alla bambina portoghese, la piccola suora possiede poteri analoghi e conferma l'importanza della parola per il dominio della conoscenza e la formazione delle coscienze individuali e collettive. Un analogo processo di sedimentazione di dati è alla base di altre opere fantasy di recente pubblicazione. "Letter Bee" (Hiroyuki Asada) racconta le vicende di Lag che viaggia per consegnare lettere che contengono il "cuore" (cioè i sentimenti e i ricordi) dei mittenti; "Il libro di Bantorra" (Ishio Yamagata) è ambientato in un Paese fantastico nel quale le anime dei defunti si trasformano in veri e propri testi custoditi in una biblioteca. Il caso più simile per argomento e sviluppo narrativo è senza dubbio "La Bibliotheca Mystica de Dantalian" (G. Yûsuke / Gakuto Mikumo), dove Huey eredita un'antica proprietà in rovina e con essa anche la biblioteca che conserva il sapere proibito dei demoni. In "A Certain Magical Index" troviamo la stessa visione indiscriminata dell'insieme dei poteri occulti, monitorati dall'organizzazione anglicana Necessarius (La Chiesa del Male Necessario) che ha base a Londra, nella cattedrale di San Giorgio. Tale organismo segreto non intende danneggiare Index ma piuttosto proteggerla dagli attacchi dei nemici e a questo scopo invia due membri della Chiesa d'Inghilterra per cancellarne la memoria dei fatti quotidiani e preservare la banca dati relativa alla decodifica dei testi.
Stiyl Magnus è un prete dai lunghi capelli rossi, fumatore, pieno di piercing, con le dita inanellate e un codice a barre tatuato sotto l'occhio . Utilizza le rune per creare dei cerchi magici entro i quali sprigionare le sue fiamme. In questa pratica - e nella sua realizzazione a livello visivo - si fondono diverse tradizioni esoteriche: 1) La prima influenza viene ovviamente dal mondo celtico, dove l'alfabeto futhark era impiegato nei rituali o per scrivere messaggi segreti. Si pensava che il potere delle lettere potesse essere fruito a diversi livelli, ossia sfruttando il loro valore fonetico oppure la loro forma e quest'ultima modalità era considerata la più semplice perché poteva raggiungere anche i non-iniziati. I druidi scrivevano i testi su dei pezzi di legno e poi li spargevano al suolo per praticare la divinazione. 2) In maniera analoga ma rifacendosi all'universo nipponico, Stiyl lancia delle carte-sigillo in modo da delineare il proprio perimetro d'azione. Nella cultura popolare in generale e in particolare nel panorama dei manga e anime contemporanei si rintraccino moltissimi esempi di questa tecnica ma i casi più vicini sono sicuramente quelli che coinvolgono Abe no Seimei, personaggio storico-leggendario vissuto presumibilmente tra l'VIII e il IX secolo all'antica corte di Heian (Kyôto). Sfruttando le conoscenze della mistica dell'onmyôdô, in ogni versione animata, egli traccia una stella inscritta in un cerchio che abbraccia tutta la città minacciandone la distruzione. Tra le molteplici incarnazioni del sacerdote, la più simile a Stiyl sia caratterialmente sia fisicamente è quella proposta in "Otogizôshi" di Narumi Seto , in cui si mostra sotto le mentite spoglie dell'attore girovago Mansairaku e dimostra di padroneggiare diverse capacità sovrannaturali. 3) Tenendo presente la specificità ignea e l'uso simbolico del cerchio, la mente va al colonnello Roy Mustang, l'Alchimista di Fuoco in "Fullmetal Alchemist" (Hiromu Arakawa), anche se il parallelo tra i due si limita alla tipologia di arte magica controllata e al fatto che entrambi indossano una divisa, ma c'è da notare che, parlando di uniformi clericali da combattimento, la maggior parte dei manga ("Trinity Blood" o "D-Gray man", ad esempio) s'ispirano a quella storica dei cavalieri templari e quindi il parallelo migliore resta quello tra Stiyl e Abel Nightroad di "Trinity Blood" (Kiyô Kujyô). Il cognome Magnus, comune nell'onomastica medievale europea potrebbe rifarsi ad Alberto Magno, famoso teologo del Tredicesimo secolo che postulava la convivenza pacifica tra religione e scienza.
La compagna di Magnus nella missione contro i maghi è Kaori Kanzaki, una santa spadaccina che era stata papessa della Chiesa di Amakusa, una setta che verrà presentata in modo più esauriente nella seconda serie dell'anime (adattamento dei light novel dal settimo al dodicesimo volume).
Essendo giapponese, Kanzaki mescola le tecniche di lotta (fisica e metafisica) occidentali a quelle orientali, rifacendosi a una vasta tradizione di kunoichi (donne ninja) nella cultura pop nipponica e utilizzando un'arma bianca lunga due metri. Basandosi soltanto sulle somiglianze esteriori, si potrebbe ottenere un'approssimazione dall'incontro tra Kagura di "Ga-Rei" (Hajime Sawaga), la cacciatrice "Shana di Shakugan no Shana" e Revy di "Black Lagoon" (Rei Hiroe), anche se l'uso dell'arma bianca in questa serie è appannaggio della killer cinese Shenhua.
A completare il gruppo c'è Motoharu Tsuchimikado , un vicino di casa e compagno di scuola di Tôma: sia il suo carattere spigliato sia l'aspetto fisico sono complementari a quelli di Kamijô e ne costituiscono un giusto contraltare, evidenziando la funzione ricorrente di Tsuchimikado come spalla del protagonista, mentre il suo vero ruolo di spionaggio per diverse istituzioni viene rivelato solo durante l' "Angel Fall Arc", quando cerca di individuare le cause di un misterioso slittamento che ha mescolato i corpi e le personalità di tutti gli abitanti del pianeta e nel quale sembrano coinvolti anche i membri della Chiesa Ortodossa Russa.
Il filone fantascientifico è incentrato su Mikoto Misaka e sull'esperimento genetico di clonazione della sua forza. La ragazza possiede la straordinaria capacità di generare elettricità e la sua potenza viene sfruttata da un gruppo di ricercatori della Città Studio, intenzionati a far progredire un altro soggetto, denominato Accelerator, l'unico in grado di raggiungere il livello sei della scala di misurazione delle facoltà ESP e quindi inserito fin da bambino in un programma d'addestramento speciale. Allo scopo di farlo evolvere, i medici creano in laboratorio dei cloni della Misaka originale solo come bersagli di combattimento. Questo scenario coniuga diversi temi ricorrenti nella sci-fi contemporanea, nipponica e non solo. Per quanto riguarda Misaka e le sue sorelle ci sono due aspetti da considerare: da un lato abbiamo la ragazza-arma che alimenta con le sue mille varianti il genere del cyborg / gunslinger (e il primo riferimento visivo in questo caso è sicuramente Chise di "Lei, l'Arma Finale" [Shin Takahashi]); dall'altro c'è l'immagine del minaccioso esercito di replicanti (ricordate le schiere di "Robo-Liu" in una puntata di Futurama?). Il triste passato d'isolamento di Accelerator, "che un tempo aveva un nome normale, persino banale" lo rende simile alla sua vittima, mostrando la freddezza delle istituzioni secondo uno schema che ritorna in moltissime opere di diverso genere: dal bellissimo seinen psicologico "Monster" (Naoki Urasawa) all'horror "Hitsuji no Uta" (Kei Toume) fino al recente "Mawaru Penguindrum". Ovviamente qui tutto si risolve per il meglio, con Touma che scopre l'unicità nascosta in ciascuna delle copie di Misaka e Accelerator che, dopo aver ucciso 10.000 "sisters", si redime salvando l'ultimo prototipo, denominato Last Order (con una chiara allusione ad Alita, la guerriera del celebre manga di Yukito Kishiro).
Anche il ciclo minore intitolato "Deep Blood" sviluppa il tema della diversità, partendo però da un contesto totalmente opposto e sfruttando una serie di presupposti che derivano dall'occulto. I tre episodi introducono Aisa Himegami una genseki - cioè una persona che ha acquisito naturalmente i propri poteri psichici, senza l'ausilio di supporti artificiali - e, dato che può attirare e uccidere i vampiri, è sempre stata rinchiusa (come Suu in "Clover" [CLAMP]). Quando incontra Touma per la prima volta, la ragazza ha l'aspetto di una sacerdotessa scintoista. Lui la libera e la porta alla Città-Studio, dove viene accettata in una scuola per soggetti particolari. In questo modo - almeno nel corso della prima serie - l'accenno a un elemento horror va perso e appare abbastanza inutile, e anche l'iniziale legame di Aisa con la religione tradizionale giapponese e con l'alchimista Aureolus Izzard, probabile discendente di Paracelso.
Le varie trame scorrono parallele, collegate solo dalla presenza di Kamijô, stereotipo privo di spessore psicologico del "normale studente" poco brillante che si rivela un paladino senza macchia, disposto a salvare chiunque sia in difficoltà, anche a costo della sua stessa vita. Anche le sottotrame ruotano intorno a tale principio morale, inserendo ulteriori elementi che poi però non vengono sviluppati a fondo, limitandosi a presentare una serie di personaggi e problematiche che rimangono in sospeso, infittendo l'interscambio tra il piano spirituale e quello scientifico. La corrispondenza di fattori è evidente nel cosiddetto "Ciclo di Hyôka Kazakiri": Hyôka Kazakiri è un'entità virtuale nata dall'aggregazione della bioelettricità dispersa dagli ESP che esercitano i loro poteri psichici all'interno della città. La cultura popolare ha classificato questi esseri come mostri o come "angeli", abitanti di una dimensione parallela chiamata "Settore del Numero Immaginario". Lo scontro tra l'onnipresente Tôma e la maga Sherry Cromwell getta una luce su un interessante retroscena, coinvolgendo il capo supremo della Città Studio e svelandone le reali intenzioni: creare un "Paradiso artificiale"attraverso l'accumulo di dispersioni elettriche. Il filosofo e sociologo Hiroki Azuma parlava dell'evoluzione di una narrativa i cui personaggi sono basati sull'incrocio di diversi dati all'interno di un gigantesco archivio di fruizione. Nel caso di Aleister Crowley, la ricerca di elementi occulti (evidente nella scelta del nome) s'interseca con l'ampia letteratura sul panopticon che, partendo dal classico "1984" di George Orwell arriva fino all'anime "Psycho-Pass", annunciato come novità autunnale di Rai 4. Naturalmente si potrebbe fare una piccola digressione sulle molteplici forme assunte da "Alesteir Crowley" nei manga e anime giapponesi, ma è forse più opportuno rimandare questo tipo di analisi a dopo, dato che molte implicazioni saranno svelate solo nel corso della seconda serie di "Index"; per ora, quindi torniamo un momento a Sherry e all'uso dei principi della cabala ebraica nella creazione dei golem.
Secondo la leggenda, chi era a conoscenza dei nomi di Dio e del testo sulla creazione dell'Uomo poteva creare un gigante d'argilla manipolando i segreti dell'alfabeto ebraico applicati allo studio dell'anatomia umana. Il golem
era una sorta di schiavo dalla forza straordinaria, che eseguiva alla lettera gli ordini del suo padrone. Tale figura ha influenzato molto gli ambienti culturali dotti - da Wagner a Mary Shelley fino a Luis Borges - ed è diventata un archetipo ricorrente anche nel pop, sia negli Stati Uniti sia in Giappone. Tra le molte rivisitazioni, se ne possono evidenziare due apparentemente opposte: (1) la creatura costruita da Camel Munzen in "Shaman King" (Hiroyuki Takei) è un robot capace di modificare il proprio aspetto e le capacità secondo le necessità di combattimento. (2) I golem che compaiono nell'anime di "Soul Eater" sono esseri artificiali plasmati con la terra nella quale è stata infusa la magia e sono manovrati dagli enchanter (fabbricanti di pupazzi) del villaggio ceco di Loew . Quest'ultima impostazione basata sul sovrannaturale più che sulla scienza è simile a quella proposta in "A Certain Magical Index, in cui Sherry Cromwell evoca il suo servitore, Ellis, tracciando sei simboli magici sul terreno, esattamente come avviene per le barriere rocciose erette con l'alchimia in Fullmetal Alchemist (Hiromu Arakawa).
Gli energumeni artificiali costituiscono un punto di congiunzione ideale tra scienza e magia, con la stessa logica ipertestuale che inserisce la storia del dottor Frankestein nella trama della serie televisiva "Once Upon a Time", e le sue implicazioni pratiche in "Index" trovano una prosecuzione strategica nella seconda stagione dell'anime.
Tutto considerato quindi, i primi 24 episodi servono soltanto a introdurre i diversi bandoli dai quali poi si svilupperanno gli archi narrativi principali che, congiungendosi grazie alla semplice presenza ricorrente dei due protagonisti, un'intricata ucronia tra presente, passato e futuro.
Ma prima di addentrarsi in una descrizione accurata dei protagonisti, è necessario avere un'idea del quadro d'insieme.
Touma Kamijô frequenta la scuola per esper (nôryoku-sha) in una futuristica Città Studio controllata minuziosamente da un super-computer (il Tree Diagram) e alimentata dall'energia eolica. Pur applicandosi, Touma non sembra avere particolari abilità anzi, tutto gli va perennemente storto e finisce sempre per cacciarsi in guai grotteschi. È quel che succede quando trova sul pianerottolo di casa una piccola suora della Chiesa Puritana d'Inghilterra che dice di chiamarsi Index e indossa una "chiesa ambulante"(aruku kyôkai), cioè una speciale veste protettiva che riassume in se stessa tutte le caratteristiche di una chiesa . Infatti, non è una persona come le altre: nella sua memoria è stato immagazzinato il contenuto di 103.000 grimori e molti maghi mirano a questa incredibile fonte di potere. Grazie alla convivenza con la ragazza, il protagonista rompe a poco a poco l'isolamento che lo circondava e scopre di avere un'abilità: la sua mano destra è quello che si definisce "Immagine Breaker", in grado di dissipare qualsiasi forma d'incantesimo. Da qui si dirama uno dei due tronconi principali, quello che mostra gli incontri / scontri tra maghi per il dominio sull'Indice dei Libri Proibiti "contenuto" nella memoria di Index. La caratterizzazione del personaggio e la descrizione delle situazioni è quella tipica delle commedie sentimentali /fantascientifiche: una ragazzina allegra, ingenua e totalmente priva di esperienze mondane piomba nella vita di uno studente mediocre. La lista dei riferimenti sarebbe quasi infinita e andrebbe da "Video Girl Ai" (Masakazu Kazura) a "Oh mia dea" (Kôsuke Fujishima) fino a Chobits (CLAMP), arricchendosi del campionario di suore dell'immaginario dell'animazione nipponica. Prendendo quest'ultimo elemento come aspetto saliente dell'analisi, la figura più vicina è Azmaria Hendrich di Chrono Crusade (Daisuke Moriyama), capace di curare qualsiasi ferita grazie alla sua voce angelica. Oltre ad essere fisicamente simile alla bambina portoghese, la piccola suora possiede poteri analoghi e conferma l'importanza della parola per il dominio della conoscenza e la formazione delle coscienze individuali e collettive. Un analogo processo di sedimentazione di dati è alla base di altre opere fantasy di recente pubblicazione. "Letter Bee" (Hiroyuki Asada) racconta le vicende di Lag che viaggia per consegnare lettere che contengono il "cuore" (cioè i sentimenti e i ricordi) dei mittenti; "Il libro di Bantorra" (Ishio Yamagata) è ambientato in un Paese fantastico nel quale le anime dei defunti si trasformano in veri e propri testi custoditi in una biblioteca. Il caso più simile per argomento e sviluppo narrativo è senza dubbio "La Bibliotheca Mystica de Dantalian" (G. Yûsuke / Gakuto Mikumo), dove Huey eredita un'antica proprietà in rovina e con essa anche la biblioteca che conserva il sapere proibito dei demoni. In "A Certain Magical Index" troviamo la stessa visione indiscriminata dell'insieme dei poteri occulti, monitorati dall'organizzazione anglicana Necessarius (La Chiesa del Male Necessario) che ha base a Londra, nella cattedrale di San Giorgio. Tale organismo segreto non intende danneggiare Index ma piuttosto proteggerla dagli attacchi dei nemici e a questo scopo invia due membri della Chiesa d'Inghilterra per cancellarne la memoria dei fatti quotidiani e preservare la banca dati relativa alla decodifica dei testi.
Stiyl Magnus è un prete dai lunghi capelli rossi, fumatore, pieno di piercing, con le dita inanellate e un codice a barre tatuato sotto l'occhio . Utilizza le rune per creare dei cerchi magici entro i quali sprigionare le sue fiamme. In questa pratica - e nella sua realizzazione a livello visivo - si fondono diverse tradizioni esoteriche: 1) La prima influenza viene ovviamente dal mondo celtico, dove l'alfabeto futhark era impiegato nei rituali o per scrivere messaggi segreti. Si pensava che il potere delle lettere potesse essere fruito a diversi livelli, ossia sfruttando il loro valore fonetico oppure la loro forma e quest'ultima modalità era considerata la più semplice perché poteva raggiungere anche i non-iniziati. I druidi scrivevano i testi su dei pezzi di legno e poi li spargevano al suolo per praticare la divinazione. 2) In maniera analoga ma rifacendosi all'universo nipponico, Stiyl lancia delle carte-sigillo in modo da delineare il proprio perimetro d'azione. Nella cultura popolare in generale e in particolare nel panorama dei manga e anime contemporanei si rintraccino moltissimi esempi di questa tecnica ma i casi più vicini sono sicuramente quelli che coinvolgono Abe no Seimei, personaggio storico-leggendario vissuto presumibilmente tra l'VIII e il IX secolo all'antica corte di Heian (Kyôto). Sfruttando le conoscenze della mistica dell'onmyôdô, in ogni versione animata, egli traccia una stella inscritta in un cerchio che abbraccia tutta la città minacciandone la distruzione. Tra le molteplici incarnazioni del sacerdote, la più simile a Stiyl sia caratterialmente sia fisicamente è quella proposta in "Otogizôshi" di Narumi Seto , in cui si mostra sotto le mentite spoglie dell'attore girovago Mansairaku e dimostra di padroneggiare diverse capacità sovrannaturali. 3) Tenendo presente la specificità ignea e l'uso simbolico del cerchio, la mente va al colonnello Roy Mustang, l'Alchimista di Fuoco in "Fullmetal Alchemist" (Hiromu Arakawa), anche se il parallelo tra i due si limita alla tipologia di arte magica controllata e al fatto che entrambi indossano una divisa, ma c'è da notare che, parlando di uniformi clericali da combattimento, la maggior parte dei manga ("Trinity Blood" o "D-Gray man", ad esempio) s'ispirano a quella storica dei cavalieri templari e quindi il parallelo migliore resta quello tra Stiyl e Abel Nightroad di "Trinity Blood" (Kiyô Kujyô). Il cognome Magnus, comune nell'onomastica medievale europea potrebbe rifarsi ad Alberto Magno, famoso teologo del Tredicesimo secolo che postulava la convivenza pacifica tra religione e scienza.
