Dirty Pair - Affair of Nolandia
Affair of Nolandia è il primo lungometraggio ispirato alla serie Dirty Pair. Questo è stato il primo (e unico) tentativo da parte dello Studio Nue di avvicinarsi alle atmosfere e al tipo di storia delle light novel. La trama è piuttosto zoppicante e piena di falle. Kei e Yuri entrano in scena, senza nemmeno lo straccio di un'introduzione e, dopo qualche battuta col capo della sicurezza del pianeta, si dirigono verso Nolandia; una foresta popolata da strane creature, meduse volanti e perfino un unicorno. Nonostante tutto si mettono a cercare Missnie, ma senza molti risultati. La ragazza, spaventata dalla loro presenza, si nasconde e cerca di allontanarle provocandogli incubi e allucinazioni. Per fare in modo che esca allo scoperto, Kei e Yuri utilizzano dei metodi decisamente poco ortodossi: fanno surf sul lago, prendono il sole, si mettono a giocare e le regalano dei pupazzi.
Il risultato è che Missnie esce allo scoperto giusto in tempo per essere catturata dalla sicurezza del pianeta. Ma non tutto è quello che sembra e le Lovely Angels si ritroveranno a che fare con un progetto volto a realizzare artificialmente degli esper. La caratterizzazione dei personaggi è piuttosto superficiale, e ne soffrono perfino le due protagoniste. Il lato tecnico è leggermente inferiore a quello della serie tv, con colori più opachi, e il tratto con cui sono disegnate Kei e Yuri le fa sembrare più mature, ma facendo perdere quel dinamismo che era una delle loro caratteristiche principali. Anche l'atmosfera è più seria e un po' meno frizzante della prima serie. Come a far notare che questo film vuole essere più maturo (o più probabilmente per una mera questione di fanservice), ci sono anche delle scene di nudo (che hanno Kei come protagonista).
In questo film viene mostrata per la prima volta una delle caratteristiche che Kei e Yuri possiedono nei racconti di Haruka Takachiho: un particolare potere di preveggenza che si manifesta quando sono assieme. Yuri usa anche una delle armi che la caratterizzano maggiormente: la Bloody Card, una carta da lancio tecnologica che è in grado di abbattere più avversari in un colpo solo (gliela vedremo usare anche in Flight 005 Conspiracy). Messa da parte la nave rosa della prima serie, le due ragazze utilizzano una navicella spaziale a forma di razzo, molto simile nel design a quella pensata da Takachiho per le light novel. Anche Mughi si avvicina al concept originale, mettendo da parte la pelliccia fulva e diventando completamente nero. Namu invece appare solo nella scena iniziale per poi non venire più ripreso nelle successive produzioni. Tirando le somme... bisogna dare atto allo staff di aver tentato, in questa pellicola, di rappresentare in maniera più fedele le light novel, ma con il risultato che è andata persa l'atmosfera allegra e divertente che è il tratto caratteristico della serie originale.
Il risultato è che Missnie esce allo scoperto giusto in tempo per essere catturata dalla sicurezza del pianeta. Ma non tutto è quello che sembra e le Lovely Angels si ritroveranno a che fare con un progetto volto a realizzare artificialmente degli esper. La caratterizzazione dei personaggi è piuttosto superficiale, e ne soffrono perfino le due protagoniste. Il lato tecnico è leggermente inferiore a quello della serie tv, con colori più opachi, e il tratto con cui sono disegnate Kei e Yuri le fa sembrare più mature, ma facendo perdere quel dinamismo che era una delle loro caratteristiche principali. Anche l'atmosfera è più seria e un po' meno frizzante della prima serie. Come a far notare che questo film vuole essere più maturo (o più probabilmente per una mera questione di fanservice), ci sono anche delle scene di nudo (che hanno Kei come protagonista).
In questo film viene mostrata per la prima volta una delle caratteristiche che Kei e Yuri possiedono nei racconti di Haruka Takachiho: un particolare potere di preveggenza che si manifesta quando sono assieme. Yuri usa anche una delle armi che la caratterizzano maggiormente: la Bloody Card, una carta da lancio tecnologica che è in grado di abbattere più avversari in un colpo solo (gliela vedremo usare anche in Flight 005 Conspiracy). Messa da parte la nave rosa della prima serie, le due ragazze utilizzano una navicella spaziale a forma di razzo, molto simile nel design a quella pensata da Takachiho per le light novel. Anche Mughi si avvicina al concept originale, mettendo da parte la pelliccia fulva e diventando completamente nero. Namu invece appare solo nella scena iniziale per poi non venire più ripreso nelle successive produzioni. Tirando le somme... bisogna dare atto allo staff di aver tentato, in questa pellicola, di rappresentare in maniera più fedele le light novel, ma con il risultato che è andata persa l'atmosfera allegra e divertente che è il tratto caratteristico della serie originale.
OAV delle Dirty Pair, datato 1985, dove la prima cosa che si nota è che Kai e Yuri sono disegnate ed animate diversamente dalla serie tv di quegli anni. Certo, ci sono Migi, il gattone, e Nammo, il robottino, ma tutto è diverso, anche il capo della WWWA e l'astronave "Lovely Angel". Le due agenti, poi, non sembrano più tanto ragazzine, anche se combinano lo stesso dei disastri. La storia è più seria del solito, un mix fra il giallo e la fantascienza, con Kai e Yuri che atterano sul pianeta Nolandia, per cercare una bambina con dei poteri speciali. Più vicino ad un film dal vero, che ad un anime, il prodotto si lascia guardare con un certo interesse, anche se le nostre eroine non sfoggiano dei seni mozzafiato, ma "solo" dei corpi atletici. I bikini spaziali non mancano (se no, non sarebbero Kai e Yuri), è vero, ma ci sono anche normali abiti spaziali, alquanto anonimi, che le noste indossano su Nolandia. Uno dei problemi dell'OAv è che qui le Dirty Pair ridono poco, specie Yuri, che, di norma, è la più solare. Kai è comunque un bel vedere in abiti normali, che indossa quando si reca in discoteca assieme all'amica. La prima parte è un pò lenta, anche se ha alcune sequenze piccanti con Kai, ma la seconda è ricca d'azione e colpi di scena. Bel film, ma inferiore al successivo "Project Eden".