La compagna di Magnus nella missione contro i maghi è Kaori Kanzaki, una santa spadaccina che era stata papessa della Chiesa di Amakusa, una setta che verrà presentata in modo più esauriente nella seconda serie dell'anime (adattamento dei light novel dal settimo al dodicesimo volume).
Essendo giapponese, Kanzaki mescola le tecniche di lotta (fisica e metafisica) occidentali a quelle orientali, rifacendosi a una vasta tradizione di kunoichi (donne ninja) nella cultura pop nipponica e utilizzando un'arma bianca lunga due metri. Basandosi soltanto sulle somiglianze esteriori, si potrebbe ottenere un'approssimazione dall'incontro tra Kagura di "Ga-Rei" (Hajime Sawaga), la cacciatrice "Shana di Shakugan no Shana" e Revy di "Black Lagoon" (Rei Hiroe), anche se l'uso dell'arma bianca in questa serie è appannaggio della killer cinese Shenhua.
A completare il gruppo c'è Motoharu Tsuchimikado , un vicino di casa e compagno di scuola di Tôma: sia il suo carattere spigliato sia l'aspetto fisico sono complementari a quelli di Kamijô e ne costituiscono un giusto contraltare, evidenziando la funzione ricorrente di Tsuchimikado come spalla del protagonista, mentre il suo vero ruolo di spionaggio per diverse istituzioni viene rivelato solo durante l' "Angel Fall Arc", quando cerca di individuare le cause di un misterioso slittamento che ha mescolato i corpi e le personalità di tutti gli abitanti del pianeta e nel quale sembrano coinvolti anche i membri della Chiesa Ortodossa Russa.
Il filone fantascientifico è incentrato su Mikoto Misaka e sull'esperimento genetico di clonazione della sua forza. La ragazza possiede la straordinaria capacità di generare elettricità e la sua potenza viene sfruttata da un gruppo di ricercatori della Città Studio, intenzionati a far progredire un altro soggetto, denominato Accelerator, l'unico in grado di raggiungere il livello sei della scala di misurazione delle facoltà ESP e quindi inserito fin da bambino in un programma d'addestramento speciale. Allo scopo di farlo evolvere, i medici creano in laboratorio dei cloni della Misaka originale solo come bersagli di combattimento. Questo scenario coniuga diversi temi ricorrenti nella sci-fi contemporanea, nipponica e non solo. Per quanto riguarda Misaka e le sue sorelle ci sono due aspetti da considerare: da un lato abbiamo la ragazza-arma che alimenta con le sue mille varianti il genere del cyborg / gunslinger (e il primo riferimento visivo in questo caso è sicuramente Chise di "Lei, l'Arma Finale" [Shin Takahashi]); dall'altro c'è l'immagine del minaccioso esercito di replicanti (ricordate le schiere di "Robo-Liu" in una puntata di Futurama?). Il triste passato d'isolamento di Accelerator, "che un tempo aveva un nome normale, persino banale" lo rende simile alla sua vittima, mostrando la freddezza delle istituzioni secondo uno schema che ritorna in moltissime opere di diverso genere: dal bellissimo seinen psicologico "Monster" (Naoki Urasawa) all'horror "Hitsuji no Uta" (Kei Toume) fino al recente "Mawaru Penguindrum". Ovviamente qui tutto si risolve per il meglio, con Touma che scopre l'unicità nascosta in ciascuna delle copie di Misaka e Accelerator che, dopo aver ucciso 10.000 "sisters", si redime salvando l'ultimo prototipo, denominato Last Order (con una chiara allusione ad Alita, la guerriera del celebre manga di Yukito Kishiro).
Anche il ciclo minore intitolato "Deep Blood" sviluppa il tema della diversità, partendo però da un contesto totalmente opposto e sfruttando una serie di presupposti che derivano dall'occulto. I tre episodi introducono Aisa Himegami una genseki - cioè una persona che ha acquisito naturalmente i propri poteri psichici, senza l'ausilio di supporti artificiali - e, dato che può attirare e uccidere i vampiri, è sempre stata rinchiusa (come Suu in "Clover" [CLAMP]). Quando incontra Touma per la prima volta, la ragazza ha l'aspetto di una sacerdotessa scintoista. Lui la libera e la porta alla Città-Studio, dove viene accettata in una scuola per soggetti particolari. In questo modo - almeno nel corso della prima serie - l'accenno a un elemento horror va perso e appare abbastanza inutile, e anche l'iniziale legame di Aisa con la religione tradizionale giapponese e con l'alchimista Aureolus Izzard, probabile discendente di Paracelso.
Le varie trame scorrono parallele, collegate solo dalla presenza di Kamijô, stereotipo privo di spessore psicologico del "normale studente" poco brillante che si rivela un paladino senza macchia, disposto a salvare chiunque sia in difficoltà, anche a costo della sua stessa vita. Anche le sottotrame ruotano intorno a tale principio morale, inserendo ulteriori elementi che poi però non vengono sviluppati a fondo, limitandosi a presentare una serie di personaggi e problematiche che rimangono in sospeso, infittendo l'interscambio tra il piano spirituale e quello scientifico. La corrispondenza di fattori è evidente nel cosiddetto "Ciclo di Hyôka Kazakiri": Hyôka Kazakiri è un'entità virtuale nata dall'aggregazione della bioelettricità dispersa dagli ESP che esercitano i loro poteri psichici all'interno della città. La cultura popolare ha classificato questi esseri come mostri o come "angeli", abitanti di una dimensione parallela chiamata "Settore del Numero Immaginario". Lo scontro tra l'onnipresente Tôma e la maga Sherry Cromwell getta una luce su un interessante retroscena, coinvolgendo il capo supremo della Città Studio e svelandone le reali intenzioni: creare un "Paradiso artificiale"attraverso l'accumulo di dispersioni elettriche. Il filosofo e sociologo Hiroki Azuma parlava dell'evoluzione di una narrativa i cui personaggi sono basati sull'incrocio di diversi dati all'interno di un gigantesco archivio di fruizione. Nel caso di Aleister Crowley, la ricerca di elementi occulti (evidente nella scelta del nome) s'interseca con l'ampia letteratura sul panopticon che, partendo dal classico "1984" di George Orwell arriva fino all'anime "Psycho-Pass", annunciato come novità autunnale di Rai 4. Naturalmente si potrebbe fare una piccola digressione sulle molteplici forme assunte da "Alesteir Crowley" nei manga e anime giapponesi, ma è forse più opportuno rimandare questo tipo di analisi a dopo, dato che molte implicazioni saranno svelate solo nel corso della seconda serie di "Index"; per ora, quindi torniamo un momento a Sherry e all'uso dei principi della cabala ebraica nella creazione dei golem.
Secondo la leggenda, chi era a conoscenza dei nomi di Dio e del testo sulla creazione dell'Uomo poteva creare un gigante d'argilla manipolando i segreti dell'alfabeto ebraico applicati allo studio dell'anatomia umana. Il golem
era una sorta di schiavo dalla forza straordinaria, che eseguiva alla lettera gli ordini del suo padrone. Tale figura ha influenzato molto gli ambienti culturali dotti - da Wagner a Mary Shelley fino a Luis Borges - ed è diventata un archetipo ricorrente anche nel pop, sia negli Stati Uniti sia in Giappone. Tra le molte rivisitazioni, se ne possono evidenziare due apparentemente opposte: (1) la creatura costruita da Camel Munzen in "Shaman King" (Hiroyuki Takei) è un robot capace di modificare il proprio aspetto e le capacità secondo le necessità di combattimento. (2) I golem che compaiono nell'anime di "Soul Eater" sono esseri artificiali plasmati con la terra nella quale è stata infusa la magia e sono manovrati dagli enchanter (fabbricanti di pupazzi) del villaggio ceco di Loew . Quest'ultima impostazione basata sul sovrannaturale più che sulla scienza è simile a quella proposta in "A Certain Magical Index, in cui Sherry Cromwell evoca il suo servitore, Ellis, tracciando sei simboli magici sul terreno, esattamente come avviene per le barriere rocciose erette con l'alchimia in Fullmetal Alchemist (Hiromu Arakawa).
Gli energumeni artificiali costituiscono un punto di congiunzione ideale tra scienza e magia, con la stessa logica ipertestuale che inserisce la storia del dottor Frankestein nella trama della serie televisiva "Once Upon a Time", e le sue implicazioni pratiche in "Index" trovano una prosecuzione strategica nella seconda stagione dell'anime.
Tutto considerato quindi, i primi 24 episodi servono soltanto a introdurre i diversi bandoli dai quali poi si svilupperanno gli archi narrativi principali che, congiungendosi grazie alla semplice presenza ricorrente dei due protagonisti, un'intricata ucronia tra presente, passato e futuro.
To aru majutsu no index è un anime con un alto potenziale, ma che ha fatto un flop assurdo.
In quest' opera assisteremo alle vicende ti Touma (perchè proprio lui?!), il tipico ragazzo sfortunato, poche ragazze che gli girano attorno, incapace in tutto... roba già vista in altri anime, all'interno di una città di quasi soli esper.
L'unico punto forte del protagonista è l'avere l' ''Image breaker'', il distruttore di illusioni, un potere che gli permette di rompere qualsiasi magia/potere esper.
All'inizio pensai:''Non male, potrebbe essere una storia epica...'' e invece no.
Il potere di Touma è sicuramente bello ma è ''Over powered'' cioè è esageratamente forte, considerato che può battere milioni di esper con la sola mano destra!
In un intera città di esper, con i poteri tutti bilanciati tra loro, possbile che ci sia un persona sfigata che possa abbattere tutti?!
Non è questo l'unico motivo per cui ho detto che ha fatto un flop.
Andando avanti con la storia si vede Accelerator (che tra l'altro è il mio avatar), il più forte esper della città. (apparte il nostro protagonista super dotato)
Accelerator direi che è perfetto: Un ragazzo solitario, con un passato difficile proprio a causa del suo enorme potere che l'ha fatto emarginare dal resto dei cittandini. Non è però un depresso, tutt'altro! Vedendo la violenza, questa violenza è entrata nel suo normale modo di approcciarsi con le altre persone. Con una persona del genere, perchè mai gli autori si sono concentrati su Touma?!
Tra l'altro non ci troviamo solamente in una città di esper, nossignore. All'interno dell'opera viene buttata la Chiesa, la magia e i magi-esper (in una piccola parte). Il tutto dà un senso di confusione alla trama rendendola più complessa di quella che realmente sarebbe. Si salvano solo le parti dove è presente Accelerator.
I disegni non sono un granchè, alcuni sono addirittura sproporzionati, le opening sono gradevoli ma i suoni li ho trovati fastidiosi: i suoni provocati dalle mosse esper sono tutti uguali!
In definitiva non consiglio quest'anime: ci sono prodotti migliori sotto tutti gli aspetti, dò 6 per Accelerator e per le opening
In quest' opera assisteremo alle vicende ti Touma (perchè proprio lui?!), il tipico ragazzo sfortunato, poche ragazze che gli girano attorno, incapace in tutto... roba già vista in altri anime, all'interno di una città di quasi soli esper.
L'unico punto forte del protagonista è l'avere l' ''Image breaker'', il distruttore di illusioni, un potere che gli permette di rompere qualsiasi magia/potere esper.
All'inizio pensai:''Non male, potrebbe essere una storia epica...'' e invece no.
Il potere di Touma è sicuramente bello ma è ''Over powered'' cioè è esageratamente forte, considerato che può battere milioni di esper con la sola mano destra!
In un intera città di esper, con i poteri tutti bilanciati tra loro, possbile che ci sia un persona sfigata che possa abbattere tutti?!
Non è questo l'unico motivo per cui ho detto che ha fatto un flop.
Andando avanti con la storia si vede Accelerator (che tra l'altro è il mio avatar), il più forte esper della città. (apparte il nostro protagonista super dotato)
Accelerator direi che è perfetto: Un ragazzo solitario, con un passato difficile proprio a causa del suo enorme potere che l'ha fatto emarginare dal resto dei cittandini. Non è però un depresso, tutt'altro! Vedendo la violenza, questa violenza è entrata nel suo normale modo di approcciarsi con le altre persone. Con una persona del genere, perchè mai gli autori si sono concentrati su Touma?!
Tra l'altro non ci troviamo solamente in una città di esper, nossignore. All'interno dell'opera viene buttata la Chiesa, la magia e i magi-esper (in una piccola parte). Il tutto dà un senso di confusione alla trama rendendola più complessa di quella che realmente sarebbe. Si salvano solo le parti dove è presente Accelerator.
I disegni non sono un granchè, alcuni sono addirittura sproporzionati, le opening sono gradevoli ma i suoni li ho trovati fastidiosi: i suoni provocati dalle mosse esper sono tutti uguali!
In definitiva non consiglio quest'anime: ci sono prodotti migliori sotto tutti gli aspetti, dò 6 per Accelerator e per le opening
Trama: "A Certain Magical Index" (o "To Aru Majutsu no Index") parla di un ragazzo (Touma Kamijou) classificato come livello 0 (cioè senza poteri), che abita in una città accademica insieme a ragazzi esper ai quali viene insegnato ad utilizzare i propri poteri.
Dire che Touma non ha poteri, però non è del tutto giusto, infatti la sua mano destra è in grado di annullare qualsiasi potere, magia, benedizione o altre entità anomale.
La storia del protagonista verrà totalmente sconvolta con l'incontro di una suora bambina di nome Index, costretta a fuggire da alcuni maghi per via dei centrotremila grimori che la ragazzina è riuscita a memorizzare.
Commento: la storia a mio parere non è delle migliori, infatti non c'è un unico nemico da sconfiggere o un unico obbiettivo da raggiungere, ma esso cambia ogni circa quattro o cinque episodi. Invece mi sono molto piaciute le scenette comiche che il protagonista si porta dietro per via della sua innata sfortuna.
Il grande punteggio a favore di quest'anime è la caratterizzazione dei personaggi, la quale nella storia purtroppo non viene molto approfondita.
Iniziamo con il protagonista: esso non solo è il classico sfigato che diventa l'eroe che salverà il mondo, Touma è veramente sfigato, proprio per definizione, infatti la sua mano destra è in grado di annullare anche la fortuna e questo per me è un aspetto molto interessante, perché avremo un protagonista che oltre che prendersela con il solito cattivo dovrà anche vedersela con la sfiga che lo perseguita e che molte volte lo farà cadere, come citato sopra, nelle solite scenette comiche.
Passiamo poi a Index; la prima volta che l'ho vista mi è suonata un po' strana, una suora bambina, ma a questo mondo dove la magia è nelle mani della chiesa ci si può abituare, infatti almeno la metà dei personaggi saranno preti o suore.
Index ha il carattere di una bambina viziata (cosa che non farà altro che aumentare la sfiga del protagonista), ma comunque si preoccupa molto per Touma.
Un altro personaggio che viene molte volte considerato un protagonista, ma che non considero come tale, è Mikoto Misaka: lei è una ragazza con poteri di livello 5, che appare già dal primo episodio e dopo aver ricevuto l'aiuto di Touma si innamorerà di lui. L'idea del personaggio è bella, ma esso è presente solo nella metà degli episodi e non avrà sempre un ruolo principale - sarà poi la protagonista della serie "To Aru Kagaku no Railgun".
Un ultimo personaggio che vale la pena citare è Accelerator, personaggio che cambierà carattere nel corso della serie, ma che per via della breve durata delle saghe in cui è divisa la serie come gli altri personaggi non sarà molto molto presente se non per un terzo della serie.
Conclusione: questo è un anime che seppur breve e diviso in piccole saghe è riuscito a catturare la mia attenzione soprattutto, come detto sopra, per la caratterizzazione dei personaggi. Inizialmente avevo intenzione di dare come voto un 7, ma è un voto che ritengo troppo basso, quindi ho dato 8.
Dire che Touma non ha poteri, però non è del tutto giusto, infatti la sua mano destra è in grado di annullare qualsiasi potere, magia, benedizione o altre entità anomale.
La storia del protagonista verrà totalmente sconvolta con l'incontro di una suora bambina di nome Index, costretta a fuggire da alcuni maghi per via dei centrotremila grimori che la ragazzina è riuscita a memorizzare.
Commento: la storia a mio parere non è delle migliori, infatti non c'è un unico nemico da sconfiggere o un unico obbiettivo da raggiungere, ma esso cambia ogni circa quattro o cinque episodi. Invece mi sono molto piaciute le scenette comiche che il protagonista si porta dietro per via della sua innata sfortuna.
Il grande punteggio a favore di quest'anime è la caratterizzazione dei personaggi, la quale nella storia purtroppo non viene molto approfondita.
Iniziamo con il protagonista: esso non solo è il classico sfigato che diventa l'eroe che salverà il mondo, Touma è veramente sfigato, proprio per definizione, infatti la sua mano destra è in grado di annullare anche la fortuna e questo per me è un aspetto molto interessante, perché avremo un protagonista che oltre che prendersela con il solito cattivo dovrà anche vedersela con la sfiga che lo perseguita e che molte volte lo farà cadere, come citato sopra, nelle solite scenette comiche.
Passiamo poi a Index; la prima volta che l'ho vista mi è suonata un po' strana, una suora bambina, ma a questo mondo dove la magia è nelle mani della chiesa ci si può abituare, infatti almeno la metà dei personaggi saranno preti o suore.
Index ha il carattere di una bambina viziata (cosa che non farà altro che aumentare la sfiga del protagonista), ma comunque si preoccupa molto per Touma.
Un altro personaggio che viene molte volte considerato un protagonista, ma che non considero come tale, è Mikoto Misaka: lei è una ragazza con poteri di livello 5, che appare già dal primo episodio e dopo aver ricevuto l'aiuto di Touma si innamorerà di lui. L'idea del personaggio è bella, ma esso è presente solo nella metà degli episodi e non avrà sempre un ruolo principale - sarà poi la protagonista della serie "To Aru Kagaku no Railgun".
Un ultimo personaggio che vale la pena citare è Accelerator, personaggio che cambierà carattere nel corso della serie, ma che per via della breve durata delle saghe in cui è divisa la serie come gli altri personaggi non sarà molto molto presente se non per un terzo della serie.
Conclusione: questo è un anime che seppur breve e diviso in piccole saghe è riuscito a catturare la mia attenzione soprattutto, come detto sopra, per la caratterizzazione dei personaggi. Inizialmente avevo intenzione di dare come voto un 7, ma è un voto che ritengo troppo basso, quindi ho dato 8.
"To Aru Majutsu No Index" (oppure "A Certain Magical Index") è tutto quello che vorrei vedere in un anime shonen che tratti di magia e compagnia bella.
La trama, devo dire, è ben fatta, curata nei dettagli e non ci sono grossi buchi; l'unica pecca, forse, è la grande mole di personaggi secondari. Sembra tanto una serie TV con la trama principale, e nel mezzo tante piccole missioni ognuna con nuovi personaggi secondari, un'idea che mi è piaciuta parecchio. I personaggi, seppur tanti, sono ben sviluppati; i due protagonisti (Index e Touma) sono ben descritti e hanno un carattere ben definito che ho trovato molto simpatico e forte. Sono presenti una serie di cliché (donzella in pericolo e ragazzone temerario che va a salvarla), che però a mio avviso ci stanno e non rovinano troppo l'opera. La presenza di tanti personaggi secondari è compensata dalla loro semplicità, non ci vuole insomma un genio per capirli e ricordarseli.
La trama è avvincente (personalmente non ho letto le light novel da cui è tratto l'anime, ma ho letto qua e là che non ci sono sostanziali differenze), ha tutto quello che deve esserci in un anime magico e avventuroso. La presenza di una seconda stagione è giustificata dalla vasta trama e quindi non sarà sicuramente una noia. All'inizio è un po' difficile da capire, ma poi si riesce ad entrare nella storia e ci si appassiona molto.
I disegni dei personaggi sono ben curati, anche le scene delle battaglie sono ben fatte; le ambientazioni invece non mi hanno colpito granché, ma tutto sommato non sono male. Le OST sono epiche, canzoni davvero ben fatte e che nelle battaglie mettono adrenalina, pure a me che sono seduto sul divano a guardare l'anime.
Do un 7 perché l'opera parte bene, ma sento che deve darmi ancora qualcosa in più; mi aspetto quindi un salto di qualità nella prossima stagione.
La trama, devo dire, è ben fatta, curata nei dettagli e non ci sono grossi buchi; l'unica pecca, forse, è la grande mole di personaggi secondari. Sembra tanto una serie TV con la trama principale, e nel mezzo tante piccole missioni ognuna con nuovi personaggi secondari, un'idea che mi è piaciuta parecchio. I personaggi, seppur tanti, sono ben sviluppati; i due protagonisti (Index e Touma) sono ben descritti e hanno un carattere ben definito che ho trovato molto simpatico e forte. Sono presenti una serie di cliché (donzella in pericolo e ragazzone temerario che va a salvarla), che però a mio avviso ci stanno e non rovinano troppo l'opera. La presenza di tanti personaggi secondari è compensata dalla loro semplicità, non ci vuole insomma un genio per capirli e ricordarseli.
La trama è avvincente (personalmente non ho letto le light novel da cui è tratto l'anime, ma ho letto qua e là che non ci sono sostanziali differenze), ha tutto quello che deve esserci in un anime magico e avventuroso. La presenza di una seconda stagione è giustificata dalla vasta trama e quindi non sarà sicuramente una noia. All'inizio è un po' difficile da capire, ma poi si riesce ad entrare nella storia e ci si appassiona molto.
I disegni dei personaggi sono ben curati, anche le scene delle battaglie sono ben fatte; le ambientazioni invece non mi hanno colpito granché, ma tutto sommato non sono male. Le OST sono epiche, canzoni davvero ben fatte e che nelle battaglie mettono adrenalina, pure a me che sono seduto sul divano a guardare l'anime.
Do un 7 perché l'opera parte bene, ma sento che deve darmi ancora qualcosa in più; mi aspetto quindi un salto di qualità nella prossima stagione.
"To Aru Majutsu no Index" è, probabilmente, uno degli anime più confusionari che abbia mai visto. Avevo da tempo il desiderio di guardare questa serie, non solo perché affascinato dal nome, ma anche perché la trama sembrava interessante. Direi che questo anime va inserito tra "tanta potenzialità sprecata". E' un calderone questo prodotto, all'interno c'è di tutto: suore, maghi, scienza, complotti, politica, fantasia e misticismo. Ovviamente, quello che si ci aspetta sono valide spiegazioni e salde basi su cui far scorrere la trama; tutto ciò manca e, spesso e volentieri, lo spettatore non riesce a percepire, né tantomeno a capire, quello che sta succedendo, ed è costretto a fare ricerche su internet per interpretare i movimenti del protagonista.
Touma vive in una città alquanto particolare: la città dello studio e della scienza; in questo posto ci sono solo scuole e centri di ricerca. I ragazzi, inoltre, hanno poteri particolari e vengono chiamati "esper"; in base alla loro forza, vengono classificati dal livello 0 a quello 5. Touma è un livello 0 con una particolarità: la sua mano destra riesce ad annullare qualsiasi attacco. In tutto ciò fa la comparsa una suora, Index, che contiene dentro sé 103000 libri di magia. A questo punto comincia la vera storia di "To Aru Majutsu no Index", che proseguirà spiegando (o cercando di spiegare) tutti i lati di questo mondo a partire dalla piccola Index, per poi passare agli esper.
La storia è davvero interessante: un mondo vasto con tanti misteri in cui anche la Chiesa fa la sua comparsa, scontrandosi con la scienza. Direi che questo è il mio genere preferito, anzi, mi correggo, qualsiasi anime che tratta di uno scontro con la Chiesa mi affascina particolarmente (basta prendere "Fate/Stay Night" o "Hellsing"). "To Aru Majutsu no Index" aveva anche il pregio di poter trattare temi leggeri e quindi associare trama avvincente con momenti di riso; in realtà, in questa serie mancano gli avvenimenti di contorno. Generalmente, qualcuno li considera dei difetti, però, almeno una piccola storia secondaria, di sottofondo, era necessaria per mantenere l'interesse dello spettatore. Con "To Aru Majutsu no Index" passiamo da episodi in cui si danno (o si cercano di dare) spiegazioni a episodi in cui si combatte ininterrottamente; non abbiamo mai modo di comprendere quello che sta intorno a questo mondo. Tutto ciò è enfatizzato dalle spiegazioni sibilline: sembra che noi dobbiamo essere a conoscenza dei nomi, delle situazioni e dei retroscena del mondo che ci viene propinato. Tutto è vago, e da una buona idea ne esce sempre qualcosa di incomprensibile e di difficile interpretazione. Per esempio, viene detto di Komoe-sensei che sembra una dodicenne, senza mai spiegarne il motivo; capisco che magari vogliano lasciarsi tutto per una storia futura, ma è inammissibile che quasi nessuno (tranne il protagonista) noti questo particolare.
Ma, probabilmente, una delle cose che mi fa più rabbia sono i temi non ricercati. Si tratta spesso e volentieri di fisica e di biologia, ma difficilmente ne azzeccano una corretta. Addirittura spunta fuori una spiegazione su Schrödinger che mi ha gelato il cuore; vi ricordate quel famoso esperimento sul gattino che avvalorava il principio di indeterminazione? In "To Aru Majutsu no Index" viene alquanto stravolto discutendo di caramelle e cioccolatini, e su come sia importante la natura delle cose (ma Schrödinger non diceva che finché non aprivamo la scatola non potevamo sapere se il gatto era vivo o morto?). Ho rivisto questa scena tre volte, ma ho sempre percepito questo; sembra quasi che sia obsoleto fare le ricerche per creare un buon prodotto!
Di contro, ho apprezzato la grafica: normale, senza sbavature e con una regia anche carina. Quello che caratterizza il lato tecnico sono le OST, che rendono interessanti gli scontri e alcuni momenti particolari; grande encomio invece va fatto alla prima opening, che è stupenda! Le animazioni invece sono un po' macchinose e gli effetti troppo "luccicosi": anche se si usano fulmini, plasma o roba colorata, non si è obbligati a far brillare lo schermo. Oltre ciò, poi, non pecca nel lato tecnico.
Che dire, sconsigliata la visione; è una serie che oscilla tra il 6 e il 7. Ci sono battaglie epiche e archi narrativi pessimi; le idee iniziali sono sempre interessanti, ma l'essere vago di quest'anime l'ha reso troppo noioso e stancante.
Touma vive in una città alquanto particolare: la città dello studio e della scienza; in questo posto ci sono solo scuole e centri di ricerca. I ragazzi, inoltre, hanno poteri particolari e vengono chiamati "esper"; in base alla loro forza, vengono classificati dal livello 0 a quello 5. Touma è un livello 0 con una particolarità: la sua mano destra riesce ad annullare qualsiasi attacco. In tutto ciò fa la comparsa una suora, Index, che contiene dentro sé 103000 libri di magia. A questo punto comincia la vera storia di "To Aru Majutsu no Index", che proseguirà spiegando (o cercando di spiegare) tutti i lati di questo mondo a partire dalla piccola Index, per poi passare agli esper.
La storia è davvero interessante: un mondo vasto con tanti misteri in cui anche la Chiesa fa la sua comparsa, scontrandosi con la scienza. Direi che questo è il mio genere preferito, anzi, mi correggo, qualsiasi anime che tratta di uno scontro con la Chiesa mi affascina particolarmente (basta prendere "Fate/Stay Night" o "Hellsing"). "To Aru Majutsu no Index" aveva anche il pregio di poter trattare temi leggeri e quindi associare trama avvincente con momenti di riso; in realtà, in questa serie mancano gli avvenimenti di contorno. Generalmente, qualcuno li considera dei difetti, però, almeno una piccola storia secondaria, di sottofondo, era necessaria per mantenere l'interesse dello spettatore. Con "To Aru Majutsu no Index" passiamo da episodi in cui si danno (o si cercano di dare) spiegazioni a episodi in cui si combatte ininterrottamente; non abbiamo mai modo di comprendere quello che sta intorno a questo mondo. Tutto ciò è enfatizzato dalle spiegazioni sibilline: sembra che noi dobbiamo essere a conoscenza dei nomi, delle situazioni e dei retroscena del mondo che ci viene propinato. Tutto è vago, e da una buona idea ne esce sempre qualcosa di incomprensibile e di difficile interpretazione. Per esempio, viene detto di Komoe-sensei che sembra una dodicenne, senza mai spiegarne il motivo; capisco che magari vogliano lasciarsi tutto per una storia futura, ma è inammissibile che quasi nessuno (tranne il protagonista) noti questo particolare.
Ma, probabilmente, una delle cose che mi fa più rabbia sono i temi non ricercati. Si tratta spesso e volentieri di fisica e di biologia, ma difficilmente ne azzeccano una corretta. Addirittura spunta fuori una spiegazione su Schrödinger che mi ha gelato il cuore; vi ricordate quel famoso esperimento sul gattino che avvalorava il principio di indeterminazione? In "To Aru Majutsu no Index" viene alquanto stravolto discutendo di caramelle e cioccolatini, e su come sia importante la natura delle cose (ma Schrödinger non diceva che finché non aprivamo la scatola non potevamo sapere se il gatto era vivo o morto?). Ho rivisto questa scena tre volte, ma ho sempre percepito questo; sembra quasi che sia obsoleto fare le ricerche per creare un buon prodotto!
Di contro, ho apprezzato la grafica: normale, senza sbavature e con una regia anche carina. Quello che caratterizza il lato tecnico sono le OST, che rendono interessanti gli scontri e alcuni momenti particolari; grande encomio invece va fatto alla prima opening, che è stupenda! Le animazioni invece sono un po' macchinose e gli effetti troppo "luccicosi": anche se si usano fulmini, plasma o roba colorata, non si è obbligati a far brillare lo schermo. Oltre ciò, poi, non pecca nel lato tecnico.
Che dire, sconsigliata la visione; è una serie che oscilla tra il 6 e il 7. Ci sono battaglie epiche e archi narrativi pessimi; le idee iniziali sono sempre interessanti, ma l'essere vago di quest'anime l'ha reso troppo noioso e stancante.
"To Aru Majutsu no Index" è un anime piuttosto recente, caratterizzato da un comparto tecnico più che buono: disegni, colori e musica sono apprezzabili, e l'ambientazione della storia è ottima.
Premetto che il mio voto è un sei un po' strano, in quanto alcune parti dell'anime meritano un'insufficienza, ma altre lo risollevano. Contando che a ciò che mi è piaciuto di più è stata dedicata una serie a parte, preferisco soffermarmi maggiormente sugli altri aspetti di quest'opera, dandole una sufficienza un po' al limite.
Sebbene la prima puntata mi sia piaciuta, le mie aspettative sulla trama sono poi state quantomeno in parte deluse.
Touma, il protagonista, è un ragazzo che vive a Gakuen Toshi, città accademica in cui si insegna a utilizzare poteri da esper e in cui la tecnologia è avanzatissima. Lui però è particolare, in quanto la sua abilità è diversa da quelle "normali": può infatti neutralizzare qualsiasi potere sovrannaturale con la sua mano destra, in un modo a chiunque sconosciuto. Per farla breve, un giorno trova una ragazzina vestita da suora letteralmente "appesa" al suo balcone, e siccome dice di stare scappando, lui le dà un riparo. Index, la ragazzina appunto il cui nome completo è Index Librorum Prohibitorum ('indice del libri proibiti', dal latino), è infatti inseguita da una coppia di maghi che viene presentata come antagonista, sebbene poi la storia prenda un'altra piega. Man mano si uniranno al gruppo anche altri personaggi: maghi, esper e non solo.
Tema di questa serie è il conflitto tra la scienza, da cui derivano i poteri psichici degli studenti di Gakuen Toshi, e la magia, che può essere praticata solo dai non esper. Con conflitto non parlo necessariamente di battaglia, ma più che altro di confronto.
Sebbene sembri promettere bene, ci sono vari motivi per cui questa serie, una volta completata, non mi ha lasciato molto come invece succede con gli anime che apprezzo di più. I difetti sono importanti: quelli principali riguardano i personaggi: ad esempio non mi piace molto come lo stesso Touma si comporti nel pericolo, passando troppo da essere lo sfigato a essere l'eroe di turno, e soprattutto nelle prime puntate i discorsi sono troppo pesanti. Più importante è forse la questione dei vari coprotagonisti, che hanno praticamente ognuno una saga propria di poche puntate. Il fatto è che così facendo essi vengono introdotti come importanti, sembra che il seguito della trama si debba sviluppare intorno a loro, ma giusto poche puntate dopo non vengono più approfonditi e passano a ruoli secondari. Di perfetto esempio è il caso di Index, che in particolar modo viene messa da parte e che diventa man mano un personaggio sempre meno simpatico: tutto ciò che fa è gironzolare, chiedere a Touma di darle da mangiare, morderlo ogni volta che non è d'accordo con lui, e basta. Eppure nelle prime puntate sembra che tutto giri intorno a lei, con la storia della perdita di memoria e dei 103.000 grimori; dall'importanza che le viene data, mi aspettavo uno sviluppo del tutto diverso, che è un bene fino a un certo punto.
Due personaggi però sono particolarmente riusciti, ovvero Misaka e Accelerator, e lo dimostra il fatto che vedendone i rispettivi archi ho in un primo momento pensato di dare all'anime non meno di 7.
Per finire, non mi è piaciuto troppo il fatto che venga coinvolta in questo modo la religione, seppur l'anime non passi certamente messaggi che la supportino. Anzi, a tal proposito, dopo il primo arco viene praticamente esplicitato che la chiesa ha in qualche modo mentito ai coprotagonisti, che ne sono appunto dei subordinati; eppure, tutto va avanti come senza conseguenze. Magari ho capito male io, ma se così fosse, vuol dire che allora era tutto troppo confusionario, insomma, una pecca in un modo o nell'altro c'è.
Comunque la storia di angeli, paradiso, cristiani e chiese varie non mi ha coinvolto molto, sarà per questo che a scuola in storia il Medioevo è periodo che più non sopporto.
In conclusione credo che Index sia un buon anime da vedere, magari giusto per passare il tempo, come ho fatto io. Piuttosto, ho ben migliori aspettative per lo spin-off, "To aru Kagaku no Railgun", in quanto si focalizza maggiormente sulla parte di Index che mi è piaciuta di più, ovvero quella sugli esper.
Premetto che il mio voto è un sei un po' strano, in quanto alcune parti dell'anime meritano un'insufficienza, ma altre lo risollevano. Contando che a ciò che mi è piaciuto di più è stata dedicata una serie a parte, preferisco soffermarmi maggiormente sugli altri aspetti di quest'opera, dandole una sufficienza un po' al limite.
Sebbene la prima puntata mi sia piaciuta, le mie aspettative sulla trama sono poi state quantomeno in parte deluse.
Touma, il protagonista, è un ragazzo che vive a Gakuen Toshi, città accademica in cui si insegna a utilizzare poteri da esper e in cui la tecnologia è avanzatissima. Lui però è particolare, in quanto la sua abilità è diversa da quelle "normali": può infatti neutralizzare qualsiasi potere sovrannaturale con la sua mano destra, in un modo a chiunque sconosciuto. Per farla breve, un giorno trova una ragazzina vestita da suora letteralmente "appesa" al suo balcone, e siccome dice di stare scappando, lui le dà un riparo. Index, la ragazzina appunto il cui nome completo è Index Librorum Prohibitorum ('indice del libri proibiti', dal latino), è infatti inseguita da una coppia di maghi che viene presentata come antagonista, sebbene poi la storia prenda un'altra piega. Man mano si uniranno al gruppo anche altri personaggi: maghi, esper e non solo.
Tema di questa serie è il conflitto tra la scienza, da cui derivano i poteri psichici degli studenti di Gakuen Toshi, e la magia, che può essere praticata solo dai non esper. Con conflitto non parlo necessariamente di battaglia, ma più che altro di confronto.
Sebbene sembri promettere bene, ci sono vari motivi per cui questa serie, una volta completata, non mi ha lasciato molto come invece succede con gli anime che apprezzo di più. I difetti sono importanti: quelli principali riguardano i personaggi: ad esempio non mi piace molto come lo stesso Touma si comporti nel pericolo, passando troppo da essere lo sfigato a essere l'eroe di turno, e soprattutto nelle prime puntate i discorsi sono troppo pesanti. Più importante è forse la questione dei vari coprotagonisti, che hanno praticamente ognuno una saga propria di poche puntate. Il fatto è che così facendo essi vengono introdotti come importanti, sembra che il seguito della trama si debba sviluppare intorno a loro, ma giusto poche puntate dopo non vengono più approfonditi e passano a ruoli secondari. Di perfetto esempio è il caso di Index, che in particolar modo viene messa da parte e che diventa man mano un personaggio sempre meno simpatico: tutto ciò che fa è gironzolare, chiedere a Touma di darle da mangiare, morderlo ogni volta che non è d'accordo con lui, e basta. Eppure nelle prime puntate sembra che tutto giri intorno a lei, con la storia della perdita di memoria e dei 103.000 grimori; dall'importanza che le viene data, mi aspettavo uno sviluppo del tutto diverso, che è un bene fino a un certo punto.
Due personaggi però sono particolarmente riusciti, ovvero Misaka e Accelerator, e lo dimostra il fatto che vedendone i rispettivi archi ho in un primo momento pensato di dare all'anime non meno di 7.
Per finire, non mi è piaciuto troppo il fatto che venga coinvolta in questo modo la religione, seppur l'anime non passi certamente messaggi che la supportino. Anzi, a tal proposito, dopo il primo arco viene praticamente esplicitato che la chiesa ha in qualche modo mentito ai coprotagonisti, che ne sono appunto dei subordinati; eppure, tutto va avanti come senza conseguenze. Magari ho capito male io, ma se così fosse, vuol dire che allora era tutto troppo confusionario, insomma, una pecca in un modo o nell'altro c'è.
Comunque la storia di angeli, paradiso, cristiani e chiese varie non mi ha coinvolto molto, sarà per questo che a scuola in storia il Medioevo è periodo che più non sopporto.
In conclusione credo che Index sia un buon anime da vedere, magari giusto per passare il tempo, come ho fatto io. Piuttosto, ho ben migliori aspettative per lo spin-off, "To aru Kagaku no Railgun", in quanto si focalizza maggiormente sulla parte di Index che mi è piaciuta di più, ovvero quella sugli esper.
"To Aru Majutsu no Index" è un anime di 24 episodi prodotto da J.C. Staff nel 2008, tratto dall'omonima light novel.
Il protagonista è Touma Kamijo, ormai da tempo trasferitosi a Gakuen Toshi, città accademica i cui abitanti hanno poteri esper classificati dal livello 0 (praticamente senza poteri) al livello 5. Touma è un livello 0, come potere possiede soltanto "Imagine Breaker": con la sua mano destra può annullare qualsiasi potere soprannaturale, che sia di natura magica, esper o altro.
Un giorno però incontra Index, una suora appartenente alla chiesa puritana inglese, che nella sua testa ha memorizzato i 103.000 libri proibiti dal Vaticano. Grazie all'incontro con questa strana ragazza, Touma si ritroverà a conoscere una realtà dove scienza e magia sono in perenne contrasto.
Dopo aver visionato i primi episodi sono rimasta affascinata proprio dal contrasto scienza-magia (o se vogliamo scienza-fede, visto che i maghi appartengono a diversi ordini religiosi): un esper non è in grado di usare poteri magici e chi non ha poteri esper cerca potere attraverso la magia, un concetto davvero interessante.
La trama si sviluppa attraverso delle saghe che durano in media 4 episodi. Alcune di queste sono davvero coinvolgenti, come quella delle Sisters, altre un po' noiose, come quella finale (episodi 21-24), che non riesce a dare una fine che concluda veramente. Poco male però, in fondo c'è anche una seconda serie.
Ho riscontrato i maggiori dubbi per quanto riguarda i personaggi. Alcuni di questi, come Misaka Mikoto e Accelerator, rasentano la perfezione, altri invece mi hanno lasciato davvero perplesso. Partiamo da Touma: mi è piaciuto il fatto che, nonostante sia il protagonista, non abbia particolari poteri. Ma allora perché ogni volta che si scaglia su nemici potentissimi, che siano maghi, esper, alchimisti o golem rocciosi, riesce sempre a sconfiggerli, nonostante non ci riescano persone molto più forti di lui? Da questo punto di vista l'anime perde un po' di credibilità. Poco credibile è anche il fatto che il protagonista combatta sempre per difendere persone che ha conosciuto sì e no qualche ora prima.
Altro personaggio che proprio non mi ha colpito è Index: davvero interessante nei primi 6 episodi, ma dopo chi l'ha più vista? Le uniche cose che fa dal settimo episodio in poi sono andare in giro con il gatto a elemosinare cibo e mordere Touma ovunque.
Altra piccola perplessità: possibile che nessuno batta ciglio sul fatto che Komoe-sensei dimostra 10 anni? Vabbè, questa è una piccolezza.
I disegni e le animazioni sono ben fatti e anche le musiche sono di alto livello. Da ricordare sicuramente le due opening "PSI-Missing" e "Masterpiece".
Tutto sommato "To Aru Majutsu no Index" è un buon titolo d'azione. Il mio voto sarebbe 7,5, ma do 8 con la speranza che la seconda serie sia all'altezza di questa.
Il protagonista è Touma Kamijo, ormai da tempo trasferitosi a Gakuen Toshi, città accademica i cui abitanti hanno poteri esper classificati dal livello 0 (praticamente senza poteri) al livello 5. Touma è un livello 0, come potere possiede soltanto "Imagine Breaker": con la sua mano destra può annullare qualsiasi potere soprannaturale, che sia di natura magica, esper o altro.
Un giorno però incontra Index, una suora appartenente alla chiesa puritana inglese, che nella sua testa ha memorizzato i 103.000 libri proibiti dal Vaticano. Grazie all'incontro con questa strana ragazza, Touma si ritroverà a conoscere una realtà dove scienza e magia sono in perenne contrasto.
Dopo aver visionato i primi episodi sono rimasta affascinata proprio dal contrasto scienza-magia (o se vogliamo scienza-fede, visto che i maghi appartengono a diversi ordini religiosi): un esper non è in grado di usare poteri magici e chi non ha poteri esper cerca potere attraverso la magia, un concetto davvero interessante.
La trama si sviluppa attraverso delle saghe che durano in media 4 episodi. Alcune di queste sono davvero coinvolgenti, come quella delle Sisters, altre un po' noiose, come quella finale (episodi 21-24), che non riesce a dare una fine che concluda veramente. Poco male però, in fondo c'è anche una seconda serie.
Ho riscontrato i maggiori dubbi per quanto riguarda i personaggi. Alcuni di questi, come Misaka Mikoto e Accelerator, rasentano la perfezione, altri invece mi hanno lasciato davvero perplesso. Partiamo da Touma: mi è piaciuto il fatto che, nonostante sia il protagonista, non abbia particolari poteri. Ma allora perché ogni volta che si scaglia su nemici potentissimi, che siano maghi, esper, alchimisti o golem rocciosi, riesce sempre a sconfiggerli, nonostante non ci riescano persone molto più forti di lui? Da questo punto di vista l'anime perde un po' di credibilità. Poco credibile è anche il fatto che il protagonista combatta sempre per difendere persone che ha conosciuto sì e no qualche ora prima.
Altro personaggio che proprio non mi ha colpito è Index: davvero interessante nei primi 6 episodi, ma dopo chi l'ha più vista? Le uniche cose che fa dal settimo episodio in poi sono andare in giro con il gatto a elemosinare cibo e mordere Touma ovunque.
Altra piccola perplessità: possibile che nessuno batta ciglio sul fatto che Komoe-sensei dimostra 10 anni? Vabbè, questa è una piccolezza.
I disegni e le animazioni sono ben fatti e anche le musiche sono di alto livello. Da ricordare sicuramente le due opening "PSI-Missing" e "Masterpiece".
Tutto sommato "To Aru Majutsu no Index" è un buon titolo d'azione. Il mio voto sarebbe 7,5, ma do 8 con la speranza che la seconda serie sia all'altezza di questa.
Avevo già sentito parlare di "To Aru Majutsu no Index", e dopo aver letto in fretta e furia qualche numero del manga, decisi di vedere l'anime, e, che dire, è un buon anime. Di certo non è la prima volta che si sente parlare di esper o di maghi in un anime, ma qui vengono rappresentati come due fazioni distinte, in contrasto tra loro: chi ha già poteri da esper non ha bisogno della magia o, anche volendo, non potrebbe usarla; chi invece non riesce a sviluppare poteri paranormali cerca potere attraverso la magia. Abbastanza sensato e interessante.
In particolar modo, ci si concentra sul classico protagonista studente, Kamijo Touma, che ha un potere piuttosto particolare: la sua mano destra infatti, può neutralizzare qualsiasi tipo di potere, che sia esper o magia, fortuna compresa. La sua frase più ricorrente è infatti "che sfiga!"; questo lo rende leggermente più interessante rispetto ad altri protagonisti di altri anime, anche se pure costui è l'ennesimo paladino della giustizia, sempre buono e sempre pronto a proteggere gli amici. Cosa che dopo un po' va al sangue.
L'anime in sé è veramente buono, ma mi vorrei soffermare sui due difetti che hanno impedito una valutazione maggiore: il primo è senza dubbio il potere del protagonista, Touma. Per quanto esso sia un potere inusuale, è ovvio che potendo solo neutralizzare i vari poteri, tutt'al più potrebbe ricoprire un ruolo di supporto o di difesa, di certo non di attacco. Eppure Touma si scaglia con non-chalance addosso a esper potentissimi, maghi quasi invulnerabili ed enormi golem rocciosi, "armato" solo della sua mano destra. E li sconfigge uno per uno! Ciò mi sembra assurdo, va bene che è il protagonista, ma un potere del genere da qualunque parte lo si veda non si può usare come si usa una katana o una pistola, suvvia.
Il secondo difetto è ben più evidente, tant'è che lo si può notare già nel nome dell'anime: "To Aru Majutsu no Index". Index... chi era già? Qualcuno di voi provi a spiegarmi qual è l'utilità del personaggio di Index dopo i primi 6 episodi. Ammetto che si distingueva dalla solita bimba rompipalle presente in molti anime, ma questo solo fino alla sesta puntata. Dopo di che, Index diventa improvvisamente l'inutilità fatta suora, se così si può chiamare. Eccetto mordere Touma a sangue, non farà più niente per il resto della serie, se non rompere le palle, dando allo spettatore la sensazione di essere completamente superflua e trascurabile, a favore di personaggi ben più interessanti come Misaka o anche Accelerator.
Detto questo, l'anime è perfettamente passabile, anche se devo ammettere di aver sbadigliato dalla noia in più occasioni. Voi guardatelo, poi direte la vostra.
In particolar modo, ci si concentra sul classico protagonista studente, Kamijo Touma, che ha un potere piuttosto particolare: la sua mano destra infatti, può neutralizzare qualsiasi tipo di potere, che sia esper o magia, fortuna compresa. La sua frase più ricorrente è infatti "che sfiga!"; questo lo rende leggermente più interessante rispetto ad altri protagonisti di altri anime, anche se pure costui è l'ennesimo paladino della giustizia, sempre buono e sempre pronto a proteggere gli amici. Cosa che dopo un po' va al sangue.
L'anime in sé è veramente buono, ma mi vorrei soffermare sui due difetti che hanno impedito una valutazione maggiore: il primo è senza dubbio il potere del protagonista, Touma. Per quanto esso sia un potere inusuale, è ovvio che potendo solo neutralizzare i vari poteri, tutt'al più potrebbe ricoprire un ruolo di supporto o di difesa, di certo non di attacco. Eppure Touma si scaglia con non-chalance addosso a esper potentissimi, maghi quasi invulnerabili ed enormi golem rocciosi, "armato" solo della sua mano destra. E li sconfigge uno per uno! Ciò mi sembra assurdo, va bene che è il protagonista, ma un potere del genere da qualunque parte lo si veda non si può usare come si usa una katana o una pistola, suvvia.
Il secondo difetto è ben più evidente, tant'è che lo si può notare già nel nome dell'anime: "To Aru Majutsu no Index". Index... chi era già? Qualcuno di voi provi a spiegarmi qual è l'utilità del personaggio di Index dopo i primi 6 episodi. Ammetto che si distingueva dalla solita bimba rompipalle presente in molti anime, ma questo solo fino alla sesta puntata. Dopo di che, Index diventa improvvisamente l'inutilità fatta suora, se così si può chiamare. Eccetto mordere Touma a sangue, non farà più niente per il resto della serie, se non rompere le palle, dando allo spettatore la sensazione di essere completamente superflua e trascurabile, a favore di personaggi ben più interessanti come Misaka o anche Accelerator.
Detto questo, l'anime è perfettamente passabile, anche se devo ammettere di aver sbadigliato dalla noia in più occasioni. Voi guardatelo, poi direte la vostra.
Dopo la traumatica esperienza con lo spin off dedicato a Railgun, in quello che temevo essere uno slancio di masochismo mi sono avvicino alla serie tv da cui è tratto. Nonostante il primo episodio che mi fa temere il peggio, l'anime poi ingrana e inizia a piacermi. I personaggi risultano più interessanti, la trama è sempre presente e non ci sono episodi di puro cazzeggio, onnipresenti in Railgun. "To Aru Majutsu no Index" prosegue in modo interessante con una struttura che vede il succedersi di brevi sotto-trame di mediamente quattro episodi, utili a presentare la situazione generica e alcuni nuovi personaggi. Fra questi sicuramente i più interessanti sono, protagonista a parte, Railgun e Accelerator. Grazie al frenetico susseguirsi di vicende e situazioni, lo spettatore viene introdotto nell'ambientazione in un modo piuttosto movimentato, senza che debba sorbirsi tempi morti dedicati alle mere spiegazioni. Tutto sembra procedere nel migliore dei modi, fintanto diventa evidente che non vi è alcuna concretezza e che quella che sembra la trama continuativa che collega il tutto non viene fatta decollare. Alcuni personaggi vengono proposti, poi messi da parte per il futuro e rimangono quasi dimenticati, magari con qualche veloce comparsata. La struttura delle singole sotto-trame diventa a breve ripetitiva con un protagonista che si comporta sempre allo stesso modo. Vengono continuamente introdotti spunti interessanti, ma vengono poi lasciati decadere o congelati per, chissà, forse la seconda stagione? Anche l'ultimo ciclo di 4 episodi, quello che copre gli episodi dal 20 al 24, me lo sarei aspettato ben più carismatico e coinvolgente. Invece è fine a se stesso e non è in grado di chiudere o sviluppare in modo significativo la trama continuativa, che viene in pratica dimenticata, senza contare inoltre che propone un'antagonista poco carismatica. Lascia solo un messaggio: guardatevi la seconda serie, sarete forse più fortunati e vedrete soddisfatte le vostre curiosità. Ma sarà davvero così? Onestamente credo di no.
La trama racconta le disavventure di un ragazzo che, in una città accademica abitata da esper, si trova con il semplice potere di poter annullare con la sua mano i poteri altrui. La sua vita viene ulteriormente complicata quando una strana ragazza piove letteralmente sul suo balcone. Scopre che è una maga e che quindi, oltre ai poteri esper, esiste anche la magia. Tra l'altro sembra essere una suora o qualcosa di simile e viene informato che nella sua testa conserva i grimori che contengono tutte le formule magiche conosciute, il che ovviamente la rende un obiettivo molto ambito da diversi malintenzionati. Dopo aver maldestramente verificato che il suo potere funziona anche con la magia, scopre che sembra esserci uno scontro, che va avanti da sempre, tra scienza e magia. Da qui in poi accadranno una serie di eventi e il ragazzo sarà costretto a affrontare avversari di vario tipo, armato soltanto del suo potere, del suo animo sincero e generoso e della sua determinazione.
"To Aru Majutsu no Index" non è male e un discreto titolo di azione. Il mio rammarico è che sarebbe potuto essere un titolo di azione ben migliore di quello che è e temo che, se non cambierà qualcosa, la seconda serie potrebbe scadere parecchio. Il suo problema è la ripetitività e un protagonista che, con il suo atipico potere, ha comunque un numero limitato di opzioni. Se è vero che questo e la forza di volontà possono fargli vincere in modo insperato un paio di scontri, è presuntuoso pretendere che ci riesca accada all'infinito. Quindi, dopo un po', le situazioni diventano eccessivamente forzate e si inizia a scadere nella banalità e nella prevedibilità. Eppure, a livello di trama, l'anime propone un'ambientazione che avrebbe spunti che mi piacerebbe vedere sviluppati, visto che le vicende si sviluppano in un contesto colmo di segreti e misteri che meriterebbero maggiore approfondimento. Sfortunatamente ci si limita a prendere qualche pezzetto di questi intrighi e sviluppare intorno a essi una storiella che, più di intrattenere grazie a qualche gag, scontro e duello, non fa.
La trama racconta le disavventure di un ragazzo che, in una città accademica abitata da esper, si trova con il semplice potere di poter annullare con la sua mano i poteri altrui. La sua vita viene ulteriormente complicata quando una strana ragazza piove letteralmente sul suo balcone. Scopre che è una maga e che quindi, oltre ai poteri esper, esiste anche la magia. Tra l'altro sembra essere una suora o qualcosa di simile e viene informato che nella sua testa conserva i grimori che contengono tutte le formule magiche conosciute, il che ovviamente la rende un obiettivo molto ambito da diversi malintenzionati. Dopo aver maldestramente verificato che il suo potere funziona anche con la magia, scopre che sembra esserci uno scontro, che va avanti da sempre, tra scienza e magia. Da qui in poi accadranno una serie di eventi e il ragazzo sarà costretto a affrontare avversari di vario tipo, armato soltanto del suo potere, del suo animo sincero e generoso e della sua determinazione.
"To Aru Majutsu no Index" non è male e un discreto titolo di azione. Il mio rammarico è che sarebbe potuto essere un titolo di azione ben migliore di quello che è e temo che, se non cambierà qualcosa, la seconda serie potrebbe scadere parecchio. Il suo problema è la ripetitività e un protagonista che, con il suo atipico potere, ha comunque un numero limitato di opzioni. Se è vero che questo e la forza di volontà possono fargli vincere in modo insperato un paio di scontri, è presuntuoso pretendere che ci riesca accada all'infinito. Quindi, dopo un po', le situazioni diventano eccessivamente forzate e si inizia a scadere nella banalità e nella prevedibilità. Eppure, a livello di trama, l'anime propone un'ambientazione che avrebbe spunti che mi piacerebbe vedere sviluppati, visto che le vicende si sviluppano in un contesto colmo di segreti e misteri che meriterebbero maggiore approfondimento. Sfortunatamente ci si limita a prendere qualche pezzetto di questi intrighi e sviluppare intorno a essi una storiella che, più di intrattenere grazie a qualche gag, scontro e duello, non fa.
"To Aru Majutsu no Index" è una serie divertente, con un buon ritmo, ben disegnata e con spunti interessanti. La storia è tutta appoggiata sulle robuste spalle del personaggio principale della serie, Touma, che a causa della sua insopprimibile tendenza ad aiutare persone nei guai, anche persone appena conosciute, si lancia senza troppo pensarci in situazioni bizzarre quando va bene, pericolose quando va male.
Entrano in gioco altri personaggi, i quali avranno, più o meno tutti quanti, i loro 15 minuti di gloria di warholiana memoria.
Infatti i personaggi che compaiono all'inizio della serie talvolta lasceranno il posto ai cosiddetti comprimari; la cosa è ancora più evidente con Index, la quale compare subito all'inizio, ma la sua presenza si fa via via un po' più defilata.
Ci sono alcuni personaggi che mi hanno lasciato perplesso: la professoressa, che dovrebbe avere all'incirca 8 anni, e che senza che nessuno batta ciglio insegna in una scuola superiore (?), alcolista e tabagista. Altra perplessità, la supposta appartenenza di alcuni personaggi a corpi speciali di chiese cristiane occidentali; personaggi che poi usano la magia (?), visione totalmente superficiale e che denota anche una certa ignoranza.
Banale poi è la piega da tipologia "harem" che prende, sia pure in maniera limitata, forma attorno alla figura di Touma: lo reputo totalmente superfluo in un anime di questo tipo.
In conclusione, "To Aru Majutsu no Index" è un buon anime per passare un po' di buon tempo, tutto qui.
Entrano in gioco altri personaggi, i quali avranno, più o meno tutti quanti, i loro 15 minuti di gloria di warholiana memoria.
Infatti i personaggi che compaiono all'inizio della serie talvolta lasceranno il posto ai cosiddetti comprimari; la cosa è ancora più evidente con Index, la quale compare subito all'inizio, ma la sua presenza si fa via via un po' più defilata.
Ci sono alcuni personaggi che mi hanno lasciato perplesso: la professoressa, che dovrebbe avere all'incirca 8 anni, e che senza che nessuno batta ciglio insegna in una scuola superiore (?), alcolista e tabagista. Altra perplessità, la supposta appartenenza di alcuni personaggi a corpi speciali di chiese cristiane occidentali; personaggi che poi usano la magia (?), visione totalmente superficiale e che denota anche una certa ignoranza.
Banale poi è la piega da tipologia "harem" che prende, sia pure in maniera limitata, forma attorno alla figura di Touma: lo reputo totalmente superfluo in un anime di questo tipo.
In conclusione, "To Aru Majutsu no Index" è un buon anime per passare un po' di buon tempo, tutto qui.
Gli eroi dei manga e degli anime si trovano spesso a confrontarsi con un mondo pieno di esper, maghi, vampiri o alchimisti. Magari anche angeli. Ed è la normalità che anche l'eroe stesso sia parte integrante di questo mondo. Non che vi sia una negatività concettuale, ma si può rimanere fedeli agli standard con originalità? Beh, mischiamo gli elementi!
Un unico mondo, anzi una solo città che racchiuda una moltitudine di mondi paralleli in uno. E il protagonista... facciamo un figo che non sembra tale e magari un umano normale quando la quotidianità è piena di esper. Questo può bastare, ma così si tradisce l'indole fantastica del protagonista. Ed ecco! Un potere che non è un potere, una mano destra annullatrice di ogni potere, scientifico o magico che sia, a legare come un filo il tutto. Direi non male, se usato bene... e lo è!!!
Sviluppare e raffinare un diamante grezzo al fine di renderlo, con successo, una gemma delle più preziose. Un piccolo (si fa per dire) capolavoro del mondo anime. Anche fra le più lampanti prove della "potenza" sprigionabile dalla cultura moe. I due personaggi femminili principali, Index e Misaka "Biribiri" Mikoto, sono pilastri dell'opera, caratterizzati con quel falso realismo che ai geni-autori giapponesi riesce tanto bene. Non da meno sono altri personaggi, con poteri spesso originali e sempre d'effetto. Urge quindi un comparto grafico di primo ordine, e non si risparmiano scene spettacolari per rendere al meglio delle scene inizialmente scritte. L'opera è infatti tratta da una light novel di gran successo in patria, ed è proprio la natura originale scritta che implica un ostacolo per la resa in animazione. Ma se messe nelle mani di un ottimo team, lo scritto offre libertà di svolgimento. Penso che sia questo il motivo per cui queste scene sono così ben riuscite. Certamente anche un cast di doppiatori ben scelto aiuta (non poco).
Quest'anime continua ad avere tutto, e il discorso vale anche per le OST. Sono effettivamente buone, ma se proprio devo obbiettare, su questo punto si perde un po' a causa del tentativo (in verità in parte riuscito) di accontentare un po' tutti senza decidersi su uno stile generale preciso.
Un ultimo fatto, che mi è stato fatto notare, è come le molte saghe dell'anime appaiano un po' distaccate e discontinue, ma ammetto che si nota il giusto, un po' è anche un elemento che determina uno stile ben preciso.
Un unico mondo, anzi una solo città che racchiuda una moltitudine di mondi paralleli in uno. E il protagonista... facciamo un figo che non sembra tale e magari un umano normale quando la quotidianità è piena di esper. Questo può bastare, ma così si tradisce l'indole fantastica del protagonista. Ed ecco! Un potere che non è un potere, una mano destra annullatrice di ogni potere, scientifico o magico che sia, a legare come un filo il tutto. Direi non male, se usato bene... e lo è!!!
Sviluppare e raffinare un diamante grezzo al fine di renderlo, con successo, una gemma delle più preziose. Un piccolo (si fa per dire) capolavoro del mondo anime. Anche fra le più lampanti prove della "potenza" sprigionabile dalla cultura moe. I due personaggi femminili principali, Index e Misaka "Biribiri" Mikoto, sono pilastri dell'opera, caratterizzati con quel falso realismo che ai geni-autori giapponesi riesce tanto bene. Non da meno sono altri personaggi, con poteri spesso originali e sempre d'effetto. Urge quindi un comparto grafico di primo ordine, e non si risparmiano scene spettacolari per rendere al meglio delle scene inizialmente scritte. L'opera è infatti tratta da una light novel di gran successo in patria, ed è proprio la natura originale scritta che implica un ostacolo per la resa in animazione. Ma se messe nelle mani di un ottimo team, lo scritto offre libertà di svolgimento. Penso che sia questo il motivo per cui queste scene sono così ben riuscite. Certamente anche un cast di doppiatori ben scelto aiuta (non poco).
Quest'anime continua ad avere tutto, e il discorso vale anche per le OST. Sono effettivamente buone, ma se proprio devo obbiettare, su questo punto si perde un po' a causa del tentativo (in verità in parte riuscito) di accontentare un po' tutti senza decidersi su uno stile generale preciso.
Un ultimo fatto, che mi è stato fatto notare, è come le molte saghe dell'anime appaiano un po' distaccate e discontinue, ma ammetto che si nota il giusto, un po' è anche un elemento che determina uno stile ben preciso.
Prima delle sinora due trasposizioni animate ispirate dall'omonima (ed estremamente fortunata in patria) novel sull'eterno conflitto tra scienza e religione, To aru Majutsu no Index (letteralmente "Un certo indice magico"), prodotto dallo J.C. Staff nel 2008, si articola in 24 episodi.
Kamijo Touma è uno studente trasferitosi ormai da tempo nella città accademica (Gakuen Toshi), uno speciale polo di ricerca/abitativo fondato sull'addestramento e lo sviluppo dei cosiddetti Esper, ovvero esseri umani in grado di manipolare ed aggirare le normali leggi fisiche, sfruttando le proprie capacità psichiche innate (le quali possono essere di svariati tipi, come ad esempio il trasferimento spaziale, il controllo dei campi elettromagnetici, ecc…). Il ragazzo, pur essendo classificato come un "level 0" (ovvero come soggetto senza poteri), porta con sé una particolare maledizione nella propria mano destra, capace da una parte di annullare ogni tipo di illusione (come quelle generate dagli Esper) e magia, ma allo stesso tempo anche la sua stessa buona sorte.
Un giorno, uscendo sul balcone del proprio appartamento, Kamijo si ritrova inaspettatamente davanti ad una giovane suora dai capelli grigio-argento, membro in fuga della chiesa anglicana, nonché incarnazione vivente di una raccolta di libri magici estremamente potenti, chiave stessa del potere di tale congregazione magico-religiosa.
L'incontro tra i due sarà il meccanismo di innesco che porterà il ragazzo ad immergersi sempre più in una realtà ben diversa da quella a lui sinora conosciuta, in cui scienza e religione si fronteggiano senza esclusione di colpi in nome del predomino assoluto.
Passando all'analisi dell'opera in sé, va senz'altro sottolineato come To aru Majutsu no Index, pur appartenendo al genere shonen e dimostrandolo ampiamente, riesca a differenziarsi in modo quanto mai netto da tutti i suoi simili, soprattutto a causa della scelta operata dall'autore riguardo al far precedere la fase d'azione della storia da un arco narrativo estremamente lungo e lento (tanto da richiedere alla versione animata addirittura una serie e mezzo per coprire tale arco). Un artificio questo estremamente efficace, che pur producendo un certo senso di staticità in alcuni momenti (più che altro non si capisce dove si voglia andare a parare), riesce a delineare agli occhi del fruitore dell'opera personaggi e sotto-trame in modo abbastanza approfondito.
Se però da una parte la storia di fondo come abbiamo detto si può considerare veramente valida, il vero punto forte della serie sono, strano a dirsi, i comprimari, i quali, intervenendo periodicamente nella vicenda dei due protagonisti vanno a costituire un vero e proprio intreccio corale, in cui ognuno di essi ha un piccolo ruolo. Insomma, difficile che non arriviate ad amarne nemmeno uno… alcuni sono dei veri e propri idoli.
Graficamente la serie, anche a distanza di tempo dalla sua trasmissione, si presenta come estremamente valida, i cui unici difetti possono essere al limite la rappresentazione dei pg con dei tratti un po' troppo tondeggianti e l'uso di colori non proprio brillanti.
OST eccezionale, capace di miscelare in modo perfetto sonorità elettroniche con quelle classiche (con la presenza di cori o pezzi strumentali) e costituendo così un perfetto legame con il tema della contrapposizione tra scienza e religione messa in scena nell'anime (a tal proposito da segnalare le sue opening "Missing" e "Masterpiece", veramente belle).
Voto: 8 - Un bell'anime, a cui volendo si potrebbe alzare ulteriormente il voto fino ad 8 e mezzo/9 se non fosse per la presenza di alcuni archi che seppur utili, non riescono ad appassionare come quelli "top" (vedasi l'arco delle Sisters). Personaggi come Misaka Mikoto o Accelerator sarebbero da oscar, poco da dire.
Kamijo Touma è uno studente trasferitosi ormai da tempo nella città accademica (Gakuen Toshi), uno speciale polo di ricerca/abitativo fondato sull'addestramento e lo sviluppo dei cosiddetti Esper, ovvero esseri umani in grado di manipolare ed aggirare le normali leggi fisiche, sfruttando le proprie capacità psichiche innate (le quali possono essere di svariati tipi, come ad esempio il trasferimento spaziale, il controllo dei campi elettromagnetici, ecc…). Il ragazzo, pur essendo classificato come un "level 0" (ovvero come soggetto senza poteri), porta con sé una particolare maledizione nella propria mano destra, capace da una parte di annullare ogni tipo di illusione (come quelle generate dagli Esper) e magia, ma allo stesso tempo anche la sua stessa buona sorte.
Un giorno, uscendo sul balcone del proprio appartamento, Kamijo si ritrova inaspettatamente davanti ad una giovane suora dai capelli grigio-argento, membro in fuga della chiesa anglicana, nonché incarnazione vivente di una raccolta di libri magici estremamente potenti, chiave stessa del potere di tale congregazione magico-religiosa.
L'incontro tra i due sarà il meccanismo di innesco che porterà il ragazzo ad immergersi sempre più in una realtà ben diversa da quella a lui sinora conosciuta, in cui scienza e religione si fronteggiano senza esclusione di colpi in nome del predomino assoluto.
Passando all'analisi dell'opera in sé, va senz'altro sottolineato come To aru Majutsu no Index, pur appartenendo al genere shonen e dimostrandolo ampiamente, riesca a differenziarsi in modo quanto mai netto da tutti i suoi simili, soprattutto a causa della scelta operata dall'autore riguardo al far precedere la fase d'azione della storia da un arco narrativo estremamente lungo e lento (tanto da richiedere alla versione animata addirittura una serie e mezzo per coprire tale arco). Un artificio questo estremamente efficace, che pur producendo un certo senso di staticità in alcuni momenti (più che altro non si capisce dove si voglia andare a parare), riesce a delineare agli occhi del fruitore dell'opera personaggi e sotto-trame in modo abbastanza approfondito.
Se però da una parte la storia di fondo come abbiamo detto si può considerare veramente valida, il vero punto forte della serie sono, strano a dirsi, i comprimari, i quali, intervenendo periodicamente nella vicenda dei due protagonisti vanno a costituire un vero e proprio intreccio corale, in cui ognuno di essi ha un piccolo ruolo. Insomma, difficile che non arriviate ad amarne nemmeno uno… alcuni sono dei veri e propri idoli.
Graficamente la serie, anche a distanza di tempo dalla sua trasmissione, si presenta come estremamente valida, i cui unici difetti possono essere al limite la rappresentazione dei pg con dei tratti un po' troppo tondeggianti e l'uso di colori non proprio brillanti.
OST eccezionale, capace di miscelare in modo perfetto sonorità elettroniche con quelle classiche (con la presenza di cori o pezzi strumentali) e costituendo così un perfetto legame con il tema della contrapposizione tra scienza e religione messa in scena nell'anime (a tal proposito da segnalare le sue opening "Missing" e "Masterpiece", veramente belle).
Voto: 8 - Un bell'anime, a cui volendo si potrebbe alzare ulteriormente il voto fino ad 8 e mezzo/9 se non fosse per la presenza di alcuni archi che seppur utili, non riescono ad appassionare come quelli "top" (vedasi l'arco delle Sisters). Personaggi come Misaka Mikoto o Accelerator sarebbero da oscar, poco da dire.
Qualche anno fa mi capitò per le mani un gioco per pc il cui nome, se la memoria non mi inganna, era "Arcanum"; fu quella la prima volta che il problema della convivenza fra magia e tecnologia (applicata ad un contesto fantasy ovviamente) fu per la prima volta sottoposto alla mia attenzione. In particolare il fulcro del gioco prevedeva l'incompatibilità fra le due discipline per cui veniva imposta una scelta preliminare che avrebbe poi condizionato l'evolversi degli eventi. L'intento era, ovviamente, sollecitare il giocatore (con scarsi risultati nel mio caso) a rivivere almeno due volte l'intera avventura, una prima volta nelle vesti di mago e una seconda nelle vesti di scienziato (o viceversa).
Questo stesso tema di base viene riproposto sotto forma di anime da questo "To aru Mjutsu no Index", con risultati a volte interessanti, a volte un po' meno.
La storia si svolge in quella che potremo definire come "la capitale della scienza" in cui dei soggetti, definiti esper, vengono istruiti al controllo delle principali leggi della natura al fine di poterle utilizzare a proprio piacimento: ad esempio un esper può essere in grado di controllare i campi elettrici in modo tale da creare a suo piacimento delle scariche con finalità diverse.
Gli esper vengono classificati in una scala che prevede sei livelli, dallo zero al cinque; l'appartenenza ad uno di questi livelli si basa sull'intelligenza e sulle abilità del soggetto preso in considerazione. Come questa collocazione avvenga però nella pratica non viene spiegata in modo esauriente.
Il mondo della magia, invece, è diviso in varie corporazioni, che nell'anime vengono identificate con le principali chiese cristiane presenti nel paese: quella cattolica-romana, quella inglese, quella russa, ecc. ecc.
I due mondi, data la loro incompatibilità, devono necessariamente restare divisi, per cui la presenza di un mago all'interno della città della scienza è in genere malvisto dai suoi abitanti in quanto suscettibile di problemi di diverso tipo.
Il protagonista principale della vicenda è Touma un esper di livello zero dotato però di una rara capacità: "the imagine breaker". Indipendentemente che si tratti di poteri magici o scientifici egli è in grado, con la sua mano destra, di annullarne completamente gli effetti. Mentre la sua vita si svolge in maniera tranquilla, una mattina Touma troverà distesa sul suo balcone un capo di biancheria piuttosto particolare: si tratta di Index, una ragazza del tipo "lolita" vestita da suora. Touma scoprirà che si tratta di una maga appartenente alla chiesa britannica la cui principale abilità è la memorizzazione perfetta: grazie a questa capacità Index è dotata di quella che noi chiameremo "cultura enciclopedica" in tema di magia; ogni libro (o grimorio) in materia è stato precedentemente memorizzato dalla ragazza. Da questo momento la vita di Touma non sarà più la stessa, in quanto verrà coinvolto in una lunga serie di scontri contro il mago o l'esper di turno attraverso verrà consentito allo spettatore di capire meglio i rapporti esistenti tra scienza e magia.
To aru Majutsu no index è un anime che cerca di unire fantasy, azione e commedia con risultati variabili a seconda del particolare arco della storia che andiamo a considerare. Alcuni archi infatti risultano spassosi e/o avvincenti mentre altri li ho trovati decisamente noiosi. Dopo un'attenta riflessione sono giunto alla conclusione che ciò dipende non tanto dagli eventi narrati quanto dai personaggi coinvolti: gli archi che avevano come soggetto Index (con l'eccezione del primo però) sono quelli che ho visto più malvolentieri, chiaro segnale che questo personaggio non aveva sufficiente fascino o carisma. Credo che i personaggi "lolicon" in effetti stiano cominciando un po' a stufarmi. Gli altri personaggi, invece, sono costruiti decisamente meglio e risultano molto più gradevoli allo spettatore.
La trama, col suo confronto fra scienza e tecnologia, risulta nel suo complesso interessante anche se spesso confusionaria e contraddittoria. L'uso di termini troppo tecnici può renderne difficile, inoltre, la comprensione ai profani del genere; non è però un problema troppo importante, in quanto la maggior parte della trama risulterà essere, in un modo o nell'altro, perfettamente comprensibile.
Il tratto grafico è buono ma lontanissimo, a mio avviso, dall'eccellenza; Index, in particolare, è disegnata davvero male.
In conclusione un buon anime la cui visione risulterà abbastanza piacevole che si concede, però, delle pause qua e là in termini di godibilità. Il suo seguito, To are Majutsu no Railgun, viene generalmente giudicato come migliore per cui sono molto curioso di vederlo; per farlo però bisogna obbligatoriamente passare per la visione di questa prima serie, la cui valutazione è appena più che sufficiente.
Questo stesso tema di base viene riproposto sotto forma di anime da questo "To aru Mjutsu no Index", con risultati a volte interessanti, a volte un po' meno.
La storia si svolge in quella che potremo definire come "la capitale della scienza" in cui dei soggetti, definiti esper, vengono istruiti al controllo delle principali leggi della natura al fine di poterle utilizzare a proprio piacimento: ad esempio un esper può essere in grado di controllare i campi elettrici in modo tale da creare a suo piacimento delle scariche con finalità diverse.
Gli esper vengono classificati in una scala che prevede sei livelli, dallo zero al cinque; l'appartenenza ad uno di questi livelli si basa sull'intelligenza e sulle abilità del soggetto preso in considerazione. Come questa collocazione avvenga però nella pratica non viene spiegata in modo esauriente.
Il mondo della magia, invece, è diviso in varie corporazioni, che nell'anime vengono identificate con le principali chiese cristiane presenti nel paese: quella cattolica-romana, quella inglese, quella russa, ecc. ecc.
I due mondi, data la loro incompatibilità, devono necessariamente restare divisi, per cui la presenza di un mago all'interno della città della scienza è in genere malvisto dai suoi abitanti in quanto suscettibile di problemi di diverso tipo.
Il protagonista principale della vicenda è Touma un esper di livello zero dotato però di una rara capacità: "the imagine breaker". Indipendentemente che si tratti di poteri magici o scientifici egli è in grado, con la sua mano destra, di annullarne completamente gli effetti. Mentre la sua vita si svolge in maniera tranquilla, una mattina Touma troverà distesa sul suo balcone un capo di biancheria piuttosto particolare: si tratta di Index, una ragazza del tipo "lolita" vestita da suora. Touma scoprirà che si tratta di una maga appartenente alla chiesa britannica la cui principale abilità è la memorizzazione perfetta: grazie a questa capacità Index è dotata di quella che noi chiameremo "cultura enciclopedica" in tema di magia; ogni libro (o grimorio) in materia è stato precedentemente memorizzato dalla ragazza. Da questo momento la vita di Touma non sarà più la stessa, in quanto verrà coinvolto in una lunga serie di scontri contro il mago o l'esper di turno attraverso verrà consentito allo spettatore di capire meglio i rapporti esistenti tra scienza e magia.
To aru Majutsu no index è un anime che cerca di unire fantasy, azione e commedia con risultati variabili a seconda del particolare arco della storia che andiamo a considerare. Alcuni archi infatti risultano spassosi e/o avvincenti mentre altri li ho trovati decisamente noiosi. Dopo un'attenta riflessione sono giunto alla conclusione che ciò dipende non tanto dagli eventi narrati quanto dai personaggi coinvolti: gli archi che avevano come soggetto Index (con l'eccezione del primo però) sono quelli che ho visto più malvolentieri, chiaro segnale che questo personaggio non aveva sufficiente fascino o carisma. Credo che i personaggi "lolicon" in effetti stiano cominciando un po' a stufarmi. Gli altri personaggi, invece, sono costruiti decisamente meglio e risultano molto più gradevoli allo spettatore.
La trama, col suo confronto fra scienza e tecnologia, risulta nel suo complesso interessante anche se spesso confusionaria e contraddittoria. L'uso di termini troppo tecnici può renderne difficile, inoltre, la comprensione ai profani del genere; non è però un problema troppo importante, in quanto la maggior parte della trama risulterà essere, in un modo o nell'altro, perfettamente comprensibile.
Il tratto grafico è buono ma lontanissimo, a mio avviso, dall'eccellenza; Index, in particolare, è disegnata davvero male.
In conclusione un buon anime la cui visione risulterà abbastanza piacevole che si concede, però, delle pause qua e là in termini di godibilità. Il suo seguito, To are Majutsu no Railgun, viene generalmente giudicato come migliore per cui sono molto curioso di vederlo; per farlo però bisogna obbligatoriamente passare per la visione di questa prima serie, la cui valutazione è appena più che sufficiente.
Premessa: la seguente recensione non contiene spoiler.
Si tratta di una storia fantascientifica e fantastica avente come protagonista un ragazzo, Touma. Il tutto è ambientato in una particolare città, Academy City, dove vivono e studiano ragazzi altrettanto particolari, detti Esper, aventi dei poteri paranormali.
Il contesto non è surreale, semplicemente particolare, ma comunque molto interessante e bello. Si viene introdotti nella vicenda abbastanza gradualmente, dunque dovrebbe essere facile capire le varie spiegazioni riguardo alle peculiarità di questo anime.
Il corso della storia inizia già da un livello di tensione abbastanza alto; diciamo che si è catapultati "in medias res", ossia nel bel mezzo di un fatto. Infatti un elemento caratterizzante di tale serie è l'andamento sinusoidale della storia: si passa costantemente da elementi più tesi e patetici, ad altri scherzosi e comici, dai quali però scaturisce una nuova svolta che innalza il grado di tensione. Si tratta di un elemento abbastanza diffuso anche in altre serie, ma qui è sviluppato in maniera particolarmente efficace ed equilibrata.
La vicenda del giovane protagonista è ben elaborata: si viene a conoscere senza troppe difficoltà il carattere di Touma. Ciò però non vuol dire che non vi sia profondità nella sua formazione, così come in quella di altri: è tutto ben fatto.
Per quanto riguarda le musiche, non si può non dire che non siano ottime, anch'esse: formano un eccellente contorno alle situazioni. Invece le Opening e le Ending sono di genere J-Pop e ben composte: orecchiabili e piacevoli.
I disegni sono il punto forte di tale serie. Le proporzioni sono rispettate, e i personaggi creati sono dunque molto belli. Gli effetti speciali sono ottimi e riescono a rendere bene i diffusi e diversi combattimenti (nota: siamo nell'era dell'animazione computerizzata, e ciò comporta non pochi vantaggi).
Suddividendo la valutazione generale e riassumendo in singoli voti ciò che precede, si può dunque scrivere:
disegni: 10
musiche: 8
storia: 8
profondità dei personaggi: 8
Si tratta di una storia fantascientifica e fantastica avente come protagonista un ragazzo, Touma. Il tutto è ambientato in una particolare città, Academy City, dove vivono e studiano ragazzi altrettanto particolari, detti Esper, aventi dei poteri paranormali.
Il contesto non è surreale, semplicemente particolare, ma comunque molto interessante e bello. Si viene introdotti nella vicenda abbastanza gradualmente, dunque dovrebbe essere facile capire le varie spiegazioni riguardo alle peculiarità di questo anime.
Il corso della storia inizia già da un livello di tensione abbastanza alto; diciamo che si è catapultati "in medias res", ossia nel bel mezzo di un fatto. Infatti un elemento caratterizzante di tale serie è l'andamento sinusoidale della storia: si passa costantemente da elementi più tesi e patetici, ad altri scherzosi e comici, dai quali però scaturisce una nuova svolta che innalza il grado di tensione. Si tratta di un elemento abbastanza diffuso anche in altre serie, ma qui è sviluppato in maniera particolarmente efficace ed equilibrata.
La vicenda del giovane protagonista è ben elaborata: si viene a conoscere senza troppe difficoltà il carattere di Touma. Ciò però non vuol dire che non vi sia profondità nella sua formazione, così come in quella di altri: è tutto ben fatto.
Per quanto riguarda le musiche, non si può non dire che non siano ottime, anch'esse: formano un eccellente contorno alle situazioni. Invece le Opening e le Ending sono di genere J-Pop e ben composte: orecchiabili e piacevoli.
I disegni sono il punto forte di tale serie. Le proporzioni sono rispettate, e i personaggi creati sono dunque molto belli. Gli effetti speciali sono ottimi e riescono a rendere bene i diffusi e diversi combattimenti (nota: siamo nell'era dell'animazione computerizzata, e ciò comporta non pochi vantaggi).
Suddividendo la valutazione generale e riassumendo in singoli voti ciò che precede, si può dunque scrivere:
disegni: 10
musiche: 8
storia: 8
profondità dei personaggi: 8
Curiose le modalità che mi hanno portato alla visione di To Aru Majutsu no Index, considerando che la principale è stata l'aver visionato in precedenza To Aru Kagaku no Railgun, ovvero il suo spinoff.
Dunque, in un futuro poco lontano esiste una città chiamata Academy City nella quale tutti gli studenti con poteri paranormali (esper) possono studiare in relativa normalità tra loro, approfondendo, sviluppando e potenziando i loro speciali poteri. La classificazione di questi poteri va dal livello 0, ovvero nessun potere, al livello 6, che però risulta imprescindibile, quindi potremmo ritenere che il massimo livello raggiungibile sia il 5.
Un mondo fantastico per molti di noi eh? Chi non vorrebbe vivere in una città del genere magari con qualche potere figo da mettere in mostra? E se vi dicessi che gli esper non sono l'unica "entità fantastica" esistente al mondo? Già perché per compensare il vasto numero di poteri esper, alcuni uomini crearono la magia, che a grandi linee non si discosta nei fatti dai poteri di un normale esper, ma sta di fatto che un mago ha le stesse possibilità di un esper di vincere un combattimento.
Tutto ciò dovrebbe grosso modo confermarci un personaggio principale con dei poteri smisurati, appariscenti, o perlomeno particolari. Ebbene forse non saranno né smisurati né tanto meno appariscenti, ma senza ombra di dubbio particolari.
Il giovane Touma, studente non proprio modello, perennemente perseguitato dalla sfortuna ma con un cuore d'oro, ha nella propria mano destra il potere di assorbire qualsiasi tipo di potere, sia esso magico o paranormale. Avete capito bene! Niente telecinesi, raggi gamma, controllo dell'elettricità o cose del genere da parte del nostro protagonista. Un giorno Touma si ritrova una bambina vestita da suora aggrappata al balcone del suo appartamento, che gli chiede del cibo. Se prima il giovane affermava ogni 10 minuti "Che sfiga!" ora di certo avrà un motivo in più, anzi molti di più.
To Aru Majutsu no Index è un anime che per certi versi dà un senso di quotidianità nel suo modo di trattare le varie situazioni che si vengono a creare tra Touma e i numerosi personaggi secondari, rendendo in un certo senso l'atmosfera molto "normale" nel suo magico e paranormale mondo.
Sul versante tecnico troviamo una grafica relativamente semplice in grado di regalarci personaggi dai visi simpatici, molto espressivi e aggraziati, il tutto senza improvvisi cali di stile e con animazioni fluidissime e realistiche quanto basta. L'aspetto sonoro è su livelli davvero ottimi, effetti come fulmini, terremoti, armi da fuoco, eccetera sono resi in maniera eccellente, rendendo il tutto ancor più accattivante.
Ci sono alcuni piccoli difetti nel campo della trama, nel senso che alcune spiegazioni dettate dai personaggi non risultano esattamente chiare, forti di un gran numero di segreti da svelare a causa del finale aperto e del gran numero di tematiche trattate come alchimia, magia, esper, Dio (si c'è anche lui), scienza, fantascienza.
In un certo senso devo ringraziare lo splendido, a mio parere, To Aru Kagaku no Railgun per avermi spronato a visionare Majutsu no Index, anime che avevo intravisto più e più volte, ma che a prima vista non i diceva proprio nulla, e che poi invece è risultato essere un'opera più che degna di nota, con una trama abbastanza originale e tante piccole caratteristiche che rendono l'anime godibile. Dato il finale palesemente aperto, con una seconda serie già pronta oltretutto, gli assegno con piacere 8,5 con la speranza che il suo seguito rimanga all'altezza, e non ne dubito.
Dunque, in un futuro poco lontano esiste una città chiamata Academy City nella quale tutti gli studenti con poteri paranormali (esper) possono studiare in relativa normalità tra loro, approfondendo, sviluppando e potenziando i loro speciali poteri. La classificazione di questi poteri va dal livello 0, ovvero nessun potere, al livello 6, che però risulta imprescindibile, quindi potremmo ritenere che il massimo livello raggiungibile sia il 5.
Un mondo fantastico per molti di noi eh? Chi non vorrebbe vivere in una città del genere magari con qualche potere figo da mettere in mostra? E se vi dicessi che gli esper non sono l'unica "entità fantastica" esistente al mondo? Già perché per compensare il vasto numero di poteri esper, alcuni uomini crearono la magia, che a grandi linee non si discosta nei fatti dai poteri di un normale esper, ma sta di fatto che un mago ha le stesse possibilità di un esper di vincere un combattimento.
Tutto ciò dovrebbe grosso modo confermarci un personaggio principale con dei poteri smisurati, appariscenti, o perlomeno particolari. Ebbene forse non saranno né smisurati né tanto meno appariscenti, ma senza ombra di dubbio particolari.
Il giovane Touma, studente non proprio modello, perennemente perseguitato dalla sfortuna ma con un cuore d'oro, ha nella propria mano destra il potere di assorbire qualsiasi tipo di potere, sia esso magico o paranormale. Avete capito bene! Niente telecinesi, raggi gamma, controllo dell'elettricità o cose del genere da parte del nostro protagonista. Un giorno Touma si ritrova una bambina vestita da suora aggrappata al balcone del suo appartamento, che gli chiede del cibo. Se prima il giovane affermava ogni 10 minuti "Che sfiga!" ora di certo avrà un motivo in più, anzi molti di più.
To Aru Majutsu no Index è un anime che per certi versi dà un senso di quotidianità nel suo modo di trattare le varie situazioni che si vengono a creare tra Touma e i numerosi personaggi secondari, rendendo in un certo senso l'atmosfera molto "normale" nel suo magico e paranormale mondo.
Sul versante tecnico troviamo una grafica relativamente semplice in grado di regalarci personaggi dai visi simpatici, molto espressivi e aggraziati, il tutto senza improvvisi cali di stile e con animazioni fluidissime e realistiche quanto basta. L'aspetto sonoro è su livelli davvero ottimi, effetti come fulmini, terremoti, armi da fuoco, eccetera sono resi in maniera eccellente, rendendo il tutto ancor più accattivante.
Ci sono alcuni piccoli difetti nel campo della trama, nel senso che alcune spiegazioni dettate dai personaggi non risultano esattamente chiare, forti di un gran numero di segreti da svelare a causa del finale aperto e del gran numero di tematiche trattate come alchimia, magia, esper, Dio (si c'è anche lui), scienza, fantascienza.
In un certo senso devo ringraziare lo splendido, a mio parere, To Aru Kagaku no Railgun per avermi spronato a visionare Majutsu no Index, anime che avevo intravisto più e più volte, ma che a prima vista non i diceva proprio nulla, e che poi invece è risultato essere un'opera più che degna di nota, con una trama abbastanza originale e tante piccole caratteristiche che rendono l'anime godibile. Dato il finale palesemente aperto, con una seconda serie già pronta oltretutto, gli assegno con piacere 8,5 con la speranza che il suo seguito rimanga all'altezza, e non ne dubito.
Di quest'anime ne avevo sentito spesso parlare, e pure bene. Così, quando da ignorante quale ero scoprii solo dopo molto che era collegato a To Aru Kagaku No Railgun, che avevo già visto senza conoscere il suo collegamento a questa serie, decisi di vedermelo.
Che dire, forse anche perché ero un po' un novellino, rimasi piacevolmente impressionato.
Da subito, il protagonista Touma mi aveva affascinato: certo, come lui negli anime ce ne sono tanti, sempre un po' svogliati e perennemente sfortunati, ma a lui mi sono affezionato particolarmente. Il povero protagonista vive nella "Città Accademia" (Gakuen Toshi), dove praticamente tutti hanno un potere da esper (che può andare dal livello 0 fino al livello 5) che dà abilità speciali che chiunque sognerebbe, ed ovviamente essere un livello zero non dev'essere facile. Se poi ci aggiungi che da un momento all'altro ti piomba a casa una ragazzina che sostiene di essere il contenitore dell'indice dei libri proibiti dal Vaticano e che per questo è cercata da molta gente, allora significa che sei proprio sfortunato. Touma, a causa di Index (questo il nome della ragazzina) verrà catapultato in una realtà della Città Accademia che non si sarebbe mai immaginato di vedere, dove al potere "scientifico" degli Esper viene contrapposta la magia dei moltissimi maghi che orbitano intorno ad Index, spesso appartenenti a diversi ordini religiosi.
La trama procede a saghe, ricalcando quella delle Light Novel da cui è tratto l'anime, e per questo spesso può sembrare molto frammentaria e manca di un filo logico che unisca il tutto per bene. Nonostante ciò le varie saghe prese da sole mi sono piaciute molto e il cambio di antagonisti/alleati e talvolta anche di ambientazione mi ha sempre dato un senso di freschezza che ho apprezzato.
I personaggi, sia dallo schieramento "Esper" che da quello "magico", sono sempre ottimamente caratterizzati, nonostante alcuni ricalchino qualche stereotipo di quelli che è difficile non trovare in un anime di questi tempi.
Il comparto grafico è veramente ottimo, come anche le musiche e le ambientazioni. La storia, oltre a presentare il binomio "scienza-magia" (o se preferiamo "scienza-fede") ha anche altri punti riflessivi o comunque più pesanti rispetto al resto della trama, che mantiene un registro leggero, come quando Touma finisce per perdere la memoria.
Anche a causa del suo essere tratto da una light novel l'anime finisce lasciando moltissime cose in sospeso, lasciando lo spettatore, per quanto mi riguarda, insoddisfatto. Però, poiché è uscita anche la seconda serie, lo consiglio a tutti quanti gli amanti del genere fantascientifico o magico, tanto qui ce n'è per tutti i gusti.
Che dire, forse anche perché ero un po' un novellino, rimasi piacevolmente impressionato.
Da subito, il protagonista Touma mi aveva affascinato: certo, come lui negli anime ce ne sono tanti, sempre un po' svogliati e perennemente sfortunati, ma a lui mi sono affezionato particolarmente. Il povero protagonista vive nella "Città Accademia" (Gakuen Toshi), dove praticamente tutti hanno un potere da esper (che può andare dal livello 0 fino al livello 5) che dà abilità speciali che chiunque sognerebbe, ed ovviamente essere un livello zero non dev'essere facile. Se poi ci aggiungi che da un momento all'altro ti piomba a casa una ragazzina che sostiene di essere il contenitore dell'indice dei libri proibiti dal Vaticano e che per questo è cercata da molta gente, allora significa che sei proprio sfortunato. Touma, a causa di Index (questo il nome della ragazzina) verrà catapultato in una realtà della Città Accademia che non si sarebbe mai immaginato di vedere, dove al potere "scientifico" degli Esper viene contrapposta la magia dei moltissimi maghi che orbitano intorno ad Index, spesso appartenenti a diversi ordini religiosi.
La trama procede a saghe, ricalcando quella delle Light Novel da cui è tratto l'anime, e per questo spesso può sembrare molto frammentaria e manca di un filo logico che unisca il tutto per bene. Nonostante ciò le varie saghe prese da sole mi sono piaciute molto e il cambio di antagonisti/alleati e talvolta anche di ambientazione mi ha sempre dato un senso di freschezza che ho apprezzato.
I personaggi, sia dallo schieramento "Esper" che da quello "magico", sono sempre ottimamente caratterizzati, nonostante alcuni ricalchino qualche stereotipo di quelli che è difficile non trovare in un anime di questi tempi.
Il comparto grafico è veramente ottimo, come anche le musiche e le ambientazioni. La storia, oltre a presentare il binomio "scienza-magia" (o se preferiamo "scienza-fede") ha anche altri punti riflessivi o comunque più pesanti rispetto al resto della trama, che mantiene un registro leggero, come quando Touma finisce per perdere la memoria.
Anche a causa del suo essere tratto da una light novel l'anime finisce lasciando moltissime cose in sospeso, lasciando lo spettatore, per quanto mi riguarda, insoddisfatto. Però, poiché è uscita anche la seconda serie, lo consiglio a tutti quanti gli amanti del genere fantascientifico o magico, tanto qui ce n'è per tutti i gusti.
Questo anime non mi ha colpito in modo molto particolare, però posso confermare che la storia è molto accattivante e intricata al punto giusto. Una buona dose di tsundere in qualche personaggio, una manciata di nemici, aggiungiamo la componente "magia" ed "elementi sovrannaturali" e la trama è presto costruita.
Un ragazzo, Kamijo Touma, abitante della città di scuole Gakuen Toushi (o Academy City, in inglese), è un esper (ragazzo con poteri sovrannaturali) di livello 0, ma con un potere che va ben oltre il suddetto livello: l'eliminazione di qualsiasi tipo di potere magico attraverso l'uso della sua mano destra, potere che però gli conferisce anche una grande dose di sfiga. Viene poi a conoscenza di una suora chiamata Index, l'abbreviazione della voce "Index of Proibithum librum" (indice dei libri proibiti) in quanto ha immagazzinati nella mente 103'000 Grimori magici.
Attorno a questa ultima informazione gira la trama del cartone, con un buon numero di nemici e situazioni. non mancheranno naturalmente le normali gag à la giapponese, alcune già viste e altre originali come non mai.
Tirando le somme: To Aru Majutsu No index è un anime accattivante, con un'ottima animazione, una scelta musicale davvero buona, filtri grafici di prima scelta ed espressività dei personaggi davvero realistica. Nonostante tutto c'è la nota di demerito per il finale, che non rende a mio parere come dovrebbe, lasciando, come è giusto che sia, diversi interrogativi, per invogliare lo spettatore a vedere la seconda serie. Un bell'anime, non c'è dubbio, ma bisogna già aver visto Shakugan No Shana per potersi ambientare subito senza problemi.
Un ragazzo, Kamijo Touma, abitante della città di scuole Gakuen Toushi (o Academy City, in inglese), è un esper (ragazzo con poteri sovrannaturali) di livello 0, ma con un potere che va ben oltre il suddetto livello: l'eliminazione di qualsiasi tipo di potere magico attraverso l'uso della sua mano destra, potere che però gli conferisce anche una grande dose di sfiga. Viene poi a conoscenza di una suora chiamata Index, l'abbreviazione della voce "Index of Proibithum librum" (indice dei libri proibiti) in quanto ha immagazzinati nella mente 103'000 Grimori magici.
Attorno a questa ultima informazione gira la trama del cartone, con un buon numero di nemici e situazioni. non mancheranno naturalmente le normali gag à la giapponese, alcune già viste e altre originali come non mai.
Tirando le somme: To Aru Majutsu No index è un anime accattivante, con un'ottima animazione, una scelta musicale davvero buona, filtri grafici di prima scelta ed espressività dei personaggi davvero realistica. Nonostante tutto c'è la nota di demerito per il finale, che non rende a mio parere come dovrebbe, lasciando, come è giusto che sia, diversi interrogativi, per invogliare lo spettatore a vedere la seconda serie. Un bell'anime, non c'è dubbio, ma bisogna già aver visto Shakugan No Shana per potersi ambientare subito senza problemi.
To Aru Majutsu no Index è un tipico anime del genere shonen (credo di usare il termine impropriamente perché dovrebbe riferirsi al genere letterario delle light novel da cui è tratto, ma a mio parere rimane calzante) con tutti i pregi e i difetti tipici del genere. Il mio voto va letto alla luce della frase precedente altrimenti potrebbe essere fuorviante. Quindi sì, è vero, al pari dei vari Ichigo, Naruto e compagnia bella il protagonista è così buono, bravo, coraggioso, zuccone ecc. da sembrare inverosimile e sì, a volte mette in crisi gli avversari con dissertazioni filosofiche così puerili e scontate che dovrebbero invece ucciderli con irrefrenabili accessi di riso ma tant'è, se non tollerate queste cose avete scelto il genere di anime sbagliato.
Passando ai molti pregi di quest'opera, l'ambientazione è molto originale e curata e i personaggi piuttosto interessanti e vari, con personaggi secondari molto più pregevoli del protagonista, come spesso mi capita di rilevare i queste opere; la trama si mantiene interessante dopo molte puntate con numerosi colpi di scena, un cambio tutto sommato rapido di antagonisti (qui in realtà sto riferendomi all'insieme prima e seconda stagione ma se vi è piaciuta la prima di sicuro continuerete a seguirlo) e numerosi accenni a misteri che spero verranno svelati in seguito.
Dal punto di vista tecnico non c'è nulla da dire, è fatto bene, molto bene da ogni punto di vista. Gli sfondi sono piuttosto curati, l'animazione fluida, i combattimenti ben fatti, viene dedicata egual cura a personaggi secondari e i poteri usati sono giustamente scenografici. Molto buona la colonna sonora, anche se devo dire che preferisco quella dello spin off prodotto da questa serie (Railgun).
Passando ai molti pregi di quest'opera, l'ambientazione è molto originale e curata e i personaggi piuttosto interessanti e vari, con personaggi secondari molto più pregevoli del protagonista, come spesso mi capita di rilevare i queste opere; la trama si mantiene interessante dopo molte puntate con numerosi colpi di scena, un cambio tutto sommato rapido di antagonisti (qui in realtà sto riferendomi all'insieme prima e seconda stagione ma se vi è piaciuta la prima di sicuro continuerete a seguirlo) e numerosi accenni a misteri che spero verranno svelati in seguito.
Dal punto di vista tecnico non c'è nulla da dire, è fatto bene, molto bene da ogni punto di vista. Gli sfondi sono piuttosto curati, l'animazione fluida, i combattimenti ben fatti, viene dedicata egual cura a personaggi secondari e i poteri usati sono giustamente scenografici. Molto buona la colonna sonora, anche se devo dire che preferisco quella dello spin off prodotto da questa serie (Railgun).
La trama è buona,l'eterno scontro fra scienza e magia, il fatto dei poteri psichici e delle varie mosse magiche è senza dubbio un fattore importante dell'anime. Mancano però elementi innovativi, i personaggi seguono i soliti cliché dell'animazione giappo, l'eroe un po' sfigato ma che si fa in 4 per gli altri circondato da ragazze che lo amano ma che lui non si fila perché è troppo impegnato a salvare il mondo. L'unico personaggio originale è Accelerator, e forse anche Kuroko. Comunque a parte questa pecca vi assicuro che la serie merita, lo stile delle animazioni è molto bello e la trama prende molto.
To Aru Majutsu no Index è ambientato in una città futuristica (ma neanche troppo) chiamata: "Gakuen Toshi" (Città Universitaria).
Gakuen Toshi è abitata in gran parte dai cosiddetti "Esper" cioè coloro che fanno uso di ESP, ovvero abilità paranormali che sviluppano e imparano a controllare grazie alle diverse Accademie presenti nella Città. La storia ruota attorno a un giovane Esper alquanto sfortunato di nome Kamijo Touma, un livello 0 (nella città gli Esper possono appartenere a 5 gradi, da 0 a 5, quindi Touma in teoria dovrebbe essere scarsissimo) che è continuamente coinvolto in diversi scontri e avventure/sventure che vedono il nostro protagonista al centro dell'attenzione di cose ben più importanti che scazzottate al bar perché ben presto in gioco entra la magia e a quanto pare. La scienza e la magia non vanno tanto d'accordo.
La grafica e le musiche sono sicuramente i punti di forza di questo anime, sono tutti e due veramente ben fatte: i disegni, il sole che si abbatte sulla città, le scene d'azione accompagnate dalla musica, le scene comiche... Tutto è davvero ben realizzato, non so che altro dire su questo campo.
Da ora in poi, anche se non ci sono spoiler veri e propri sconsiglio comunque di leggere alle persone che non vogliono sapere nulla di nulla di quello che succede, non racconterò fatti avvenuti ma quelli non avvenuti e pareri personali.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio. Vedendo il primo episodio, la trama mi era davvero piaciuta però sinceramente mi aspettavo qualcosa di veramente diverso, mi aspettavo qualcosa in stile lotta contro i demoni o contro qualcosa del genere. Ma purtroppo non è stato cosi. Non dico adesso che la trama non mi sia piaciuta affatto, ma il primo episodio mi ha fatto pensare che succedeva qualcosa di apocalittico, mi aspettavo qualcosa di originale, con mostri che escono dalle fottute pareti, sopratutto quando Index a metà del primo episodio chiede a Touma se "la vuole accompagnare nelle profondità dell'Inferno". Il primo episodio infatti era più serio, più thriller, però poi la storia ha preso un'altra piega. Ripeto che questo non deve essere per forza un male, l'opinione cambia da persona a persona.
Un'altra cosa che non mi è piaciuta è che l'anime mi ha dato l'impressione che ogni puntata sembrava lontana anni e anni dalla puntata precedente, mi ricordava un po' i Simpson, episodi sì legati, ma poco. Ovviamente questa è una esagerazione ma provavo qualcosa del genere. La trama non si concentra tanto su un fatto solo ma ogni 2/3/4 puntate il centro dell'attenzione cambiava. Per esempio nei primi 3 episodi il centro di tutto era Index, in altri 4 era Capitan mutanda e cosi via. Non so, non dico che questo è un male ma mi sarebbe piaciuto molto di più se la storia avesse avuto un vero e proprio un obiettivo da raggiungere (per esempio in Death Note Kira doveva uccidere uccidere L oppure in One Piece Rubber deve trovare il tesoro del Grande Blu eccetera), perché dopo le prime puntate tutti gli episodi sembravano storie secondarie.
In poche parole sembrava tutto un cumulo di filler e la storia sembrava non andare affatto avanti di molto.
Comunque sia, nonostante la trama secondo me avrebbe potuto essere più profonda, l'anime mi è piaciuto abbastanza, è divertente anche solo vedere come Touma reagisce alle sue sventure, inoltre quasi tutti i personaggi presenti nell'anime sono davvero interessanti e ben realizzati.
Un anime da vedere per gli appassionati del genere, bello ma nulla di eccezionale.
Il voto è 7, anche se solo la realizzazione grafica meriterebbe un 9.
Gakuen Toshi è abitata in gran parte dai cosiddetti "Esper" cioè coloro che fanno uso di ESP, ovvero abilità paranormali che sviluppano e imparano a controllare grazie alle diverse Accademie presenti nella Città. La storia ruota attorno a un giovane Esper alquanto sfortunato di nome Kamijo Touma, un livello 0 (nella città gli Esper possono appartenere a 5 gradi, da 0 a 5, quindi Touma in teoria dovrebbe essere scarsissimo) che è continuamente coinvolto in diversi scontri e avventure/sventure che vedono il nostro protagonista al centro dell'attenzione di cose ben più importanti che scazzottate al bar perché ben presto in gioco entra la magia e a quanto pare. La scienza e la magia non vanno tanto d'accordo.
La grafica e le musiche sono sicuramente i punti di forza di questo anime, sono tutti e due veramente ben fatte: i disegni, il sole che si abbatte sulla città, le scene d'azione accompagnate dalla musica, le scene comiche... Tutto è davvero ben realizzato, non so che altro dire su questo campo.
Da ora in poi, anche se non ci sono spoiler veri e propri sconsiglio comunque di leggere alle persone che non vogliono sapere nulla di nulla di quello che succede, non racconterò fatti avvenuti ma quelli non avvenuti e pareri personali.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio. Vedendo il primo episodio, la trama mi era davvero piaciuta però sinceramente mi aspettavo qualcosa di veramente diverso, mi aspettavo qualcosa in stile lotta contro i demoni o contro qualcosa del genere. Ma purtroppo non è stato cosi. Non dico adesso che la trama non mi sia piaciuta affatto, ma il primo episodio mi ha fatto pensare che succedeva qualcosa di apocalittico, mi aspettavo qualcosa di originale, con mostri che escono dalle fottute pareti, sopratutto quando Index a metà del primo episodio chiede a Touma se "la vuole accompagnare nelle profondità dell'Inferno". Il primo episodio infatti era più serio, più thriller, però poi la storia ha preso un'altra piega. Ripeto che questo non deve essere per forza un male, l'opinione cambia da persona a persona.
Un'altra cosa che non mi è piaciuta è che l'anime mi ha dato l'impressione che ogni puntata sembrava lontana anni e anni dalla puntata precedente, mi ricordava un po' i Simpson, episodi sì legati, ma poco. Ovviamente questa è una esagerazione ma provavo qualcosa del genere. La trama non si concentra tanto su un fatto solo ma ogni 2/3/4 puntate il centro dell'attenzione cambiava. Per esempio nei primi 3 episodi il centro di tutto era Index, in altri 4 era Capitan mutanda e cosi via. Non so, non dico che questo è un male ma mi sarebbe piaciuto molto di più se la storia avesse avuto un vero e proprio un obiettivo da raggiungere (per esempio in Death Note Kira doveva uccidere uccidere L oppure in One Piece Rubber deve trovare il tesoro del Grande Blu eccetera), perché dopo le prime puntate tutti gli episodi sembravano storie secondarie.
In poche parole sembrava tutto un cumulo di filler e la storia sembrava non andare affatto avanti di molto.
Comunque sia, nonostante la trama secondo me avrebbe potuto essere più profonda, l'anime mi è piaciuto abbastanza, è divertente anche solo vedere come Touma reagisce alle sue sventure, inoltre quasi tutti i personaggi presenti nell'anime sono davvero interessanti e ben realizzati.
Un anime da vedere per gli appassionati del genere, bello ma nulla di eccezionale.
Il voto è 7, anche se solo la realizzazione grafica meriterebbe un 9.
La trama di To Aru Majutsu no Index è semplice quanto interessante. L'eterna lotta tra scienza e religione, con un tocco anche di magia, è ben evidenziata nelle varie puntate. I disegni sono ben fatti, anche le caratteristiche di ogni personaggio, anche secondario, sono ben curate. Il finale è lasciato aperto, data la futura seconda serie, cosa sicuramente migliore rispetto ad un finale inconcludente oppure forzato.
La storia si incentra su Kamijou Touma, un liceale che vive nella città accademica Gakuen Toshi. In questa città vivono soltanto ragazzi con poteri Esper dal livello 1 al 5, anche se quelli di livello massimo sono soltanto 7. Touma è una rarità dato che il suo livello è 0, ma possiede un potere particolare: con la mano destra può annullare qualsiasi attacco Esper o magico. La vita normale e da sfigato a cui era sottoposto viene sconvolta dall'arrivo di una suora, Index, la quale lo introduce in un mondo di battaglie continue. Touma si dovrà confrontare con gli inseguitori di Index per poi trovarsi a svolgere lavori per conto della chiesa anglicana; si scontrerà anche con una ragazza livello 5, Mikoto, la quale poi gli procurerà altri guai e qualche situazione imbarazzante.
Un anime divertente e interessante da vedere, lo suggerisco agli appassionati del sovrannaturale e dell'azione.
La storia si incentra su Kamijou Touma, un liceale che vive nella città accademica Gakuen Toshi. In questa città vivono soltanto ragazzi con poteri Esper dal livello 1 al 5, anche se quelli di livello massimo sono soltanto 7. Touma è una rarità dato che il suo livello è 0, ma possiede un potere particolare: con la mano destra può annullare qualsiasi attacco Esper o magico. La vita normale e da sfigato a cui era sottoposto viene sconvolta dall'arrivo di una suora, Index, la quale lo introduce in un mondo di battaglie continue. Touma si dovrà confrontare con gli inseguitori di Index per poi trovarsi a svolgere lavori per conto della chiesa anglicana; si scontrerà anche con una ragazza livello 5, Mikoto, la quale poi gli procurerà altri guai e qualche situazione imbarazzante.
Un anime divertente e interessante da vedere, lo suggerisco agli appassionati del sovrannaturale e dell'azione.
Non posso dare voto pieno a questo anime anche se mi è piaciuto un sacco. Lo stile dei disegni è decisamente ben fatto così come i colori in generale (sia dei personaggi che delle ambientazioni). Purtroppo come al solito Square Enix non ha alcuna fantasia e i suoi giochi ne sono la prova. Non possono riprendere il nome "ESPER" da Final Fantasy XII, dai! Un po' di fantasia non guasterebbe.
Malgrado questo punto fondamentale sull'originalità della Enix, l'anime è comunque bello sotto ogni punto di vista.
La storia è ambientata probabilmente in una Tokyo futuristica, precisamente in un quartiere dove l'80% della popolazione è composta da studenti: Academy City. Come suggerisce il nome si tratta di una città accademica dove gli studenti (Esper) prendono confidenza con i loro poteri. Il protagonista della serie è Kamijou Touma, un ragazzo sfortunato che si caccia sempre in un sacco di guai. Non è un Esper poichè non possiede alcun potere, tranne quello di assorbire qualunque forma di magia con la sua mano destra. Nessuno è ancora riuscito a capire come sia possibile che un "Level 0" (persone senza poteri) possa avere una tale abilità.
Una mattina, mentre sistema la sua stanza nel dormitorio, si ritrova una ragazza appesa sul balcone. Il suo nome è Index ed è una suora della Chiesa Puritana Inglese; sta scappando da alcune persone che tenteranno in ogni modo di catturarla. Touma, malgrado la sua scarsa voglia di avere un altro peso da sopportare, decide di aiutarla fino a legarsi a lei profondamente.
Dal punto di vista religioso è un po' blasfemo perchè la chiesa in questo anime prende la parte della nemica.
La serie è connessa parallelamente all'anime "To Aru Kagaru no Railgun". Appaiono infatti le due protagoniste a cui viene anche data una parte marginale in questa storia anche se poi ci viene presentata una mini-storia su Misaka Mikoto, la protagonista dell'anime parallelo.
Malgrado questo punto fondamentale sull'originalità della Enix, l'anime è comunque bello sotto ogni punto di vista.
La storia è ambientata probabilmente in una Tokyo futuristica, precisamente in un quartiere dove l'80% della popolazione è composta da studenti: Academy City. Come suggerisce il nome si tratta di una città accademica dove gli studenti (Esper) prendono confidenza con i loro poteri. Il protagonista della serie è Kamijou Touma, un ragazzo sfortunato che si caccia sempre in un sacco di guai. Non è un Esper poichè non possiede alcun potere, tranne quello di assorbire qualunque forma di magia con la sua mano destra. Nessuno è ancora riuscito a capire come sia possibile che un "Level 0" (persone senza poteri) possa avere una tale abilità.
Una mattina, mentre sistema la sua stanza nel dormitorio, si ritrova una ragazza appesa sul balcone. Il suo nome è Index ed è una suora della Chiesa Puritana Inglese; sta scappando da alcune persone che tenteranno in ogni modo di catturarla. Touma, malgrado la sua scarsa voglia di avere un altro peso da sopportare, decide di aiutarla fino a legarsi a lei profondamente.
Dal punto di vista religioso è un po' blasfemo perchè la chiesa in questo anime prende la parte della nemica.
La serie è connessa parallelamente all'anime "To Aru Kagaru no Railgun". Appaiono infatti le due protagoniste a cui viene anche data una parte marginale in questa storia anche se poi ci viene presentata una mini-storia su Misaka Mikoto, la protagonista dell'anime parallelo.
To Aru Majutsu no Index è l'opera da cui è tratta la serie parallela "To Aru Kagaku no Railgun". Parto col dire che pur essendo la solita storia fantascientifica con il protagonista che sacrifica sempre se stesso per salvare gli altri, mostra delle particolarità molto interessanti. In primo luogo perché il suddetto, in un mondo di gente con poteri paranormali, è uno dei pochi a non averne, tranne quello di poter annullare quelli degli altri con la mano destra, che tra l'altro è pure portatrice di sventura. in secondo luogo perché il cast dei personaggi che si intrecciano nell'arco della storia è vario e per nulla banale, cosicché le relazioni che si creano tra di loro risultino più realistiche possibile, a tutto vantaggio di una storia mai pesante, divertente e che non scade mai nella demenzialità. L'evidente pecca di quest'opera sta nel fatto che non abbia una fine della storia in aggiunta ai troppi misteri che, non essendo risolti, lasciano degli evidenti punti interrogativi nello spettatore. I disegni sono buoni così come i colori e le musiche. Molto particolare e da segnalare è la scelta dell'intreccio con la sua serie parallela, che avviene a più riprese in entrambe.
Consigliato.
Consigliato.
Ho visto questo anime solo dopo aver assaporato lo spin off, "To Aru Kagaku no Railgun". Le due sono opere che comunque rimangono distinte nel plot.
Personalmente sono rimasto un po' deluso, perché To Aru Majutsu no Index non mi è sembrato all'altezza del suo stesso spin-off. A differenza di quest'ultimo, Index presenta un plot frammentato come un pezzo di stoffa tagliato e ricucito in qualche modo più avanti. La narrazione si divide in più sub-storie, della durata che varia dai due ai quattro/cinque episodi, che lasciano una traccia negli eventi successivi, ma che tendono anche a risultare ripetitive in virtù dei finali molto simili.
Il protagonista è il classico ragazzo sfortunato che però almeno questa volta non cade nel banale e giustifica la sua condizione in modo coerente con la storia. Quello che purtroppo è più banale è il ripetersi del solito approccio alla "buon samaritano" che periodicamente lo porta a confrontarsi con ragazze che diventeranno poi sue ammiratrici e dunque contendenti. Le vicende, prese una a una, risultano poco chiare e fra loro sconnesse. Alcuni personaggi vanno e vengono a intervalli di diversi episodi mentre il protagonista si diletta nel salvare le ragazze tra cui la protagonista del più gradito spinoff.
L'anime non ha una vera e propria conclusione, il che farebbe presupporre a un seguito, ma non lascia in sospeso troppi intrighi né spinge lo spettatore a immaginarsi a tutti i costi una continuazione.
A livello tecnico l'anime è molto buono: buone le animazioni, i colori e i disegni per non parlare dell'ambientazione.
Purtroppo la storia non decolla e mi costringe a suggerire un 7 scarso, un vero peccato.
Personalmente sono rimasto un po' deluso, perché To Aru Majutsu no Index non mi è sembrato all'altezza del suo stesso spin-off. A differenza di quest'ultimo, Index presenta un plot frammentato come un pezzo di stoffa tagliato e ricucito in qualche modo più avanti. La narrazione si divide in più sub-storie, della durata che varia dai due ai quattro/cinque episodi, che lasciano una traccia negli eventi successivi, ma che tendono anche a risultare ripetitive in virtù dei finali molto simili.
Il protagonista è il classico ragazzo sfortunato che però almeno questa volta non cade nel banale e giustifica la sua condizione in modo coerente con la storia. Quello che purtroppo è più banale è il ripetersi del solito approccio alla "buon samaritano" che periodicamente lo porta a confrontarsi con ragazze che diventeranno poi sue ammiratrici e dunque contendenti. Le vicende, prese una a una, risultano poco chiare e fra loro sconnesse. Alcuni personaggi vanno e vengono a intervalli di diversi episodi mentre il protagonista si diletta nel salvare le ragazze tra cui la protagonista del più gradito spinoff.
L'anime non ha una vera e propria conclusione, il che farebbe presupporre a un seguito, ma non lascia in sospeso troppi intrighi né spinge lo spettatore a immaginarsi a tutti i costi una continuazione.
A livello tecnico l'anime è molto buono: buone le animazioni, i colori e i disegni per non parlare dell'ambientazione.
Purtroppo la storia non decolla e mi costringe a suggerire un 7 scarso, un vero peccato.
To Aru Majutsu no Index è ambientato in una moderna (o forse un po' futuristica) città denominata "Academy City". L'intera città è composta principalmente da scuole che insegnano l'uso degli "Esper", una sorta di "magia scientifica".
La storia ruota attorno al protagonista Kamijou Touma, continuamente coinvolto dalle tensioni e dagli scontri tra la magia e l'Esper. Mentre i primi episodi sembravano abbastanza promettenti, accennando ad uno scontro di potere enormi tra i due lati, con Touma essere al centro dell'attenzione, il resto si rivela una delusione. Non vi è una storia particolarmente profonda. La trama principale viene semplicemente spinta in secondo piano e l'anime diventa un po' ripetitivo. Ma nonostante ciò, rimane sempre piacevole da guardare. Le trame sono semplici, ma guardare il modo in cui Kamijou Touma affronta ogni tipo di sfida è divertente.
La musica e la grafica sono certamente i punti di forza di To Aru Majutsu no Index. La grafica è semplicemente fantastica, i movimenti e le azioni scorrono fluidamente mostrando solo quanti pannelli sono stati usati per la creazione di ogni singolo episodio. Gli effetti computer grafica sono fatti meravigliosamente, un esempio sono il sole splendente e la colata dei fasci di luce che colpiscono Academy City. Le opening (canzoni d'apertura) si adattano completamente all'anime, e la rilassante ending (canzone di chiusura) abbassa l'eccitazione degli spettatori dopo aver assistito all'episodio.
I personaggi sono unici in termini di personalità, ma il loro sviluppo è stato al quanto stagnante. Touma è un ragazzo spensierato, amichevole e cordiale, sempre pronto ad aiutare i propri amici nel momento del bisogno. Index invece è maliziosa e rovina per via degli abiti indossati il proprio reale potenziale fisico, ma anche lei si preoccupa più di chi la circonda che piuttosto di sé stessa come Touma. Tuttavia il carattere di ogni singolo personaggio non è ben sviluppato nel corso dei ventiquattro episodi. Ma in generale credo questo sia un lato trascurabile, una volta che ti leghi a loro, il loro sviluppo non degraderà l'unicità dei personaggi.
Nel complesso mi è piaciuto vedere To Aru Majutsu no Index. È stato un buon anime alla fine dei conti, nonostante la mancanza di una trama centrale concreta (scusate se lo ripeto). Il solo modo in cui Touma tratta e cerca di interagire con le persone che lo circondato è piacevole. Concludo col dirvi di dare una chance a To Aru Majutsu no Index.
La storia ruota attorno al protagonista Kamijou Touma, continuamente coinvolto dalle tensioni e dagli scontri tra la magia e l'Esper. Mentre i primi episodi sembravano abbastanza promettenti, accennando ad uno scontro di potere enormi tra i due lati, con Touma essere al centro dell'attenzione, il resto si rivela una delusione. Non vi è una storia particolarmente profonda. La trama principale viene semplicemente spinta in secondo piano e l'anime diventa un po' ripetitivo. Ma nonostante ciò, rimane sempre piacevole da guardare. Le trame sono semplici, ma guardare il modo in cui Kamijou Touma affronta ogni tipo di sfida è divertente.
La musica e la grafica sono certamente i punti di forza di To Aru Majutsu no Index. La grafica è semplicemente fantastica, i movimenti e le azioni scorrono fluidamente mostrando solo quanti pannelli sono stati usati per la creazione di ogni singolo episodio. Gli effetti computer grafica sono fatti meravigliosamente, un esempio sono il sole splendente e la colata dei fasci di luce che colpiscono Academy City. Le opening (canzoni d'apertura) si adattano completamente all'anime, e la rilassante ending (canzone di chiusura) abbassa l'eccitazione degli spettatori dopo aver assistito all'episodio.
I personaggi sono unici in termini di personalità, ma il loro sviluppo è stato al quanto stagnante. Touma è un ragazzo spensierato, amichevole e cordiale, sempre pronto ad aiutare i propri amici nel momento del bisogno. Index invece è maliziosa e rovina per via degli abiti indossati il proprio reale potenziale fisico, ma anche lei si preoccupa più di chi la circonda che piuttosto di sé stessa come Touma. Tuttavia il carattere di ogni singolo personaggio non è ben sviluppato nel corso dei ventiquattro episodi. Ma in generale credo questo sia un lato trascurabile, una volta che ti leghi a loro, il loro sviluppo non degraderà l'unicità dei personaggi.
Nel complesso mi è piaciuto vedere To Aru Majutsu no Index. È stato un buon anime alla fine dei conti, nonostante la mancanza di una trama centrale concreta (scusate se lo ripeto). Il solo modo in cui Touma tratta e cerca di interagire con le persone che lo circondato è piacevole. Concludo col dirvi di dare una chance a To Aru Majutsu no Index.
Be' all'inizio non sembra niente di che, pensi alla solita storia di magia; poi però (almeno è quel che è successo a me) scatta la scintilla e t'innamori... a me è piaciuto un sacco, è ottimamente realizzato e ha poche pecche, come ad esempio la trama dal ritmo altalenante. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e la risata scappa sempre ad ogni episodio. Peccato che il finale non segni proprio una fine della trama, ma solo il termine della serie, il che almeno mi fa sperare in un seguito.
Bello, piacevole, godibile. Un bel chara design, un'ambientazione interessante, personaggi all'altezza delle aspettative. Il tutto per un anime sopra la media.
Nel 2009 è uscito Railgun, che fa da controparte, e con una storia parallela sottolinea e sviluppa alcuni dei personaggi.
In Railgun c'è qualcosa che qui manca, ed è uno sviluppo più coerente della trama.
Dopo che il nostro Tonma si trova tra le braccia Index, insomma, quella che sembra la trama principale si sfascia e si perde nel nulla. Riemergendo qua e la tra le 4-5 storie, in maniera inconcludente.
Chiaramente, l'amaro in bocca viene mitigato, visto che comunque si tratta di un lavoro di qualità e che tutto fa presagire un seguito. Intanto Railgun (che non ho ancora finito di vedere), poi chissà cosa ci porterà il 2010...
Nel 2009 è uscito Railgun, che fa da controparte, e con una storia parallela sottolinea e sviluppa alcuni dei personaggi.
In Railgun c'è qualcosa che qui manca, ed è uno sviluppo più coerente della trama.
Dopo che il nostro Tonma si trova tra le braccia Index, insomma, quella che sembra la trama principale si sfascia e si perde nel nulla. Riemergendo qua e la tra le 4-5 storie, in maniera inconcludente.
Chiaramente, l'amaro in bocca viene mitigato, visto che comunque si tratta di un lavoro di qualità e che tutto fa presagire un seguito. Intanto Railgun (che non ho ancora finito di vedere), poi chissà cosa ci porterà il 2010...
Sì, è vero, ci sono molti elementi banali e qualche ammiccamento ruffiano di troppo, ma è realizzato da dio, e dal punto di vista tecnico convince decisamente. La storia non è per niente male, e tutto funziona a puntino (per ora = ep. 7). A mio modesto parere, per dirne una, di molto superiore a titoli sopravvalutati come Soul Eater, che, dopo un inizio intrigante, si perde per strada e cala orrendamente. Vedremo, per ora mi sembra un prodotto leggermente al di sopra della media. P.s. L'otto è più un sette e mezzo.
Non male, ho visto il primo epidsodio un po per caso un po' per noia (non trovavo nulla da guardare ... ) All'inizio ero perpelosso, la trama sapeva di già visto, della serie solito sfigato che ha un super poter e deve salvare la bella se noi il mondo ... poi devo ammettere che guardandolo mi sono dovuto ricredere (almeno in parte ... ovviamente molti stereotipi restano ... ma che ci vuoi fare è un Anime!).
Partiamo dall'inzio, solito mondo futuristico, dove i poteri "mutanti" sono cosa normale tanto da essere classificati, una città di sole scuole super tecno (robo, ecc ...), soliti personaggi, ovvero protagonista(lui) sfigato, protagonista(lei) bella e carina e bambina(ma i giapponesi hanno davvero dei bei complessi !!), ecc ... e voi dite dov'è il bello ? Giusto, lui è sfigato, ma non perchè è stupido (si insomma non del tutto :-P) ma perchè fa parte del suo potere (almeno credo sia così per quel che ho potuto vedere). Gia il suo potere è solo quello di annullare i poteri degli altri ma non solo i poteri dovuti al DNA ma anche i poteri magici (si perchè si scopre che il mondo è praticamente diviso in 2 ... poteri "mutanti" + tecnologia e poi la magia + la religione) ed è questa contrapposizione che da qualcosa di meglio della solita trama. Ora per i 6 episodi visti ve lo consiglio (con riserva ... spero che il prodotto non scada nel gia visto poi ... ).
Per finire posso dire che il disegno è buono, le animazioni pure, non male gli scontri, l'audio anche e la caratterizzazione dei personaggi molto buona (per ora). L'unico neo è che in alcune occasioni sa di "gia visto" ... ma il reimpasto rende bene ... vediamo come prosegue
Partiamo dall'inzio, solito mondo futuristico, dove i poteri "mutanti" sono cosa normale tanto da essere classificati, una città di sole scuole super tecno (robo, ecc ...), soliti personaggi, ovvero protagonista(lui) sfigato, protagonista(lei) bella e carina e bambina(ma i giapponesi hanno davvero dei bei complessi !!), ecc ... e voi dite dov'è il bello ? Giusto, lui è sfigato, ma non perchè è stupido (si insomma non del tutto :-P) ma perchè fa parte del suo potere (almeno credo sia così per quel che ho potuto vedere). Gia il suo potere è solo quello di annullare i poteri degli altri ma non solo i poteri dovuti al DNA ma anche i poteri magici (si perchè si scopre che il mondo è praticamente diviso in 2 ... poteri "mutanti" + tecnologia e poi la magia + la religione) ed è questa contrapposizione che da qualcosa di meglio della solita trama. Ora per i 6 episodi visti ve lo consiglio (con riserva ... spero che il prodotto non scada nel gia visto poi ... ).
Per finire posso dire che il disegno è buono, le animazioni pure, non male gli scontri, l'audio anche e la caratterizzazione dei personaggi molto buona (per ora). L'unico neo è che in alcune occasioni sa di "gia visto" ... ma il reimpasto rende bene ... vediamo come prosegue
"Una certa magica Index" non attira subito, ma basta guardare i primi episodi per rendersi conto che è un anime che promette bene: magia, esper, scienza, religione. L'ambientazione farebbe rabbrividire ogni studente (una città di scuole), ma è ben curata e iper-tecnologica, la caratterizzazione dei personaggi è molto interessante, con una simpaticissima Index e uno 'sfigatissimo' Touma, non parliamo poi di Komoe-sensei (sorella maggiore di Yachiru, probabilmente)!
Grazie ai sottotitoli italiani è possibile capire molte più cose rispetto a quelli inglesi (un po' scadenti in termini di note di traduzione), il che aiuta molto a comprendere una terminologia che spazia in tutti i campi. Beh, del resto è un nuovo anime che introduce un nuovo, variegatissimo, mondo, dove, come dice Touma al termine di ogni episodio, "quando scienza e magia incroceranno il cammino, la saga avrà inizio!"
Grazie ai sottotitoli italiani è possibile capire molte più cose rispetto a quelli inglesi (un po' scadenti in termini di note di traduzione), il che aiuta molto a comprendere una terminologia che spazia in tutti i campi. Beh, del resto è un nuovo anime che introduce un nuovo, variegatissimo, mondo, dove, come dice Touma al termine di ogni episodio, "quando scienza e magia incroceranno il cammino, la saga avrà inizio!"